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Full text of "MC microcomputer 158"

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LIRE 9000-GENNAIO! 996 -N.158 



professione disegno 
e illustrazione 


Microsoft 


le immagini a video 
diventano 3D 


I IL LABORATORIO 

DI RICERCA 
IBM DI ZURIGO: 
LA FUCINA 
DEI PREMI NOBEL 


771123 271004 


HARDWARE & SOFTWARE 


DEI SISTEMI PERSONALI 


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MENSILE-ANNO XVI 
GENNAIO - N. 1 1996 - L. 9.000 
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• M/B PENTIUM® PCI LOCAL BUS CON 256 KB CACHE 

• PROCESSORE PENTIUM® 75 MHz (OPZ. PENTIUM® 90/100/120/133 MHz) 

• MEMORIA 4 MB RAM (ESPANDIBILI A 8 /16 / 32 / 64) 

• 64 BIT DATA BUS SYSTEM MEMORY 

• 256 KB ROM FLASH (AGGIORNABILE DA DISCHETTO) 

• CD ROM INTERNO DOPPIA VELOCITÀ (OPZ. QUADRUPLA VELOCITÀ) 

• FLOPPY DISK DRIVE 1.44 MB INTERCAMBIABILE CON BOX VIDEO + MPEG E BOX TUNER 

• HARD DISK EIDE 2.5" 420 MB ESTRAIBILE (OPZ. 540/730/810/1280 MB) 

• DISPLAY 11.3- COLORE DUAL SCAN 800 * 600 x 256 COLORI (OPZ. DISPLAY TFT 640 x 480 x 16.7 MILIONI DI COLORI) 

• RISOLUZIONE SU MONITOR ESTERNO FINO A 1 280 x 1024 x 256 COLORI IN CONTEMPORANEA SU SCHERMO LCD 

• SCHEDA VIDEO PCI LOCAL BUS 2 MB VRAM CON ACCELERATORE 

• GLIDE POINT CON 2 PULSANTI INCORPORATI (SISTEMA DI PUNTAMENTO A RIVELAZIONE SU PIANO SUPERFICIALE) 

• JOYPAD CON 4 TASTI (JOYSTICK) 

• TASTIERA FORMATO A4 

• SCHEDA MUSICALE A 16 BIT STEREO COMPATIBILE SOUND BLASTER PRO E MICROSOFT SOUND SYSTEM CON 2 ALTOPARLANTI STEREO ED USCITA MICROFONO 

• PILOTAGGIO PERIFERICHE ANCHE A RAGGI INFRAROSSI 

• SLOT PER UNA SCHEDA PCMCIA TIPO III OPPURE PER 2 SCHEDE PCMCIA TIPO II 

• DISPLAY LCD CON INDICAZIONI Ol FUNZIONI VARIE 

• CONTROLLER EIDE PCI PER HARD DISK 

• SERIALE, PARALLELA (SUPPORTA ECP/EPP). PRESA PER JOYSTICK ESTERNO / PORTA MIDI, PER MONITOR ESTERNO, PER TAST1ERA/TAST1ERINO. PER 
DOCKING STATION, PER BATTERIA SECONDARIA 

• BATTERIA RICARICABILE E REMOV1BILE Ni/VIH (IDRURO METALLICO LUNGA DURATA) INTERCAMBIABILE CON ALIMENTATORE INTERNO 

• POSSIBILITÀ DI BATTERIA ESTERNA 

• POSSIBILITÀ DI MODULO CAMERA CCD. ADATTATORE PER AUTO 

• OS/2 WARP (OPZ. WINDOWS 95) 

• DISCO CD CON 6 PROGRAMMI DI COMPUTER ASSOCIATES PER WINDOWS (TEXTOR, SUPERCALC, UPTODATE. CRICKET PRESENT, CRICKET PAINT, 
CRICKET IMAGE) 

“The Intel Inside and Pentium Processor Logos are trademarks of Intel Corporation” 

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Tutti I prezzi sono IVA 19% esclusa 


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• M/B PENTIUM' CON CHIPSET INTEL 1 TRITON CON CONTROLLER PCI LOCAL BUS PER HDD E FDD + 2S1P 

• 4 SLOTS PCI LOCAL BUS, 3 SLOTS ISA BUS. CACHE 256 KB (EXP. 512 KB) 

• PROCESSORE PENTIUM 1 75MHz (OPZ. PENTIUM* 90/100/120/133/150/166/180/200 MHz) 

• MEMORIA DRAM 8 MB (EXP. 128 MB) 

• HARD DISK EIDE 540 MB CON CACHE INTERNA (OPZ. 635, 850,1080,1280, 2000,4000 MB) 

• SCHEDA VIDEO PCI LOCAL BUS CON 1 MB (EXP. A 2 MB) FINO A 16.7 MILIONI DI 
COLORI CON ACCELERATORE GRAFICO 

• MOUSE ERGONOMICO A TRE TASTI AD ALTISSIMA RISOLUZIONE (400 / 6400 dpi) CON TAPPETINO E PORTAMOUSE 

• TASTIERA STAKAR A 102 TASTI CON SOFT SWITCH 

• OS/2 WARP (OPZ. WINDOWS 95) 

• DISCO CD CON 6 PROGRAMMI DI COMPUTER ASSOCIATES PER WINDOWS (TEXTOR, SUPERCALC, UPTODATE, 
CRICKET PRESENT, CRICKET PAINT, CRICKET IMAGE) 

• MONITOR 14" NON INTERLACCIATO LR MPR II, DOT PITCH 0,28 

The Intel Inside and Pentium Processor Logos are t/ademarks ol Intel Corporation" 

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. 15 8 



^ «’SI 

BffiiÉlacampntèT 




Comdex/Fall '95 


114 


IBM e la ricerca scientifica: 
il laboratorio di Zurigo 


150 


Anno XVI 


n.158 - Gennaio 1996 


ISSN 1123-2714 


Indice degli inserzionisti . 6 

Editoriale di Paolo Nuti . 36 

Posta . 38 

News a cura di Massimo Truscelli e Fabio Della Vecchia . 50 

Attualità Comdex/Fall '95 di Gerardo Greco . 114 

Informatica & Società di Manlio Cammarata 

I computer di Stato catturati con la Rete . 125 

Internet e BBS liberalizzati al contrario. 133 

Tempo Reale 

IBM e la ricerca scientifica: il laboratorio di Zurigo di Corrado Giustozzi . 150 

Teoria e Tecnica di Massimo Truscelli 

Incidere Compact Disc con il PC tra teoria e pratica. 156 

Anteprime 

Novità in casa Borland di Francesco Petroni . 166 

Adobe PageMaker 6.0 di Massimo Truscelli . 170 

Prove 

Microsoft Office per Windows 95 di Francesco Petroni . 172 

Apple Computer Power Macintosh 8500/120 di Andrea de Phsco . 184 

TVC Oyster Brahma Pentium 90 MHz di Paolo Ciardelli . 192 

Macromedia FreeHand 5.0 di Massimo Truscelli . 198 

OverView 

3D-MAX - Le immagini a video in 3D di Gaetano Di Stasio . 204 

CD-ROM 

Sorprese... che non sorprendono di Dino Joris . 208 

Multimedia di Gerardo Greco 
Macromedia International 

User Conference Exhibition - San Francisco 1995 . 214 

Digital Imaging di Andrea de Prisco 

Attualità - Speciale lettori . 220 

MC-Link a cura di Marco Calvo Piccoli fornitori di informazioni crescono .... 228 

Telematica 

E le BBS? Dove andranno a finire? di Sergio Pillon . 234 

Appunti di HTML Le tabelle di Giuliano Boschi . 240 

Computer & Scuola 

Una passeggiata un po’ diversa per lo SMAU di Giorgio Banaudi . 246 


4 


MCmicrocomputer n, 158 - (numerazione editoriale) 



































IntelliGIOCHI di Corrado Giustozzi 

Il 13' Campionato del Mondo di Scacchi per Microcompter . 250 

StoryWare a cura di Marco Calvo 

Vita di sogno. 256 

PlayWorld di Francesco Cartà . 260 

Altri Tempi di Fìaffaello De Masi . 

Buon compleanno! . 268 

Virtual Reality di Gaetano Di Stasio 

Ambienti di sviluppo e motori grafici. 272 

Desktop Publishing di Mauro Gandini 

Si fa presto a dire "tazza"!!!. 280 

Data Base di Francesco Petroni 

Costruzioni ed esecuzioni di Report. 286 

Unix di Leo Sorge OpenDoc contro OLE?. 294 

OS/2 di Giuseppe Casarano 

Internet? Basta un click!. 298 

Mathematica di Paolo Carboni La Mathematica al Liceo . 302 

Grafica di Francesco Petroni Effetti speciali nei prodotti di grafica bitmap .. 306 

Computer & Video 

Videogiochi di società su CD-ROM di Bruno Rosati . 314 

Guida Pratica - Jepssen MPC Video III di Massimo Novelli . 321 

Macintosh 

Claris Works 4.0 - Claris Impact 2.0 di Raffaello De Masi . 328/333 

Amiga 

Connect your Amiga! di Andrea Suatoni . 336 

Amiga F/X - Un digitalizzatore 3D per volti umani di Massimiliano Marras .... 340 

PD-Software 

OS/2 Internet, ultima frontiera a cura del Team OS/2 Italia . 348 

MS/DOS Un tronco per quanto stia in un fiume... di Paolo Ciardelli . 352 

Mac Mac OS su IBM? di Valter Di Dio . 356 

Amiga Bentornati, italiani di Enrico Maria Ferran . 360 

MCmicroCAMPUS Ricerche a cura di Gaetano Di Stasio 

Prototipazione rapida: processo di stratificazione per fusione. 364 

Guidacomputer a cura di Rossella Leonetti . 368 

Micromarket. 380 

Moduli per abbonamenti, arretrati, annunci . 385 



TVC Oyster Brahma 




Macromedia FreeHand 


198 


gennaio 1996 


5 







































INDICE DEGLI INSERZIONISTI 


239 

3COM ITALY 

63 

AASHIMA ITALIA srl Via degli Orefici. 175 
40050 CENTERGROSS - FUNO (BO) 

285 

ALLESTIMENTI SABATINI spa 

Via Bruno Buozzi, 25 

40057 CADRIANO DI GRANAROLO EM. (BO) 

65 

lllcop. 

BULL ITALIA spa Via G B Pirelli. 32 - MILANO 

59-61 

CENTRO HL DISTRIBUZIONE srl 

Via Luca Landucci, 1 - 50136 FIRENZE 

75 

CERCOM DIVISIONE INFORMATICA 

Via Costantino Morin, 9 - 00195 ROMA 

279 

COMEX spa Via G Bondi, 12 48100 RAVENNA 

82 

COMPUTER CLUB sas Via Re David, 199B 
70125 BARI 

12-13 

IVcop. 

COMPUTER DISCOUNT 

Via Tosco Romagnola, 61 

56012 FORNACETTE (PI) 

271 

COREL 1600, Carling Avenue 

K1Z 8R7 OTTAWA ONTARIO (CDN) 

104-105 

D.TOP EUROPE srl Via Tezze, 20C/G 

36073 CORNEDO VICENTINO (VI) 

78 

DIGICOMP srl Viale L da Vinci. 305 

00145 ROMA 

219 

E.GI.S. Via Tuscolana, 261 -00181 ROMA 

74 

EASY COMPUTER Via Alba, 63 - 00182 ROMA 

245 

ELABORAZIONI GRAFICHE 

COMPUTERIZZATE Via G Malagrida. 11 

00126 ROMA 

22-23 

43-44-45 

FACAL PRODUCTS srl Via Sil.cella, 84 

00169 ROMA 

46-47-49 

FINSON srl Via Montepulciano, 15 

20124 MILANO 

297 

HELP ITALIA srl C.so del Mezzogiorno, Km 1 
71100 FOGGIA 

26-27 

INFO SERVICE sas Corso Venezia, 30 

10155 TORINO 

20 

INFORMATICA ITALIA Into The Quality srl 

Via Giulio Galli, 66 C/D/E - 00123 ROMA 

80 

INFOWARE srl Via M, Boldetti, 27/29 

00162 ROMA 

122-123 

INTECH srl Via dei Notai, 145 

40050 FUNO DI ARGELATO (BO) 

67 

ITALSEL srl Via Speranza, 3B 

40068 S. LAZZARO DI SAVENA (BO) 

30-31 

JEPSSEN ITALIA srl Via Dottor Palazzolo, 33 
94011 AGIRA (EN) 

8-9-10-11 

LOGIC srl Strada Statale dei Giovi, 34 

20030 BOVISIO MASCIAGO (MI) 

203 

LOGITECH 

24-25 

MANNESMANN TALLY srl Via Borsini, 6 

20094 CORSICO (MI) 

227 

MEDIA DIRECT srl Viale Asiago, 83A 

36061 BASSANO DEL GRAPPA (VI) 

95 

MICRO 8< MEGA Via dei Savorelli. 22 

00165 ROMA 

183 

MICROFORUM ITALIA srl 

Ufficio di Rappresentanza - P.zza Martin 
di Via Fani, 15 - 20099 Sesto S. Giovanni (MI) 

Inserto 

MICROLINK srl Via Luigi Morandi, 29 

50141 FIRENZE 


39-41 

MICROSOFT spa Via Rivoltana.13 

Pal.A-C. Dir. S.Felice - 20090 SEGRATE (MI) 

llcop.-3 

139-140 

141-142 

143-144 

145-146 

147-148 

MICROSYS ELECTRONICS srl 

Via Piermarini, snc 

06132 SANT'ANDREA DELLE FRATTE (PG) 

197 

MODO srl Via Masaccio, 11 

42100 REGGIO EMILIA 

169 

NEC ITALIA srl V ie Leonardo da Vinci, 97 
20090 TREZZANO SUL NAVIGLIO (MI) 

293 

ODIS srl Piazza di Ponte Lungo. 31 

00181 ROMA 

18 

P.C.C. COMPUTER HOUSE snc 

Via Casilina, 283D - 00176 ROMA 

69 

PACKARD BELL ITALIA srl Via Bronzino, 5 
20133 MILANO 

93 

PARTNER DATA srl Via P. Marocco, 11 

20127 MILANO 

124 

PC WARE srl Via Carlo Pirzio Biroli, 60/60A 
00043 CIAMPINO (ROMA) 

89 

PIONEER ELECTRONICS spa Via Fantoli, 17 
20138 MILANO 

112-113 

QUOTHA 32 srl Via Portogallo, 2 

47037 RIMINI 

327 

REED MIDEM ORGANISATION 

179, Avenue Victor Hugo - 75116 PARIGI (F) 

97 

79-81 

SACIS spa Via Teulada, 66 - 00195 ROMA 

83-85 

SBF ELETTRONICA srl Via Cumana, 19A 

80126 NAPOLI 

76 

SDG ELETTRONICA APPLICATA srl 

Via S, Gaetano, 1/3 - 82100 BENEVENTO 

297 

SIDIN srl Via A, Canova, 25 -10126 TORINO 

71-73 

99 

STUDIO NUOVE FORME srl Via Mancinelli. 19 
20131 MILANO 

101-103 

T.V.C. ITALIA srl Strada del Mobile, 16C 

33080 VISINALE DI PASIANO (PN) 

233 

TECHNE srl Via Monte Sabotino, 69 

41100 MODENA 

320 

TECNO DATA IMPORT snc 

Via Tarquinio Prisco, 62/64 - 00181 ROMA 

77 

TEXAS INSTRUMENTS ITALIA spa 

Via Pacinotti, 7 - 67051 AVEZZANO (AQ) 

382 

TREPI Pubblicità srl Via di Porta Maggiore, 95 
00185 ROMA 

57 

TULIP COMPUTERS ITALIA spa 

Via Mecenate. 76/3 - 20138 MILANO 

255 

ULTIMOBYTE EDITRICE srl Via Zezon, 10 
20124 MILANO 

84 

7-15-17 

UNIWARE SISTEMI srl Via Matera, 3 

00182 ROMA 

19-21-33 

VIDEO COMPUTER spa Via Antonelli. 36 

10093 COLLEGNO (TO) 

28-29 

VOBIS MICROCOMPUTER spa 

Viale Matteotti, 4 

20095 CINISELLO BALSAMO (MI) 


6 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 





La carta ti invade? 
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Da qui al 2.050, quanta catta crescerà sul tuo tavolo e nella 
tua vita? Con Psion 3a, molto poca Qualunque sia il tuo lava 
ro, Psion 3a li libera dall'invasione della catta da qui all'e¬ 
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SEI MANAGER? Psion gira il mondo con le. Ti ricorda ogni 
impegno anche con sveglia e traduce in 5 lingue. 

SEI INSEGNANTE? Avrai a video il programma scolastico 
di ogni settimana, mese, anno e memorizzerai giudizi e inter¬ 
rogazioni, 

SEI VENDITORE? li programmo visite e appuntamenti, 
memorizza gli ordini e le II manda in stampa. 

SEI MEDICO? Avrai sempre con te l'anamnesi dei tuoi 
pazienti, le medicine prescritte e i consigli dati 
SEI NEGOZIANTE? Fornitori magazzino, prezzi d'acqui 
sto, di vendila, ricarichi, inventari sempre solt'occhio. 

SEI INGEGNERE? Qualsiasi calcolo scientifico in ogni 
momento. Anche in treno. 

SEI RAGIONIERE? Contabilità, dichiarazioni dei redditi, 
tabelle grafiche; tutto molto semplice 
SEI GIORNALISTA? Memorizzi, scrivi, scomponi e stampi 
SEI ARTIGIANO? Memorizzi tutti i tuoi appunti e le misure 
che li servono, i fornitori, i clienti, 

SEI POLITICO? Interrogazioni, dichiarazioni, statistiche, 
proiezioni risultati del tuo collegio sempre con le. 

SEI ASSICURATORE? Potrai presentare labelle e proiezioni 
a getto continuo. 

SEI STUDENTE? Non avrai limiti, dalla scuola inferiore alla 
laurea 

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Porrai finire ogni tavolo con calmo, a casa o in viaggio; aprire qualsiasi file nolo in 
Windows, modificarlo, crearne di nuovi e poi riversarli nuovamente in 
Windows trascinandoli con il mouse, senza perdere nè i contenuti né 
i formali. Tutto l'archivio Psion, compresa l'agenda degli appunta 
menti, si trasferisce sul PC |un rapido e completo back-upl) e l'in¬ 
tera gamma di Ioni Truotype del PC diviene disponibile per la stam 
pa da Psion Psi Win troduce da e verso tutti i più diffusi programmi di 
Windows. Richiede un PC con Windows 3.1 o superiore, 



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Tùli 



Archivio, data base 
programmabile. 



Agenda giorno, settima¬ 
na. mese. anno. 



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e anteprima di stampa 



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collegamento alla linea te¬ 
lefonica e per entrare in 
INTERNET. 



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0434/21013 

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Computer line 

0584/768937 

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Computer Union 

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ROMA 

Computer Discount 

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MILANO 

Alto. SpA 

02/58300442 

ROMA 

Computer Discount 

06/21710320 

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MILANO 

Ateo# SpA 

02/86453175 

ROMA 

Groptiocort 

Il Globo 

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BIELLA 

Teorema 

015/28622 

MILANO 

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030/3770200 

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NIC Martinelli 

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TORINO 

Suporumon 

011/7715658 

COMO 

031/271121 

MONTEBELLUNA LTV] 

Girordirn 

0423/22387 

TORINO 

Suporunion 

011/6509531 

COSENZA 


0984/75741 

NAPOLI 


081/5511506 

t ORINO 

Computer Discount 

011/2261790 

CUNEO 

0171/603143 

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Computer Discount 

0321/613020 

TRENTO 

Cromi 

0461/2364/ft 

TIRENZE 

OR 

055/475245 

OR8ASSANO aO) 

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Fdard Torti 

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055/293411 

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Gcnon 

049/8756055 

IREV1SO 

Computer Union 

0438/412372 

FOGGIA 

3V 

0881/714897 

PADOVA 

OT C Infoi manca 

049/8720044 

TREVISO 

VirNol land 

0422/53441 

FOLIGNO (POI 

Stoco 

0742/24461 

PAIERMO 

Computer Union 

091/6259119 

TRIESTE 

Munì Soli 

040/369441 

FOLLONICA (OR) 

MicheLon. 

0566/40148 

CAVIA 

Brombmi & Stefani 

0382/302227 

UDINE 

Molvrl 

0432/294620 

FROSINONE 

Cartoliti Moòor no 

0776/524283 

L'ESCARA 

Computer Union 

085/4214777 

VARESE 

Computer Umon 

0332/83000) 

GENOVA 

Super Union 

010/417957 

PE SCARA 

Copular Discount 

085/693570 

VERONA 

Computer Union 

045/8003531 

GENOVA 

lo Scogmo 

010/584032 

PIACENZA 

Ottica Fot rari 

0523/320605 

VERONA 

Moaiiby" 3 SRI 

045/8010782 

GENOVA 

Computer DiKOun» 

010/564474 

PISA 

Computer Discount 

050/578674 

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Patchwork telematico 

Due anìcoli di Manlio Cammarata dedicati rispettivamente alla rete unitaria della pubblica 
amministrazione ed al decreto legislativo 103/95 di "regolamentazione della 
deregolamentazione" dei servizi telecomunicazioni meritano ampia attenzione. 

Il primo è a mìo avviso importante perchè rappresenta un ottimo esempio di quell'ipotesi di 
sviluppo di reti autonome grandi e piccolissime, ognuna dotate di proprie regole di gestione 
ed interconnesse tramite Internet che. da alcuni anni reputiamo essere il più probabile 
sviluppo possibile per il nostro futuro telematico. 

Nelle fattispecie si ipotizza per la pubblica amministrazione la creazione di una rete basata, 
sotto il punto di vista tecnico, su protocolli IP IInternet Protocol) ed interconnessa al resto del 
mondo con due cordoni ombelicali, uno per il collegamento internazionale ad Internet, l'altro 
per il peeting verso altre reti private italiane. Cosi tacendo si gode sia dei vantaggi economici 
del basso costo delle apparecchiature dì gestione IP Irouter e server) sìa della sicurezza 
offerta dalla gestione centralizzata ed unitaria di una rete ben definita 

Il secondo deve essere assolutamente letto non solo da chi è a qualche titolo coinvolto nella 
telematica in qualità dì fornitore dì servizi a valore aggiunto o dì titolare dì un piccolo BBS 
gestito a proprio uso e consumo da un gruppo dì amici, ma anche da chi, come semplice 
cittadino, vuole avere un'idea di come in Italia si continui a redigere testi legislativi 
mcomprensibili. soggetti ad ampi margini dì interpretazione e quindi, in definitiva "all'arbìtrio 

dì sua signoria illustrìssima ", 

Formula quest'ultima ben nota ai cittadini romani perchè scolpita in un vicolo del centro 
storico e riguardante le pene corporali per chi nel diciottesimo secolo vi avesse gettato 

immondizia. 

Qualcosa vi avevo anticipato il mese scorso. La lettura del pezzo di Cammarata fa rabbrividire, 
piegare in due dalle risate, tirare moccoli, in funzione della sensibilità e del coinvolgimento dei 
singoli II massimo di autonegazione del recepimento della normativa comunitaria sulla 
liberalizzazione è poi il comma che afferma "Per l'offerta dei servizi liberalizzati devono essere 
utilizzati esclusivamente collegamenti commutati o diretti della rete pubblica " 

Come terzo appunto di questo patchwork, rilancio pari pari l'annuncio di un accordo con 
Albacom IBritish Telecom) grazie al quale dal 2 gennaio 1996 MC-link estende la sua rete dì 
accesso urbano forfettario "full Internet" a 59 città italiane. 

La casa editrice Technimedia ha stipulato un accordo con la società Albacom S.p.A. fche 
raggruppa tutte le attività della filiale italiana dì British Telecomumcation IBT) e della divisione 
telecomunicazioni della Multiservizi Lavoro Sud) in base al quale può utilizzare per la 
distribuzione dei propri prodotti telematici "full Internet " anche la rete ed i servìzi ALBAdata 

Con 100 nodi distribuiti su tutto il territorio nazionale, 59 dei quali dotati di modem per 
accesso attraverso la rete telefonica pubblica commutata, Albacom possiede e gestisce la più 
avanzata ed estesa rete privata di telecomunicazioni oggi operante in Italia. 

Technimedia S.r.l., fondata nel 1981 e leader con le riviste MCmìcrocomputer, AUDIOreview 
ed Orologi le misure pel tempo in diversi settori dell'editoria tecnica specializzata, opera dal 
1986 anche in quello della editoria telematica. 

Con oltre 6.000 abbonati alla rivista telematica MC-link, tutti registrati, paganti ed abilitati alla 
connessione "full-lnternet" con protocollo PPP, Technimedia detiene il 20% del mercato 
privato degli accessi "full Internet" attraverso rete telefonica commutata fattualmente in Italia 
stimabile in meno di 30.000 abbonati) per il quale si prevede una forte espansione. 

Grazie all'accordo stipulato con Albacom, MC-link e Music-link (un notiziario specializzato 
diretto a giornalisti e professionisti de! settore musicale) possono essere raggiunti da 59 citta 
Italiane 156 già operative, 90 previste per fine ’96) con una telefonata urbana. 

Il supplemento forfettario (senza fasce orarie nè altre limitazioni) per l'accesso ad MC-link 
attraverso la rete Albacom è fissato in lire 180.000/anno (o 60.000/trimestre) + IVA 

Con 56 nodi di accesso già operativi Icon protocollo PPP o emulazione dì terminale). MC-link è 
il prodotto telematico con accesso "full Internet" che dispone realmente, oggi in Italia, della 
più ampia rete di accesso urbano a costo forfettario. 

L'accesso ad MC-link via Albacom è operativo dal 2 gennaio 1996 e l'elenco dei nodi potete 
trovarlo direttamente su MC-link o chiederlo alla nostra segreteria abbonati. 


Anno XVI - numero 158 
gennaio 1996 

L 9.000 
Direttore 

Paolo Nuli 

Condirettore: 

Marco Mannacci 

Ricerca e sviluppo 

Bo Arnklit 
Andrea de Prisco 

Collaboratori: 

Massimo Truscelli. Paolo Ciardelli. 
Giorgio Bonaudi. Giuliano Boschi, Marco 
Calvo. Manlio Cammarata. Francesco 
Caria, Giuseppe Casarano.Francesco 
F Castellano, Fabio Celi, Fabio Della 
Vecchia, Valter Di Dio, Gaetano Di Stasio. 

Enrico M Ferrari, Mauro Gandim, 
Corrado Giustozzi, Gerardo Greco, Dino 
Joris. Rossella Loonetti. Massimiliano 
Marras, Diego Moozzi. Massimo Novelli, 
Francesco Patroni, Sergio Pillon, 
Francesco Romani. 

Bruno Rosati, Leo Sorge 
Segreteria di rodaziono: 

Paola Pujia Iresponsabile). 
Giovanna Molinari, Massimo Albarello, 
Alessandro lisandri, Paola Nesbitt, 
Stolania Sparacciati, Monica Sugarelli 
Greflca o impaginazione: 
Adriano Saltarelli 
Grafica copertina: 

Paola Filoni 
Fotografia: 

Dario Tassa 
Amministrazione; 

Maurizio Neri Ramaglia Iresponsabilel 
Anna Rita Fratini, Pina Salvatore 
Abbonamenti ed arretrati; 
linea diretta: 106141892477 
Giuseppina Manganiello, 

Matteo Piemontese 
Direttore Responsabile: 

Marco Marinacci 

MCmìcrocomputer . ina 

pubblicazione Technimedia. 

Via Carlo Perner 9, 00157 Roma 
Tel 06/418921, 24 linee (rie. automatica) 
FAX 1061 41732169 
MC0100 su MC-link: 

Intorno! i i' , ... i 

MCmìcrocomputer 
Registrazione del Tribunale di Roma 
n 219181 del 3 giugno 1981 
' Copyright Technimedia s.r.l 
Tutti i diritti riservati 

Manoscritti e foto originali, anche se non 
pubblicati, non si restituiscono ed è 
vietata la riproduzione, seppure parziale, 
di testi o forogralie 

MC-link: 

Inlonnozioni e nuovi abbonamenti 
1061 41892434 (vocol 
Segrete!la abbonali 
|06| 41892452 (voce) 

Modalità dt collegamento 
a pagina 48 
Pubblicità: 

Achille Barbera, Flavia Di Gregorio 
Maria Maltolti 
Extrasettore; Elsa Resmim 
Via Como di Cavento n. 12-20148 Milano 
Tel 02/40072817-Fax 02/40072888 

Segreteria materiali: 

Mann Teresa Coppetta. Loredana Palomba, 
Marina Principi, Robonn Rotili 
Abbonamento a 11 nummi 
Italia L 72 000: Europa e Panai del Bacino 
Mediterraneo (via aereal L 170.000 
Amencho, Asia e Alrica L 235 000 

(yig fJOfOO) 

Oceomo l 290 000 Ivia aereo! 

C/c postole n 14414007 intentalo a 
Technimedia s ri 
Vio Carlo Porner. 9 00157 Roma 

Composizione e fotolito 

Velox srl. 

Via Tiburtma 190 • 00185 Roma 

Stampa 

Grafiche P F.G Via Cancelleria 62 
00040 Anccwi <Roma) 

Zona Industrialo Nettunense 

Allestimento: 

l.itior grafica 

Vi a Emstotn 8/10, Monterotondo Scalo IRM! 

Distribuzione per l’Italia: 

SO DI P 'Angeto Patuwr spa Via Bettola 18. 
20092 CINISEUO BALSAMO (MI) 
telefono 02/660301 • telefax 02/68030320 

1996 • Anno XVI 
gennaio n. 1 mensile 


Paolo Nuti 



Associato LISPI 


36 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 





o 


MC-link Point 
offrono a deside¬ 
rosi connessione con MC-link 
abbonamento e assistenza 
completa. 

Anche full Internet. 


MacPoint 

viale Certosa 182, Milano 
lei. 02/38002943 

Selection Audio Components 

vio F. Busoni 12, Milano 
lei. 02/55187073 

LD.A. 

via Patrioti 13, Colugna(UD) 
lei 0433/41416 

Delta System 

vio Capovilla 10, Molo (VO 
lel.0455/606572 

Digital Labs Education 

via Aglietto 71, Savona 
lei. 019/8386400 

A.S.A.S. 

vio Gpra 43, Genova 
lei. 010/581935 

Compagnia italiana Computer 

via Emilio Ponente 56. Bologna 
lei. 051/383851 

Compagnia italiana Computer 

vio Bellinzono 49, Modena 
tel.059/302253 

Neri Punto Games 

piazzale Vittoria 13, Forli 
lei. 0543/401 115 

Audiomotica 

via Faentina 244/G, Firenze 
lei. 055/575221 

Compagnia italiana Computer 

viole don G.Minzoni 31 a, Firenze 
lel.055/575822 

Compagnia italiana Computer 

via De Gosperi 78, Ancona 
lei. 071/2801081 

Comaagnia italiana Computer 

vio M Angeloni 68, Perugia 
lel.075/5004060 

Wìz Point 

gollerio Nuova 1, Temi 
lei. 0744/302439 

Digit ron 

vio Lucio Elio Seiono 13, Romo 
lei. 06/71510040 

E.M.I. Informatica 

torso Francia 216, Roma 
tei. 06/36306393 

Flauto Moaico 

vio Cassia 701, Roma 

lei. 06/3360435 

MatPro 

via Monte delle Gioie 22, Roma 
lei. 06/86211092 

MA.NA. Elaboratori elettronici 

via E.D'Arboreo 13, Romo 
tei. 06/44244714 

Musical Cherubini 

via Tiburtina 360, Romo 
lei. 06/436971 

PCC Computer House 

via Casilina 283d, Roma 
lei. 06/2147260 

Selection Components 

via G. De leva 13, Roma 
lei. 06/7840118 

Strategia e Tottica 
vio del Colosseo 5, Romo 
lei. 06/6787761 

Villaggio Multimediale 

vio Germanico 31, Romo 
lei. 06/39725125 

H.D. Sistemi 

via Monte Velino 32a, l'Aquila 
lei. 0862/411317 

Delta Office 

vio M.Preti 37-39. Napoli 

Tel. 081/5784607 

Net Paint 

piazzo Leonardo 14, Napoli 
lei. 081/5585323 

Farine 

via Brodolini 1, Battipaglia ISA) 
lei. 0828/303675 

Tope Servite 

vio Caserma Lucania 2la, Potenza 
lel.0971/23236 

Dotomax 

vio G.Campolo 45, Palermo 
tei 091/6815369 

Studio Marcedone 

via Cosenza 6, Catania 
lei. 095/502322 

G&G 

viole Cortemaggiorc. 108 Gelo (CL ) 
tel.0933/871584 



Micro & Drive 
vio logudoro 2, Cogliori 
lei. 070/653227 



TRENTATRE 


Se vuoi entrare nella grande ragna¬ 
tela di Internet e usufruire subito 
di esclusivi servizi, acquista il Kit 
di abbonamento a MC-link presso 
uno degli MC-link Point. L’attiva¬ 
zione sarà immediata e potrai subi¬ 
to surfare in Internet o saltare da 


una conferenza di MC-link al chat con 
un tuo amico. Ma non è tutto, perché i 
nostri trentatre MC-link point posso¬ 
no su richiesta, installarti i program¬ 
mi di comunicazione nella loro sede o 
a casa tua, o farti una demo di MC- 
Web il semplice e conveniente siste¬ 


ma per pubblicare pagine Web su 
Inter 
net. 

Carpe 

d i a 1 . 

h I t p : / |<»»».«'lii kTTl 

SEGRETERIA ABBONATI 06/41892434 



MC-linh 








POSTA 


Questione di stima 

Spettabile direttore, scrivo a lei ma ideal¬ 
mente lo laccio a tutta la redazione, in quanto 
oggi per la prima volta dopo anni da assiduo 
lettore ho avvertito il bisogno di dirle qualcosa 
dopo aver rispolverato dopo tanto tempo il 
numero 27 di MC. che poi è la prima copia 
della rivista che conservo. Sfogliandola mi so¬ 
no ritrovato ragazzino con lo Spectrum sotto 
al braccio e tante cose ancora da imparare. 
Ho letto, e probabilmente riletto, tra le news 
l'annuncio del nuovo computer Apple, il Ma¬ 
cintosh, che ho scoperto soltanto adesso 
prendere il nome 'dalla mela più buona della 
California", e non ho potuto trattenere un sen¬ 
so di malinconia nel leggere della nuova peri¬ 
ferica di input, il mouse, a volte chiamata an¬ 
che topo, che, incredibile a dirsi, permette di 
comunicare qualcosa al computer. Oppure 
delle numerose "facilities' che possono esse¬ 
re richiamate sullo schermo in qualsiasi mo¬ 
mento come la calcolatrice e il blocco note 
Per non parlare dell'articolo su The Hobbit. un 
gioco che ha fatto impazzire tanti come me 
affascinati dalla possibilità di poter 'parlare' al 
proprio computer attraverso un linguaggio 
umano, anche se si trattava dell'inglese. E poi 
l'articolo di Tommaso Pantuso 'VIC da zero', 
in cui ho trovato argomenti trattati all'esame 
appena sostenuto all'università: microelettro- 
nica; chissà se lo lessi nell'84, e se avessi po¬ 
tuto allora immaginare che tutta quella roba 
sarebbe entrata a far parte della mia vita. 

lo appartengo ad una generazione, quella 
che ha affrontato l’adolescenza negli anni '80. 
che se da un lato è stata mortificata dal vuoto 
di quegli anni, e penso ai panmari prima di tut¬ 
to, dall'altro ha avuto la fortuna di convivere 
con l'esplosione dell'informatica metaboliz¬ 
zandola in qualche modo. Oggi nessuno della 
mia generazione si stupirebbe di un compu¬ 
ter con il quale sia possibile dialogare a voce; 
abbiamo digerito Internet con una facilità 
estrema, cosa molto difficile da fare ad esem¬ 
pio per i miei genitori; siamo pronti ad utilizza¬ 
re immediatamente qualsiasi altra diavoleria 
che l'informatica ci metterà a disposizione 
con una naturalezza impressionante, lo stes¬ 
so non riesco a volte a cogliere l'assurdità del 
fatto che soltanto dieci anni fa andavo fiero 
dei 48 K del mio Spectrum, oggi sul mio DX2 
di K ne ho più di 8000. e ne vorrei di più. Sia¬ 
mo nel mezzo del vortice e non riusciamo a 
renderci conto della velocità con la quale ruo¬ 
ta. Le scrivo tutto questo per dirle che questa 
crescita per me come per tanti come me è 
passata attraverso le pagine della sua rivista 
senza perdere mai di vista una cosa secondo 
me fondamentale: che la tecnologia può con¬ 
tribuire a rendere migliore la vita senza però 
intaccarne mai l’aspetto umano. Mi riferisco 
al rifiuto dei tecnicismi fini a se stessi, degli 
indici di prestazione, dell'Informatica trattata 
sempre solo e soltanto per quello che è, men- 
Icontmua a pag. 401 


Le e-mail di MCmicrocomputer 

Nel numero scorso vi abbiamo promesso l'elenco dei nostri indirizzi 
e-mail. Eccolo qui, completo di nome, codice MC-link e, fra parentesi, 
'alias'. Ripetiamo quanto anticipatovi, cioè che gli abbonati ad MC-link 
possono sia consultare l'intero elenco abbonati, sia cercare codici par¬ 
tendo dai cognomi, sia indicare come destinatario il cognome (o il no¬ 
me): il sistema provvede a segnalare tutti i codici per i quali la richiesta 
è soddisfatta. Chi invece comunica non attraverso MC-link de ve indi¬ 
care l'indirizzo completo, cioè il codice seguito da fàmclink.iA (senza 
nessuno spazio). Anziché il codice si può usare /'alias (che in linea di 
principio, come consueto, consiste nell'iniziale (puntata) del nome se¬ 
guita dal cognome per esteso. 

Vi consigliamo comunque di continuare a rivolgervi il più possibile 
ad MCOIOO, perché questo aumenta le probabilità che ai vostri quesiti 
si risponda nella posta della rivista (che, vi anticipiamo, abbiamo in 
programma di ampliare e potenziare dal prossimo numero). Tra l'altro, 
comunque, chi legge MCOIOO (alias me.microcomputer) provvede in 
ogni caso a girare i messaggi sia per via cartacea sia per via elettroni¬ 
ca ai rispettivi interessati. 

Attenzione: non prendetevela a male, ma dobbiamo ricordarvi che 
IL FATTO CHE CI SCRIVIATE NON VUOL DIRE CHE VI RISPONDE¬ 
REMO: forse sì, forse no; vi assicuriamo solo che, come avviene per 
la posta tradizionale, leggeremo i vostri messaggi. Scusate la brutalità, 
ma vogliamo essere chiari. È un problema di tempo, non di cattiva vo¬ 
lontà. 


Marco Calvo 

MC3363 (marco.calvo) 

Manlio Cammarata 

MC2918 (m.cammarata) 

Francesco Carlà 

Idib0348@iperbole.boloqna.it 

Giuseppe Casarano 

MCI 754 (g.casarano) 

Paolo Ciardelli 

MC6015 (p.ciardelli) 

Cesare Cittadini 

MC2934 (c.cittadini) per il Team OS/2 

Raffaello De Masi 

MC1468 (r.de.masi) 

Andrea de Prisco 

MC0258 (adp) 

Valter Di Dio 

MC0008 (v.di.dio) 

Gaetano Di Stasio 

MC7400 (g.di.stasio) 

Enrico Ferrari 

MC0012 (e.terrari) 

Mauro Gandini 

MC0452 (m.gandini) 

Corrado Giustozzi 

MC0006 (c.giustozzi) 

Gerardo Greco 

MC4720 (greco) 

Dino Joris 

MC9745 (d.joris) 

Rossella Leonetti 

MC3577 (r.leonetti) 

Marco Marinacci 

MC0009 (m.marinacci) 

Massimiliano Marras 

MCI606 (m.marras) 

MCmicrocomputer 

MCOIOO (me.microcomputer) 

Massimo Novelli 

MC4397 (m.novelli) 

Paolo Nuti 

MC0002 (p.nuti) 

Francesco Petroni 

MC8689 (f.petroni) 

Sergio Pillon 

MC2434 (pillon) 

Francesco Romani 

|romani@di.unipui| 

Bruno Rosati 

MC4200 (b.rosati) 

Leo Sorge 

MC6750 (leo.sorge) 

Andrea Suatoni 

MC2741 (and) 

Massimo Truscelli 

MC0094 (m.truscelli) 


38 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 











Vi presentiamo Microsoft® Visual Basic® 4.0. 

Non è solo l'ambiente di sviluppo ad alta produttività 
che già conoscete, ma anche un potente strumento 
di lavoro di gruppo per realizzare soluzioni client-server 
(a 16 e 32-bit) scalabili e multilivello. 


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Automation di Visual Basic 
Enterprise Edition, il vostro 
gruppo di sviluppo può creare 
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operativi Windows* 95, Windows NT™ 
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al 32-bit gradualmente, sfruttando 
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di sviluppo integrato 
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•Caratteristiche presenti esclusivamente neli'Enterpnse Edition. ••Lo sviluppo a 32-bit richiede un sistema operativo a 32-blt. 
O Microsoft. Visual Basic. Windows. Windows NT. Dove vuoi andare oggi?, sono marchi registrati di Microsoft Corp. 










tzim 


Isegue da pag. 38) 

te di meno ma soprattutto niente di più. 

Alla luce di tutto questo capirà perché le 
sto scrivendo a mano anche se di fianco a 
me c'è una mk/et pronta a stampare tutto in 
meno di trenta secondi. È una lettera di sti¬ 
ma. quella stima che io nutro per tutti voi e 
quella stessa stima che sono sicuro nutrite 
nei confronti di tutti i vostri lettori 

Amedeo Lupi nel li, Salerno 

La cosa che, di questa lettera, fa più piace¬ 
re a me ed a tutta la redazione è proprio nella 
frase finale: è gratificante constatare che i let¬ 
tori si rendono conto che noi nutriamo stima 
nei loro confronti. In effetti sono proprio la sti¬ 
ma e il rispetto per chi ci legge a spingerci a 
lavorare in un certo modo, seguendo certe re¬ 
gole e certi criteri che fondiamo innanzi tutto 
su questi valori Pur non pretendendo di es¬ 
sere perfetti abbiamo sempre tenuto al primo 
posto la coscienza: coscienza di avere un 
mezzo capace di comunicare fatti, idee e con¬ 
vinzioni, quindi uno strumento potente che. 
come tale e come sempre in questi casi, de¬ 
ve essere usato con prudenza e soprattutto 
con attenzione. Ringrazio quindi il nostro let¬ 
tore della stima che ci esprime, ma soprattut¬ 
to dell'essersi reso conto della stima che noi 
nutriamo nei vostri confronti 

Le considerazioni esposte sono di quelle 
che da un lato portano indietro e stimolano, a 
seconda della situazione e dell'umore, ricordi, 
paragoni, sorrisi, rimpianti e romanticismi vari 
Ma sono anche considerazioni che fanno ri¬ 
flettere su ciò che abbiamo, e su come siamo 
arrivati a ciò che abbiamo. Il 'topo' stupiva, o 
piu che altro lasciava immaginare quanto sa¬ 
rebbe diventato più comodo fare certe cose 
Ricordiamoci che vedere qualcosa muoversi 
sullo schermo era, a quei tempi, degno di no¬ 
ta, e che ciò avvenisse in maniera fluida ed in 
tempo reale seguendo i movimenti della ma¬ 
no era un fatto non privo di significato anche 
a livello tecnico, Non dimentichiamo il livello 
dei word processing di allora, non dimenti¬ 
chiamo che proprio con il Macintosh (se vo¬ 
gliamo dimenticare l'esperimento precursore 
Lisa) riuscivamo finalmente a vedere sullo 
schermo qualcosa che aveva un legame di¬ 
retto con quanto sarebbe uscito sulla carta, 
stava nascendo quello che si sarebbe chia¬ 
mato con l'impronunciabile WYSIWYG (che 
in italiano, chissà, si potrebbe senza tante 
storie tradurre VCF, Vedi Cosa Fai...). Non di¬ 
mentichiamo neppure che gli spreadsheet 
(programmi nei quali l'uso del mouse è fonda- 
mentale quasi quanto nel word processing) 
erano nati da poco, e nel mondo solo i più ri¬ 
cettivi stavano cominciando a capire quanto 
si sarebbero diffusi e quanto sarebbero diven¬ 
tati utili: ma pochi, credo, potevano immagi¬ 
nare quanto sarebbero diventati potenti. Sono 
un utilizzatore di foglio elettronico da quando 
è stato inventato, dai tempi dell'Apple II e del 
CP/M, e mi è sembrato subito una cosa utilis¬ 
sima: ma se dovessi dire che. a quei tempi, 
immaginavo quali sarebbero state le presta¬ 
zioni di oggi direi una bugia. Anzi devo dire 


che. pur ritenendomi un "buon utilizzatore" di 
quello che uso attualmente (e che non è il più 
evoluto del momento), sono conscio di esse¬ 
re lontano dal poterne sfruttare tutti i "mean¬ 
dri" Me li ricordo bene, i pochi kappa che 
quando erano un po' di più sembravano tanti, 
ci ho combattuto anche io. Adesso il discor¬ 
so, quasi, si è semplicemente spostato sui 
mega. ha cambiato ordine di grandezza Eh 
no. da kappa a mega di ordini di grandezza ce 
ne sono tre. L’informatica è così. È, giusto, 
non è giusto? Comunque, rimane cosi. 

Marco Marinacci 


L'icona è immobile... 

Spett.le redazione di MCmicrocomputer, 
sono un vostro lettore di 13 anni appassiona¬ 
to di informatica. Innanzitutto complimenti 
per la rivista, soprattutto per l'intelligente mo¬ 
do di dividere lo spazio fra annunci economici 
e articoli Ma non è per dirvi questo che vi ho 
scritto. 

Da qualche giorno ho. infatti, un problema 
con il mio computer Premetto che possiedo 
un 386SX 41 MHz con 4 Mbyte di RAM. di¬ 
sco fisso da 100 Mbyte compresso con Dri¬ 
veSpace. Microsoft DOS 622 in multicon fi¬ 
gurazione. MS Windows Per W 3 11 Ho 
creato io la multiconfigurazione proprio per¬ 
ché qualche mese fa il computer andò in cra¬ 
sh totale, con notevole perdita di dati, a causa 
di un conflitto fra il linguaggio clipper. Win¬ 
dows ed il TSR del mio antivirus Da un po', 
però, in Windows le icone all’interno dei 
gruppi del program manager sono immobili: 
non le posso spostare all'Interno o da un 
gruppo ad un altro Nel win.ini non ci sono 
IRestnctionsI e, anche se probabilmente è 
una sciocchezza, ho paura si tratti di un virus. 
Il mio antivirus, VDS PRO 3 OOt della Fmson, 
non rileva alcun virus, e né Scandisk né Nor¬ 
ton Disk Doctor rilevano errori sul disco. Cosa 
devo farei ’ Spero che mi rispondiate al più 
presto. 

Distinti Saluti 

Francesco Messmeo - Catania 

Sebbene sia difficile riuscire a rispondere 
esaustivamente al quesito tenderei ad esclu¬ 
dere la presenza di un virus capace di decre¬ 
tare l'immobilità delle icone nel Program Ma¬ 
nager di Windows (for Workgroup?..). 

Dalla descrizione del sistema mi sembra di 
capire che il buon vecchio 386 SX a 41 (?!) 
MHz sia, per dirlo in maniera coreografica, 
"spremuto fino all'osso" ed ormai mantenuto 
in vita con la "respirazione artificiale". Scherzi 
a parte, se c'è l'esigenza di guadagnare quan¬ 
to più possibile spazio da destinare alle appli¬ 
cazioni ad essa si può porre rimedio con degli 
artifizi software più o meno validi come la 
compressione dei dati sull'hard disk, ma non 
bisogna tralasciare anche altre esigenze co¬ 
me la corretta dotazione di memoria RAM 
Solo 4 Mbyte, con le applicazioni che circola¬ 
no attualmente, specialmente utilizzando 
Windows, sono un po' pochi anche se si uti¬ 


lizza la memoria virtuale e quindi parte del- 
l'hard disk a tale scopo. 

Nella lettera non è detto quanto spazio libe¬ 
ro sia rimasto sull’hard disk e come sia setta¬ 
ta la memoria virtuale (se essa è utilizzata); 
così come non è specificato se il problema 
dell'immobilità delle icone avviene sempre o 
solo se girano altre applicazioni oltre al Pro¬ 
gram Manager; inoltre, nella lettera non e 
specificato nemmeno se. ad esempio, i pro¬ 
blemi sono cominciati dopo l'installazione di 
qualche nuovo software. 

Una serie di quesiti ai quali rispondere in 
maniera anche solo superficiale contribuireb¬ 
be a proporre un quadro più completo e per¬ 
metterebbe di circoscrivere quindi il numero 
di possibili cause del problema segnalato. Un 
esempio ulteriore, semmai ce ne fosse biso¬ 
gno. che è sempre quantomeno difficile ri¬ 
spondere adeguatamente a quesiti come 
questo; quesiti che, purtroppo, affliggono in 
realtà molti utenti. 

Proprio per questa ragione proverò a ri¬ 
spondere lo stesso alla richiesta di aiuto, ma 
in maniera meno specifica, suggerendo solo 
la causa più probabile. 

Per la mia esperienza, Windows è un am¬ 
biente che necessita di una certa manuten¬ 
zione, ad esempio ogni qualvolta si disinstalla 
un'applicazione. Non basta cancellare fisica¬ 
mente i file relativi, ma di norma bisognereb¬ 
be intervenire anche sulle specifiche sezioni 
dei file WIN INI e SYSTEM INI oltre che elimi¬ 
nare i collegamenti contenuti nel Registration 
Database (REG.DAT) Se ciò non avviene, il fi¬ 
le eseguibile avviato al lancio di Windows 
provvede ad allocare spazi di memoria da de¬ 
stinare alle risorse eventualmente utilizzate 
dai programmi segnalati (nei file WIN INI, SY¬ 
STEM INI, REG.DAT) anche se di fatto essi 
sono stati cancellati. 

Se non si è proceduto ad una "ripulitura" dei 
file di sistema di Windows e si è installato e 
dismstallato una serie numerosa di program¬ 
mi, oppure ci sono molte applicazioni installa¬ 
te, o si utilizzano applicazioni molto pesanti 
che richiedono un impegno gravoso della me¬ 
moria, non è corretto ritenere che ci si possa 
attendere il corretto funzionamento del 
software con soli 4 Mbyte di memoria RAM a 
disposizione. A tutto ciò bisogna aggiungere 
che, se lo spazio a disposizione sull'hard disk 
è molto ridotto, anche in conseguenza della 
compressione software, può accadere che la 
memoria virtuale settata nel pannello di con¬ 
trollo di Windows non possa svolgere corret¬ 
tamente il proprio compito. 

Quando si utilizza Windows con la memo¬ 
ria virtuale attiva bisogna tener conto del fatto 
che oltre allo spazio occupato sull'hard disk 
dal file di swap (con estensione SWP) della 
memoria, alcune applicazioni per Windows 
creano un proprio file dove temporaneamen¬ 
te memorizzano informazioni riguardanti le 
operazioni svolte, l'aspetto del documento 
prima dell'ultima modifica o altri puntatori di 
vario genere utili al loro funzionamento. Se 
l'hard disk è troppo pieno la memoria virtuale 
non svolge correttamente il proprio compito 
poiché non trova sul disco lo spazio fisico per 
poter aggiornare di volta in volta i dati. 


40 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 





riciclatore 


<! VisiualC 


SODI»' 


Comportelit Gallery. 
Accesso rapido ai controlli 
OLE e ai componenti 
C++ riutilizzabili. 


Libreria MFC 4.0. 
Comprendente le ultime 
novità dei controlli 
Windows 95. 


dove sarebbe ìi più potente 

Strumento di sviluppo senza il genio 
di edwin hoogerbeets? 


Se Edwin Hoogerbeets fosse uno 
sviluppatore, sarebbe un uomo 
orgoglioso di sé. Perché il nuovo 
Microsoft * Visual C++ 4.0™ 
si basa sullo stesso principio che 
egli segue come regola di vita: 
non si crea mai dal niente. 

Chi è Edwin Hoogerbeets? Un genio 
del riciclaggio che vede in ogni oggetto 
usato un'occasione per il suo talento 
creativo. Proprio come potrebbe fare 
uno sviluppatore se impiegasse il 
nuovo Visual C++ 4.0. Nessun altro 
strumento di sviluppo vi offre la 
possibilità di riusare e produrre 
applicazioni più potenti in meno tempo. 
Ora si può riciclare praticamente 
qualsiasi cosa - anche senza essere 
un gemo per farlo. Il nuovo Component 
Gallery vi permette di memorizzare 
e riutilizzare i vostri componenti 


C++ e i controlli OLE. insieme con 
altri componenti di terze parti. 

E in MFC 4.0 trovate più di 150 
classi e 120.000 righe di codice che 
non dovrete cosi riscrivere o testare. 
Con il nuovo Developer Studio la 
riutilizzabilità è questione d'intuito. 
Con ClassView. potrete vedere le 
relazioni tra le varie classi. Con un 
solo clic potrete persino avere accesso 
alla libreria degli sviluppatori 
MSDN,*" a Microsoft Visual Test.” 
a Fortran PowerStation” e a 
Microsoft Visual SourceSafe™ version 
control sistem'.”” E. naturalmente, 
il supporto completo del linguaggio 
C++, comprendente namespaces e 


RTTI. vi garantisce maggior flessibilità. 
Ora che avete un'idea più precisa 
su cosa si può fare con il riciclaggio, 
potete iniziare con la Visual C++ 
Subscription, che include il sistema 
di sviluppo Visual C++ 4.0 più tre 
aggiornamenti che vi verranno inviati 
successivamente nell'arco di un anno. 
Per ottenere maggiori informazioni 
su Microsoft Visual C++4.0. 
visitate il nostro nodo web su 
Http;//www.microson.com/visualcl 

oppure l’Area Sviluppatori su The 
Microsoft Network. 

Potete anche contattare il numero 
02/7039.8359. attivo dal lunedi al 
venerdì dalle ore 9.00 alle ore 18.00. 
Inoltre, per ricevere la vostra copia 
gratuita di Microsoft Developer 
Roadmap. inviate un fax di richiesta 
a Microsoft Developer Roadmap 
al numero 02/7039.2020. 


Supporto Client-Server. 
Jet Engine integralo 
e supporto ODBC 
per l'accesso a dati 
distribuiti. 


Custom AppWizard. 
Costruisci i tuoi 
AppWizard per qualsiasi 
tipo di esigenza. 


Supporto multipiattaforma. 
Da un singolo codice 
di base puoi ottenere 
eseguibili per le 
piattaforme Intel ? 

KISC* e Macintosh* 


Microsoft 

|dove vuoi andare oggh*| 


•Le versioni di Visual C++ 4.0 per RISC • 
e Macintosh sono disponibili separatamente. 
••Prodotti non inclusi in Visual C++ 4.0 
e disponibili separatamente. 

© Microsoft. Windows. Windows NT, 

Dove vuoi andare oggi’ Visual C++. Visual 
SourceSafe sono marchi registrali di 
Microsoft Coro- 

Intel, Macintosh e Risc sono marchi 
registrati de» relativi produttori. 











CHE 


(segue dapag 40} 

Nelle situazioni di scarsa quantità di memo¬ 
ria disponibile (sia virtuale che ‘vera") il primo 
segnale è proprio la scorretta visualizzazione 
delle icone, generalmente visualizzate con 
pochi colori, ma non escluderei che anche 
l'immobilità riscontrata da Francesco sia do¬ 
vuta alla scarsa quantità di memoria disponi¬ 
bile, 

Un ulteriore segnale riguardante la scorret¬ 
ta gestione della memoria è dato anche da un 
numero frequente di accessi al disco; per ca¬ 
pirci, quando si sente che l'hard disk 'maci¬ 
na', ma non si ottiene alcun evento che se¬ 
gnala il corretto funzionamento del sistema è 
ragionevole supporre che la quantità di me¬ 
moria disponibile sia limitata 
Ci sono altre possibili cause sul malfunzio¬ 
namento di un sistema, ma il discorso è lun¬ 
go e come al solito ci sono troppe variabili da 
considerare, ma giusto per darvi un consiglio 
date un'occhiata anche ai soliti file 
CONFIG.SYS ed AUTOEXEC.BAT... 
mi 


La black box futura 

Amici di MC, 

"Le nuove frontiere della multimedialità" è il 
motivo che mi ha spinto a scrivere questa let¬ 
tera Non so se le varie industrie di informati¬ 
ca e di elettronica di consumo abbiano paura 
di rischiare più del dovuto nel nascente mer¬ 
cato delle tecnologie multimediali. Alcuni dei 
progetti che avrebbero dovuto prendere il lar¬ 
go in questi anni sono naufragati miseramen¬ 
te. Vedi, ad esempio, il DAT di Philips e Sony, 
la DCC dell'Industria olandese, la videoregi¬ 
strazione digitale e il Videodisco Pioneer Altri 
progetti non fanno che arrancare miseramen¬ 
te: Mimdisc. 3DO, CD-I, ecc . 

Forse le suddette industrie non si rendono 
conto del fatto che l'esplosione del multime¬ 
diale si avrà soltanto quando sarà pronta quel¬ 
la tecnologia che renderà disponibile un appa¬ 
recchio completamente nuovo il quale dovrà 
presentare diversi requisiti specifici ad esem¬ 
pio: la compatibilità con gli attuali standard, il 
basso presso (massimo 1000 dollari) e la ver¬ 
satilità. 

Per bissare il successo del videoregistrato¬ 
re e del CD non è necessario, a mio avviso, la 
larga distribuzione di titoli a luci rosse (luogo 
comune per la videoregistrazione) o la spon¬ 
sorizzazione di gruppi rock famosi (come è 
stato fatto per i CD audio). 

La macchina del futuro non dovrà essere 
troppo dissimile da questa: 

- Come già detto il prezzo non dove andare 
oltre i 1000 dollari 

- Capacità di leggere gli attuali CD audio, 
CD-ROM (per PC), formato MPEG e Photo 
CD. 

- Capacità di leggere un nuovo tipo di CD 
che possa contenere diverse ore di video, 
suono stereo e interattività. 


- Capacità di registrazione (e questa è la ve¬ 
ra sfida tecnologica) e riscrivibilità 

- Facilità d'uso. 

- Predisposizione per il collegamento a Pay 
TV o alle future reti telematiche tuttofare. 

In poche parole: ci vuole uno standard a lar¬ 
go spettro, una macchina unificata prodotta 
da chiunque possa permettersi lo sviluppo di 
tale tecnologia e uguale nei contenuti specifi¬ 
ci. A livello strettamente tecnico, la sfida è 
rappresentata dalla capacità di registrazione 
su dischi riscrivibili. La nuova macchina multi¬ 
mediale dovrà sostituire e non integrare For¬ 
mai obsoleto videoregistratore. Che comun¬ 
que sa fare egregiamente molte cose: regi¬ 
strare dalla televisione mentre si guarda qual¬ 
cos'altro, riprodurre migliaia di film reperibili 
nelle videoteche, registrare avvenimenti im¬ 
portanti, duplicare i nastri Video 8, ecc. ecc. 

Il segreto sta nella versatilità, caratteristica 
propria del videoregistratore, dell'impianto hi- 
fi, del PC. Tutto ciò è necessario alla diffusio¬ 
ne di una futura black box. 

Ma se si ha paura di investire molto di più 
di quanto sia stato stanziato per gli attuali pro¬ 
getti Idestinati al fallimento) allora si potrà di¬ 
re addio alla multimedialità alla portata di tutti. 

Tommaso PiUurru 

Arzachena (SS) 

Nonostante mi reputi un tecnofilo 'esage¬ 
rato', sono fondamentalmente contrario all'e¬ 
sasperazione tecnologica fine a se stessa. 
Ma soprattutto, non sopporto le applicazioni 
errate e/o frettolose delle moderne tecnolo¬ 
gie, in nome e per conto dei soli profitti eco¬ 
nomici delle aziende più potenti. Òggi (a dire 
il vero ormai da diversi anni) nelle consuete 
lotte tra prodotti concorrenti non si afferma di 
certo quello più valido sotto il profilo 
tecnico/funzionale, ma sempre e solo quello 
appoggiato da un battage pubblicitario meglio 
architettato, realizzato a suon di investimenti 
(pubblicitari) anche superiori a quelli utilizzati 
per la creazione del prodotto stesso. 

Al singolo utente (reputo offensiva l'eti¬ 
chetta di 'consumatore') resta al solito ben 
poca scelta Vuoi registrare musica? 0 ti ac¬ 
contenti delle comuni cassette audio anni 70 
o rischi con Minidisc e DCC (pagando decine 
di migliaia di lire i supporti magnetici) senza 
nessuna certezza sul domani, 

Agli inizi degli anni '80 è arrivata la vera ri¬ 
voluzione nell'alta fedeltà domestica, Il CD 
audio, grazie al quale si è detto addio una vol¬ 
ta e per tutte al fruscio e agli altri disturbi dei 
dischi in vinile, ha inaugurato alla grande la 
prima era realmente digitale dell’elettronica di 
consumo. Poi qualcuno ha ben pensato (visto 
che di supporto "digitale" si tratta) di utilizzare 
lo stesso dischetto argentato per applicazioni 
diverse, come memoria di massa super ca¬ 
piente per i computer di tutti. Il ragionamento 
non fa (e non ha fatto) una grinza, peccato 
però che la musica è una cosa, l'informatica è 
un'altra. Il CD audio, infatti, nonostante sia un 
supporto in grado di immagazzinare centinaia 
di megabyte di dati, è stato pensato per un 
utilizzo squisitamente musicale del mezzo, 
con accesso praticamente sequenziale alle 
informazioni digitali memorizzate e con una 


banda passante appena sufficiente per un'ap¬ 
plicazione di questo tipo. Ma la mente uma¬ 
na, si sa, non si ferma mai e pur conoscendo 
le limitazioni è abituata a richiedere (spesso 
ottenendolo) sempre più del massimo con¬ 
sentito. Magari utilizzando trucchi 'sporchi' o 
prendendosi letteralmente gioco delle capa¬ 
cità percettive del nostro cervello. Cosi fiori¬ 
scono i meccanismi di compressione a perdi¬ 
ta di informazione, con i quali buttiamo una 
buona parte del segnale digitale originario (in 
pratica tutto quello che si percepisce con 
maggiore difficoltà) pur di rientrare nei limiti 
imposti da un sistema di memorizzazione na¬ 
to come contenitore esclusivamente musica¬ 
le. A circa dodici anni dall'introduzione del CD 
audio, stiamo per assistere ad una nuova rivo¬ 
luzione nel campo dell'elettronica di consu¬ 
mer che non mancherà di avere forti ripercus¬ 
sioni anche nel mondo dell'informatica perso¬ 
nale. Mi riferisco al nuovo DVD, acronimo di 
Digital Video Disc, nato dal 'rischio" di una 
nuova guerriglia tecnologica tra il Multimedia 
CD (proposto da Sony e Philips) e il Super 
Density Disc (proposto da Matsushita. Pio¬ 
neer, JVC e tanti altri) entrambi "logica evolu¬ 
zione" del Compact Disc musicale Entusia¬ 
smanti, com'era da attendersi, le caratteristi¬ 
che del nuovo standard: fino a 18 gigabyte di 
dati digitali su un singolo disco del diametro 
di 12 cm (dimensioni del tutto identiche a 
quelle dei CD attuali) con una velocità di lettu¬ 
ra pari a 4.7 megabit/sec (attenzione: bit, non 
byte!) per fruire di una qualità audio e video 
senza compromessi. Su ogni lato di un DVD 
(ebbene si. tornano il lato A e il lato B dei vec¬ 
chi vinile! ! I) è possibile incìdere fino a 133 
minuti di segnale video digitale ad alta risolu¬ 
zione con tre canali audio. Naturalmente le 
nuove macchine saranno in grado di leggere i 
normali CD musicali e non è affatto da esclu¬ 
dere la possibilità di incidere (e in futuro riscri¬ 
vere) da soli i dischi, proprio com'è oggi pos¬ 
sibile con i supporti attuali 
Inutile dire che anche il mondo dell'infor¬ 
matica personale trarrà grossi benefici dal 
nuovo DVD, potendo contare su un nuovo 
supporto dalla capacità ben più elevata (18 gi¬ 
gabyte contro 650 megabyte), accreditato di 
una velocità di lettura ancora maggiore, quasi 
paragonabile a quella di un hard disk di recen¬ 
te generazione. Immaginate, a questo punto, 
titoli multimediali con intere ore di filmati vi¬ 
deo tull-motion full-screen, immense banche 
dati grafiche con migliaia di immagini ad alta 
risoluzione, e chissà quant'altro potremo at¬ 
tenderci da un supporto di memorizzazione 
tanto capiente quanto compatto e trasportabi¬ 
le. Sul fronte della registrazione - video, audio 
o multimediale che sia - il vero problema non 
è la sfida tecnologica (come da lei evidenzia¬ 
to) ma la naturale opposizione da parte dei 
produttori software (includendo in questi an¬ 
che le case discografiche e cinematografiche) 
che temono, purtroppo, gli attacchi della pira¬ 
teria. É il problema di sempre, difficile da af¬ 
frontare e risolvere, e per il quale a pagare so¬ 
no tanti utenti onesti per colpa dei soliti pochi 
disonesti. Avremo, prima o poi, un futuro 
multimediale migliore? 
adp KS 


42 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 




fi ni soni fi ni so ni Fimsuni Finisuni unisoni pinsoiu Fimsom Fimsoni 

/' / y m * *- « - * *'■ ' -**' * 


fiiusoim Fimsow Fimsoni fiimson finsoiu 



X 


S 


Oltre 400 programmi 
per II tuo Computer! 



.399.000 

(LPC0179) < 


VERSIONE MONOUTENTE 


Cooflfumiom 

Minima: 

Pc Ms-Dos 100* 


Manuale e 
autoappren 


APPUNTI DI 
VIAGGIO SU CD 



Bnn-Hnn 

SCO-QZO 


. C » n r i K u r a 7. i ii il v 

! Minima: 

Pc Ms-Dos 100% 
compatibile. CPU 
80386 o superiore. 4 
Mb di Ratti, scheda 
grafica Vga. Hard 
Disk, scheda audio 
Sound Blastcr 100% 
compatibile. Windows 
3.1 o supcriore. 


È una vera e propria collana di titoli che permette di 
riscoprire la natura, i luoghi, i popoli che hanno 
plasmato nel corso dei secoli la terra: il programma 
appositamente sviluppato per la collana permette di 
navigare all'interno di tutte le informazioni contenute 
all'interno del CD (oltre 100 fotografie, articoli redatti 
da esperti e giornalisti, didascalie, commendio audio, 
ecc..) il tutto con una semplicità che rende il 
programma accessibile a tutti, anche ai meno eesperti. 
Le immagini contenute nel CD sono in formato 
640*480 a 16 milioni di colori ed è possibile esportarle 
nei formati grafici più diffusi. 




L.69.000 

(LPC0186) 


BÈI ' "nfiltuni/ione miniimi: 

D CPU simkì, 00 * com P‘ ,ibil ‘ 
=i0 ^ R AMHardDTmouse M 

= : ;- : &53tai 3 „: 0 superiore 

=_ scheda sonora Sound Blastcr 

■ 

ma ideaieperchi vuole avere un 
efficace e veloce con il mondo 

riri. r^ °" g,nalltì "ci fatto 
ndurre, s.stemi con tutti j metodi 
usati e in grado di produrre 
su s,sterni personali eliminando 

!S e ,^“P pie -È possibile 
- schede tns-on-lme per computer. 


DS-TOTO 


Configurazione minima: 
Pc Ms-Dos 100* compatibile. 
CPU 80286 o supcriore, I Mb 
di RAM. Hard Disk, mouse. 
Ms-Dos 3.3 o superiore. 
Consiglialo 

scheda sonora Sound Blastcr 
compatibile, stampante Epson. 
IBM o HP compatibile. 

ds-Toto si pone come il miglior supporto informatico 
per la realizzazione di sistemi totocalcio adatto a qualsiasi 
tipo di utente; è infatti in grado, oltre che filtrare le 
colonne con i classici metodi di riduzione, di proporre 
il sistema base con i più probabili segni che usciranno 
in schedina offrendo così anche all'utente meno esperto 
un valido aiuto nella compilazione delle colonne. È 
naturalmente possibile stampare direttamente le 
schedine. 


\ iunciui -4 


nrasiui-i 


lùosniid 


lUOSNItl 


NOSIUIdi / 






























. musimi rnuauiu riiuauiu riraauni musimi rinsvin 




Configurazione minima: 

Pe Ms-Dos 100'/. compatibile. CPU 
80286 <> supcriore. 4 Mb di Rum. 
Hard Disk, scheda grafica Vga o 
supcriore, mouse. 


EXTRAC AD III 

Extracad III è uno strumento ecci 
realizzazione di grafica professionale 
particolarmente indicato per disegni meccanici, 
elettrotecnici, arredamento, impiantistica civile e in molti 
altri casi. Extracad III si differenzia dagli altri prodotti 
per la sua potenza, pur mantenendo tuttavia, una flessibilità 
e velocità d'uso insuperabili: la sua facilità d'uso grazie 
alla filosofia con cui è stato progettato cercando di 
mantenere la naturalezza e la possibilità d'impiego del 
disegno con la matita e all’interfaccia grafica 3D: la sua 
efficacia grazie alla sua struttura lineare, chiara e 
organizzala permettendo cosi la realizzazione di qualsiasi 
progetto in minio preciso e veloce. 

Disponibili separatamente dal programma vi sono 5 librerie 
per i diversi settori d'applicazione: simboli elettronici 
analogici, simboli elettronici digitali, simboli per 
l'arredamento d'interni, simboli elettrici industriali e civili, 
simboli per l'idraulica. 




V) 

jg 

E 


o 

vi 


! 


o 

(A 

I 


i 232 


CONTINTASCA II 

PER WINDOWS 

Omfieurazimw minima. 

Pc Ms-Do» 100* 
compatibile. CPU 803W 
(consigliato DX). 4 Mb di 

Ram. Hard Disk, stampante 
(purché supportata da 
Windows), mouse, scheda 

grafica Vga. Windows 3.1 
_ _, o superiore. 

duèdàrrc Pjevennvj 


L.79.000 

(LPC0140) 


• t 


LOTTOVELOX II 

Configurazione minima: 
Pc Ms-Dos UH)* 
compatibile. CPU 80286 o 
supcriore. Hard Disk, 
scheda grafica Vga o 
superiore. Ms-Dos 5.0 o 
supcriore. 

Consigliati: 

mouse, stampante Hpson 
Fx o IBM Proprinler 
compatibile. 

L'insuperabile programma per il lotto adatto sia ad 
utenti principiami sia esperti: tra le sue caratteristiche 
prevedo la gestione: delle estrazioni, dei sistemi, dei 
ritardi e presenze, previsioni, la verifica delle vincite, 
e una completa smorfia. Il tutto gestito da un'interfaccia 
grafica accattivante che rende l'uso del programma 
semplice e gradevole. 




L.79.000 

PHOTO & GRAFICA (LPC0165) I 




- Ve 


Configurazione minima: 
PC Ms-Dos 100* 
compatibile. CPU 80386 
o supcnore, 2 Mb di 
RAM. scheda grafica 
SVGA Vcsa compalibilc o 
VGA. Hard Disk, mouse. 
Ms-Dos 5.0 o superiore 


Photo & Grafica è un programma di disegno e fotonlocco 
dell'ultima generazione, infinti mette a disposizione 
polenli strumenti sia per disegnare sia per ritoccare 
immagini già create. Alcune caratteristiche che il 
programma mette a disposizione sono slrumcnii quali 
marita, gomma, curve zoom o effetti quali hlur. sharpen. 
trasparenza ed effetti frattali. Gestisce immagini hitntap 
c Pcx a 256 colori. 


SUPERTOTOGOL 

Contigurazione minima: 

Pc Ms-Dos 100* 

compatibile. CPU 80386 o 

superiore. 4Mb di Ram. 
Hard Disk, mouse, 
Stampante ipurchK 

supportata da V. indows). 

scheda grafica Vga. 

Windows 3.1 •> supcriore. 

secondo, mimmo se$m P È . |ra uno è |5. massimo 
consecutivi, rangc u • | ^ riduzione N-l e 

simmetrie, mussi mopar.dl.P' funzione di 

^S^eTstampa delle schedine. 




Fiiusoni Finisoni finsoiu finsoiu V fiiusoim finsoiu 















































i-iwaura Nni»ura t-i raduni Mnibura hinibum 



L.99.000 

(LPC0153) 


progetto agente 

DI COMMERCIO II 

«• i libar 


Progetto 

CONDOMINIO PLU 

— — 

Di’^PT 1 , Mh dl «AM. Ha[i) 


L.99.000 

(LPC0234) 


| Consigliali 
Campanie Epson FX e 

1 compatibile. mouse 


IBM Pmpnntcr 


smiipaunilc. (nome. 

SìSKETEÌ*--*---* 

P ™,::r:s 'ss,? w “ 

I conMjmivo Sono inolirr i k « -'lampare il bilancio 

che mutano ( utente ad “* * fUMk,n,li “ 


PROGETTO IMPRESA III 

VERSIONE MONOUTENTE 

Configurazione minima 
Pc MvDm IO» compatibile, 
CPU X02H6 o superiore. I Mb 
Ram. Hard Dick, scheda grafica 
Vga, Haid Dok Ms-Do.Mli. 
supcriore. 

Comigllail: 

.lampante Epson FX o IBM 
Proponici compatibile, momc. 

Progetto Impresa III è un polente e pratico slnimcnlo per la 
gestione integrata dell a/ienda. Consente di creare preventivi 
(preordinil. ordini clienti, bolle e fatture (differite e 
accompagnatorie) Il programma, inoltre, permeile di registrare 
gli estremi degli ordini ai fornitori e di ottenerne gli stampati 
La gestione del magazzino è completa e consente qualsiasi tipo 
di interrogazione, il cui esito può essere stampato o 
semplicemente visionalo. È possibile personalizzare la stampa 
dei documenti. 


PROGETTO NEGOZIO 
AL DETTAGLIO 

ConfiRUMnonr minimi. 
Cnnfigura/ionr mimmi IV MvlXis 
100*4 compatibile. CHI' 802K6 o 
supcriore, I Mb Ram. Hard Ihd. 
«dicda grafica Vga. MvDtn 5.0 o 
superiore 

Consigliati 

stampone Epwn FXo IBM 
Prupnntcr o impali bile. nunisc 

Un pmgranuna per linformali/zazinnc dei negozi al dettaglio che 
hanno la necessità di gestore le spese, un magazzino con i relativi 
carichi e scarichi, gli inventali con valorizzazioni ecc.. È presente, 
una funzione di stampa dei codici a barre ed è previsto l ulilizzo 
della penna ottica. Ideale per l’esigenza del piccolo negozio 
permette, inoltre, di registrare gli estremi di una Iattura fornitore 
e di aggiornare automaticamente il magazzino dopo una scodila 
od un acquisto. Le anagrafiche sono complete e di facile 
impostazione. 






SULUZIONE fattura 



III 


ConRnirazinne mini ma: 

JV M. Dos HWompuihl,. CPU 
SOZttb o superiore, t Mb Rum. tlani 
Disk, scheda grafica Vga. Ms-Dos 

* 0 o Hifvnurr 

Conoigl bli: 

«SSHiSL 

oppure una nota di credito oPi^ ’’ C d,lrcnu > 
stampato più volle a condiziont !.. d " CUn,e '" 0 P“<' «sere 
definitivamente. Il programma e conrì”! *,*"** S ' Jmp ’" 0 
'unzioni di utilità cu lats ,b | ,f" “"V™ dl 
modulidi slampa,salvare,dati^ud «o^r^ur^H " ' 

le anagrafiche utilizzate nella versi.™- nL c0 " v * n,n! 

'I programma al meglio. precedente c configurare 


L.89.000 

(LPC0271) 


soluzione”” 

magazzino hi 

-- i uni tcurarumc miniti 



L.89.000 

(LPC0272) 


Configurinone minima. 

Pc Ms-Dcis n»r. enropaubite. CPl 
Wi:«6osupcniac. I MbJiRam.Hard 
Dnk, «cheda grafie* Vga. MvD» 5 »> 
o «opcnore- 

1 j35?Uw.»m 

Ptnpnntcr companbde. mouse 

Versatile programmadigcM-e 

di configurazione 


FiniSOM FINSOM FIMSOM FINSON FINSON FINSOIVI 


FINSON FINSON FINSON FfNSON FINSON FINSON FfNSON FINSON 

























RIUSOIU FIIUSOIV FIIUSOIV FIIUSOIV FIIUSOIV FIIUSOIU FIIUSOIU FIIUSOIU 


. niNauiH rmuaviv rimsuiw riiuaura . \ rii»ura riiMjwm 



L.49.000 

(LPC0247) 


TRADUCI II PER DOS 


(INGLESE) 


i l ^ ConliRura/imic 

Pc Ms-Dos IHM 

Pi} 1 R0386 o supcriore. 2 Mb ili KAM «.ncu. 

Sfer I grafica SVgu resa compulibijeo VGA. 

jgjiJ Hard Disk. Mouse. Ms-Dos 5.0 o 
supcriore. 

,.,l efficiente vocabolario computerizzalo, 

a?jsssssi*Ss 

;rTrc infiniti vocuboli in modo da p 
il dizionario. 


tuttidati II 


lonriguM/ionc 


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GROSSETO - VIA DELL'UNIONE 7 - TEL. 0564/414309 

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MANTOVA - VIA VERONA 34 - TEL 0376/391007 

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PESCARA VIA MARCONI 130/132 - TEL 085/693570 

PESCARA - VIA TRIESTE 79/81 - TEL 085/4216007 

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PORDENONE (ZOPPOI.A) VIA N BIXIO 3 - TEL («34/574600 

PORDENONE - VIALE GRIPOI.ETTI 92/A - TEL 0438/551925 

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ROMA • VIA ROLLI 33 - TEI. 06/5816673 

TREVISO - PIAZZA S TRENTIN 6 - 0422/546886 


ROMA - PIAZZA DI PONTE LUNGO 31 - TEL. 06/7016436 

ROMA - VIA CASILINA 283/D - TEL. 06/2147260 

ROMA - VIA DELLA GRANDE MURAGLIA 62/64 - TEL 06/5296330 

ROMA • VIA TIBURTIN A 614/D - TEL. 06/43530808 

ROMA-VIA TORREVECCHIA 1121 -TEL. 06/636689 

SIENA - VIA MASSETANA ROMANA 54 - TEL. 0577/271820 

SIENA (MONTEPULCIANO) - VIA DELLE LETTERE 46 - TEL 0578/577650 

TARANTO VIA SABATO 12 - TEL 099/7362864 

UDINE (TORREANO DI MARTIGNACCO) VIA COTONIFICIO 22 C/O "CITTA 
FIERA" -TEL («32/5445 II 

TREVISO (SUSEGANA) VIACONEGLIANO 33 - TEL 0138/435110 
VICENZA (TORRI DI OD ARTESOLO I - VIA PALA 20 C/O "LE PIRAMIDI" TEL 
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VENEZIA (CEGGIA) - VIA DUCA D'AOSTA 4 - TEL. 0421/329821 
VENEZIA (MARCONI - VIA E MATTEI l/B OO "VALLECENTER" - 
TEL .011/5969007 

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011/4568945 

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VENEZIA (MESTRE) - VIA BISSUOI.A 20/A - TEL 041/5348315 
VENEZIA (POKTOGRUARO) - VIA VENEZIA 8 - TEL («21/271552 
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MACERATA (TOLENTINO) VIA PARISANI 22 
MILANO • VIA IMBONAT1 4 

MILANO ( LACCHIARELLA) VIA S MICHELE DEL CARSO I l/A 

MODENA - PIAZZA CITTADELLA 30 

NAPOLI (PORTICI) VIA LIBERTA 258/B 

NAPOLI - VIAG CESARE 21/23 

NAPOLI - VIA G PORZIO IS A/52 

PADOVA (ESTEt VIA TITO LIVIO 93 


PARMA VIA SAETI 7K/B 

PESARO VIA PUNCHII-.LLI 2 

PESCARA VIA NAZIONALE ADRIATICA 76 

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PISTOIA VIA ETRMIK4/B 

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ROMA (OSTIA LIDO) VIA DEI VELIERI 27/293 

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Gli abbonali possono accedere ad MC-link sia attraverso i nostri 
concentratori (attualmente presenti a Milano. Firenze, Roma e 
Napoli, ma è prevista l’attivazione altri 8 nodi), sia attraverso le re¬ 
ti Itapac, Internet, Sprint e GNS (BT) 

- 1 accesso attraverso i concentratori di MC-link. 

PROTOCOLLO PPP EMULAZIONE DI TERMINALE. SLIP 

I numeri di telefono da comporre sono: 

Milano (02) 416548 (fino a 28.800 bps V34, Vfast, Vterbo) 
Firenze (055) 500.1111 (fino a 28.800 bps V34, Vfast. Vterbo) 
Roma (06) 4501515 (fino a 28.800 bps V34. Vfast, Vterbo) 
Roma (06) 4513900 (fino a 28.800 bps V34. Vfast, Vterbo) 
Napoli (081) 5781242 (fino a 28.800 bps V34, Vfast, Vterbo) 

Alla risposta del modem quando appare il simbolo @, digitare il 
proprio codice abbonato e la password 
In alternativa è possibile accedere in modalità emulazione di 
terminale/SLIP digitando mclink 
SOLO EMULAZIONE DI TERMINALE/ SLIP 
Roma (06) 4180440 (fino a 14.400 bps V32 bis, e 19.200 ZyXel) 
N.B.: dopo il periodo di prova tutti gli accessi dei nodi urbani sa¬ 
ranno convertiti in PPP 

- 2 Accesso attraverso la rete Itapac 
Caso A 

I non abbonati alla rete Itapac possono utilizzare Easy Way Ita- 
pac («numero verde telematico»); il costo di Itapac verrà adde¬ 
bitato ad MC-link che a sua volta lo riaddebita all'abbonato. 

II numero di telefono da comporre è: 

1421 

Iper tutto il territorio razionaleI 


alla risposta premere due volte Invio 
quindi comporre 26410420Pccccccpppppp 
con cccccc = codice abbonato di 6 caratteri e 
pppppp = password di 6 caratteri 

Irispettare le maiuscole e le minuscole della propria passwordI 

La lettera P deve essere obbligatoriamente maiuscola. 

La velocità massima dei nodi che fanno capo al numero 
1421 è 2.400 bps. L'accesso attraverso Easy Way Itapac com¬ 
porta l'addebito di UN SOLO scatto telefonico (indipendente¬ 
mente dalla località e dalla durata del collegamento) e di una 
«tariffa a tempo e volume» che, in media, non supera comples¬ 
sivamente le 6.000 lire/ora per i collegamenti che hanno inizio 
tra le 7 e le 22 dei giorni feriali e le 4.000 lire/ora per quelli che 
hanno inizio tra le 22 e le 7 dei giorni feriali o nei giorni festivi. 

Caso B 

L’abbonato ad MC-link è già abbonato anche alla rete Itapac. In 
questo caso può chiamare direttamente la NUA 

26410420 

I costi del collegamento Itapac saranno addebitati all'abbonato 
direttamente da Telecom Italia. 

3 - Accesso attraverso la rete Internet 

Chi ha un accesso telnet alla rete Internet può collegarsi ad 
MC-link stabilendo (secondo le procedure in vigore sul proprio 
nodo) un collegamento TELNET a: 

mclink.mclink.it 

L'accesso a mezzo telnet non comporta alcun addebito supple¬ 
mentare. 

4 - Accesso attraverso i concentratori urbani della rete 
Sprint (fino a 14.400 bps V32 bis) 

L'elenco dei 59 concentratori italiani, il loro numero di telefono 
e le modalità di login sono indicate nelle pagine INFO di MC- 
link e nel messaggio 163 dell'area MC-news. 

II costo per l'accesso attraverso i concentratori italiani della rete 
Sprint è di 145 lire + IVA al minuto e viene addebitato all'abbo¬ 
nato direttamente da MC-link. 

5 - Accesso attraverso i circa 200 concentratori europei del¬ 
la rete GNS (33 concentratori fino a 9.600 bps V32, i rima¬ 
nenti fino a 2.400 bps V22 bis) 

L'elenco completo dei concentratori europei della rete GNS, il loro 
numero di telefono, la velocità e le modalità di login sono indicate 
nelle pagine INFO di MC-link e nei messaggi 167-168 dell'area 
MC-news. Il costo per l'accesso attraverso i concentratori europei 
della rete GNS è di 145 lire + IVA al minuto o frazione, indipenden¬ 
temente dalla loro velocità, e viene addebitato all'abbonato diretta¬ 
mente da MC-link. 


SERVIZIO INFORMAZIONI 

L'enorme interesse per MC-link ha sovraccaricato il nostro centralino. Mentre siamo al lavoro per espandere i 
servizi di segreteria, vi preghiamo di agevolare il nostro lavoro utilizzando questi numeri telefonici 

Informazioni nuovi abbonati Segreteria abbonati 

telefono 106) 41892434 telefono 106) 41892452 

dalle 9.00 alle 16.00 dalle 9:30 alle 12 e dalle 14:30 alle 16 

Fax 106)4515592 


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STRATEGIE 


Investirà 1,9 miliardi di dollari per la costruzione di una fabbrica di microprocessori a Dresda 

AMD scommette sulla grande Germania 

II piano di investimento decennale prevede la creazione di 1.400 nuovi 
posti di lavoro 


di Paolo Ciardelli 

D resda 14 dicembre 
1995. La scommessa è 
grossa quanto la stessa 
posta in gioco. Da una parte 
ci sono 1.400 nuovi posti di 
lavoro e la possibilità di con¬ 
frontarsi "alla pari" con la 
Intel, ma dall'altra c'è l'im¬ 
porto dell'investimento a 
lungo termine ed il luogo 
dove andrà edificata la 
nuova fabbrica. 

Dresda ai turisti che la visi¬ 
tano oggi si presenta anco¬ 
ra in parte diroccata ed i 
segni dei danni della secon¬ 



da guerra mondiale sono 
ancora visibili. 

La voglia di ricostruzione 
però è fortissima e non è 
difficile trovarsi a parlare 
con dei costruttori italiani 
mentre si aspetta insieme 
l'aereo di ritorno. 

W.J. Sanders in persona ha 
dato l'annuncio di fronte ad 
una platea internazionale. 

Il nucleo di questo progetto, 
corrispondendo ad un inve¬ 
stimento di 1.5 miliardi di 
dollari nei primi cinque anni 
e prevede la costruzione di 
un plant per la fabbricazione 
di wafer per semicondutto¬ 
ri, avente un'area di 81.300 
mq oltre alla creazione di un 
design center. All'interno 
del plant vi sarà una clean 
room di circa 8.360 mq adi¬ 
bita alla produzione dei 
microprocessori delle gene¬ 
razioni future. 

In questa megafabbrica, 
battezzata Fab 30. quando 
sarà raggiunta la massima 
capacità produttiva, tra il 


1998 e 1999, 
potranno essere 
prodotti fino a 
6.000 wafer da 8 
pollici la settima- 
na- 

Si inizierà con la 
tecnologia di processo da 
0.25 micron e poi si passerà 
a quella da 0.18 micron. 
Sanders ha sottolineato che 
"Fab 30 sarà il primo plant 
europeo AMD di fabbrica¬ 
zione di wafer. L'area di 
Dresda è una sede ideale 
per il nostro centro europeo 
di microprocessori: c'è la 
possibilità di attingere ad un 
pool di lavoratori con un 
ottimo livello di professio¬ 
nalità e molto motivati e ci 
sono le infrastrutture 
necessarie a gestire le atti¬ 
vità di produzione e proget¬ 
tazione di semiconduttori 
secondo i criteri più avanza¬ 
ti. Inoltre in questa regione 
sono presenti degli ottimi 
istituti di istruzione superio¬ 
re, che, riteniamo, ci con¬ 



sentiranno di reperire candi¬ 
dati molto validi per il 
nostro personale tecnico". 
Sanders ha concluso dichia¬ 
rando" La Germania è il 
mercato europeo più forte 
ed esteso. I governi della 
Repubblica Federale 
Tedesca e dello stato di 
Sassonia assicureranno un 
notevole aiuto finanziario a 
AMD, attraverso sovvenzio¬ 
ni e detrazioni fiscali, garan¬ 
zie sui mutui e crediti a 
tasso agevolato". 




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20153 Milano. 

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MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


















PROCESSORI 



La nuova linea di prodotti Amiga comprenderà, oltre ai sistemi ad alte prestazioni, dei modelli 
per le fasce di mercato entry e midlevel 

C'è un PowerPC nel futuro di Amiga 

In occasione dell'ultimo Video Toaster Expo di Los Angeles Petro Tyschtschenko, direttore generale di AMIGA 
Technologies, ha ufficialmente annunciato che è stato scelto il processore PowerPC per la futura generazione 
di computer Amiga 

di Andrea Suatoni 



11 primo Power Amiga sarà 

I disponibile nel primo tri¬ 
mestre del 1997 e utilizzerà 
il Power PC 604 già scelto, 
tra gli altri produttori, da 
Apple e IBM. 

La nuova linea di prodotti 
Amiga comprenderà, oltre 
ai sistemi ad alte prestazio¬ 
ni. dei modelli per le fasce 
di mercato entry e mid level 
e saranno tutti, ovviamente, 
compatibili con gli Amiga 
attualmente equipaggiati 
con le CPU Motorola della 
famiglia 68000. 

II PowerPC verrà inoltre 
affiancato da un nuovo e 
più potente chipset che 
amplierà ulteriormente le 
caratteristiche prettamente 
multimediali di Amiga. 

Il primo passo verso la 
migrazione ai nuovi sistemi 
riguarderà il porting su 
PowerPC di Amiga OS, il 
sistema operativo multita¬ 
sking pre-emptive che da 
ormai dieci anni gestisce il 
funzionamento di Amiga. 
L'idea è quella di rendere il 
sistema operativo comple¬ 
tamente svincolato dal- 
l'hardware su cui gira in 
modo da favorire il porting 
di Amiga OS anche su altre 
piattaforme. 

Successivamente verranno 
integrate la gestione avan¬ 
zata della memoria e il 
networking, 

Lo sviluppo del nuovo siste¬ 
ma operativo nativo per 
RISC verrà effettuato princi¬ 


palmente nella divisione 
R&D con sede a Bensheim, 
dove tra l'altro è prevista 
una reintegrazione di alcuni 
ingegneri chiave della ex 
Commodore Amiga. 

Amiga Technologies ha 
comunque intenzione di 
avviare delle partnership 
con alcune società esterne 
che permettano di mante¬ 
nere i tempi previsti per lo 
sviluppo. 

La strategia di Amiga 
Technologies, in base alle 
parole del suo stesso presi¬ 
dente, è chiara: fare le cose 
un passo alla volta, senza 
incorrere in quei problemi 
che portarono quasi due 
anni fa la Commodore al 
tracollo finanziario e Amiga 
ad un passo dall'estinzione. 
Dopo l’acquisizione in toto 
di quello che rimase dell'ex 
colosso americano, Amiga 


Technologies ha per prima 
cosa incentrato i propri sfor¬ 
zi nel riavvio della produzio¬ 
ne degli attuali modelli di 
Amiga e nel ricreare un’or¬ 
ganizzazione di distribuzio¬ 
ne a livello mondiale in 
grado di soddisfare la richie¬ 
sta di mercato, rimasta suf- 
ficentemente elevata nono¬ 
stante le vicissitudini finan¬ 
ziarie. 

Adesso che questi obiettivi 
sono stati conseguiti, e che 
Amiga Technologies è riu¬ 
scita a vendere il quantitati¬ 
vo di macchine che si era 
prefissata, la casa tedesca 
sposta la sua attenzione 
sulla ricerca e sviluppo per 
realizzare nuovi prodotti che 
riportino Amiga in quella 
posizione di mercato che gli 
compete. 

Il 1996 offrirà comunque 
qualche cosa di nuovo per 


gli attuali possessori di 
Amiga 1200, 3000 e 4000. 
Grazie ad un accordo con la 
casa tedesca Phase V, 
Amiga Technologies ha 
intenzione di introdurre sul 
mercato delle schede acce¬ 
leratoci basate su Power 
PC 

Questo permetterà di favo¬ 
rire la transizione verso i 
Power Amiga mantenendo 
l'investimento già fatto. 
Sempre nel 1996 verranno 
introdotti dei modelli di 
Amiga nella fascia entry 
level basati su Al 200 che 
avranno più memoria, un 
processore più potente e 
un'espansione per CD¬ 
ROM; è inoltre prevista una 
scheda acceleratrice basata 
su Motorola 68060 (il che 
renderà Amiga l’unico per¬ 
sonal su mercato a disporre 
di questo processore) per 
l'Amiga 4000 Tower. 


f Amiga Technologies 

Berliner Ring 89 
D-64625 Bensheim 
Pagina WEB 
tmp://www. amiga. 3e\ 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


51 
















HARDWARE 


Da Texas soluzioni per il notebook computing ed una nuova stampante 

Pentium e architettura PCI per il nuovo TravelMate 

La stampante a tecnologia laser ultracompatta fornisce una risoluzione di 600x600 
dpi ad un prezzo di 899.000 lire 


120 


- m 


U n nuovo notebook della 
serie TravelMate viene 
annunciato dopo pochi mesi 
dall'ultimo SMAU, nel quale 
erano già presenti soluzioni 
innovative per i computer por¬ 
tatili. TravelMate 5200 è dota¬ 
to di un processore Pentium 
Intel a 120 MHz potenziato 
dall’architettura bus PCI, con 
disco fisso da 1.2 GB ed un 
display da 10.4" a matrice atti¬ 
va 800x600 con 65000 colori, 
nonché batterie di durata pro¬ 
lungata (fino a 5 ore). 

In un peso di soli 2.9 kg sono 
contenuti la doppia batteria a 
ioni di litio e soluzioni di inter¬ 
connettivi che adottano una 
porta seriale a raggi infrarossi, 
oltre allo slot per schede 
PCMCIA III e un bus esterno 
di espansione PCI. Il display 
è in grado di offrire il 53% in 
piu di spazio di lavoro che si 
può apprezzare per esempio 
utilizzando i fogli elettronici e i 
programmi di scrittura. 

Inoltre, grazie al processore 
Pentium a 120 MHz e ai 2 
MB di Video RAM, il 
TravelMate 5200 migliora in 
modo significativo anche le 
prestazioni delle applicazioni 
più sofisticate, come quelle 
multimediali, i pacchetti 



CAD/CAM. il software per il 
design e per la formazione. 
Quattro pagine al minuto 
sono l'ottima velocità di stam¬ 
pa della nuova stampante 
laser compatta, chiamata 
MicroLaser Win/4, in grado di 
offrire una risoluzione di 
600x600 dpi reali ed un prez¬ 
zo altamente contenuto. 
Inoltre il Microsoft Windows 
Printing System in dotazione 
consente di ottimizzare 
Windows e di sfruttare al 
meglio i vantaggi offerti dalle 
applicazioni di stampa di 
Windows 95. 

Con la MicroLaser Win/4 la 
gestione della stampante 
viene infatti delegata al PC: 
l’utente gestisce e controlla le 
funzioni di stampa dai menu 
di Windows, incluso l'orienta¬ 
mento della carta e i toni di 
grigio. L’interfaccia grafica di 
Windows e l'ambiente ancor 
più sofisticato di Windows 95 
possono anche segnalare lo 
stato di avanzamento della 
stampa sul display grazie ad 
animazioni. Le dimensioni 
sono di 30 5X24.9X20.3 
cm, poco più di un foglio di 
carta: la stampante gestisce 
fogli, lucidi, buste, etichette e 
cartoncini che possono esse¬ 
re collocati in un cassetto 
della capacità di 100 fogli 
standard. Vengono anche 
annunciati quattro modelli di 
DockMate Docking Systems, 
le periferiche di espansione 
che consentono di trasforma¬ 
re i notebook TravelMate 
della serie 5000 in perfetti 
desktop, soddisfacendo le più 
diverse esigenze di rapida e 
facile connessione alle perife¬ 
riche e alle reti di qualunque 


tipo. Viene offerta la connes¬ 
sione per una tastiera estesa, 
stampante, monitor esterno 
ed in più è possibile collegare 
anche un lettore CD-ROM, 
hard disk, streamer esterni, 
con la DockMate Net Ready, 
per Ethernet. I modelli parto¬ 
no dalle 490.000 lire per 
DockMate port replicator, la 
stazione base, per arrivare 
fino alla cifra di 1.990 000 lire 
per la DockMate Multimedia. 


^ Texas Instruments Italia 

Centro Dii Colleom, 

Via Paracelso 12. 20041, Agrate 
Bnama IMI), Tel 039/68421 


STRATEGIE 


Anche i fondatori verranno assimilati 

Symantec acquisisce Delrina 

Sono terminate le trattative fra Symantec Corporation e 
Delrina, società leader nel settore software di comunica¬ 
zione con sede a Toronto: la fusione è oramai una realtà 


Delrina sarà cosi una consociata Symantec e gli azionisti della 
società riceveranno per ogni azione ordinaria in loro possesso 
0 61 azioni scambiabili Delrina. Le attuali azioni ordinarie 
Delrina saranno ritirate dal mercato, mentre le nuove azioni 
scambiabili saranno trattate solo sulla piazza di Toronto. 
Denms Banme, ex presidente e CEO di Delrina Corporation 
ha assunto la carica di vicepresidente esecutivo di Symantec 
ed entrerà a far parte del consiglio di amministrazione della 
società. Anche Mark Skapmker e Bert Amato, co-fondatori 
Delrina, entreranno a far parte di Symantec. 

"Internet, Windows 95 e le reti di impresa hanno aperto 
nuove prospettive allo sviluppo di prodotti di comunicazione 
quale Cyberjack, il software di Delrina per l’accesso ad 
Internet, in grado di rispondere alle aspettative degli utenti 
piu esigenti", è quanto ha dichiarato Gordon E. Eubanks Jr„ 
presidente e CEO di Symantec. "A seguito della fusione con 
Delrina. Symantec è diventata oggi uno dei maggiori produt¬ 
tori di software per comunicazione e applicazioni di modulisti¬ 
ca elettronica al mondo." Il 6 luglio dello scorso anno era 
stato dato l'annuncio della trattativa in corso, con la finalità di 
accrescere la competitività delle due società nei mercati del 
software di comunicazione. 


9 


Symatec Srl - Corso di Porta Vittoria 32. 20122 Milano, 
Tel 02/55.01 22.66 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 

















SOFTWARE 



Acrobat è stato ottimizzato per la comunicazione su Internet 

lllustrator 4.1: la strategia Adobe per Windows 95 


Adobe Systems rende nota la disponibilità della versione 4.1 di Adobe lllustrator con piene compatibilità Windows 
95, la nuova release include importanti novità: disponibile su floppy disk include il supporto TrueType, Adobe 
Separator, Adobe Streamline 3.0 per Windows, Adobe Type Align e Adobe Type On Cali, un CD-ROM con oltre 2000 
caratteri della Adobe Type Library da scegliere per l'acquisto e ben 220 font utilizzabili immediatamente 


S tefano Pateri, Marketing 
Manager di Adobe 
Systems Italia, ha dichiara¬ 
to: 'Ancora un passo avanti 
di Adobe verso la compatibi¬ 
lità con la nuova piattaforma 
Microsoft., lllustrator sarà 
pronto con la versione logo 
compliant (ovvero la release 
che sfrutta le funzionalità a 
livello di sistema) nel 1996". 
lllustrator offre oggi una 
serie di software particolar¬ 
mente utili nell'attività grafi¬ 
ca come Adobe Streamline 
3.0 , che permette la con¬ 
versione delle immagini bit- 
map a colori o in bianco e 
nero in file formato 
PostScript. Le immagini 
sono cosi editabili e pronte 
per essere "tagliate e incol¬ 
late" m lllustrator o essere 
aperte all'Interno di pro¬ 
grammi grafici o di impagi¬ 
nazione. 

Adobe Type Manager 3.0.2 
permette di creare caratteri 
perfettamente definiti su 
schermo e in fase di stampa 
a qualunque corpo, grazie 
alla tecnologia Multiple 
Master 

Un altro annuncio Adobe 
riguarda l’acquisizione di 
Ceneca Communications, 
società indipendente per lo 
sviluppo di strumenti di 
publishing e di gestione di 
siti World Wide Web, che 
potenzia la posizione di 
Adobe nel mercato dei pro¬ 
fessionisti di Internet. 
Recentemente Ceneca ha 
annunciato una nuova suite 
di strumenti di authoring 
che semplifica il processo di 


creazione di documenti su 
Web: Ceneca PageMill, 
software che crea pagine 
Web in modo facile, e 
Ceneca SiteMill, che sempli¬ 
fica in modo sostanziale la 
gestione dei siti Web. 
Sempre nel campo Internet 
Adobe ha migliorato ulterior¬ 
mente Acrobat in ambiente 
Internet, grazie alla tecnolo¬ 
gia "Amber" che permette di 
creare e distribuire docu¬ 
menti complessi online per¬ 
fettamente integrati con le 
funzionalità di visualizzazio¬ 
ne, ricerca e collegamento 
supportate dal World Wìbe 
Web. Inoltre Amber ottimiz¬ 
za i documenti in formato 
PDF per una gestione su 
Internet più facile e veloce. 
Le applicazioni che suppor¬ 
tano Amber possono visua¬ 
lizzare documenti PDF diret¬ 
tamente dalla finestra del¬ 
l'applicazione, senza dover 
lanciare appositamente 
Acrobat. 

Amber ottimizza i file PDF 
per la distribuzione elettroni¬ 
ca, permettendo di scaricare 
e visualizzare solo le pagine 
che si desiderano, i testi 
vengono renderizzati per 
primi, mentre le immagini 
più pesanti sono scaricate in 
background e renderizzate 
in una seconda fase. 


Adobe Systems Italia 

® Centro Dtrez. Colleoni, Viale 
Colleon/5. Pai TaurusA3. 
20041 Agrate Brianza IMI). 

Tel 039/65501 


HARDWARE 


Compatta, silenziosa e ad alta risoluzione 

Stampante Canon BJC-610 

Ultima nata della serie Bubble-jet a colori, rende 
disponibili sofisticate funzioni di stampa a colori ad 
un prezzo estremamente conveniente 



La risoluzione fornita è di 720 x 720 dpi anche su carta comu¬ 
ne ed adotta Microsoft Windows Printing System, che con¬ 
sente il massimo delle prestazioni e della velocità in ambien¬ 
te Windows, garantendo un pieno controllo del processo di 
stampa. Cartucce indipendenti per i quattro colori, testine di 
stampa di nuova concezione (4 x 64 ugelli), testine separate 
dai serbatoi di inchiostro (con conseguente contenimento dei 
costi di gestione) e l'alimentatore da 100 fogli incorporato 
completano l'interessantissima dotazione di questa innovati¬ 
va stampante Canon. I costi di gestione della BJC-610 sono 
competitivi e l'impiego e la manutenzione della stampante 
sono estremamente semplici, le cartucce garantiscono una 
durata di circa 500 pagine A4 da 1500 caratteri per la stampa 
di testi e di circa 210 pagine A4 al 7.5% di copertura per la 
grafica. La BJC-610, che misura 410 x 253 x 186 mm per 4.5 
chili di peso lavora con un livello di rumorosità inferiore ai 45 
dB. La BJC-610 è disponibile al prezzo di L. 1.219.000 + IVA. 
Canon annuncia anche una iniziativa di ribasso dei prezzi per 
le proprie stampanti entry-level: L. 529.000 per il modello BJ- 
200ex e L. 499.000 per la BJ-30, questi i nuovi prezzi (IVA 
esclusa) delle stampanti proposte. 

Canon Italia Spa - Via Mecenate 90. 20138 Milano, 

Tel 02/50 92 249 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 
















TECNOLOGIE 


Vinto il premio di Byte Magazine come migliore 
software presentato al Comdex Fall 

Digital, Alpha esegue Win32 e SunOS 

Ancora vincitrice una tecnologia dell'azienda leader nei 
microprocessori. In arrivo anche il chip con transistor 
da 0,35 mi ero 


P er il secondo anno con¬ 
secutivo, Digital ha vinto 
il premio di Byte Magazine 
per la migliore tecnologia 
presentata al Comdex di Las 
Vegas. 

FXI32 è una tecnologia 
avanzata di traduzione ed 
emulazione software che 
consente alle applicazioni 
Intel Win 32 di girare su 
sistemi Alpha senza doverle 
ricompilare. Tale tecnologia 
cambierà drasticamente le 
regole del gioco per l’archi¬ 
tettura Alpha nel mercato 
Windows. Grazie a oltre 
1.200 applicazioni native 
Windows NT già disponibili 
e ad altre 1 000 e più in 
corso di sviluppo, attual¬ 
mente Alpha è la soluzione 
RISC senza rivali per le 
applicazioni Win32: l'unica 
altra architettura con un rile¬ 
vante supporto applicativo 
in ambiente Windows NT è 
X86, Ma una volta portate 
su Win32, le applicazioni 
possono facilmente essere 
ricompilate per operare su 
Alpha in ambiente Windows 
NT. 

La tecnologia Digital FXI32, 
sia attraverso l'emulazione 
via software, sia tramite la 
tecnologia di traduzione 
binaria, sfrutta le caratteri¬ 
stiche e le funzioni dell'ar¬ 
chitettura Alpha, le librerie 
runtime Alpha native e le 
primitive del sistema opera¬ 
tivo, allo scopo di eseguire 
con prestazioni elevate le 
applicazioni a 32 bit native 
di X86 su un sistema Alpha. 
Non si tratta dell'unica 


dimostrazione di tecnologia 
di traduzione, poiché Digital 
ha già sviluppato cinque tra¬ 
duttori binari per la migrazio¬ 
ne delle piattaforme, tra i 
quali il prodotto per la 
migrazione delle applicazioni 
VAX ad Alpha, che sta aven¬ 
do grande successo, e il tra¬ 
duttore Freeport Express, 
che permette di eseguire 
velocemente applicazioni 
SunOS su sistemi Alpha. 

La tecnologia FXI32 è 
attualmente in fase di test e 
verrà rilasciata verso la 
metà del 1996. 

Parlando di velocità, nel 
mese di novembre sono 
stati consegnati i primi 
esemplari del chip Alpha 
21164, il microprocessore 
più veloce e più potente del 
mondo, costruito con un 
processo di fabbricazione 
che permette una risoluzio¬ 
ne circuitale di 0,35 micron. 
Il chip Alpha attualmente in 
produzione è quello con tec¬ 
nologia da 0,50 micron, ed è 
già allo studio la generazio¬ 
ne di microprocessori Alpha 
successivi al 21164 e che 
nel 1997 dovrebbe raggiun¬ 
gere prestazioni di 1000 
SPECmt92. 



SOFTWARE 


Le prestazioni sono migliorate del 1000% 

Anteprima Notes 4: 
più veloce della luce 

Lotus Development ha recentemente presentato 
un'anteprima di Lotus Notes 4, con rinnovate funzioni 
e nuovi strumenti per l'amministrazione centralizzata 
che permetteranno alle aziende di gestire meglio 
ambienti complessi di messaggistica 

I testi iniziali della versione 4.0, effettuati su diverse piattafor¬ 
me multiprocessore, hanno rilevato aumenti delle prestazioni 
pari quasi al 1000%, supportando contemporaneamente fino 
a 1000 utenti attivi per server rispetto ai circa 100-200 utenti 
per server su Notex 3.x. Notes 4 0 utilizza un'architettura 
multi-threaded a 32 bit che sfrutta 
Processing) ed incrementa il 
supporto dei processori da 2 a 
6. Il miglioramento del suppor¬ 
to SMP consente di avere un 
maggior numero di utenti per 
server, di aumentare il numero 
delle sessioni simultanee e di 
incrementare la capacità di 
replica. 

La funzionalità di replica a livel¬ 
lo di campi, ottimizza le repli¬ 
che in modo che solo i campi 
che sono variati in un docu¬ 
mento vengano replicati sui 
server e Client Notes. Oltre all'ottimizzato SMP, il migliora¬ 
mento delle prestazioni server include Notes server 
PassThrough, che consente agli utenti mobili di avere acces¬ 
so a più server con un singolo collegamento telefonico. Con 
PassThrough, gli utenti si assicureranno un facile accesso alle 
informazioni indipendentemente dalla loro collocazione. 
PassThrough permette anche ai clienti situati su una LAN di 
collegarsi a server attivi su diversi protocolli di rete: grazie a 
ciò le complessità legate ai protocolli di rete vengono elimina¬ 
te e viene ridotta al minimo la necessità di configurare ogni 
sistema individualmente in modo che sia conforme ai proto¬ 
colli di infrastruttura LAN o WAN. 

I server Notes 4.0 implementano processi di replica multipli 
che aumentano le prestazioni, alleviano gli amministratori dal 
compito di gestire la schedulazione delle repliche a intervalli 
di tempo brevi e offrono agli utenti funzionalità incomparabili 
per la distribuzione delle informazioni. La funzionalità di repli¬ 
ca dei database Notes fornisce una sincronizzazione bidirezio¬ 
nale tra le copie replicate dei database Notes, indipendente- 
£V mente da dove risiedano i database. 


% 

Lotus Development European Corp. - Via Lampedusa 11. 

20141 Milano. Tel. 02/843.2567 






54 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 




















HARDWARE 




La nuova famiglia è dotata del nuovo super processore a 64 bit 

Sun UltraSparc, nuova architettura e tante novità 



Il nuovo super processore da 64 bit, ufficialmente scalabile fino al mercato embedded, è ora inserito in una nuova 
architettura di sistema e con la grafica nel set d'istruzioni VIS. Tornata a pieno diritto tra i fornitori di sistemi 
ad alte prestazioni, l'azienda di Stanford si rafforza nel settore visual per l'imaging e il corporate video 
di Leo Sorge 


S un Italia ha presentato la 
nuova famiglia di worksta¬ 
tion Ultra, basate sul nuovo 
processore a 64 bit. I modelli 
presentati sono workstation e 
server single-processor con 
l'eccezione del biprocessor 
Ultra 2 Creator, un desktop 
pensato per la progettazione 
e l'animazione. Per le versioni 
entry i prezzi dei single pro¬ 
cessor vanno da 35 a 60 
milioni, mentre Creator è 
posizionato a 122 milioni. 
Tecnicamente parlando il 
nuovo corso si basa sul pro¬ 
cessore UltraSparc e sul cros- 
sbar UPA, che sostituisce il 
bus tradizionale. Il nuovo chip 
sembra mantenere le pro¬ 
messe fatte un anno fa, alme¬ 
no in termini di potenza e di 
capacità grafiche. Ultra è 
meglio posizionato di quanto 
non fosse Super, un chip che 
ha sofferto di errori sia di Sun 
che di Texas Instruments. 
Rispetto alla concorrenza, uffi¬ 
cialmente Sun pensa di esse¬ 
re superiore sia ai sistemi 
Mips che ai chip Intel. In parti¬ 
colare la nuova banda passan¬ 
te dei sistemi Sun è di 1,3 
GB/s, di poco superiore a 
quella della piastra Silicon 
Graphics a base Mips, grazie 
alla nuova crossbar che 
rimuove i limiti del bus e che 
è già stata adottata in ambito 
rise da Bull. Per quanto riguar¬ 
da Intel, invece, la banda pas¬ 
sante interna sarebbe molto 
più bassa (528 MB/s) mentre 
il PentiumPro avrebbe meno 
della metà della valutazione di 
benchmark standard: ad 
esempio UltraSparc va da 200 


a 320 Speclnt e da 300 a 460 
SpecFp. Solo Digital ha delle 
prestazioni superiori. I sistemi 
usano ancora l'S-Bus, le con¬ 
nessioni proprietarie di Sun. 
per cui le schede sono ancora 
utilizzabili anche se la prossi¬ 
ma generazione sarà su PCI, 
Parlando di novità concettuali 
c'è da rimarcare il nuovo 
Visual Instruction Set, che 
porta Sun sul terreno di 
Silicon Graphics, leader finora 
incontrastato del visual com¬ 
puting. Per quanto riguarda la 
scalabilità del chip verso l'alto 
non dovrebbero esserci pro¬ 
blemi, vista l'esperienza nel 
multiprocessing; sussistono 
invece dubbi sulla annunciata 
possibilità del chip di scende¬ 
re fino all’embedded. almeno 
per bassi volumi e bassi costi. 
Novità anche nel software, 
con Neo e Java: il primo è il 
package di compatibilità 
Corba per i tradizionali stru¬ 
menti di sviluppo Sun. il 
secondo è un linguaggio auto¬ 
re per il Web. Il nuovo chip 
dovrebbe incrementare le 
vendite di Sun in alcuni settori 
chiave. Uno di questi è il cor¬ 
porate video, un settore in 
ascesa nel quale Sun ha sem¬ 
pre creduto senza devolvere 
risorse al pubblicizzato ma più 
problematico video on 
demand. "Oggi i 64 bit servo¬ 
no a poco, essenzialmente ad 
indirizzare più memoria, ma 
solo pochi database li usano 
in applicazioni di datawa- 
rehousing, quindi per ora è un 
argomento quasi esclusiva- 
mente marketing', ha detto 
Gene Banman, vicepresiden¬ 


te e generai manager della 
divisione desktop; 'Oggi 
Solaris non ha l'indirizzamento 
a 64 bit, ma l’allineamento si 
avrà dalla versione 2.6 se non 
già dalla 2.5. T. D'altronde 
l'accordo tra SCO, Novell ed 
HP lascia Sun libera di muo¬ 
versi sul sistema operativo in 


SOFTWARE 


Un server per più sistemi operativi 

WinCenter, l'alternativa 
a Windows 

WinCenter è un package di tipo client/server che rende 
disponibili ai Client le applicazioni di più sistemi operativi, 
anche in grafica, installate sul server 

L'applicazione, una volta installata sul server, è disponibile in 
rete a tutti gli utenti di PC. X Terminal, workstation e Mac, ed 
è possibile anche aprire finestre per applicazioni di tipo 
legacy, tipicamente 3270, con un vero cut and paste con le 
altre applicazioni presenti sullo schermo. Il software, nativo su 
piattaforma Intel, va veloce quasi come una scheda video S3, 
e non richiede nessun aggiornamento all'hardware dei desk¬ 
top, risultando particolarmente adatto ad ambienti con 15-20 
terminali di tipo diverso tra l'altro compatibile con l'interfaccia 
a 32 bit di Microsoft, quindi con Windows 95 ed NT oltre che 
con la versione 3.1. WinCenter funziona con tutti i desktop 
sul mercato, ma ha una sua scelta prediletta. Si chiama 
Explora. ed è il primo d'una nuova famiglia di oggetti desktop 
di NCD che rendono le applicazioni sul server disponibili in 
rete, quindi annullando i costi nascosti deH'amministrazione di 
PC in certa parte isolati. Come microprocessore usa il 
PowerPC serie 4, ed è disponibile in tre formati da 15" a 20'. 
Explora si pone anche nel mercato dei desktop Internet, per 
aziende il cui workflow preveda una stretta integrazione con 
la rete geografica e con il Web. In questa fascia compete con 
altri prodotti specifici quali Digital Multia, HP Entria, Tektronix 
XP214C, Wise Winterm 2700 e Sun Sparcstation 5. 



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cambio d’una minore coesio¬ 
ne del mondo Unix. 


9 


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MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


55 
























SOFTWARE 


È disponibile sia su Mac e Windows che Unix 

PowerBuilder apre a OLE e Notes 

La versione 4 per Windows supporta non solo gli 
oggetti di Microsoft ma anche il workgroup di Lotus 


L o sviluppo di applicazioni 
per tutta l'azienda resta il 
problema chiave nei sistemi 
informativi di dimensioni pic¬ 
cole e medie, Oggi si chiede 
di poterlo fare in modo modu¬ 
lare e client/server, seguendo 
il paradigma ad oggetti di OLE 
ed accedendo ai dati già 
disponibili sia su RDBMS che 
su applicazioni di produttività 
individuale Ottenere tutto ciò 
direttamente dalle funzionalità 
desktop è quanto proposto 
nel tempo da PowerBuilder, 
che detiene anche la tecnolo¬ 
gia SQL e C++ di Watcom. 

La versione 4 di PowerBuilder 
Enterprise è disponibile, oltre 
che su piattaforma Macintosh 
e Windows, anche su Unix: 
attraverso l'interfaccia Motif si 
accede alle versioni per Sun 
Solaris, IBM AIX ed HP UX 
Ovviamente l'accento è sul- 
l'ambiente Microsoft, per il 
quale sono stati rilasciati più 
prodotti, con una versione 
Desktop ed una ODBC che si 
affiancano alla Professional e 
agli altri strumenti di sviluppo. 
Il supporto per OLE2 com¬ 
prende principalmente le 
nuove funzioni Container 
Applications ed Automation 


quest'ultima. che in un vicino 
futuro dovrebbe riguardare 
anche oggetti in rete, al 
momento è solo locale, quindi 
fa riferimento a componenti 
dell'hard disk. Come annun¬ 
ciato nel titolo c'è anche 
Lotus Notes, nel senso che 
ne vengono supportate le fun¬ 
zionalità di workgroup 
La lista dei formati di dati 
accettati si suddivide in client 
e server: Paradox, DBase, 
FoxPro, Clipper Summer 87, 
Access, Btrieve, NetWare 
SQL, ASCII, Excel sul desk¬ 
top; Allbase, DB2, Informix, 
SQL Server, Oracle. XDB, 

Rdb, Sybase ed ovviamente 
Watcom tra i server. 
Tecnicamente parlando 
PowerBuilder 4 richiede delle 
risorse minime, tanto che può 
essere installato anche su un 
386SX con 8 MB Ram, 19 
MB di spazio su hard disk e 
un CD-ROM. L'installazione è 
automatica e non presenta 




STRATEGIE 


Aperto anche un sito Internet 

Gli accordi strategici 
di Executive 

Olivetti ed Executive hanno firmato recentemente 
un accordo in base al quale i prodotti della casa di Ivrea 
figureranno anche nel catalogo Executive: notebook, 
stampanti a getto di inchiostro ed il recentissimo 
Envision sono disponibili presso tutti gli Extra Key Dealer 

Olivetti ripone la sua fiducia in un distributore che conta oltre 
4000 dealer sul territorio nazionale, cui si aggiungono oltre 
5000 prospect. Gli investimenti intrapresi da Executive per la 
formazione dei prodotti Olivetti sul punto vendita e per la 
comunicazione tempestiva anche sull'utente finale sono infat¬ 
ti i presupposti necessari ad assicurare una relazione a lungo 
termine tra le due aziende. Dopo il buon successo dell'accor¬ 
do di distribuzione nazionale delle stampanti Star che già si 
affiancavano ad Epson all'inizio di quest'anno. Executive ha 
deciso di ampliare la gamma di prodotti con un accordo che 
rende disponibile il marchio Canon sul catalogo Extra, con 
una copertura su due diverse linee: stampanti ink jet e fax. La 
prima prevede prodotti estremamente accattivanti soprattut¬ 
to nel settore portatili e in quello di stampa a colori in quadri- 
comia. dove novità interessanti consistono nella possibilità di 
sostituire ciascun serbatoio indipendentemente dagli altri. La 
linea fax rappresenta una novità ed una esclusiva per il catalo¬ 
go Executive dove fino ad oggi non era comparso nessun 
prodotto similare È ovviamente garantita la copertura su 
accessori e ricambi, come per tutti i marchi distribuiti, per 
assicurare completezza di servizio alla clientela. 

Era inevitabile che anche il catalogo Extra finisse su Internet, 
ed è quindi ovvia conseguenza l'annuncio deH'omonimo sito, 
diviso in 8 aree diverse e sviluppato su centinaia di pagine, 
che si vuole proporre come accesso tecnico-commerciale 
all'azienda e ai suoi prodotti. Aree specifiche sono dunque 
state destinate alla ultra-decennale storia dell’azienda, alle 
prospettive del prossimo anno, ai successi incoraggianti rag¬ 
giunti durante il 1995. È naturalmente presente un listino dei 
prezzi ed il nuovo catalogo, unitamente alla proposta del 
mese sono presenti i link diretti con i siti di proprietà dei sin¬ 
goli vendor rappresentati. Vengono inoltre fornite dettagliate 
informazioni relative alla rete commerciale, non solo la lista 
degli Extra Key Dealer attivi nelle diverse regioni e province, 
ma soprattutto una pagina informativa per ognuno di essi ed 
un contatto diretto attraverso una casella postale dedicata 
allo stesso punto vendita, o. a scelta, presso Executive. 
L'indirizzo Internet e |mtp //net omon it/extra| 

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a Executive Spa - Via Elettrochimica 40, 22053 Lecco (COI, 

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STRATEGIE | 


Nuove strategie e maggiore integrazione con Windows 

SCO, OpenServer dal volto NT 

L'azienda di Santa Cruz punta su Windows e rende SCO gestibile 
attraverso l'interfaccia NT 
di Leo Sorge 



U nix sempre più come vuoi 
tu, sembrano dire alla 
SCO parafrasando lo slogan di 
Telepiù. Visto che il mercato 
nordamericano ed europeo è 
sempre più Microsoft non 
resta che adattarsi, trasfor¬ 
mandosi da azienda a tecnolo¬ 
gia esclusivamente Unix ad 
una più complessa realta d'in¬ 
tegrazione con il mondo 
Windows Riassumiamo in 
breve gli avvenimenti degli 
ultimi due anni: nel 1994 è 
stata lanciata la strategia 
Windows Friendly (corroborata 
dalle acquisizioni di IXI e 
VisionWare) impostata sulla 
versione 3.1. nel 1995 c'è 
stata l'acquisizione di 
UnixWare e il rilascio d'una 
roadmap di fusione con 
OpenServer; a ridosso del 
1996 sono arrivati i nuovi pro¬ 
dotti Client nati per dare ai ser¬ 
vizi Unix l'estetica di Windows 
95 ed NT Stiamo parlando di 
TermVision e Supervision ma 
soprattutto di Advanced 
Server for Unix, appena rila¬ 


sciati. I nuovi rilasci sono stati 
anticipati nel corso di una pre¬ 
sentazione tenuta a Milano lo 
scorso novembre da Antonio 
Privitera, responsabile della 
regione sud Europa e fresco di 
nomina a vicepresidente, con 
l'aiuto di Peter «umile, market 
development manager in SCO 
EMEA & International Le sud¬ 
divisioni di prodotto di SCO 
sono su tre settori, Client, ser¬ 
ver e layered. alle quali faremo 
riferimento nel seguito. 

Il nuovo Client è TermVision, 
un emulatore di terminale per 
Windows 3, Windows 95 ed 
NT. È interamente a 32 bit e 
supporta tutte le caratteristi¬ 
che di OLE2. compreso il 
drag'n'drop Una particolarità è 
il modulo Host Explorer, che 
offre a Unix le funzionalità del¬ 
l’analogo modulo di Windows 
NT Ovviamente gli sviluppato¬ 
ri possono mterfacciarsi a 
TermVision direttamente con 
Visual Basic. TermVision è un 
prodotto ad accesso locale, 
quindi resta confinato sul 


desktop. Se si vuole andare in 
rete c'è SuperVision, un 
modulo di gestione remota di 
gruppi di postazioni Windows 
disponibile da tutti i prodotti 
della linea Vision, che com¬ 
prende anche XVision, SQL 
Retriever e i toolkit Motif. 
Ricordiamo che - sempre nel¬ 
l'ottica d'integrazione con altri 
mondi - l'intera linea è disponi¬ 
bile non solo sui server SCO 
ma anche per SunOS e 
Solaris, Aix, HP-UX. At&t, 
Sequent ed ICL. Parlando di 
server, poi, finalmente la tec¬ 
nologia di rete usata da 
Windows NT ed acquisita inte¬ 
gralmente due anni fa è ora 
disponibile su SCO Si tratta di 
Advanced File and Printer 
Server, importante nei settori 
business criticai. Completa di 
modelli e strumenti di ammini¬ 
strazione di sistema, AFPS 
supporta Dos. tutti i Windows 
incluso quello per Workgroup 
ed anche OS/2 In questa linea 
di prodotto, quella dei server, 
sono in arrivo le prime versioni 


successive all'acquisizione di 
Unix: nel primo trimestre del 
nuovo anno, infatti, avremo sia 
Eiger, il nuovo UnixWare, che 
Comet, la nuova release di 
OpenServer5. Molte le novità 
in arrivo anche per i layered 
product. Advanced Server for 
Unix, come dire NT a motore 
Unix, dovrebbe essere già 
uscito nel momento in cui leg¬ 
gete questo articolo, mentre il 
primo trimestre '96 dovrebbe 
portarci i due rilasci successivi, 
ARCserver/Open su licenza 
Cheyenne e Doctor provenien¬ 
te da GoAhead. Un po' più 
tardi è atteso Internet 
Services, un pacchetto che 
desta un qualche interesse 
aggiuntivo in quanto la strate¬ 
gia SCO prevede che i servizi 
per il Web arrivino da terze 



Introdotti nuovi potenti strumenti per agevolare l'utente 

ClarisWorks 3.0 pre installato su PC Vectra 

Europa, Canada e Sud America sono attualmente le destinazioni dove la combinazione viene rilasciata 


SOFTWARE 


Nuovi e potenti strumenti sono introdotti nella versione 3.0, 
come gli 'Assistane; questi strumenti, frutto della Claris 
Assistance Technology, consentono un notevole risparmio di 
tempo e lavoro all'utente, garantendo modelli predefiniti, stili e 
guide che facilitano l'apprendimento passo dopo passo, e ren¬ 
dono l'utilizzatore di HP Vectra e ClarisWorks immediatamen¬ 
te produttivo. Grazie ad apposite ricerche è emerso che gli 
utenti "small business" hanno necessità molto differenti rispet¬ 
to ai tradizionali utilizzatori di PC, ed è per questa ragione che 
Hewlett Packard ha scelto ClarisWorks 3.0 per i propri Vectra, 
ritenuto più semplice ed user-friendly di altri software per 


Windows concorrenti. Gli esperti HP sono inoltre rimasti favo¬ 
revolmente impressionati dalla flessibilità di Claris nell'apporta- 
re le modifiche necessarie per pre-mstallare ClarisWorks 3.0 
sui loro PC. ClarisWorks per Windows, se acquistato singolar¬ 
mente, ha un prezzo suggerito al pubblico di L. 249.000 + IVA 
La home page di Claris su Internet si trova all'indirizzo 
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58 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 








































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HARDWARE 


Presentato anche un nuovo Notebook Omnibook 5000 

l/hardware e il software di Hewlett Packard 

Molto interessante il programma di backup per Windows 95 che supporta 
anche unità DAT e QIC HP 


C olorado Backup for 
Windows 95 è il nome del 
nuovo applicativo destinato a 
Windows 95 utilizzabile con 
unità a nastro HP Colorado, 
comprese le serie Jumbo. 
Trakker e PowerTape. oltre 
che con le nuove unità HP 
Colorado TI 000 e HP 
SureStore DAT: il prodotto è 
compatibile con Microsoft 
Windows 95 Backup Applet, 
scritto per Microsoft da HP. 
HP sta offrendo ai suoi clienti 
l'upgrade gratuito al software 
di backup Windows 95 via 
BBS, FTP Internet o rivendito¬ 
ri autorizzati. Mentre il softwa¬ 
re base di backup per 
Windows 95 è limitato a fun¬ 
zioni elementari di backup, 
restore e compare. Colorado 
Backup for Windows 95 
aggiunge le caratteristiche di 
scheduling automatico ed il 
supporto di utility per opera¬ 
zioni di unerasing, renaming e 
ritensionamento dei nastri. Il 
file da prelevare per via tele¬ 
matica si chiama 
CBW95.EXE. Parallelamente 
viene annunciata la riduzione 
di prezzo di numerose unità a 
nastro esterne, ad esempio 
HP Colorado TI000 è stata 
ridotta da 605.000 lire a 
420.000 lire, mentre Trakker 
350 è stato ridotto del 30% 
per arrivare a 345.000 lire. 
Hewlett Packard è pronta a 
consegnare una nuova unità 
hard disk da 8.7 GB ad alte 
prestazioni, destinata inizial¬ 
mente agli OEM che intendo¬ 
no utilizzarla per i nuovi pro¬ 
dotti di memoria per mainfra¬ 
me, per PC server di fascia 
alta e computer multiutente. 

Il nuovo prodotto, denomina¬ 


to HP C3653A, un’unità hard 
disk nel formato 3.5‘, con una 
velocità di rotazione pari a 
7200 giri al minuto, impiega 
una testina di scrittura in tec¬ 
nologia DSMR. e la tecnologia 
di lettura digitale del canale 
PRML, il risultato è un'unità 
che nel suo formato da 3.5" 
permette un transfer rate che 
vana da 6.3 MB /sec a 8.9 
MB/sec. È stata anche pre¬ 
sentata la prima unità DAT da 
24 GB pienamente funzionale 
basata sul nuovo formato 
DDS-3. rispetto alle unità 
DDS-2 correnti il nuovo siste¬ 
ma offre una capacità tre 
volte superiore e il doppio 
della velocità di trasferimento 
dati. OmmBook 5000 CTS 
5/120 è il nuovo PC notebook 
basato su processore Intel 
Pentium a 120 MHz, mentre 
viene contestualmente 
annunciato un nuovo sistema 
di docking per l'intera famiglia 
di PC HP OmmBook 5000, 
che comprende una gamma 
completa di modelli basati su 
processore Intel Pentium a 
75. 90 e 120 MHz. 

HP OmniBook 5000 CTS 
5/120 dispone di un'unità hard 
disk da 1 2 GB. 256 KB di 
cache di secondo livello e di 
RAM espandibile fino a 64 
Mbyte. Inoltre, come l'intera 
linea di PC notebook HP 
OmniBook 5000. anche que¬ 
sto modello utilizza il bus PCI 
per un'elevata velocità nelle 
applicazioni grafiche e nell'I/O 
in generale. Infine HP ha pre¬ 
sentato la propria linea di PC 
ad elevate prestazioni HP 
Vectra VL Serie 4, basati su 
processori Pentium e ottimiz¬ 
zati per Windows 95. Grazie 


alla sezione video 
piu potente, il set di 
chip Triton. memo- 
rie RAM di tipo EDO e una 
cache di tipo burst sincrona 
su una scheda madre proget¬ 
tata da HP stessa, la nuova 
linea di PC offre superbe 
capacità multimediali e una 
grafica a 64 bit 



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SOFTWARE 


Nonostante la richiesta di rete e multimedialità 

Object Oriented: 
futuro del relazionale 

Codd & Date mappano il relazionale sul paradigma 
ad oggetti 

Dopo un quarto di secolo di relazionale il modello necessita 
una rispolverata, ed ecco che Codd & Date, maestro ed epi¬ 
gono di questa idea, ha proposto una mappatura dell'OODB 
sul relazionale. Una provocazione, certo, perché nel relaziona¬ 
le è difficile pensare l'analogo del conceno di classe, che è la 
struttura sulla quale si sta poggiando l'intero mondo legacy. 
L'idea proviene da IT 2000, la conferenza per il 25mo anniver¬ 
sario del modello relazionale, organizzata a Roma dalla 
Technology Transfer. Il futuro dell'information technology 
sembra richiedere una trasformazione quasi filosofale del 
relazionale in oggetti, ma il flusso del modello relazionale 
semplifica l'ideazione delle strutture e non va dimenticato, 
piuttosto ancor meglio sfruttato. Non solo: SQL e linguaggi di 
alto livello prenderanno ancora più piede, e i modelli astratti di 
dati permetteranno lo scambio tra moduli di programma scrit¬ 
ti in linguaggi diversi. È quanto dice Codd, analogamente 
all'incapsulamento in IDL proposto dall'Object Management 
Group. Nella presentazione di Giampio Bracchi viene ripetuto 
un messaggio già noto ma finora non molto ascoltato passa¬ 
re da una filosofia del tipo produci e vendi ad una ascolta e 
proponi che renda partecipi della progettazione non solo tutti i 
gruppi interni all'azienda ma anche i principali utenti ai quali 
far con dividere la fase di prototipazione 

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60 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 




















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confini con il nuovo acceleratore 
multimediale in 3D progettato per 
Windows" 95. L'Edge 3D della Diamond trasformerà le tue 
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• Rapidi grafia n2D e aaeleraaone Windows per 
Li maggia parte delle applicazioni 

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HARDWARE 


Si rafforza la presenza nel settore video e multimediale 

Centro HL distribuisce miro 

Centro HL Distribuzione ha concluso un accordo di distribuzione per 
l'Italia dei prodotti miro a decorrere dallo scorso mese di gennaio 



I n tal modo la società ha 
rafforzato la propria presenza 
nel settore video e multime¬ 
diale affiancando la nuova 
serie di prodotti a quelli del 
marchio Diamond Multimedia 
già precedentemente detenu¬ 
to; miro è una dinamica azien¬ 
da tedesca produttrice di 
schede audio, schede video, 
monitor, soluzioni multimediali 
e in particolare è leader nella 
produzione di schede profes¬ 
sionali per il trattamento delle 
immagini. I prodotti miro sono 
già noti alla stampa internazio¬ 
nale grazie ai numerosi premi 
e riconoscimenti ottenuti in 
vari settori per le eccellenti 
caratteristiche tecniche, le ele¬ 
vate prestazioni e il prezzo 
competitivo. I prodotti miro 
godono di due anni di garan¬ 
zia. Uno dei prodotti di punta 


nel campo delle schede per il 
trattamento delle immagini è 
la miroVIDEO CD20 (su bus 
PCI) che è fondamentalmente 
un sistema di editing progetta¬ 
to per soddisfare i particolari 
bisogni dei videoproducer pro¬ 
fessionali. Supporta la com¬ 
pressione hardware Motion- 
JPEG ‘on-the-fly* in tempo 
reale a ritmo variabile (da 5:1 a 
100:1 ) ed è dotata di filtri rego¬ 
labili che ottimizzano l'acquisi¬ 
zione video. Le caratteristiche 
offerte consentono il tratta¬ 
mento dell'Immagine e la 
post-produzione completa con 
editing non lineare senza com¬ 
promessi in termini di qualità. 
La scheda permette un incre¬ 
mento di velocità del software 
per elaborare gli effetti ad una 
velocità dieci volte superiore a 
quella di altri prodotti concor¬ 


renti. Adobe Premiere 4 0 LE, 
Adobe Photoshop LE e il 
software di animazione 
Asymetrix 3D F/X sono com¬ 
presi nella dotazione standard. 
Tra le altre caratteristiche 
meritano di essere citate la 
capacità di output full screen e 
full frame ad una risoluzione di 
640 x 480 dot e 60 frame al 
secondo; la capacità di digita¬ 
lizzazione video a a 786 X 567 
(PAL, SECAMI o 640 X 480 
(NTSC); la compressione 
video motion-JPEG Hardware. 
La miroVIDEO CD20 dispone 
di: un ingresso video composi¬ 
to (VHS,Video8), un ingresso 
S-Video (S-VHS, HI8); un'usci¬ 
ta video composito (VHS, 
Video8). un'uscita S-Video (S- 
VHS, HI8). La compatibilità è 
assicurata con tutte le schede 
video con risoluzione fino a 


1600 X 1280 pixel, gestione 
del colore fino al True Color 24 
bit senza la necessità del tes¬ 
ture connector. Di particolare 
importanza è la capacità della 
scheda di consentire l'otput 
per riversare i filmati prodotti 
su videocassetta (dispositivi 
PAL o NTSC) nei formati VHS, 
S-VHS, Video8 o Hi8. Il prezzo 
della scheda stabilito per la 
commercializzazione in Italia è 
di L.1.190.000 IVA esclusa. 
Ulteriori informazioni sui pro¬ 
dotti miro sono disponibili 
anche su Internet all'In dirizzo 
http://www.centrohl.il 



^ Centro HL Distribuzione 

” Via Landuco I. 

50136 Firenze. 


Numero Verde 1670-13037 


. 4Hl4'.y.liW.l 

Joint venture con US West per lo sviluppo di reti in Italia 

Olivetti Telemedia, accordi con il Nordamerica 

L'azienda di Ivrea intensifica la collaborazione con Nortel ed entra in affari con US West PBX e telefonia nel mirino 
del primo accordo, TV via cavo in quello del secondo 


Olivetti e Northern Telecom (in breve Nortel) hanno intrapreso 
una nuova joint venture per la fornitura sul mercato italiano di 
prodotti e soluzioni di telecomunicazione della azienda canade¬ 
se. L'accordo prevede l'acquisizione da parte di Nortel del 49% 
della Sixtel, una società finora interamente controllata da 
Olivetti. Presidente della società sarà Elserino Piol, vice presi¬ 
dente di Olivetti e presidente di Olivetti Telemedia, la società 
alla quale fa capo Sixtel Vice presidente sarà Jacques B. 
Bérubé, presidente di Nortel Europe, del gruppo Bell Canada 
Enterprise. Già da molti anni Sixtel distribuisce prodotti Nortel 
sul mercato italiano. La joint venture assomma parte delle atti¬ 
vità dell'attuale Sixtel e le attività italiane della Nortel. con una 
quota di mercato molto significativa nell'area dei PBX (Private 
Branch Exchange, centraline digitali di commutazione telefoni¬ 
ca) e delle reti di trasmissione dati, per un fatturato 1995 previ¬ 
sto di circa 100 miliardi di lire. Sixtel prende parte attivamente 
allo sviluppo di Infostrada, la società di Olivetti Telemedia che si 


propone di diventare l'altro operatore italiano delle telecomuni¬ 
cazioni. Grazie all'impegno della più avanzata tecnologia Nortel. 
Infostrada ha già installato svariati nodi ATM che costituiscono 
la spina dorsale della sua rete. Un secondo accordo che coin¬ 
volge Olivetti Telemedia è quello con US West per la formazio¬ 
ne di una joint venture per lo sviluppo di reti di cavi in Italia. La 
società, che si chiamerà Videostrada, progetterà, costruirà e 
renderà operative reti di cavi per offrire servizi multimediali inte¬ 
rattivi attraverso collaborazioni regionali con gruppi d'interesse 
locali, ed ha in programma di ottenere licenze per il cavo in' 
base alla normativa sulle telecomunicazioni che sarà emanata 
dal governo italiano. Videostrada sarà detenuta al 51% da 
Telemedia e al 49% da US West. 




Olivetti - Via Lorenteggio 257. 20152 Milano. Tel 02/48.36 2213 


62 


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I prodotti sono dedicati all'hobbista e alla famiglia 

Roland: le soluzioni hardware e software 
per il nuovo anno 

Roland presenta SCD-10 e SCD-15 ISoundCanvas Daughterboard), 
due daughterboard di espansione che consentono di aggiungere 
l'elevata qualità e la versatilità dei suoni Roland SoundCanvas alle 
schede audio di altre case produttrici Icome SoundBlaster 16 e 32 
bit, SoundGalaxy Pro 16 e analoghe) 



I suoni sono 128 e 6 i set rit¬ 
mici GM-general MIDI per 
la SCB-7, 354 i suoni e 9 i 
set ritmici GM/GS- General 
Standard per la SCB-55, con 
qualità sonora Roland RS- 
PCM e definizione audio 
CD, la SCD-10 viene vendu¬ 
ta a lire 390,000 e la SCD-15 
a lire 623.0000. 

Rap-10 è invece una scheda 
audio multimediale per PC a 
16 bit comprendente un 
modulo sonoro General 
MIDI a generazione RS-PCM 
con 128 suoni di preset, 6 
set ritmici, effetti di riverbe¬ 
ro e chorus. Il potente 
software Audio Tools per 
Windows permette una 
completa ed efficace gestio¬ 
ne MIDI, Hard Disk recor- 
ding e Multimedia PC. Con 
la RAP-10 è possibile realiz¬ 
zare ottime basi musicali e 


abbinarle a campionamenti 
audio su hard disk con defi¬ 
nizione CD (16 bit. 44 1 kHz) 
per utilizzi nel settore multi¬ 
mediale musicale e videoga¬ 
me. 

■Un’orchestra in una carta di 
credito" è lo slogan con cui 
viene reclamizzata Roland 
SCP 55, una scheda multi¬ 
mediale da lire 838.000 pic¬ 
cola come una carta di credi¬ 
to che incorpora suoni, cam¬ 
pionamento audio di qualità 
CD. e interfaccia MIDI, più 
354 suoni GM/GS. 9 set rit¬ 
mici e 16 effetti digitali. 

Il tutto collegabile anche a 
tastiere e moduli MIDI gra¬ 
zie al connettore opzionale 
Nel campo del software 
Roland presenta Ballade per 
Windows 1.0. uno dei 
migliori prodotti per la regi¬ 
strazione multitraccia MIDI, 


con una capacità di registra¬ 
zione a 16 tracce e un edi¬ 
ting della partitura semplice, 
versatile e potente, indicato 
per gli utenti meno esperti 
come per i professionisti 
della computer music. 

Il primo foglio elettronico 
musicale è invece DoReMix, 
pensato per la realizzazione 
di brani musicali senza saper 
suonare 

È sufficiente selezionare 
uno stile musicale, scegliere 
gli strumenti da utilizzare da 
un ampio menu ed incollare 
in sequenza sulle 6 tracce le 
icone delle frasi musicali 
disponibili. 

Il software intelligente che 
compone musica da solo è 
invece Band In Box, per per¬ 
mettere anche a chi non 
possiede approfondite 
nozioni musicali è in grado 


di creare con facilità accom¬ 
pagnamenti musicali com¬ 
pleti, comprendenti parti di 
Piano, Basso, Batteria, 
Chitarra ed Archi. 

Per i virtuosi ed i principianti 
del pianoforte viene infine 
presentato The Piamst per 
Windows, un programma 
musicale educazionale com¬ 
pleto per perfezionare il pro¬ 
prio stile musicale, 
approfondire le conoscenze 
sui principali autori e diver¬ 
tirsi giocando, il prezzo è di 
lire 120 000 



SOFTWARE 


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CD-Roma, il primo negozio di CD e non solo 

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Libri, manuali, pubblicazioni periodiche, saggistica, mate¬ 
riale informativo e didattico, giochi ed entertainment, CD- 
Roma espone e propone tutto quanto viene prodotto di 
nuovo ed interessante nel campo della multimedialità e 
del mondo cyber. 

CD-ROM, quindi, ma non solo; CD-Roma infatti oltre ad 
essere l'unico store della capitale, oltre a presentare tutti i 
migliori titoli (Macintosh, Windows e DOS), oltre a dedica¬ 
re ampio spazio espositivo proprio ai CD-ROM, raccoglie e 


presenta in appositi angoli un'accurata selezione di edito¬ 
ria tradizionale e non, che svolge il tema della multimedia¬ 
lità e delle tematiche cyber 

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Lotus va su Alpha e Digital lo distribuisce 


Non richiede nessun software di gestione 


Newsstand, l'edicola degli utenti Notes 


IMAX converte VGA in PAL 


Chi usa Notes viene raggiunto da centinaia di pubblica¬ 
zioni in formato elettronico, attraverso AT&T Network 
Notes, IBM Global Network e WorldCom 


N ewsstand porta informa¬ 
zioni e dati legati al 
mondo del commercio e del¬ 
l'industria direttamente sui 
desktop degli utenti Notes, 
che possono integrarle diret¬ 
tamente nell'attività: ad 
esempio è possibile effettua¬ 
re ricerche per parole chiave 
con le funzioni di Notes Con 
Newsstand gli editori potran¬ 
no raggiungere rapidamente e 
con facilità un pubblico sele¬ 
zionato. Non basta, perché 
con Lotus InterNotes Web 
Publisher è facile convertire le 
informazioni Newsstand in 
formato Hypertext Mark-up 
Language (HTML) per essere 
pubblicate su World Wide 
Web. 

La distribuzione avviene su 
piu reti: Lotus Notes 
Network. AT&T Network 
Notes, IBM Global Network e 
WorldCom, un sistema di rete 
internazionale per Lotus 
Notes. Il servizio IBM Global 
Network per Lotus Notes 
viene attualmente offerto ad 
una selezionata clientela e 
verrà reso ampiamente dispo¬ 
nibile entro i primi mesi del 
1996 IBM Global Network è 
uno dei maggiori fornitori di 
dati integrati e di servizi per 
voce e immagini con oltre 
25.000 utenti in tutto il 
mondo Le sue soluzioni in 
rete comprendono importanti 
servizi di comunicazione, l'ac¬ 
cesso a Internet e ai servizi di 
navigazione, abbonamenti per 
l'accesso a servizi di applica¬ 
zioni in rete e una gestione 
completa della rete end-to- 
end. La rete di comunicazioni 
Lotus Notes di WorldCom è 


disponibile in oltre 90 Paesi 
WorldCom è un ambiente per 
la gestione delle applicazioni 
che permette alle aziende di 
condividere le informazioni 
pubbliche e aziendali con le 
filiali, i partner, i clienti, i riven¬ 
ditori attraverso i diversi setto¬ 
ri, le succursali e anche oltre i 
confini geografici. 

Lotus rende noto, inoltre, che 
oltre 135 pubblicazioni hanno 
già siglato importanti accordi 
per aderire al servizio tra le 
quali quelle dei gruppi edito¬ 
riali APT Data Group Pie, BRP 
Publications, Bureau of 
National Affairs e Fidelity 
Capita. Infine Lotus entra nel 
portafoglio di distribuzione di 
Digital. È stato annunciato un 
accordo secondo il quale 
Lotus fornirà Notes agli utenti 
di sistemi Digital Alpha, men¬ 
tre la rete MultiVendor 
Customer Services di Digital 
commercializzerà Lotus 
Notes, al contempo offrendo 
servizi di supporto tecnico e 
di installazione in ambienti 
multipiattaforma. Lotus quindi 
svilupperà la versione 4 anche 
per Alpha con i sistemi opera¬ 
tivi Digital UNIX e Windows 
NT II rilascio della versione 
Notes per Alpha in ambiente 
Windows NT è previsto nel 
corso della prima metà del 
1996, mentre la versione per 
Digital UNIX sarà disponibile 
nella seconda metà del 1996. 



Il nuovo prodotto dell'azienda francese, che si annuncia 
economico, offre anche i formati NTSC e V/C per tutti 
gli ambienti operativi orbitanti intorno ai processori 
Intel. Particolarmente interessante per OEM nell'ambito 
del corporate desktop 

La scheda Power Video della IMAX permette di convertire, 
m modo molto economico e semplice, le immagini VGA nel 
formato Video composite PAL, NTSC, Y/C. Power Video è 
disponibile sia direttamente integrata nel bus ISA del PC 
che in versione esterna: non richiede alcun software di 
gestione né alcun driver, utilizzando solo l'alimentazione 
del PC 

La conversione di immagini hardware permette di disporre 
di una massima sicurezza e compatibilità con gli standard 
presenti e futuri. 

Questa proposta si basa su un componente ASIC progetta¬ 
to e sviluppato da Analog Way (casa madre di Imax) e pro¬ 
dotto m collaborazione con VLSI, la scheda Power Video 
garantisce una elevata qualità grafica. Converte le immagini 
VGA 640 X 480 a 31,5 kHz compatibili 16 milioni di colori in 
formato video 15,625 KHz composito PAL e Y/C (Hi-8, 
S.VHS), In alternativa è anche disponibile la versione NTSC 
a 15,735 KHz. 

L'uscita composita PAL su CINCH/RCA e Peritel (Scarti 
permette la registrazione su videoregistratore e videoca¬ 
mera in VHS. L'uscita Y/C (porta mini DIN 4) offre un'eleva¬ 
ta qualità grafica e permette di collegare il sistema ad altre 
periferiche, quali stampanti video, televisori SVHS, Hi-8 e 
proiettori. Compatibile con tutti gli ambienti operativi, come 
Windows, DOS. Unix, OS/2, e con tutti i programmi, la 
scheda Power Video converte i formati VGA in tempo reale 
e fornisce una visualizzazione a pieno schermo senza 
deformazioni. 

Un filtro anti-flicker di elevata qualità risolve il problema 
legato alle immagini mterlacciate. 

Questo prodotto è destinato specialmente agli OEM che 
desiderano offrire una soluzione completa con hardware, 
software e conversione VGA verso Video. Il mercato al 
quale si rivolge è quello delle applicazioni interattive, dei 
giochi video, della videoconferenza ed altro. 

La scheda è inoltre adatta alla diffusione di messaggi su 
reti video private in azienda, nelle scuole o nelle università, 
nei servizi pubblici per fornire informazioni e avvisi di sicu¬ 
rezza. 

Nel settore industriale, può essere usata nel controllo di 
processi. 


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MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


















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MULTIMEDIALE DELLA 
LETTERATURA ITALIANA 


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SOFTWARE 



La prova è stata eseguita da Software Digest 

Quattro stelle per Norton AntiVirus 

Norton AntiVirus 3.0 per Dos/Windows (NAVI e Norton 
AntiVirus 2.0 per NetWare sono stati accreditati 
del miglior giudizio complessivo (4 stelle e 8,5/10 
di valutazione mediai in una prova comparativa 
tra 10 prodotti antivirus per PC e reti locali ILAND) 
di Francesco Fulvio Castellano 


L a prova, eseguita recente¬ 
mente da una prestigiosa 
rivista di informatica statuni¬ 
tense (Software Digest), pre¬ 
vedeva la valutazione di solu¬ 
zioni software in grado di pro¬ 
teggere sia le stazioni di lavo¬ 
ro sia i server e di offrire fun¬ 
zioni per la gestione di molte¬ 
plici server e stazioni di lavoro 
in rete. Norton AntiVirus si è 
aggiudicato il primo posto gra¬ 
zie alle ottime prestazioni glo¬ 
bali e all’assenza di difetti 
significativi. Tra tutte le solu¬ 
zioni provate, inoltre, Norton 
AntiVirus è risultata quella di 
più semplice uso ed appren¬ 
dimento. 

Tra i prodotti concorrenti, il 
secondo classificato ha ripor¬ 
tato un giudizio di 3 stelle e 
una valutazione media di 
7,6/10. 

Nello sviluppare Norton 
AntiVirus, Symantec si è 
impegnata a fondo per realiz¬ 
zare una soluzione completa e 
di alta qualità. Il lusinghiero 
giudizio di Software Digest 
dimostra che Symantec ha 
raggiunto l'obiettivo che si era 
posta di fornire una singola 
soluzione in grado di gestire 
efficacemente la protezione 
antivirus attraverso tutta l'im¬ 
presa, dalle stazioni di lavoro 
ai server, dalle LAN alle WAN. 
Norton AntiVirus 3.0 per 
Dos/Windows e Norton 
AntiVirus 2.0 per NetWare 
(offerto in pacchetti da 10,25 
e 50 utenti) sono immediata¬ 
mente disponibili in lingua ita¬ 
liana. Sono inoltre disponibili 


la versione in lingue inglese di 
Symantec AntiVirus 4.0 per 
Macintosh (SAM) e. da set¬ 
tembre 1995, la versione ita¬ 
liana di Norton AntiVirus per 
Windows 95, l'unica soluzio¬ 
ne antivirus attualmente sul 
mercato in grado di supporta¬ 
re il nuovo ambiente operati¬ 
vo a 32 bit di Microsoft. Con 
l’occasione è stato annunciato 
anche un servizio di assisten¬ 
za tecnica post-vendita, forni¬ 
to dalla società Imola 
Informatica, per gli utenti di 
prodotti software Symantec 
Windows 95 Personale alta¬ 
mente qualificato risponde 
allo (0542) 28062/29642, la 
"hot-line" telefonica che offre 
ai clienti Symantec una pronta 
soluzione ai problemi di appli¬ 
cazione e utilizzo dei diversi 
prodotti. 

Symantec Corporation svilup¬ 
pa, distribuisce e supporta 
una linea completa di applica¬ 
zioni e prodotti per personal 
computer IBM e compatibili 
PC e computer Apple 
Macintosh, e strumenti di svi¬ 
luppo per i principali sistemi 
operativi. 

Fondata nel 1982, la società 
distribuisce i propri prodotti in 
Italia mediante Computer 
2000, Delta, Ingram Micro 
Italia, J-Soft, Lifeboat e Pi- 
Soft. 



--— CnZEOSESHill— 

Conferenza sulle Tecnologie Innovative 

Futuro remoto: un Viaggio 
tra Scienza e Fantascienza 

Dal 7 dicembre 1995 al 12 gennaio 1996 si tiene a Napoli 
"Futuro Remoto: un Viaggio tra Scienza e Fantascienza", 
manifestazione multimediale di divulgazione scientifica 
e tecnologica ideata e promossa dalla Fondazione IDIS 

"Futuro Remoto" l'anno scorso ha superato le 150 mila presen¬ 
ze, rafforzando ancora più la propria leadership fra i momenti di 
divulgazione scientifica in Italia Ma la forza della Fondazione 
IDIS è nelle idee che stanno alla base della "Città della Scienza", 
il Museo "vivo" che si sta concretizzando a Napoli nei padiglioni 
della vecchia acciaieria di Bagnoli, e che è stato sempre il 
sogno del Presidente della Fondazione, il Prof Vittorio 
Silvestrini. Quest'anno l’argomento della mostra-spettacolo è 
"L'alimentazione", analizzata in ogni suo aspetto e proposta con 
un linguaggio accessibile ed intuitivo, interattivo e multimediale 
necessario per un appuntamento aperto al pubblico di ogni età, 
per interessare alla scienza senza annoiare, coinvolgendo ed 
entusiasmando i visitatori in un viaggio virtuale nel corpo 
umano, nei segreti della digestione e degli alimenti. A conclu¬ 
sione della Mostra, nel periodo compreso tra il 16 gennaio ed il 

15 febbraio 1996, l'Associazione "La Città del Sole" in collabora¬ 
zione con Gaetano Di Stasio (ben conosciuto dai lettori di 
MCmicrocomputer), in stretta sinergia e col Patrocinio di 
Fondazione IDIS e "Futuro Remoto", svilupperà una serie di 
giornate di studio dal titolo "In un Universo di universi, in una 
girandola di spirali", in cui si discuterà di Tecnologie Innovative 
col contributo di importanti studiosi e ricercatori, di professioni¬ 
sti del settore ed imprenditori, e con la collaborazione 
dell'Università degli Studi di Napoli, dell'Università degli Studi di 
Salerno ed il CNR 

I temi affrontati saranno i seguenti: 

16 gennaio - "Mondi Virtuali: la simulazione della complessità 
della natura con la matematica frattale" 

18 gennaio - "Musica Barocca e Musica Casuale. J.S. Bach e J. 
Cage: fra ordine e caos" 

23 gennaio - "Approfondimenti: Internet come strumento di 
ricerca e di studio" 

25 gennaio - "Approfondimenti: Multimedialità a confronto; la 
nascita di nuove professionalità e di nuovi mercati" 

6 febbraio - "Approfondimenti Civic Networking e dintorni. Le 
esperienze italiane, i vantaggi sostanziali e le prospettive" 

8 febbraio - "Approfondimenti: Realtà Virtuale come strumento 
di lavoro e di studio. Oltre il gioco" 

13 febbraio - "Approfondimenti; Arte e tecnologia Come si 
evolvono le modalità di espressione fra Internet e Realtà 
Virtuale" 

15 febbraio - "Approfondimenti: sesso sulla rete. Realtà Virtuale 
e Sesso: la finzione che fa leva sull'inconscio La sessualità su 
Internet: come su ogni altro media" 

L'appuntamento e’ alle ore 18,15, presso l'aula Conferenze di 
Via Canteo, 59 a Napoli nella cittadella universitaria. 


68 


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Ora che l'hai visto, come chia¬ 
meresti questo rivoluzionario 
"COSO” della nuova gamma di 
PC Multimediali Packard 
Bell? 

Pensato per entrare in ogni 
famiglia, a servizio di ogni esi¬ 
genza o “desiderio " di utilizzo, 
secondo la filosofia vincente che 
ha portato Packard Bell ad 
essere il primo produttore al 
mondo di PC Multimediali, è 
di installazione immediata, 
amhientabile in qualunque 
angolo di casa vostra grazie 
anche ad un design unico. Si 
aziona con il nuovissimo “ Fast- 
Media'”, il telecomando-mouse 
che governa in 
modo elementare tutte le funzioni 
della macchina, è dotato di 
mie rop roc esso re PE NT1VM, 
risponde al telefono, possiede 
il vivavoce e la segreteria telefonica, funziona 
come un TVCOLOR, si sintonizza 
come una Radio FM e si sente 

v'ol Packard Bell 


1 t t f 1 f f • • • f • t V 1 

1 • t \ ‘ » • • * 

fcMftPlMftlMIBflBIIIiailSlIUlMuTtf». 

□Jj \ 


Pentium 


conte uno stereo, invia 
fax e documenti, è ntuni- 
to di lettore CD 
ROM, Vi colle- c ' 
ga con il resto del 

mondo. E' ancora più 
facile da usare grazie 
alla nuova versione dell'e- 
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SOFTWARE 


Geomarketing, ovvero come mettere in relazione le esigenze commerciali con il territorio 


Sinergie Torino offre soluzioni complete basate su MaxMap 


La società Sinergie di Torino offre una serie di soluzioni complete basate sull'impiego di un Sistema Informativo 
Territoriale integrato con funzionalità tipiche del DTP 



C iò significa che è possi¬ 
bile creare applicazioni 
di gestione urbanistica, di 
reti tecnologiche, ma anche 
applicazioni che richiedono 
la relazione tra dati com¬ 
merciali ed il territorio, 
ovvero applicazioni di 
Geomarketing, 

Nel corso di una presenta¬ 
zione svoltasi a Milano nel 
dicembre u.s. sono state 
mostrate alcune applicazio¬ 
ni riguardanti il 
Geomarketing condotte in 
Francia a proposito della 
commercializzazione di 
automobili, ma il campo di 
applicazioni è molto vasto 
poiché comprende una 
serie illimitata di possibilità 
dalle banche che possono 
meglio valutare l'apertura di 
nuovi sportelli o razionaliz¬ 
zare la rete, alle aziende 
commerciali che hanno la 


necessità di identificare 
nuove aree commerciali o 
che intendono meglio con¬ 
trollare la rete di vendita. 

La società torinese ha 
maturato una lunga espe¬ 
rienza nello sviluppo di 
applicazioni legate alla 
gestione del territorio grazie 
anche alla collaborazione 
con SEAT nel progetto 
nuove Pagine Gialle per il 
quale è stato utilizzato il 
software MacMap in grado 
di combinare le prestazioni 
di un sistema informativo 
territoriale con quelle tipi¬ 
che del DTP. 

Il programma, nato per la 
piattaforma Macintosh sarà 
rilasciato nel corso del 1996 
in versione Windows costi¬ 
tuendo in tal modo una 
gamma di prodotti multi- 
piattaforma composta da 
vari moduli: MapView, 
MapThematic, 
MapMarket. 
MapCommercial, 
MaxMap. L'offerta è 
completata da una serie 
di prodotti contenenti 
dati cartografici: le 
mappe urbane TeleAtlas 
StreetNet disponibili in 
due diverse versioni, 
una delle quali completa 
dei numeri civici; la rete 
stradale italiana prodotta 
Michelin. 

Sinergie Torino è in 
grado di offrire in tal 
modo prodotti creati per 
soddisfare ogni esigenza 
a partire da un modulo 
standard nel quale posi¬ 
zionare i dati sul territo¬ 
rio. In tal modo è possi¬ 
bile disporre di un 


potente strumento capace 
di consentire calcoli spaziali 
o calcoli riguardanti gli itine¬ 
rari solitamente disponibili 
su prodotti di prezzo mag¬ 
giore e pianificare investi¬ 
menti altrimenti difficilmen¬ 
te gestibili come ad esem¬ 
pio nel mercato della gran¬ 
de distribuzione dove è 
necessario analizzare molti 
dati di tipo diverso in rela¬ 
zione al territorio prima di 
localizzare un nuovo centro 
commerciale: analisi dei 


percorsi della potenziale 
clientela, misura dell'impat¬ 
to sul territorio della concor¬ 
renza, verifica della prove¬ 
nienza della clientela in altri 
punti vendita già esistenti, 
ecc. 



TIC A 


Realizzate dal distributore italiano Emmesoft 

Pagine Atari italiane sul Web 

Emmesoft, distributore italiano dei prodotti Atari, 
annuncia l’entrata in funzione della propria home page 
su Internet 

Gli utenti potranno cosi trovare online informazioni sui pro¬ 
dotti e le novità per il mercato Atari, informazioni tecniche 
ed il listino prezzi completo dei prodotti hardware, software 
e degli accessori per Atari. 

Le pagine sono in inglese ed italiano, e permetteranno agli 
utenti di effettuare acquisti direttamente da casa. "Da sem¬ 
pre Emmesoft è all'avanguardia nel mercato Atari", ha 
dichiarato Marco Greppi, titolare di Emmesoft. "e questa 
volta con le nostre pagine Web possiamo finalmente offrire 
un supporto completo agli utenti Atari Emmesoft, infatti, è 
oramai pronta a proporre i propri prodotti anche all'estero, 
ed Internet è sicuramente il mezzo più rapido ed efficace 
che la nostra azienda potesse scegliere. Non dimentichia¬ 
mo che ora CAB, il nuovo browser grafico Mosaic-like per 
Atari, è disponibile, anche agli utenti Atari possono naviga¬ 
re in tutta tranquillità su Internet". 

La home page di Emmesoft di trova all'indirizzo 
mtp://www.espero.it7erf1 mesoft. 


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True Type tramite Font Editor (non inclusi) - Servizio di Hotline gratuito. 


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comandi « Viste tridimensionali illimitate - Rendering 
a 24 bit con shading, shadowing (con algoritmi di 
Pixar) e texture mapping » Il programma per l'editing 
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STRATEGIE 


Brillanti risultati di Gartner Group Italia con un aumento di fatturato del 60% 

Gartner Group lancia il programma "Best Practices" 


Tale servizio consente alle aziende di migliorare la propria divisione Information Technology tramite la condivisione 
di esperienze fra gruppi di aziende omogenee 


MANIFESTAZIONI 


di Francesco Fulvio Castellano 


G artner Group Ine., è la 
società leader di servìzi 
di consulenza personalizzata 
nel settore dell'lnformation 
Technology. Proprio grazie a 
Gartner Group le organizza¬ 
zioni europee d'informatica, 
che mirano a diventare le 
migliori del loro settore, 
hanno ora a disposizione la 
soluzione "Best Practice" 
Gartner Group, Ine. ha recen¬ 
temente dato il via al "Best 
Practices Groups Europe" 
che costituisce l'estensione 
europea dell'analogo servizio 
americano Tale servizio con¬ 
sente alle aziende di migliora¬ 
re continuamente la propria 
divisione IT tramite la condi¬ 
visane di esperienze fra 
gruppi di aziende omogenee 
Questo avviene in discussio¬ 
ni strutturate condotte e sti¬ 
molate dagli analisti Gartner 
Group dedicati a questo ser¬ 
vizio. Cinque o dieci anni fa 
questo tipo di condìvisione 
delle informazioni era inesi¬ 
stente ed il servizio 6 stato 
favorito anche dalla recente 
evoluzione culturale che si è 
verificata nelle aziende nei 
confronti della filosofia di 
conduzione degli affari. Un 
gruppo "Best Practices" com¬ 
prende da 6 a 12 professioni¬ 
sti IT provenienti da aziende 
non concorrenti ed aventi 
interessi comuni, filosofie 
compatibili e ambienti IT 
simili. I gruppi sono organiz¬ 
zati per argomenti che copro¬ 
no tutto il campo IT, dalle reti 
e dagli sviluppi applicativi ai 
problemi dei centri di elabo¬ 
razione dati ed al valore 
dell'IT. Mediante discussioni 


strutturate ed incontri aperti, 
conferenze audio, interazioni 
con mezzi elettronici e rap¬ 
porti di ricerche svolte, i 
gruppi condividono e dibatto¬ 
no le idee strategiche e tatti¬ 
che che possono essere 
adottate al fine di soddisfare 
le esigenze di ciascun com¬ 
ponente del gruppo. I Best 
Practices Groups integrano i 
benefici dello studio di casi 
specifici con quelli che deri¬ 
vano da domande e risposte 
dirette. Attraverso il proces¬ 
so partecipativo, gli aderenti 
hanno accesso immediato ad 
un gruppo di colleghi che 
possono essere chiamati in 
ogni momento per porre 
domande o per chiedere 
aiuto. Da molti punti di vista, 
questo equivale ad avere un 
vasto elenco di esperti a pro¬ 
pria disposizione Fra i vari 
benefici rilevati dai clienti, vi 
sono la condivisione di pro¬ 
cessi IT, la valìdazione ed il 
miglioramento delle procedu¬ 
re attuali, l'abbreviazione dei 
cicli decisionali e di realizza¬ 
zione e la riduzione o l'elimi¬ 
nazione delle false partenze. 

E veniamo ora ai brillanti 
risultati ottenuti da Gartner 
Group in Italia. Ha incremen¬ 
tato il suo fatturato del 60% 
rispetto allo scorso anno e, in 
considerazione della rapida 
espansione sul territorio 
nazionale. 



Una mostra che anticipa il tour dei due artisti 
organizzata con la partecipazione di MC 

Video, media e nuove immagini 
nell'arte contemporanea 

Steina & Woody Vasulka dal 15 dicembre al Palazzo delle 
Esposizioni di Roma 


Il 15 dicembre u.s. si è inaugurata al Palazzo delle Esposizioni 
uno dei più importanti eventi culturali tenuti nella città di Roma: 
"Steina & Woody Vasulka. Video, media e nuove immagini nel¬ 
l'arte contemporanea", un'esposizione di videosculture, immagi¬ 
ni elettroniche ed installazioni multimediali degli artisti Sterna 
Fteinunn Bjarnadottir e Woody Vasulka. La manifestazione cura¬ 
ta da Marco Maria Gazzano (ben conosciuto dai lettori di 
MCmicrocomputer) ed organizzata dall’Associazione Culturale 
Kinema con la collaborazione dell'Assessorato alle Politiche 
Culturali del Comune di Roma e la partecipazione di 
MCmicrocomputer, ha costituito il primo appuntamento di una 
serie di manifestazioni analoghe che i due artisti condurranno 
nelle maggiori città del mondo. Nella mostra è stata proposta 
una selezione delle opere più significative ed apprezzate della 
vasta produzione artistica dei Vasulka, tra le quali, solo per citare 
qualche nome, "Machine Vision", una delle prime opere della 
produzione dei due artisti ribattezzata "Old Vision", “Tokyo 4" ed 
alcune opere inedite approntate appositamente per l'occasione 
L'opera dei Vasulka comprende composizioni musicali, film rea¬ 
lizzati per mono o multi schermo, videografie, videoinstallaziom 
tecnologiche interattive e no, ma alla loro opera appartengono 
anche allestimenti musicali, ambientali, di relazione suono- 
immagine, come testimonia la "performance live" intitolata 
"Violin Power" del 1970, ripetuta in occasione della serata dell'i¬ 
naugurazione della mostra di Roma nella quale Steina Fteinunn 
Bjarnadottir, sulla scalinata che conduce all'ingresso del Palazzo 
delle Esposizioni, ha suonato un violino capace di modificare le 
immagini che scorrevano su un videowall, offrendo al pubblico 
interessato alla manifestazione, ma anche ai semplici passanti, 
un esempio dell'interazione tra arte, ambiente, suono ed imma¬ 
gine; un esempio dì quell'interazione tra conoscenze e sensazio¬ 
ni particolarmente importante nella ricerca artistica dei Vasulka. 















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Inclusi anche due nuovi scenari 

Schiratti Commander: nuove potenzialità 
per Flight Simulator 5 

Anche gli utenti non esperti di programmazione potranno avvalersi 
di Schiratti Commander, un nuovo potente strumento per sfruttare al 
meglio le possibilità del Flight Simulator 5 


O ltre a Schiratti Commander il pac¬ 
chetto contiene Scenary Maker e 
gli scenari di Budapest e Nuova Delhi. 
Grazie a Schiratti Commander è possi¬ 
bile vedere sullo schermo la mappa 
dello scenario selezionato, scegliere le 
informazioni che si vogliono visualizza¬ 
re (aeroporti, navaid, piste, montagne e 
i margini dello scenario) e zoomare 
sulla mappa, il tutto in grafica SVGA da 
640X480 a 1280X1024 pixel. É inoltre 
possibile stampare la mappa, creare e 
stampare un piano di volo utilizzando il 
mouse come tracciatore del percorso 
direttamente sulla cartina. Anche i pro¬ 
fili verticali e orizzontali dei voli sono 
stampabili per un miglior controllo delle 
prestazioni, inoltre si può scegliere il 
punto da cui iniziare il volo cliccando 
sulla cartina e salvando automatica- 
mente uno startup mode per FS5. È 
possibile infine simulare un ambiente 


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Snhipatti 

- «St/ffff «fili 

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ATC. collegando due o più PC via seria¬ 
le. modem o Ethernet il primo PC 
funge da torre di controllo visualizzan¬ 
do gli aerei controllati dagli altri PC, si 
può quindi dirigere il traffico aeropor¬ 
tuale mandando messaggi ai velivoli in 
rete. Anche chi non è particolarmente 
abile nella programmazione potrà final¬ 
mente disegnare scenari per FS5 a 
proprio piacimento grazie a Scenary 
Maker: gli utenti che conoscono lin¬ 
guaggi di programmazione potranno 
realizzare scenari di livello professiona- 


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le. Maurizio Gavioli, che ha scritto il 
popolare DC9 per FS5, è l'autore del 
programma che è di semplice utilizzo: 
con dei facili comandi si inseriscono 
tutti gli elementi dello scena¬ 
rio, come strade, fiumi e 
laghi, città, costruzioni e aiuti 
per la navigazione (VOR, 
NDB. ATIS, ILS, DME, aero¬ 
porti e taxiway). Tutto ciò 
che serve per utilizzare 
Scenary Maker è l'editor 
standard del DOS o qualsiasi 
Wordprocessor che salvi in 
ASCII. Sono acclusi esempi 
con cui l'utente può familiarizzare ed 
un demo di Flight Management 
System, un nuovo sistema di naviga¬ 
zione che mette a disposizione del pilo¬ 
ta una strumentazione identica a quella 
adottata sui velivoli più moderni. 


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t\ Minino mito andini mi IjJIjJIjJ Mano. QiioMpuuiMk migliaia di piMom in Mio il mudo Inoliano, 
tpapi ai iwilìi émhrOggioMali. il Aito intuitili iialiajw diAiàkalo. 

Ci coAa mi min ah hàhmt nhtimw in comi hiiitMccioJwiì %i aìojiw la lauda puh nnwiqoM mi tòltili) Mono, 
fili guato poniamo dita: Italian ÌJullow Otigipaga, chi c'c c't. chi non c"s .... non c'c. 




La Top 10 

deWfnteio W©b|aHano 





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QuabaÌab il o fogo della OoAtAa (Azienda o ApoJiAoAÌ$$aAe iuta pagina è il 
mudo miglio ab peA (aAe AapeAe a tutti die Jid (del ci aìcIb anche Ooi. 

Jau le jwaIab ollAe 7 00 pAopoAle (a paAliAe da 250.000 Jjab) 
c'è AicuAajnenle quella adatta alla OoAtAa (Azienda. 

(Chiamateci: uno dei iioaìaì oltAe SO AÌvendiioAÌ è pAobabilmenie a 2 paAAi da Ooi. 


c ^, 






COCOTTI - (ùihcjìonn: Uia Qa&ùa. 1856 - 00123 tRojna 

Suda opchatiua: Uia Q. WloJiin. 9-00195 (Roma 

Jet. 06 370.06.16 (6 lince) - Jax c Acqhetchia automatica 2AJi 06 370.10. SS 
htlp://www. aqoha. Un i, it/cchcv ni - http://www. a ttuti. H/cufico m - hilp://www. Qlahlvvd. ii/csAcom 
\ceACDm.q?iDup(cùasìvAi\ .Atm. U - \cehcnm(cùaltch.il - cnhcDm@QIaAhiud.il 


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HARDWARE 


Fra i prodotti anche una scheda radio FM 


Da Trust non solo modem 


La Trust è un'azienda nota soprattutto per i suoi modem 
di qualità, eppure ben sei sono le divisioni del gruppo: 
Computer Products, Monitor, Multimedia, Input Device, 
Telecommunication e Networking 



I omega Tape 420 è un'unità 
la nastro interna dotata di 
capacità di memorizzazione 
dati da 420 MB compressi, 
adatto a qualsiasi alloggia¬ 
mento standard da 3.5' o 
5.25" Legge e scrive nastri 
QIC-80 Wide e DC-2120 stan¬ 
dard. nonché vecchi tape QIC- 
40 Completo di programma 
di backup in italiano, funzio¬ 
nante in ambiente DOS e 
Windows, viene dotato di 
garanzia di 2 anni e supporto 
telefonico gratuito. Iomega 
Tape 700 è invece un sistema 
di registrazione con compres¬ 
sione dati della capacità di 
700 MB compressi, anche 
questo è inseribile in un qual¬ 
siasi alloggiamento standard 
da 3.5' o 5.25" Legge/scrive 
nastri QIC-3010 standard, 
nonché i vecchi tape QIC-80 
(DC-2120) e QIC-40. 
Completo di programma di 
backup in italiano funzionante 
in ambiente DOS e Windows, 
anche questa unità viene for¬ 
nita con 2 anni di garanzia e 
supporto telefonico gratuito. 


I monitor Trust coprono l’inte¬ 
ra gamma delle esigenze della 
utenza per ogni applicazione 
informatica, la funzione Power 
Management riduce i consu¬ 
mi di energia rispettando l'am¬ 
biente. La linea comprende 
diversi modelli, dal CM2431 al 
piu professionale CM-2228NL 
e al CM2428NL per sistemi 
più sofisticati. Il modello 
CM2431 è un monitor VGA 
non interlacciato fino a una 
risoluzione di 800x600, inter- 
lacciato a 1024x768 II moni¬ 
tor a 14' può essere impiega¬ 
to a tutto schermo Controllo 
altezza, larghezza e dimensio¬ 
ni dello schermo sono i para¬ 
metri regolabili, il monitor è 
dotato di base basculante. Il 
CM2228NL è invece non 
interlacciato fino ad una risolu¬ 
zione di 1024X768 cosi come 
il modello CM2428NL. un 
monitor a bassa emissione 
utilizzabile a tutto schermo 
14". 

I prodotti Trust Multimedia 
trasformano il computer in un 
sistema con il quale comporre 


musica con la tastiera MIDI, 
giocare con fantastici effetti 
sonori, riprodurre CD musicali 
ed elaborare immagini video. 
La gamma di prodotti com¬ 
prende le schede sonore 
Trust Sound Expert de Luxe, 
la linea di casse acustiche con 
amplificatore integrato 
Soundwave, il Game Viewer 
che permette di collegare il 
PC alla televisione, nonché 
diversi prodotti video, che 
supportano la riproduzione di 
filmati CD-I e la registrazione 
di immagini video in movi¬ 
mento 

Radio Card Trust è una sche¬ 
da che permette di avere nel 
proprio computer un perfetto 
tuner radio, dotato di microre¬ 
golazione e di funzione timer 
per non perdere più alcuna 
trasmissione: la banda di rice¬ 
zione è da 87.5 a 108 MHz. 

Per quanto riguarda la sezione 
'Input Devices' la gamma 
comprende il mouse seriale 
Ami indicato per ambienti 
DOS e Windows, la Trackball 
seriale Ami ideale per gli spazi 


ridotti, gli scanner professio¬ 
nali piatti Imagery 1200SP e 
Imagery 2400, gli scanner 
manuali a colori Ami Scan 
Colour, ed infine le tavolette 
grafiche Digitizer 1812 e 1212 
per la progettazione di preci¬ 
sione. Per i sistemi di rete la 
linea Trust Networking 
Products comprende i con¬ 
centratori Smart Hub con pro¬ 
cessore a 8 e 16 porte, i ripe¬ 
titori a 2 e 6 porte utilizzati 
nelle reti Ethernet coassiali a 
lunga distanza, la scheda 
Ethernet della serie NE2000, 
una scheda di rete PCMCIA 
ed il Printer Server a 3 porte 
ideale per l’ambiente NetWare 
di Novell. 'E meglio prevenire 
eventuali danni prima che sia 
troppo tardi", con questo slo¬ 
gan Trust offre la propria 
gamma di gruppi di continuità 
Energy Protector, tutti dotati 
di connettore per monitor 
UPS e di potenze di carico 
variabili in funzione delle esi¬ 
genze Il carico massimo varia 
dai 400 VA del modello 400 ai 
1200 dell’omonimo modello, 
con durata delle batterie da 10 
a 30 minuti. 

Naturalmente non potevano 
mancare i modem, disponibili 
sia in versione interna che 
esterna, che consentono al 
computer di comunicare attra¬ 
verso il telefono per spedire 
dati o fax a velocita massime 
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76 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio1996 



















Texas Instruments ha integrato le poten¬ 
zialità di un sofisticato computer da tavo¬ 
lo in uno straordinario notebook. 


Pentium e Bus PCI rappresentano oggi la mas¬ 
sima espressione nell’evoluzione dei perso¬ 
nal computer. E Texas Instruments ha reso lut¬ 
to questo portatile, dandovi la libertà di 
utilizzare le più sofisticate applicazioni mul¬ 
timediali ovunque vi troviate. In un mondo 
frenetico, dove il tempo è la componente più preziosa, poter 
contare sul massimo disponibile significa ottenere fondamen¬ 
tali vantaggi rispetto ai vostri concorrenti. 


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Permette l'accesso tramite browser standard ai servizi on-line basati su Edify 

Electronic Workforce 4 supporta l'interattività su Internet 

Datamat annuncia la release 4.0 di Electronic Workforce, il software per lo sviluppo di servizi interattivi sviluppato 
dalla statunitense Edify 


L a nuova versione permette 
alle aziende di sviluppare e 
implementare rapidamente e 
a costi contenuti applicazioni 
per la realizzazione di servizi 
interattivi via Internet. Il pro¬ 
dotto è il primo della sua cate¬ 
goria a raccogliere la sfida di 
costruire applicazioni di World 
Wide Web interattive con 
accesso dinamico alle infor¬ 
mazioni residenti sui sistemi 
informativi aziendali, Le princi¬ 
pali funzionalità della nuova 
release sono l’accesso tramite 
browser standard ai servizi on- 
line basati su Edify, lo sviluppo 


rapido di applicazioni con 
l’Agent Trainer Page Builder di 
Edify, uno dei primi strumenti 
realizzati per la composizione 
di pagine Web intterattive. 
Tutto ciò ovviamente in modo 
compatibile con le tradizionali 
funzioni di Edify, ovvero il sup¬ 
porto contemporaneo di Web, 
telefono, fax, cerca persone e 
posta elettronica Electronic 
Workforce è composto da tre 
elementi: gli agenti software, 
che costituiscono il sostrato 
per la fornitura di servizi inte¬ 
rattivi; l’Agent Supervisor, un 
ambiente run-time che con¬ 


sente l’esecuzione dei servizi 
interattivi basati su agenti 
software; l’ambiente grafico di 
sviluppo Agent Trainer, con il 
quale vengono definiti i compi¬ 
ti degli agenti. La robusta 
architettura di Electronic 
Workforce consente agli 
agenti software di interfacciar- 
si con diversi strumenti atti a 
fornire i servizi interattivi: 
telefono, fax, cerca persone, 
posta elettronica, chioschi 
informativi. In particolare 
Agent Ti ?iner è ora dotato di 
un nuovo oggetto che forni¬ 
sce tutte le funzionalità di 


accesso necessarie per realiz¬ 
zare applicazioni per servizi 
Web interattivi, l’Agent Trainer 
Page Builder, che importa 
immagini GIF e JPEG, suppor¬ 
ta text-field, button, radio but- 
ton, check e list box, permette 
il point-and-click e formatta 
dinamicamente le informazio¬ 


ni variabili prelevate dal siste- 
ma di backoffice. 


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Tastiera 102 tasti, mouse 

Monitor 14 MPRII 


486/100 

486/120 


1.560.000 

1.680.000 


MONITOR AVI 

14" 1024x768 0.28 390.000 

14" 1024x768 0.28 dig. 490.000 

15" 1280x1024 0.28 dig. 650.000 

17" 1280x1024 0.28 dig. 1.190.000 

17" 1280x1024 0.26 dig. 1.290.000 

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SOFTWARE 


Rende semplice la gestione del database con prestazioni simili a quelle di sistemi in tempo reale 

ObjectStore, il database della rete geografica 

Con alcuni accorgimenti, la tecnologia ad oggetti si sta mostrando particolarmente adatta alle necessità 
delle reti telefoniche di oggi 


L e tante funzioni richieste in 
termini di amministrazione 
e funzionalità rendono indi¬ 
spensabile la migrazione ad 
una vera tecnologia di base di 
dati, aderente agli standard ad 
oggetti. Su questi argomenti 
sta iniziando una ceda disse¬ 
minazione informativa diretta¬ 
mente in eventi specializzati, 
com'è stato per un incontro 
promosso a Roma dalla 
Consultancy & Proiects con la 
collaborazione di Telecom 
Italia. Database, oggetti e 
telecomunicazioni sono stati i 
problemi affrontati presentan¬ 


do ObiectStore, un'applicazio- 
ne di nuova generazione 
In prima istanza assimilabile 
ad un database object orien- 
ted, ObiectStore è una realtà 
che dimostra come le nuove 
tecnologie possano essere la 
soluzione a problemi pratici di 
grande complessità, sta 
avendo una continua serie di 
successi nel settore delle 
telecomunicazioni per l'imple- 
mentazione delle reti intelli¬ 
genti, che gestiscono molte¬ 
plici servizi. Si tratta d'una 
applicazione del filone TODM, 
Telecommunications Obiect 


Data Management, un setto¬ 
re nel quale tra le referenze di 
Obiect Design troviamo 
anche quelle delle Telecom di 
Germania e Australia, tanto 
che quest'ultima sviluppa il 
sistema direttamente sulla 
rete. Tecnicamente per 
ObjectStore è riduttivo parlare 
di database ad oggetti. Più 
completamente può essere 
considerato un sistema in 
grado di erogare un servizio di 
persistenza di strutture dati 
poi viste da applicazioni coo¬ 
peranti e distribuite Si tratta 
quindi d'un approccio nuovo, 


che rende semplice la gestio¬ 
ne del database mantenendo 
prestazioni simili a quelle di 
sistemi in tempo reale Tale 
risultato è ottenuto grazie ad 
una particolare metodologia di 
memoria virtuale, vista con¬ 
temporaneamente al databa¬ 
se vero e proprio e con salva¬ 
taggio di oggetti interi. 



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14400 ESTERNO VOICE 

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28800 EST ERNO V 34 

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75 

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220 

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475 

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190 

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100 

SVGA 1 Mb PCI EXP 2 Mb 

850 MB 

330 

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EPSON LQ 150 C 

J50 

IID 540 Mb E-IDE - FD 1.44 

1.08 Gb 

370 

2Mb WRAM exp 8Mb 

650 

EPSON LO 300 C 

470 

CTRL PCI E-IDE ONBOARD 

1.2 Gb 

400 

MATROX MILLENIUM 4/1 

EPSON EPE 3000 

950 

2 SER. 16550 1 PARAL. EPP 

1.6 Gb 

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menti di interesse, connettersi ad aree di discussione su cui miglioia 
di persone affrontano i più diversi temi (dalla salute allo sport, dal 
lavoro agli hobby, dall'informatica alla letteratura, dal cinema 
oll'oeromodellismo), dove è possibile connettersi alla NASA per 
seguire in diretta il lancio di un nuovo satellite o dello Shuttle. 

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- via modem V34+ fino a 33,6Kbps 
• via rete digitale ISDN a 64- 128Kbps 

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Costruita grazie alla potente piattaforma Cosworth, è disponibile da questo mese 

Motherboard Pentium Pro per nuove prestazioni standard 


È stata lanciata una delle prime motherboard Intel Pentium Pro dal "Gruppo per la Progettazione e Realizzazione 
di PC per il mercato OEM" di Apricot Computers Limited, consociato a Mitsubishi Electric Corporation 


L a scheda madre ISA/PCI 
con architettura LPX, 
disponibile in quantità indu¬ 
striali a partire da questo 
mese, consente agli assem¬ 
blatori e agli integratori di 
sistemi di lanciare per primi 
sul mercato sistemi basati 
sull'ultima generazione di pro¬ 
cessori Pentium Pro Intel 
La scheda madre, costruita 
grazie a Cosworth, una poten¬ 
te piattaforma all'avanguardia, 
si avvale di zoccoli Socket 8 e 
VRM8 per tutta la famiglia di 
processori Pentium Pro confi¬ 
gurabili con frequenza di clock 


e velocità dei bus selezionabi¬ 
li. Per mezzo di zoccoli DIMM 
dai pin in oro 4 X 168 a 72 bit 
e 3.3 V, si ottiene una memo¬ 
ria ECC integrata dalla capa¬ 
cità massima di 1 GB 
La grafica è gestita da set di 
chip GD543X e GD544X di 
Logic's Alpine, l'ultimo dei 
quali garantisce un supporto 
"live video" come caratteristica 
standard. La scheda madre 
Cosworth supporta un massi¬ 
mo di tre slot PCI del tipo bus- 
master su un'estensione ed è 
caratterizzata da un controller 
4 PCI IDE a modalità duale 


per garantire elevate presta¬ 
zioni del disco. Inoltre sono 
forniti due connettori per 
dischi rigidi IDE o per unità 
CD-ROM ATAPI. Viene anche 
fornito un preprocessore 
Logitech per il controllo remo¬ 
to IR nel pannello frontale, uti¬ 
lizzabile anche per comunica¬ 
zioni IR DA, mentre tra i 
moduli incorporati di gestione 
dell'alimentazione a livelli 
standard EPA si riscontra il 
modulo di autoattivazione, 
comandato da eventi esterni. 

Il "Gruppo per la 
Progettazione e Realizzazione 


di PC per il mercato OEM" di 
Apricot Computers Ltd. e una 
delle poche case europee per 
la progettazione e la realizza¬ 
zione di schede madre per 
PC. Sin dal 1983 occupa una 
posizione leader nel settore 
della progettazione di PC alta¬ 
mente integrati. Per ulteriori 
informazioni: jamesb@apri- 
cot.mee.com. 

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Apricot Computers Ltd. 

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Birmingham Business Park 
Birmingham B37 7YS 
Tel. 0121/7173692 


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numeri di scale, li contiene e soprattutto li gestisce . 


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maniera integrata lo Studio Legale 
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tendo interrogazioni costanti ed aggiornate. Semplifica 
la gestione dei diritti e degli onorari TNF calcolando 
automaticamente il valore della pratico. Gestisce 
t'agendo scadenziario adempimenti permettendo stam¬ 
pe s elzionabili per data 


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j | stione della contabilità cantieri e del computo metrico 
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• Cache 256 Kb esp a 512 Kb 

• Controller. PCI integralo Enh. IDE. ATA 2. Mode 3-4. 
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e Cache Sincrona-COAST 

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MB PS 166 MHz 256 Ch Triton EIDE + COAST 
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MB P5 2011 MHz 256 Ch Triton Etili • doublé 
Wide I SCSI |vi un transfer rate reale ili 411/Mb se, 
256 Kb cache incremento per sincrona 
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Side 2930 SCSI2 PCI 

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Side 2610 IDE En. I/O 2 ser. vcl. I par. bid. ISA 
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WindowsVga Video 0.5440 Pc! IMbexpa 2 1280 
PhantomM G20(X) (art2mt)l esp. a 2Mb 1280 [Vi 24 bit 
Phantom 64 V2(XX) (S3v868) 2Mb 1600 PCi Bue color 
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Vtdeoblilz S3 968 2Mb Vram 1600 Pei true color 
Videoblitz S3 968 4Mb Vratn l«X> Pei mie color 


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220.000 
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65.000 
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135.000 
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60.IXM) 


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Monitor 15" Philips I5C dp.28 I024ni MPR2 
Monitor 15” Mitsubishi I5fs dp.28 I 024m MI 
Monitor 17" Sony sf dp.25 I280ni MPR2 
Monitor 17" Sonv se dp.25 I 600ni MPR2 
Monitor 17" Philips 1713 dp.28 I280m MPR2 
Monitor 17" Mitsubishi 17Hx dp.28 I28tlni MPR2 
Monitor IT'Mitsubishi !7Tx dp.25 I600ni MPR2 
Monitor 20" Mitsubishi 20x dp.28 I280ni MPR2 
Monitor 20" Sonv se dp.30 IfiOOni MPR2 85KHz 
Monitor 20" Sony sht dp.30 I600ni MPR2 I07KHZ 
Monitor 21" Philips 2IBA dp.26 I600ni MPR2 
Monitor 29" Philips VGA. Pai. NTSC. Seenni 
Monitor 21" Mitsubishi 2ITX dp.3l I280ni MPR2 
CD-Rom Pltilips Pca 52cr quintupla velocità IDE atapi 
CD-Rom Philips Pca 62cr sestupla velocità IDE atapt 
CD-Rom Sony 76E quadrupla velocità IDE 
CD-Rom Sony 76S quadrupla velocità SCSI 


540.000 
1 . 100.000 
72I).(XX) 
830.000 
2.280.0IX) 
2.98S.000 
1.660.000 
I .650.000 
2.720.000 
3.100.IXX) 
5.240.000 
6.095.000 
5.740.000 
5.120.000 
4.550.000 
330.000 
450.000 
415.000 
465.000 


Milano 

20125. Viale Monza 175 
Tel. 02/2828252 


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(SVI Cimare lei (119-512172 
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(SPI Sanami lei 0187-027842 
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i MI ■ Milano lei. 02-70008728 

IMO Milano tei 02-2014 II lo 

(Btil Bergamo tei 035-015937 

IBS) Brescia lei 030-3702301 

(BSl Brescia lei. 030-3300401 

Trentino Allo Adige 

(TN> Gardulo di Tremo tei 0461.90021 J 

Veneto 

I VRl Villafranca di Verona lei 015 0110040 

tVR) Conca Marese lei 0442-374152 

l VRi Concimano tei 043-6200410 

|VE| Campo DAKCgolcl, (MI 5412.304 

(Pt)l Evie lei. 0429-601651 

«VII Bassann del C,rap|ia lei 0424-5tU2l6 

(Vii Rovi lei 0424-582091 

(TVl Treviso lei 0422-434456 

Triull Venezia l.lidia 

ICO) Gorizia lei (MBI-537790 

Emilia Romagna 

(RN) Rumili 0541-772190 

Toscana 

iPRl Prato tei 0574-574718 

Ionio 

(RM) Roma lei 06-7820160 

ll-Tl Manna di Mintumo lei 0771-081 PIO 

ILT) Ialina tei 0773-66.1016 

IERI S.Glotgio a liri lei 0776-911191 

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(PEl Pcse.ua lei 085-64013 

Molise 

(CHI Cainpotasso lei 0874-66766 

Campania 

INAICaivanotei. 081 8348039 

(CE) S Maria Capirà Velcro lei 082.V7M048 

Basilicata 

IPZ.I Bncnza lei. 0975-384074 
(MTi Nova siri lei 11835-536470 

Puglia 

IBAI Ban lei, 080-5575399 
(BAI Coiaio lei 080-8721577 
ITA i Tarano» lei. 099-73(9214 
iTAl Granaglie lei 099-80.37927 
(LEI iLcccc cl. 0832-349891 
Calabria 

ICZI Catanzaro lei 0961-743451 

Sardegna 

(CAI Cagltan lei 070-.341444 
(CA i Cagliari lei 070-401919 
(NCl Nuora lei. 0784-37(815 

Sicilia 

IPAI Palermo lei 091 -62581X81 
(PAI Canni lei. 091-8060286 
iCTl Catania lei 095-387221 
(CTl Misterbianco lei. 095-236425 
<CT) Scordia lei. 095-050147 
IME) Messina lei. 090-312054 
(ME) Messina le) 090-079188 
iMEl Messina lei 090-711256 
IME) S.Alessio Siculo le! (1942-750704 
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L'obiettivo è quello di comprendere e risolvere le esigenze degli utenti finali 

Texas Instruments e Deutsche Telekom per la videoconferenza desktop 

Le due aziende portano sul mercato interno un anno di ricerca e sperimentazione su ISDN ed H.320 


D eutsche Telekom e Texas 
Instruments hanno firma¬ 
to un contratto che prevede la 
sperimentazione a livello 
mondiale di sistemi di video¬ 
conferenza basati su PC desk¬ 
top. Le due aziende installe¬ 
ranno i sistemi nelle loro sedi 
in tutto il mondo: l'obiettivo è 
quello di comprendere meglio 
le esigenze degli utenti finali 
di questi sistemi innovativi 
I sistemi, che potranno comu¬ 
nicare tra di loro e con quelli 
compatibili con lo standard 
ITU H.320, saranno basati sul 
sistema di comunicazione 
multifunzionale MFKS di 


Deutsche Telekom, che con¬ 
sente la comunicazione video 
tramite linee ISDN, nonché il 
trasferimento di file e la condi¬ 
visione di applicazioni. La fun¬ 
zione di compressione video 
sarà eseguita da un codec 
basato sul DSP multimediale 
TMS320C80 di Texas Instru¬ 
ments, da cui ci si aspetta 
una qualità d'immagini para¬ 
gonabile a quella delle tra¬ 
smissioni televisive. 

Gli utenti potenziali avranno 
l'opportunità di provare questi 
sistemi a condizione che 
accettino di rispondere a 
domande dettagliate in merito 


ai test e alle loro preferenze. 
Dopo un anno di attività sulle 
specifiche di sistema per 
Deutsche Telekom e sullo svi¬ 
luppo di chip per Texas 
Instruments c‘è adesso l'in¬ 
tenzione di scendere in 
campo. Wolfgang Gloeckle, 
vicepresidente del Gruppo 
semiconduttori e direttore del 
marketing semiconduttori in 
Europa per Texas Instru¬ 
ments, ha sottolineato : 

"Il nostro obiettivo è quello di 
sfruttare nel miglior modo 
possibile la nostra posizione di 
leader nel settore della tecno¬ 
logia DSP, al fine di sviluppare 


sistemi di videoconferenza 


desktop di alta qualità e facili 
da usare. Siamo molto lieti 


che Deutsche Telekom, lea¬ 
der nel settore delle teleco¬ 
municazioni, abbia scelto di 
lavorare con noi in questo 
campo innovativo, che costi¬ 
tuirà una fetta importante di 
un mondo collegato in rete 
che si sposterà lungo auto¬ 



strade informatiche' 


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| Technimedia srl - Ufficio Diffusione - Via Carlo Perrier, 9 - 00157 Roma - Tel.: 06/418921 - Fax: 06/41732169. 

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MANIFESTAZIONI 


Dal 25 al 28 aprile 1996 una mostra Internet a Milano all'insegna del futuro 

Net Port Internet Conferente & Exhibition 

Si tratta del primo importante evento a livello nazionale (e forse europeo) esclusivo di Internet, dei suoi prodotti 
e della sua influenza-impatto di tipo socioculturale 
di Francesco Fulvio Castellano 


N et Port sarà uno spazio 
dedicato a nuove idee, 
nuove soluzioni tecnologiche, 
opportunità di business, di 
cultura emergente nella 
società della comunicazione 
È prevista la partecipazione di 
aziende, esperti, istituti, centri 
di ricerca, sociologi, webma- 
ster, access provider, editori 
di HTML, designer, artisti e 
molti 'navigatori". 

La rete mondiale di Internet 
conta ormai 40.000.000 di 
utenti in rapida crescita. Da 
strumento esclusivo del dipar¬ 
timento della difesa america¬ 
no, di Università e centri di 
ricerca, oggi Internet (thè Net) 
è aperta a tutti i livelli sociali. 
Infatti, organizzazioni, perso¬ 
ne, enti, istituzioni, accedono 
alla rete e partecipano alla 
costruzione del "villaggio glo¬ 
bale" teorizzato da Marshall 
McLuhan. Le imprese in parti¬ 
colare stanno per cogliere 
tutte le opportunità commer¬ 
ciali offerte dal mercato dei 
"bit" e possono quindi comuni¬ 
care con il nuovo 'presumer", 
il consumatore del 2000, 
super informato, che reagisce 
soltanto a un marketing diret¬ 
to e partecipa interattivamen¬ 
te alla personalizzazione dei 
suoi prodotti. Net Port si rivol¬ 
ge a coloro che già utilizzano 
Internet, o vorrebbero utiliz¬ 
zarla; responsabili marketing e 
pubblicità, comunicatori, 
manager, avvocati, dottori, 
editori, webmaster, imprendi¬ 
tori, amministratori di rete, art 
director, sviluppatori di 
software, braodcasting mana¬ 
ger e tutti coloro che deside¬ 
rano trarre vantaggio da 


Internet, dal World-Wide Web 
(la sua interfaccia grafica e 
intuitiva) e dalle reti emergen¬ 
ti Per soddisfare le esigenze 
dei molti interlocutori interes¬ 
sati alla rete, NET PORT viene 
suddiviso in diversi percorsi 
tematici: media, industria, 
commercio, intrattenimento, 
formazione, società, cultura. 
Ogni percorso comprende 
una serie di conferenze, semi¬ 
nari e workshop che arricchi¬ 
scono l’evento e fanno Net 
Port un riferimento culturale 
importante nel panorama 
della società della comunica¬ 
zione. Nel corso della manife¬ 
stazione saranno presentate 
ulteriori manifestazioni colla¬ 
terali; sarà disponibile un ser¬ 
vizio di prenotazione hotel, 
mezzi di trasporto (viaggi) e di 
informazioni turistiche; una 
rassegna stampa; sarà possi¬ 
bile la partecipazione interatti¬ 
va a conferenze on line; sarà 
possibile raccogliere "papers' 
(proposte tematiche per con¬ 
ferenze) e registrarsi telemati- 
camente con un servizio on 
line. Esteso su una superficie 
di 200.000 mq il Parco 
Esposizioni Novegro dispone 
attualmente di padiglioni inter¬ 
comunicanti interplanari di 
complessivi 10.000 mq. 

Net Port ha come ulteriore 
obiettivo la creazione di un 
sito WWW è di rendere prota¬ 
gonisti di Net Port i "navigato¬ 
ri" del cyberspazio raccoglien¬ 
do, presentando e pubblican¬ 
do su Internet suggerimenti, 
esperienze, testimonianze 
della vita e delle iniziative 
nella rete, utili anche ai non 
navigatori. 


HARDWARE 


Bundle speciale con le stampanti XLS 8600 
PostScript 

La soluzione economica Kodak 
per le prove di stampa 

Un bundle speciale è stato annunciato da Kodak: insieme 
alle sue stampanti XLS 8600 PostScript verrà distribuita 
una speciale versione del software "binuscan" ColorPro 
Iper correzioni e selezioni del colore automatiche) 

Il potenziale offerto da questa combinazione offrirà agli utiliz¬ 
zatori di desktop una soluzione assolutamente nuova per le 
loro necessità di prova di stampa. Questa soluzione sarà 
molto più efficiente e veloce dei tradizionali metodi di prova di 
stampa e decisamente più conveniente anche sotto il profilo 
economico. Kodak e 'binuscan' hanno già instaurato con suc¬ 
cesso una collaborazione nel mercato Photo CD. Hanno infatti 
sviluppato congiuntamente una particolare versione del Photo 
CD Access Plus per l’esportazione di immagini Photo CD al 
"binuscan” ColorPro, dove possono essere processate auto¬ 
maticamente per originare selezioni colore di qualità. Questa 
soluzione unica è stata adottata da diversi tra i principali edito¬ 
ri e stampatori in Europa. Mentre la tecnologia "binuscan" con¬ 
sente agli utilizzatori di produrre selezioni colore di qualità pro¬ 
fessionale da scanner desktop o immagini Photo CD. la stam¬ 
pa delle immagini richiede ancora dei sistemi di prova colore 
avanzati ed attrezzature costose. 

La stampante Kodak XLS 8600 PS offre una eccellente qualità 
fotografica contrapposta ad un ragionevole investimento, seb¬ 
bene stampi usando ribbon a 3-colori CMY e non possa tecni¬ 
camente rendere tutti i toni e le ombre delle selezioni CMYK. 
Inoltre la maggior parte degli editori desktop usa il formato 
DCS. che consiste in un file di preview e 4 file di selezione, 
uno per ciascun colore CMYK La maggior parte delle stam¬ 
panti non sono in grado di usare i file DCS e devono stampare 
il file di preview, a risoluzione di 72 dpi, con una qualità forte¬ 
mente influenzata dal software di ritocco usato per salvare il 
file. La speciale versione "binuscan" ColorPro inclusa nella 
confezione della stampante Kodak XLS 8600 PS, comprende 
un profilo per la stampante e il modulo di input BinuCD per 
l'uso con il Photo CD 


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il 


88 


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Cari lettori, 
così poco cari, 
così tanto veloci. 




DR-U124X/SC^>1<'*“ 

E' un lettore singolo'cli CD¬ 
ROM, CD-Audio e piloto 
CD Multisessione, disponibile 
anche in versione ATAP1. 1 la 
una dimensione liulfvr di 128 
Kb, un interfaccia SCSI2 ed 
un caricamento od motorizza¬ 
to. Il suo tempo di accesso è di 
150 iris e la sua velocità di let¬ 
tura è quadrupla. Fbr questo è 
tanto caro a noi rimanendo 
poco caro a voi. 



DRM-624X/CD-Rqt|»A 
CHANGER ' 

E' un lettore multiplo e legge 
6 cd per un totale di 4 Gli, 
passando da un disco all'altro 
in meno di 5 secondi. 1 la una 
dimensione buffer di 128 Kb, 
un interfaccia SCSI2 ed un 
caricatore estraibile, il suo 
tempo di accesso è di 150 ms 
e la sua velocità di lettura è 
quadrupla. Ed c così poco caro 
die sarà tanto caro anche a 


AD PIOMEER 

Idee che diventano standard 


VOI. 































Resi noti anche i risultati di CorelDRAW! 6per Windows 95 

Corel: una nevicata di novità 

Nuovi prodotti nei negozi ed importanti cambiamenti per la politica di supporto al cliente, 

con nuovi numeri telefonici europei 




data del lancio ufficiale del prodotto. 

Il nuovo numero di accesso per il sup¬ 
porto tecnico Corel in Europa è: 
+353(1)708-2377. 

Molti sono anche i nuovi prodotti rivolti 
al mercato SOHO e novità ci sono 
anche nel campo delle alleanze com¬ 
merciali dove Corel Corporation ha fir¬ 
mato un contratto di licenza esclusiva 
con l'azienda inglese Xara Itd., per la 
tecnologia nota in precedenza come 
Xara Studio, un pacchetto di disegno 


C orel ha presentato una serie di nutri¬ 
te novità e gli ottimi risultati, in ter¬ 
mini di vendita, conseguiti con i suoi 
ultimi prodotti. 

CorelDRAW! 6 per Windows 95 ha 
riscosso un grande successo con quasi 
200.000 copie vendute ed un riscontro 
palpabile anche allo scorso Corel Design 
Contest, dove il premio Best of Show è 
stato vinto da un candidato della 
Repubblica Ceca di fronte a circa 2000 
persone che presenziavano alla cerimo¬ 
nia. Con l'occasione comunichiamo che 
è già in preparazione il nuovo World 
Design Contest per il quale il montepre¬ 
mi è di ben 3 milioni di dollari. 

Ridotti i prezzi della linea Corel CD 
Home, che sono ora disponibili a 44.500 
lire; una cifra per la quale è possibile 
acquistare anche NN’n N Toy Maker, 
una storia interattiva su un bambino di 
nome Nikolai, sul suo gatto gio¬ 
cattolo Neow-Neow e sulla loro 
azienda di giocattoli con sede al 
Polo Nord (un chiaro richiamo ai 
temi del Natale appena trascor¬ 
so): Il CD educativo ed interattivo 
è utilizzabile sia su Macintosh che 
su Windows 3.1. 

Corel annuncia anche l'integrazio¬ 
ne del proprio software di facile 
utilizzo Corel CD con la nuova 
linea Sony di unità CD-R (registra¬ 
bili) Spressa. Il primo bundle è in 
vendita al prezzo di listino di 2000 
$. Sono anche stati resi noti i 
risultati del terzo trimestre 1995, 
con i ricavi netti che ammontano 
a 14.2 milioni di dollari; al 31 ago¬ 
sto 1995, Corel registrava 161.8 
milioni di dollari in attività corren¬ 
ti, di cui 79.8 milioni in disponibilità di 
cassa e investimenti a breve termini. 

È stata infine ridisegnata la politica 
europea di supporto tecnico, in modo 
da agevolare i clienti del vecchio conti¬ 
nente. Corel Irlanda offre 30 giorni di 
supporto gratuito su una linea a paga¬ 
mento, a cominciare dalla data della 
prima chiamata, come ulteriore benefi¬ 
cio per i clienti che acquistano 
CorelDRAW! 6. Inoltre, offre 90 giorni di 
supporto effettivo gratuito a partire dalla 


vettoriale a 32 bit per Windows 3,x, 
Windows NT o Windows 95 dalle carat¬ 
teristiche particolarmente interessanti. 
Vediamo meglio alcune delle novità. 


Corel XARA 


Xara Studio è un pacchetto di disegno 
vettoriale a 32 bit eseguibile sotto 
Windows 3.x, Windows NT o Windows 
95. Secondo l'accordo stipulato Xara 
Limited proseguirà nello sviluppo del 
proprio prodotto in collaborazione con 
Corel. CoreIXARA costituisce un poten¬ 
tissimo strumento per la creazione di 
immagini vettoriali e bitmap, con funzio¬ 
ni complete anti-alias ed effetti speciali 
davvero unici. L'interfaccia è funzionale 
e facile da utilizzare e la configurazione 
di sistema estremamente semplice lo 
rendono il programma ideale per i nuovi 
utenti che non richiedono funzioni per la 
selezione del colore o per coloro 
ai quali occorre uno strumento 
semplice, flessibile e multifunzio- 
ne da utilizzare insieme al loro 
pacchetto di elaborazione testi e 
di presentazione. Il prezzo di 
CoreIXARA è stato stabilito a 
525.000 lire. 

Questo software ha la capacità di 
sorprendere, prima di tutto per la 
sua eccezionale velocità di esecu¬ 
zione: immagini complesse, vet¬ 
toriali o a mappe di bit vengono 
ridisegnate a schermo in un bat¬ 
ter d'occhio quando vengono ridi¬ 
mensionate. Ciò lo rende anche 
dieci volte più veloce di altri pro¬ 
grammi di grafica. L'anti-aliasing 
in tempo reale rende questo pro¬ 
gramma particolarmente adatto 
alla produzione di immagini per il Word 
Wide Web in formati JPEG e GIF (anche 
interlacciato e trasparente). 

Le trasparenze graduate permettono di 
creare con estrema facilità delle imma¬ 
gini, vettoriali o a mappe di bit, che ren¬ 
dono quasi automatiche le operazioni di 
ombreggiatura ed evidenziazione, parti¬ 
colarmente utili con le scritte. 

Anche i riempimenti di colore possono 
essere facilmente graduati per ottenere 
una alta qualità di immagini a schermo. 


90 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 
















SOFTWARE 


Per consentire il massimo della speri¬ 
mentazione con le immagini, Corel 
XARA offre un sistema di UNDO infini¬ 
to, che trova i suoi limiti solo nei limiti 
del sistema su cui è usato. 

Le caratteristiche di precisione di 
CoreIXARA sono stupefacenti, visto che 
lavora al livello di accuratezza interna di 
75.000 dpi e che consente ingrandimen¬ 
ti sino al 25.000%, favorendo il lavoro 
sui dettagli più minuti. Sono inclusi 500 
font TrueType e Adobe Type 1, 10.000 
lavori di clip art, 250 trame, 500 foto. 

I requisiti mimmi di sistema comprendo¬ 
no un sistema 486, 8 MB RAM e 
Windows 3.1. 

Corel PrintHouse 

Corel PrintHouse è un programma di 
grafica dedicato al mercato home. 

Esso contiene gli strumenti che — 
consentono di creare cartoline, 
biglietti di auguri, manifesti, inviti, 
biglietti da visita, poster, simboli, 
menu, copertine per la trasmissio¬ 
ne fax, lettere ed etichette. Il pro¬ 
gramma dispone di un'interfaccia 
Windows 95 facile da utilizzare 
completa di Wizard mentre le Cue 
Card guidano gli utenti nella crea¬ 
zione dei loro progetti. 

Corel PrintHouse contiene oltre 
5000 immagini clipart, 150 carat¬ 
teri, 1000 frasi e versi immediata¬ 
mente utilizzabili, 1000 fotografie, 
oltre 900 progetti pre-disegnati ed 
altro ancora. Benché il prodotto 
abbia un prezzo consigliato di lire _ 
175.000, Corel promuoverà que¬ 
sto nuovo prodotto sino all'esaurimento 
delle scorte stabilite con la prima forni¬ 
tura dai distributori internazionali, con 
un prezzo speciale di lancio di lire 
50.000. 

Questo prodotto è destinato ad entrare 
nella case per soddisfare le esigenze 
dei privati, ma rimane adatto anche alle 
aziende, perché si possono fare lavori di 
alta qualità. 

Tra le funzioni principali troviamo: 
Notebook, che è l'area da cui si posso* 
no prendere immagini clipart, stili, foto, 
bordi, cornici, eccetera, per inserirli nel 
proprio disegno; 

Polygon Tool, uno strumento che con¬ 
sente di creare con facilità poligoni irre¬ 
golari (per disegnare stelle e fiori, ad 
esempio); 

Name List e Custom List: per creare 
degli elenchi di persone da utilizzare per 
la personalizzazione automatica di 
biglietti, lettere o altro; 

Fit to Page Borders: una preziosa fun¬ 




zione che permette il cambio dei margi¬ 
ni senza rovinare il disegno fatto; 
Property bar: per cambiare con sempli¬ 
cità e rapidità le proprietà degli oggetti; 
Fader: per sfumature e dissolvenze 
degli oggetti. 

La configurazione di sistema corrispon¬ 
de a quello che è divenuto in pratica lo 
standard minimo di oggi: PC 486, 8 MB 
di RAM, Windows 95, lettore di CD¬ 
ROM, VGA, mouse. 

Corel PHOTO-PAINT 6 

Corel PHOTO-PAINT 6 viene distribuito 
dal novembre 1995 come programma 
singolo, oltre che come software inclu¬ 
so nel pacchetto di CorelDRAW! 6.0. 
Esso offre strumenti di selezione estre¬ 
mamente facili, funzioni di modifica dei 
file di filmati, pennelli che permettono 
di applicare effetti naturali. 77 diversi fil¬ 
tri nonché funzioni complete per la 
modifica del testo. Progettato esclusi¬ 
vamente per Windows 95. Corel 


PHOTO-PAINT 6 è dotato di un'interfac¬ 
cia Multiple Document Interface e 
dispone di tutti gli strumenti per il tratta¬ 
mento di file di immagini e bitmap. Il 
prezzo consigliato di questa versione 
singola è di lire 525.000. 
L'aggiornamento da Corel PHOTO- 
PAINT 5 è disponibile presso il Servizio 
clienti in Irlanda, al numero gratuito 1- 
678-74791. 

Il programma è stato disegnato per 
sfruttare tutte le caratteristiche più 
avanzate di Windows 95 e presenta una 
sene di miglioramenti delle funzionalità 
disponibili: strumenti nuovi di colorazio¬ 
ne naturale, come matita, penna, car¬ 
boncino. gessetto, pennello, che creano 
effetti artistici naturali a somigliare ai 
disegni su carta; 75 filtri di correzione 
delle immagini per apportare 
— effetti speciali, correzioni, eccete- 
ra - 

funzioni di unione, sfumature, alli¬ 
neamento, raggruppamento e 
ordinamento degli oggetti; Image 
Navigator, per sapere con sicu¬ 
rezza il punto in ci si opera quan¬ 
do è in funzione lo zoom; 
Command Recorder, per la regi¬ 
strazione dei comandi da ripetere. 
Ad esempio, per lavorare su 
immagini ridotte a bassa risoluzio¬ 
ne (velocizzando cosi i procedi¬ 
menti) e ripetendo automatica- 
mente la serie di comandi sugli 
originali ad alta risoluzione, che 
possono richiedere tempi, che 
possiamo cosi occupare in altre 
attività; modifiche dei singoli foto¬ 
grammi di file AVI e FLC; multi-tasking e 
supporto OLE 

La configurazione di sistema corrispon¬ 
de allo standard minimo di oggi: PC 
486, 8 MB di RAM, Windows 95, letto¬ 
re di CD-ROM, VGA, mouse, ma sono 
consigliati almeno 16 MB di RAM, velo¬ 
cità di 66 MHz, VGA 800x600. MS 



MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


91 
























Presentata la nuova struttura produttiva e commerciale in Italia e nel mondo 

AT&T lancia la piattaforma WorldMark 

La AT&T GIS - Global Information Solutions Italia, nel corso di una conferenza stampa, ha presentato la nuova struttura 
produttiva e commerciale della società in Italia e a livello mondiale e annunciato le nuove piattaforme server WorldMark 

di Francesco Fulvio Castellano 


L a AT&T GIS è la divisione infor¬ 
matica del conglomerato AT&T 
Corp.di Dayton, Ohio. Con un fat¬ 
turato di 76 miliardi di dollari nel 
'94 e 308 000 dipendenti di cui 
53.000 circa fuori dagli Stati 
Uniti, la AT&T porta all'occhiello 
un fiore di ricerca e sviluppo che 
si chiama Bell Laboratories, dal 
quale sono usciti ben 8 premi 
Nobel (TLC e IT). 

In seguito all'abbandono del set¬ 
tore PC, la società è ora struttura¬ 
ta con tre nuove "aziende" o divi¬ 
sioni: Communication Service, 
Communication Equipment e 
Computing. L'area che interessa 
questo servizio è naturalmente 
l'ultima, AT&T GIS, area di busi¬ 
ness information che a sua volta 
si suddivide in altre divisioni operative: 
Retail, Banking, Communication, 
Computer Platform. Customer Service, 
Prodotti Ausiliari e collaborazione e 
accesso ai famosi Bell Laboratories. Lo 
slogan e il nuovo concetto di 
networking lo troviamo racchiuso "GET- 
IT, MOVE-IT, USE-IT" per i settori "indu- 
stry", "financial" e "customer Service" 
(industria, finanza e servizi professiona¬ 
li).Uscita "felicemente" dal mondo PC. la 
AT&T entra con prepotenza nel settore 
degli enterprise server con prestazioni e 
scalabilità senza precedenti: si tratta, 
con i server WorldMark. di una nuova 
base di riferimento tecnologico per i 
sistemi enterprise attuali e futuri. 
WorldMark pone fondamenta compieta- 
mente nuove su cui edificare e rafforza¬ 
re la posizione di leader mondiale nella 
tecnologia di elaborazione parallela mas¬ 
siva (MPP - Massively Parallel Proces¬ 
sing). 

L'introduzione di WorldMark realizza 
fino in fondo l'idea, concepita da NCR 
Corporation nel 1990, di permettere agli 
utenti un passaggio facile e senza osta¬ 
coli dal Symmetric Multiprocessing 
(SMP) all'MPP, ponendo nel contempo 
grande attenzione alla protezione degli 
investimenti. 

Quindi un facile passaggio o migrazione 




dagli attuali AT&T GIS System 3000 ai 
nuovi Enterprise Server Serie 4100, 
4500 e 5100 

Progettata per applicazioni mission-criti- 
cal distribuite nell'intera azienda e per 
applicazioni di supporto alle decisioni, la 
serie WorldMark usa una piattaforma 
hardware comune per I sistemi SMP di 
alto livello, I sistemi clustured e i siste¬ 
mi MPP II mercato ha cosi a disposizio¬ 


ne una possibilità di crescita mul- 
tidimensionale per quanto riguar¬ 
da l'hardware, il database e i site¬ 
mi operativi: il che significa che 
un'azienda, per esempio, può par¬ 
tire con un sistema dotato di 
quattro processori ed espandersi 
poi fino a includerne migliaia 
WorldMark Serie 5100 è in grado 
di supportare data warehouse di 
dimensioni che vanno dai 10 
gigabyte fino a oltre 100 teraby- 
te. I clienti possono cominciare 
con un unico sottosistema SMP, 
contenente 4 microprocessori 
Intel Pentium. Usando il medesi¬ 
mo sottosistema e i componenti 
modulari, possono poi partire dal¬ 
l’investimento iniziale in un siste¬ 
ma SMP e crescere, lungo un 
percorso ben definito, passando per il 
clustering e arrivando fino all'MPP 
I prezzi? Fra i 100.000 dollari e 1 milio¬ 
ne di dollari. 

Oltre a queste opportunità di migrazione 
verticale, è possibile l'espansione del 
sistema in senso orizzontale, arrivando 
a migliaia di microprocessori nell'ambito 
di un sistema MPP. Naturalmente, 
WorldMark assicura supporto continua¬ 
tivo per gli standard open system, com¬ 
presa la nuova generazione di micropro¬ 
cessori Intel, i Pentium Pro (P6) 

UNIX MP-RAS 3.0 

Lo UNIX SVR4 MP-RAS 3.0 è uno dei 
sistemi operativi della linea WorldMark. 
Si tratta della versione più recente dello 
UNIX System V Release 4 multi-proces- 
sing di AT&T MP-RAS è II sistema 
operativo AT&T GIS per server mission 
criticai, destinato quindi a clienti per i 
quali è indispensabile il massimo livello 
di affidabilità, disponibilità delle risorse 
e dei servizi, oltre a grandi prestazioni e 
possibilità di crescita scalare. MP-RAS 
3.0 è compatibile con UnixWare 1.1 e 
con SCO UNIX. 

Oltre 250 fornitori indipendenti di 
software si sono impegnati a fare il 
porting dei propri prodotti su UNIX MP- 
RAS 3.0. 


92 


MCmicrocomputer n, 158 - gennaio 1996 











Microsoft Windows NT Server 

Windows NT Server è una delle opzioni 
disponibili per quanto riguarda i sistemi 
operativi sulla serie WorldMark 4100. 
Sarà disponibile a partire dagli ultimi 
mesi del 1995 sul 4500 e dal terzo tri¬ 
mestre del 1996 sul 5100 
La disponibilità sul modello 5100 (MPP) 
coinciderà con miglioramenti nelle pre¬ 
stazioni che AT&T GIS introdurrà nel 
corso del prossimo anno. 

AT&T GIS fornisce poi alcune tecnolo¬ 
gie che estendono l'affidabilità, le pre¬ 
stazioni e la convenienza dei server 
WorldMark. Fra queste il middleware di 
gestione delle applicazioni, top end, che 
consente di amministrare migliaia di 
richieste di informazioni provenienti da 
tutta l'azienda fornendo risposte in 
tempi brevi. 

I prodotti per la gestione dei sistemi 
assicurano poi la migliore disponibilità 
delle risorse e il massimo livello di pre¬ 
stazioni assieme alla famiglia 
LifeKeeper di prodotti software "fault- 
resilient", che è una componente strate¬ 
gica di questa offerta. Può venire impie¬ 


gata per elaborazioni protette dal rischio 
di guasti che usano database Oracle. 
Informix e Sybase; e può essere usata 
con l'Oracle Parallel Server per accede¬ 
re simultaneamente a database e ad 
applicazioni condivise da più utenti.IDC 
indica in AT&T GIS il leader mondiale 
nei sitemi UNIX definiti 'medium scale', 
quelli che hanno cioè un prezzo fra ì $ 
100.000 e $ 1 milione e vengono solita¬ 
mente impiegati per le applicazioni busi¬ 
ness criticai, con una quota di mercato 
del 13,2%. 

Secondo IDC AT&T GIS 6 il fornitore 
che ha registrato la crescita più rapida 
nel mercato dei sistemi UNIX medium 
scale, fra il 1993 e il 1994. 

AT&T Global Information Solutions 
(GIS) opera a livello globale nel settore 
dell'information technology in oltre 120 
paesi. 

L'azienda focalizza la sua offerta di solu¬ 
zioni integrate nelle tre aree principali in 
cui occupa posizioni d'avanguardia; 
Finance (con i Financial Delivery 
System, le soluzioni di Relationship 
Banking, i Data Warehouse e i Pyment 


-snmsa- 

Systems), Retali (con le soluzioni di 
Store Automation, le tecnologie per il 
Remote Enterprise Management e High 
Performance Merchandising) e 
Communication (Telecomunicazioni). 
AT&T GIS fornisce servizi di consulenza 
e supporto nonché tecnologie di base 
per tutti i settori industriali, con partico¬ 
lare rilievo per gli Enterprise Computer 
basati su architetture ad elaborazione 
parallela (Symmetrical Multiprocessing- 
SMP e Massively Parallel Processing- 
MPP); con la Divisione Systemedia, inol¬ 
tre, l'azienda offre prodotti di consumo 
ausiliari all'informatica. MS 


• AT&T Global Inlormation Solution 
Italia Spa 

Viale Cassala 22. 20143 Milano 
Tei 02/58 . reo I 


QUANDO IL GIOCO SI FA DURO: HASP*! 

The Professional Software Protection System 

(Ora anche in versione OPENHASP!) 

HASP: è un sistema di sicurezza hardware che aiuta i produttori di 
software a proteggere i loro investimenti contro la pirateria. 

Facile da usare e altamente flessibile: sono disponibili interfac¬ 
ce per tutti i più noti compilatori; si possono proteggere i programmi 
persino in mancanza del loro codice sorgente; possono essere crit- 
togralati anche gli archivi di dati. 

iluppato | 

ita. Instali 



ALADDIN 


lo all'utente: massima trasparenza e compati- 


Sviluf 

bilità. 

Alpha. Silicon Graphics, SUN. HPecc. o in rete, gli utenti neppu- 
’elia 


aspa 

alo su PC. MAC. PowerMac. IBM RISC/6000. DEC 


impa 

). DE 


re si accorgono della sua presenza. 

OPENHASP , per Workstation e PC: chiave per polla seriale, basata 
su microprocessore contenente un algoritmo elettronico, dotata di 88 
byte di memoria. 

partner \au U . L 

Senili e Prodotti Informatici 

Via Marocco 11 - 20127 Milano Tel. 02 - 26.147.380 (r.a.) Fax 26.821.589 
E-mai I : |pariiier(g auuusiea.il 


CHE COSA DICONO GLI ESPERTI 

In rulli i prodo!li da noi tesimi, eccetto gli HASP. siamo riusciti a 
penetrare i codici crittografici. CT Magatine (Germania) 

MemoHASP. tra tutti i dispositivi da noi testati, è fuor di dubbio 
quello che assomma le migliori caratteristiche. 

PCompatible (Spagna) 

Cercare di penetrare un programma protetto da una chiave HASP è 
come voler trovare la Holy Grail, Micro System (Francia) 

La maggioranza dei dispositivi soffre di problemi di trasparenza 
quando si connette una printer al PC; ad eccezione di DESkey e 
HASP-3. Program Nove (Inghilterra) 

Tra tutte le chiavi testate. HASP è la più ambiziosa... La qualità dei 
prodotti HASP sembra essere eccellente. PC Compatire (Francia) 

Un sistema di protezione Sw per Macintosh facile da usare, che assi¬ 
cura un efficace difesa contro i pirati... MacHASP è un ottimo meto¬ 
do di proiezione, per i programmatori... e per gli utenti... 

Bit Magazine (Italia) 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


93 


Nord Informatica 























Una nuova tecnologia sviluppata da Sun sui PDA e poi trasferita al mercato del Web 

Microsoft ed IBM convergono su Java 

La nuova piattaforma Sun, nata per lo sviluppo di software generico direttamente sul Web viene presa in licenza 
da tutti i big. Programmazione, workgroup, tridimensionalità, multimedialità, interattività, realtà virtuale 
e commercio sono state rese disponibili attraverso partnership con altri leader tecnologici quali 

Silicon Graphics, MacroMedia e Netscape 

di Leo Sorge 


I visual computing di Silicon 
Graphics, la visione di rete di 
Sun, l'esperienza commerciale 
di Netscape, la multimedialità di 
Macromedia e adesso anche le 
piattaforme Microsoft e Lotus, 
come dire tutto quanto fa | 
Internet Stiamo parlando di 
Java, la tecnologia sviluppata 
da Sun sui PDA e poi trasferita 
al più promettente mercato del 
World Wide Web, che in un 
paio di settimane è diventata 
l'interfaccia utente standard per 
il desktop. Tutto ciò, come si 
conviene agli enfant prodige, 
prima ancora di essere comple¬ 
tamente definita. —y- 

Certo non è facile riassumere la 'TS5 - 
valanga di notizie che ha traci¬ 
mato sui tavoli, fisici o virtuali, — | 


□Bfc3|E3S3E30E]|a 




i - •. A 


3i a 


V.- 


LiSrar. 






dei giornalisti informatici, ma ci 
proveremo per ordine d’impor¬ 
tanza. Venerdì 8 dicembre 1995 
Microsoft ha annunciato di aver 
firmato con Sun una lettera 
d'intenti per acquisire la licenza 
sorgente di Java, inoltre accet¬ 
tando in linea di principio di rila¬ 
sciare a Sun tutti i dettagli della 
implementazione che seguirà 
per Java ma anche le AAPI 
(Applet Application Program- 
ming Interface) per Windows 
La nuova tecnologia verrà usata 
in Explorer, quindi nel principale 
strumento di Windows 95. 

Se questo accordo è il più 
importante non gli è poi tanto 
secondo l'analogo da parte di 
IBM, che la cronaca vorrebbe trattato 
prima in quanto avvenuto il giorno 
prima: Big Blue aveva acquisito Java per 
portarlo su AIX, OS/2 e Windows, cosa 
quest'ultima adesso meno importante, 
in realtà sottacendo un annuncio arrivato 
qualche giorno dopo, ovvero martedì 13 
dicembre: Lotus Notes convergerà su 
Java entro la prima metà del 1996 (l'in¬ 
tera strategia Lotus è dettagliata altrove 


Netscape - [Macromedia Fxlreme 30 'Tey Features'l 


EMe Ed« ycw fio B—b»—Qfrectocy 


□HEJIEEB0E3IQ 




MACROMEDIA 


ICC ¥ fCATURCS 

E>rtr#m# 30 

Tfc© Mo« Powofful IO Soluti©* fot GfopMca 4 «ufo modi. 

Spilo. Boto*. CAD Accurato MoOTUof 

EaOTmo 30 n • tpSno-OTtod moOTto* tool crotoot 30 moOTtt toni JO roOTooco otxtcti «*to tot cRcfc Oftoo 
mouso Rit accurato Di 5 OTcmaiplKoi Compito moOTtocanOT «osar croalOTiiMng 30 toro tooto. 


jsM 


su questo numero, ndr). Per non parlare 
di Adobe e Sybase, ecco quindi che i 
due desktop più importanti, che somma¬ 
ti lasciano agli altri davvero le sole bri¬ 
ciole, si accodano a Sun. Altri accordi di 
rilievo, ma contemporaneamente tecnici 
e commerciali, riguardano Silicon 
Graphics, Macromedia e nientepopodi- 
meno che Netscape 

Per parlarne bisogna rispondere ad una 


domanda: ma che cos'è Java? 

Si tratta d'una piattaforma di 
sviluppo di applicazioni sul Web 
m CT che è del tutto indipendente 
— ™ . • dalla piattaforma che la esegue 
Attraverso una serie di pro¬ 
grammine gli applet, è possibile 
eseguire qualsiasi elaborazione 
in modalità client/server senza 
dover passare per le tradizionali 
attese imposte dalla staticità 
dell'HTML 

Inoltre su questa tecnologia si 
sta trovando un accordo su 
interfacce e tecnologie per le 
principali necessità ed attrattive 
del momento, quali la multime¬ 
dialità di Macromedia Shock 
Wave (suoni ed animazioni in 
diretta, senza dover scaricare 
|.|t lunghi file ma in background) 
***» per PC e Mac, la tridimensiona- 
lità e la realtà virtuale di Silicon 
g Graphics (con il linguaggio 
—VRML) mentre l'interattività e il 
linguaggio JavaScript sono l'og¬ 
getto d'un accordo con 
Netscape Oltre a ciò le aziende 
lavoreranno insieme per defini¬ 
re nuovi standard ed API comu¬ 
ni. 

Impossibile seguire la ridda di 
altri accordi, ma ne diamo 
comunque qualcuno riguardan¬ 
te SGI. Silicon Graphics e 
Netscape avevano già annun¬ 
ciato che entro la fine del 1995 
avrebbero reso disponibili sulle 
WebFORCE di SGI le Netscape 
Internet Applications, una fami¬ 
glia di applicazioni sicure che rendono 
possibile il commercio su Internet a 
pieno regime 

Dal suo canto Silicon Graphics ha già 
annunciato Cosmo ed OutBox II primo 
è un potente set di tecnologie avanzate 
per multimedialità interattiva e tridimen¬ 
sionale sul Web, mentre MindShare 
OutBox è un tool innovativo per il work¬ 
group sul World Wide Web ovviamente 


94 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 






































TECNOLOGIE 


tra ambienti eterogenei. Sfruttando i 
punti di forza nel formato digitale e la 
leadership nella tecnologia Web, il 
nuovo strumento - il primo tool di Web 
publishing ad avere il drag-and-drop dei 
file - trasformerà il modo di condividere 
informazioni all'Interno dell'azienda. 

Per saperne di più, neanche a dirlo, si 
può consultare H_web: java.sun.com. 
|www.sgi.com| Iwww macromedia.conl 
ed anche una bellissima applicazione su 
kvww starwave rnml 

L’argomento promette di restare caldo 
ancora a lungo. MS 


— Sun Microsystems Italia Spa 

” Via Paracelso 16. 

20041 Agrate Brianza IMI). 

Tel 039/60.551 


Multimedia ed Internet 
uniti grazie a Macromedia 

La tecnologia ShockWave, che permette di importare sulle pagine World Wide Web le produ¬ 
zioni multimediali di Macromedia Director, è prevista a due settimane di distanza dalla disponi¬ 
bilità del supporto per i plug-in nella versione finale di Netscape Navigator 2.0. 

Sud Collgan, President e CEO di Macromedia ha dichiarato, presentando la nuova tecnologia: 
■Questa tecnologia consente agli oltre 250.000 creativi che già utilizzano Director, di trasforma¬ 
re da statiche a dinamiche le pagine Web, unitamente alla collaborazione di Microsoft, 
Netscape, Navisoft, Silicon Graphics e altre aziende, il nuovo sistema permette agli utenti 
Macromedia di portare il massimo grado di multimedialità all'Interno del WWW. 

La tecnologia ShockWave è stato integrata nei browser Internet più famosi e negli strumenti 
di authoring. Utilizzando Netscape Navigator 2.0, Microsoft Balckbird, Silicon Graphics 
WebForce o Navisoft NaviPress, è possibile scaricare le immagini create con Director con la 
stessa velocità delle immagini digitalizzate. I filmati Director vengono eseguiti in modo traspa¬ 
rente sul personal computer dell'utente, per cui nelle pagine Web deve essere memorizzato 
solamente il contenuto del filmato. Il postprocessore di ShockWave, Afertburner, comprime i 
file Director fino al 60% e ottimizza il contenuto per tipo di media per rendere più veloce il tra¬ 
sferimento. Per questo i file ShockWave possono risultare addirittura più piccoli dei grafici sta¬ 
tici usati nella maggior parte dei siti Web. ShockWave per Director, grazie al supporto di fun¬ 
zionalità di streaming e caching dei filmati, definisce un nuovo livello di prestazioni interattive. 
Sono molti i siti web a disposizione di tutti per le ultime informazioni sulla tecnologia 
ShockWave; peraltro, gli esempi di animazione e i relativi file sono già stati indicati in questa 
stessa pagina. Due settimane dopo il lancio di Netscape 2.0 versione finale, ShockWave per 
Director sarà disponibile senza costi aggiuntivi per gli utenti registrati di Director 4.0, sempre 
attraverso il Web di Macromedia. emf 



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Simm 4 Mb 72 pin. 

Simm 4Mb 72 pin, "[DO”. 

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Digitole, MPR II, Flot Screen, 

Bond Widlh 64 Mhz, 1280x1024, PnP.. 1.299.000 
Controllo? 

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Adoplec 2940, Fost SCSI-2, PCI.399.000 

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US Robolics 14.400 Sportsler Ext. 245.000 

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STRATEGIE 


Iniziano a delinearsi le strategie retrostanti l'acquisizione di Lotus 


Notes riporta IBM sul desktop 

La competizione con Microsoft riparte dalla nuova strategia Lotus, che propone Mail per tutte le esigenze 
dal Client allo sviluppo. In attesa dell'Imminente rilascio della versione 4 ecco a grandi linee la nuova strategia, 
che garantisce IBM su OS/2 ed AIX ma anche CICS e DB2, al contempo preparando l'integrazione 
della tecnologia Java come piattaforma per il Web 


M olte le manifestazioni di lan¬ 
cio della nuova strategia, 
delle quali diverse in Italia ma per 
lo più in collegamento mondiale: 
la prossima è il 22 gennaio, con il 
lancio mondiale di Lotus Noter 
versione 4, fatto in occasione di 
Lotusphere, l'evento annuale 
degli utenti Lotus che si terrà ad 
Orlando, in Florida Ma il verbo è 
stato già emanato lo scorso 13 
dicembre, sempre in collega¬ 
mento internazionale con il CEO 
Mike Zisman e i suoi collaboratori 
Scott Prather e Paul Haverstock, 
in Italia supportati dall'ammini¬ 
stratore delegato Giuseppe 

Verrini. L'obiettivo finale è dichia-_ 

rato ed esplicito: tornare a com¬ 
petere con Microsoft sul desktop, con 
trenta milioni di utenti previsti entro la 
fine del 1997 

E magari essere la piattaforma di sviluppo 
numero uno nel corporate desktop, quello 
interno ad aziende, organizzazioni, asso¬ 
ciazioni di professionisti. 

In parole un po' più tecniche, infatti, la 
nuova strategia è più marcatamente 
client/server per offrire Notes quale Client 
unico per lo sviluppo di applicazioni data- 
centriche in rete geografica, incluso il 
web. Se infatti Lotus era partita con il 
groupware di Notes e la messaggistica 
con cc:Mail, per di più con piattaforme 
hardware preferenziali (OS/2 e poi 
Windows), adesso i prodotti sono in 
corso d'integrazione con Notes Mail ed 
inoltre i porting su altre piattaforme conti¬ 
nuano a fluire, rendendo la proposta com¬ 
plessiva un vero e proprio ambiente di 
sviluppo groupware e non indipendente 
dall'hardware. Copiosa è infatti la sfilza di 
sistemi: tutto ciò che è Microsoft, ma 
ovviamente anche tutto ciò che è IBM da 
OS/2 ad AIX, altri Unix (Solaris ed HP/UX) 
più le recenti evoluzioni di Digital, con NT 
ed Unix su Alpha. Ma c'è di più. perché 
adesso si va anche verso l'indipendenza 
dal formato dei dati, siano essi su sistemi 
mainframe o desktop: l'apporto di IBM ha 


di Leo Sorge 


Lotus Web Strategy 

Join HTTP HTML Java tcchnotog, with Mota 
server tcchnology to ddivcr thè best Web 
dcvdopmcm and applicauon hosting cnvironmcnt 
► Notes scrvers and Notes data can bc acccsscd by 
Web browsers or Notes dienti 
Ddivcr Notes cApplication framcworks for thè 
Web 

Appi, thè power of Notes dienti to direct and 
automated Web accesi and to Web site authoring 


infatti focalizzato la strategia anche sui 
legacy Systems, per intenderci i vari 
CICS, DB2 eccetera, che verranno resi 
parte integrante del sistema. 

Notes è quindi una piattaforma di svilup¬ 
po software in rete geografica con una 
serie di prodotti orizzontali già disponibili e 
molte applicazioni verticali, le Appli¬ 
cations, in arrivo nel primo semestre del 
1996. Ciò per quanto riguarda la prove¬ 
nienza diretta da Lotus, ma Notes è 
anche una piattaforma per lo sviluppo di 
applicazioni indipendenti di tipo multime¬ 
diale. tanto che la famiglia di prodotti 
verrà resa compatibile con Java, la tecno¬ 
logia multimediale, tridimensionale e con 
tecniche di realtà virtuale per il Web (della 
quale parliamo altrove in questo stesso 
numero, ndr) sviluppata da Sun. Entro il 
primo semestre dell'anno Notes avrà nati¬ 
vi il protocollo HTTP e poi il linguaggio 
HTML per poi convergere a regole e for¬ 
mati di Java. Commercialmente parlando 
gli obiettivi di tutto questo lavoro sono 
tutt'altro che di secondo piano, dato che 
si parla di quei famosi trenta milioni di 
utenti per la fine del 1997, una data poi 
non troppo lontana. Ufficialmente tale 
numero dovrebbe riguardare i soli utenti 
di Notes, senza contare né i 12 milioni di 
attuali utenti cc:Mail né quelli degli altri 


prodotti di messaggistica di IBM, 
ma la migrazione è in atto e per il 
‘97 almeno una parte sarà già 
completata. 

Comunque si conta molto sull'i¬ 
nerzia del successo visto nel 
1995, i cui primi nove mesi hanno 
portato 2 milioni di utenti. Si 
punta molto su Notes Mail, un 
nuovo prodotto con l'interfaccia 
di ccMail ma basato sull'architet¬ 
tura client/server di Notes (men¬ 
tre cc Mail è di tipo file sharing) e 
con in più l'accesso al Web: ciò 
suggerisce una possibile migra¬ 
zione, per cui la base installata 
complessiva è oggi di almeno 20 
milioni di utenti ancor prima che 
si conti IBM Oggi come oggi la 
strategia marketing è basata su una carat¬ 
terizzazione client/server anche dei prezzi, 
che sul desktop scendono anche del 50% 
per modularsi sul server i nuovi prezzi 
(validi per acquisti di 50 unita) negli States 
sono 55 dollari per cc:Mail e 69 dollari per 
Notes Mail; ribassato anche il prezzo della 
SmartSuite, la raccolta di applicazioni 
desktop, che passa da 299 a 199 dollari, 
Per quanto riguarda l'Italia i prezzi saranno 
proporzionali a quelli in dollari con la con¬ 
sueta maggiorazione del cambio, che si 
attende contenuta in un 1 5% per cui ci si 
può attendere Mail a 130 mila lire e 
cc:Mail (in inglese) a 99 mila lire (contro le 
attuali 182). Parlando di base installata 
cc:Mail in Italia è un po' fiacco, sorpassa¬ 
to anche dalla Spagna, ma le richieste di 
connettività fanno pensare ad un salto sul 
carro di Notes, comunque si parla di un 
totale di 90 mila unità, con un eccellente 
risultato '95 (il triplo del 94) che fa spera¬ 
re in una crescita '96 superiore al 200%. 

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ROCESSORE: 486 DX 2 50 Mhz 
!AM: 8 SCHEDA VIDEO: SVGA 
iCHEDA AUDIO: in riproduzione 8 bit 
iound Bloster compotibile 


REQUISITI TECNICI 

PIATTAFORMA. Macintosh e Windows 
PROCESSORE 486/040 RAM 8 Mb 
SCHEDA VIDEO SVGA/640x480 8/16 Bit 
SISTEMA OPERATIVO Windows 3.1/ MAC 05 71 


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PIATTAFORMA: Macintosh e Windows 
IOCESSORE: IBM compatibile 386 minimo 
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REQUISITI TECNICI 

PIATTAFORMA: Windows PROCESSORE 4B6DX2 50 Mhz RAM 8 Mb 
SCHEDA VIDEO. SVGA SCHEDA AUDIO. 16 bit Sound Blcutor compattale 
SISTEMA OPERATIVO Dos 6.X WINDOWS 3 1 


REQUISITI TECNICI 

Windows PC - 80486 DX 33 RAM 8 Mb 























MULTIMEDIA 


Presentata una cascata di nuovi CD-ROM 


CD Microsoft, tutto lo scibile sul tavolo 

Ecco le nuove versioni '96 dei CD-ROM Microsoft: Encarta con World Atlas, Cinemania, Music Central, 
tutte in inglese. Con Cinemania si possono sperimentare gli aggiornamenti su Microsoft Network. 

Il passato del Mediterraneo in Civiltà Antiche, tradotto in lingua italiana 


V olete esplorare l’antichità, conoscere 
particolari avvenimenti storici, 
approfondire le conoscenze scientifiche, 
artistiche, o scoprire tutti i segreti dei 
grandi campioni dello sport? Provate 
Microsoft Encarta 96, l’enciclopedia uni¬ 
versale su CD-ROM che vi guida in un 
incredibile viaggio di conoscenza e 
apprendimento attraverso epoche diverse, 
Paesi e civiltà lontane, sfruttando 
le straordinarie 
potenzialità offer¬ 
te dall'ambiente 
multimediale. 

Ricca di videoclip, 

Microsoft Encarta 
96 conta ben 8.000 
immagini fotografi¬ 
che. 950 carte geo- 
grafiche, 9 ore audio l 
di grande qualità e un 
totale di più di 26.000 
articoli a disposizione 
degli utenti. Inoltre, 
tutte le immagini pos¬ 
sono essere seleziona¬ 
te. catturate e trasferite 
in qualsiasi altro pro¬ 
gramma contenuto nel 
nostro PC, riuscendo cosi 
ad arricchire in modo ori¬ 
ginale il testo di una ricerca, una lettera o 
un invito. Con Microsoft Encarta 96 World 
Atlas, l'atlante multimediale universale su 
CD-ROM di Microsoft Home, si può fare il 
giro del mondo dal PC di casal La grafica 
3D. infatti, consente di vedere com’è fatto 
realmente il mondo e non più piatto come 
lo si è visto finora nei comuni atlanti. Con 
questo CD si guardano immagini di bellis¬ 
simi luoghi (più di 1 milione di nomi), die¬ 
tro ogni cartina si ascoltano suoni nascosti 
negli oltre 4.000 audioclip provenienti da 
tutto il mondo; con i 450 indicatori statisti¬ 
ci si può esplorare il mondo d'oggi e com¬ 
prendere come è cambiato negli ultimi 30 
anni. Per meglio sfruttare Encarta World 
Atlas ci si può affidare a Cosmo, una guida 
esperta che offre utilissimi consigli e sug¬ 
gerimenti. Se quello che v'interessa è il 
passato, però, fate un tuffo all'indietro con 
Civiltà Antiche, un affascinante viaggio 


multimediale nel mondo dell'antichità 
com'era a Roma, in Grecia e in Egitto. Si 
tratta di un'opera destinata a tutti, poiché 
è m lingua italiana Di ciascuna delle grandi 
civiltà antiche è possibile approfondire gli 
usi e i costumi, il modo di vivere, la situa¬ 
zione politica ed economica Ma non solo, 
perché in questo CD sono stati inseriti 



anche collegamenti e riferimenti a 
civiltà sviluppatesi contemporaneamente 
a migliaia di chilometri di distanza: facendo 
due passi in una tomba egizia ci si potrà 
quindi trovare magicamente trasportati 
nella gigantesca tomba di un imperatore 
cinese. Ma la cultura non è solo quella tra¬ 
dizionale. in quanto esistono per lo meno 
anche film e suoni. Dagli Abba agli ZZ Top, 
jazz, rock, dance, afro., tutti i tipi di musi¬ 
ca moderna si possono trovare in Music 
Central '96, la nuova enciclopedia mutime- 
diale su CD-ROM realizzata da Microsoft 
per la linea Microsoft Home. 

Ma veniamo al grande schermo. 

Cinemania è la grande enciclopedia multi¬ 
mediale sul mondo del cinema: sottopo¬ 
sta ad un restyling dell'interfaccia grafica, 
l'opera è infatti ora disponibile nella versio¬ 
ne 1996: oltre 20.000 recensioni. 2.500 
foto, 4 000 biografie, circa 1.200 fermo 
immagine, 162 clip di dialoghi famosi. 120 


brani tratti dalle colonne sonore. Microsoft 
Cinemania guida nel magico mondo dei 
grandi film da Via Col Vento a Quattro 
Matrimoni e un Funerale, da Totò e Fellim 
a Steven Spielberg, con tantissime biogra¬ 
fie, recensioni, videoclip e colonne sono¬ 
re. Rispetto alle versioni precedenti 
Microsoft Cinemania 96 mantiene intatto 
il proprio potenziale di informazioni, 
ampliandolo con le ultime novità 
cinematografiche, ma 
soprattutto con una 
grossa novità: aggior¬ 
namenti mensili on 
ine via modem su 
The Microsoft 
Network. 

Di cosa si tratta? 
L'abbonamento a The 
Microsoft Network con¬ 
sente di accedere alle 
P ultimissime recensioni e 
\ di entrare in un "forum 1 
1 dedicato al cinema dove 
sarà possibile esprimere le 
proprie opinioni, discutere 
con cinefili di tutto il mondo 
e persino fare domande ai 
divi di Hollywood ottenendo 
in breve delle risposte. Nella 
versione 1996 Microsoft 
Cinemania mantiene la strut¬ 
tura a schede che possono essere consul¬ 
tate m ordine alfabetico, oppure sulle quali 
si possono fare selezioni in base ai generi, 
agli interpreti, ai registi, ai Premi Oscar e 
altro ancora. In Microsoft Cinemania un'u¬ 
tile opzione che consiglia quali film vedere 
in base alla categoria che più interessa: 
commedia, thriller, sentimentale o 
quant'altro. Microsoft Cinemania 1996 e 
disponibile in lingua inglese su CD-ROM 
per ambiente Microsoft Windows 95 e 
Mac a un prezzo di circa 120.000 lire. 

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Nato per seguirvi fedelmente ovunque, il notebook, oggi, 

È DIVENTATO MOLTO AMBIZIOSO. 

OBIETTIVO: LE STESSE PRESTAZIONI DELLE STAZIONI FISSE E UNA 
GRANDE VERSATILITÀ PER OGNI TIPO DI ESIGENZA. 

CON I NUOVI MODELLI KALÀ, VlDYA E BRAHMA PARLIAMO DI MUL¬ 
TIMEDIALITÀ AVANZATA, CON L'ELEVATA QUALITÀ DEL SUONO STE¬ 
REO A 16 BIT E LA POSSIBILITÀ DI REGISTRAZIONI AUDIO SU 
HARD DISK. DI AUTONOMIA RADDOPPI ABILE E DI RICCA DOTAZIO¬ 
NE, CHE COMPRENDE L’INTERESSANTE PACCHETTO SOFTWARE 
MOBILE PROTECT della Trend Micro Devices inc. 

QUESTO SI SOMMA ALL'ESTREMA MODULARITÀ, ALLA PRESENZA DI 
SLOT PCMCIA E ALL’EFFICIENTE "FAST SERVICE” CON 2 ANNI DI 


GARANZIA, DA SEMPRE PRESENTI NEI NOTEBOOK OYSTER. 

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SICUREZZA 



Importato in Italia un sofisticato pacchetto di sicurezza e riservatezza dei dati 

Reflex Disknet: un nuovo approccio 
alla riservatezza dei dati 

Firme elettroniche e crittografia consentono agli utenti di costruire ambienti “sterili" per certificare la assoluta 

correttezza dei dati informatici 

di Corrado Giustozzi 




reflex 


| n un mondo in cui la comunicazione fra 

I sistemi è al centro dell'attività di ogni 
azienda, mantenere il controllo sui dati 
che entrano e su quelli che escono può 
essere davvero problematico. Eppure è 
importantissimo, perché il reale patrimo¬ 
nio di un'azienda è costituito dalle infor¬ 
mazioni contenute nelle sue banche 
dati, e basta a volte poco per com¬ 
prometterlo con danni anche 
molto seri. 

II mezzo più comunemente utiliz¬ 
zato per spostare dati dall'interno all'e¬ 
sterno di un'organizzazione è il floppy 
disk, oggetto pratico ma assai difficile 
da controllare. Mentre infatti è possibile 
stabilire solide barriere di sicurezza sulle 
linee di comunicazione, molto più com¬ 
plesso è impedire l'andirivieni di 
dischetti non autorizzati. Inoltre anche 
un floppy "autorizzato 1 ' può inconsape¬ 
volmente portare con sé un virus, e 
dunque iniziare un'infezione difficile da 
combattere a posteriori. 

Cosa si può fare contro i problemi con¬ 
seguenti al traffico incontrollato di 
dischetti? La ditta inglese Reflex propo¬ 
ne come soluzione il proprio sistema 
disknet. nato proprio per evitare che il 


floppy possa divenire un veicolo anche 
inconsapevole di esportazione dei dati 
aziendali o di importazione in azienda di 
dati esterni non verificati II sistema 
infatti è in grado di creare sui PC o sulla 
rete aziendale una sorta di "ambiente 
stenle" certificato, e di impedire che 
dati non certificati entrino o escano da 
questo "cordone sanitario 
Il tutto si basa sul concetto di "dischet¬ 
to certificato": quando un dischetto 
viene certificato dal responsabile della 
sicurezza, il software di controllo scrive 
su di esso una “firma elettronica", tra¬ 
sparente alle normali applicazioni, che 
ne autentica il contenuto. Tutti i dischet¬ 
ti cosi certificati possono essere tran¬ 


quillamente utilizzati all'interno dell'a¬ 
zienda sui computer protetti da 
disknet; ma se un dischetto viene 
modificato all'esterno del "cordo¬ 
ne sanitario", ovvero da un com¬ 
puter non certificato, la sua 
“firma" non corrisponde più ed il 
dischetto diventa inutilizzabile all'interno 
dell'ambiente controllato, finché un 
responsabile non provvede a certificarlo 
nuovamente. In questo modo si garanti¬ 
sce che tutti i dati che hanno viaggiato 
su dischetto sono integri e non modifi¬ 
cati rispetto a come erano stati registrati 
all'origine, e si impedisce l'introduzione 
anche accidentale di virus nel sistema. 
Vari livelli di sicurezza consentono di 
certificare i dischi a seconda del loro 
contenuto, quelli contenenti solo dati 
possono essere certificati da qualunque 
stazione protetta, mentre quelli conte¬ 
nenti anche programmi vengono prima 
controllati per scoprire eventuali virus, e 
devono essere certificati da un respon¬ 
sabile. 

Come ulteriore sistema di prevenzione 
Reflex offre in bundle con disknet anche 
il noto antivirus ThunderByte, In modo 
da assicurare che ogni virus eventual¬ 
mente penetrato nei computer protetti 
venga comunque rilevato prima che 
possa fare danni. 

Disknet non viene venduto ma ceduto 
in licenza d-'uso per tre anni; il costo 
annuale dipende dal numero di PC da 
proteggere (si va dalle 445.000 per un 
singolo PC a circa 139.000 lire l'uno per 
cento PC), si dimezza per ciascun anno 
successivo al primo, e comprende il 
supporto tecnico e la manutenzione 
ordinaria del prodotto. fi® 


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ogni esigenza 


Caratteristiche 

SISTEMA 

CPU 80486 - SX/DX/DX2/DX4 

CPU Penoum m (19 volt) P54LM 75 90-100/ PS4CSLMI20 

Microprocessore Upgradabile 

Cache esterna 256 Kb esp. a 512 Kbytes 

Pam 4 Mbytes espandibile a 20 Mbyles 

Rem 8 Mbytes espandibile a 40 Mbyles 

Pam 8 Mbytes espandibile a 64 Mbytes 

Flash BIOS aggiornabile da dischetto 

VIDEO 

Oispley 9.5' Monocromatico - 64 livelli di grigio 


KALÀ | VIDYA j 


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Display 10.5' Colore M. Passiva OualScan 
Display 11.5' Colore M. Passiva DueI Scan 
Display IO,S~ Colore M. Attiva TFT 
Pisolunone ICO 800x600 - TPUC COLOR (opzionale! 

S VGA Vesa locai Bus Accelerata Windows - 512 Kb 
S VGA Vesa Locai Bus Accelerata Windows ■ I Mb 
S VGA PCI Accelerata Windows -1Mb esp a 2 MB 
Supporlo Oecompressione/Playback VIOCO MPCG topi I 

AUDIO 

Scheda Audio Integrala 8 bit 
Scheda Audio Stereo Integrata 16 bit 
Microtono e altoparlanti incorporati 
Ingressi e uscite audio 

Possibilità di registraiione audio du Hard Oish 
Compatibilita Sound Blaster m . MS Sound System"" 

I/O 

2 Slot PCMCIA di tipo lo ll.l Slot di tipo III 
TtackPoint ™ 

TouchPad ™ 

Floppy Disk Driver 3.5' -1.44 Mbytes integralo 

FDD sostituibile con seconda batterie 

FDD sostituibile con seconda batteria o CD ROM 2x, 4x 

Hard Disk Upgradabile 2J' <340 Mbytes * 1.3 Gigabitesl 

Hard Disk Pemovibile 2.5' 1340 Mbytes 1 1,3 Gigabitesl 

Iellate di CO ROM integrato 2 k 4x 

Connettore per tastiera esterna PS/2 

Connettore 9 pin seriale RS232IUAPT16C550I 

Connettore 25 pin per stampante ICCP/tPPI 

Connettore monitor esterno S-VGA <in contemp con LCDI 

Uscita a infrarossi HrOA compatibile! opzionale 


I 


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Connettore per docking station Multimediale 
Tastiera 85/86 tasti di varie nazionalità 

AUMENTAZIONE 

Avanzate funzioni di Power management per il contenimento dei consumi 

Batterie Nichel-Metal-Hydride INi-MHI 

Batterie DURACCLL opzionali 

Alimentatore /Carica batterie rapido II 10-1-240 Volti 

DOTAZIONE 

Borsa di trasporto 

Utility Audio. Video. PCMCIA. Mouse 
Alimentatore carica batterie 
Mobile Protecl 

Dimensioni non IL/P/HI 
Peso Kg 

CERTIFICAZIONI 

£MI 

Sicurezza 

Dualità 

Compatibilità 


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HARDWARE 



Laser a colori con una risoluzione di ben 1200x1200 punti 

Tektronix Phaser 550 

di Andrea de Prisco 


L a stampa a colori da computer, 
oggigiorno, è possibile attraver¬ 
so numerose tecnologie, ognuna 
finalizzata ad una particolare appli¬ 
cazione. Si va dalla economica 
stampa a getto di inchiostro su 
carta comune o su carta patinata, 
fino alla stampa a sublimazione 
termica, Tunica attualmente in 
grado di fornire risultati di qualità 
fotografica. In mezzo esistono, 
però, altre tecnologie (stampa a 
getto di cera e stampa laser a 
colori soprattutto) da utilizzare 
quando non è sicuramente richie¬ 
sta la qualità fotografica, ma si 
guarda con maggiore interesse 
alla velocità di stampa e al costo 
copia Una stampa a sublimazio¬ 
ne, infatti, può' anche superare 
abbondantemente le cinque o sei¬ 
mila lire di soli costi per il materia¬ 
le di stampa, mentre adottando 
tecnologie differenti si riesce tran¬ 
quillamente a ridurre anche di un 
fattore dieci il costo per ogni 
copia, aumentando la velocità di 
stampa di un fattore analogo (da 
un paio di minuti a circa 12-15 
secondi per ogni uscita). 

L'ultima nata in casa Tektronix 
(una delle poche, se non l'unica, 
azienda ad offrire stampanti per 
tutte le tecnologie) si chiama 
Phaser 550, ed è una strabiliante 
stampante laser da 5 pagine al 
minuto a colori e 14 ppm in bian¬ 
co e nero, con una risoluzione ‘da 
capogiro" di ben 1200x1200 punti 
per pollice. Disponibile già da gen¬ 
naio, sostituisce la precedente 
Phaser 540 Plus e (come pro¬ 
gresso insegna...) sarà offerta ad 
un prezzo di vendita di circa il 20 
per cento inferiore, nonostante le 
capacità di stampa nettamente 
migliorate. 

A governare la logica interna tro¬ 
viamo il microprocessore AMD 
29040 a 32 MHz, con coprocesso- 
re per la compressione in memo¬ 
ria che permette di ottenere una 
maggiore velocità. È dotata di 
interfaccia parallela bidirezionale 




plug and play e di interfaccia 
SCSI per il collegamento della 
CopyStation (con la quale si tra¬ 
sforma m fotocopiatrice a colori) 
e di un disco rigido per l'imma¬ 
gazzinamento di font e lavori di 
stampa. Opzionalmente è dispo¬ 
nibile anche una scheda network 
per il supporto dei principali pro¬ 
tocolli di rete su Ethernet o 
Token Ring. 

Le cartucce di toner per il colore 
(cyan, magenta e giallo) possono 
stampare fino ad ottomila pagine 
prima della loro sostituzione, 
quella del nero arriva fino a dieci¬ 
mila, Utilizza un vassoio standard 
da 250 fogli, ma è possibile instal¬ 
larne altre due opzionali di pari 
capacità. La stampa avviene su 
carta comune o su fogli traspa¬ 
renti Tektronix: le nuove funzio¬ 
nalità offerte permettono di gesti¬ 
re le code dei lavori, la stampa in 
sequenza e il checkprint Con 
questa, la macchina si pone auto¬ 
maticamente m pausa dopo la 
prima pagina di un lavoro di gran¬ 
di dimensioni per consentire all'u¬ 
tente di verificare i dettagli prima 
di proseguire con l'intera stampa 
La Phaser 550, infine, utilizza la 
tecnologia WWW per offrire in 
modo semplice e rapido agli 
utenti collegati in rete funzionalità 
di gestione e di accesso alle infor¬ 
mazioni Invece di installare un'al¬ 
tra interfaccia software proprieta¬ 
ria, gli utenti possono utilizzare un 
browser standard per qualsiasi 
piattaforma. È cosi possibile otte¬ 
nere informazioni sullo stato della 
stampante, incluso il lavoro in 
corso, il livello di toner e la man¬ 
canza di carta nel cassetto di ali¬ 
mentazione. S3S 


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lei 0905 - 90069 
lei. 0072 - 635365 
lei 017 5 - 43443 
lei. 0935 - 500401 
lei. 055 - <86751 


lei 02- 70638984 
lei. 001 - 5385963 
lei. 0704 - 34346 
lei 0521 -994250 
lei 075 - 8848731 


BAftl 

(Pulignano} Lonuzzo Domenico lei 000 - 731933 

BERGAMO 

(Caravaggio) NTM Computerà 

BOLOGNA 

(Pieve di Cerilo) Toc nodala 

BOLZANO 

(Città) Samu 

BRESCIA 

(Città) Nuova PDM 

CAMPOBASSO 

(Cltlv Ecom System 

CAGLIARI 

(Setergius) S.C.R.I.I.N. 

(Lamezia Terme) Slpre Elettronica lai 0968 - 29061 

COSENZA 

(Città) Hard 6 Soli 

COSENZA 

(Scalva) General Office 

CUNEO 

(Possano) System Service 

CUNEO 

(Saluzzo) Expo Computer 

ENNA 

(Città) Delle Computer 

FIRENZE 

(Città) Soluzioni EDP 

GENOVA 

(Chiavari) Computer Service lei 0105 ■ 323213 

LA SPEZIA 

(Città) Copilocnlca lei 0187 - 509566 

MILANO 

(Ce,in Magli .. Master Bll Line tot. 033 1 • 431360 

MILANO 

(Cina) Magnolie Media 

NAPOLI 

(Pogglomanno) R.B.F. 

NUORO 

(Città) Ollgamma 

PARMA 

(Città) Meccanograllce 

PERUGIA 

(Todi) Full Service 

PESCARA 

(Città) Il Pianeta del Computer tot 085 - 693349 

PISA 

(Madonna Doli Acqua) E uro toc Pisa tot 050 • 890889 

REGGIOCAL. 

(Palmi) Inlorama lei 09 66 - 45690 

ROMA 

(Città) Archimede Informatica tei. 06 88641655-4 

ROMA 

(Ostia) UNIBIT Cash i Carry tal 06-5610419 

TRAPANI 

(Alcamo) Coeida Info lol 0924 - 507497 

TRENTO 

(Città) Informatica o Servizi lei. 0401 ■ 902420 

TRENTO 

(Vigo di Fossa) Fossa Computer tei 0462 - 63744 

(Fdi Villorba) Intelligence Software lei 0422 - 420237 

TRIESTE 

(Città) T.H.E. 90 

VARESE 

(Busto Arzillo) Magnolie Media 

VENEZIA 

(Conlro) KS5I Jupllor 

VERONA 

(Atpo) Carli 0 Pizzo! 

VERONA 

(Podomonlo) Service 

PADOVA 

(Cenilo) C.R. Elettronica 

VICENZA 

(Altavilla) Progetto CAD 

VICENZA 

(Arzigneno) C.R.M. Informatica tei 0444 - 073771 

VICENZA 

(Arzignano) Centro Servizi Ini. 

VICENZA 

(Bossano del Grappa) Eurosott 

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(Brossanvldo) Soluzioni Inform. 

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(Dilavilo) Tuttoufflclo Cortes lol 0444 - 750170 

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MC-digest è un nuovo bimestrale 
Technimedia contenente una raccolta 
integrata di articoli tratti dai fascicoli 
di MCmicrocomputer. 

Il primo numero è dedicato 
all'argomento "Digital Imaging", 
con 128 pagine di articoli di 
attualità, prove di prodotti, 
reportage di mostre e articoli teorici 
e pratici sulle tecniche di 
elaborazione digitale delle 
immagini. 

Il CD-ROM allegato contiene non solo 
i testi e le immagini degli articoli, ma 
anche le foto in alta risoluzione sulle 
quali il lettore potrà intervenire personalmente per provare le tecniche 
descritte, grazie anche alla presenza delle versioni dimostrative di Adobe 
Photoshop e lllustrator. 






























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MC-digest, in edicola a ottobre, è acquistabile anche compilando e inviando il tagliando a: 

Technimedia srl - Ufficio Diffusione - Via Carlo Perrier, 9 - 00157 Roma - Tel.: 06/418921 - Fax: 06/41732169. 

Il presente tagliando annulla e sostituisce il consueto modulo pubblicato nelle ultime pagine della rivista. _ 

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NFWS» 


Dal 25 novembre al 3 dicembre 1995 si è svolta a Roma la Rassegna Nazionale dell'Editoria 


lUBH 


Si è svolta a Roma, presso la Biblioteca Nazionale Centrale, la manifestazione riguardante 
anche il settore dell'editoria elettronica organizzata dal Centro per la Promozione 
del Libro e da MCmicrocomputer 


U na manifestazione di questo genere 
non poteva trovare una sede miglio¬ 
re per favorire la visita di un pubblico 
anche casuale. Chi va in biblioteca lo fa 
per soddisfare un bisogno di cultura chi 
l'avverte, difficilmente rinuncia a visita¬ 
re una manifestazione di questo tipo 
anche se vi s'imbatte solo casualmen¬ 
te. 

Non è difficile concludere che i visitatori 
a questa manifestazione possono esse¬ 
re stati di due tipi: i casuali e gli inten¬ 
zionali. È stato facile constatare che 
indistintamente tutti i visitatori, casuali 
o intenzionali, giovani o meno giovani, 
donne o uomini, non hanno mancato di 
visitare il settore della rassegna dedica¬ 
to all'editoria elettronica, organizzato 
con la collaborazione determinante di 
MCmicrocomputer. 

Di editori "tradizionali" capaci di suscita¬ 
re interesse ve ne erano diversi: 
dall Associazione Bancaria Italiana - 
quale piacevole sorpresa apprendere 
che un'associazione di tale tipo possa 
presentare una cosi ricca collezione di 
volumi sull'arte - alla Provincia de 
L'Aquila, presente con opere della colla¬ 


na "uomo-ambiente"; dalla Regione 
Siciliana che presentava volumi pubbli¬ 
cati da Biblioteche, Musei, Soprinten¬ 
denze e Istituti Culturali, alla 
Commissione Italiana di Storia Militare, 
che presentava una serie di opere 
riguardanti Esercito, Marina e 
Aeronautica, e via dicendo. 

Ovviamente ogni visitatore avrò dedica¬ 
to porzioni diverse del suo tempo di 
visita complessivo ai vari stand, favo¬ 
rendo l'uno o l'altro secondo i propri 
interessi prevalenti. 

Sono pronto a credere, tuttavia, che 
tutti i visitatori abbiano concesso all'a¬ 
rea dedicata all’editoria elettronica una 
gran parte del proprio tempo. 

Posso affermare questo sia sulla base 
dell'impressione visiva (basata sul¬ 
l'affollamento degli stand) che sulla 
base di due considerazioni: 

- l'editoria elettronica interessa chi la 
conosce e quanto meno incuriosisce 
chi ancora non sa bene di cosa si tratti; 

- nel mondo dell'editoria elettronica è 
possibile trovare l'equivalente di tutto - 
o quasi - ciò che si trova nel mondo del¬ 
l'editoria tradizionale e quindi l'interes¬ 


se di una larghissima porzione di pubbli¬ 
co è sempre giustificata 
Anche i libri di contenuto artistico pos¬ 
sono essere utilmente trasposti su CD. 
È piacevole sottolineare, visto che amo 
ancora molto il mezzo cartaceo, che 
proprio in questo settore i vantaggi del 
mezzo informatico sono ancora modesti 
perché le possibilità di visualizzazione 
delle immagini sono limitate da fattori 
tecnici legati al monitor belle immagini, 
ma assolutamente non paragonabili alle 
stampe su carta, che presentano delle 
capacità di definizione dei dettagli e di 
fedeltà dei colori che sul mezzo infor¬ 
matico sono ancora, decisamente, lega¬ 
te alle potenzialità offerte dal sistema 
utilizzato Come i professionisti dei pro¬ 
grammi di computer-grafica ben sanno, 
quello che si vede a schermo dipende 
dal monitor e da vari altri fattori, e può 
essere molto diverso da quanto si puO 
vedere su carta. 

Sono convinto che questi limiti spariran¬ 
no molto presto. 

Per il momento... godiamoci ancora il 
piacere di sfogliare qualche bel libro 
d'arte. 



L assessore allo Sviluppo Economico e Attivila Produttive della Regione Lazio 
Francesco Ciofaretli accompagnato da Marco Marinaca durante la visita allo 
spazio dedicato all'editoria elettronica 


Il sottosegretario di Stato del Ministro per i Beni Culturali ed Ambientali 
ProI ssa Carla Bonanm Cuiducci mentre riceve dal Dott Cerva della Wmner 
Group una copia di 'Futura', il nuovo prodotto multimediale del quale parlere¬ 
mo piu dettagliatamente in uno dei prossimi numeri. 


108 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 















LIBR® 

Rassegna 

Biblioteca 


Tra i lami ospiti presenti atta manifestazione anche lo scrittore Luciano De 
Crescenzo che ha amichevolmente intrattenuto gli studenti in uno degli incon¬ 
tri riservati agli autori 


Una delle conferenze che ha suscitato maggiore interesse è stata quella con¬ 
dotta da Paolo Nuli e Bo Arnklit sull'editoria multimediale in rete intitolata 'Dal 
quotidiano ai bollettini culturali realtà, strumenti e limiti'. 


Gli espositori 

Le cifre ufficiali di presenza degli espo¬ 
sitori citano 40 editori di Roma e Lazio, 
20 Accademie e Istituti italiani ed este¬ 
ri, le Biblioteche delle Università 
Pontificie, 20 Case Editrici, un settore 
del Libro d'Antiquariato, e altri, 
Insomma, una ricchezza di presenza 
che giustifica ampiamente una visita, 
Programmatela per il prossimo anno. 
Naturalmente da questa prima enume¬ 
razione di presenze ho volutamente 
omesso l’area organizzata da 
MCmicrocomputer, dedicata all’editoria 
elettronica, perché dedico qualche riga 
ad ognuno degli espositori del settore. 
La concomitanza di Abacus 95, una ras¬ 
segna di prodotti multimediali organiz¬ 
zata alla Fiera di Milano non ha impedito 
a sette società di livello nazionale di 
essere presenti con i loro prodotti, in 
alcuni casi tramite i loro rappresentanti, 
a testimoniare al pubblico che i prodotti 
multimediali sono divenuti una realtà 
non più confinata agli specialisti, ma 
estesa a tutti. 

Le conferenze 

Alle conferenze spesso si nota una pro¬ 
gressiva e lenta diminuzione degli spet¬ 
tatori in ‘corso d’opera", ad indicare che 
la soglia di attenzione di alcuni scende 
sino a livello di sbadiglio (e prontamen¬ 
te si defilano, ufficialmente a causa di 
‘improrogabili impegni"), ma alla confe¬ 
renza dei nostri Bo Arnklit e Paolo Nuti 
si è verificato un fenomeno sorprenden¬ 
te: il pubblico andava man mano 
aumentando (il volume era sufficiente 
per diffondere con distinzione la voce 


dei conferenzieri alle aree di visita, 
richiamandoli come il pifferaio della 
favola con i topi). La conferenza era su 
Internet, l’argomento del momento, e i 
nostri conferenzieri hanno avuto già 
moltissime occasioni di affascinare pla¬ 
tee di varia composizione con un 
mondo che i più non conoscono, ma 
che suscita grande curiosità. Nel caso 
specifico erano in grado, grazie alla 
grande ed approfondita conoscenza del¬ 
l’argomento, non solo di soddisfare le 
curiosità del pubblico, ma anche di sti¬ 
molarne la fantasia. 

Non mancate la prossima conferenza e 
non mancate l’occasione di tuffarvi nel 
mondo Internet alla prima occasione. 

Gli espositori specializzati 

Invitati da MCmicrocomputer hanno 
partecipato le organizzazioni di seguito 
descritte. 

Italsel 

La società è nata nel 1992 grazie ad un 
gruppo di esperti di marketing del setto¬ 
re informatico che si sono resi conto 
della potenzialità enorme del settore e 
hanno deciso di investirvi le loro risor¬ 
se. In questo breve lasso di tempo 
sono riusciti a mettere insieme un cata¬ 
logo di 400 opere, di cui circa 70 in lin¬ 
gua italiana, ed a produrre numerosi 
titoli in proprio. Sono anche presenti 
con il loro catalogo sulle pagine WWW 
di Internet. 

Da segnalare una serie interessante di 
titoli di natura didattica che hanno 
senza meno un futuro, visto che i 
segnali sull’utilizzo diffuso della didatti¬ 


ca su CD-ROM ci giungono da molte 
parti. 

Italsel ■ Via Speranza. 3b - S. Lazzaro di 
Savena IBO) - Tel. 051/452562 

Winner 

Il gruppo Winner era presente con una 
solo opera. Ma non era poco, trattando¬ 
si di Futura, ‘La Biblioteca Elettronica’. 
Si tratta di un'opera enciclopedica divi¬ 
sa in due ‘macroseziom - : cultura e pro¬ 
fessione. Infatti, si interroga il dizionario 
enciclopedico con 280.000 lemmi, ma 
anche la sezione professionale per 
ricercare i testi delle leggi di natura 
fiscale, giuridica e medica. Inoltre sono 
presenti sul CD-ROM anche dei conte¬ 
nuti multimediali: film, suoni, immagini. 
E per gli aggiornamenti? Li potrete 
avere direttamente a casa vostra con 
un collegamento su Internet. 
Decisamente, un modo nuovo di offrire 
le informazioni. 

Winner Group - Via Flaminia, 342/b - Roma 
- 06/3203842 

Edirom 

Più tradizionale l'approccio di Edirom, 
una 'casa di produzione' nata nel 1995 
da qualcuno che ha capito che era II 
momento di colmare un vuoto significa¬ 
tivo nel panorama multimediale italiano, 
producendo un dizionario enciclopedico 
universale in lingua italiana con un prez¬ 
zo accessibile a tutti. 

Anche se questa non è più la sola inizia¬ 
tiva nel settore specifico, non c'è da 
dubitare che questa opera possa ben 
rispondere alle esigenze del mercato, 
anche grazie alla possibilità di prova che 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


109 








Alcuni momenti 
della manifestatone 
che. nonostante 
l 'orario prolungato 
e i nove giorni 
di svolgimento, non 
ha mai sofferto 
di momenti di scarsa 
partecipazione 
ed interesse. 



viene offerta con la formula "soddisfatti 
o rimborsati". 

Edirom - P za Mancini, 4 - Roma - Tel. 
06/3232506 

Vobis 

La partecipazione di questo noto grup¬ 
po, che tradizionalmente si occupa della 
distribuzione di prodotti informatici, è il 
preciso sintomo di una situazione di 
crescita rapida che coinvolge tutti, 
anche chi non è principalmente editore, 
ma anche semplicemente distributore 
di hardware e software. Visto che il set¬ 
tore è in rapidissima espansione, anche 
chi basa le proprie attività principali 
sulla vendita di macchine e accessori sa 
apprezzare l'Importanza di esserci, 
anche se solo come distributore della 
produzione di altri (almeno per il 
momento) 

Vobis - Vìa Matteotti, 4 - Cinisello Balsamo 
IMII - Tel. 02/660721 

IBM - Di Più 

Rappresentata in questo caso da una 
dinamica società romana, anche IBM ha 
ritenuto opportuno essere presente a 
questa rassegna 

E questo per delle ottime ragioni, una 
serie di prodotti su CD-ROM che sicura¬ 
mente potranno trovare una loro collo¬ 
cazione ben precisa in questo mondo in 
espansione, grazie anche al contenuto 
di elevato livello educativo. 

Di Più - Via Sona Gian Battista, 13 - Roma - 
Tel 06/6142262 

D&D • Logic 

La Logic è una società che si è afferma¬ 
ta proponendo inizialmente software ed 
hardware e specializzandosi poi net 
mondo della distribuzione del software 
e dei CD-ROM di tutte le maggiori case 


mondiali, offrendo una serie di prodotti 
di grande interesse La linea Expert è 
uno dei cavalli di battaglia. La D&D, pur 
giovane come azienda del settore, ha 
saputo cogliere appieno l'opportunità 
offerta dalla multimedialità per diversifi¬ 
care e ampliare le proprie attività, 
offrendo al pubblico una vasta gamma 
di prodotti. 

D&D - Via Valerio Luca. 22 - Roma ■ Tel 
06/5575258 

Compugame - CD-Line 

Compugame è un affermato distributo¬ 
re di CD-ROM, specializzato in giochi 
(c'era da dubitarne, visto il nome della 
società?) e franchise della CD-Line, una 
delle più attive case di distribuzione di 
CD-ROM in Italia, che presenta un cata¬ 
logo di circa 700 titoli. 

Per la cronaca, Compugame è anche 
uno specialista in grado di fornire solu¬ 
zioni complete in ambiente Apple 
Macintosh e quindi offre una grande 
varietà di prodotti per questa gamma di 


computer (che come noto offre grandi 
prestazioni multimediali). 

Compugame - Via Poggio Ameno. 20 - 
Roma-Tel. 06/5941841 

Marco Cellini - Datamatic 

Seppure questi due nomi siano legati 
più al mondo hardware che a quello 
software, tuttavia lo stand presentava 
un impressionante numero di titoli in 
esposizione e una grande voglia di 
mostrarne il più possibile al numeroso 
pubblico. 

Anche se la ditta Cellini è legata alla 
solidità dell’hardware e da decenni alle 
macchine da scrivere, l'apertura al 
nuovo è cosi forte che non c'è dubbio 
che il loro futuro sia fortemente multi¬ 
mediale 

Marco Cellini - Via Federico Cesi. 31 - 
Roma - Tel. 06/3213854 


Kg 


110 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 










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Voli speciali 
da Roma (L. 950.000) 
e Milano (L. 850.000) 


A cura di L 

"'falOP media 

Società del gruppo I || CeBIT di Hannover è la 

tcchnimcciia I mostra più importante 

d'Europa: la scorsa edizione 
ha avuto 6.127 espositori ed 
oltre 750.000 visitatori di cui 3.500 dall'Italia. Visitare il 
CeBIT dall'Italia è sempre stato disagevole, specialmente 
dal Centro Sud: ma dalla prossima edizione, che si terrà 
dal 16 al 20 marzo 1996, MCmicrocomputer scenderà in 
campo, anzi...salirà in aereo. 

A seguito delle numerose richieste pervenuteci abbiamo 
deciso di organizzare due voli speciali per il CeBIT, uno 
con partenza da Roma Fiumicino e l'altro da Milano Linate. 
I voli saranno diretti, con partenza il 16 marzo alle ore 7.00 
da Roma ed alle 7.30 da Milano: l'arrivo ad Hannover sarà 


Aggiornamenti su: www.informeoia.it 


alle ore 9.00. Il ritorno sarà il 17 marzo alle ore 20.00, con 
arrivo alle 21.30 a Milano e alle 22.00 a Roma. I voli 
saranno effettuati con due Boeing 737 dell'ultima 
generazione appena acquistati dalla dinamica Air One. 

Oltre al solo viaggio aereo, grazie alla collaborazione del 
tour operator Travel Stand, possiamo offrirvi il 
pernottamento, tutti i trasferimenti fra l'aeroporto, l'albergo 
e la fiera di Hannover ed il biglietto di ingresso scontato 
per il CeBIT. 

Nel caso proveniate da altre città, sempre attraverso Air 
One e Travel Stand abbiamo ottenuto notevoli sconti per le 
concidenze con i suddetti voli e convenzioni con alberghi 
in prossimità degli aeroporti di Roma e Milano. 

Contattateci al più presto, per venire con noi al CeBIT. 


Per ulteriori informazioni telefonate o compilate il seguente modulo e inviatelo (anche via fax) a: 

Informedia srl - "Al CeBIT con MC" • Via Giovanni Penta, 51 - 00157 Roma 
Tel.: 06/4500589 - Fax: 06/4500592 - E-mail |nformedia(g)mclink.i| 

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Biglietto giornaliero ingresso CeBIT L.50.000 16 marzo ^ 17 marzo □ Numero di partecipanti:. 

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m 

79 

Microsolt Dmosaurs 

m 

79 

Mcrosotl A/cnil*.' 

in 

29 

Mcroxoft Wme Guide 

_ln_ 

79 

79 

79 

Me rosoti Dogs 

m 

Mcrosotl Fury 3 

il 

69 

Microsoft Autoroute Express Europe 4 
Mcrosotl Muse Central 96 

_il 

_ mi 

169 

69 

Mcrosoft Scenes 

it 

39 

Mcrosotl II Mondo dol Volo 

_Il 

105 

Mcrosoft Juka ChikJ 

m_ 

54 

Mcrosotl Rnbb.t Ears 

in 

54 

Uffizi 

it 

105 

Giovanni Paolo II 

il _ 

37 

Europa 

rt 

37 

Cosa Savoia 

il 

37 

Bella Ciao 

•t 

42 

Giovinezza Giovinezza 

it 

37 

Artisti 

it 

88 

Ecolandta_ 

_il _ 

_ 117 

Gli Ammali dolla Savona_ 

Il Bel Paese 

_it _ 

rt _ 

_ 145 
37 

il Ballerino 

•t 

74 

The Magcal World 

_R 

14 

i Magnilo 55 

•t 

34 

11600 

« 

.299 

Lo Fiabe 

it 

29 

Safari 

R 

80 


Brrd Walchiria 
Il Paone dolio Meraviglie 


_37 
. 37 


Homo Sapions_ 

_R . 

105 

Giochi di Abilita 

Giochi di Awonturn 

_« 

33 

Q-ochi tf Aziono__ 

_R . 

_R . 

_33 

34 

Giochi di Logica _ 

_.R . 

33 

La Pasta _ 

_It . 

69 

Giotto La Cappella dogli Scrovogm 

_n. 

110 

L'Europa dol XX Secolo 

_it. 

_37 

Trokkmg 

_,R . 

69 

Baleno 

_R . 

69 

Italia 

_R . 

110 

Italia 1800*1915 

_R . 

.37 

Italia 1915-1940 _ 

_H . 

_37 

Crayola Amazmg Art Advonlurn 

_It . 

69 

Crnyota Ari Studio_ 

_R 

69 

Insetti d'Italia 

_R . 

_ .37 

Farfallo d'Italia_ 

_Il . 

37 

Roccho o Cottoli! 

_Il . 

_37 

Collmo o Pianure_ 

_|| _ 

37 

Ricello o Sapon della Cucina Italiana 

_R ] 

_37 

Ouattroruole 1000 auto 

1 n Parole tirili Arte 

_It . 

_99 

fi 

i» “moie cxi't «no 

Pompe»_ 

Klil riiruxnarirt Mullilmmin 

_It. 

_03 

_75 

l'ila iri/ionHno Muuttmguo 

Giornale Veneziano 

Frullici' in Trutrh 

_R . 

J3 

105 

nin 

cngiisn in loucn 

Cofumbu»_ 

1 Arni tritisi Hi fln.vnw. 

_it . 

_ JI9 
69 

Tt 

i. «c.qumio ui uonova 

Il Corpo Umano_ 

_H ’ 

13 

69 

1 Boschi Italiani 

_R . 

55 

Lo Awonturo di Sp«J o Frog_ 

_R . 

45 

Enciclopedia Multimediale Peruzzo 

•t 

290 

Math Blastor_ 

Finrii a Panna riTuinna 

-■ - 

_79 

IT 

riora e roima a europi- 

Etruschi_ 

Comes' Plano! 

W * 

_J* 

. ,80 


... 



OFFICE Pro Upgr. 

L g- -^L 

8f*si 


L. 699‘ 


HARDWARE MICROSOfT 


Naturai Keyboaid 

« 

155 

Mouso Home 

it 

48 

Mouse SonalPS/2 

il 

86 

Sidowmder 3D Pro 

,ln 

95 

Sidowmdor_ 

_in. 

55 




GRAFICA E BUSINESS PRESENTAP0N 

Adobe Illustralo' 4 0 por Windows 


985 

Adobo Photoshop 3 0 

_lt_ 

t 699 

Aldus Porsuation per Windows 3 0 

it 

919 

Astound v 20 lor Wm 

in 

295 

AutoCAD LT 2 

II 

UBO 

AutoCAD LT 2 Agg 

it 

289 

Auloskolch por Windows 2 0 

_R. 

529 

Comi Ariste» 6 Btek Cd 

in 

64 

Corol CO Cremar 

in 

319 

Cofol Cd Power . 

in 

69 

Corol Draw 3 0 3,5’ 

il 

185 

Corol Draw 4 0 3.5’ 

rt . 

309 

Corol Drnw 5 0 3,5* 

rt 

1 090 

Corol Draw 3 0 Cd 

_rt . 

120 

Corol Draw 4 0 Cd 

Corol Draw 5 0 Cd 

Corel Drnw 6 0 Cd 

_R . 

_R . 

m 

.235 

659 

820 


Coro! Draw 5 0 agg da 3 0 in 3.5" 


Corol Draw 5 0 agg da 3 0 in Cd 

H 

645 

Corel Draw 5 0 agg da 4 0 in 3.5” 

it 

399 

Corel Draw 5 0 agg da 4 0 m Cd 

il 

329 

Corol Draw 6 0 agg da 5 0m 3.5* 

in 

699 

Corol Draw 6 0 agg da 5 0 mi Cd 

Corol Flow 2 0 Cd 

_In 

it 

429 

129 

Corol Flow 3 0 Cd 

m 

269 

Corol Galiory 2 Cd 

m 

139 

Corol Office Companlon Cd 

Corel Photo Library Stock 200 Cd 

Corel Wild Cards 

_in 

_in 

_m. 

199 

1 890 

46 

Corel Pfiotopuint 5 0 Plus Cd 

Corei Photopaint 6 0 Cd 

a 

in 

_ 129 
370 

Corel Printhouse 

in 

55 

Corol Xaro 

m 

369 

Harvard Graphics Presonlor s Pack 3 0 

It 

640 

Hi|ank por Windows 2 0 

MI 

212 

Lotus Fioolanco Win 2 1 

11 

610 

Lotus Froolnnco 4.0 Dos 

Lotus Froolnnco 96 Win 95 

II 

It 

610 

610 

Lotus Froolnnco 90 Wtn 95 Upgr 

II 

240 

Mtorogralx Charlsmu 4 0 Wm 

in 

600 

Mcrogralx Doslgnor 4 0 

Mcrogralx Designer Tochmcal Etìrtion 4 1 
Mcrogratx Dosignor 4 1 Gratxpack 
Micrografx Graphics Work9 

II 

In 

_Il. 

in. 

010 

740 

789 

269 

Microgratx Photomagc 1 0 

Micrografx Piotare Publisher 5,0 

_in. 

in 

_ 159 
.629 

Mlcrografx Windows Draw 3 0 

Microqrnf. ABC Gtaph.cs Sullo 95 

_rt . 

in 

_ 169 
639 

Microgralx ABC Groph.cs Suite 95 Upgr 
Microsoft PowerPoint 4 0 

_in. 

.rt 

_249 

629 

Microsoft Poworpo.nl 4 0 C U _ 

H 

309 

Microsolt PowerPoint 7 0 Win 95 

Mcrosotl Powerpo.nl 7 0 Wm 95 C U 
Microsoft Poworpomt 7 0 Win 95 Upgr 

■i 

_ R . 

_il . 

639 

339 

249 

COMUNICAZIONE FILE TRANSFER 

Carbon Copy Wm 3 0 

m 

.259 

Carbon Copy Plus 6 0 

•t 

349 

Delnna Winfax Pro 4 0 

m 

189 

Delfina W.nlax Pro 4 0 Agg 

m 

89 

Delnna Wmlax Pro 7 0 

MI 

224 

Delnna Wmlax Pro 7.0 Upgr 

m. 

no 

Doinna Comm Suite_ 

Delfina Comm Sudo 7 0 

_ In. 

Mi 

_289 

279 

Delnna Win Comm Pro 

Laplmk V Pro 

in 
il. 

199 

189 

Lapiink por Windows VI 

PC Anywhoro 2 0 Wln__ 

Procomm Plus 2 1 

il. 
_In. 

205 

_255 

189 


Procomm Plus per Windows 2.1 _ 
Schedule 7 0 Win 95_ 


_«_199 

_Il 187 


| DATABASE MANAGEMENT AND PROGRAMMINO | 


Microsoft Access 7 0_ d 619 

Microsoft Aceoss 7 O Upgr il 249 

Microsoft Accoss 7 O Comp Upgr il .139 

Microsott Access 2 0 Dev Kit in 669 

M-erosoti Visual FoxPro 3.0 Pro il 999 

Microsott Visual FoxPro 3 0 Sld il 399 

M-crosoll Visual FoxPro 3 O Pro Upgr il 625 

Microsoft Visual FoxPro 3.0 Sld Upgr it 199 

Microsol! Access 2 0 it 615 

Microsolt Accoss 2 0 Comp Upgr il 239 

Microsoft Access 2 0 Upgr il 250 

Borland dBaso 5 0 WirvOos H 675 

Borland dBase 50 Wm/Dos Upgr il 206 

Borland Paradox Wm'Do» il 273 

Borland Paradox Wm/Dos Upgr il 219 

Borland Visual dBase 5 5 H 699 

Borland Visual dBaso 5 5 Upgr tt 299 

Borland Visual dBase Compiior in 610 

Borland Visual dBaso Cliont/Server li OflO 

Borland Visual dBase ClionVSoivor CU il 859 

Borland Roportsmilh PC 2 0 il 179 

CA Clipper 5 3__«_619 

CA Clipper 5 3 Upgr in 259 

CA Big Box Visual Ot>|ect in 879 

CA Cbpper 5 2. man ila M 789 

Lotus Approach 30 il 235 

File Maker Pro 2 I il 289 


| PROJECT/INFORMATION MANAGEMENT | 

M(erosoli Project Wm 95 il 949 

Microsoft ProfOCl 4 I Win 95 Agg il 290 

Microsoft Project 4 0 Win H 940 

Ape Flowcharlor por Windows 4 0 il 600 

Abc Snaparaphlcs 2 0 _m 165 

Windows Orgchart 2 0 _ m 169 

Ftowcharting 4 0 m 329 

« • .1 179 

Lotus Orgam/or 2 1 Wm Agg il 100 

Symantec T.melme 1 0 Win . Man Ila m 990 

Symanloc Trmolme 5 0 • Man Ila in 910 

Symantec On-Target per Windows in 169 


| UNGUAGOi E AMBIENTI DI SVILUPPO 08*0 0HIENTID | 

Borland Pascal wilh Objocls 7 0 in 359 

Borland CodoGuard in 249 

Borland P O E T_ 

Borland Turbo C«» Win 4 SCd Rom in 145 

Borland Turbo G». Dos 3.0 il 142 

Borland Turbo Pascal 7 0 mi 45 

Borland C.. 4 5 & Database Tool* il 069 

Borland Delphi Desktop Upgr il 339 

Borland Delphi Win Cd il 639 

Borland Dolphi ClionVSorvor il I 899 

Borland Delphi CHonVSorvor Upgr da Desktop il 1 329 

Borland Delphi Rad Pack in 359 

Borland Turbo C.« 3 0 . Turbo Vision il 185 

Borland Turbo C». 3 1 VE Wm it 136 

Boriand Visual Solution Pack in 148 

Borland TuiboAssomblor in 148 

Borland Dos Poworpack in 148 

Microsotl Visual Basic Pro! Dos 10 in 588 

Microsoft Visual Basic Stand Do6 1 0 H 255 

Microsoft Visual Basic Wm Prol 4 0 il 999 

Microsoft Visual Base Wm Stand 4 0 il 199 

Microsoft Visual Basic 4 0 Entorprtse il 2 095 

Microsoft Visual Bosic 4 0 Sld Upg- a 99 

Microsoft Visual Basic 4 0 Pro Upgr il 299 

Microsoft Visual Basic 4 0 Pro C U .1 629 

VisualC». 4.0 Subsc m 959 

Visuale*. 4 0 Upgr CD _ m 419 

Microsoft Visual Basic 4 0 Entorpnw» Upgr H 1 059 

Microsoft VisualC.* Pro20Dev Sysl m 709 

Microsoft Fortran Power Station io m 598 

Microsoft Fortran Power Station Wm NT m 962 

Microsoft Fortran pds 5 t .n 334 

Microsoft Masm pds 6 11 m 259 


IPERTESTI 


Medto Blitz' 3 0 per Windows m 279 

Muttimed-a Toolbook Wm _ R t 450 

Multimedia Toolbook Win Upgi in 559 

Toolbook Win_ in 340 

j ICR/OCR ~| 

Calerà Word Scan Plus 4 0 _ in 789 

Ommpage 5 0_ U l 100 

Omntpago Prolosslonal 5.0_ <t l 530 








































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DESKTOP ENV1R0NMENTS * OPE RATING SYSTEMS 


1 [ 


DESKTOP PUBUSHING 


Microsoft Windows 95 fu# 

Microsoft Windows 95 agg 
Microsoft Windows 95 Plus' 

Microsoft Ms-Dos 6 22 agg 

_ 

Microsoft Windows NT 3 51 Servar 
Microsoft Windows NT 3 51 Workstation 
Windows poi Wortgioup 3 11 Add On 
Windows por Worhgroup 3.11 full 

Novoll Dos 7 0 _ 

eh Dosqvtnw 386 2.7 _ 

Quartofdoch Dowjviow 2 6 
Ounrlordoch Dosqvlow/x 2 0 
IBM OS/2 Witrp 3 Cd 
IBM OS/2 Wnrp 3 3.5* 


392 
I 189 
I 96 
I .98 

179 
I 1 779 
I 645 

I_65 

I 249 

9_99 

i 198 
i 179 
n 345 
I 145 
I 169 


Aldus Pagomnhor 5 0 por Windows 

it 

t 839 

Aldus Pagomahor 8 0 por Win 

it. 

1 639 

Coro! Ventura 4 2 Cd 

it 

119 

Corol Ventura 4 2 3.5* _ 

W 

199 

Corol Ventura 5 0 Upgr 

in 

175 

Corol Vonturo 5 0 Cd 

in 

669 

Corel Vonturo 5 0 3.5* 

m 

789 

Microsoft Emo Ama! 

H 

80 

Microsoft Publisher 3 0 Win 95 

_It. 

185 

Microsoft Publisher 3 0 Win 95 Upgr 

_H 

02 

Microsoft Publishor 2 por Windows 

it 

_231 


WORD PROCESSOR 


UTILITIES 


Microsoft Word 7 0 Win 95 


CP Antivtrus 2 2 Dos 
CP Antivwus 2 0 W«n 


195 

195 


Norton Antivirus 3.0 

it _ 

219 

Norton Anfivtrus Win 95 

lt . 

159 

Norton Anlivirus Win 95 Trade Up 

_8 _ 

75 

Norton Commandor 5 0 

it . 

139 

Norton Desktop 3 0 por Windows 

in_ 

215 

Norton Desktop per Dos 10 

m 

229 

Norton Utilità 8 0 

it 

249 

Norton UMMMM Win 95 

« . 

249 

Norton Utilities Win 95 Trade Up 

it 

149 

Norton Navigalo* Wm 95 

il _ 

205 

Norton Navigator Win 95 Trade Up 

_it _ 

99 

Xtreo Go4d 3 0 

m 

249 

XI ree Go*d 2 55 _ 

_8 _ 

189 

Xtree Gold per Wm 4 0 

Pc Tools 9 0 

_Én_ 

_I89 

195 

Pc Tools Windows 2.0 

in 

195 

Stacker 4 0 

in 

_ 185 

Qemm 7 5 

m 

.139 

Pam Doublet 

il 

145 

S*debar Wm 

m. 

64 

S«dekck 

m 

.71 

Unmstaller 3 0 per Wm 

Unmstaller 2 0 per Wm 

il _ 

it 

_ 115 
99 

Internet (Catodica)_ 

Reach Out 

_ lì _ 

_il _ 

_ 189 
.209 

Quartordock Game Runnor 
Quarterdech Web Server 

in 

99 

179 

Ouarterdeck Web Author 

m 

179 


Quartordoch Web Phono 
Quarterdech Internet Sotto 
Quarterdech Mosaic 


99 

99 

75 


Microsoft Word 7 0 Win 95 Upgr 

N 

249 

Microsoft Word 8 0 

_IL 

_619 

Microsoft Creativo Wnlor 

_n 

_89 

Errata Corrige 2 

_H 

239 

Errato Comge 2 Upgr_ 

4 

129 

Lotus Word Pro 96 Wm 

Lotus Ami Pro 3.1_ 

_1 

_H 

_229 

_229 

Wordportod 6 1 Win_ 

ft 

569 

Wordpertoct 6 0 Do»_ 

_N 

_579 

Wordstar Professional 7 0_ 

_N 

_579 

Wordstar Win 2 0 

_R 

159 




INTEGRATI 


Microsoft Works 4 0 Win 95 

H 

185 

Microsoft Works 4 0 Win 95 Upgi 

il 

92 

Microsoft Works 3 0 per Windows 

il 

193 

Microsoft Money 4 Win 95 

in 

75 

Claris Works 3.0 Wm 

il 

199 

Fremework IV 

II 

B29 

Lotus Svmohonv 3.0 

in 

909 


SPREADSHEET 

Microsoft Excol 7.0 Win 95 

_rt 

...629 

Microsoft Excel 7 0 Win 95 C U 

il 

339 

Microsoft Excel 5 0 

it 

619 

Microsoft Excel 5.0 Upgr 

il 

255 

Lotus 1-2-3- rei 3.4 a 

lt 

359 

748 

Lotus 1-2-3- Win B.0 

il 

619 


STATISTICA MATEMATICA 

Derive 3 0 

in 

180 


Derivo 3 OEdu Studenl 

Derivo XM 3.0_ 

MathCAD 6 0 Plus 
MathCAD 6 0 Plus Edu 
MathCAD 6 0 Agg 
MathCAD 6 0 Sld Edilion 
MathCAD 6 0 Std Edu 


MathCAD Porsonol Edition 
SPSS 6 l Wm/Mac 


_lt 200 
in 360 
in 849 
_ln 439 
_« 339 
_tn 350 

in 210 

_tn 144 


SPSS/Pc Plus Baso Syttom 5 0 per Dos in 830 

STSC Slalgraphlcs 7 0 . tut _ in 1 B90 

STSC Slalgraphlcs Plus 7.0 . lui in 2 750 


1 C 


COMBINAZIONE DI PRODOTTI 


Microsoft Oft.ce 7 0 Win 95 
Microsoft Office 7 0 Win 95 Upgr 
Microsoft Oflce 7 0 Win 95 Comp Upgr 
Microsoft Ottico 7 0 Pro Win 95 

Microsoft Ofl.ce 7 0 Pro Win 95 Upflf. _ 

Microsoft Ottico 7 0 Pro Win 95 Comp Upgr 
Microsoft Oftco 4 2 Sld 

Microsott Ottico 4 3 Prol _ 

Microsoft Offco 4 3 Prof Comp Upg 
Microsoft Office 4 2 Competitivo Upg 
Lotus Smart Suite v 4 0 


Lotus SmarfSutlo v 4 0 Agg. 
Lolus SmarlSurto 96 
Lotus SmarlSurto 96 Upgr 
Portoci Ottico 3 0 Siri W.n 
Portoci Ottico 3 0 Pro Win 


Il 939 
il 529 
il 719 
It t 154 
Il 699 
il 819 
Il 925 
II, I 164 
It 832 
it 749 
It 759 
it 480 
Il 759 
It 480 
Il 969 
in t 150 



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ROMA - Via della Bufatone, 244/246 
Tel. 06- 87136696 - Fax 06- 87136632 

ROMA - Via Merulana. 97 

Tel. 06- 77207269 - Fax 06- 77207269 

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Tel. 089-232199 - Fax 089-232199 

TORINO - Via Sacchl, S2/B 
Tel. 011 - 503911 - Fax 011 - 503911 

VERONA - Stradone S. Lucia, 77/A 
Tel. 045- 8622122 - Fax 045- 8621408 

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ATTUALITÀ 



Comdex Las Vegas 

L'appuntamento annuale con l'informatica vista dagli Stati Uniti ha luogo ogni inverno 
nella città che non c'è. la città nel deserto, la città fatta di lampadine e vetroresina a 
forma di vulcano, sfinge, caravella e castello incantato: Las Vegas. Un appuntamento 
visto come evento in base al quale misurare gli investimenti da fare e la temperatura 

di questa o quella tendenza 


di Gerardo Greco 


Nel 1995 si delmea piu chiaramente 
l'idea che, per quanto possano fare 
pressione con marketing e pubblicità, le 
aziende informatiche devono cominciare 
a prestare attenzione alle applicazioni ed 
ai problemi concreti generati dalla corsa 
apparentemente inarrestabile verso 
macchine sempre più complesse e velo¬ 
ci, magari a discapito di quella che una 
volta aveva molti estimatori l'eleganza 
nella programmazione La tendenza rea¬ 
le sembra purtroppo andare nella dire¬ 
zione opposta: codici di programmi che 
crescono a dismisura, che hanno biso¬ 
gno di enormi capacità di memoria per 
compiere operazioni base, sistemi ope¬ 
rativi che occupano parti rilevanti della 
memoria RAM e su disco rìgido. 


Il mercato sembra avvicinarsi alla sa¬ 
turazione nuovamente ed esistono tre 
sole possibilità: convincere gli utenti ad 
aggiornare il proprio sistema, magari ac¬ 
celerando l'invecchiamento relativo del¬ 
le macchine acquistate in passato, ap¬ 
profittando anche della necessità di si¬ 
stemi veloci per poter cavalcare l'onda 
di Internet. 

Avvicinare sempre nuovi utenti, ma¬ 
gari giovani o coloro i quali guardano 
all'informatica per la prima volta da po¬ 
sizioni di timore di inadeguatezza, con 
promesse di semplicità d'uso e veloce 
arricchimento grazie agli effetti benefici 
sul lavoro. Infine, sembra si tratti di una 
possibilità concreta per molte aziende, 
convincere gli utenti domestici ad avere 


sicuramente almeno un computer in 
ogni casa e, questa è la novità, meglio 
se due o tre, uno per ciascun compo¬ 
nente del nucleo familiare, sviluppando 
applicazioni sempre più personali e per¬ 
sonalizzabili, che magari non sempre 
gestiscono elegantemente password 
multiple per acconti di posta elettroni¬ 
ca.. privatissima. 

Sembra addirittura che la tendenza 
delineata stia diventando una caratteri¬ 
stica intrinseca dell'informatica, mentre 
invece solo in sistemi molto particolari 
preziosismi quali la programmazione 
elegante ha ancora valore. 

Finiremo per ritrovarci con mondi se¬ 
parati e, forse, con qualche sorpresa 
Come quella di qualche anno fa, quando 


114 


MCmicrocomputer n, 158 - gennaio 1996 












'95 





una società di successo nel mondo del 
videogioco propose di mettere in com¬ 
mercio una tastiera tipo computer per 
le sue console. Monopolio, antitrust, 
abuso di posizione dominante furono le 
parole utilizzate da chi vide tremare la 
propria posizione nel mercato informati¬ 
co. Attenzione però al grande rientro di 
quella stessa società con una macchi¬ 
na, apparentemente per il gioco dome¬ 
stico, che ha uno dei processori più ve¬ 
loci. programmazione elegante, una tec¬ 
nologia di memoria RAM rivoluzionaria, 
grafica da workstation, prezzo da video¬ 
registratore economico, compatibilità 
con Netscape ma, almeno per ora, nes¬ 
suna tastiera. Dimenticavo il nome, uno 
di quelli magici: Ultra 64. 


L'ufficio del futuro 
secondo Bill Gates, Microsoft 

Al COMDEX il presidente della Mi¬ 
crosoft ha illustrato al pubblico la sua vi¬ 
sione del passaggio al terzo millennio 
per quanto riguarda l'ambiente informa¬ 
tico Kelseyville è un paesino di monta¬ 
gna, nato dalla fantasia del signor Ga¬ 
tes, nel quale gli abitanti utilizzano i pro¬ 
pri computer per gestire il cambiamen¬ 
to economico. In realtà si tratta solo di 
un pretesto per permettere a Gates di 
illustrare i diversi utilizzi del sistema 
informatico. 

Il punto di partenza per questa visio¬ 
ne è l'analisi del presente. A tutt'oggi il 
software per la produttività desktop rap¬ 


presenta il 59% di tutto il software ven¬ 
duto; la seconda categoria è quella delle 
utility, spesso utilizzate proprio per risol¬ 
vere i problemi creati dalle applicazioni 
desktop. Alla fine tutto questo rappre¬ 
senta la maggior parte delle cose che 
accadono sugli schermi dei computer 
uso ufficio. 

Negli ultimi dieci anni, i progressi so¬ 
no stati prevalentemente di tipo evoluti¬ 
vo con un’integrazione di nuovi elemen¬ 
ti con quelli già esistenti. Da questo 
punto di vista si riesce a comprendere 
meglio uno dei motivi legati alla crescita 
a dismisura della dimensione dei siste¬ 
mi operativi e dei software applicativi, 
con tutto il carico che ne deriva per la 
capacità di calcolo e la costosissima 


MCmicrocomputer n, 158 - gennaio 1996 


115 






































Upke è una nuova 
linea di PC multi¬ 
mediali dal design 
tutto particolare 



RAM. L'architettura Plug-In rappresenta 
l'esempio tipico della possibilità di sup¬ 
portare oggetti arbitrari, quali applicazio¬ 
ni realizzate non necessariamente dalla 
stessa software house. 

Ecco alcuni brani salienti della pre¬ 
sentazione di Bill Gates. 

«Oggi noi vogliamo dividere con voi 
una visione della direzione nella quale il 
software per ufficio andrà negli anni a 
venire. Alcune delle cose che mostrerò 
avranno bisogno di un paio di grossi sal¬ 
ti in avanti, ma vi confesso che queste 
sono cose sulle quali stiamo lavorando 
oggi ed le considero molto eccitanti. 

Noi chiamiamo tutto ciò l'ufficio per¬ 
sonalizzato-connesso. 

Una grossa parte di questa visione si 
avvantaggerà della rivoluzione delle co¬ 
municazioni che sta avendo luogo già 
oggi. Sto parlando di Internet. Internet è 
un po' come la Febbre dell’Oro: l'eccita¬ 
zione, il numero delle nuove società, è 


First Aid 95 di Cy- 
berMedia, uno dei 
pochi prodotti che ri¬ 
solve i conili iti di 
set-up e delle opzio¬ 
ni per le piu impor¬ 
tanti applicazioni 
Windows 


tutto davvero incredibile. Questa è una 
Febbre dell’Oro dove l'oro c'è davvero. 
Forse è sepolto un po' più in profondità 
di quanto alcuni credono, ma la riduzio¬ 
ne rapida del costo della comunicazione 
e il fatto che i PC, presenti ovunque, ab¬ 
biano una alta velocità di trasferimento 
dati, che permette a questi di lavorare 
in connessione tra loro, sono i due ele¬ 
menti della rivoluzione in atto. Infatti ciò 
significa che la nostra industria cam¬ 
bierà il modo in cui la gente fa affari, il 
modo in cui studia ed anche il modo in 
cui si diverte molto più di quanto le per¬ 
sone estranee a questa industria si pos¬ 
sano aspettare». 

Gli elementi fondamentali della visio¬ 
ne dell'ufficio del futuro sono, secondo 
il signor Gates, l'ambiente di lavoro 
«project-oriented», il software adattabi¬ 
le, collegare la gente, i posti e le infor¬ 
mazioni tra loro ed infine soluzioni per 
tutti. 


L'ambiente di lavoro«proiect-orien- 
ted» è quello nel quale il personal com¬ 
puter o l'intero ambiente lavorativo 
informatico sarà organizzato secondo il 
progetto specifico. In un tale spazio chi 
lavora sarà concentrato esclusivamente 
sul proprio lavoro ed utilizzerà solo i 
componenti software necessari nel mo¬ 
mento opportuni. Alla fine non si farà 
caso neanche all'applicazione specifica 
che viene utilizzata. 

Il software adattabile è un concetto 
per il quale è il computer a lavorare per 
noi, con i programmi che si personaliz¬ 
zano automaticamente ai nostri bisogni. 
La macchina si adatterà allo stile di lavo¬ 
ro anticipando i comandi ed automatiz¬ 
zando i lavori di routine. 

Collegare la gente, i posti e le Infor¬ 
mazioni tra loro significa che le applica¬ 
zioni per la produttività forniranno ac¬ 
cesso semplificato alle informazioni di¬ 
sponibili on-line. Le persone saranno 
collegate ai loro colleghi, ai dati condivi¬ 
si all'interno della società ed a Internet 
ovunque andranno. In questo modo 
sarà possibile comunicare e collaborare 
in qualsiasi momento ed in qualsiasi 
luogo 

Infine soluzioni per tutti saranno 
quelle applicazioni desktop che saranno 
cosi modulari, adattabili e programmabi¬ 
li che le applicazioni personalizzate di¬ 
venteranno un qualcosa di normale Le 
applicazioni realmente utilizzate saranno 
quindi personalizzate per lavori specifici, 
costruite utilizzando quegli elementi 
software che vengono veramente utiliz¬ 
zati tutti i giorni. 

Gates continua: «Per realizzare que¬ 
sta visione sono necessari alcuni ele¬ 
menti a prescindere dal software. Ab¬ 
biamo certamente bisogno di processo¬ 
ri più veloci: per fortuna la legge di 



116 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 





























'95 




7th LeveI porta il gioco 
al Comdex con «G-no- 
me «. 


banda media possiamo ottenere anche 
prestazioni video, ma è un po' come 
per le immagini fisse nel mondo della 
banda stretta. Funzionano, ma non so¬ 
no perfette. Ad esempio nessuno 
avrebbe voglia di sedersi a guardare un 
film attraverso un collegamento a ban¬ 
da media. Funziona per una riunione di 


Moore ed i miliardi investiti in questa in¬ 
dustria lavorano per noi. Questo signifi¬ 
ca che nei prossimi anni avremo velo¬ 
cità che sono più che adeguate per tut¬ 
to ciò che vediamo. 

Abbiamo anche bisogno di migliorare 
il modo in cui lavoriamo con le presen¬ 
tazioni grafiche, quindi anche le anima¬ 
zioni ed il video, accanto alle prestazioni 
grafiche sempre più spinte. 

Nell'ambito dei sistemi di input avre¬ 
mo bisogno di tecnologie chiave: la te¬ 
lecamera permetterà la videoconferen¬ 
za, ma permetterà anche ai programmi 
per ufficio di riconoscere gesti che noi 
facciamo. L'input vocale e via penna sa¬ 
ranno sempre più utili, anche se la ta¬ 


stiera rimarrà il sistema di input 
principale. 

L'hardware per le comunica¬ 
zioni dovrà essere incorporato, 
per tutti i diversi generi di co¬ 
municazioni.... 

Se usiamo la linea telefoni¬ 
ca odierna con i modem ab¬ 
biamo quello che chiamiamo banda 
stretta (narrowband), con velocità 
massima pari a 28,8 kbaud. Proprio 
in questi giorni stiamo osservando 
un passaggio veloce verso la ge¬ 
nerazione successiva, quella che 
chiamiamo banda media (mid- 
band). Siamo molto eccitati a 
proposito deH'ISDN. A 


3D Blaster. la scheda per la grafica tridimensio¬ 
nale da Creative Labs. 



Ecco il drive multifunzione PowerDnve LF-I000A8 di Panasonic disco ottico riscrivibile e lettore 
CD-ROM a quadrupla velocità m un unico dispositivo 


lavoro e credo che diventerà molto po¬ 
polare. 

Il punto di arrivo è comunque la ban¬ 
da larga (broadband), in pratica la capa¬ 
cità di fornire flussi di dati da diversi 
megabit e più. Questa è stata la parola 
mitica delle cosiddette autostrade elet¬ 
troniche. 

Possiamo dire che oggi è in atto 
un'evoluzione concreta verso la banda 
media, banda da utilizzare successiva¬ 
mente come base per passare quindi al¬ 
la banda larga. Quest'ultima diventerà 
una realtà, utilizzando tecnologie come 
le fibre ottiche, Asynchronous Transfer 
Mode (ATM) e ADSL. Tutto questo è 
davanti a noi non tanto come un salto ri¬ 
voluzionario, non come un big bang, 
quanto piuttosto come una direzione 
verso la quale ci muoveremo passo do¬ 
po passo. 

In questa evoluzione avremo a dispo¬ 
sizione un migliore «decision making» 
attraverso un miglior legame con basi di 
dati. Creiamo anche flessibilità. Le per¬ 
sone potranno lavorare ovunque si tro¬ 
vano ed essere a portata di mano, tanto 
che si tratti di qualcuno che fa telelavo- 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


117 




ro, che lavora fuori casa, lavora part-ti¬ 
me, un consulente o un venditore per 
strada che vuole conoscere lo status 
dei suoi ordini dalla casa madre. 

Tutto il quadro descritto sarà reso 
possibile dal software per la produttività 
in ufficio e spero che riusciate a com¬ 
prendere quanto io sia eccitato davanti 
ad una tale prospettiva. Si tratta di qual¬ 
cosa su cui l'intera industria dovrà lavo¬ 
rare Miglior hardware per quella parte 
delle applicazioni desktop che rappre¬ 
senta la parte principale delle vendite di 
PC, software migliore da parte di molti 


La nuova tendenza di 
Internet, apparente¬ 
mente illegale nel no¬ 
stro paese, la Internet- 
loma, in questo caso 
quella di Dlgiphone 


re le nostre vite. L'industria informatica, 
insomma, scopre e produce nuove co¬ 
se. nuove tecnologie, nuovi prodotti, 
nuove possibilità... insomma il futuro. 

«Cosa penso dopo 30 mesi di lavoro 
in IBM. . Le mie aspettative sono state 
superate. Quest'industria ha un incredi¬ 
bile futuro. E lo dico per un paio di ra¬ 
gioni. 

Primo - e questo non sorprenderà 
molti di voi - i ricercatori dell'IBM non 
vedono limiti di sviluppo alle tecnologie 
portanti della nostra industria almeno 
per un decennio. Potenza dei processo¬ 
ri, memoria, capacità dei dischi, banda 
passante: le traiettorie continueranno 
verso l'alto senza alcun limite scientifi¬ 
co almeno per un decennio se non più, 
[...I 

Ora, noi tendiamo a pensare alla no¬ 
stra industria in termini di parti hardwa¬ 
re e software più veloci, migliori, meno 
costose: questo prodotto, quella appli¬ 
cazione. E questo mi porta alla seconda 
ragione per cui mi eccita il nostro futu¬ 
ro. 

Noi siamo alla soglia della prossima 
fase dell'evoluzione dell'informatica. 
Questa dipende da molte tecnologie di 
cui abbiamo discusso, e da una in parti¬ 
colare: il networking di alta banda e ad 
alta velocità. Questo è il motivo per cui 
noi ci riferiamo ad essa come informati¬ 
ca rete-centrica. 

Come tutti sapete bene, questa fase 
dell’informatica segue ad altre due. La 
prima fu quella centrata sul mainframe. 
Naturalmente, noi dell'IBM possiamo 
parlare a lungo di questa fase, quella in 
cui abbiamo avuto successo per molti, 
molti anni. 

A cosa assomigliava quel modello di 
informatica? Un grande processore cen¬ 
trale, dati centralizzati, applicazioni cen¬ 
tralizzate, sistemi centralizzati e manu¬ 
tenzione della rete, il tutto che serve 
centinaia e centinaia di terminali stupidi. 
Questo non fu un grande modello per 


Il nuovo modem Sportster Vi Faxmodem con Voice Mail da US Robotics. 


costruttivi standardizzati per metterli 
insieme in un modo che abbia sen¬ 
so per l'incredibile varietà di utiliz¬ 
zazioni che esistono. 

Credo che si tratti di una incre¬ 
dibile opportunità per noi tutti». 


produttori di software, una migliore in¬ 
frastruttura software e, forse la cosa 
più importante, i fornitori di soluzioni, la 
gente che fornisce consulenza e forma¬ 
zione; quindi prendere questi elementi 


L'avvento dell'informatica 
rete-centrica secondo 
Louis V. Gerstner, 
presidente dell'IBM 


Ogni tanto arriva una tecnologia o 
un'idea cosi profonda, potente ed uni¬ 
versale che il suo impatto cambia ogni 
cosa Questo è ciò che è successo con 
la pressa da stampa, la lampadina, l'au¬ 
tomobile o il volo controllato: certo non 
succede spesso, ma quando succede il 
mondo cambia per sempre. 

Per Louis Gerstner - Presidente del- 
l'IBM - oggi Yinformation technology 
può avere questa capacità di trasforma¬ 


I caschi per VR personale sono sempre più ottimiz¬ 
zati, come il VFX1 Headgear di Forte Technologies. 


118 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 







gli utilizzatori finali perché erano incate¬ 
nati alla struttura centrale per la potenza 
di calcolo e le applicazioni. Ma la tecno¬ 
logia a quel tempo semplicemente 
non supportava il personal compu¬ 
ting 

Tutto ciò cambiò nel 1980 con 
microprocessori che resero possi¬ 
bile il PC, l'alleggerimento del 
software, le reti locali e cosi via. 

Cosi il modello di informatica diven¬ 
ne, da centralizzato, decentralizzato e, 
non sorprendentemente, cosi fece la 
nostra industria. I l 

L'informatica si democratizzò e met¬ 
temmo il potere della tecnologia e delle 
applicazioni nelle mani di milioni di utiliz¬ 
zatori finali e di consumatori Tuttavia la 
promessa di informatica distribuita non 
è stata interamente mantenuta 

Nessun dubbio: la soluzione del PC 
in molte situazioni è meno costosa e 
più accessibile alla gente che l'era dei 
mainframe ma è questa la vera fine 
del gioco? 

Come si può vedere, questa è più o 
meno la situazione in cui siamo oggi... i 
clienti continuano a comprare PC sem¬ 
pre più potenti, che mettono insieme 
per integrarli in questi sistemi client/ser¬ 
ver molto complessi. 

Tuttavia si è capito che il client/ser- 
ver è, infatti, non una nuova fase vera e 
propria dell'informatica. Essa è in realtà 
la punta estrema di ciò che sarà la pros¬ 
sima fase: l'informatica rete-centrica. 

Ci sono molte forze che ci spingono 
verso questa nuova fase. 

La più ovvia è la tecnologia stessa 
Se guardate ai microprocessori, alle 
memorie, al software, alle memorie di 
massa, il ritardatario di questa famiglia 
di tecnologie è la tecnologia per la co¬ 
municazione. I PC e i server stanno di¬ 
venendo estremamente potenti, ma co¬ 
municano attraverso l'equivalente di 
una cannuccia. 

Bene, tutto questo sta cambiando. 
Tecnologie di rete molto potenti - princi¬ 
palmente l'ATM - saranno per la prossi¬ 
ma fase dell'informatica quello che il 
microprocessore è stato per la fase at¬ 
tuale. 

Tuttavia io credo che la più profonda 
implicazione di questa nuova tecnologia 
sia che essa cambierà la natura 
dell'informatica stessa. 

Se il collegamento di comunicazione 
tra PC e la rete è abbastanza economi¬ 
co, abbastanza veloce e ha una banda 
di trasmissione virtualmente illimitata, 
perché non far migrare verso la rete 
una serie di funzioni, come le applica¬ 
zioni, i dati, le archiviazioni dei dati e an¬ 
che alcune capacità di calcolo, che at¬ 
tualmente risiedono nel PC? |...j 

Saremmo capaci di accedere ad una 


La scheda di codihca MPEG I e MPEG2 per video e audio MPEG-2 Encoder di Ootivision 


ironicamente, il personal computer non 
è adatto per quegli aspetti più personali 
di ciò che la gente fa: noi comunichia¬ 
mo, lavoriamo insieme, interagiamo. 
Cosi forse finiremo per chiamare que¬ 
sta nuova specie di strumenti con il no¬ 
me di l-PC. Interpersonal Computer. 
Staremo a vedere. [...) 

Il mondo rete-centrico non sostituirà 
il mondo dei PC più di quanto il mondo 
dei PC abbia sostituito il mondo dei 
mainframe. [...) 

Quando arriverà l'informatica rete¬ 
centrica? Beh, è già arrivata, basta 
guardare Internet, la più potente e 
importante di tutte le reti. [...) 

Molta gente sta aspettando 
l'informatica rete-centrica per aver¬ 
ne un ritorno economico innanzitutto 
nel mercato di massa, servizi interatti¬ 
vi, stazioni TV da 500 canali, tuttavia 
stiamo assistendo ad un suo decollo 
prima nelle aziende e nelle grandi istitu¬ 
zioni. 

Questo perché mentre io sto parlan¬ 
do molto della tecnologia che ci sta gui¬ 
dando all'informatica rete-centrica, que¬ 
sta è solo un catalizzatore di una forza 
molto più potente: una maniera intera¬ 
mente nuova in cui le aziende e le isti¬ 
tuzioni hanno concettualizzato le loro 
priorità strategiche Hanno scoperto 
una forma nuova e potente di distribu¬ 
zione: la distribuzione della conoscenza 
organizzativa come fattore per compe¬ 
tere più efficacemente e per differen¬ 
ziarsi nel mercato. (...) 

Il contenuto più importante, prezioso, 
ricercato nel mondo appartiene alle 
aziende e alle grandi istituzioni È creato 
e accumulato ogni minuto in tutto il 


Snapov è un economico digitalizzatore di immagini 
fisse da segnale video, con risoluzione fino a 
1500x1125 

potenza di memoria, di calcolo e di ca¬ 
pacità di archiviazione maggiore di quel¬ 
la che potremmo mai economicamente 
giustificare in un PC, o addirittura che 
può esser messa in un PC. 

I. 1 In un vero mondo interconnesso, 
noi possiamo condividere il potere com¬ 
putazionale, combinarlo e suddividerlo. 

Cosi questo mondo ridefmisce le no¬ 
stre nozioni di informatica e. in partico¬ 
lare. le nostre nozioni di Personal Com¬ 
puter. 

Per 15 anni i PC sono stati un mera¬ 
viglioso dispositivo per individui Ma, 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


119 




Jaz Drive di Iomega, il removibile con cartucce da 
I Mbyte veloce Quanto un disco fisso an¬ 
che portatile 



mondo: proprietà intellet¬ 
tuale, progetti, informazioni 
di mercato, domanda e of¬ 
ferta, trend di consumo. 

Il problema è che questa conoscen¬ 
za è sparsa in sistemi informatici incom¬ 
patibili tra loro, è sparsa nei PC nelle va¬ 
rie strutture, è bloccata in scrivanie e 
cassetti d’archivio, ed è in parte rac¬ 
chiusa nella testa degli impiegati. 

Reti telematiche potenti possono li¬ 
berare questa conoscenza e portarla al¬ 
le persone che la usano davvero. Que¬ 
sto porta a tempi ciclici più corti e per¬ 
metterebbe a squadre di lavoro di esse¬ 
re più produttive e creative. !...| 
Francamente, molta della conoscen¬ 
za nelle aziende e nelle istituzioni nel 
mondo risiede su sistemi ereditati IBM. 
Questo è il motivo per cui una delle 
maggiori spinte alla nostra strategia 
informatica rete-centrica è di aiutare i 
nostri clienti a far arrivare i contenuti di 
valore alle persone giuste. (.. | 

Noi alla IBM sappiamo fin troppo be¬ 
ne che quelli che dominano una fase 
dell’informatica non sono necessaria¬ 
mente quelli che apriranno la strada alla 
nuova fase. Infatti, se ci pensate, essi 
sono quelli meno probabili per accelera¬ 


re la transizione. È nel lo¬ 
ro miglior interesse mantenere lo status 
quo il più a lungo possibile noi certa¬ 
mente lo abbiamo fatto nell’era dei 
mainframe. E come abbiamo scoperto, 
quando l’industria si è spostata nella fa¬ 
se seguente, il leader attuale non ha 
sempre le abilità giuste per guidare la 
nuova fase. 

Le abilità e le tecnologie del periodo 
PC-centrico, la fase dei computer as¬ 
semblati, non sono le risorse importanti 
necessarie nell'era dell'informatica rete¬ 
centrica. Cosa è importante? Gestione 
di reti complesse, gestione di sistemi, 
computazione transazionale ad alto li¬ 
vello, database massivi, server scalabili 
e potenti, integrazione di sistemi... 

Ora. fatemi riflettere... quale compa¬ 
gnia sa come fare tutte queste cose? 

Ovviamente, noi pensiamo che mol¬ 
te di questi requisiti giochino a favore di 
IBM. I...J 


Noi possiamo vedere il futuro. È li 
prima di noi. La questione è: succe¬ 
derà? 

lo penso di si. ma solo se noi fac¬ 
ciamo fronte ad alcune re¬ 
sponsabilità come indu¬ 
stria. Tutte queste sfide 
stanno su un solo stri¬ 
scione: ascoltare il clien¬ 
te. [...] 

Penso che noi abbiamo 
bisogno di lavorare su molte 
cose, ma tre in particolare. 

La prima è la facilità di utilizzo. 
Pensate: interi settori della nostra 
industria sono stati generati da questo 
fallimento. Guardate all’esplosione dei 
servizi di assistenza al computer. I clien¬ 
ti stanno spendendo bilioni di dollari per 
gente sveglia che li aiuti a raccapezzar- 
cisi. integrando e gestendo i computer 
per loro. !...) 

Ma noi possiamo e dobbiamo fare di 
più, come industria. Se noi vogliamo 
che l'intero mondo sia connesso - e se 
noi ci aspettiamo di crescere come in¬ 
dustria - noi dobbiamo rendere più sem¬ 
plice l'apprendimento, l’uso e la manu¬ 
tenzione. 

La seconda cosa su cui dobbiamo 
concentrarci sono gli standard, standard 
di industria aperti. 

La nostra è l’unica industria di un cer¬ 
to peso tra quelle che mi vengono in 
mente che rifiuta di allinearsi su certi 
standard, lo veramente non capisco co¬ 
me i clienti abbiano tollerato ciò. 

Voglio dire, comprereste un telefono 
che può comporre soltanto i numeri di 
una certa zona . o una TV che riceve 
solo le stazioni trasmesse sulle fre¬ 
quenze dispari? lo non lo farei. 

Pensate al mondo delle reti che ab¬ 
biamo conosciuto., ogni strumento di¬ 
gitale connesso ad ogni altro dispositivo 



Per Quelli che hanno lasciato uno spano libero sulla parete del salotto. Sony presenta i prototipi dei nuovi schermi ad alta definizione da 8 cm di spessore! 


120 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 






digitale nel mondo, tutti supportanti un 
accesso facile e continuativo. Come ri¬ 
solveremo il problema dell'incompatibi¬ 
lità dei sistemi hardware e software ? 

Penso che abbiamo due possibilità. 

Possiamo chiedere ai nostri clienti di 
mettere da parte la loro libertà di scelta 
e preferenza nell'hardware, nei sistemi 
operativi, nelle applicazioni e nelle inter¬ 
facce utente... gettar via i loro trilioni di 
dollari di investimenti nella tecnologia 
informatica, e - tutti noi, ognuno e do¬ 
vunque - passare ad un'architettura of¬ 
ferta, venduta e controllata da una sola 
compagnia. 

Oppure... 

Oppure abbracciamo la filosofia degli 
standard di industria aperti Aperti vuol 
dire che il software di un'azienda può 
operare con l'hardware e il software di 
qualsiasi altra azienda. Abbiamo biso¬ 
gno di accordarci chiaramente su API, 
interfacce, strumenti e protocolli, su 
ogni cosa che i nostri clienti vedono e 
toccano nel tentativo di riuscire a far 
qualcosa. 

La terza ed ultima cosa di cui voglio 
parlare è più grande delle prime due. 

La nostra industria opera in uno spa¬ 
zio libero. Questo è parte del suo suc¬ 
cesso. Questa libertà deve essere ono¬ 
rata e protetta, tuttavia deve essere an¬ 
che guadagnata. 

Dobbiamo comprendere il fatto che 
la proliferazione della nostra tecnologia 
causa alcune questioni sociali molto se¬ 
rie e controverse. 

Certa gente pensa che Internet stia 
andando fuori controllo... che invece di 
essere una superautostrada elettronica 
stia diventando una fonte pericolosa di 
pornografia, furto della proprietà intel¬ 
lettuale e un serio pericolo per il com¬ 
mercio e la privacy, 

I governi saranno sempre più preoc¬ 
cupati dall'impatto della nostra industria 
sul futuro delle loro Nazioni-Stato, le 
quali sono state la forma base delle or¬ 
ganizzazioni sociali e politiche per secoli. 

La gente si preoccupa dell'accesso 
universale ... del crearsi di una società 
divisa tecnologicamente tra gli "abbien¬ 
ti" e i "non abbienti". Proprio l’altra set¬ 
timana. ho letto un sondaggio d'opinio¬ 
ne sulla rivista Time. Circa la metà degli 
intervistati ha detto che la trasformazio¬ 
ne tecnologica è stata responsabile del¬ 
la crescita dell'ineguaglianza economica 
tra le persone. 

Queste sono cose serie. |...] 

Sì, queste sono cose molto serie. Ma 
noi non possiamo allontanarci da loro 
solo perché sono potenzialmente esplo¬ 
sive. 

Pochi decenni orsono, ci fu un'altra 
tecnologia "definitiva". Ve la ricordere¬ 
te: l’energia nucleare. Anch'essa stava 


per cambiare il mondo. Essa stava per 
rendere l'energia economica come l'ac¬ 
qua ... per portare l'aria condizionata nel 
deserto, per riscaldare le tundre ghiac¬ 
ciate. I reattori avrebbero mosso auto¬ 
mobili e navi, aeroplani e navicelle spa¬ 
ziali Energia inesauribile, si disse. 

Ma cosa è successo? L'industria 
dell'energia nucleare è oggi un'industria 
in letargo. 

Quelle grandi visioni non si sono mai 
realizzate. Perché? Per una cattiva appli¬ 
cazione scientifica, per tecnologie con¬ 
troverse? Non propriamente. 

Mentre quell'industria si concentrava 
sui megawatt e sugli interni dei reattori, 
le comunità e i governi si sono preoccu¬ 
pati delle implicazioni di quella tecnolo¬ 
gia. Essi bloccarono definitivamente 
quell'industria. 

Oggi, la nostra industria ha delle 


grandi visioni, lo ho condiviso alcune di 
queste con voi quest'oggi. E alcune di 
loro sono grandiose E molto ambiziose. 
Stiamo parlando niente di meno che di 
cambiare il mondo In maniera radicale. 

Ebbene, su cosa siamo concentrati? 
Cosa avete sentito o visto al COMDEX? 
Megahertz, gigabits e multitasking. C'è 
una frattura tra le nostre priorità e quel¬ 
le di molta gente e dei governi. 

Così, mi piacerebbe lasciarvi con il 
pensiero che è venuto il tempo di con¬ 
frontarsi con queste sfide Anche se noi 
continuiamo a innovare e creare, dob¬ 
biamo comunque tenere anche presenti 
le implicazioni più estese di ciò sul futu¬ 
ro che andiamo a creare». 


Gerardo Greco è raggiungibile iramire MC-link alla 
casella grec o e tram ite Internet agli indirizz i gre- 
lrniqimrnnl~iì g 71 562 ^Tbietcomouserve coni 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


121 











AVAILABLE 

VERSION 


'^NCOKTR' P lu 



Modello CAMDE CAMTE 

Tipo DeskTop MiniTower 

Posti da 3“'/2 3 3 

Posti da 5"V* 2 2 

Slots 8 8 

Opzione Ventola Supplementare Si Si 

Sportellino con Serratura No No 

Potenza Reale (W) 200 200 

Larghezza (mm) 361 180 

Profondità (mm) 407 410 

Altezza (mm) 137 330 


CADTE 

CABTE 

CAMT 

CADT 

CABT 

MidiTower 

BigTower 

MiniTower 

MidiTower 

BigTower 

4 

4 

3 

4 

4 

3 

6 

2 

3 

6 

8 

8 

8 

8 

8 

No 

Si 

Si 

No 

Si 

No 

No 

Si 

Si 

Si 

200 

230 

200 

200 

230 

188 

188 

180 

188 

188 

410 

410 

410 

410 

410 

368 

628 

330 

368 

628 


























[EL5R] 

Data Communications 
Computer Graphics 


ELSAmotion 
Processore video 
Sistema operativo 
Formati video 


Fotogrammi /sec 
Colori 

Interpolazione 
Uscita video 


Formati audio 
Software 


Configurazione 


■ Connettori 
CD-ROM 


Alimentazione 
Dimensioni e peso 
Requisiti di sistema 


ELSA MOTION 


Bus 

PCI 

ut mpp 

Windows 3.1x, Windows 95 
MPEG-1 (ISO II 172), piena 
risoluzione SIF 352x288 (PAL), 
352x240 (NTSC) 

25 fotogrammi /sec (PAL), 30 
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Fino a 16,7 milioni di colori, a 
seconda della risoluzione grafica 
Filtri orrizzontali e verticali 
selezionabili 

Via Bus PCI tramite driver DCI. 
dimensione finestra variabile fino 
a tutto schermo, modalità 
HiColor e TrueColor 
MPEG Audio le II, 16-bit 
stereo/mono, 32/44.1/48 kHz 
MCI driver per Windows 3.1x, 
drivers per Windows 
Video CD e CD-I, Video per 
Windows versione run 
lime, ELSA PLAYmate (Windows 
MPEG player) 

Plug and Play (nessun jumper, 
nessun cavo), non occupa nessun 
IRQ o canale DMA 
2x3,5 mm stereo per Line Out 
e cuffie 

Contiene drivers, Utilities ed 
esempi di filmati MPEG 
+ 5V/0.6 A 

120 mm x 106 mm / lOOg 
Uno slot PCI con supporto bus 
master, una scheda 
video con supporto standard DCI 





Via dei Notai, 145 - Blocco 30 - Centergross 
40050 Funo di Argelato (BO) - Italy 
Tel. (++39) - 051/862030 (10 lin.r.a.) 
Fax Amm.ne 861058 - Fax Comm.le 861040 


ELSA WINNER 2000 AVI 




Cod-Artìcolo 

SVELAV2MP 

SVELAV4MP 

Modello 

Winner 2000 
AVI-PCI-2 

Winner 2000 
AVl-PCI-4 

Controller Grafico 

S3 Vision 968 

Bus 

PCI 

Frequenza Orizzontale 

15-300 Khz. PAL. NTSC 

Dnvers 

Windows 3.1 x/95/NT, 

OS/2 Warp, Video for Windows 

Utilities per Windows 

WINman, POWERman, 
GAMMAman, RUNman. etc. 

Power Manaqement 

VESA - DPMS 

DRam Installata (Mb) 

2 1 4 

Pixel Clock (MHz) 

175 


Risoluzioni 

Colori 


Colori | Freq. 


2Mb 

4Mb 

1280x1024 

256 

100 

16M 

77 

1152 x 864 

64K 

130 

16M 

76 

1024 x 768 

64K 

160 

16M 

96 

800 x 600 

16M 

157 

16M 

157 










































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| 486DX4-100 

HP340MB 

2.290 

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HARD DISK 540MB + 200 1 

HARD DISK 720MB + 400 1 

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VIDIA-lcd COLORII 

5-640x480x256- 

4MB - AUDIO 16 BIT - TRACK POINT 

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1 4860X4-100 

HD340MB 

3.340 

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5.070 

5.240 

5.370 

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HARD DISK 540MB + 200 

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HARD DISK 1,2GB +1.100 

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HD635 

HD8S0 

HD1280 

4860X2-66 

1.090 

1.140 

1.190 

1.290 

486DX4-100 

1.190 

1.240 

1.290 

1.390 

PENTIUM 75 

1.690 

1.740 

1.790 

1.890 

PENTIUM 90 

1.840 

1.890 

1.940 

2.040 

PENTIUM 100 

1.940 

1.990 

2.040 

2.140 

PENTIUM 120 

2.040 

2.090 

2.140 

2.240 

PENTIUM 133 

2.390 

2.440 

2.490 

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PC 486: MAIN BOARD PCI 256KB CACHE EXP 1MB 
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INFORMATICA E SOCIETÀ 


Prende forma il progetto per la pubblica ammistrazione 

I computer di Stato 
catturati con la Rete 

Varato il piano triennale, l'Autorità per l'informatica è al lavoro sul suo progetto più 
importante: la rete unitaria della PA. Da una parte il «modello Internet», dall'altra il suo 
contrario, cioè la burocrazia italiana. Il cammino verso un'amministrazione efficiente è 
lastricato di contraddizioni che devono essere risolte 

di Manlio Cammarata 


C'è il piano triennale dell'AlPA, c'è una direttiva 
del Governo: la rete si farà. E potrebbe essere il 
punto di svolta nel difficile passaggio verso l'am¬ 
modernamento della pubblica amministrazione 
italiana. Tutti gli uffici saranno in grado di scam¬ 
biarsi informazioni, il che significa non solo l'unifi¬ 
cazione dei protocolli di comunicazione, ma so¬ 
prattutto l'armonizzazione (e quindi la semplifica¬ 
zione) delle procedure. Con tutti gli effetti positivi 
che si possono immaginare sulla trasparenza 
dell'azione amministrativa e sull'informazione ai 
cittadini. 

Le dimensioni del progetto sono enormi, per¬ 
ché esso coinvolge decine di migliaia di uffici (so¬ 
lo i comuni sono più di 9.000) e un numero altret¬ 
tanto elevato di procedimenti, che dovranno esse¬ 
re rivisti nella prospettiva di un'amministrazione 
«cablata». Ma queste non sono le sole difficoltà 
che possono rallentare il progetto o limitarne lo 
sviluppo. Ci sono altri ostacoli da superare, soprat¬ 
tutto per quanto riguarda l'esistenza di elementi 
contrastanti, che possono trasformarsi in contrad¬ 
dizioni interne del piano e renderlo di difficile rea¬ 
lizzazione. E c'è il nemico numero uno, la menta¬ 
lità del potere burocratico, che non cede facilmen¬ 
te all’avanzata delle tecnologie che possono bat¬ 
terlo. 

Tuttavia, tra un passo indietro e due di lato, si 
compiono anche passi in avanti. Forse lentamen¬ 
te. troppo lentamente, se si considera la velocità 
di evoluzione delle tecnologie e il loro impatto sul¬ 
la società. Il progetto della rete della pubblica am¬ 
ministrazione parte dunque in un contesto che da 
una parte non è preparato ad accoglierlo, e dall'al¬ 
tra si prepara ad impadronirsene per consolidare o 
creare nuovi centri di potere. 

Il progetto dell'AlPA 

La rete unitaria della pubblica amministrazione 
è il primo degli undici progetti intersettoriali previ¬ 
sti dal piano triennale dell'AlPA. Della rete in sé il 
piano non dice molto. Si limita a porre le premes¬ 
se per successivi studi, fa un rapido conto dei co¬ 
sti (830 miliardi in tre anni, poca cosa se si pensa 
che la «bolletta telefonica» della PA nel 1994 è 


stata pari a 2.200 miliardi) ed enuncia la possibilità 
che entro il 1995 sia realizzabile su Roma il colle¬ 
gamento a larga banda delle principali amministra¬ 
zioni (siamo nel gennaio '96: è stato fatto qualco¬ 
sa?). 

I dettagli arrivano nel maggio dell'anno scorso, 
con la pubblicazione da parte dell'Autorità del pro¬ 
getto per la rete unitaria della pubblica ammini¬ 
strazione. Leggiamo all'inizio che l'obiettivo della 
Rete consiste nel garantire a qualunque utente 
pubblico della rete, purché debitamente autorizza¬ 
to e in condizioni di sicurezza, di poter accedere ai 
dati e alle procedure residenti nei sistemi informa¬ 
tivi di altre amministrazioni, indipendentemente 
dalle reti attraversate e dalle tecnologie adottate 
dai singoli sistemi informativi /.../ In sintesi si in¬ 
tende proporre la realizzazione di un sistema infor¬ 
mativo integrato che vede le diverse amministra¬ 
zioni pubbliche collegate in rete. 

II concetto è «la rete come sistema informati¬ 
vo», secondo una visione condivisa ormai dalla 
maggior parte degli esperti. Non più singoli siste¬ 
mi collegati in qualche modo per scambiarsi dati o 
consentire elaborazioni a distanza, ma un «luogo» 
(o forse un «non-luogo», come insegna il modello 
Internet) dove si trovano e si trattano le informa¬ 
zioni. Il progetto non nasconde le difficoltà che si 
frappongono alla realizzazione del modello. È ne¬ 
cessario che... si proceda alle necessarie modifi¬ 
che organizzative e sistemistiche nella tenuta del¬ 
le basi di dati e nelle applicazioni esistenti e si mo¬ 
difichino le procedure e l'organizzazione degli uffi¬ 
ci in modo da renderle coerenti con il nuovo as¬ 
setto del sistema informativo. Non è uno scherzo, 
perché si tratta di rivoltare buona parte della pub¬ 
blica amministrazione, superando sia la cultura bu¬ 
rocratica, sia i complessi equilibri di potere che di 
questa cultura fanno parte. Ma forse è la sola 
strada percorribile per costruire un'amministrazio¬ 
ne moderna ed efficiente, al di là dei «pannicelli 
caldi» fatti di decreti e circolari che modificano gli 
orari di apertura al pubblico o altri dettagli che non 
cambiano la sostanza dell'organizzazione. 

Il progetto passa poi a descrivere la situazione 
attuale (52 organizzazioni della PA che si avvalgo¬ 
no di circa 75 sistemi centrali, 3.250 sistemi dipar- 


MCmicrocomputer n, 158 - gennaio 1996 


125 








INFORMATICA E SOCIETÀ 


timentali, oltre 70.000 posti di lavoro dotati di 
strumenti informatici; e poi 20 reti virtuali, 50 reti 
dedicate che utilizzano oltre 9.000 circuiti diretti), 
il tutto realizzato con tecnologie proprietarie e una 
totale disomogeneità di procedure. Si esaminano 
quindi i costi attuali, la modesta quantità di pro¬ 
cessi automatizzati (il 14 per cento), e lo stato del¬ 
le reti, per arrivare a enunciare gli obiettivi strate¬ 
gici. Che sono, ancora una volta, l'interoperabilità 
dei sistemi, il riordino e la semplificazione dei pro¬ 
cedimenti amministrativi puntando alla smateria- 
lizzazione dei procedimenti, e via discorrendo. Si 
giunge poi al punto più interessante, perché rias¬ 
sume i concetti che sono alla base del rinnova¬ 
mento: l'architettura della rete. 

Il modello proposto dall’AlPA è fondato su 


quattro livelli sovrapposti: 1) i supporti fisici, cioè 
i cavi, e gli apparati per il trasferimento delle 
informazioni, capaci di trasportare anche voce e 
immagini; 2) il trasporto delle informazioni, che 
definisce le modalità e i protocolli per l'inter¬ 
scambio dei dati; 3) l'interoperabilità, assicurata 
da apparati e procedure (servizi comuni, posta 
elettronica, traduzione di protocolli ecc.); 4) le ap¬ 
plicazioni, che appartengono alle singole ammini¬ 
strazioni. Salta subito all'occhio dell’esperto che 
lo schema proposto ricalca i primi quattro livelli 
del modello ISO-OSI, corrispondente su questi 
punti al TCP/IP di Internet, e ci troviamo quindi 
nella piena applicazione degli standard interna¬ 
zionali più diffusi. 

Dopo aver esaminato le soluzioni organizzative 


Tra tecnologia e burocrazia 

Il progetto della rete unitaria della pubblica 
amministrazione è il risultato di un percorso 
che inizia tre anni fa, esattamente il 12 feb¬ 
braio 1993, quando il Governo Amato emana il 
decreto legislativo n. 39, intitolato «Norme in 
materia di sistemi informativi delle ammini¬ 
strazioni pubbliche, a norma dell'alt. 2, comma 
1, lettera mm, della legge 23 ottobre1992, n. 
421». 

In realtà il decreto 39/93 non contiene sem¬ 
plici «norme in materia di sistemi informativi», 
ma introduce alcuni principi fondamentali e, 
soprattutto, istituisce l'AlPA, Autorità per 
riinformatica nella Pubblica Amministrazione. 
Le innovazioni più importanti sono contenute 
nell'art. 3: 1. Gli atti amministrativi adottati da 
tutte le pubbliche amministrazioni sono di nor¬ 
ma predisposti tramite i sistemi informativi au¬ 
tomatizzati. 2. Nell'ambito delle pubbliche am¬ 
ministrazioni l'immissione, la riproduzione su 
qualunque supporto e la trasmissione di dati, 
informazioni e documenti mediante sistemi 
informatici o telematici, nonché l'emanazione 
di atti amministrativi attraverso i medesimi si¬ 
stemi, devono essere accompagnate dall’indi¬ 
cazione della fonte e del responsabile dell'im¬ 
missione, riproduzione, trasmissione o emana¬ 
zione. Se per la validità di tali operazioni e de¬ 
gli atti emessi sia prevista l'apposizione di fir¬ 
ma autografa, la stessa è sostituita dall'indica¬ 
zione a stampa, sul documento prodotto dal si¬ 
stema automatizzato, del nominativo del sog¬ 
getto responsabile. Questa, nell'ottica della 
pubblica amministrazione italiana, è un'auten¬ 
tica rivoluzione, perché pone le basi per fare 
piazza pulita di tonnellate di carta e defatiganti 
cerimoniali di presentazione di atti «alla firma» 
di questo o quel funzionario. L'art. 4 introduce 
il nuovo organismo: 7. È istituita l'Autorità per 
l'informatica nella pubblica amministrazione, 
denominata ai fini del presente decreto Auto¬ 
rità, la quale opera presso la Presidenza del 


Consiglio dei Ministri con autonomia tecnica e 
funzionale e con indipendenza di giudizio. 2. 
L'Autorità è organo collegiale costituito dal 
presidente e da quattro membri, scelti tra per¬ 
sone dotate di alta e riconosciuta competenza 
e professionalità e di indiscussa moralità e in¬ 
dipendenza... Istituzione attesa, che dovrebbe 
finalmente introdurre quel coordinamento tra 
gli uffici che la precedente commissione del 
Dipartimento della Funzione pubblica, nono¬ 
stante le buone intenzioni, non era riuscita a 
realizzare. 

I compiti della neonata Autorità, subito ri- 
battezzata «AIPA» tra gli addetti ai lavori, sono 
molti e complessi: Specifica l'art.7: 7. Spetta 
all'Autorità: a) dettare norme tecniche e criteri 
in tema di pianificazione, progettazione, realiz¬ 
zazione, gestione, mantenimento dei sistemi 
informativi automatizzati delle amministrazioni 
e delle loro interconnessioni, nonché della loro 
qualità e relativi aspetti organizzativi; dettare 
criteri tecnici riguardanti la sicurezza dei siste¬ 
mi; b) coordinare, attraverso la redazione di un 
piano triennale annualmente riveduto, i pro¬ 
getti e i principali interventi di sviluppo e ge¬ 
stione dei sistemi informativi automatizzati 
delle amministrazioni; c) promuovere, d'intesa 
e con la partecipazione anche finanziaria delle 
amministrazioni interessate, progetti interset¬ 
toriali e di infrastruttura informatica e telemati¬ 
ca previsti dal piano triennale {...]; d) verificare 
periodicamente, d'intesa con le amministrazio¬ 
ni interessate, i risultati conseguiti nelle singo¬ 
le amministrazioni, con particolare riguardo ai 
costi e benefici dei sistemi informativi automa¬ 
tizzati [...]; e) definire indirizzi e direttive per la 
predisposizione dei piani di formazione del 
personale in materia di sistemi informativi au¬ 
tomatizzati e di programmi per il reclutamento 
di specialisti [...]; f) fornire consulenza al Presi¬ 
dente del Consiglio dei Ministri per la valuta¬ 
zione di progetti di legge in materia di sistemi 


126 


MCmicrocomputer n, 158 - gennaio 1996 










INFORMATICA E SOCIETÀ 


(con un occhio particolare alla delicata fase di tran¬ 
sizione) e gli aspetti finanziari, il progetto conclu¬ 
de: Per garantire il coordinamento delle diverse 
amministrazioni dovrà essere creato un gruppo di 
lavoro presso la Pesidenza del Consiglio, in modo 
da avere una sede neutrale ed autorevole per sa¬ 
nare eventuali conflitti tra le diverse amministra¬ 
zioni. Vedremo tra poco come la Presidenza del 
Consiglio ha recepito le indicazioni dell’Autorità. 

Dunque il progetto si pone come un buon pun¬ 
to di partenza togliere alla rete della PA quell'aura 
di Araba Fenice che l'ha circondata fino a oggi. Ci 
sono tuttavia alcuni punti che destano qualche 
perplessità. Per il supporto fisico, per esempio, si 
prevede un'infrastruttura dedicata, una dorsale 
primaria interregionale a larga banda di elevatissi- 



Guido M Rey. 
presidente 
dell'Autorità per 
l'informatica nella 
pubblica 
ammmistraiione 


informativi automatizzati g) nelle materie di 
propria competenza e per gli aspetti tecnico¬ 
operativi, curare i rapporti con gli organi delle 
Comunità europee e partecipare ad organismi 
comunitari ed internazionali [...]; h) proporre al 
Presidente del Consiglio dei Ministri l'adozione 
di raccomandazioni e di atti d'indirizzo alle re¬ 
gioni, agli enti locali e ai rispettivi enti stru¬ 
mentali o vigilati ed ai concessionari di pubbli¬ 
ci servizi; i) comporre e risolvere contrasti ope¬ 
rativi tra le amministrazioni concernenti i siste¬ 
mi informativi automatizzati; I) esercitare ogni 
altra funzione utile ad ottenere il più razionale 
impiego dei sistemi informativi, anche al fine 
di eliminare duplicazioni e sovrapposizioni di 
realizzazioni informatiche [...]. 

Si legge poi all'art.8: 1. L'Autorità esprime 
pareri obbligatori sugli schemi dei contratti 
concernenti l'acquisizione di beni e servizi rela¬ 
tivi ai sistemi informativi automatizzati per 
quanto concerne la congruità tecnico-econo¬ 
mica 4. Il parere dell'Autorità è rilasciato 
entro il termine di sessanta giorni dal ricevi¬ 
mento della richiesta [...]. 

Segue l'art. 9: 1. L'Autorità fissa contenuti, 
termini e procedure per la predisposizione del 
piano triennale e delle successive revisioni an¬ 
nuali di cui all'art. 7, comma 1, lettera b). 2. Ai 
fini della predisposizione del piano triennale e 
delle successive revisioni annuali: a) l'Autorità 
elabora le linee strategiche per il consegui¬ 
mento degli obiettivi di cui all'art. 1, comma 2; 
b) le amministrazioni propongono una bozza 
di piano triennale relativamente alle aree di 
propria competenza, con la specificazione, per 
quanto attiene al primo anno del triennio, de¬ 
gli studi di fattibilità e dei progetti di sviluppo, 
mantenimento e gestione dei sistemi informa¬ 
tivi automatizzati da avviare e dei relativi obiet¬ 
tivi, implicazioni organizzative, tempi e costi di 
realizzazione e modalità di affidamento; c) 
l’Autorità redige il piano triennale sulla base 
delle proposte delle amministrazioni, verifican¬ 
done la coerenza con le linee strategiche di cui 
alla lettera a), integrandole con iniziative tese 


al soddisfacimento dei fondamentali bisogni 
informativi e determinando i contratti di gran¬ 
de rilievo 

L'AIPA e i suoi piani 

Ho riportato ampi stralci degli articoli del DL 
39/93, perché essi contengono la causa di mol¬ 
ti problemi di oggi e, se non si pone rimedio, 
di quelli di domani. L'AIPA deve infatti svolge¬ 
re una notevole mole di compiti, per i quali il 
suo organico è probabilmente sottodimensio¬ 
nato, con la conseguenza che le attività corren¬ 
ti (soprattutto la formulazione dei «pareri» sui 
progetti di informatizzazione di importo supe¬ 
riore a 300 milioni di lire) assorbono risorse 
che potrebbero essere dedicate ad attività di 
importanza più strategica. 

Forse è anche questo il motivo per cui nei 
suoi due anni di attività effettiva l'AlPA non ha 
dedicato molta attenzione ai grandi temi 
dell'art. 3 del DL 39, quelli relativi al passaggio 
dalla gestione cartacea alla gestione informa¬ 
tizzata, capaci da soli di imporre una svolta 
nelle procedure della pubblica amministrazio¬ 
ne, né ad argomenti correlati di grande rile¬ 
vanza organizzativa, come l'attuazione del co¬ 
dice unico per l'identificazione del cittadino nei 
suoi rapporti con tutti gli uffici. 0, se se ne è 
occupata, non ha ancora concretizzato in atti 
formali i risultati del lavoro. 

Comunque, dopo un piano-stralcio per il '94, 
emesso per risolvere alcune questioni di gran¬ 
de urgenza, alla fine del '94 l'Autorità ha for¬ 
mulato e ottenuto l'approvazione del piano 
triennale 1995-97. Il piano, come prescrive il 
DL 39, è stato redatto sulla base dei piani delle 
singole amministrazioni, coordinati e inseriti in 
una visione strategica generale. 

Qui è oppotuno aprire una parentesi, perché 
proprio dalla lettura del ponderoso documento 
emerge il suo limite più grave. Si tratta infatti 
di proposte che, già al momento della redazio¬ 
ne del piano complessivo, sono vecchie di al¬ 
meno un anno (considerando i tempi di elabo¬ 
razione da parte dei singoli uffici), e si proietta- 


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127 











INFORMATICA E SOCIETÀ 


ma affidabilità che copre tutte le regioni d'Italia, 
ed è in grado di funzionare anche dopo il verificar¬ 
si di grossi eventi catastrofici sia di origine natura¬ 
le che umana. Sembra, in altri termini, che si vo¬ 
glia materialmente costruire questa dorsale, ma¬ 
gari blindata e protetta con le armi. In realtà oggi 
in Italia sulle lunghe distanze, anche considerando 
la sola rete della Stet, la banda disponibile appare 
più che sufficiente; basta affittarne quanta ne ser¬ 
ve. E per quanto riguarda la sicurezza contro 
eventi catastrofici di origine naturale o umana 
(leggi: terrorismo), si è capito da tempo che la 
continuità dei collegamenti se non si difende con 
le blindature, ma con la commutazione sulle reti 
magliate, come dimostra, ancora una volta, l'idea 
originaria di Internet. 


La direttiva del Governo 

Il documento dell'AlPA porta la data del 12 
maggio 1995. Il 5 settembre il Governo risponde 
con una direttiva articolata in cinque punti. Dopo 
aver ribadito, al punto 1, che la rete costituisce un 
progetto intersettoriale prioritario per il persegui¬ 
mento degli obiettivi di efficienza, miglioramento 
dei servizi, potenziamento dei supporti conoscitivi 
e contenimento dei costi dell'azione amministrati¬ 
va, al punto 2 la direttiva afferma che la Rete uni¬ 
taria consentirà, in prospettiva, al sistema infor¬ 
mativo di ciascuna amministrazione, l'accesso ai 
dati e alle procedure residenti nei sistemi informa¬ 
tivi delle altre e offrirà un sistema informativo in¬ 
tegrato che permetterà alle singole amministrazio¬ 


ne in avanti di tre anni, cioè a un periodo di 
ben quattro anni successivo alla loro imposta¬ 
zione. Se consideriamo la velocità di sviluppo 
delle tecnologie dell'informazione, questo tem¬ 
po appare biblico: ogni diciotto mesi, secondo 
gli esperti, raddoppia la potenza di calcolo di¬ 
sponibile a parità di costo, mentre i prezzi dei 
singoli prodotti tendono a diminuire con un rit¬ 
mo che, in qualche caso, arriva al venti per 
cento l'anno. 

Nel frattempo si evolve anche la concezione 
stessa delTimpiego degli strumenti informatici. 
Quattro anni fa, per esempio, si discuteva ac¬ 
canitamente se i mainframe avessero un futu¬ 
ro: questione dimenticata, accantonata quando 
si è capito che lo sviluppo dei grandi sistemi 
non avrebbe visto la prevalenza dei «mini» al 
posto dei «maxi», o viceversa, ma si dirigeva 
verso il concetto della rete stessa come «siste¬ 
ma», nel quale macchine grandi e piccole svol¬ 
gono compiti diversi e complementari. 

Altri argomenti suggeriscono l'idea 
dell'inopportunità di tracciare piani dettagliati 
a lungo termine, se non addirittura dell'impos- 
sibiltà di programmare seriamente sviluppi 
pluriennali. Si pensi all'evoluzione delle inter¬ 
facce-utente: gli sviluppi più recenti (OS/2, 
Windows 95) stanno cambiando compieta- 
mente il modo di lavorare al computer, al pun¬ 
to che tra qualche tempo il concetto stesso di 
«alfabetizzazione informatica» sarà diverso da 
quello che conosciamo. Come lavoreremo fra 
tre anni? È necessario che i nuovi utenti, tanto 
per fare un esempio banale, imparino la sin¬ 
tassi dei comandi DOS? La risposta, parados¬ 
sale, è «si», ma solo perché fra un anno saran¬ 
no completati i sistemi informativi, o i loro ag¬ 
giornamenti, progettati tre anni fa, quando il 
DOS era ancora padrone della scena nel mon¬ 
do dell'informatica personale! 

È necessario inventare un modo diverso di 
progettare l'informatica nella PA, tenendo con¬ 
to delle lentezze burocratiche. Anzi, cercando 
prima di tutto il modo di eliminare queste len¬ 
tezze. Ma non è questa la sede per affrontare 


un argomento di tale portata (cercheremo di 
farlo in futuro), come per un altro argomento 
delicato: il maggiore rallentamento che l'Auto¬ 
rità stessa, con la sua impostazione burocrati¬ 
ca, finisce col determinare nelle procedure di 
informatizzazione. Questo punto viene spesso 
sollevato dall'industria, dai fornitori grandi e 
piccoli delle amministrazioni, che vedono al¬ 
lontanarsi nel tempo il ritorno degli investi¬ 
menti effettuati, anche a causa delle incertezze 
prodotte da una normativa ancora in fase di 
rodaggio. È chiaro che non si può tornare in¬ 
dietro, al tempo in cui i fornitori dettavano leg¬ 
ge seguendo esclusivamente i loro interessi, 
con i risultati che oggi conosciamo: l'informati¬ 
ca pubblica composta da un'enorme quantità 
di sistemi diversi, che non comunicano fra lo¬ 
ro, difficili e costosi da aggiornare. Ma l'espe¬ 
rienza di questi primi due anni di vita dell'AlPA 
dimostra che anche il nuovo sistema (apparen¬ 
temente corretto, fatto di rigidi capitolati, studi 
di fattibilità, monitoraggi e così via) deve esse¬ 
re reso più funzionale. Se si vuole che l'infor¬ 
matica diventi il motore dell'efficienza dalla 
pubblica amministrazione, bisogna prima di 
tutto rendere più efficiente l'Autorità preposta 
ad essa, ripensando alcune disposizioni del DL 
39/93. 

Chiudiamo la parentesi e ritorniamo ai con¬ 
tenuti del piano triennale. Al primo punto tro¬ 
viamo una nostra vecchia conoscenza, che di¬ 
mostra quanto poca strada sia stata fatta in 
questi anni per il rinnovamento dell'informati¬ 
ca nella PA: i «progetti intersettoriali» di buona 
memoria, introdotti del Decreto del Presidente 
del Consiglio dei Ministri del 75 febbraio 7 989 
«Coordinamento delle iniziative e pianificazio¬ 
ne degli interventi in materia di automazione 
nelle amministrazioni pubbliche» (si veda 
«Sette domande per sette progetti, MCmicro- 
computer n. 101, novembre 1990, pag. 146). 
Con il piano triennale i progetti sono aumenta¬ 
ti di numero e al primo posto c'è, finalmente, 
«La rete unitaria della pubblica amministrazio¬ 
ne». 


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MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 









INFORMATICA E SOCIETÀ 


ni, da un lato, di «colloquiare » tra di loro per lo 
scambio di ogni documento ed informazione utile, 
dall'altro, di proporsi verso la collettività come 
centro unitario erogatore di dati e prestazioni am¬ 
ministrative favorendo, così. «l'avvicinamento» 
del cittadino all'Amministrazione e il decentra¬ 
mento «reale» di quest'ultima. 

Prosegue la direttiva: La Rete unitaria Ida realiz¬ 
zare in modo da evitare interferenze che compro¬ 
mettano l'attività corrente delle amministrazioni) 
assicurerà l'interconnessione telematica di tutte 
le reti esistenti. Le reti delle singole amministra¬ 
zioni - anche dopo l'integrazione all'interno del si¬ 
stema unico - continueranno a funzionare sotto la 
responsabilità di queste ultime, conservandosi a 
ognuna di esse anche la competenza e responsa¬ 
bilità della progettazione e realizzazione dei propri 
sistemi informativi, pur se nel rispetto di nuove 
regole tecniche comuni. La Rete unitaria - che si 
manifesta come un sistema integrato delle singo¬ 
le reti le, dunque, come «Rete di reti») - condurrà 
all'utilizzazione ottimale delle risorse telematiche 
e a significative economie nei costi di impianto e 
di esercizio. Qui si deve fare attenzione: ii proget¬ 
to dell'Autorità non parla di «rete di reti», ma solo 
di «rete unitaria». Sono, o possono essere, due 
diverse architetture di sistema, anche se in ogni 
caso si può parlare di un «sistema informativo uni¬ 
co». La differenza fondamentale è nella localizza¬ 
zione del controllo, che nella rete unitaria è cen¬ 
tralizzato, mentre nella rete di reti è distribuito. 
Vedremo più avanti le implicazioni di quello che 
sembra il modello definitivo. 

Leggiamo ancora: La Rete unitaria sarà attivata 
con interconnessioni telematiche, attraverso ca¬ 
nali di comunicazione e appositi nodi di commuta¬ 
zione e mstradamento assicurando punti di acces¬ 
so nei capoluoghi di provincia e. progressivamen¬ 
te m tutte le sedi delle singole amministrazioni. Ai 
fini di tali interconnessioni saranno operati, nelle 
singole reti, gli interventi necessari in conformità 
a quanto verrà disposto dalle regole tecniche det¬ 
tate - come prevede il decreto legislativo 12 feb¬ 
braio 1993, n. 39, - dall'Autorità per l'Informatica 
della P A. L'interconnessione tra i sistemi infor¬ 
mativi avverrrà, in sede periferica, utilizzando i co¬ 
mitati metropolitani e provinciali di cui al decreto- 
legge 24 novembre 1990, n. 344, convertito con 
modificazioni dalla legge 23 gennaio 1991, n. 21, 
e al decreto-legge 13 maggio 1991, n. 152, con 
modificazioni convertito dalla legge 12 luglio 
1991, n. 203, quali punti di accesso per la «Rete 
di Governo» che farà capo al Ministero dell'Inter¬ 
no. 

A questo punto inizia la confusione, perché una 
cosa è il progetto della rete unitaria della PA, una 
cosa è la rete, già operante, che collega il Ministe¬ 
ro dell'Interno con tutte le prefetture, ed è desti¬ 
nata a compiti di ordine pubblico, protezione civile 
e simili. C'è poi la rete che collega la Presidenza 
del Consiglio ai commissari del presso le Regioni, 
che probabilmente è quella designata nella diretti¬ 
va come «rete di Governo» Ora, dal dettato del 
provvedimento, sembra di capire che l'intercon¬ 
nessione delle sottoreti con la rete principale deb¬ 



ba realizzarsi presso i comitati regionali e provin¬ 
ciali. organismi burocratici a cui si attribuirebbe la 
singolare funzione di «router» sotto il controllo del 
Ministero dell'Interno. Forse si vuol dire che la re¬ 
te della Presidenza del Consiglio dovrebbe inte¬ 
grarsi con quella dedicata all’ordine pubblico, ma 
resta la questione della rete unitaria della PA: si 
vuole mettere anche questa sotto la giurisdizione 
degli organismi di polizia? 

Riassumendo: a) c'è un progetto di rete della 
pubblica amministrazione, che dovrà servire ai di¬ 
versi uffici per svolgere le rispettive funzioni, 
scambiando dati e unificando procedure: b) c'è 
una rete per l'ordine pubblico, che è bene che ri¬ 
manga separata dal resto e ben protetta, anche 
contro eventuali usi «deviami», c) c'è una rete 
che serve al Governo per comunicare con i suoi 
commissari e che, per quanto si può capire, do¬ 


lina pagina del Web 
dell'Autorità pei 
l'informatica 


Lo schema a blocchi 
della rete unitaria, 
secondo l'ultimo 
documento dell'AlPA 



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INFORMATICA E SOCIETÀ 



vrebbe essere integrata nella rete di polizia (ma 
perché non in quella unitaria?). Ma un'altra lettura 
della direttiva fa sorgere il sospetto che si voglia 
porre l'intero sistema pubblico di telecomunicazio¬ 
ni sotto II controllo del Ministero dell'Interno, cosa 
più adatta a uno stato di polizia che a una nazione 
democratica. 

Passiamo al punto 4, nel quale si legge: Il siste¬ 
ma prenderà inizio con la realizzazione della rete 
metropolitana di Roma, per la quale verranno 
adottate soluzioni innovative coerenti con l'evolu¬ 
zione in atto dei processi di standardizzazione, te¬ 
nendo di vista la necessità di ricondurre all'interno 
della Rete unitaria sia il servizio dati che il traffico 
telefonico e di videoconferenze. I servizi forniti 
dalla rete metropolitana verranno progressiva¬ 
mente estesi anche a livello nazionale. Successi¬ 
vamente. anche le reti delle Regioni, degli enti lo¬ 
cali e degli enti pubblici di dimensione inferiore a 
quella nazionale potranno interconnettersi con la 
Rete unitaria, nel rispetto delle autonomie, anche 
finanziarie, costituzionalmente garantite. Il dise¬ 
gno della «rete di reti» prende dunque corpo a 
partire dalla rete metropolitana di Roma, «per la 
quale verranno adottate soluzioni innovative coe¬ 
renti con l'evoluzione in atto dei processi di stan¬ 
dardizzazione», quindi con l'unificazione del traffi¬ 
co di voce, immagini e dati. Quindi l'innovazione 
sarà trasferita a livello nazionale e infine si avrà la 
connessione delle reti degli altri enti sparsi sul ter¬ 
ritorio. Tutto questo coincide con gli interessi di 
Telecom Italia, che avrà un motivo in più, e una 
giustificazione verso chi protesta per il consolida¬ 
mento della sua posizione dominante, per accele¬ 
rare il cablaggio in fibra ottica di Roma e del resto 
d'Italia. 

La direttiva si conclude prospettando obblighi e 
scadenze, fra le quali appare decisiva quella del 
prossimo 31 gennaio, quando l'Autorità per l’Infor¬ 
matica dovrà presentare lo studio di fattibilità del 
disegno governativo. 

Alla fine. Internet! 

E l'AlPA che fa? Si mette al lavoro per presen¬ 


tare lo studio di fattibilità, il che significa, prima di 
tutto, mettere in chiaro le linee generali del dise¬ 
gno, che fino a questo punto è ancora nebuloso 
Infatti né il progetto iniziale, né la direttiva del Go- I 
verno entrano in particolari tecnici, come gli stan¬ 
dard, che sono essenziali per calcolare costi, tem¬ 
pi e modalità di realizzazione. A che punto sono i 
lavori? 

Non è difficile scoprirlo, perché non solo l'Auto¬ 
rità procede a tappe forzate, con riunioni su riunio¬ 
ni, ma dà pubblicamento conto dei suoi lavori. Su 
Inter net. Non ci credete? Allora collegatevi all'indi¬ 
rizzo hnp.//www.aipa.i 1 e scoprirete molte cose 
interessanti. Circolari, documenti, collegamenti ad 
altri Web, l'elenco delle riunioni già svolte e i nomi 
delle persone che sono intervenute. E, per ultimo, 
un testo che si intitola «La rete unitaria della pub¬ 
blica amministrazione» (http://www.aipa.it/- 
gai4.html), disponibile anche in formato Word e 
pronto per essere acquisito mediante «ftp»! Il sito 
dell'Autorità è diventato adulto e non ha nulla da 
invidiare a quelli di molte pubbliche amministrazio¬ 
ni di altri paesi. Se la rete della PA incomincia da 
qui, possiamo incominciare a sperare. 

Vediamo dunque i passaggi più interessanti del 
documento, che si compone di sette paragrafi. Il 
primo è un'introduzione, che illustra prima di tutto 
le dimensioni dell'operazione: La Rete unitaria del¬ 
la pubblica amministrazione sarà in realtà una rete 
di reti in cui ogni amministrazione manterrà una 
propria spiccata autonomia. La Rete unitaria sarà 
composta da circa 70 reti luna per ogni ammini¬ 
strazione o direzione generale/centrale), ciascuna 
con circa 100 sedi distribuite sul territorio naziona¬ 
le. Il numero delle sedi distribuite in realta varia, 
da rete a rete, da 20 a 1400, se si esclude il Mini¬ 
stero della Pubblica Istruzione che conta 14.000 
istituti scolastici divisi in 45.000 sedi. Sarà inoltre 
presente una rete per interconnettere tutte le am¬ 
ministrazioni locali che sono circa 10.000, esclu¬ 
dendo le sedi del Sistema Sanitario Nazionale. Se¬ 
gue l'indicazione che per le reti potranno essere 
usati circuiti virtuali X.25, frame relay o ATM 

Il secondo paragrafo stabilisce che il fornitore o 
i fornitori della rete a livello fisico e data link saran¬ 
no scelti mediante opportune procedure (gara o 
altro) I...I Per le principali aree metropolitane è 
prevista l'utilizzazione di reti metropolitane in tec¬ 
nologia ATM. Le amministrazioni centrali potranno 
acquistare dal fornitore della rete dei VC (circuiti 
virtuali, ndr) ed utilizzarli per realizzare la propria 
rete interconnettendo direttamente apparati già 
esistenti (ad esempio, nel mondo IBM/SNA, 3745 
e 3174). È anche possìbile ed auspicabile che i VC 
vengano utilizzati per interconnettere reti locali 
(LAN) tramite router multiprotocollo. 

Con il paragrafo 3 si precisa l'architettura ge¬ 
nerale della rete: Le reti delle amministrazioni sa¬ 
ranno interconnesse tra loro a formare la Rete 
unitaria in un punto di contatto. La Rete unitaria si 
collegherà nel punto di contatto anche con le reti 
delle amministrazioni locali, con le reti private dì 
alcuni Enti IBankitalia, SIA, ecc.) e con il mondo 
esterno (tramite Internet). Il punto di contatto do¬ 
vrà avere una struttura almeno duplicata per moti¬ 


vo 


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INFORMATICA E SOCIETÀ 


vi di affidabilità. Si può anche ipotizzare di triplica¬ 
re il punto di contatto e di distribuirlo geografica¬ 
mente in modo opportuno per aumentare l'effi¬ 
cienza delle comunicazioni tra le sedi periferiche 
delle amministrazioni centrali e le amministrazioni 
locali. Nel punto di contatto saranno realizzati 
meccanismi di Proxy Gateway (detti anche ga- 
teway applicativi) per i principali applicativi (telnet, 
ftp, email, WWW) in modo che gli utenti delle am¬ 
ministrazioni riescano ad accedere all'intera Inter¬ 
net. Alcuni Proxy Gateway saranno bidirezionali 
(quelli meno critici dal punto di vista della sicurez¬ 


za, ad esempio, posta elettronica e World Wide 
Web) in modo che il mondo esterno (gli utenti In¬ 
ternet) possano inviare posta elettronica ad utenti 
delle amministrazioni e accedere alle informazioni 
pubbliche. 

A questo punto qualsiasi modesto conoscitore 
di Internet può immaginare quello che segue: do¬ 
po un paragrafo opportunamente dedicato alla si¬ 
curezza (che accoglie la soluzione dei «firewall»), 
il paragrafo 5. si intitola semplicemente «Il proto¬ 
collo IP». Il protocollo utilizzato dai router sulla Re¬ 
te unitaria sarà il protocollo IP (Internet Protocol). 


Strategie per un’Italia nuova 


lll.sig. 

Dott. Lamberto Dini, 

Presidente del Consiglio dei Ministri, 

Palazzo Chigi, 

Roma 

Signor Presidente, 

nella mia veste di membro dell'Autorità per 
Informatica nella Pubblica Amministrazione, 
mi permetto di sottoporre alla Sua attenzione 
una questione che sta assumendo sempre più 
un significato politico e strategico per lo svi¬ 
luppo civile ed economico del nostro Paese. 

Mi riferisco alla situazione dell'informatica 
pubblica o, per essere più precisi, al tema del¬ 
lo sviluppo e del migliore utilizzo delle tecno¬ 
logie dell'informazione nell'Ambito della Pub¬ 
blica Amministrazione Italiana. 

Si tratta di un problema di cui, in un Paese 
come gli Stati Uniti, si occupa direttamente il 
vicepresidente Gore con uno staff numeroso 
ed estremamente qualifica¬ 
to. In Italia, invece, questo 
tema è stato tradizionalmen¬ 
te ignorato ed affidato alla 
collaborazione derivante dai 
rapporti spontanei delle 
aziende con le Amministra¬ 
zioni. 

Inizia così una lettera 
aperta inviata il 21 settem¬ 
bre scorso dal professor Ge¬ 
sualdo le Moli, membro 
dell'AlPA, al Presidente del 
Consiglio, accompagnata da 
un documento intitolato «Le 
tecnologie dell'informazione 
per un'Italia nuova: un con¬ 
tributo per le strategie del 
Paese». 

Il documento si divide in 
tre parti: «A cosa serve 
un'Autorità», «L'Autorità co¬ 
me è oggi» e «L'Autorità co¬ 
me dovrebbe essere». Que- Gesualdo Le Moli 


st'ultimo capitolo è il più interessante, perché 
contiene sia una serie di dati di raffronto tra 
l'Italia e i paesi dell'Unione Europea, sia per¬ 
ché avanza una serie di proposte, che partono 
dalla «reingegnerizzazione» della pubblica 
amministrazione e della sua informatica al 
riordino del corpo delle leggi, alla rivitalizza- 
zione dell'industria italiana delle tecnologie 
dell'informazione. Vanno sottolineati i conte¬ 
nuti dell'ultimo paragrafo «Progetti a preva¬ 
lente valenza sociale»: protezione della vita 
umana dagli incidenti, una banca dati sulle 
possibilità di assistenza sociale e sanitaria, 
carta del cittadino, democrazia elettronica. 

In poche pagine è affrontata buona parte 
dei temi della società deM'informazione (resta¬ 
no fuori i grandi problemi, per l'Italia, dei mo¬ 
nopoli e delle concentrazioni editoriali), sicché 
il documento potrebbe essere assunto come 
punto di partenza per una seria discussione 
sul nostro futuro, al di là delle pur legittime 
polemiche sull'AlPA e sulla 
burocrazia. Gesualdo Le Mo¬ 
li conclude infatti la sua let¬ 
tera a Dini: Occorre aprire 
un'assise autorevole su un 
settore che è destinato nei 
prossimi anni a rappresenta¬ 
re più del 30% del PIL dei 
maggiori Paesi e soltanto 
chi, come Lei, siede al livello 
più alto delle nostre istituzio¬ 
ni politiche può autorevol¬ 
mente farlo. 

Questo è il punto: è neces¬ 
sario, è indispensabile, che 
qualcuno incominci a occu¬ 
parsi di questi problemi ai 
più alti livelli istituzionali, co¬ 
me sta avvenendo negli altri 
paesi industrializzati. 

0 diventeremo, nel giro di 
pochissimi anni, una «colo¬ 
nia dell'informazione globa¬ 
le». 



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131 








INFORMATICA E SOCIETÀ 


L’Autorità 

sul World Wide Web 

Molte informazioni riportate in queste 
pagine, e in particolare i testi della direttiva 
del Governo e del documento sulla rete 
unitaria, sono stati tratti dal «sito» telemati¬ 
co dell'Autorità per l'informatica nella pub¬ 
blica amministrazione. Le pagine Web han¬ 
no assunto una nuova veste e si sono arric¬ 
chite di documentazione e collegamenti. Si 
rivelano quindi un'ottima fonte di informa¬ 
zioni non solo per gli uffici pubblici, ma an¬ 
che per i cittadini che vogliono essere 
informati su come procedono i lavori 
dell'organismo presieduto da Guido M. 
Rey. 

L'indirizzo è: |http://www.aipa.it| 


La versione di IP attualmente utilizzata è la Z.4, 
ma si prevede di passare, tra un paio di anni, ad 
una nuova versione detta IP V.6 la volte anche 
detta Ipngl. Si consiglia quindi di dotarsi di router 
aggiornabili via software ad IP V.6. Per quanto 
concerne il piano di indirizzamento IP, la Rete uni¬ 
taria avrà in minor parte una numerazione registra¬ 
ta Internet e in maggior parte sarà una rete priva¬ 
ta. L'AIPA chiederà al più presto per la Rete unita¬ 
ria l'assegnazione di un gruppo di 256 reti di clas¬ 
se C al GARR-NIS e di un AS (Autonomous Sy¬ 
stem) Alcune delle 256 reti entreranno a far parte 
dell'AS della Rete unitaria e costituiranno la parte 
della rete annunciata su Internet. Tra l'AS della 
Rete unitaria, quello del GARR e quelli di eventuali 
altri Internet Provider verranno stabilite opportune 
politiche di annuncio delle reti tramite protocollo 
BGP IBorder Gateway Protocol). La parte della re¬ 
te annunciata sarà utilizzata per interconnettere i 
circa 10.000 enti locali distribuiti sul territorio e 
per ospitare i Proxy Gateway. Si noti che per rea¬ 
lizzare tali funzioni è indispensabile utilizzare una 
numerazione registrata in quanto anche gli enti lo¬ 
cali possono aver deciso di adottare una numera¬ 
zione privata conforme allo RFC 1597 e inoltre la 
visibilità dei Proxy Server su Internet è possibile 
solo se questi hanno anche indirizzi registrati. Le 
reti delle pubbliche amministrazioni centrali saran¬ 
no invece realizzate con numerazione privata in 
accordo allo RFC 1597. In particolare si utilizzerà 
la rete di classe A 10 0.0.0 per assegnare gli indi¬ 
rizzi alle amministrazioni, mentre, per quanto con¬ 
cerne le altre reti previste nello stesso standard, 
le sedici di classe B verranno dedicate al progetto 
di collegamento delle scuole del MPI e quelle di 
classe C per numerare gli estremi dei VC Iopera¬ 
zione questa indispensabile per semplificare la ge¬ 
stione e il controllo della rete stessa). 

I due ultimi paragrafi si occupano di altre que¬ 
stioni tecniche, ma il disegno è ormai chiaro: la 
pubblica amministrazione italiana, se tutto andrà 
avanti in questa direzione, sceglie di comunicare 
su Internet e ne adotta il modello architetturale 


Coordinare le iniziative 

Il disegno riprodotto in questa pagina (tratto dal 
documento dell'AlPÀ appena citato e interpretato 
anche sulla base delle indicazioni della direttiva di 
Palazzo Chigi) rende abbastanza bene l'idea di 
quale sarà il disegno generale della rete unitaria 
della PA. Il modello Internet sarà adottato anche 
per quanto riguarda la gestione delle reti regionali 
e locali, perché la gestione di queste, fino ai rou¬ 
ter di interconnessione con la rete nazionale, re¬ 
sterà in ambito locale, mentre il controllo centrale 
farà capo alla rete di Roma. C'è da notare anche 
che da qui partiranno le connessioni con «l'ester¬ 
no», cioè il resto di Internet e altre reti (GARR, re¬ 
te interbancaria, Internet provider privati), fatta ec¬ 
cezione per gli accessi via Internet che le singole 
amministrazioni offriranno ai cittadini. Qui si do¬ 
vrebbe precisare il ruolo di «fornitori di connetti¬ 
vità Internet» che gli uffici pubblici potrebbero 
svolgere: esso non deve entrare in concorrenza 
con i provider privati, ma si dovrebbe piuttosto ap¬ 
plicare lo schema in via di sperimentazione sulla 
rete civica di Roma, dove le strutture presenti sul 
territorio fungono da gateway verso la pubblica 
amministrazione. 

Nei prossimi mesi seguiremo gli sviluppi del 
progetto e le sue implicazioni, cercando soprattut¬ 
to di capire come il modello sarà accolto e applica¬ 
to. sia nelle amministrazioni centrali, sia in quelle 
locali. C'è da tener presente che, nell'enorme va¬ 
rietà di soluzioni presenti nella PA. ci sono anche 
progetti di interconnessione che non si conciliano 
con le recenti decisioni del Governo e dovranno 
essere abbandonati, anche se ci saranno non po¬ 
che resistenze. Un esempio significativo è quello 
del «Centro telematico di distribuzione delle ban¬ 
che dati», istituito da due decreti del Ministero del 
Tesoro (29 settembre 1992 e 20 gennaio 1993), 
istituito presso il Provveditorato generale dello 
Stato e gestito dal Poligrafico: una struttura con 
compiti di «gateway» e conversione di protocolli, 
che diventa del tutto inutile nel momento il cui si 
attua la connessione sulla rete unitaria. Il Poligrafi¬ 
co farebbe bene, invece, a mettere realmente a 
disposizione dei cittadini i testi delle leggi anche 
per via telematica, gratis e senza frapporre diffi¬ 
coltà tecniche e burocratiche. 

L'accesso telematico ai testi legislativi, oltre 
che ai documenti amministrativi, dovrebbe essere 
un diritto di tutti i cittadini, vista la difficoltà di re¬ 
perimento sulla Gazzetta Ufficiale cartacea o attra¬ 
verso le banche dati esistenti (ne abbiamo parlato 
nei mesi scorsi su queste pagine, ne riparliamo 
più avanti a proposito di InterLex). Una soluzione 
potrebbe essere trovata proprio nell’ambito del 
progetto della rete unitaria della pubblica ammini¬ 
strazione. visto che la direttiva del Governo stabili¬ 
sce fra l'altro che la rete offrirà un sistema infor¬ 
mativo integrato che permetterà alle singole am¬ 
ministrazioni /.../ di proporsi verso la collettività 
come centro unitario erogatore di dati e prestazio¬ 
ni amministrative favorendo, cosi, l'avvicinamento 
del cittadino all'Amministrazione. 

Possiamo sperare che sia vero? 


132 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 










INFORMATICA E SOCIETÀ 


Decreto legislativo 103/95: 

il termine per mettersi in regola scade il 26 febbraio 

Internet e BBS 
liberalizzati al contrario 

Notificazione o richiesta di autorizzazione al Ministero delle Poste e Telecomunicazioni: 
questi sono i primi adempimenti richiesti ai fornitori di servizi Internet e ai BBS dal 
decreto legislativo 103/95, che solleva molti dubbi interpretativi. Poi verranno gli 
obblighi derivanti dalla legge sui dati personali 

di Manlio Cammarata 


Abbiamo aspettato per molto tempo una nor¬ 
mativa che stabilisca diritti e doveri degli operatori 
telematici; ne abbiamo discusso anche sulle pagi¬ 
ne del Forum multimediale «La società dell'infor¬ 
mazione» e nel convegno del 28 giugno alla Luiss. 
Ma una parte della normativa c'era già, e nessuno 

10 sapeva, perché era «nascosta» in un decreto le¬ 
gislativo del 17 marzo dell'anno scorso, recante il 
numero 103 e intitolato «Recepimento della diret¬ 
tiva 90/388/CEE relativa alla concorrenza nei mer¬ 
cati di servizi di telecomunicazioni». 

Che c'entra la concorrenza nei mercati delle te¬ 
lecomunicazioni con le strutture telematiche co¬ 
me Internet e BBS? Centra, perché si tratta indub¬ 
biamente di servizi di telecomunicazioni che pos¬ 
sono essere offerti al pubblico in regime in con¬ 
correnza. Di fatto in Italia lo sono sempre stati, 
ma solo per la mancanza di una normativa specifi¬ 
ca: erano del tutto deregolamentati, dopo l’aboli¬ 
zione della famigerata «tassa sul modem» che fu 
oggetto di una lunga battaglia condotta da questa 
rivista, Ora, con il decreto 103, la situazione è 
completamente cambiata, ma la situazione è 
tutt'altro che definita, soprattutto per due motivi: 

11 primo è che il decreto desta non poche incertez¬ 
ze, il secondo è che non è stata ancora emanata 
la normativa che riguarda la protezione dei dati 
personali È possibile anche che l'imminente leg¬ 
ge sulla liberalizzazione dei servizi di telecomuni¬ 
cazioni (che, mentre scrivo, si chiama «disegno di 
legge Gambino») cambi alcune delle disposizioni 
del DLgs 103, che affronta lo stesso argomento. 

Vediamo ora i passi fondamentali del decreto, 
per la parte che ci riguarda. Il testo completo è di¬ 
sponibile in «Net_Lex», la nuova sezione del Fo¬ 
rum multimediale della quale parliamo nel riqua¬ 
drato alla pagina seguente. 

Il decreto legislativo 103/95 

L'art. 1 contiene una serie di definizioni che 
esamineremo più avanti. L'art. 2 recita: Accesso 
alla rete pubblica di telecomunicazioni. 

1. L'accesso alla rete pubblica per la fornitura, 
mediante collegamenti commutati o diretti della 
predetta rete, dei servizi di telecomunicazioni di¬ 
versi dal servizio di telefonia vocale, come definito 


dall'art. 1, comma 1, lettera gl, è consentito, salvo 
quanto disposto nei commi 2 e 3, ai sensi del pre¬ 
sente decreto legislativo. 

2. Il presente decreto legislativo non si applica 
al servizio telex, alla radiotelefonia mobile, al ra- 
dioavviso ed alle comunicazioni via satellite. 

3 . L'accesso di cui al comma 1 può essere li¬ 
mitato, nell'ambito dei poteri di autorizzazione di 
cui all'art. 3, per il rispetto delle esigenze fonda- 
mentali rappresentate: a) dalla sicurezza di funzio¬ 
namento della rete pubblica: b) dal mantenimento 
dell'integrità della rete stessa; cI dalla interopera- 
bilità dei servizi di telecomunicazioni e dalla prote¬ 
zione dei dati qualora ricorrano comprovati motivi 
di interesse pubblico generale non di natura eco¬ 
nomica. U 

Ed ecco l'art. 3: Offerta di servizi di telecomuni¬ 
cazioni 

1. Quando sono utilizzati collegamenti commu¬ 
tati della rete pubblica, i servizi di cui all'art. 2, 
comma I, fatta eccezione per quelli di cui al com¬ 
ma 3 del presente articolo, possono essere offerti 
al pubblico decorsi sessanta giorni dalla presenta¬ 
zione al Ministero delle Poste e delle Telecomuni¬ 
cazioni di una dichiarazione con la relazione de¬ 
scrittiva dei servizi e dei collegamenti. 

2. Quando sono utilizzati collegamenti diretti 
della rete pubblica, l'offerta al pubblico dei servizi 
di cui all'art. 2, comma 1, anche da parte del ge¬ 
store della rete pubblica, deve essere previamen¬ 
te autorizzata dal Ministero delle poste e delle te¬ 
lecomunicazioni . 

3. L'offerta al pubblico di servizi di trasmissione 
dati a commutazione di pacchetto o di circuito, co¬ 
me definiti dall'art. 1. comma 1, lettera il, nonché 
l'offerta al pubblico della semplice rivendita di ca¬ 
pacità. come definita dall'art. 1, comma 7, lettera 
I), devono essere previamente autorizzate dal Mi¬ 
nistero delle Poste e delle Telecomunicazioni, i l. 
L'articolo prosegue con una serie di obblighi im¬ 
posti ai titolari delle autorizzazioni. 

L'art. 4 è dedicato a Interfacce tecniche e omo¬ 
logazione, mentre il 5 stabilisce che È consentito 
interconnettere collegamenti diretti per servizi di 
trattamento delle informazioni e per servizi di tra¬ 
smissione dati a commutazione di pacchetto o di 
circuito tra di loro e con la rete pubblica di teleco- 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


133 







” i cime poi e écmt i tt»o à <fuie Ktfmiert t 

È ammessa la rivendila a terzi. 


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Enterprise Web Pages 


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E espressamente esclusa la rivendita a terzi 


1 


: 


MC-Web: offerte di 

pagine commerciali 

Se è prevista una linea 
dedicata, basta la 
notificazione al 
Ministero delle Poste 
e Telecomunicazioni 


murucazioni, alle condizioni tecniche e commer¬ 
ciali stabilite dalle disposizioni vigenti in materia 

Veniamo all'art. 6. il cui significato è abbastanza 
misterioso: Trattamento dei segnali. 

I Nella prestazione dei servizi di telecomunica¬ 
zioni non sono ammesse restrizioni relative a! trat¬ 
tamento dei segnali prima della loro trasmissione 
sulla rete pubblica o dopo la loro ricezione, diver¬ 
se da quelle occorrenti per la salvaguardia delle 
esigenze connesse all'ordine pubblico, alla sicu¬ 
rezza pubblica ed alla difesa nazionale. 

II successivo art. 7 elenca le sanzioni per chi 
non si attiene alle regole, che consistono nella so¬ 
spensione del servizio o nella revoca dell'autoriz¬ 
zazione, con l'aggiunta di una sanzione ammini¬ 
strativa da cinque a trenta milioni per i casi più 
gravi. L'art. 8 elenca i mezzi di tutela, nel caso che 
il gestore della rete pubblica rifiuti l'interconnes¬ 
sione, il 9 stabilisce che le convenzioni già esi¬ 
stenti per i servizi di comunicazioni devono essere 
aggiornate entro sei mesi dall'entrata in vigore del 
decreto. L’art. 10 dispone che i titolari delle auto¬ 
rizzazioni (compreso il gestore pubblico) devono 
pagare dei contributi da aggiornare ogni due anni, 
la misura di questi contributi sarà stabilita con un 
successivo decreto del Presidente della Repubbli¬ 
ca, previsto nell'alt. 11. 

Infine l'art. 12: Disposizione transitoria. 

1 . Chiunque, alla data di entrata in vigore del 
presente decreto legislativo, offra al pubblico i 
servizi di telecomunicazioni di cui all'art 2. com¬ 
ma 1, deve, entro centoventi giorni dall'entrata in 
vigore del decreto di cui all'art. 11, comma 1 . pre¬ 
sentare la dichiarazione o richiedere l'autorizzazio¬ 
ne in conformità a quanto previsto dall’art 3, 
commi 1, 2 e 3. 

IL DPR 420/95 

Il decreto del Presidente della Repubblica previ¬ 
sto dall'art. 11 viene emanato il 4 settembre 
1995, seguito, il 5 settembre, da un decreto del 
Ministro delle Poste e Telecomunicazioni, che sta¬ 
bilisce l'importo dei contributi da versare per le 
autorizzazioni; sulla Gazzetta Ufficiale n. 253 del 
28 ottobre c'è infine una rettifica al testo prece¬ 
dente (i testi completi sono disponibili su 
«Net_Lex»). 

Il 420/95 contiene una lunga serie di dettagli 


sulle norme del 103. Per quanto ci riguarda osser¬ 
viamo prima di tutto che (art 1 ) per l'offerta dei 
servizi liberalizzati l_l devono essere utilizzati 
esclusivamente collegamenti commutati o diretti 
della rete pubblica. Quindi che (art. 4, comma 2) 
l'interessato deve presentare una dichiarazione 
per ogni tipo di servizio che intende offrire, la 
stessa regola vale per le richieste di autorizzazio¬ 
ne (art 5, comma 4), mentre si precisa (art. 4, 
comma 6) che chi intende gestire ad uso interno i 
servizi liberalizzati (per esempio, per collegare le 
proprie sedi, quindi senza offerta al pubblico), può 
farlo senza dover chiedere l'autorizzazione, dopo 
aver chiesto i collegamenti al gestore della rete 
pubblica. 

Rilevante, come vedremo più avanti, è il primo 
comma dell'art. 6, che stabilisce l'obbligo di alle¬ 
gare alla domanda di autorizzazione il certificato di 
iscrizione alla Camera di Commercio e il cosiddet¬ 
to «certificato antimafia». L'art. 11 dispone che le 
autorizzazioni durano nove anni, possono essere 
rinnovate almeno 120 giorni prima della scadenza 
e non possono essere cedute a terzi. Il decreto ri¬ 
porta poi gli schemi delle dichiarazioni e delle ri¬ 
chieste di autorizzazione. 

Il decreto ministeriale del 5 settembre fissa in 
un milione di lire il «contributo» da versare per 
ogni richiesta o rinnovo di autorizzazione; c'è poi 
una tassa annuale, sempre di un milione, per ogni 
sede in cui siano installate apparecchiature di 
commutazione. 

A chi si applicano le norme? 

A questo punto le domande sono: le norme del 
decreto legislativo 103/95 si applicano ai fornitori 
di Internet e ai BBS, visto che l'articolato non cita 
né direttamente né indirettamente Internet e 
BBS? In caso affermativo, si applica il regime del¬ 
la notificazione o quello della richiesta di autorizza¬ 
zione? 

La risposta alla prima domanda è «si» per i for¬ 
nitori di Internet, «ni» per i BBS. Non c'è dubbio 
infatti che gli uni e gli altri offrono «servizi diversi 
dalla telefonia vocale», previsti dall'art. 2. Inoltre 
ci sono i «considerando» della direttiva europea, 
per il cui recepimento il DLgs 103 è stato emana¬ 
to: ... servizi di telecomunicazioni quali... i servizi 
basati sull'informazione avente ad oggetto l'ac¬ 
cesso a basi di dati: i servizi informatici a distanza; 
i servizi di registrazione e di ritrasmissione di mes¬ 
saggi, ad esempio la posta elettronica; i servizi di 
transazione, ad esempio transazioni finanziarie, 
trasferimento elettronico di dati per uso commer¬ 
ciale, teleacquisto e teleprenotazione... Quindi 
non sembrano possibili dubbi sull'applicabilità di 
queste norme agli Internet provider. Più proble¬ 
matica è la questione che riguarda i BBS. esclusi 
quelli commerciali, che senza dubbio compiono 
un'offerta al pubblico di servizi diversi dalla telefo¬ 
nia vocale (che resta per ora monopolio di Tele¬ 
com Italia, con l'eccezione dei gruppi chiusi di 
utenti) e quindi ricadono nel campo di applicazio¬ 
ne del decreto. Ma ci sono i anche i BBS «no pro- 
fit» , quelli che non fanno pagare i servizi (è il caso 


134 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 





















INFORMATICA E SOCIETÀ 


della rete Fidonet): le disposizioni si riferiscono 
anche a loro? Probabilmente no. perché anche se 
compiono comunque una sorta di «offerta al pub¬ 
blico». il fatto che essa sia a titolo gratuito li pone 
fuori dall'ambito della concorrenza sul mercato. 
C'è inoltre il problema dell'iscrizione alla Camera 
di commercio, del quale si parla più avanti. La 
questione è comunque controversa. Restano sen¬ 
za dubbio esclusi da ogni obbligo solo i BBS stret¬ 
tamente amatoriali, quelli che non realizzano 
un'offerta al pubblico, ma sono destinati ad una 
cerchia ristretta di persone identificate (potrebbe 
forse ipotizzarsi un'estensione del DPR 420, art. 
5, comma 6), 

E veniamo alla seconda domanda: quale regi¬ 
me si deve applicare nei diversi casi, tra la notifi¬ 
cazione e la richiesta di autorizzazione? La rispo¬ 
sta è nei primi tre commi dell’art, 3: 1. Quando 
sono utilizzati collegamenti commutati della rete 
pubblica, i servizi di cui all'art. 2, comma 1, fatta 
eccezione per quelli di cui al comma 3 del presen¬ 
te articolo, possono essere offerti al pubblico de¬ 
corsi sessanta giorni dalla presentazione al Mini¬ 
stero delle Poste e delle Telecomunicazioni di una 
dichiarazione con la relazione descrittiva dei servi¬ 
zi e dei collegamenti. Questo significa che basta 
presentare la notificazione (che è gratuita) quando 
si «offrono» servizi che sfruttano esclusivamente 
le linee commutate della rete telefonica. È il caso 
della maggior parte degli abbonamenti a Internet 


o ai BBS di ogni tipo. Le eccezioni sono nei due 
commi successivi: 2 Quando sono utilizzati colle¬ 
gamenti diretti della rete pubblica, l'offerta al pub¬ 
blico dei servizi di cui all'art. 2, comma I, anche 
da parte del gestore della rete pubblica, deve es¬ 
sere previamente autorizzata dal Ministero delle 
Poste e delle Telecomunicazioni. 

Qui bisogna fare molta attenzione. È vero che i 
«dettaglianti» di Internet impiegano collegamenti 
diretti con i «grossisti», ma l'offerta al pubblico ri¬ 
guarda quasi sempre collegamenti commutati 
Dunque, siccome l'oggetto del decreto è «la con¬ 
correnza nei mercati», la disciplina riguarda «l'of¬ 
ferta», che qui prevede collegamenti commutati. 
L'offerta di collegamenti diretti è propria dei 
«grossisti», in pratica i nodi di Internet, che quindi 
sono sottoposti al regime autorizzatorio. È chiaro 
però che anche l'Internet provider che offre al 
pubblico collegamenti diretti (i maggiori lo fanno) 
ricade per questi nel regime autorizzatorio (ricor¬ 
diamo che bisogna presentare notificazioni o ri¬ 
chieste di autorizzazione separate per ogni servi¬ 
zio). 

Problemi di interpretazione 

È possibile anche un'interpretazione opposta: 
che tutti gli Internet provider e anche molti BBS ri¬ 
cadano per intero nel regime autorizzatorio, per il 
fatto che impiegano collegamenti diretti «a mon- 


Nasce Net Lex: sulla Rete le norme in rete 



FORUM MULTI MEDIALE 

LA SOCIETÀ' DELL'INFORMAZIONE 


I testi completi delle disposizioni richiamate 
in questo articolo sono disponibili su Net_Lex, 
una nuova pagina del Forum multimediale «La 
società deU'informazione». 

Net_Lex nasce come un servizio sperimenta¬ 
le gratuito di pubblicazione dei testi legislativi 
in materia di tecnologie dell'informazione. Co¬ 
me abbiamo più volte sottolineato negli ultimi 
mesi nelle pagine di Informatica e Società, il 
cittadino italiano incontra enormi difficoltà 
quando deve procurarsi il testo di una legge o 
di un regolamento. La Gazzetta Ufficiale non è 
facilmente reperibile, e in ogni caso bisogna 
sapere in partenza in quale numero è stata 
pubblicata una disposizione: ci sono gli indici 
annuali, ma non c'è un repertorio generale del¬ 
le leggi. 

I testi esistono anche in forma digitale, spar¬ 
si in diverse banche dati, come quelle dell'Isti¬ 
tuto Poligrafico e Zecca dello Stato e della Cor¬ 
te Suprema di Cassazione, ma l'accesso a que¬ 
ste fonti è riservato a pochi eletti, che devono 
seguire complesse trafile burocratiche, sborsa¬ 
re fior di milioni e seguire persino dei corsi di 


istruzione, a causa della complessità dei vecchi 
linguaggi di interrogazione. L'alternativa è ac¬ 
quistare i costosissimi CD-ROM pubblicati da 
diverse case editrici, con i relativi aggiorna¬ 
menti. 

Mettere «on line» sul World Wide Web una 
parte delle banche dati del Poligrafico e della 
Cassazione sarebbe semplice e poco costoso, 
ma mentalità burocratica e interessi economici 
si oppongono a questa soluzione, che avrebbe 
anche il vantaggio di consentire una consulta¬ 
zione semplice e veloce. Prima o poi ci arrive¬ 
remo... 

Nel frattempo c'è Net_Lex, almeno per 
quanto riguarda i testi legislativi sull'informati¬ 
ca e la telematica e sull'automazione della 
pubblica amministrazione. Incominciamo con 
le norme citate in questo articolo, che riguar¬ 
dano i primi obblighi imposti ai fornitori di ser¬ 
vizi telematici. Un po' alla volta il numero dei 
testi aumenterà, e cercheremo di arricchirli 
con note, commenti e collegamenti ipertestua¬ 
li. 

L'indirizzo del Fo¬ 
rum multimediale è: 
http://www.- 
mclink.it/inforum. Poi 
basta fare click sul 
pulsante «Net_Lex». 



MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


135 
















INFORMATICA E SOCIETÀ 


te» dell’offerta al pubblico. L'ipotesi, stando alla 
lettera delle disposizioni, non è infondata, ma mi 
sembra in contrasto con la ratio del decreto, che è 
quella di disciplinare «l'offerta» di servizi. E, nei 
casi che ci interessano, l'offerta non riguarda «la 
trasmissione dati», come definita dall'art. 1, com¬ 
ma 1, lettera i, ma servizi diversi. Inoltre, se tutti i 
servizi di connettività Internet Ima anche video¬ 
tex, audiotex ecc.) ricadessero nel regime autoriz¬ 
zatone per l'impiego «a monte» delle linee diret¬ 
te, ben poco ne resterebbe fuori: praticamente 
solo qualche BBS amatoriale. Che, d'altra parte, 
non potrebbe neanche richiedere l'autorizzazione, 
dovendo allegare l'iscrizione alla Camera di Com¬ 
mercio. 

Secondo alcuni ci sarebbe un altro motivo per 
far ricadere qualsiasi offerta di connettività Inter¬ 
net nel regime autorizzatorio, ed è il comma 3: 
L'offerta al pubblico di servizi di trasmissione dati 
a commutazione di pacchetto o di circuito, come 
definiti dall'art I, comma 1 , lettera il. nonché l'of¬ 
ferta al pubblico della semplice rivendita di capa¬ 
cità. come definita dall'art. 1. comma 1. lettera II. 
devono essere previamente autorizzate dal Mini¬ 
stero delle Poste e delle Telecomunicazioni. Ora e 
vero che i protocolli TCP/IP, SLIP e PPP usati per 


le connessioni Internet, sono protocolli «a pac¬ 
chetto», ma a questa interpretazione possono es¬ 
sere opposte tre obiezioni: 

1. L'oggetto dell'offerta di un Internet provider 
non è di un «servizio di trasmissione dati a com¬ 
mutazione di pacchetto», ma di una serie di «ser¬ 
vizi diversi dalla telefonia vocale», in cui i dati viag¬ 
giano sì «a pacchetti», ma questo è irrilevante ai 
fini del servizio offerto. 

2. Anche se i dati viaggiano a pacchetti, non si 
ha una «commutazione di pacchetto» in senso 
tecnico, perché viene comunque utilizzato un per¬ 
corso unico. 

3. La definizione dell'art 1, comma 1, lettera i), 
richiamata dal comma in esame, definisce la tra¬ 
smissione di dati a commutazione di pacchetto o 
di circuito come la fornitura al pubblico del tra¬ 
sporto diretto di dati in partenza e a destinazione 
dei punti terminali della rete pubblica commutata. 
Il problema è nell'aggettivo «diretto», che per i 
tecnici vuol dire peer to peer, che si verifica quan¬ 
do due dispositivi sono connessi, praticamente, 
solo con un cavo. Invece la rete a commutazione 
di pacchetto, non solo trasporta i segnali su linee 
diverse, ma li fa passare attraverso una quantità di 
apparecchiature. La spiegazione del significato 


In sintesi 

Ecco la sintesi degli obblighi per Internet pro¬ 
vider e BBS, secondo il dettato del decreto legi¬ 
slativo n. 103 del 17 marzo 1995, del decreto del 
Presidente della Repubblica n. 420 del 4 settem¬ 
bre 1995 e del regolamento ministeriale del suc¬ 
cessivo 5 settembre, e secondo l'interpretazione 
degli stessi testi accolta in questo articolo. 

1. I fornitori di servizi di telecomunicazioni di¬ 
versi dalla telefonia vocale, quindi anche Inter¬ 
net provider e BBS commerciali, devono com¬ 
piere una notificazione o richiedere un'autorizza¬ 
zione al Ministero delle Poste e Telecomunica¬ 
zioni, secondo i modelli pubblicati nel DPR 
420/95, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 240 
del 13 ottobre 1995. Per l'erogazione dei servizi 
devono essere impiegate apparecchiature omo¬ 
logate e devono essere seguite determinate pre¬ 
scrizioni tecniche. 

2. Sono soggetti alla notificazione (gratuita) 
gli operatori che offrono solo servizi sulla rete 
telefonica commutata. 

3. Gli operatori che offrono connessioni su li¬ 
nea dedicata devono chiedere l'autorizzazione e 
versare una serie di contributi, pari a un milione 
ciascuno, per ogni servizio e per ogni luogo ove 
siano poste apparecchiature di commutazione. 

4. Il fatto che i protocolli Internet siano basati 
sul trasporto di «pacchetti» non configura la 
«commutazione di pacchetto»; quindi non è ne¬ 
cessaria l'autorizzazione, ma basta la notifica. 

5. I BBS puramente amatoriali, gratuiti e non 
aperti al pubblico, non ricadono nell'ambito di 
applicazione della legge e quindi non sono sog¬ 
getti ad alcun adempimento. 


6. Le connessioni su linea dedicata tra service 
provider e POP non ricadono nell'ambito di ap¬ 
plicazione del decreto, perché non costituiscono 
«offerta». Quindi non sono soggetti né a notifica 
né ad autorizzazione. 

7. Il servizio di trasmissione della voce su In¬ 
ternet non è vietato, perché non è realizzato con 
una connessione diretta. 

8.1 nuovi operatori obbligati solo alla notifica¬ 
zione devono attendere 60 giorni prima di inizia¬ 
re il servizio; quelli sottoposti ad autorizzazione 
devono attendere l'autorizzazione stessa, che il 
Ministero delle Poste e Telecomunicazioni deve 
emanare entro 90 giorni dalla richiesta (DLgs 
103/95, art. 3, comma 5). Il Ministero può, entro i 
90 giorni, indicare un nuovo termine non supe¬ 
riore a ulteriori 30 giorni, specificandone le ra¬ 
gioni giuridiche o tecniche. 

9. Trascorsi senza risposta i termini indicati al 
punto precedente, la domanda si considera ac¬ 
colta e si può iniziare il servizio. 

10. Il Ministero non può rifiutare l'autorizza¬ 
zione se non per ragioni di ordine pubblico e si¬ 
mili, e deve motivare il rifiuto. 

11. Il gestore pubblico non può rifiutare i col- 
legamenti, se non per impossibilità tecnica. 

12. Avverso eventuali rifiuti del gestore si può 
ricorrere al Ministero, avverso le decisioni del 
Ministero si può ricorrere al TAR. 

13. Gli operatori già attivi al 22 aprile 1995 (en¬ 
trata in vigore del DLgs 103) devono presentare le 
notificazioni o le richieste di autorizzazione entro 
il 26 febbraio 1996 (120 giorni dall'entrata in vigo¬ 
re del DPR 420). Nulla appare stabilito per gli ope¬ 
ratori che abbiano iniziato l'attività dopo tale data, 
ma prima dell'entrata in vigore del decreto. 


136 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 








«legale» dell'aggettivo «diretto» può essere forse 
trovata nella lettera g) dello stesso comma, dove 
si definsce il servizio di telefonia vocale come la 
fornitura al pubblico del trasporto diretto e della 
commutazione della voce in tempo reale in par¬ 
tenza e a destinazione dei punti terminali della re¬ 
te pubblica commutata, che consente ad ogni 
utente di utilizzare l'attrezzatura collegata al suo 
punto terminale di tale rete per comunicare con 
un altro punto terminale. In questo caso «diretto» 
significherebbe «da un utente all'altro»: quando 
telefono a qualcuno, compongo dal mio terminale 
il numero del suo. esattamente come accade nel¬ 
la trasmissione dati a commutazione di pacchetto. 

Invece i servizi Internet sono sempre «indiret¬ 
ti», perchè l'utente finale si collega ai fornitore di 
connettività, e il server di quest'ultimo opera una 
successiva connessione a un altro «IP number», 
che nella maggior parte dei casi è addirittura sco¬ 
nosciuto al chiamante originario. Questo accade 
anche quando, con il protocollo PPP, due utenti fi¬ 
nali possono operare uno sul terminale dell'altro. 
In realtà, se sono collegati allo stesso server, ci 
sono due connessioni dirette tra i due utenti e il 
server, che realizzano quindi una connessione in¬ 
diretta; se poi sono collegati a server diversi, il nu¬ 
mero di connessioni dirette aumenta di almeno 
un’unità. 

Ma, dirà l'avvocato del diavolo, ecco che ci so¬ 
no le connessioni dirette! È vero, ma a mio avviso 
non ricadono nelle previsioni del DLgs 103, non 
solo perché non sono «a commutazione di pac¬ 
chetto», ma «a pacchetti che viaggiano su una so¬ 
la connessione», quindi non «commutati», ma so¬ 
prattutto perché «l’offerta» non riguarda «collega- 
menti a commutazione di pacchetto», ma servizi a 
valore aggiunto sulla rete pubblica commutata. 

Da tutto questo deriva, sempre secondo l'inter¬ 
pretazione che mi sembra più attendibile, che 
all'offerta al pubblico di servizi Internet (posta 
elettronica, ftp, www ecc.) si debba applicare il 
regime notificatorio, tranne che nei casi in cui vie¬ 
ne offerta la connessione su linea dedicata. 

Un altro punto riguarda le connessioni su linea 
dedicata tra un provider e i suoi POP, i Point Of 
Presence distribuiti sul territorio per ridurre i costi 
di connessione alla sola tariffa urbana o distrettua¬ 
le: se i POP sono di proprietà dello stesso provi¬ 
der, si applica senza dubbio il DPR 420, art. 5. 
comma 6: L'impresa, il consorzio, l'ente, con le 
relative sedi o filiali, possono espletare in proprio 
ed esclusivamente per le loro esigenze, dopo aver 
acquisito i necessari collegamenti dal gestore del¬ 
la rete pubblica, i servizi di cui all'art. I. comma 1, 
senza bisogno di autorizzazione. È richiesta allora 
la notificazione? A mio avviso no, perché chi utiliz¬ 
za la linea dedicata non la «offre», e quindi non ri¬ 
cade del tutto nell'ambito di applicazione della leg¬ 
ge; chi deve richiedere l'autorizzazione è chi la of¬ 
fre. cioè il gestore pubblico. E, per lo stesso moti¬ 
vo, non ricade nell'ambito di applicazione della 
legge neanche l'utilizzo di una linea dedicata per il 
collegamento tra un provider e un POP che sia 
gestito da un soggetto diverso. In altri termini, se 
Tizio affitta una linea dedicata per collegarsi con 



Caio, non compie alcuna «offerta» e quindi non 
deve notificare un bel nulla, o chiedere autorizza¬ 
zioni di sorta. 

Tutto sembra ruotare intorno all'interpretazione 
del concetto di «offerta» e dell'aggettivo «diret¬ 
to». Infatti il solito avvocato del diavolo avanza 
un'altra obiezione: nei servizi Internet è di fatto 
compresa la telefonia vocale, con Internet Phone 
e simili; siccome la telefonia vocale resta mono¬ 
polio di Telecom Italia, c'è il rischio che si debba 
disattivare questo servizio, se non di vedersi vie¬ 
tare. al limite, l'intera offerta Internet! Si leggano, 
a questo proposito, le osservazioni di Andrea 
Monti negli «interventi» del Forum multimediale 
(Andrea Monti, procuratore legale e consulente in 
diritto delle tecnologie deH'informazione, è «l'av¬ 
vocato del diavolo» che ha collaborato alla stesura 
di questo articolo, con un accanito quanto utile la¬ 
voro di demolizione delle mie ipotesi) 

Obiezione respinta: quel simulacro imperfetto 
di telefonia che oggi è in qualche caso possibile 
via Internet, non è trasporto diretto e commuta¬ 
zione della voce in tempo reale in partenza e a de¬ 
stinazione dei punti terminali della rete pubblica 
commutata, ma è «trasporto indiretto», per i moti¬ 
vi esposti prima. Quindi ricade nell’ipotesi della 
semplice notifica, a norma dell’art 3, comma 1, 
trattandosi semplicemente di un'offerta di servizi 
diversi dalla telefonia vocale, come risulta dal 
combinato disposto dell'art. 1, comma 1, lettera 
g). e dell'art. 2. comma 1. del DLgs 103. 


Il protocollo PGP è il 
più usato per 
crittogralare i 
messaggi inviati in 
rete. Secondo le 
disposizioni del DLegs 
103/95 non può 
essere vietato 


A proposito di crittografia 

Veniamo ora a un altro articolo di questo terribi¬ 
le decreto, il numero 6. che porta il titolo «Tratta¬ 
mento dei segnali» 1. Nella prestazione dei servi¬ 
zi di telecomunicazioni non sono ammesse restri¬ 
zioni relative al trattamento dei segnali prima della 
loro trasmissione sulla rete pubblica o dopo la loro 
ncezione, diverse da quelle occorrenti per la salva- 
guardia delle esigenze connesse all'ordine pubbli¬ 
co, alla sicurezza pubblica ed alla difesa nazionale. 
Che vuol dire? Nel tentativo di capirci qualcosa an¬ 
diamo a leggere il corrispondente articolo 6 della 
direttiva europea 90/388: Per quanto riguarda la 
prestazione dei servizi di telecomunicazioni, gli 
Stati membri provvedono ad abrogare le restrizio¬ 
ni esistenti relative al trattamento dei segnali pri¬ 
ma della loro trasmissione sulla rete pubblica o 
dopo la loro ricezione, a meno che non sia dimo¬ 
strata la necessità di tali restrizioni per garantire il 
rispetto dell'ordine pubblico o delle esigenze fon- 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


137 






















INFORMATICA E SOCIETÀ 


Dati personali, norme più semplici? 


Al momento della chiusura di queste pagine 
(15 dicembre) il disegno di legge sulla prote¬ 
zione dei dati personali approvato dalla Came¬ 
ra dei Deputati è in discussione al Senato e po¬ 
trebbe essere approvato prima del 31 dicem¬ 
bre. «Potrebbe», perché non sono cessati i ten¬ 
tativi di affossamento da parte delle lobby eco¬ 
nomiche, per i cui interessi l'Italia rischia di es¬ 
sere «fuorilegge» nei confronti dell'Llnione Eu¬ 
ropea e inadempiente nell tutela del diritto 
fondamentale alla riservatezza di ogni cittadi¬ 
no. Ne riparleremo sul prossimo numero di 
MCmicrocomputer, esaminando anche le mo¬ 
difiche apportate al testo originario durante 
l'iter parlamentare. Alla Camera è in discussio¬ 
ne il ddl 1901 ter, la legge-delega per l'emana¬ 
zione da parte del Governo di disposizioni inte¬ 
grative alla legge sui dati personali. Nelle re¬ 
centi formulazioni del testo, che poi dovrà pas¬ 
sare all'esame del Senato, sono comprese di¬ 
sposizioni che riguardano i fornitori di servizi 
telematici. In particolare si prevedono forme 
semplificate di notificazione del trattamento di 
dati personali e del loro trasferimento all'este¬ 
ro ed ulteriori casi di esonero dal relativo ob¬ 


bligo per trattamenti da individuarsi preventi¬ 
vamente che, in ragione delle relative modalità 
o della natura dei dati personali non presenti¬ 
no rischi di un danno all'interessato (potrebbe 
essere il caso dell'elenco nominativo, accessi¬ 
bile in rete e quindi soggetto a «esportazione», 
degli abbonati a un servizio telematico). Inoltre 
il Governo dovrà stabilire le modalità applicati¬ 
ve della legislazione in materia di dati persona¬ 
li ai servizi di comunicazione e informazione 
offerti per via telematica, individuando i titolari 
del trattamento di dati inerenti i servizi accessi¬ 
bili al pubblico e la corrispondenza privata, 
nonché i compiti del gestore anche in rapporto 
alle connessioni con reti sviluppate su base in¬ 
ternazionale. Il decreto legislativo dovrebbe 
essere emanato entro diciotto mesi dall'entra¬ 
ta in vigore della legge-delega. Un termine de¬ 
cisamente molto lungo, per stabilire norme 
sulle responsabilità dei «sysop», attese da 
tempo e sulle quali non si registrano sostan¬ 
ziali dissensi, come ha dimostrato la discussio¬ 
ne nel nostro Forum multimediale. E per sem¬ 
plificare obblighi che, nel frattempo, dovranno 
essere osservati nella loro forma più onerosa. 


dementali Quali sono le «restrizioni relative al 
trattamento dei segnali»? A prima vista potrebbe¬ 
ro essere eventuali limitazioni, inserite nei router, 
a certe connessioni. Ma in questo caso saremmo 
non nel «trattamento» dei segnali, ma nella «com¬ 
mutazione» (commutazione e trattamento sono 
operazioni diverse, come si evince dall'art 1. 
comma 1. lettera I). La sola «elaborazione» alla 
quale potrebbe applicarsi la disposizione in esame 
sembra essere la crittografia. In altri termini, il si¬ 
gnificato dell'art. 6 dovrebbe essere: «È vietato 
vietare la crittografia» Se è cosi, i legislatori co¬ 
munitario e nazionale hanno superato se stessi 
nella... crittografia delle disposizioni legislative. Mi 
permetto di avanzare una richiesta: c’è qualcuno, 
nei Palazzi, che voglia proporre una norma che di¬ 
ca: è vietato crittografare le leggi? 

Concludendo (per ora)... 

Adesso facciamo due conti: il DLgs 103, art. 
12, dice che chi offre già servizi di telecomunica¬ 
zioni nel momento dell'entrata in vigore della leg¬ 
ge, deve mettersi in regola entro 120 giorni 
dall'entrata in vigore del decreto previsto dall'art 
11. Questo decreto, il 420/95, è stato pubblicato 
sulla Gazzetta Ufficiale il 13 ottobre '95. a norma 
dell'art. 73 della Costituzione e dell'art 10 delle 
«preleggi», leggi e regolamenti entrano in vigore il 
quindicesimo giorno successivo a quello della 
pubblicazione. Dunque quindici piu centoventi dal 
14 ottobre si arriva al 25 febbraio, che è domeni¬ 
ca: quindi il termine per mettersi in regola scade il 
26 febbraio prossimo. Tutto a posto? Niente affat¬ 
to, non solo per i dubbi che nascono dalla lettura 


del testo legislativo, ma anche perché prima del 
fatidico 26 febbraio dovrebbe essere approvata 
definitivamente la legge delega prevista dal ddl 
1901 ter, nella quale sono previste future disposi¬ 
zioni in materia di protezione dei dati personali, 
con particolare riguardo ai servizi telematici. E si 
dovrà comunque aspettare il decreto legislativo 
che definirà le previsioni della legge delega Ma 
prima di questa dovrebbe entrare in vigore la leg¬ 
ge (quella vera!) sulla liberalizzazione dei servizi di 
telecomunicazioni, che mentre scrivo è il disegno 
di legge della Camera dei Deputati numero 3180 
ter, noto anche come «disegno di legge Cambi¬ 
no». E quindi molte cose potrebbero cambiare, 
anche prima del 26 febbraio. 

Tempi stretti, dunque, ma per chi è interessato 
a questi problemi le informazioni possono arrivare 
in tempo reale, o quasi: seguiremo gli sviluppi le¬ 
gislativi nelle pagine del Forum multimediale «La 
società dell'informazione» e di «Net_Lex» sul 
Web di MC-link. In conclusione si deve osservare 
che mai il titolo di una legge è stato più ingannevo¬ 
le: la dichiarata «liberalizzazione» non c'è, in primo 
luogo perché le disposizioni del DLgs 103/95 non 
fanno altro che confermare una situazione di fatto, 
già sancita da decisioni degli organismi comunitari 
e della magistratura italiana, per quanto riguarda i 
«gruppi chiusi di utenti» In secondo luogo perché 
resta una limitazione fondamentale (art. 1, comma 
3 del DPR 420): Per l'offerta dei servizi liberalizzati 
di cui ai commi 1 e 2 devono essere utilizzati esclu¬ 
sivamente collegamenti commutati o diretti della 
rete pubblica Infine perché i servizi telematici su 
Internet e i BBS. che prima erano liberi, ora sono 
soggetti ad adempimenti burocratici e balzelli MS 


138 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 








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Anche l'uomo della strada, pur digiuno di informatica e di tecnologia, conosce alla 
perfezione il nome IBM e spesso lo identifica addirittura col computer «per 
antonomasia». Ma anche fra gli esperti non sono molti a sapere cosa si cela dietro 
alla oramai cinquantennale leadership tecnologica di Big Blue; e pochissimi 
conoscono il fondamentale ruolo svolto dalla ricerca scientifica in IBM, che non è solo 
applicata ma spesso anche pura, ed ha fruttato a Big Blue non solo brevetti ma 

addirittura premi Nobel 

IBM e la ricerca scientifica: 
il laboratorio di Zurigo 

testo di Corrado Giustozzi 
foto di Corrado Giustozzi e archivio IBM 



Cos'hanno in comune i dischi ma¬ 
gnetici in tecnologia Winchester, i frat¬ 
tali, i database relazionali, il microscopio 
a scansione ad effetto tunnel, il linguag¬ 
gio Forti an e la superconduttivita ad alta 
temperatura? A prima vista nulla, trat¬ 
tandosi di scoperte o applicazioni di¬ 


tutte le importanti scoperte effettuate 
da ricercatori IBM hanno immediati ri¬ 
svolti pratici, e spesso non appartengo¬ 
no neppure alla sfera dell'informatica. 
Ciò può lasciare perplessi: si pensereb¬ 
be infatti che un'azienda commerciale 
come la IBM, fortemente indirizzata al 
mercato, concentrasse tut¬ 
ti i suoi sforzi nella ricerca 
applicata al proprio campo 
E invece no: pur senza so¬ 
stituirsi agli enti istituzio¬ 
nalmente dediti alla ricerca 
pura, ma spesso collabo- 
rando con loro, la divisione 
Ricerca della IBM grazie ad 
una notevole autonomia 
tanto operativa quanto fi¬ 
nanziaria può permettersi 
di dedicare parte delle pro¬ 
prie energie a ricerche teo¬ 
riche in settori prometten¬ 
ti, anche se lontani 
dall’informatica. 

IBM è cosi fra le prime 
aziende al mondo per 
quantità di utili reinvestita 
in ricerca, e dispone di un 
portafoglio di brevetti assai 
consistente I risultati di 
questa impostazione sono 
di prim’ordine dal punto di 
vista scientifico, e natural¬ 
mente finiscono prima o 
poi per avere anche delle 
ricadute pratiche sull'atti¬ 
vità commerciale di IBM 
non solo, banalmente, 
consentendole di mettere 
a punto nuove tecnologie 
prima della concorrenza, 
ma anche permettendole 
di fregiarsi di riconosci¬ 
menti ambiti quali il Pre¬ 
mio Nobel. 

Bene, per raccontarvi la 
realtà «nascosta» dell'atti¬ 
vità e del ruolo in IBM del¬ 
la divisione Ricerca sono 


n. 158 - gennaio 1996 


stantissime tra loro. Eppure sono legate 
da un minimo comune denominatore: 
sono tutte state inventate e sviluppate 
da ricercatori e scienziati che lavorava¬ 
no alla IBM. 

Questo piccolo campione (ma si po¬ 
trebbe continuare ..) mostra che non 










A destra la stupenda dislocazione del Laboratorio Quasi sulle rive del Lago di Zurigo A sinistra nell'ingresso del Laboratorio alcune vetrine raccolgono i dispositivi 
piu importanti qui realizzati, ed i prestigiosi premi conseguiti 


andato a visitare per voi il Laboratorio di 
Zurigo: l'unico sito europeo dei sette 
grandi centri di ricerca IBM sparsi nel 
mondo, ma anche uno dei più antichi e 
soprattutto uno dei più prestigiosi, ospi¬ 
tando tra i suoi scienziati ben quattro 
Premi Nobel Un posto, msomma, più 
unico che raro. 

Ma prima di raccontarvi la mia visita, 
lasciate che inquadri brevemente il fon¬ 
damentale ruolo della ricerca scientifica 
in IBM. 

La Ricerca in IBM 

La divisione Ricerca della IBM ha ap¬ 
pena compiuto il mezzo secolo di vita 
Fondata ufficialmente nel 1945 con la 
creazione del Watson Scientìfic Compu¬ 


ting Laboratori presso la Columbia Uni¬ 
versity a New York, essa aveva origina¬ 
riamente lo scopo contingente di esse¬ 
re un «laboratorio di calcolo per servire 
gli interessi speciali delle agenzie impe¬ 
gnate nella guerra, e tutti i rami delle 
scienze fisiche e sociali» Ricordiamo 
infatti che il primo calcolatore elettroni¬ 
co programmabile del mondo era stato 
messo a punto negli USA proprio in 
quegli anni, e che il segreto militare sul¬ 
le ricerche riguardanti i computer fu tol¬ 
to solo nel 1952. 

Nei cinquantanni trascorsi da allora 
la divisione Ricerca di IBM ha in parte 
modificato ed in parte allargato la sua 
attività, ma non ha perso l'indirizzo-gui- 
da alla luce del quale era nata La sua 
missione all'interno dell'azienda è ora 


riassunta nel seguente motto: « Essere 
famosa per la sua scienza e tecnologia, 
ed essere vitale per l'IBM». 

Infatti, caso forse più unico che raro 
soprattutto nel settore dell'informatica, 
la Ricerca IBM svolge non solo le ovvie 
attività di ricerca applicata, ossia tesa a 
conseguire specifici risultati tecnologi¬ 
ci che in ultima analisi si concretizze¬ 
ranno in prodotti commerciali, ma con¬ 
duce anche una ampia attività di 
ricerca pura o comunque non diretta¬ 
mente finalizzata sui prodotti istituzio¬ 
nali dell'azienda ma indirizzata piutto¬ 
sto verso grandi temi di interesse teo¬ 
rico. 

Questa politica illuminata della ge¬ 
stione della ricerca non conferisce solo 
un grande lustro ad IBM ma ha anche 


Ceid Binnlng lsinistrai ed Heinncn Rohrei tdestral, vincitori del Premio Nobel 
per la fisica 1986 per l'invenzione del microscopio a scansione ad alletto tun¬ 
nel Con loro e raffigurato anche uno dei pnmi prototi pi del dispositivo 



K Alex Muller Isinistrai e J Georg Bednorz Idestral, vincitori del Premio Nobel 
per la tisica 1987 per aver scoperto una classe di materiali ceramici caratteriz¬ 
zata dal fenomeno della superconduttivita ad alta temperatura 



MCmicrocomputer n, 158 - gennaio 1996 












TEMPO REALE 



dei ritorni pratici assai importanti: in pri¬ 
mo luogo permette all'azienda di conso¬ 
lidare il suo know-how anche in settori 
tecnologici collaterali ma potenzialmen¬ 
te interessanti; inoltre arricchisce il suo 
già cospicuo portafoglio di brevetti, faci¬ 
litandole cosi gli accordi e gli scambi 
tecnologici con altri partner anche in 
settori relativamente distanti da quelli 
informatici. 



Una moderna versione del microscopio a scansione ad effetto di campo A sinistra, la campana a vuoto 
spinto nel quale Si trovano il microscopio ed il campione da analizzare Sopra, particolare della sonda del mi¬ 
croscopio vero e proprio 


L'organizzazione interna 

La divisione Ricerca di IBM è oggi 
formata da circa 2600 persone, piu della 
metà delle quali sono in possesso di 
una laurea o di un titolo di studio supe¬ 
riore Essa ha prodotto circa un quarto 
degli oltre trentamila brevetti di cui IBM 
è proprietaria ed ha fruttato all'azienda 
innumerevoli prestigiosi riconoscimenti 
scientifici internazionali fra cui vane Na¬ 
tional Medal of Science and 
Technology, un Tunng Award e ben cin¬ 
que Premi Nobel 

Le aree su cui oggi si concentra mag¬ 
giormente la ricerca IBM sono: servizi, 
applicazioni e soluzioni; sistemistica e 
software; tecnologie del silicio, della 
memorizzazione e della visualizzazione; 
scienza in generale. Le relative attività 
perseguono quindi i seguenti indirizzi 
strategici accelerare lo sviluppo di pro¬ 
dotti «mainstream», delle tecnologie e 


dei servizi che costituiscono il fonda¬ 
mento dell'attività commerciale di IBM; 
creare nuove opportunità per l'azienda 
in settori emergenti; allargare la base 
tecnica e tecnologica dell'azienda; por¬ 
tare avanti ricerche esplorative in un 
elevato numero di aree della scienza e 
dell'ingegneria. 

Il lavoro della divisione Ricerca si 
svolge oggi in sette grandi laboratori di¬ 
stribuiti su tutto il globo, ognuno dei 
quali nel tempo si è specializzato in de¬ 
terminati settori di competenza specifi¬ 
ca. Vediamoli brevemente. 

Il Centro di Ricerca Thomas J. Wat¬ 
son. fondato nel 1961 nella Contea di 
Westchester vicino New York, è il piu 
grande di tutti; vi lavora infatti circa la 
metà di tutto il personale in forza alla Ri¬ 
cerca. I suoi campi di attività principali 
sono i semiconduttori, la fisica dei ma¬ 
teriali, ovviamente l'informatica ma an¬ 
che la matematica; è qui ad esempio 



Due affascinanti immagini ottenute col microscopio a scansione ad effetto di 
campo, col quale si possono studiare le proprietà della superficie della materia 
a livello dei singoli atomi A sinistra un 'area di soli 12 nanometn di lato situata 
sulla giunzione fra GaAs e AIGaAs di un laser a semiconduttore, a destra, ato¬ 
mi di rame 



152 








TEMPO BEALE 




Due immagini del laboratorio di tisica dove, utilizzando le tecniche di microscopia a scansione ad effetto 
tunnel e ad effetto di campo, si indagano le proprietà della materia Qui sopra si intravede Thomas Jung; a 
destra, particolare del microscopio STM 


che Benoit Mandelbrot ha lavorato per 
anni, mettendo a punto la sua rivoluzio¬ 
naria Teoria dei Frattali. 

Il Centro di Ricerca di Almaden, si¬ 
tuato a San Jose in California, è stato 
costituito nel 1986 in sostituzione del 
precedente Centro di Ricerca di San Jo¬ 
se che era stato fondato nel 1952 Vi la¬ 
vorano circa settecento persone ed è 
dedicato soprattutto alle tecnologie ed 
ai sistemi di memorizzazione, oltre che 
all'informatica ed alla tecnologia in ge¬ 
nerale. 

Il Laboratorio di Ricerca di Austin, 
fondato nel 1995 ad Austin in Texas, di¬ 
spone di una trentina di ricercatori e si 
occupa essenzialmente di microproces¬ 
sori, sia sotto il punto di vista della rea¬ 
lizzazione di circuiti avanzati che della 
messa a punto di nuove tecniche e 
strumenti per la progettazione di chip 
ad altissime prestazioni. 

Il Laboratorio di Ricerca della Cina è il 
più recente di tutti, essendo stato inau¬ 
gurato lo scorso settembre a Pechino 
Vi lavora una ventina di persone e sarà 
la sede di ricerche specializzate riguar¬ 
danti la lingua cinese ed il suo riconosci¬ 
mento vocale, nonché le tecniche di 
memorizzazione digitale di documenti 
scritti. 

Il Laboratorio di Ricerca di Hai fa. in 
Israele, è stato fondato nel 1982 ed 
ospita attualmente circa 230 fra scien¬ 
ziati ed ingegneri Vi si svolgono ricer¬ 
che di matematica applicata, ma anche 
di informatica e di ingegneria 

Il Laboratorio di Ricerca di Tokyo, si¬ 
tuato a Yamato in Giappone, è stato 
fondato anch'esso nel 1982. Si occupa 
principalmente di tecnologie di memo¬ 
rizzazione, tecnologie dei semicondutto¬ 
ri, informatica in generale e tecnologie 


Su un tavolo nel labora¬ 
torio di fisica due diver¬ 
se versioni del micro¬ 
scopio STM. accanto 
ad uno strano dispositi¬ 
vo a palline metalliche 
grazie al quale si può 
modellare la struttura 
superficiale della mate¬ 
ria per meglio com¬ 
prenderne le proprietà 


piu che altro un campus universitario 
Bassi edifici bianchi immersi nella ver¬ 
dissima ed immacolata campagna sviz¬ 
zera, laghetti con vivaci trote all'interno, 
un'atmosfera silenziosa e rilassata. 

Un semplice cartello con scritto «La¬ 
boratorio di Ricerca» ed un ingresso a 
vetri immettono in quello che in realtà è 
uno dei centri più avanzati al mondo, re¬ 
sponsabile di alcune fra le scoperte più 


di produzione Vi lavorano circa 250 per¬ 
sone. 

E infine ecco il Laboratorio di Ricerca 
di Zurigo, stabilito ad Adliswil nel 1956 
e spostato a Ruschlikon nel 1962 Vi si 
trovano circa 200 ricercatori che si oc¬ 
cupano di sistemi di comunicazione e 
relative tecnologie, optoelettronica, fisi¬ 
ca e chimica matematica. È questo il 
luogo di nascita, tra l'altro, della tecno¬ 
logia Token Ring, della modulazione 
Trellis, del Microscopio a Scansione ad 
Effetto Tunnel e di tante altre grandi e 
piccole scoperte, alcune delle quali ve¬ 
dremo proprio in questo giro turistico al 
suo interno. 


Il Laboratorio di Zurigo 

Situato nella piccola e tranquilla citta¬ 
dina di Ruschlikon, a poca distanza da 
Zurigo e quasi sulle rive del lago omoni¬ 
mo, il Laboratorio a prima vista sembra 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


153 














frmTTTTTTTraiV 




II laboratorio di optoelettronica, dove è staro svilup¬ 
pato il laser a 980 nm che ora costituisce lo stan¬ 
dard industriale per la trasmissione a libra ottica 
Attualmente si stanno studiando dispositivi misti 
elettromco-ortic. e le possibilità di impiegare laser 
multipli di differenti lunghezze d'onda per inviare 
più segnali indipendenti sulla stessa fibra. 


importanti di questi ultimi anni nel cam¬ 
po della fisica 

La giornata inizia con una intervista 
al dr. Karl Kummerle, direttore del La¬ 
boratorio. il quale mi illustra innanzitut¬ 
to il ruolo della Ricerca in IBM e quindi 
le attività specificamente svolte nel La¬ 
boratorio. Con lui approfondisco soprat¬ 
tutto i temi strategici, ovvero i mecca¬ 
nismi con i quali l'azienda decide quali 
ricerche debbano essere svolte e con 
quale priorità Con l'accrescersi della 
competitivita del mercato IBM ha dovu¬ 
to ovviamente limitare le ricerche di ba¬ 
se per concentrarsi maggiormente sulla 
ricerca applicata, cessando cosi quasi 
del tutto quel ruolo di «università priva¬ 
ta» che aveva assunto negli anni; ma 
nonostante tutto vi è spazio ancora per 
la ricerca pura, magari indirizzata verso 
settori ritenuti strategicamente impor¬ 
tanti o emergenti in un arco di dieci an¬ 
ni nel futuro. A questa attività viene de¬ 
stinato circa l'otto o nove per cento dei 
fondi stanziati per la ricerca nella sua 
globalita Molti progetti portati avanti al 
Laboratorio vengono inoltre svolti co¬ 
me vere e proprie joint venture con il 
vicino Politecnico di Zurigo (che. lo ri¬ 
cordo. è quello dove Niklaus Wirth ha 
inventato il Pascal e il Modula-2) e con 


Il dr Karl Kummerle, direttore del Laboratorio 
Scientifico di Zurigo 


altre istituzioni 
scientifiche, e non 
e infrequente la 
permanenza al La¬ 
boratorio di scien¬ 
ziati stranieri in vi¬ 
sita più o meno 
lunga, e l'impiego 
temporaneo di 
laureandi o laurea¬ 
ti m corso di spe¬ 
cializzazione. 

La mia visita prosegue quindi lungo 
tutta la giornata con una serie di collo¬ 
qui con gli scienziati responsabili dei 
principali settori di ricerca Pierre Gue- 
ret per la fisica, Wanda Andreoni per la 
chimica e la fisica computazionali. Tho¬ 
mas Jung per le applicazioni della mi¬ 
croscopia a scansione ad effetto tun¬ 
nel. Gianluca Bona per l'optoelettronica 
e Douglas Dykeman per la tecnologia 
ATM Una giornata dunque piuttosto 
densa, piacevolmente spezzata da un 
tipico pasto svizzero-tedesco consuma¬ 
to presso l'inappuntabile caffetteria del 
Laboratorio! 

La fisica 

Il fiore all'occhiello del Laboratorio di 
Zurigo è la ricerca in fisica Questo è in¬ 
fatti il settore che gli ha fruttato quattro 
Premi Nobel due nel 1986, a Heinrich 
Rohrer e Gerd Binning per l’invenzione 
del microscopio a scansione ad effetto 
tunnel (STM). e due nel 1987, a K. Alex 
Muller e J. Georg Bednorz per la sco¬ 
perta del fenomeno della supercondutti- 
vità ad alta temperatura (35 Kelvin) in 
una particolare classe di materiali cera¬ 
mici. Sulla scia di queste importanti 
scoperte la ricerca al Laboratorio va 
avanti per mettere a punto sia nuove 
applicazioni della microscopia a effetto 
tunnel che nuove classi di materiali dal¬ 
le proprietà di superconduttività ad alta 
temperatura. 


Interessantissima a questo proposito 
è la visita al laboratorio di fisica, dove 
gli scienziati IBM stanno attualmente 
studiando le proprietà superficiali della 
materia analizzandone la struttura a li¬ 
vello dei singoli atomi grazie alle prodi¬ 
giose capacità del microscopio a effetto 
tunnel e del microscopio a effetto di 
campo 

Vengono inoltre portate avanti ricer¬ 
che di fisica e chimica computazionali, 
grazie alle quali si possono simulare ed 
analizzare al computer le dinamiche mo¬ 
lecolari ed m ultima analisi predire il 
comportamento di determinate sostan¬ 
ze. con applicazioni in scienza dei mate¬ 
riali. chimica e biochimica Questo tipo 
di analisi richiede sofisticati metodi nu¬ 
merici (viene usato quello cosiddetto 
"ab mino») e soprattutto un’elevatissi¬ 
ma potenza di elaborazione: non è un 
caso dunque che il centro di calcolo del 
Laboratorio sia stato recentemente do¬ 
tato di uno dei piu grandi supercompu- 
ter paralleli per applicazioni scientifiche 
prodotto dalla stessa IBM, un SP2 In 
tecnologia RISC con 16 nodi dotati cia¬ 
scuno di 512 MByte di RAM locale. 

Optoelettronica e 
telecomunicazioni 

Altro fiore all'occhiello del Laborato¬ 
rio di Zurigo è l'optoelettronica, con 
particolare riguardo alla tecnologia del 
laser per la trasmissione di dati su fibra 


154 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 




















TEMPO REAIE 


In alio a sinistra il cen¬ 
tro di calcolo del Labo¬ 
ratorio. che ospita un 
poderoso supercompu- 
ter scientifico parallelo 
SP2 a 16 nodi per i cal¬ 
coli di tisica computa¬ 
zionale; dui sopra, alcu¬ 
ni dei risultati ottenuti 
richiedono complessi 
sistemi di visualizzazio¬ 
ne tridimensionali In 
alto a destra il laborato¬ 
rio delle tecnologie 
ATM; qui a destra il 
PRIZMA. uno switch 
ATM su un solo chip, 
base di tutti i futuri si¬ 
stemi A TM della IBM 


ottica. In effetti II miglior laser indu¬ 
striale OEM del mondo per questo tipo 
di applicazioni, adottato praticamente 
da tutti i costruttori, è proprio quello da 
980 nanometri costruito e commercia¬ 
lizzato da IBM e sviluppato in questo 
laboratorio. Il lavoro di ricerca prose¬ 
gue attualmente con studi sull'integra¬ 
zione di tecnologie ottiche ed elettroni¬ 
che, e sull'utilizzo più efficiente dei si¬ 
stemi di trasmissione ottica mediante 
l'uso simultaneo di più «portanti» otti¬ 
che a frequenze differenti (una tecnica 
nota come «wavelength dìvision multi- 
plexing »). Viene inoltre sperimentata la 
possibilità di utilizzare composti basati 
su polimeri organici come diodi lumino¬ 
si per la realizzazione di display a pan- 


Ringraziamento 

Questo articolo non avrebbe potuto 
essere realizzato senza la collaborazione 
di IBM Italia e IBM Svizzera 

Vorrei pertanto ringraziare innanzitutto 
i relativi responsabili delle relazioni 
esterne, rispettivamente Eugenio Fiora¬ 
vanti e Martin Hug. per aver accolto la 
richiesta di visitare il Laboratorio ed aver 
quindi organizzato la visita stessa; quindi 
il direttore del Laboratorio, dr. Karl Kum- 
merle, per la disponibilità offerta duran¬ 
te la visita; e infine tutti i ricercatori e gli 
scienziati del Laboratorio per la grande 
ed amichevole collaborazione con la 
quale mi hanno illustrato le loro rispetti¬ 
ve attività. 


nello piatto Nella sezione distaccata di 
Adliswil si lavora invece sull'ATM, la 
tecnologia emergente per le telecomu¬ 
nicazioni ad ampia banda del futuro 
Oltre a studiare il problema dell'inte¬ 
grazione fra LAN e sistemi ATM, i ri¬ 
cercatori di Zurigo hanno messo a pun¬ 
to uno switch ATM su un solo chip, 
denominato PRIZMA, che costituirà il 
mattone fondamentale su cui si baserà 
tutta la tecnologia IBM nei dispositivi 
ATM. 

Ma oltre all'ATM qui si studiano altri 
sistemi alternativi di interconnessione, 
basati su onde radio o raggi infrarossi, e 
soprattutto gli importantissimi sistemi 
di sicurezza e riservatezza per le reti del 
futuro. 


Conclusione 

Molto ancora ci sarebbe da dire su 
ciò che avviene qui a Zurigo, ma credo 
che le immagini dei vari laboratori parli¬ 
no meglio di mille parole. In caotici antri 
alla Archimede Pitagorico, o in linde sa¬ 
le computer, la ricerca progredisce a rit¬ 
mi serrati. Un altro premio Nobel si è 
recentemente aggiunto al medagliere 
del Laboratorio, aggiungendo nuovo lu¬ 
stro al già prestigiosissimo centro, e 
forse altri ne verranno in futuro E ma¬ 
gari fra qualche anno avremo sul tavolo 
computer quantistici a superconduttori, 
basati sui principi che oggi i ricercatori 
cercano di comprendere e controllare. 
Dategli solo del tempo.. ^ 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


155 












TEORIA E TECNICA 


Incidere Compact Disc con il PC 
tra teoria e pratica 

di Massimo Truscelli 



Se si è assistito negli ultimi anni ad una vera e propria rivoluzione tecnologica capace di modificare il modo di 
fruire la musica, archiviare dati, vedere film e giocare con il computer, essa può essere certamente rappresentata 
dal compact disc. il supporto argenteo che comunemente utilizziamo per ascoltare l'ultima composizione del 
nostro gruppo musicale preferito, per consultare l'annata completa della rivista che state leggendo, per installare 
l'ultima versione aggiornata del programma in ufficio e, sempre più spesso, anche per vedere l'edizione digitale 

del film già visto a cinema. 

Con la rapida evoluzione che caratterizza le tecnologie informatiche e l'altrettanto rapida evoluzione dei processi di 
produzione capaci di modificare i costi in tempi brevissimi riducendo i prezzi talvolta in maniera inaspettata, è ora 
possibile registrare un compact disc, anche se con un investimento non proprio alla portata di tutti, con il 

computer di casa 

In questo modo si dischiudono nuovi orizzonti per il mercato di largo consumo dell'informatica che, se erano 
irraggiungibili qualche tempo fa, abbisognano ancora di una conoscenza più approfondita delle relative 

problematiche. 

In questo articolo spiegheremo a grandi linee quali sono i princìpi della registrazione «casalinga» su compact disc, 
quali sono le problematiche più comuni ed infine quali sono gli aspetti da tenere in considerazione per ottenere la 
registrazione corretta di un CD-R riferendoci ad un 'unità di scrittura di produzione Sony (la prima giunta in 
redazioneI montata su un computer del Centro HL di Firenze. 


156 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 








La Teoria 


Come ormai tutti sapranno, un com¬ 
pact disc da 12 cm di diametro è in gra¬ 
do di contenere 650 Mbyte di dati di ti¬ 
po molto diverso suono, animazioni, 
semplici dati alfanumerici itesti, tabelle, 
archivi, ecc.l. programmi, immagini, fil¬ 
mati La caratteristica principale del 
supporto è però rappresentata dal fatto 
che, analogamente ad un hard disk, è 
possibile l'accesso a questi dati in ma¬ 
niera casuale e non consequenziale co¬ 
me avviene per un'unità di backup tradi¬ 
zionale; caratteristica che ha permesso 
la realizzazione di applicazioni basate su 
una notevole quantità di dati senza la 
necessità di acquistare un hard disk de¬ 
dicato ogni qualvolta l'utente compri 
una di queste applicazioni , 

La tecnica di registrazione 

La tecnica di registrazione di un 
compact disc è abbastanza complessa 
ed era fino a qualche tempo addietro ri¬ 
servata esclusivamente al mercato pro¬ 
fessionale a causa dei costi molto ele¬ 
vati; poi, come sappiamo bene accade 
in questo turbinevole mondo che è 
l'informatica, i prezzi sono cominciati a 
calare ed ora con una cifra che si aggira 
intorno a tre milioni è possibile acqui¬ 
stare un'unità di scrittura CD-R. 

Se i risultati che si ottengono con la 
scrittura «casalinga» di un compact di¬ 
sc singolo sono analoghi a quelli di un 
compact disc stampato in migliaia di 
copie e acquistato in negozio, il proces¬ 
so di creazione è un po' diverso nei 
due casi 

La produzione industriale richiede la 
realizzazione di costose matrici a parti¬ 
re dalle quali, mediante sofisticate 
presse, sia possibile «stampare» la 
quantità di compact disc richiesti assi¬ 
curando la più bassa percentuale di er¬ 
rori in lettura: ciò, evidentemente, ri¬ 
chiede dei controlli di qualità molto 
stringenti e mostra come il processo di 

MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


produzione sia di tipo essenzialmente 
meccanico 

Il compact disc registrabile (piu bre¬ 
vemente CD-R, da Compact Disc-Re- 
cordable) impiega un sistema piu eco¬ 
nomico poiché non si basa sulla lettura 
laser delle microcavità impresse nel 
supporto in fase di stampa, ma si affida 
alla lettura laser basata sulla variazione 
della quantità di luce riflessa, in corri¬ 
spondenza delle zone «scritte», da una 
pellicola organica colorata (più ampie 
spiegazioni sono presenti in un apposi¬ 
to riquadro pubblicato in queste stesse 
pagine). 

Il particolare tipo di registrazione la¬ 
ser. che introduce una decolorazione 
del supporto in corrispondenza di quelli 
che nel gergo americano sono definiti 
«pit» (buca, fossa) piuttosto che la 
creazione di cavità vere e proprie (co¬ 
me invece accade per i CD di produzio¬ 
ne industriale), e che permettono al la¬ 
ser di leggere i dati memorizzati, pre¬ 


« Fronte- e -'erro ■■ di 
un CD-Recordabie. 
stampa tipografica per¬ 
mettendo è possibile 
vedere le tracce relati¬ 
ve ad ogni sessione sul 
lato di incisione 


senta però una controindicazione consi¬ 
stente in una durata limitata ad una de¬ 
cina di anni, un periodo trascorso il qua¬ 
le il fabbricante non certifica la sicurez¬ 
za dei dati a causa del decadimento del 
materiale organico colorato che per¬ 
mette la registrazione 

È questa la ragione per la quale i co¬ 
struttori di CD-R «vergini» sconsigliano 
l'uso di pennarelli o inchiostri conte¬ 
nenti solventi che nel tempo possano 
penetrare nel dischetto fino a modifica¬ 
re il supporto colorato al quale si è già 
accennato. 

L'hardware 

In tempi nei quali Plug&Play sembra 
il grido di battaglia di chiunque si occu¬ 
pi di informatica, scrivere un CD-R ri¬ 
chiede ancora un certo grado di cono¬ 
scenze specifiche poiché è indispensa¬ 
bile configurare correttamente il siste¬ 
ma che ospiterà l'unità di scrittura. 





Scrivere dati per riempire completa¬ 
mente un CD-R vergine utilizzato su 
un'unita a doppia velocità richiede un 
flusso ininterrotto e costante di dati a 
300 kbyte al secondo per un periodo 
che può essere anche di oltre un'ora. 
Se in questo tempo un componente 
del sistema ha un’esitazione, fallisce 
un'operazione, il compact disc è rovina¬ 
to irrimediabilmente ed occorre rico¬ 
minciare tutto daccapo 

Per registrare un intero CD-R è ne¬ 
cessario disporre di una memoria di 
massa con una capacità circa doppia 
dello spazio occupato dai file che si in¬ 
tendono registrare; cioè almeno 1,2 Gi¬ 
gabyte di spazio libero poiché la fase di 
registrazione del CD-R presuppone la 
creazione di un file immagine, relativo 
ai file originali, da memorizzare insieme 
ad essi sull'hard disk, prima del trasferi¬ 
mento del solo file immagine sul CD 
Puma di andare avanti vale la pena 
raccontarvi un gustoso esempio di cosa 
può accadere se, ad esempio, il siste¬ 


ma di scrittura CD-R è collegato ad una 
fonte di alimentazione comune ad 
un'apparecchiatura capace di introdurre 
un elevato assorbimento sulla linea im¬ 
maginate una postazione CD-R allestita 
in occasione dello scorso SMAU nella 
quale non si riesca a completare nessu¬ 
na sessione sebbene il medesimo si¬ 
stema abbia funzionato fino a qualche 
ora prima in ufficio, dopo aver rovinato 
un certo numero di dischi il motivo del 
malfunzionamento è stato identificato 
nell'eccessivo assorbimento di una 
macchina distributrice automatica self 
Service per il caffè la quale, ogni qual¬ 
volta entrava in funzione contempora¬ 
neamente alla registrazione CD-R, de¬ 
cretava la fine della corretta procedura 
di trasferimento dei dati. 

Situazioni limite a parte, se l'hard di¬ 
sk è frammentato, se si intendono uti¬ 
lizzare un elevato numero di file di di¬ 
mensioni ridotte, se il controller del- 
l'hard disk non è sufficientemente pre¬ 
stante in termini di velocità, oppure se 


l'interazione tra il controller del CD-R e 
quello dell'hard disk non è corretta (ad 
esempio quando si utilizzano hard disk 
che dispongono di un sistema di ricali- 
brazione termica che introduce delle 
pause), non è improbabile che ci si ri¬ 
trovi nella condizione di dover interrom¬ 
pere il lavoro, buttare il disco e ricomin¬ 
ciare tutto daccapo. 

Per evitare problemi è buona norma 
assegnare all'unità CD-R un controller 
SCSI dedicato e dotare il sistema ospite 
di un hard disk ad elevate prestazioni; 
viceversa, la velocità del processore 
non è considerata particolarmente signi¬ 
ficativa anche se e consigliabile utilizza¬ 
re almeno un sistema 486 a 66 MHz 

Importante e anche l'architettura del 
bus utilizzata poiché una non elevata 
velocita di questo componente può in¬ 
fluire pesantemente sul corretto fun¬ 
zionamento dell'unità di scrittura; 
l'adozione di un bus PCI risulta essere 
la soluzione ottimale per risolvere il 
problema. 


Anatomia del CD-R 


Un Compact Disc Recordable, sebbene 
sia in grado di offrire la medesima capacità 
di memorizzazione di un convenzionale CD¬ 
ROM o CD Audio e sebbene possa essere 
letto su un comune lettore, differisce note- 

La struttura di un 
Compact Disc Recordable 


volmente da un CD-ROM o da un CD. Audio 
tradizionale. 

Quando si impiega un CD-ROM o un CD 
Audio, il lettore laser legge delle cavità del¬ 
la larghezza massima di circa 0 6 micron in¬ 
cise nel substrato 
metallico del com¬ 
pact disc. La creazio¬ 
ne di queste cavità 
avviene utilizzando 
un raggio laser di 
elevata potenza su 
una matrice di origi¬ 
ne dalla quale si ot¬ 
tengono, mediante 
un processo di 
stampa basato su 
sofisticate presse, i 
CD regolarmente ac¬ 
quistati nei negozi 
Per incidere un 
CD in maniera «ca¬ 
salinga» è evidente 
che non si possono 
utilizzare le medesi¬ 
me tecnologie della 
produzione industria¬ 
le a causa degli alti 
costi; le unita di 
scrittura CD-R impie¬ 
gano un laser di po¬ 
tenza superiore a 
quella dei comuni 
lettori CD, ma certa¬ 
mente esso non è in 
grado di «scolpire» 
le cavita nel substra¬ 
to metallico del di¬ 
sco La tecnica di in¬ 


cisione CD-R si avvale di una pellicola orga¬ 
nica colorata (generalmente di colore verda¬ 
stro) depositata su una pellicola metallica ri¬ 
flettente che a sua volta ricopre il supporto 
del CD. Quando l’unità di registrazione inci¬ 
de il disco, il laser non incide il metallo, ma 
si limita a decolorare la pellicola organica 
Quando il medesimo disco è utilizzato in un 
lettore di CD, il sistema a lettura laser inter¬ 
preta la variazione introdotta dalla decolora¬ 
zione del supporto organico con le medesi¬ 
me modalità con le quali vengono lette le 
microcavità di un CD convenzionale. Per fa¬ 
cilitare il puntamento del laser in scrittura, il 
CD-R vergine presenta sulla faccia di utiliz¬ 
zazione una traccia di guida a spirale sulla 
quale il laser produce poi i punti di decolora¬ 
zione 

La composizione chimica della pellicola 
organica colorata ha caratteristiche e com¬ 
posizione diverse in relazione al costruttore 
attualmente, al prezzo di poche decine di 
migliaia di lire sono disponibili dischi per i 
quali é certificata la sicurezza dei dati per un 
periodo di circa dieci anni; a prezzi di poco 
superiori (sul mercato americano a poco piu 
di 15 dollari) cominciano ad essere disponi¬ 
bili dischi, prodotti principalmente da East¬ 
man Kodak e pochi altri, certificati per una 
«vita» di 100 anni, certamente superiore al¬ 
la vita media di un lettore di CD 

Nello schema grafico pubblicato in que¬ 
sto riquadro è piu facilmente comprensibile 
la costituzione del disco anche se, per cor¬ 
rettezza, bisogna dire che la posizione degli 
elementi nella realtà è invertita poiché, ge¬ 
neralmente, il laser e posizionato in basso 
ed il lato di incisione del disco deve essere 
rivolto verso di esso. mi 


SUPPORTO PLASTICO 


0 


RAGGIO LASER 

PELLICOLA ORGANICA 
DI REGISTRAZIONE 


STRATO RIFLETTENTE 



STRATO PROTETTIVO 


VERNICE DI RIVESTIMENTO 


158 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 






I modi di registrazione 


Lo Standard ISO 9660 


Il CD è un supporto che diversamente 
dai consueti supporti magnetici non è orga¬ 
nizzato per blocchi di settori e tracce Ogni 
sessione di scrittura su CD prevede quindi 
una propria organizzazione dei dati, la ge¬ 
nerazione di un proprio File System, la lo¬ 
cazione del quale è riconosciuta dal lettore, 
in grado di indicare, per ogni sessione, la 
posizione dei file significativi 
L'organizzazione dei file secondo le con¬ 
venzioni ISO 9660 prevede una serie di 
elementi comuni che provvedono a descri¬ 
vere adeguatamente il volume, la locazione 
di ogni directory e subdirectory, la locazio¬ 
ne dei file di ogni singola directory 
L'elemento principale è il Primary Volu¬ 
me Descriptor (PVD) contenente informa¬ 
zioni riguardanti il volume che indicano do¬ 
ve trovare le informazioni relative alla sua 
struttura, ma che contiene anche l'etichet¬ 
ta di denominazione del volume organizza¬ 
ta in maniera analoga al DOS (11 caratteri) 
Un ulteriore elemento di descrizione del¬ 
la struttura del CD è rappresentata da un 
indice IPath Table - PT) utilizzato per ricer¬ 
care più velocemente la posizione di ogni 
singola directory senza la necessità di do¬ 
ver scorrere tutto il disco prima di indivi¬ 
duare quella ricercata, all'Interno di questo 
indice non sono però riportate indicazioni 
riguardanti i file contenuti nelle directory 
poiché quest'ultima incombenza è deman¬ 
data ad altri elementi di descrizione II pri¬ 
mo di essi è il Root Directory File (FIDI nel 
quale sono indicate tutte le informazioni re¬ 
lative esclusivamente ai file contenuti nella 
directory principale, ulteriori elementi sono 


i Directory File (DF), presenti in ogni direc¬ 
tory, che si occupano di fornire le indicazio¬ 
ni relative ad ogni file presente nella speci¬ 
fica directory 

Convenzioni più o meno rispettate dai 
produttori di CD-ROM riguardano anche il 
numero massimo di livelli delle directory e 
sub-directory (attestato a 8 livelli di nidifica¬ 
zione) e la denominazione dei file per i qua¬ 
li è accettato l'uso di tutte le lettere maiu¬ 
scole dell'alfabeto da A a Z, dei numeri da 
0 a 9 e del carattere «underscore» (_) che 
sostituisce, sui software di incisione più 
evoluti, eventuali caratteri «strani" presenti 
nella denominazione del file. 

Altro elemento di interesse riguardante 
la scrittura dei CD-R multisessione riguarda 
le indicazioni riportate prima e dopo ogni 
sessione sul disco, denominate lead-in e 
lead-out Esse marcano, a partire dal cen¬ 
tro del disco, l'inizio e la fine della sessione 
ed occupano circa 24 Mbyte per la prima 
sessione e circa 14 Mbyte per ogni sessio¬ 
ne successiva. L'area iniziale (lead-m) inclu¬ 
de le indicazioni relative alla locazione d'ini- 
zio della sessione successiva; quando si 
procede alla protezione del compact disc 
dalla scrittura, l'area iniziale dell’ultima ses¬ 
sione risulta vuota impedendo quindi di fat¬ 
to la registrazione di un’altra sessione poi¬ 
ché non è possibile sapere dove tale ses¬ 
sione potrebbe avere inizio 

Più generalmente, il risultato che si ottie¬ 
ne fissando la sessione con la protezione 
da scrittura è una maggiore velocità 
nell'operazione di riconoscimento del CD 
da parte del lettore. mi 


Organizzazione logica di un 
Compact Disc Recordable 

AREA DATI 

tEAOOUTAREA 



CD multisessione non protetto da scrittura 

I sesso* i I sèsso*! I 


If AD IN 

AREA DATI 

LEAOCUT 

.EAD fi | 

AREA DATI 

lEADOUT 

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AREA 


ARE* 

AREA | 


ARE* 

UTU 


CD multisessione protetto da scrittura 

SESSO* • I SESSO*! 


lEADW 

AREA DATI 

IEADOUT 

IEADIN 

AREA DATI 

LEAOOUT 

SRAZO | 

AREA 


ARE* 

AREA 


AREA 

-4' . ■ 


Le regole che definiscono le caratte¬ 
ristiche fisiche di un CD, l'organizzazio¬ 
ne dei settori e la struttura dei file sono 
molte e riferite a standaid diversi un 
primo standard, definito congiuntamen¬ 
te da Sony e Philips, è conosciuto con 
una denominazione riferita ad una serie 
di libri il colore dei quali (red book, yel- 
low book, green book, orange book, 
ecc.) identifica uno specifico campo di 
applicazione (CD audio, CD-ROM, photo 
CD, CD-i, CD magneto-ottici, ecc.); un 
ulteriore standard è l'ISO 9660 che defi¬ 
nisce una serie di regole comuni, indi- 
pendenti dalla piattaforma, riguardanti 
l'organizzazione delle directory e la de¬ 
nominazione dei file in modo da rende¬ 
re i CD compatibili con gli ambienti piu 
diffusi (Windows, OS/2, Unix ed il file 
System ad ordinamento gerarchico Ap¬ 
ple HFS utilizzato su Macintosh) 

Spesso, sul medesimo disco sono 
presenti combinazioni di tracce che 
soddisfano le regole di «book» diversi, 
perciò è possibile trovare sul medesi¬ 
mo CD tracce audio (red book) frammi¬ 
ste a dati per il computer (yellow book); 
inoltre, sul medesimo CD possono es¬ 
sere presenti formati di traccia diversi, 
adatti a piattaforme hardware diverse e 
quindi, ad esempio, lo stesso CD può 
essere utilizzato indifferentemente su 
un Macintosh o su un PC Windows con 
una parte di file comuni oppure con 
partizioni diverse sullo stesso disco 
(mixed mode) 

Quando si effettua la registrazione di 
un CD-R è importante stabilire che tipo 
di registrazione si intende eseguire per¬ 
ché il software di registrazione, una 
volta scaricato il file immagine sul sup¬ 
porto, provvede a definire una serie di 
puntatori e, eventualmente, a proteg¬ 
gere il disco dall'ulteriore scrittura. 

I modi di registrazione sono svariati: 
è possibile riempire il disco in una sola 
sessione fissando tutti i puntatori e 
proteggendolo dalla scrittura; si può 
scrivere il CD una traccia per volta in 
maniera che il disco non possa essere 
letto se non dopo la completa scrittura, 
si può scrivere il CD parzialmente fa¬ 
cendo in modo che esso possa essere 
utilizzato in lettura dopo ogni sessione 
fino all'aggiornamento definitivo di tut¬ 
to il contenuto dopo la scrittura com¬ 
pleta (multisessione). 

La registrazione multisessione è una 
delle caratteristiche piu ricercale dagli 
utilizzatori anche se bisogna ammette¬ 
re che, con il calo del prezzo del sup¬ 
porto vergine, tale esigenza e sempre 
meno sentita. 

Per la multisessione esistono una 
serie di opzioni riguardanti l’organizza- 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


159 






















TEORIA E FECNICA 


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l due software più diffusi in ambiente Windows per la creazione di compact disc; Corel CD Creator ed Easy CD Pro della Incat System Software 


zione dei dati nella TOC (Table Of Con- 
tents) abbastanza ampia e quindi non 
sempre il termine multisessione è utiliz¬ 
zato in maniera chiara e univoca: posso¬ 
no esistere dischi multisessione orga¬ 
nizzati in un singolo volume (Photo-CD), 
cosi come esistono dischi nei quali ogni 
sessione di scrittura appare come una 
partizione indipendente, caso nel quale 
piu che di disco multisessione e corret¬ 
to parlare di disco multivolume. 

La multisessione vera e propria, co¬ 
me quella dei Photo-CD, mostra il con¬ 
tenuto combinato di ogni singola ses¬ 
sione di scrittura in un unico volume or¬ 
ganizzato in varie directory; il disco mul- 
tivolume appare invece come una serie 
di dischi logici presenti sullo stesso di¬ 
sco tisico 

A causa di queste differenze, assu¬ 
me grande importanza il lettore CD ed il 
relativo software, che in qualche caso, 
anche ricorrendo a specifici driver, non 
può leggere correttamente un CD-R 
multisessione 

Altra caratteristica della registrazione 
multisessione riguarda il contenuto del¬ 
le singole sessioni che, se appartenen¬ 
te a categorie diverse e quindi a «book» 
diversi, non può essere letto corretta- 
mente da alcuni lettori CD-ROM non 
abilitati alla lettura di tutti i formati CD, 

Il software 

Un elemento di primaria importanza 
nella registrazione di un CD-R assume il 
software, che generalmente accompa¬ 
gna in soluzione «bundle» l'unità di 
scrittura. 

La maggioranza delle unità di scrittu¬ 
ra CD-R non supporta tutti i formati di 


CD esistenti a causa delle limitazioni 
presenti nel software di scrittura, la 
maggior parte delle volte capace di scri¬ 
vere solamente i formati base (Red 
Book Audio e CD-ROM Yellow Book), 
ma non quelli più evoluti adatti alla regi¬ 
strazione dì Video CD in formato 
MPEG, oppure all'inserimento delle 
estensioni CD-ROM XA. 

Le caratteristiche più importanti di un 
software di scrittura riguardano la cor¬ 
retta organizzazione della struttura del 
disco, l'aderenza alle convenzioni degli 
standard più diffusi e l'ottimizzazione 
delle risorse in modo da rendere gli ac¬ 
cessi il più possibile veloci. 

Alcuni programmi dispongono di un 
sistema di analisi di tutti i componenti 
(CPU, controller, hard disk, ecc.) in gra¬ 
do di segnalare la non rispondenza di 
qualche elemento alle caratteristiche ne¬ 
cessarie per la corretta scrittura del CD 

Un'importante funzionalità del pro¬ 
gramma di scrittura riguarda la simula¬ 
zione del CD finito: già adesso esistono 
modi diversi per ottenere questa simu¬ 
lazione poiché alcuni programmi si ba¬ 
sano sull’immagine del disco effettiva 
mentre altri creano un'immagine virtua¬ 
le contenente solo i puntatori e quindi 
molto piu piccola rispetto alla preceden¬ 
te. I programmi piu evoluti, dopo la si¬ 
mulazione, riorganizzano i file racco¬ 
gliendoli per gruppi o spostandoli in mo¬ 
do da rendere piu veloci gli accessi, op¬ 
pure rinominano i file secondo le norme 
ISO 9660 

Una tecnica di registrazione adottata 
da alcuni programmi è quella denomina¬ 
ta OTF (On The Fly) che registra il CD-R 
senza creare l'immagine binaria del CD 
sull'hard disk; il vantaggio offerto da 


questo sistema è quello di rendere me¬ 
no ampia l'occupazione di memoria 
dell'hard disk, ma essa richiede un im¬ 
pegno più pesante di tutto il computer 
che può condurre a qualche perdita dei 
dati nella fase di trasferimento. Per la 
registrazione On The Fly è bene utilizza¬ 
re sistemi basati su processori di classe 
Pentium, gli unici che. grazie alle carat¬ 
teristiche del bus PCI, lasciano un certo 
margine di sicurezza sebbene persista¬ 
no comunque notevoli percentuali di ri¬ 
schio sull'esattezza dei dati trasferiti 

I programmi disponibili attualmente 
sul mercato italiano non sono molti e 
quelli individuati dalla redazione di MC- 
microcomputer (con il valido aiuto della 
Informedia, la consociata che si occupa 
dello sviluppo e della produzione di CD¬ 
ROM) sono tutti previsti per funzionare 
in ambiente Windows 3.1, ma già si co¬ 
minciano a susseguire annunci riguar¬ 
danti le versioni per Windows 95 II pro¬ 
gramma piu conosciuto è il CD Creator 
della Corel del quale, per quando legge¬ 
rete queste note, dovrebbe essere in 
arrivo una nuova versione per Windows 
95; molto utilizzato e anche l'Easy CD 
Pro della Incat System Software del 
quale abbiamo già visto una versione 
demo per Windows 95. 

Logicamente esistono software an¬ 
che per l'ambiente Macintosh in grado 
di offrire le prestazioni indicate, fra i tan¬ 
ti vale la pena citare un software euro¬ 
peo denominato Toast (prodotto da 
Astarte GmbH e Miles Software) che ci 
risulta essere l’unico in grado di creare 
compact disc ibridi con partizioni sepa¬ 
rate Mac e DOS/Windows oltre ad una 
terza partizione con file comuni ai due 
ambienti. 


160 


MCmicrocomputer n, 158 - gennaio 1996 













































TEORIA E 


La Pratica 


Se avete avuto la costanza di legge¬ 
re la lunga introduzione teorica, sarete 
probabilmente interessati a saperne an¬ 
cora di più e forse, starete anche acca¬ 
rezzando l'idea di investire la cifra ne¬ 
cessaria all'acquisto di un'unità di scrit¬ 
tura CD-R per cominciare a produrre 
piccole quantità di CD-ROM. 

Prima di andare avanti, passando alla 
descrizione di una sessione di scrittura 
eseguita con un computer fornito di 
unità CD-R, vale la pena sottolineare il 
fatto che, sebbene il prezzo delle unità 
CD-R sia calato notevolmente rispetto 
al passato Ibastano circa tre milioni di 
lirei, per produrre CD-ROM non basta 
disporre solo di hardware e software 
specifici, ma occorre anche un certo 
grado di competenza, doti di estro, 
creatività lanche artistica), cultura e 
grande esperienza e conoscenza dei 
mezzi. Se non si hanno queste doti è 
meglio lasciar perdere: il numero di 
prodotti su CD-ROM di fattura pessima 
è più che sufficiente a sconsigliare di 
imbarcarsi in avventure il risultato delle 
quali sarà solo un'ulteriore quantità di 
applicazioni invendute sugli scaffali dei 
negozi. 



Il computer 

Come avrete certamente capito un 
elemento fondamentale del sistema di 
scrittura è rappresentato dal sistema 
nel quale l'unità di scrittura CD-R è in¬ 
serita. Nel caso specifico dobbiamo rin¬ 
graziare il Centro HL di Firenze che ci 
ha offerto un computer del proprio ca¬ 
talogo appositamente configurato per i 
nostri test. Inutile dire che il computer 
era assemblato secondo i consueti 
standard del Centro HL. ovvero, con 
componenti scelti nella produzione 
americana e nipponica tra i quali figura¬ 
vano una motherboard di produzione 
Pride dotata di processore Intel Pen¬ 
tium a 75 MHz. scheda video Diamond 
Stealth, controller SCSI 2 di produzione 
Adaptec, lettore CD-ROM Sony e, per 
finire, l'unità di scrittura CD-R Sony 
CDU920S. La configurazione era poi 
completata da 8 Mbyte di RAM, hard 
disk da 1,2 Gigabyte, Windows 95 e. 
come software per la scrittura dei CD, 
il Corel CD Creator 

Senza perderci nella descrizione ge¬ 
nerale dei computer (altri modelli dello 
stesso marchio sono già stati recensiti 
sulle pagine di MCmicrocomputerl 
prenderemo in esame solo gli elementi 
significativi per il corretto svolgersi 
dell'operazione di scrittura di un CD-R. 


Innanzitutto cominciamo dall'unità 
CD-R Sony CDU920S capace di scrive¬ 
re Compact Disc-Recordable di capa¬ 
cità pari a 640 Mbyte nei formati stan¬ 
dard CD-ROM e CD-ROM XA, Photo 
CD, CD Audio. 

All'esterno esso si presenta come 
una normale unità CD provvista di caddy 
per l'introduzione dei dischi, ma in realtà 
essa è capace di operare la scrittura CD- 
R a singola e doppia velocità secondo le 
specifiche «Orange Book Part II», sup¬ 
porta la scrittura secondo le modalità un 
disco per volta o una traccia per volta, in 
entrambi i casi con grandezza dei pac¬ 
chetti di dati variabile o fissa; logicamen¬ 
te, è supportata anche la scrittura di dati 
multisessione. 


Centro HL Top P 75 


Produttore e distributore: 

Centro HL srl ■ Via L Landucci. 1 -50136 Firen¬ 
ze-Tel. 055/672354 Fax 055/676485 
Prezzi UVA esclusar. 

Computer Top P 75 * 

Unità CD-R Sony Ut. 5 280 000 

Unita CD-R Sony Ut. 2.550 000 


L'interfaccia SCSI della quale l'unità 
è dotata dispone di un buffer di 1 Mby¬ 
te sul controller embedded, caratteristi¬ 
ca da considerare indispensabile per 
l'impiego al quale l'unità è dedicata 
Degno completamento dell'unità 
CD-R Sony è il controller SCSI scelto 
nella gamma della produzione Adaptec 
il modello, nel caso specifico è contras- 
segnato dalla sigla AHA-2940 serigrafa- 
ta direttamente sulla scheda di vetroni- 
te, dispone di bus PCI, una scelta che 
viene ormai considerata obbligata per 
questo tipo di prodotti se si vuole con¬ 
tare sulla certezza dei risultati. Quasi al¬ 
trettanto obbligata è la scelta del mar¬ 
chio Adaptec (insieme a pochi altri) tra 
quelli consigliati da molti costruttori per 
le proprie unità CD-R. Il motivo è abba¬ 
stanza semplice: poiché i software di 
scrittura su compact disc si avvalgono 
di tecniche di programmazione dell'in¬ 
terfaccia SCSI, è quasi inevitabile che 
adottino moduli software già esistenti 
per colloquiare con il controller; poiché 
a tutt'oggi tali moduli, denominati ASPI 
(Advanced SCSI Programming Interfa¬ 
ce) Manager, sono sviluppati specifica¬ 
mente per ogni controller solo da pochi 
produttori (tra i quali proprio Adaptec), 
ecco spiegata la ragione per la quale 
molto probabilmente troverete un con- 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


161 









troller di tale marca in unione a molte 
unità CD-R 

L'ASPI Manager è un elemento mol¬ 
to importante della configurazione 
hardware e software di un sistema de¬ 
putato alla scrittura CD-R. mediante es¬ 
so, i comandi inviati dal software ed 
elaborati dalla CPU sono tradotti dal 
controller SCSI affinché l'unità CD-R sia 
in grado di eseguirli. 

Corel CD Creator 

Corel CD Creator è a tutt'oggi la so¬ 
luzione software che assicura il mag¬ 
gior numero di unità CD-R supportate, 
particolare non trascurabile, e bisogna 
ammettere anche che tale software, 
sebbene non avessi alcuna conoscenza 
specifica, mi ha consentito senza gros¬ 
si problemi di scrivere il primo CD-R ot¬ 
tenendo subito il successo. 

Il software è organizzato in maniera 
tale che sia possibile spostare dall'hard 



//processore Intel Pentium 75 MHz e tornito di ven¬ 
tola di raffreddamento 


disk (con un semplice drag&drop dalla fi¬ 
nestra del File Manager o dal gestore di 
risorse di Windows 95) le cartelle ed i fi¬ 
le che si intendono memorizzare perma¬ 
nentemente sul compact disc in un'ap¬ 
posita finestra dell'ambiente principale. 

Organizzata la struttura del CD in 
questa finestra, definite le proprietà dei 


file o delle cartelle, definite le proprietà 
del disco, si può salvare su hard disk la 
struttura del CD mediante un apposito 
file con estensione CDL (CD Layout) 
per poi procedere, dopo aver settato 
una serie di altri parametri ai quali ac¬ 
cennerò più avanti, alla simulazione del¬ 
la scrittura del CD-R ed eventualmente. 



La costruzione del computer distribuito dal Centro HL è pulita e sufficientemente ordinata 


162 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 



































TEORIA E TECNICA 


successivamente, alla registrazione ve¬ 
ra e propria. 

Il CD Creator offre una serie nume¬ 
rosa di utilità e di possibilità di configu¬ 
razione; tra le più interessanti figura 
certamente quella che permette di ese¬ 
guire un test di tutti i componenti 
hardware impiegati nello svolgimento 
della procedura di scrittura CD-R con 
l'accertamento dell'effettiva risponden¬ 
za alle velocità più elevate delle unità 
che consentono l'espletamento delle 
funzionalità a velocità doppie, quadru¬ 
ple o comunque superiori a quella no¬ 


minale, pari ad un transfer-rate di 150 
kbyte/sec. Oltre a permettere la scrittu¬ 
ra di CD-R nei formati audio, dati e mi¬ 
sto (audio + dati), il programma della 
Corel consente anche, mediante una 
specifica sezione e nella migliore tradi¬ 
zione del marchio canadese, di creare 
una serie di elementi grafici per l'inseri¬ 
mento nella custodia del CD di un «li¬ 
bretto» con il titolo del disco ed indica¬ 
zioni sul suo contenuto. 

Altre funzionalità riguardano essen¬ 
zialmente il controllo dei file e l'even¬ 
tuale adattamento della struttura alle 


convenzioni ISO 9660, la definizione 
della grandezza dei pacchetti di dati 
scritti sul supporto (512, 1024 o 2048 
byte), l'assegnazione di una priorità ai 
file in modo che quelli più utilizzati sia¬ 
no organizzati in modo da essere più 
facilmente accessibili. 

Scrivere il primo CD-R 

Dovete sapere che nutro una certa 
passione per tutto ciò che ha qualcosa 
in comune con la grafica, la fotografia, 
la pittura, l'illustrazione, il disegno; tutti 


Gli Standard 

Esiste una certa confusione sugli standard che regolano il vasto mondo della registrazione su compact disc; nelle note successive ripor¬ 
tiamo le indicazioni di massima su quelli più comuni e la descrizione di alcuni modi di registrazione 


Red Boek 

É lo standard di riferimento per praticamente tutti i tipi di compact disc poiché in esso sono definite le regole per la formattazione fi¬ 
sica del supporto; alle norme del solo Red Book rispondono i normali CD Audio 


Yellow Book 

Esistono due diverse classificazioni riguardanti tale standard; la prima è riferita ai CD-ROM contenenti applicazioni per computer o da¬ 
ti che non necessitano di funzionalità multimediali avanzate; la seconda, utilizzata per la creazione di Photo-CD, CD-ROM XA e più ge¬ 
neralmente per i CD-ROM contenenti immagini fotografiche o filmati, incrementa la quantità di dati memorizzabili in ogni settore elimi¬ 
nando la correzione d'errore. 

Green Book 

È un'estensione della seconda modalità dello Yellow Book che definisce le modalità di funzionamento dello standard proprietario re¬ 
lativo ai CD interattivi (CD-i). 

Orango Book 

Analogamente allo Yellow Book esistono due sottostandard e si occupa degli aspetti relativi alla registrazione su Compact Disc MO 
(magneto-ottici cancellabili) e sui supporti di tipo CD-R definendone, per questi ultimi, le regole di scrittura del disco, delle tracce e delle 
sessioni multiple. 

White Book 

Raccoglie la descrizione delle regole relative ai CD utilizzabili indifferentemente sui lettori CD-ROM XA e CD-i. Poiché i CD che se¬ 
guono questo standard sono in grado di memorizzare un numero di informazioni maggiore dei precedenti, essi sono utilizzati per la me¬ 
morizzazione di filmati MPEG Level 1 full motion come nel caso di Video CD e CD Karaoke. 


ISO 9660 

E uno standard indipendente dalla piattaforma che definisce le regole comuni per la denominazione dei file e l'organizzazione delle 
directory. I CD a norme ISO 9660 sono compatibili con i file System degli ambienti operativi più diffusi come Windows, OS/2, Unix e 
Apple HSF. 

Hybrid Disc 

Si definiscono con tale denominazione (dischi ibridi) i CD-ROM formattati con partizioni diverse in maniera tale da poter essere utiliz¬ 
zati indifferentemente su Macintosh o PC DOS/Windows. 

Mixed Mode 

Cosi si definisce un CD di contenuto misto (audio + dati) comprendente tracce relative agli standard Red Book e Yellow Book; i di¬ 
schi di tale tipo possono essere utilizzati sui lettori CD Audio o sui lettori CD-ROM per le relative tracce. mt 


MCmicrocomputer n, 158 - gennaio 1996 


163 




TEORIA E TECNICA 



L ambiente principale 
del software Corel CD 
Creator che accompa¬ 
gnava Il computer uti¬ 
lizzato nei tesi è quello 
visibile a fianco Me¬ 
diante un semplice 
Drag&Drop gli elemen¬ 
ti utili vengono trasferì 
li dal File Manager IGe¬ 
stione risorse in Win¬ 
dows 951 all'interno 
della finestra che con¬ 
terrà gli elementi del 
CD 


settori di interesse per i quali esistono 
numerose raccolte di clip-art, immagini 
di opere celebri digitalizzate, raccolte di 
fotografie in formato elettronico. Il pro¬ 
blema è che molto spesso queste rac¬ 
colte comprendono materiale rispon¬ 
dente solo in una piccola percentuale 
alle proprie esigenze. 

Con l’occasione ho pensato di racco¬ 
gliere tutte le immagini e tutti gli ele¬ 
menti grafici a me utili tra una decina di 
raccolte commerciali, giungendo ad ac¬ 
cumulare sull'hard disk del computer 
utilizzato per la sessione di test file in 
formato JPEG, GIF, TIF, PCX, BMP, 
Photo CD ed EPS per circa 312 Mbyte. 
In ufficio impiego un PC 486, mentre a 
casa ho un Mac LC III ed in entrambi i 
casi dispongo di lettore CD-ROM, ra¬ 
gione per la quale, dovendo scegliere 


se rendere il CD adatto ad una piat¬ 
taforma o all'altra, non ho avuto esita¬ 
zioni a settare le preferenze del pro¬ 
gramma per l’organizzazione dei dati 


secondo le convenzioni dello standard 
ISO 9660 

Eseguite le scelte dei parametri nel¬ 
le varie opzioni che CD Creator offre, 
ho infine avviato il processo di scrittura 
sul CD-R. Il programma della Corel per¬ 
mette di simulare la scrittura impe¬ 
gnando di fatto tutti gli elementi come 
se essa fosse realmente eseguita; ciò, 
se da un lato conduce ad un tempo 
maggiore nell'espletamento di tutte le 
procedure, dall’altro assicura un con¬ 
trollo reale della correttezza di funziona¬ 
mento di tutti gli elementi. Sebbene si 
tratti di una simulazione, è necessario 
infilare il CD-R vergine nel caddy 
dell'unità, che mostra l’alternarsi delle 
indicazioni luminose relative alla scrittu¬ 
ra come se stesse avvenendo realmen¬ 
te, capirete quindi la delusione se dopo 
circa una ventina di minuti di attesa, al 
termine della procedura, dopo una se¬ 
gnalazione di operazione condotta a 
termine con successo, infilato il CD-R 
in un comune lettore CD-ROM mi sono 
reso conto che esso era rimasto prati¬ 
camente immutato. Nell’entusiasmo 


Due Piopeilmt 


Genwal | Pala fitt | IS0 9660 arancini ] 


Due li 
One T ilio 

|TESr MC 

fljtul N«m 


|Matumo Trutce* 

Votate labe» 


|TESTCDjn| 

0 auffa back» in (ho doc layout 

726 data lìea n fot dtc layoul (9025 Mbl 


Thn reumatico a pleced on (he detaiJ Je*«erf Caie k* you <4*c The vota* 
label a uted foi data ffacj, (he artut name a used tot dee* ortamg auffa 


QK 


U 1 ^ I 


H* 


Il software consente di 
definire i parametri fon¬ 
damentali relativi alla 
TOC del disco median¬ 
te tre diversi pannelli: 
uno piu generalmente 
dedicato ai dischi audio 
ed utilizzato anche dal¬ 
la sezione che si occu¬ 
pa di produrre le foderi¬ 
ne per completare la 
custodia, una seconda 
sezione espressamen¬ 
te dedicata ai file di da¬ 
ti; l'ultima sezione de¬ 
dicata alla gestione del¬ 
le convenzioni ISO 
9660 




164 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 
































































































TEORIA E TECNICA 


E 


yslcm Testi 


a 


Al Tu» | CD-ROM Oir»e | H«dDafc ] CD RfxtòèT] 


Th»^e»dri«ri»ch«CDc*nbeufe^a»ried«pai'iaty 
govcmed by ho»* qucfcV youi haid <fafc <*k« con uec^r 

òri* 


WM» racon^ng a CO. you had drit dive muri prowto a contfarl 
*4*rfy of daU W ihu dola « noi n«ptad lari enough. you CD 
leconia) wi noi be ab*» lo pope*V ««da ih» rionnabcn or dm <kc 
mttibno r> an unuiabb CD 


Tho Ieri c riaia»»i Ihe «ve» ago ipeod ri wNch dria can b» »e*d 
hom you hard chfc dnv» Th» muri htfr lo datarne» ih» beri 
wrtng ipeed lo u*e or you lyriom 


) 

p~ I 

■» I 


CD Ctealion Setup 


Cuienl device 

Sony CDU 320 S • henO «3 k «0 
Wnfangspeed 

« tixnayy»»cl r 

r s<txavtKi c 

[» Simulala Recordng (jirtw ol cooet [i 

n 

r E<«o «i 0 e dola neck 
y (Ama label |TESTCO_01 




La completa sessione di test del sistema integrata in Corel CD Creator 


Siamo pronti per crea¬ 
re il nostro primo CD, 
da notare la simulazio¬ 
ne attivata ed il *di- 
sclaimer » sui diritti 


a 


Sollwree. muncal ccrrpouboni. artvexk. phologtapbi. audovtiual woiVi. lelovition and 
f*n dpi. todual malonal. lama co*ecWim ol dola and meny olh» lypei d wort.i aie 
ddeded by rtemabonal copnighl lawi UnaUhonzed copyng d Ihote wocki n any 
mamef may violale die nghlt d thè ovine* ol Ihe copynghl n those tvod.i and may 
evpoie you lo avi and cremid penato* 

Vou may noi use thè CD Dedot pioducl lo violale die coojnphl <tt** ol dheu Coiel .J 


della «prima volta» mi ero dimenticato 
di disabilitare la protezione dall'effettiva 
scrittura e cosi ho dovuto ricominciare 
daccapo. Questa volta al termine della 
sessione il CD-R era stato effettiva¬ 
mente scritto; provatolo sia su un PC 
che su un Macintosh ha mostrato l’or¬ 
ganizzazione delle varie directory pre¬ 
cedentemente assegnata con il relativo 


d'autore 

contenuto pronto per essere utilizzato. 

Una caratteristica che si è subito evi¬ 
denziata consiste nel fatto che non tutti 


i file vengono letti alla medesima velo¬ 
cità, ma il tempo di attesa è minore o 
maggiore in relazione alla posizione del 
file; ciò è dovuto al fatto che nella fase 
di organizzazione dei file non ho prov¬ 
veduto a definire una priorità di acces¬ 
so alle singole cartelle ed ai relativi file, 
dimenticanza che conduce evidente¬ 
mente ad un comportamento più o me¬ 
no «sicuro» del lettore CD-ROM. 

Proprio da piccoli particolari come 
questo dipendono alcune incertezze ri¬ 
scontrabili anche in CD-ROM di marchi 
blasonati. 

Conclusioni 

È evidente che la tecnologia di scrit¬ 
tura CD-R è ormai matura, le unità di 
registrazione cominciamo ad avere co¬ 
sti decisamente accessibili così come i 
supporti vergini; forse esiste ancora un 
po' di confusione per ciò che riguarda 
gli standard, i modi di organizzare i dati, 
l'effettiva scrittura dei CD-R multises- 
sione, ma ormai è possibile utilizzare 
un computer solo un po' più attenta¬ 
mente configurato per poter registrare 
un compact disc come, se si trattasse 
di un più consueto floppy disk. 

Anche all'interno della redazione, 
sebbene godiamo di una posizione pri¬ 
vilegiata dalla quale osservare i muta¬ 
menti del mercato informatico, siamo 
rimasti sorpresi dalla velocità con la 
quale le tecnologie si evolvono ed i co¬ 
sti calano. Probabilmente il fenomeno 
CD-R sarà uno dei settori di interesse 
per il prossimo futuro sebbene il CD¬ 
ROM, così come siamo abituati a cono¬ 
scerlo, si evolverà rapidamente offren¬ 
do capacità e velocità di accesso ai dati 
molto superiori a causa delle mutate 
esigenze. 


A chi serve il CD-R 


Esistono categorie alle quali poter di¬ 
sporre di un supporto come il CD-R può ri¬ 
sultare molto comodo. La casistica potreb¬ 
be essere molto ampia, ma ad esempio, il 
CD-R può favorire la creazione di un archi¬ 
vio di immagini preesistenti già in formato 
elettronico: a conferma di ciò basta consi¬ 
derare che ogni mese la nostra redazione 
produce svariati Mbyte di immagini che 
vengono scambiati con il Service tipografi¬ 
co per la composizione delle pagine di que¬ 
sta rivista su un certo numero di cartucce 
SyQuest, le quali assicurano un certo gra¬ 
do di sicurezza dei dati, ma che in qualche 
caso hanno posto qualche problema In 
questi casi il supporto CD-R, a patto di es¬ 
sere trattato con un minimo di precauzioni, 
assicura una maggiore protezione dei dati. 

Una sicurezza che favorisce la creazione 
di un backup (destinato a durare nel tem¬ 
po) ogni qualvolta i vostri documenti riem¬ 
piano i supporti magnetici tradizionali; tanto 
per rimanere in redazione, lo spazio occu¬ 
pato da tutte le copertine di MCmicrocom- 
puter dal numero 70 in poi occupa almeno 
400 Mbyte, se si aggiunge qualche altra 
copertina (ad esempio quelle di MCmicro- 
computer Software), inserimenti grafici per 
le aperture di articoli un po' più curate dal 
punto di vista estetico, si costituisce una 
vera e propria libreria di elementi grafici 
che rappresentano un archivio «storico» di 
un certo interesse; si presentano però an¬ 
che un certo numero di problemi se s'in¬ 
tende archiviare tradizionalmente il tutto su 
hard disk o cartucce rimovibili che certa¬ 
mente presuppongono un costo di archivia¬ 
zione maggiore rispetto a quello del CD-R. 

Non è necessario essere una redazione 


di un mensile per trarre vantaggio da 
un’unità di scrittura CD-R; anche in un pic¬ 
colo ufficio nel quale è necessario che la 
configurazione base del software sia la me¬ 
desima per tutti i computer, creare un CD- 
R che sia la copia del contenuto dell’hard 
disk, con tutti i programmi ed i dati di base, 
può risultare molto comodo per il gestore 
dei sistemi. 

Logicamente, l'unità CD-R si rivela parti¬ 
colarmente utile in alcuni settori professio¬ 
nali come quelli legati alla didattica: un'in¬ 
segnante che intenda raccogliere i risultati 
particolarmente interessanti del lavoro dei 
propri studenti può certamente trarre van¬ 
taggio dalla possibilità di tradurre i materiali 
più svariati: suoni, immagini, filmati, testi, 
organizzati secondo criteri logici e sulla ba¬ 
se di determinati obiettivi, su un supporto 
come il compact disc; la stessa cosa vale 
per chi svolge spesso presentazioni che 
necessitano di grandi quantità di dati diffi¬ 
cilmente archiviabili su un hard disk: la pos¬ 
sibilità di riversare la presentazione con tut¬ 
ti i dati accessori (eventualmente anche il 
programma che l'ha generata) su CD-R 
rende tutto più facilmente «trasportabile» 
su un altro computer purché provvisto di 
lettore CD-ROM. 

Inutile dire che un'unità di scrittura CD-R 
è indispensabile per chi voglia progettare, 
sviluppare e produrre industrialmente 
software o applicazioni su CD-ROM ed è 
certamente utile a chi ha la necessità di di¬ 
stribuire in limitate tirature demo di prodot¬ 
ti. archivi o quant'altro non possa essere 
agevolmente contenuto sui supporti di me¬ 
moria di massa tradizionali. 

mt 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


165 


















































ANTEPRIMA 


Novità in casa Borland 

di Francesco Petroni 


□ I principale motivo del successo del 
Delphi della Borland, il nuovo lin¬ 
guaggio di programmazione Object 
Based, sta nel suo ottimo rapporto tra fa¬ 
cilità d'uso, tipico di un prodotto di catego¬ 
ria «Visual», e potenza, in termini di com¬ 
plessità ed efficienza delle applicazioni 
realizzabili. 

È piaciuta molto la felice combinazione 
tra programmazione Visuale, programma¬ 
zione Obiect Oriented e compilatore in 
«native code », che rende da una parte fa¬ 
cile lo sviluppo dell'applicazione e dall'altra 
molto performante il codice generato. So¬ 
no piaciuti i «two-way tools» con i quali si 
disegna e si genera automaticamente un 
codice sul quale si può anche intervenire a 
mano. È piaciuta la completa integrazione 
con i tool di accesso ai database, argo¬ 
mento sul quale Borland è particolarmen¬ 
te ferrata. Borland, in questi ultimi mesi Ivi 
abbiamo presentato la prova di Delphi nel 
numero 154 di MCI, ha lavorato sodo. Pro¬ 
pone un prodotto di supporto per Delphi 
16 bit, molto ricco di componenti e di do¬ 
cumentazione, e quindi di funzionalità, che 
si chiama RAD Pack per Delphi, e presen¬ 
ta una beta di Delphi a 32 bit per Win¬ 
dows 951nome in codice Polaris). 

Il RAD Pack è un classico «pacco nata¬ 
lizio» pieno di cose interessanti, utili, ed in 


certi casi indispensabili, per chi fa, del 
Delphi, un uso professionale. 

Delphi 32 invece è la nuova versione 
32 bit del prodotto che comunque, già nel¬ 
la versione 16 bit, era molto orientato alla 
oggettistica di Windows 95, al punto che 
in un certo senso tra i due c'è molta com¬ 
patibilità: al limite un programma scritto a 
16 si può direttamente ricompilare a 32. 
Le novità riguardano principalmente la 
conversione della componentistica da 
quella VBX a quella OCX, e l'introduzione 
di oggetti «full Windows 95». 

Procediamo con ordine, facendo una 
piccola premessa. Ricordiamo che la ca¬ 
ratteristica principale di Delphi è costituita 
dalla sua libreria di componenti visuali 
IVCL), che comprende ben 75 elementi 
preconfezionati, utilizzabili direttamente 
nelle applicazioni. Inoltre il suo linguaggio 
interno Object Pascal, di tipo Object 
Oriented, consente all'utilizzatore più 
esperto di costruire propri componenti 
Iqualora quelli a disposizione non fossero 
sufficienti), che possono essere librerie 
DLL. componenti VCL o controlli VBX. 

Con RAD Pack viene messo a disposi¬ 
zione dello sviluppatore il codice sorgente 
dei componenti VCL. Da questo, grazie al¬ 
le caratteristiche intrinseche del linguag¬ 
gio 00, ad esempio sfruttando la sua 


«ereditarietà», è possibile creare varianti 
dei componenti di base. 

RAD Pack per Delphi... 
ma non solo 

Con la frasetta «non solo» Intendiamo 
dire che il RAD Pack è una collezione di 
Tools che possono essere utilizzati non 
solo con Delphi. Ad esempio, per rimane¬ 
re in casa Borland, possono essere usati 
con C++, per quanto riguarda i linguaggi, 
ma anche con Visual dBase e Paradox, 
per quanto riguarda i prodotti di program¬ 
mazione Object Based Possono essere 
usati anche con altri prodotti di altre case, 
primo tra tutti, e ne parleremo specifica¬ 
mente, con Visual Basic della Microsoft. 

L'acronimo RAD significa Rapid Appli¬ 
cation Development. Quindi RAD Pack 
per Delphi significa pacchetto di strumenti 
per lo sviluppo rapido di applicazioni con 
Borland Delphi. Contiene materiale 
software e manualistica. Il materiale 
software, disponibile sul CD Pack, consi¬ 
ste in: 

- file con i «sorgenti», scritti in Obiect 
Pascal, il linguaggio di Delphi, dei 75 e più 
componenti che costituiscono la libreria di 
base degli oggetti di Delphi. Tale libreria si 
chiama VCL (Visual Component Library). Il 




Figura 1 - Borland RAD Pack per Delphi - Una fase dell'installazione del RAD Pack per Delphi . 

Delphi della Borland, uscito da pochi mesi, ha trovato un'eccellente accoglienza da parte degli specialisti per il suo ottimo equilibrio tra facilità di utilizzo, dovuta 
all'adozione di un ambiente di programmazione visuale «Obiect Based», complessità e potenza delle applicazioni realizzabili, dovuta al suo linguaggio di program¬ 
mazione « full Obiect Oriented» e il suo potente motore Database II RAD Pack per Delphi è un set di programmi di supporto che servono sia ad allargare, in varie 
direzioni, il suo ambito operativo, sia a rendere la produzione dell'applicazione più veloce e sicura. Si tratta di un insieme dì risorse software, come si evince dalla fi¬ 
gura, e di risorse cartacee 

Figura 2 - Borland RAD Pack per Delphi - Uso del Resource Workshop. 

È lo stesso editor di risorse presente nel Borland C++. che si può utilizzare per prelevare elementi di interfaccia da file risorse, eventualmente disponibili e svilup¬ 
pati in altri ambienti, e per convertirli nel formato nativo Delphi È chiaro che il suo utilizzo per Delphi risulta meno strategico per il fatto che Delphi dispone di propri 
e sofisticati strumenti per il disegno dell'interfaccia. 


166 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 







































































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Database control» 


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NOVITÀ IN CASA BORLAND 



PaMSIwp U»HnPA$ 
Pro Mm*pM 


Figura 3 - Borland FI AD Pack per Delphi ■ Una pagina della documentazione in formato Help di Windows 

Le librerie VBX presenti nel pacco FIAD possono essere suddivise in cinque categorie. VBX per costruire applicazioni di tipo Database, e quindi gestionali, VBX per 
costruire applicazioni di tipo Spreadsheet. VBX per costruire applicazioni di tipo Word Processor, VBX per costruire applicazioni di tipo Grafico, e altre. Qui vediamo 
una pagina, introduttiva, di uno degli innumerevoli Help scaricati su HD dalla procedura di installazione di Delphi RAD Pack. 

Figura 4 - Borland RAD Pack per Delphi - Alcuni dei nuovi controlli VBX 

All'interno della vostra applicazione Delphi occorre visualizzare o digitare dei testi? Le soluzioni sono due: o si introduce, come OLE Server, un Word Processor per 
Windows, con tutti i rischi che tale scelta comporta, oppure si crea un proprio mini Word Processor interno, sfruttando una serie di Controlli presenti, sotto forma 
di controlli VBX, nel pacco RAD La strada OLE non 6 praticabile quando si voglia costruire un'applicazione utilizzabile utenti di cui non si conosca la., dotazione 
software La soluzione OLE è anche meno sicura perché coinvolge comandi e funzionalità non controllabili dal programma chiamante. 




Figura 5 - Un Controllo VBX del RAD Pack visto da Visual Basic 3.0 - Lo Spreadsheet 

Come i nostri lettori sanno. Delphi assomiglia molto al Visual Basic Gli assomiglia per l’aspetto dell'interfaccia, costituita da una sene di finestre vanamente posi¬ 
zionate sul video, per gli oggetti di libreria disponibili, per la possibilità di utilizzare controlli di tipo VBX. Non gli assomiglia per quanto riguarda il linguaggio di pro¬ 
grammazione Il Visual Basic usa II... Basic, che é un interprete, Delphi usa l'Ob/ect Pascal, che è un vero e proprio compilatore. I due prodotti possono scambiarsi 
con facilità i vari componenti VBX. Qui ne vediamo alcuni presenti nel RAD Pack per Delphi, usati però in Visual Basic. In particolare vediamo un controllo VBX che 
è uno spreadsheet vero e proprio, con decine dì comandi e oltre cento funzioni. 

Figura 6 ■ Borland Delphi in Internet ■ Le pagine WEB di Borland. 

Per utilizzare al meglio prodotti della classe di Delphi occorre documentarsi continuamente, sia sulle novità, in termini di prodotti accessori e di utility, vìa vìa dispo¬ 
nibili. sia sui trucchi, sia sugli eventuali Bugs riscontrati nell'uso del prodotto, da correggere con delle patch. Esistono ormai numerosi libri, anche molto approfondi¬ 
ti dal punto di vista te cnico, pia in circolazione e d esiste la possibilità di collegati alle pagine WEB della Borland dedicate a questa materia L indirizzo Internet della 
Borland è il seguente: \http://www. borland comi Dalle pagine Delphi è anche possìbile scaricare file dì supporto, patch, esempi, documentazione 


tecnico, o comunque l'utilizzatore esperto, 
può, partendo dai sorgenti, costruire pro¬ 
prie versioni di tali oggetti, personalizzate 
in modo che siano funzionali alle neces¬ 
sità della propria applicazione; 

- Turbo Debugger per Windows, versio¬ 
ne 4.6; 

- Visual Solution Pack. Un set di con¬ 
trolli VBX evoluti, utilizzabili sia, ovviamen¬ 
te, in una applicazione Delphi, sia in altre 
applicazioni VBX compatibili. Visual Basic 


in testa. Ne parliamo tra un po'; 

- Resource Workshop 4.5. Un tool pro¬ 
gettato per mettere a disposizione dello 
sviluppatore elementi di interfaccia dispo¬ 
nibili come risorse in altri programmi; 

- Resource Expert. A supporto del pre¬ 
cedente. La manualistica disponibile nel 
RAD Pack per Delphi è anch'essa molto 
interessante soprattutto perché completa 
la manualistica di base di Delphi. Com¬ 
prende: 


- Object Pascal Language Guide. Si 
tratta in pratica del Manuale, di circa 300 
pagine, che elenca tutti gli elementi, i co¬ 
mandi, le funzioni, del linguaggio Object 
Pascal, ne mostra la sintassi, ne spiega il 
significato e ne mostra esempi significati¬ 
vi; 

- Turbo Debugger - User’s Pascal for 
Delphi. È il manuale del Turbo Debugger 
4.6 che è un set di strumenti progettati 
per il debug dei programmi scritti per Win- 


MCmicrocomputer n, 158 - gennaio 1996 


167 






























































































NOVITÀ IN CASA BORLAND 


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Figura 7 - Borland Delphi 32 - Collezione di oggetti Windows 95 

La novità più evidente in Delphi 32 bit è l’introduzione dei nuovi controlli tipici di Windows 95. disponibili sotto forma di Componenti Visuali Delphi fVCLI Sono, ri¬ 
cordiamolo TabControl. PageControl. TreeView, TrackBar. ProgressBar. HeaderControl. RichEdit, UpDown Control Ne vediamo nella figura una esemplificazione 
Tutti questi controlli si trovano in una specifica pagina, chiamata Wm95. della Toolbox Ila Palette dei Componenti, posta in altoI Anche il motore di accesso ai dati 
6 nuovo, è il DBE IBorland Database EngineI versione 32 bit Ouesto consente un sensibile miglioramento delle prestazioni nelle applicazioni di tipo gestionale, che 
si sommano a quelle dovute al passaggio ai 32 bit e a quelle dovute all'ottimizzazione del prodotto 

Figura 8 - Borland Delphi 32 - Collegarsi ad Internet con un controllo OCX 

Il fenomeno del collezionismo dei VBX. diffusosi nell'ultimo penodo di vita di Windows 3 x, si ripeterà, e presumibilmente sarà piu massiccio, con Windows 95 e con i 
controlli OCX Delphi 32 bit utilizza la propria Libreria di Componenti VCL, ma 6 anche compatibile con gli OLE Controls tOCXI e con la tecnologia OLE Automation Nel 
materiale distribuito con la beta di Delphi 32, ci sono alcuni nuovi OCX come questo che si chiama Webster, che svolge funzioni di interfaccia con Internet 


dows 3.x. Si può usare per testare codice 
scritto in Assembler. C. C++ e Object Pa¬ 
scal; 

- Visual Solution Pack - Reference Gui¬ 
de. Guida a tutte le caratteristiche delle li¬ 
brerie VBX presenti nel pacchetto. Ne de¬ 
scrive. in circa 1000 pagine. Proprietà. 
Eventi e Melodi; 

- Visual Solution Pack - User's Guide 
per Delphi È il manuale che aiuta ad utiliz¬ 
zare le suddette VBX in un'applicazione 
Delphi. Nel pacco ci sono altre due versio¬ 
ni di questo manuale: quella per dBase 
per Windows e quella per Borland C++. 
Una quarantina di pagine ciascuno. 

Il Visual Solution Pack 1.1 

Si tratta sostanzialmente di un insieme 
di controlli VBX. molto potenti e molto do¬ 
cumentati. 

Come detto in una didascalia, i controlli 
VBX sono divisibili per materia. 

Ce ne è una serie con la quale si può 
realizzare un proprio Word Processor (lo 
vediamo in figura 4). I controlli sono una 
Toolbar, già «bottonizzata», un Righello, 
una StatusLine e una grossa EditBox. già 
direttamente utilizzabile per scriverci den¬ 
tro. Un altro VBX molto potente è quello 
che mette a disposizione dello sviluppato- 
re uno spreadsheet vero e proprio, in cui 
già funzionano: editing delle celle (ci si 
può scrivere dentro), comandi di modifica 
(ad esempio la copia), comandi di format¬ 
tazione dei numeri, ecc. È anche possibile 
leggere o salvare in formato XLS. È chiaro 
che si tratta di un controllo molto com¬ 
plesso che dispone di centinaia di pro¬ 
prietà e di metodi, che servono per aggan¬ 
ciare il foglio alla propria applicazione. 


Per l'accesso ai Database sono disponi¬ 
bili alcuni altri nuovi controlli (si tratta degli 
Integra VBD) che si affiancano a quelli, già 
potentissimi per contro proprio, di Delphi. 

Ci sono poi controlli utili per applicazio¬ 
ni grafiche, ad esempio quelli della Ima- 
geKmfe, per la manipolazione delle imma¬ 
gini Bitmap, oppure altri per la generazio¬ 
ne di Chart. In questo caso però non mi 
sembra che si raggiunga la potenza del 
Chart2FX. già disponibile nel Delphi nor¬ 
male. Sempre interessanti i VBX utilizzabili 
per programmi di comunicazione. Diver¬ 
tenti i VBX della sezione Giochi, Ad esem¬ 
pio ce ne è una serie che genera le carte 
di un mazzo (un mazzo di carte da poker 
viene visto come una matrice 4 per 13. 
quattro semi per 13 tipi di carte). Lo abbia¬ 
mo già detto II manuale di riferimento di 
questi controlli raggiunge le 1.000 pagine. 
In definitiva RAD Pack è un prodotto utile 
anche a chi. pur non usando Delphi, fosse 
interessato ad utilizzare questi VBX, ad 
esempio da Visual Basic (lo vediamo in fi¬ 
gura 5) o da Visual dBase, o altro. 

Le novità in Delphi 32 bit 

La novità più evidente e l'introduzione 
dei nuovi controlli tipici di Windows 95. 
che sono, ricordiamolo: TabControl. Page- 
Control. TreeView. TrackBar. ProgressBar. 
HeaderControl. RichEdit, UpDown Con¬ 
trol. Questi controlli si trovano in una spe¬ 
cifica pagina, chiamata Win95. della Tool- 
box. Possono poi essere utilizzati i nuovi 
controlli OCX. standard in Windows 95. e 
la tecnologia OLE Automation. 

Il motore di accesso ai dati è sempre il 
DBE (Borland Database Engine), ora in 
versione 32 bit. Questo garantisce un sen¬ 


sibile miglioramento nelle prestazioni nelle 
applicazioni di tipo gestionale. 

Accanto a queste, che sono le novità 
più visibili dall'esterno, ci sono una serie 
di miglioramenti ed ottimizzazioni, tali da 
rendere l'applicazione generata ancora più 
perf ormante. 

Borland Delphi e Microsoft 
Visual Basic: concorrenti o 
amici per la pelle? 

In tutti gli articoli che parlano del Bor¬ 
land Delphi e ne illustrano le caratteristi¬ 
che è stato sempre preso come punto di 
riferimento il Visual Basic della Microsoft 
L'accostamento è, ovviamente, corretto 
dato l'allineamento di molte delle caratte¬ 
ristiche presenti nei due prodotti, allinea¬ 
mento che possiamo ritrovare anche nelle 
nuove versioni a 32 bit (Visual Basic 4.0 e 
Delphi 32). Secondo noi questo confronto 
non va visto in termini di «concorrenza» 
ma in termini di «collaborazione»: uno svi¬ 
luppatore che affronta numerose proble¬ 
matiche applicative deve essere in grado 
di utilizzare volta per volta lo strumento 
più adatto al suo scopo e, nella scelta del¬ 
lo strumento più adatto, non dovrebbe su¬ 
bire nessun tipo di condizionamento. 

L'oggettivo allineamento tra questi due 
prodotti (ma non solo tra questi due), che 
possono, con la tecnologia VBX e, ora che 
vive Windows 95. con la tecnologia OCX. 
addirittura scambiarsi i componenti, rende 
possibile una sorta di ambiente di sviluppo 
globale, in cui l'assemblaggio finale dei va¬ 
ri pezzi, operazione per la quale va comun¬ 
que deciso il prodotto, risulta essere il 
momento meno impegnativo e critico di 
tutto il lavoro. MS 


168 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 









































Intrl r iViiliuni mimi man hi rrgtMrii'i ibll* Inirl I <u|w*ai»<a 



Dùuvt ili hurdu, iilluhn 1 1995. 

Levale le ancore e salpali alla volta ili 
inesplorate frontiere, allineino raggiunto una mela 
insperala, con scoperte che rivoluzioneranno il 
ninnilo ilei l’L portatile. Approdati sul continente 
M'.L. ei siamo imbattuti nei nuovi Noie-hook 
Versa, una specie evolutissima che ei ha fatto 
scoprire nuovi orizzonti nella potenza, nella fles¬ 
sibilità, nel colore e nell'niitonomiu 

L'esemplare più rappresentativo è senza 
ilubhio il Versa 4000, cui seguono il Versa 2000 e 
il Versa 500. 

^+g| Annotiamo ipii .solo le poten- 

I 1 '" significative e nella 
S stesura ci atteniamo volutamente 
.. , ail una forimi più sinletica. 

Versa 4000: superpotenza ilei 


processore Pentium* (75 o 90 MI Iz) con aggiuu- 
la ili 25ti KB ili cache. RAM ili 8MB. disco da 
720MB. schermo LCD ad altissima risoluzione con 
due possibilità di display TFT, compreso l'ecce¬ 
zionale 10,4" 800x600; incredibile flessibilità con 
l'alloggiamento VersaBay II per floppy da 3”l/4. 
o CD-ROM a doppia velocità, o secondo Hard 
Disk, o seconda batteria; grande autonomia delle 
batterie l.l-ion. per un funzionamento lino a 5 
ore; ricevilori/trasmellitori ad infranissi. ( ID-ROM 
interno, scheda Soundblaster, altoparlanti stereo, 
tastiera ergonomica. 

Per oggi, ei sembra di aver dello abbastanza. 
Adesso, possiamo solo consigliarvi ili mettervi in viag¬ 
gio al più presto. Il iimre è mi¬ 
mo. La rolta. nuovi Noie-hook 
Versa. La direzione: NEC. 


f i 67-010267] 



t rrstt 00 I rrsa 2000 


l*roctssorr -#s ha TU MHz. 4MB 
RAM. display Ifuu/Sain, disco 
fisso 350MB. batterie XiMII. 
slot Pi \l> l\ presso 

rom/trlilii'o fu /mrtire du 

ii 3.490 000 lire iva esclusaI 


Processore Intel 4 SO a 75 MI I 
SMB RAM. display TU' 
(>40x4 SO a b4k adori, batterie 
l.l-ion. memoria espandibile 
fino a 40MB. due slot POMI LA. 
tastiera er/tonomira 


NEC 


NUOVI NOTE-BOOK VERSA NEC. ANCORA PIÙ POTENTI, ANCORA PIÙ AUTONOMI E RISOLUTI COME SEMPRE. 


















ANTEPRIMA 


Adobe PageMaker 6.0 

di Massimo Truscelli 


A dieci anni di distanza dalla sua creazio¬ 
ne PageMaker si rinnova offrendo una nuo¬ 
va sene di strumenti dalle maggiori poten¬ 
zialità. La nuova versione 6.0 del program¬ 
ma è il primo significativo prodotto rilasciato 
dopo la costituzione del colosso nel mercato 
dei prodotti per la grafica con il computer 
scaturito dalla fusione di Aldus con Adobe 

Adobe PageMaker 6.0 è destinato, nelle 
intenzioni di Adobe, a costituire una seria al¬ 
ternativa a Quark Xpress che di fatto, a cau¬ 
sa della mancanza di degni prodotti concor¬ 
renti, ha monopolizzato il mercato dei 
software di impagmazione professionale su 
piattaforma Macintosh. 

La nuova release di PageMaker è disponi¬ 
bile nelle versioni per le due piattaforme 
maggiori: Windows e Macintosh/Power Ma¬ 
cintosh ed offre oltre 50 nuove funzionalità 
e miglioramenti; contiene nuove opzioni per 
l'editoria a colori sui supporti tradizionali e 
sui nuovi media telematici; offre una stretta 
integrazione con le altre applicazioni Adobe 
e, per finire, sfrutta a fondo le potenzialità 
del PostScript. 

Un vero cambiamento 

Pur mantenendo la medesima interfaccia 
utente delle precedenti versioni, Adobe Pa¬ 
geMaker 6.0 è dotato di una piu sofisticata 
gestione di tutte le funzionalità preesistenti 
oltre che di molte altre completamente 
nuove 

Tra le novità figurano una gestione del 
colore più versatile integrata dalla presenza 
del Kodak Precision Colour Management 
System (CMS), riconosciuto attualmente 
come il più completo sistema di gestione 


del colore grazie all'elevato numero di di¬ 
spositivi input e output supportati. 

Sempre per ciò che riguarda la gestione 
del colore PageMaker 6.0 consente la con¬ 
versione dei file grafici in formato UFF da 
RGB a CMYK, supporta l'impiego del for¬ 
mato grafico Kodak Photo CD con correzio¬ 
ne automatica del colore e della saturazione 
dell'immagine, dispone di un maggior nu¬ 
mero di sistemi di descrizione del colore tra 
i quali, oltre ai consueti Pantone. figurano 
altri sistemi come Toyo, Trumatch, Pantone 
Hexachrome, Dainippon Ink & Chemicals. 

Sempre per ciò che riguarda la gestione 
del colore, una più ampia gamma di sfuma¬ 
ture integrata nella libreria dei colon sempli¬ 
fica la definizione di colon speciali come in¬ 
chiostri fluorescenti, metallici e pastello. 

Altra innovazione introdotta è il supporto 
del formato PDF utilizzato da Adobe Acro¬ 
bat con la possibilità di generazione auto¬ 
matica di link ipertestuali all'Interno del do¬ 
cumento. 

Tale funzionalità dispone anche di due 
voci inserite nel menu di utilità del softwa¬ 
re: uTable of Contents» e «Index" che faci¬ 
litano notevolmente la creazione di segnali- 
bri e collegamenti. 

La sene di plug-m è completata da moduli 
per le funzionalità più svariate: authoring per 
la creazione di documenti in formato HTML 
per World Wide Web su Internet; conversio¬ 
ne di file creati in Quark Xpress e Corel Ven¬ 
tura Publisher; supporto esteso di standard 
di prestampa (DCS 2 0, Scitex CT. OPI, 
JPEG e TIFF LAB), impiego della tecnologia 
client/server OLE2 per l'aggiornamento au¬ 
tomatico delle variazioni nei file originali de¬ 
gli oggetti provenienti da altre applicazioni; 


possibilità di impiego sulle immagini TIFF 
impaginate nei documenti di PageMaker 
della vasta gamma di filtri già esistenti per 
Adobe Photoshop (Adobe Gallery Effects, 
Kai Power Tools, ecc.). 

Le funzionalità 

I documenti di PageMaker possono ora 
essere creati utilizzando fino a 256 diverse 
pagine mastro in ognuno di essi. La loro de¬ 
finizione è affidata ad una serie di opzioni 
che ne facilitano la creazione e qualsiasi pa¬ 
gina di un documento può essere registrata 
come una pagina mastro. 

Sofisticate opzioni riguardano anche la ge¬ 
stione dei righelli e la precisione tipografica; 
sempre mediante appositi pannelli è possi¬ 
bile definire e registrare le griglie di singole 
pagine in modo che in esse siano contenuti 
elementi di guida per le colonne, i crocini di 
registro e/o i segni di taglio; la precisione ti¬ 
pografica è stata incrementata con l'impiego 
di funzioni di crenatura (kerning) automati¬ 
che che consentono una precisione dell'or¬ 
dine del millesimo di em. 

Gli oggetti all'interno delle pagine posso¬ 
no essere raggruppati e possono essere re¬ 
si non editabili in modo da salvaguardare 
spostamenti o cancellazioni accidentali; inol¬ 
tre, per tutti gli oggetti sono possibili ridi¬ 
mensionamenti, rotazioni ed allineamenti 
secondo varie modalità. 

Per quest'ultima caratteristica e stato in¬ 
trodotto un pannello che consente allinea¬ 
menti e distribuzioni verticali e orizzontali ol¬ 
tre alla definizione di linee di griglia di alli¬ 
neamento. 

Altri nuovi strumenti permettono la defini- 



Bh 


Adobe*PageMaker6.0 


4250648 by<« »m 
S ystem ver7.5.1 



PageMaker 6 0 è disponibile in versione Mac/Power Mac e Windows A destra il pannello di creazione di un nuovo documento e la lista dei plug-in in versione 
Windows 95. 


170 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 




























ANTEPRIMA 
ADOBE PAGEMAKER 6.0 


Adobe PageMaker 6.0 


zione di poligoni con un numero massimo di 
100 lati e la definizione degli angoli nel caso 
di stelle. 

A partire da qualsiasi figura realizzata con 
lo strumento «Crea-poligono» è possibile 
definire delle maschere nelle quali includere 
immagini fotografiche al fine di ottenere do¬ 
cumenti di grande impatto visivo. 

Potenziate le funzionalità tradizionali, co¬ 
me ad esempio quella di ingrandimento (ora 
più simile a Photoshop e Illustratori capace 
di un fattore massimo pari all'800%, Page¬ 
Maker 6.0 offre anche moduli compieta- 
mente nuovi come ad esempio il Table Edi¬ 
tor (utilizzabile anche separatamente) che 
costituisce un potente strumento di creazio¬ 
ne delle tabelle. 

Stampa professionale 

Essendo Adobe la società che ha svilup¬ 
pato il linguaggio di descrizione dei docu¬ 
menti PostScript ed essendo in possesso di 
software di prestampa sofisticati come 
TrapWise e PressWise era naturale atten¬ 
dersi un'integrazione di questi ultimi all'in¬ 
terno di PageMaker. 

Le opzioni di trapping automatico sono 
notevolmente sofisticate a garanzia di risul¬ 
tati di qualità elevata nella stampa di docu¬ 
menti con zone di colore adiacenti, sovrap¬ 
poste o che si intersecano. Per facilitare le 
operazioni di stampa e prestampa è possibi¬ 
le rimuovere dalla palette i colori non utiliz¬ 
zati per semplificare i file, definire oggetti da 
non stampare. 

Un'apposita finestra (PrintFit) permette di 
avere un’anteprima della stampa mentre la 
gestione della memoria nella fase di stampa 


Produttore e distributore: 

Adobe Systems Italia srl - Centro Direzionale 
Colleoni - Viale Colleom. 5 - Palazzo Taurus A3 
- 20041 Agrate Brianza IMI) Tel. 039/65501 
Fax: 039/655050 
Prezzo UVA esclusali 
PageMaker 6.0 

Iversioni Mac o WindowsI Ut. 2.200 000 


è stata migliorata ottenendo in tal modo la 
stampa grafica EPS più rapida e con indica¬ 
zioni riguardanti l'eventuale mancanza di 
font. 

Sempre per ciò che riguarda la stampa 
una nuova funzionalità offerta da Page¬ 
Maker 6.0 è quella definita «Printer Style» 
consistente in una raccolta dei parametri si¬ 
gnificativi di ogni stampante utilizzata: incli¬ 
nazione e frequenza dei retini, tipo di punti 
ed altre opzioni che consentono di stampare 
su periferiche di output diverse senza preoc¬ 
cuparsi di dover ogni volta impostare i para¬ 
metri, ma richiamando semplicemente lo 
«stile di stampante» desiderato ed adatto al 
modello di volta in volta utilizzato sia esso 
una semplice stampante ink-jet o una fotou¬ 
nità. 

Conclusioni 

PageMaker 6.0 costituisce sicuramente 
uno dei punti di forza nella strategia per il 
prossimo futuro di Adobe al punto che seb¬ 
bene abbia già riscosso l’interesse del¬ 
l'utenza professionale per l'elevato numero 
e la consistenza delle innovazioni introdotte, 
rappresenta probabilmente solo una versio¬ 
ne di transizione in attesa di qualcosa di an¬ 
cora più «sostanzioso» che possa spostare 


l'interesse degli utilizzatori professionali ver¬ 
so una soluzione globale (costituita da 
software di impaginazione, ritocco fotografi¬ 
co. software per la grafica d'illustrazione, 
gestione delle fasi di prestampa e stampa) 
fornita dal medesimo produttore: un produt¬ 
tore come Adobe che ha finora dimostrato 
una politica commerciale in grado di offrire 
campagne di upgrade a costi contenuti e so¬ 
prattutto una presenza diretta con una pro¬ 
pria filiale italiana. 

I requisiti di sistema raccomandati per un 
impiego sufficientemente «tranquillo» del 
programma. sia nella versione 
Macintosh/Power Macintosh che Windows 
(3.1 con estensioni a 32 bit o Windows 95), 
prevedono l'impiego di almeno 16 Mbyte di 
memoria RAM e di almeno 30 Mbyte di spa¬ 
zio libero sull'hard disk mentre la classe dei 
processori è quella dei 68040 o PowerPC in 
un caso e dei 486 («veloci») o Pentium 
nell'altro. 

II software è già disponibile in versione 

italiana al prezzo di duemilioniduecentomila 
lire (IVA esclusa) per entrambe le versioni in 
una confezione contenente ben due CD¬ 
ROM: Adobe Type on Cali, la libreria di 2000 
font Type 1 (220 dei quali sono disponibili 
gratuitamente all'atto della registrazione) ac¬ 
quistabili richiedendo la password di sblocco 
del font semplicemente con una telefonata: 
il vero e proprio CD-ROM di PageMaker 
contenente anche una versione limitata di 
Adobe Photoshop, le applicazioni Acrobat 
Distiller e Acrobat Reader, utility per Photo 
CD, immagini, modelli di pubblicazioni, una 
guida interattiva alle funzionalità del pro¬ 
gramma e versioni dimostrative di altri pro¬ 
grammi della produzione Adobe. «e 



Due pannelli relativi alla creazione di poligoni e/o stelle e la pagina di anteprima per le operazioni di stampa IPrintFitl nella versione Macìntosh/Power Macintosh 



MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


171 






















































































Microsoft Office 


Gli aspet 


II 4 settembre è uscito, in Italia, Windows 95 e subi¬ 
to dopo, in pratica in concomitanza con lo SMAU, è 
uscito anche Office 95 in Italiano. 

Questa “coincidenza “ rende ancor più chiaro il 
fatto che, secondo la filosofia Microsoft, i due pro¬ 
dotti, il nuovo sistema operativo e la nuova suite di 
applicazioni per l'utente, sono assolutamente com¬ 
plementari: da una parte c'è Windows 95 che trova, 
nei prodotti Office, gli strumenti operativi più effi¬ 
caci per esaltare le proprie caratteristiche, dall'altra 
c'è Office 95 che poggia le sue funzionalità più evo¬ 
lute ed innovative proprio sul motore 32 bit di 
Windows 95. 

Questa è sicuramente la chiave di lettura più evi¬ 
dente di Office 95. 

Ma ce ne sono tante altre, alcune ancora di tipo 
filosofico, come il fatto che con gli strumenti di 
Office 95 si attua il modello operativo "Document 
Based", modello che permette all'utente di concen¬ 
trarsi sul problema da risolvere e non sullo stru¬ 
mento con il quale risolverlo, altre di tipo organiz¬ 
zativo, altre ancora di tipo tecnico in senso stretto. 
Riguardano l'organizzazione del lavoro la possibi¬ 
lità, garantita da Windows 95, di assegnare nomi 
lunghi ai file, la possibilità, garantita dai vari appli¬ 
cativi Office 95, di attribuire una serie di informa¬ 
zioni a ciascun file, per catalogarlo, categorizzarlo, 
commentarlo, ecc., e la possibilità, garantita dai 
servizi comuni di Office 95, di vedere tutti i file ben 
distribuiti in cartelle e sottocartelle. Nasce anche il 
Raccoglitore, una sorta di maxifile contenitore di 
file realizzati con i vari applicativi, da usare quando 
il lavoro da fare sia complesso al punto da richiede¬ 
re l'utilizzo di più strumenti. 

Un aspetto tecnico rilevante è la diffusione, ormai 
generalizzata, nel senso che ne sono coinvolti sia il 
sistema operativo, sia i suoi accessori, sia tutti gli 
applicativi, della tecnologia OLE. OLE, ovvero la 
possibilità di utilizzare da qualsiasi applicativo 
qualsiasi altro applicativo come proprio servitore 
con il quale realizzare un singolo “oggetto", è, da 
un punto di vista tecnologico, evolutissimo e com¬ 
plessissimo. Invece, dal punto di vista dell'utente 


i 


finale, anche di quello con la P maiuscola sul moni¬ 
tor HI Principiante), è del tutto trasparente, si attiva 
con un semplice pulsante o con un solo comando 
di menu. 

Lo sfesso pacchetto Office comprende oltre ai 
quattro prodotti principali, che sono Word, Excel, 
PowerPoint e Schedule+, anche una dozzina di 
applicazioni OLE Server, alcune già presenti nelle 
versioni precedenti, altre del tutto nuove. 

Altro aspetto tecnico di grande rilevanza è la 
diffusione dello strumento di programmazio¬ 
ne Visual Basic for Application, ed in esso 
della possibilità di sfruttare l'OLE 
Automation e la tecnica DAO, anche que¬ 
sta ormai diventata un “servizio" di 
Windows. DAO, Data Access Object, è la 
tecnologia con la quale si accede diret¬ 
tamente ai database presenti nel 
sistema, o ai database disponibili in 
Rete, magari su un Server Dati. 

Infine le comunicazioni. Come 
noto, Windows 95 è predisposto 
per tutte le forme di comunica¬ 
zione. Basta disporre di una 
scheda di rete (riconosciuta 
automaticamente grazie al Plug and 
Play) per essere collegabili, come Client, a 
qualsiasi tipo di Rete, basta un modem per col¬ 
legarsi a MC-link, e quindi ad Internet, oppure a MS 
Network, oppure, in modalità remota, alla Rete. La 
tecnologia sulla quale si poggiano i servizi di 
comunicazione è VMS Exchange, una novità di 
Windows 95. Exchange è anche un prodotto di E- 
Mail e sostituisce il vecchio MS Mail. Tra poco 
Exchange Server sostituirà Mail Server nella suite 
BackOffice. 

I vari componenti di Office, Word. Excel e 
PowerPoint, permettono di accedere, direttamente 
dal loro interno, ai servizi di Exchange. Schedule + 
(l'agenda elettronica) è del tutto integrato con 
Exchange, nel senso che permette, ad un ammini¬ 
stratore, di eseguire la gestione centralizzata delle 
attività dei vari membri del gruppo di lavoro. 


i 






172 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 




caratteristiche... 


niao 


iter Windows 95 

comu 




Word 


•J Bore» automato 
lì Cartoon* ulama** dei lesto 
si Elenchi numera» o puro» automato 
si totostaaom automato* 
si Numen ordtoat » locn automato 
Si Muori mode» di Word 
si Più torsioni taAe*Sense TW 
jJ Recupero e gettone dei 
document sempMcata 
il Ricerca Ubera 
li Suggenmen» 

li vrord come edtor « posta e to tooneca 


173 


Francesco Petroni 


MCmiCfOComputern. 158 - gennaio 1996 


Nelle 

pagine 
seguenti comin¬ 
ciamo quindi a parlare 
delle caratteristiche e delle 
funzionalità comuni di Office, quel¬ 
le che sono sfruttabili ed attivabili da 
qualsiasi applicativo. Nei prossimi numeri, e 
nelle varie rubriche specializzate, parleremo di pro¬ 
dotti e di argomenti specifici. 


M Calcolo automato 

M Completamento automatoo 

sì Correttone automa* a 
J É DatoMap 
lì Descnaore cete e 


Si Elenchi condensi 
lì Fdto automatco con 
opaone PnrrelO 

lì f ormatecele numerica Cacatala 
jri Cestone e recupero di 
dooenent tettato 

il Mode» e Autocomposswne mode* 
H Nuorepotorraattàperi 
fasciname rio de»a sdoonc 
li Ricerca mera 
























PROVA 



Microsoft Office per Windows 95 

di Francesco Petroni 


□ opo pochissimi giorni dall'uscita 
di Windows 95 in Italiano è usci¬ 
ta anche la suite Office 95, per 
Windows 95, della Microsoft. La versio¬ 
ne già disponibile è la Standard, quella 
senza Access, che sarà presente invece 
nella versione Professional, che presu¬ 
mibilmente sarà pronta tra un paio di 
mesi, quando leggerete questo articolo 
Le applicazioni che costituiscono Of-, 
fice 95, versione Standard, sono Word, 
Excel e PowerPoint. C'è poi. in più ri¬ 
spetto ad Office 4.3, il nuovo Schedu¬ 
le + e non c'è più Microsoft Mail che è 
stato sostituito da MS Exchange, che è 
presente direttamente in Windows 95. 
Ci sono poi una serie di prodotti acces¬ 
sori, prodotti OLE Server, immagini 


ClipArt, e tante altre cose che vedremo. 

I vari prodotti, oltre a chiamarsi Word 
95. Excel 95, PowerPoint 95. ecc., si 
chiamano anche Word 7.0. Excel 7 0 e 
PowerPoint 7 0 li precedenti erano 
Word 6.0, Excel 5.0 e PowerPoint 4.0). 
È prevedibile che le successive versioni 
si chiameranno solo con il numero 
dell'anno 

La Microsoft non produrrà più versio¬ 
ni per Windows 16 bit dei propri prodot¬ 
ti Office, al contrario, invece, della Lo¬ 
tus che presenta ben tre versioni 
(Win)6, Win32 e OS/2) della sua Suite. 
Conseguentemente chi intende usare i 
nuovi prodotti Office deve passare ob¬ 
bligatoriamente a Windows 95. 

Le novità funzionali introdotte Un ter¬ 


mini di lavori che si possono realizzare, 
soprattutto con Word e con Excel) non 
sono tantissime e quindi tali da obbliga¬ 
re un utente, che già usi produttivamen¬ 
te Windows 3 11 e Office 4.3, al pas¬ 
saggio a Windows 95 e Office 95. Se 
costui ha deciso di aspettare per il pas¬ 
saggio a Windows 95, magari perché 
vuole prima acquistare una macchina 
nuova, potrà far coincidere i tre passag¬ 
gi e quindi la sua "conversione». 

Caratteristiche principali 
del nuovo Office 95 

Data l'importanza e la complessità 
del prodotto ci limiteremo, in questa 
prova, a parlare delle caratteristiche e 


174 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 














PROVA 

MICROSOFT OFFICE PER WINDOWS95 


delle funzionalità in comune, sia quelle 
esterne, a servizio di tutti i componenti, 
sia quelle condivise «da dentro», utiliz¬ 
zabili cioè da tutti i componenti della 
suite Office. Ci ripromettiamo di esegui¬ 
re in seguito degli approfondimenti spe¬ 
cifici per ciascuno dei prodotti e per cia¬ 
scuno degli argomenti più importanti. 

La più rilevante delle novità consiste 
nel fatto che il nuovo Office 95 va con¬ 
siderato come un prodotto unico con il 
quale ('utilizzatore realizza i suoi lavori, 
decidendo, volta per volta, quale sia 
l'applicativo o gli applicativi da usare, in 
quanto adatti a quel tipo di lavoro. Che 
lo si debba considerare un prodotto uni¬ 
co è dimostrato anche dal fatto che il 
manuale è uno solo e che non parla del¬ 
le varie applicazioni ma dei vari proble¬ 
mi risolvibili con questa o quell'applica¬ 
zione specifica. 

Come detto, molte delle funzionalità 
e molti dei servizi disponibili in ciascun 
prodotto sono stati messi in comune. 
Questo facilita le operazioni perché 
molte di esse risultano uguali, indipen¬ 
dentemente dall’applicativo dal quale si 
eseguono. 

In particolare, quando si installa Offi- 


Office per Windows 95 


Produttore e distributore: 

Microsoft SpA 

Centro Direz S Felice palazzo A 
Via Rivoltana, 13 - 20090 Sagrate IMII 
Tel 02/703921 

Prezzi indicativi UVA esclusa7. 

Office per Windows 95 L 1.050 000 

Office Professional per 

Windows95 L 1 290000 


ce 95, viene creata, nella sottodirectory 
MSOffice. una ramificazione molto 
complessa, con una serie di cartelle che 
contengono i prodotti, ad esempio quel¬ 
li attivabili come oggetti OLE Server, e il 
materiale in comune, ad esempio le 
ClipArt. 

Altra caratteristica rilevante di Office 
95 è la completa integrazione con Win¬ 
dows 95 del quale Office sfrutta com¬ 
pletamente, ed al meglio, i servizi. E di 
questo abbiamo già parlato nell'introdu- 
zione. 


In conclusione quando si usa uno dei 
prodotti Office è possibile attivare deci¬ 
ne di funzionalità e di servizi, messi a di¬ 
sposizione da Windows e/o da Office. 
L'integrazione è tale che in certi casi 
non si riesce a capire se sta «lavoran¬ 
do» l’uno o l'altro. 

Viene sposata anche la nuova filoso¬ 
fia. introdotta con Windows 95, detta 
«Document Based». Si lavora diretta- 
mente con i documenti ed il fatto che 
per realizzare un certo documento si 
utilizzi questo o quel prodotto diventa 
un aspetto secondario, quasi che fosse 
l'applicativo asservito al documento e 
non il viceversa. 

Il documento è un «Obiect» a tutti gli 
effetti, può essere piazzato, ad esem¬ 
pio, sul Desktop, può essere incorpora¬ 
to nel Raccoglitore, può essere impac¬ 
chettato in un messaggio di Exchange. 
Ovviamente viene sfruttata, in tutte le 
situazioni citate, la tecnologia OLE. Si 
tratta di OLE 2.1. 

Nei prodotti Office 95 viene ulterior¬ 
mente spinta la tecnologia IntelliSense, 
che ora si avvale delle maggiori possibi¬ 
lità, in termini di multitasking e multith- 
reading, di Windows 95. Come proba- 




Figura 1 - Office per Windows 95 - Installazione in modalità Autoplay 

Office per Windows 95 viene fornito su CD oppure su dischetti La versione su CD è più ncca in quanto contiene parecchio materiale che nella versione su di¬ 
schetti non può entrare, per ovvi motivi di spazio L occupazione su CD è di circa 380 megabyte di file non compressi II tatto che i file non siano compressi velociz¬ 
za le operazioni di installazione e permette installazioni che prevedano di lasciare i programmi, o pane di essi, sul CD II CD è, ovviamente, di tipo Autoplay, e quin¬ 
di parte non appena inserito nel lettore. 


Figura 2 - Office per Windows 95 - La Barra degli Strumenti di Office 95 

Anche Office per Windows 95 dispone di un ponte di comando, la Barra degli Strumenti, che può essere pesantemente personalizzata e che può rimanere sempre 
a galla. La vediamo configurata in modo che appaia nella sua dimensione massima. In basso nella figura vediamo anche un 'applicazione condivisa tche visualizza le 
informazioni sul sistemai che la procedura di installazione provvede a scaricare nella directory Programmi File Comuni Sostituisce la vecchia MS Info. 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


175 


















PROVA 

MICROSOFT OFFICE PER WINDOWS 95 



Figura 3 - Ottica per Windows 95 - Nuovo documento Ottico 

La finestra Nuovo documento Ottice conferma l'orientamento Document based - di tutto Windows 95 Si possono vedere, in varia forma, i file con i Modelli di 
Documento, dai quali partire per iniziare un nuovo lavoro Word. Excel e PowerPoint lavorano tutti con il concetto di Modello Possono quindi essere creati nuovi 
Modelli e nuove Cartelle per contenerli In questa finestra una Cartella corrisponde ad una linguetta 

Figura 4 - Office per Windows 95 - Apri documento Office 

Tra le funzioni messe a fattor comune tra lutti gli applicativi Office vanno sicuramente Citate le due finestre File Apri e File Nuovo documento Office Nella File Apri 
i vari strumenti per la ricerca del documento desiderato, per parole chiave, per data di memorizzazione, per parole contenute nell'interno del documento, lavorano 
su tutu i tipi di file E possibile vedere, in vane maniere, la lista dei file, ed ó anche possibile vedere il sommano delle informazioni leoncello di Proprietà del Filai 
del documento puntato o un'anteprima sul suo contenuto, il tutto senza dover lanciare l'applicativo, con il quale il documento stesso e stato realizzato 



m 



Proprietà - Prova Microsoft Word 96 








is=n=r 


L»-J «— I. 


Figura 5 - Office per Windows 95 - Il Raccoglitore 

Si tratta di un nuovo tipo di oggetto gestibile con un apposito strumento: il Raccoglitore Ibmderl Un raccoglitore consiste in un insieme di documenti preparati con 
i vari prodotti Office, anzi con t vari prodotti Office compatibili presenti nel sistema II raccoglitore, oltre a raccogliere i documenti, dispone di una serie di funziona¬ 
lità che lavorano sull'insieme dei documenti in esso contenuti La voce di menu che contiene tutte queste funzionalità è •Sezione~ che presenta comandi del tipo 
Aggiungi documento. Salva raccoglitore. Stampa lutti i documenti, ecc. La finestrella verticale posta a sinistra, che mostra le icone dei vari componenti contenuti 
nel raccoglitore attivo, può essere, in caso di necessità, chiusa 

Figura 6 - Office per Windows 95 - Sul concetto di Office Compatire 

MS Office per Windows 95 impone un nuovo standard cui potranno allinearsi tutti i produttori di software, sia le grandi case che le piccole software house Un pro¬ 
dotto «Office Compatibleu deve rispettare alcune regole Ad esempio i file realizzati con tale prodotto dovranno avere una Sezione File Proprietà accessibile 
dall'esterno e utilizzabile in fase di ricerca. I file Office Compatite potranno essere inseriti in un Raccoglitore, potranno essere ricercati con la funzione Apri docu¬ 
mento Office, ecc 


bilmente molti di voi già sanno, la tec¬ 
nologia IntelliSense è quella con la qua¬ 
le alcune funzionalità del prodotto cer¬ 
cano di anticipare le necessità dell’uten¬ 
te, facilitandogli in tal modo il lavoro, 
specie quando si tratta di attività di tipo 


ripetitivo, più facili da prevedere. Ora. 
con il multithreading. queste funziona¬ 
lità possono anche lavorare «in paralle¬ 
lo» rispetto all’attività dell'utilizzatore. 
Ad esempio, se un utilizzatore sta lavo¬ 
rando con Word, il correttore ortografi¬ 


co può seguirlo parola per parola, oppu¬ 
re (questa che citiamo è una nuova fun¬ 
zionalità di Excel) se scrive una serie di 
nomi in una colonna Excel, questo cer¬ 
ca di anticipare il nome da scrivere. Ad 
esempio se scrive in sequenza Matita, 


176 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 

















































PROVA 

MICROSOFT OFFICE PER WINDOWS 95 




Figura 7 ■ Office per Windows 95 ■ Integrazione tra Word e Exchange 

Uno degli aspetti «lilosoflci» caratteristici di Windows 95 è che ogni macchina e. potenzialmente, un nodo di una rete universale. Da un punto di vista hardware oc¬ 
corre una Scheda di Rete, se ci si collega ad una LAN aziendale, occorre un Modem, se ci si collega in modalità remota Dal punto di vista software basta Win¬ 
dows 95 che ha tutto quello che occorre Idriver, programmi, eoe.) per realizzare qualsiasi tipo di collegamento e per comunicare. Il tutto ruota attorno alla tecnolo¬ 
gia Exchange, che è anche un programma di Posta Elettronica Exchange ó richiamabile da qualsiasi applicativo Office per inviare al destinatario immediatamente 
un lavoro che si è realizzato Exchange ha un suo Editor ma può usare anche Word 95 come editor «di lusso « Il documento Word 95. se vi si inseriscono oggetti 
OLE, come fogli Excel, immagini di qualsiasi tipo, ecc., può essere quindi usato come... un pacco postale 


Figura 8 - Office per Windows 95 - OLE 2 x. Editing in place di un foglio Excel in un documento Word 

La tecnologia OLE trova in Windows 95 l'ambiente ideale Le varie applicazioni sono tutte OLE 2 x compatibili, permettono quindi di praticare /'«editing in place " 
dell 'oggetto incorporato. Qui vediamo un esempio classico di OLE un documento Word che incorpora una tabella Excel. La tecnica «in place« comporta una sem¬ 
plificazione operativa: quando si passa sull'oggetto incorporato vengono sostituiti solo i Menu e le Barre degli Strumenti mentre la cornice esterna rimane quella 
del prodotto Client. Nel nostro esempio quindi la cornice è quella di Word mentre le Barre degli Strumenti sono quelle di Excel 


Penna, Quaderno e poi comincia a scri¬ 
vere una «M». Excel lo anticipa scriven¬ 
do Matita, immaginando che fosse pro¬ 
prio quella la parola da scrivere. Se lo è, 
bene, se non lo è, (‘utilizzatore continua 
a scrivere come se niente fosse. E que¬ 
sto è un esempio evidente di multith- 
read, processo parallelo. 

Come detto, buona parte delle novità 
da descrivere rientrano nella categoria 
che chiameremo Servizi Comuni e che 
tratteremo ora specificamente. 

Servizi comuni: i primo quattro 

I servizi più appariscenti sono quat¬ 
tro. Li vediamo subito, cominciando dal¬ 
la Barra degli Strumenti di Office 95. 

La Barra degli Strumenti di Microsoft 
Office è un'applicazione di tipo Shell, 
che serve per attivare i vari programmi 
e per passare da un programma ad un 
altro. La Barra degli Strumenti può es¬ 
sere personalizzata pesantemente. Se 
ne possono definire le dimensioni, se 
ne possono gestire le pagine (si chia¬ 
mano Barre) e i pulsanti nelle pagine. La 
vediamo nella figura 2 insieme alla fine¬ 
stra che mostra le Info del sistema, che 
è un'altra delle applicazioni condivise. 

La Barra degli Strumenti viene, in fa¬ 
se di installazione di Office, piazzata 
nella cartella Esecuzione Automatica. In 
tal modo viene attivata al lancio di Win¬ 


dows 95, può essere lasciata sempre a 
galla, e può essere utilizzata come stru¬ 
mento per dialogare con il sistema. 

Nel ramo principale del menu aperto 
dal pulsante Avvio vengono inserite due 
voci, Nuovo documento Office e Apri 
documento Office, dall'ovvio significa¬ 
to. Vediamo le due relative finestre nel¬ 
le due figure 3 e 4. Le due finestre val¬ 
gono per tutte le applicazioni Office e la 
loro organizzazione interna è molto ac¬ 
curata. 

Permettono di vedere in varie manie¬ 
re il materiale che contengono, nelle 
classiche Viste ad Icone e Viste a Lista, 
con possibilità quindi di vedere icone 
grandi, icone piccole, elenchi semplici 
ed elenchi dettagliati. 

In particolare, dalla finestra Apri Do¬ 
cumento, è possibile lanciare la proce¬ 
dura File Trova, che può essere esegui¬ 
ta anche sulle risorse di Rete. È anche 
possibile vedere, in una finestrella di an¬ 
teprima, il contenuto dei file presenti 
nell'elenco, oppure vederne le pro¬ 
prietà, definite nel pannello File Pro¬ 
prietà. 

Ricordiamo che in Windows 95 esi¬ 
ste anche una funzionalità generalizzata 
di File Trova che può andare a cercare 
nel contenuto di tutti i documenti, di 
qualsiasi tipo, e quindi non solamente 
Office, presenti nel sistema. 

La finestra Nuovo Documento è più 


complessa, perché è organizzata a «lin¬ 
guette». Ogni linguetta corrisponde ad 
una Cartella di Windows 95, e presenta 
un particolare tipo di documento, ad 
esempio Promemoria, Relazioni, Fogli 
di Calcolo, Presentazioni, ecc. Come file 
«di partenza» vengono mostrati i vari 
modelli presenti in ciascuna cartella. 

È possibile, dai vari applicativi, creare 
nuove Cartelle e nuovi Modelli, che cosi 
trovano spazio nella finestra Nuovo Do¬ 
cumento. 

Una delle linguette di tale finestra 
contiene, già dall'inizio, la voce Racco¬ 
glitori. Un Raccoglitore (nella versione 
inglese si chiama Binder) consiste in 
una raccolta di documenti realizzati con 
i vari prodotti Office 95 che vengono 
quindi memorizzati insieme. C'è uno 
specifico strumento per gestire i Racco¬ 
glitori (lo vediamo in figura 5), che per¬ 
mette di inserire nuovi documenti, di 
stamparli, di memorizzarli, ecc. 

Il profilo 

di un documento Office 95 

Una delle novità più interessanti, in¬ 
teressanti sia dal punto di vista operati¬ 
vo che dal punto di vista tecnico, è, se¬ 
condo noi, costituita dal concetto di 
Proprietà di un file (figura 6). 

Ai tempi del DOS, un file, dal punto 
di vista del DOS, era individuabile solo 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


177 



















































PROVA 

MICROSOFT OFFICE PER WINDOWS 95 



Figura 9 - Office per Windows 95 - La strumentazione OLE - La ClipArt Gallery 

Anche nella nuova versione di Office sono presenti una sene di programmi OLE Server, richiamabili da qualsiasi applicativo, usando il comando Inserisci Oggetto 
Vengono scaricati in varie directory del disco rigido e sono immediatamente richiamabili Ad esempio qui vediamo la ClipArt Gallery richiamata dal piu innocuo dei 
Client, il WordPad 


Figura IO - Office per Windows 95 - Microsoft Imager come OLE Server 

La ClipArt Gallery e solo un OLE Server C'è anche un nuovo programma a sé stante, si chiama Microsoft Imager, che è uno strumento grafico di tipo Paint che si 
affianca al vecchio Pamtbrush Pud essere usato da solo, ma è anche sfruttabile come OLE Sen/er da qualsiasi Client, per esempio da Excel 


attraverso il suo nome (che aveva un 
massimo di otto caratteri), dalla sua di¬ 
mensione e dalla sua data di creazione, 
che il DOS, bontà sua, provvedeva a 
memorizzare. 

Altre informazioni, ad esempio il no¬ 
me dell'autore del file, oppure una de¬ 
scrizione sintetica del suo contenuto, 
oppure una sua categorizzazione, si po¬ 
tevano certo impostare ma solo «apren¬ 
do» il file con un prodotto idoneo e in¬ 
serendole dal di dentro. 

Ebbene Windows 95 permette sia di 
dare nomi lunghi, e quindi ben descritti¬ 
vi del contenuto, ai file, ma anche di ge¬ 
stirne «dal di fuori» le proprietà. In altre 
parole è come se, per Windows 95, l'in¬ 
sieme dei file presenti nel sistema fos¬ 
se una sorta di database, elaborabile 
con specifici strumenti per ricercare, 
per organizzare, per ordinare i vari file, 
senza necessariamente coinvolgere in 
questa gestione il prodotto con il quale 
il singolo file è stato creato. 

Abbiamo anche notato, non ne vedia¬ 
mo le figure perché pensiamo di ap¬ 
profondire in un prossimo articolo que¬ 
sto argomento (sul quale ci stiamo do¬ 
cumentando). che è possibile impostare 
una serie di proprietà personalizzate, in 
modo da catalogare con maggior esat¬ 
tezza il singolo documento. 

In altre parole quando scriviamo, ad 
esempio, un documento con Word 95, 
possiamo riempire di informazioni il 
pannello File Proprietà. Salvato il file 
possiamo accedere alle informazioni in¬ 
serite in questo pannello sia, semplice- 


mente, cliccando sulla voce Proprietà, 
che appare aprendo il quick menu sul 
nome del file, sia dalla finestra File Apri 
documento Office, che. come detto, 
permette di vedere le proprietà del file, 
e quindi, se il file è quello giusto, anche 
di aprirlo. 

Scopo del nostro approfondimento 
sarà proprio quello di vedere quanto e 
come queste informazioni, che sono 
proprietà del documento e sono memo¬ 
rizzate, chissà dove, all'interno del do¬ 
cumento stesso, siano gestibili diretta- 
mente, ad esempio con un programma 
Visual Basic scritto apposta. 

Servizi comuni: 
quelli di Windows 

I prodotti presenti in Office 95 sono 
completamente integrati con l'ambiente 
Windows 95 e ne sfruttano tutti i servi¬ 
zi. Ne citiamo due: l'accesso di Office ai 
servizi di comunicazione, lo sfruttamen¬ 
to della tecnologia OLE. 

Ipotizziamo una macchina collegata 
in rete con altre macchine, che dispon¬ 
ga di programmi di E-Mail, come MS 
Exchange, oppure collegata, via mo¬ 
dem, a servizi tipo MS Network. I vari 
servizi di comunicazione, consentiti da 
questa configurazione hardware e 
software, sono attivabili direttamente 
dall'interno dei vari applicativi usando 
specifiche voci di menu. 

Si può ad esempio, in qualsiasi situa¬ 
zione di tipo File Apri o File Salva, navi¬ 
gare in rete. Si può. da qualsiasi applica¬ 


tivo, inviare direttamente, via Exchange, 
il documento attivo. Ricordiamo che Ex¬ 
change è il prodotto per la comunicazio¬ 
ne incorporato in Windows 95 e che 
rende la macchina, su cui è montato, 
Client di qualsiasi sistema di posta elet¬ 
tronica basata su Rete Locale oppure 
basata su collegamento Remoto. Ad 
esempio se si realizza una Tabella con 
Excel la si può inviare direttamente, via 
Exchange e LAN, ad un proprio collega 
che lavora nello stesso palazzo oppure, 
via Exchange e Internet, ad un corri¬ 
spondente che abbia un indirizzo Inter¬ 
net, magari memorizzato nella propria 
Rubrica Personale. 

L'acquisto di MS Office 95 dà diritto 
ad accedere a MS Network. Da un pun¬ 
to di vista pratico ogni applicazione ha, 
nel menu di accesso ai servizi di Aiuto 
(che vedremo tra un po') anche una vo¬ 
ce The Microsoft Network, che serve 
per partecipare ai Form specifici dedica¬ 
ti a quel prodotto Pensate!, una confe¬ 
renza alla quale partecipano tutti gli uti¬ 
lizzatori «mondiali» di Access e di Ex¬ 
cel. 

Sempre riguardo alle comunicazioni, 
va citata la possibilità, che vediamo 
messa in pratica in figura 7, di utilizzare 
addirittura Word 95 come editore dei 
messaggi da inviare via Exchange. 

Sul fronte OLE non ci sono molte no¬ 
vità. La versione di OLE introdotta in 
Windows 95 e utilizzata anche da Offi¬ 
ce 95 è la 2.1 (e quindi non ancora la 
3.0). Questa permette, ad esempio, 
l'editing «in place» sugli oggetti incor- 


178 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 








































PROVA 

MICROSOFT OFFICE PER WINDOWS 95 




Figura lI - Office per Windows 95 - Microsoft Imager 2 0 

Un po' nascosto nei meandri del CD si trova Questo ideale partner del Pamtbrush. l’Imager, or ora visto nei panni di un Server OLE Serve per manipolare immagini 
intere in quanto non ha strumenti per il disegno Va segnalata una inesplicabile strane273 Nel CD sono presenti, racchiuse nella directory Valuepack. numerose im¬ 
magini bilmap in formato JPGIcome questo famoso Quadro, il Quarto Stato di Pelila da Volpedol Microsoft Imager non legge questo formato 


Figura 12 ■ Office per Windows 95 - Word 95 

Sono tre le novità principali nella nuova versione di Word C'è il controllo automatico, e in - tempo reale -, dell'ortografia del testo digitato Le parole scorrette ven¬ 
gono immediatamente segnalate con una sottolineatura ed. eventualmente, corrette Ce la nuova formattazione automatica che sistema esteticamente un lesto, 
mdentificandone ad esempio titoli, capitoli, paragrafi, e configurandone rimpaginazione Altra novità è la possibilità di utilizzare WordMail, ne abbiamo parlato pri¬ 
ma I file realizzati con Word 95 Ichiamato anche Word 7 01 utilizzano lo stesso formato Word 60. ora riconosciuto, ricordiamolo, anche dal WordPad di Windows 
In pratica tale formato diventa il formato per documenti ufficiale in Windows 95 


lù* UrxtAci Vitutkm InMnsci F&mnc Jvvm«nti Qtft Fratti» 2 

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ORDINE DI ACQUISTO 


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som c*n pcpv 


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Figura 13 - Office per 
Windows 95 - Excel, 
ecco una soluzione 
integrata 

Per quanto riguarda il 
normale lavoro sul fo¬ 
glio. le novità m Excel 
95 sono poche e po¬ 
co importanti, nel 
senso che si fanno le 
stesse cose, e con le 
stesse modalità ope 
rative, che si poteva¬ 
no fare con la versio¬ 
ne precedente Sono 
novità le ScrollTips. fi¬ 
nestrelle di tipo Tips, 
che facilitano l'uso 
delle ScrollBar, che 
indicano il riferimento 
delle celle via via pun¬ 
tate. la possibilità di 
indicare • Top IO in 
un ordinamento, la 
nuova finestra per la 
definizione del forma¬ 
to dei numeri, ecc 

Sono sicuramente più interessanti il miglioramento delle prestazioni, dovuto al passaggio ai 32 bit. la possi¬ 
bilità di un dialogo diretto con Access 95, ed alcune grosse novità nell'ambiente programmazione, come la 
possibilità di utilizzare, nelle Macro scritte in VBA. le tecniche di programmazione DAO, Data Access 
Ob/ects Lo vedremo nel prossimo numero 


MATTO C 
PUPA A VOU POMI 


IAATA 

IAATA 


«|.|.Ho,a™a.»«i./ 



porati (in figura 8 vediamo un documen¬ 
to Word con un foglio Excel incorpora¬ 
to: il più classico degli esempi). 

Nelle successive figure, la 9 e la 10, 
vediamo l'incorporamento nel WordPad 
di Windows 95 di un oggetto ClipArt. 
preso dalla raccolta ClipArt (applicazione 
OLE Server, presente in Office 95) e 
l'incorporamento in un foglio Excel di 
un file BitMap, gestito con MS Imager 
(applicazione di tipo Paint, usabile an¬ 
che come OLE Server, presente in Offi¬ 
ce 95, versione CD). In figura 11 vedia¬ 
mo invece Microsoft Imager 2.0 usato 
per conto suo. 

Servizi comuni: 
funzionalità condivise 

I vari prodotti Office 95 condividono 
funzionalità e parti di codice. Un esem¬ 
pio di codice condiviso è costituito dal 
correttore ortografico che può essere ri¬ 
chiamato da Word, ma anche da Excel 
e da PowerPoint. 

Un esempio di funzionalità condivisa 
è costituito dai vari Server OLE portati 
«in dote» da Office. Diventano ovvia¬ 
mente funzionalità di sistema e cosi so¬ 
no utilizzabili da qualsiasi prodotto pron¬ 
to a dichiararsi OLE Client Anche le ap¬ 
plicazioni Office più importanti sono 
OLE compatibili. Sono possibili quindi 
tutte le combinazioni, anche le più inna¬ 
turali ad esempio l'inserimento di un 


documento Word come oggetto in un 
altro documento creato con WordPad. 

Gli OLE Server in dote, più o meno 
nascosti, sono il Graph 5 0. il ClipArt 
Gallery. il WordArt. l'ÒrgChart, il Data- 
Map, l'Editore delle Equazioni, 
l'MSQuery, il Drawer di Word e forse 
qualche altro ancora... non portato alla 
luce. 


Un altro degli aspetti più rilevanti, so¬ 
prattutto dal punto di vista tecnico, è la 
diffusione, in tutti gli applicativi (eccet¬ 
tuato ancora il solo Word), del Visual 
Basic per Application, che ben si coniu¬ 
ga con il discorso OLE in quanto per¬ 
mette di mettere in pratica la tecnica 
detta OLE Automation. Spieghiamola in 
due parole. 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


179 













































































PROVA 

MICROSOFT OFFICE PER WINDOWS 95 



Figura 14 - Office per Windows 95 - Il DataMap per Excel 95 

Il DataMap 6 un accessorio di tipo OLE Server Consente di realizzare delle mappe tematiche basate su •• cartine ». predisegnate e disponibili con il prodotto, e su 
dati disponibili sul loglio Excel L utente può utilizzare propri dati ma non proprie mappe, nel senso che il prodotto non consente di disegnarne 


Figura 15 - Office per Windows 95 - PowerPoint 95 

PowerPoint presenta un maggior numero di novità aspetto ai suoi colleghi, e, come detto, dispone di un nuovo formato file Le novità riguardano sia le funzionalità 
di creazione delle singole diapositive, sia le funzionalità di assemblaggio delle diapositive m una presentazione, sia le funzionatila di proiezione della presentazione, 
una volta terminata. Durante la proiezione e possibile «prendere appunti ». ovvero creare una diapositiva sulla quale riportare tutti gli interventi e le richieste del 
pubblico, diapositiva che farà da promemoria per il dibattito finale Nel testo vi daremo un elenco sintetico delle novità 


Per creare un oggetto OLE si posso¬ 
no, in genere, usare tre modi: due del 
tutto manuali, che consistono, il primo, 
nell’eseguire una sequenza di Copia, 
dall'applicazione Server, ed Incolla Spe¬ 
ciale, nell'applicazione Client, e il secon¬ 
do nell'eseguire, partendo direttamente 
dall'applicazione Client, il comando In¬ 
serisci Oggetto, che mostra l'elenco de¬ 
gli oggetti disponibili nel sistema. 

Il terzo modo è quello che passa at¬ 
traverso la programmazione, utilizzando 
ad esempio VBA e OLE Automation II 
risultato è praticamente lo stesso, solo 
che lo si ottiene tramite istruzioni di 
programmazione, che creano un ogget¬ 
to definendone dinamicamente tutte le 
caratteristiche. 

Sia nel caso di creazione a mano, che 
nel caso di creazione via istruzioni di 
programmazione, si può realizzare un 
oggetto nuovo o far diventare un ogget¬ 
to un file preesistente. 

La pratica di OLE, nei modi ora ricor¬ 
dati, è molto impegnativa, specie nel 
caso in cui vengano coinvolti due pro¬ 
dotti di grosse dimensioni che, caricati 
insieme, rischiano di mettere in ginoc¬ 
chio la macchina. Si pensi ad un'applica¬ 
zione realizzata con Access che utilizzi, 
come OLE Server per editare dei campi 
che contengono dei documenti, l’intero 
Word. 

Con Windows 95 e con OLE Auto¬ 
mation diventa possibile chiamare non 
una intera applicazione ma un suo sin¬ 
golo componente, che viene visto. 


dall'applicazione Client, come un OLE 
Server, anzi come un «Mmioleserver» 

Il suo utilizzo, visto dalla parte dell'appli¬ 
cazione Client, può essere assimilato al 
richiamo di una Function, un po' com¬ 
plessa. presente in una DLL. 

Altra tecnica che stiamo sperimen¬ 
tando è la DAO, già presente in VB3 e 
Access 2.0. ed ora presente, come do¬ 
tazione di base, in tutte le versioni di 
VBA e quindi richiamabile per esempio, 
da Excel 95. 

La tecnica DAO è quella che permet¬ 
te di accedere direttamente ai dati pre¬ 
senti in database esterni. Il Database e 
tutti i suoi componenti, tabelle, struttu¬ 
re delle tabelle, indici, relazioni, campi, 
contenuto dei campi, ecc. sono visti co¬ 
me Oggetti. Stiamo «studiando» l'utiliz¬ 
zo del DAO nelle Procedure di Excel 95 
e, dato l'interesse oggettivo dell'argo¬ 
mento. pensiamo di presentarvi i risul¬ 
tati di questo studio già nel prossimo 
numero, in un articolo della rubrica Da¬ 
tabase 

I prodotti 

Il materiale descrittivo dei vari pro¬ 
dotti presenti in Office 95 e di aiuto al 
loro utilizzo è abbondantissimo. Chi pro¬ 
viene dalle versioni precedenti di Word, 
Excel e PowerPoint può consultare di¬ 
rettamente le tre presentazioni che sin¬ 
tetizzano le novità presenti nei vari pro¬ 
dotti e di cui vedete le Slide iniziali nella 
pagina introduttiva di questa prova. Le 


novità in Word ed Excel non sono tan¬ 
tissime. al punto che i formati dei ri¬ 
spettivi file (DOC per Word e XLS per 
Excel) sono gli stessi delle versioni pre¬ 
cedenti, In PowerPoint ci sono innova¬ 
zioni più consistenti e il formato file è 
stato conseguentemente variato. 

Citiamo comunque le novità più rile¬ 
vanti. 

Abbiamo detto che Word può essere 
usato in modalità WordMail. 

Excel può utilizzare Access per la ge¬ 
stione dei dati. In pratica nel menu Dati 
di Excel sono stati inseriti tre nuovi co¬ 
mandi: Maschera Access, Report Ac¬ 
cess e Converti in Access, dall'ovvio si¬ 
gnificato. 

Li abbiamo anche potuti provare, 
avendo a disposizione una beta finale di 
Access 7.0. In pratica se si dispone, in 
Excel, di una tabella con dati organizzati 
per riga e per colonna, è possibile sfrut¬ 
tare Access sia per mostrarli in una 
Scheda di Access (ben più efficace di 
un Modulo di Excel) sia per organizzarli 
in un Report in cui i dati stessi possono 
essere raggruppati e totalizzati (con to¬ 
tali e sottototali), operazione che con 
Excel non è possibile. La «soluzione fi¬ 
nale» è quella di passare i dati in Ac¬ 
cess e di gestirli direttamente con tale 
prodotto. 

Excel dispone del nuovo strumento, 
abbiamo già detto che è un OLE Server. 
Data Map, tutto da scoprire (anche que¬ 
sto merita un approfondimento). 

Per quanto riguarda PowerPoint le 


180 


MCmicrocomputer n. 158-gennaio 1996 

























PROVA 

MICROSOFT OFFICE PER WINDOWS 95 



'V- 


0 » IJI tflol «Nrl •-'I d*l qH-.'l ol 


-lai»! 



figuia 16 - Office per Windows 95 - La vista Sequenza Diapositive di PowerPoint 

Una presentazione PowerPoint e costituita da un insieme di diapositive Esistono una sene di comandi per la loro gestione, attivabili anche da questa vista, che 
permette la riorganizzazione della sequenza, la duplicazione, l'eliminazione di diapositive In questo ambiente operativo 6 anche possibile definire e provare le tecni 
che di passaggio da una diapositiva all'altra 


Figura 17 - Office per Windows 95 - Personalizzazione dello Schedule* 

Si tratta di un Calendario. Agenda. Rubrica, utilizzabile sia per usi personali che per usi di gruppo Ricalca esattamente la metafora dell'Agenda a togli mobili, al pun¬ 
to che. come si vede nella figura, e possibile scegliere le sezioni da inserire e le vane caratteristiche delle sezioni In caso di utilizzo in gruppo la caratteristica princi¬ 
pale è costituita dalla sinergia con Exchange, grazie alla quale e possibile gestire le attività di un gruppo di persone, ad esempio, pianificandone, in maniera coordi¬ 
nata. gli impegni 


novità che presenta, rispetto alla prece¬ 
dente versione 4 0, sono numerose al 
punto che necessita di un nuovo forma¬ 
to di file (ci sono filtri di conversione 
nelle due direzioni). A parte le numero¬ 
se novità che riguardano la composizio¬ 
ne delle slide e della presentazione (del¬ 
le quali parleremo in un'altra occasio¬ 
ne), ci sembrano molto interessanti 
quelle che permettono di sfruttare i ser¬ 
vizi di Rete, ad esempio per proiettare 
una presentazione in Rete, in una riu¬ 
nione virtuale. 

Schedule+ è un Calendario e Pro¬ 
grammatore di attività totalmente ac¬ 
cessoriato. Usato in modalità «stand 
alone» permette di controllare le pro¬ 
prie attività, i propri impegni, il proprio 
tempo, permette di gestire una propria 
rubrica telefonica, che può essere con¬ 
divisa con Exchange, nel caso si utilizzi 
anche questo prodotto di comunicazio¬ 
ne. 

Lavora con la metafora dell'Agenda a 
fogli mobili, per cui si può facilmente 
configurare, inserendo e togliendo se¬ 
zioni (ce ne sono una dozzina di predefi- 
mte) in base alle proprie effettive ne¬ 
cessità 

Usato in un gruppo di lavoro può ser¬ 
vire per controllare le attività dei vari 
membri del gruppo, per organizzare le 
riunioni, ecc. In questo caso è opportu¬ 
no creare un Amministratore del Grup¬ 
po che coordini, controllandone diretta- 
mente le varie agende, le attività degli 
altri componenti. 


Gli strumenti di Aiuto 

Chiamatemi sentimentale ma mi 
mancano tanto quei bei manualom pieni 
di Istruzioni e di Funzioni, di parecchie 
centinaia di pagine, disponibili fino ad 
un paio di versioni fa e che costituivano 
non tanto un sistema per apprendere 
quanto un sistema per approfondire un 
singolo argomento in caso di necessità 

Office 95 ha ora un solo Manuale, di 
circa 700 pagine, che si chiama Soluzio¬ 
ni Integrate Microsoft Office per Win¬ 
dows 95 II suo scopo è quello di inse¬ 
gnare l'uso dei vari prodotti, anzi l'uso 
di Office, da intendere come un solo 
prodotto, attraverso esempi pratici ese¬ 
guendo i quali si realizzano applicazioni. 

Diventano quindi fondamentali, per 
l'apprendimento iniziale del prodotto e 
per il suo uso «a regime», gli strumenti 
di aiuto interni. E ce ne sono tanti. 

Ci sono le finestrelle Tips, attive sui 
vari oggetti, ci sono le finestrelle con i 
Suggerimenti «del giorno» Il classico 
Help interattivo, che si attiva premendo 
FI quando ci si sia posizionati su una 
voce di menu o quando si prema il tasto 
guida (quello con una freccia e il punto 
interrogativo) su un oggetto dell'am- 
biente. è ovviamente rimasto, ma ora si 
limita a presentare una scarna finestrel¬ 
la. che mostra un paio di righe di spie¬ 
gazione e che non contiene nessun tipo 
di rimando ad altre pagine di approfon¬ 
dimento. 

Per quanto riguarda l'Help File vero e 


proprio va detto che è stato compieta- 
mente ricostruito secondo le nuove re¬ 
gole vigenti in Windows 95. Cè quindi 
un Sommario che mostra un elenco 
strutturato degli argomenti, c'è l'Indice 
di ricerca che viene creato dinamica¬ 
mente e che lavora, in pratica, in moda¬ 
lità «full text», ovvero su qualsiasi paro¬ 
la. C'è il nuovissimo sistema di interro¬ 
gazione basato sul concetto di Ricerca 
Libera Si ricerca scrivendo delle frasi, 
in lingua parlata, del tipo «Come Copia¬ 
re una Cella» (figura 18) 

Sempre dal menu Guida si può atti¬ 
vare la connessione con Microsoft 
Network per avere le ultime novità e gli 
aggiornamenti direttamente dalla Micro¬ 
soft 

Su questi nuovi strumenti di Aiuto 
va, secondo noi. fatto un breve discor- 
setto 

Office 95 è un prodotto particolar¬ 
mente evoluto e complesso, che som¬ 
ma una mezza dozzina di applicazioni 
evolute e una dozzina di funzionalità 
evolute. 

Utilizzeranno Office 95 vari tipi di 
utenti, ognuno dei quali ha differenti ne¬ 
cessità in termini di aiuto, sia in funzio¬ 
ne del tipo di preconoscenze che ha, sia 
in funzione delle sue caratteristiche per¬ 
sonali (c'è chi preferisce consultare un 
manuale e c'è chi preferisce consultare 
un help in linea), sia in funzione del tipo 
di lavoro che deve svolgere. 

L'utente alle prime armi ha necessità 
di imparare ad usare il prodotto, magari 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


181 





























































PROVA 

MICROSOFT OFFICE PER WINDOWS 95 



Figura 18 - Office per 
Windows 95 - Ricerca 
Ubera. 

Questa è ta ricerca li¬ 
bera, la nuova forma di 
Help, introdotta con 
Windows 95, che con¬ 
sente all'utente, spe¬ 
cialmente al principian¬ 
te, di dialogare con il 
sistema usando un 
a linguaggio naturale" 
L'utente scrive una fra¬ 
se del tipo ••Come Co¬ 
piare una Cella», lo 
strumento interpreta la 
frase e propone gli ar¬ 
gomenti ad essa corre¬ 
lati. 


Figura 19 ■ Office per 
Windows 95 L'elenco 
delle Soluzioni Integra 
te 

Con Office 95 6 stata 
rivoluzionata la manua¬ 
listica Non ci sono più 
i manuali per i singoli 
prodotti ma c'è un uni¬ 
co manuale orien¬ 
tato alla soluzione dei 
problemi. Gli argomen¬ 
ti sono rappresentati 
da una serie di proble¬ 
mi reali, problemi di ti¬ 
po generale, che vede¬ 
te elencati in guasta vi- 
deata di sommario La 
trattazione illustra co¬ 
me risolverli usando i 
vari prodotti 



eseguendo specifici esercizi sulle singo¬ 
le funzionalità e sui singoli comandi, pri¬ 
ma di affrontare reali problemi applicati¬ 
vi. 

L'utente un po' più esperto ha ne¬ 
cessità di consultare la documentazione 
solo quando, di fronte ad uno specifico 
problema applicativo, vuole approfondi¬ 
re le sue conoscenze sul particolare co¬ 
mando che intende utilizzare. 

L'utente ancora più esperto invece 
pretende una trattazione molto ap¬ 
profondita anche dei temi più complessi 
e gradisce la presenza di esempi signifi¬ 
cativi (di quelli banali non se ne fa nulla). 

E ci sono ovviamente, una serie infi¬ 
nita di situazioni e di necessità interme¬ 
die 

Ebbene i vari strumenti di aiuto, su 
carta e su file, non riescono e non riu¬ 
sciranno mai a coprire tutte queste ne¬ 
cessità, soprattutto quelle estreme. Ad 
esempio, è un mio parere personale, un 


principiante non riesce facilmente ad 
imparare ed a capire l'importanza della 
decina di «varianti» del comando di Co¬ 
pia delle celle di Excel. Un programma¬ 
tore non riesce facilmente a trovare una 
trattazione esauriente di un tema di suo 
interesse. 

Dall'altra parte è anche vero che un 
manuale che coprisse tutte queste esi¬ 
genze dovrebbe raggiungere le 10.000 
pagine. In un'altra occasione vi spiego 
come «viene fuori» questo numero. 

Il materiale 

La versione di Office per Windows 
95 da noi provata è la versione su CD. 

La confezione comprende quindi sia 
il CD che la manualistica. Questa è co¬ 
stituita da un unico grosso manuale inti¬ 
tolato Soluzioni Integrate Microsoft Of¬ 
fice per Windows 95. Le soluzioni pro¬ 
poste sono quelle presenti anche sotto 


forma di file (vediamo un menu che le 
elenca, in figura 19). 

Il manuale è dedicato, indistintamen¬ 
te, ad Office a dimostrazione del fatto 
che deve essere considerato un prodot¬ 
to unico. 

I capitoli che si susseguono trattano 
argomenti legati a problemi specifici e 
viene indicato il modo con il quale risol¬ 
verli, con i vari prodotti Office. I prodotti 
coinvolti nella soluzione dei problemi 
sono Word, Excel, Access (presumibil¬ 
mente il manuale è valido anche per la 
versione Professionale di Office), 
PowerPoint e Schedule*. 

II prodotto, nella versione su CD, oc¬ 
cupa, con annessi e connessi, compre¬ 
so quindi tutto il materiale accessorio e 
propagandistico (ci sono pure una serie 
di presentazioni PowerPoint che illustra¬ 
no una trentina di prodotti Office com¬ 
patibili), circa 380 megabyte, buona par¬ 
te dei quali rimane, ed è bene che ri¬ 
manga, su CD, 

La procedura di installazione non pre¬ 
senta alcuna difficoltà e corrisponde alla 
procedura standard in Windows 95; CD 
Autoplay e procedura doubleface, di in¬ 
stallazione e dismstallazione 

Conclusioni 

Dal punto di vista pratico, parlando in 
termini di «lavori che si possono fare 
con Office» le novità, rispetto ad Office 
95, non sono tante. Sono invece tante 
le novità che riguardano il modo di lavo¬ 
rare (quindi il «come si fa il lavoro») 
buona parte delle quali sono dovute a 
Windows 95. In tal senso Office 95 è il 
naturale complemento di Windows 95 
con il quale si fonde fino a confondersi. 

Con Office 95 viene definito, e diven¬ 
ta uno standard, il concetto di prodotto 
«Office Compatible», che la Microsoft 
in pratica impone a tutti gli altri produt¬ 
tori di software per Windows. Si tratta 
di una serie di «regole» che le varie ap¬ 
plicazioni dovranno rispettare per poter¬ 
si agganciare ai servizi comuni di Win¬ 
dows 95 e a quelli di Office 95. Tra que¬ 
sti citiamo i nuovi strumenti operativi 
Raccoglitore e le due Finestre, File Apri 
Documento e Nuovo Documento, che 
servono soprattutto ad essere più ordi¬ 
nati nell'organizzazione dei propri lavori. 

Ottima la dotazione di accessori, al¬ 
cuni già noti, molti del tutto nuovi o ad¬ 
dirittura inaspettati, come Imager, Dat- 
Map, WordMail, ecc. Qualche riserva 
sulla documentazione e sugli strumenti 
di aiuto in genere... ma non è solo colpa 
di Office. 

Nei prossimi numeri, nelle varie rubri¬ 
che, avremo modo di parlare ancora di 
Office 95. 

MS 


182 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 

































MULTIMEDIA APPLICATIONS : PRODUCTION & TECHNOLOGY 

Film Interattivi Sviluppo Software 

Depliant Digitali Duplicazione CD-ROM e 

Giochi Packaging Design 
Educational Supporto Distribuzione 

Floppy 



LA TECNOLOGIA CD ROM permette nuovi e 
interessanti sviluppi nel rampo della 
tomunitazione integrata. Attualmente nel 
mondo sono milioni gli utilizzatori, 
professionali e non, di lettori CD-ROM ed è un 
numero senza dubbio destinato ad aumentare. 


MICROFORUM, tra le prime aziende ad 
intraprendere la strada dello sviluppo 
letnologito del CD-ROM, investe 
tonsiderevolmente sulla riterrà offrendo ai 
suoi rlienti un know-how d’avanguardia, 
la sua struttura aziendale le ronsente di 



TMfl 


Con testi, immagini, suoni HI FI, video, su un trasformare molte applitazioni in prodotti 

supporto farilmente utilizzabile è possibile interattivi. Il suo team si rompone dei migliori 

ottenere la massima affilarla tomunitazionale. professionisti della multimedialità: 

Non esistono tonfini nell'utilizzo di questo arrount manager, in grado di romprendere le 

nuovo media. È prevedibile thè, relativamente esigenze dell'utente, di verifitare la fattibilità 
alla romunitazione aziendale e alla vendita, a dei progetti e di trasferire input ai vari 
gli alti tosti e la starsa flessibilità della • reparti; multimedia produters, preposti a 

produzione stampa faranno pendere la • toordinare il protesso produttivo; 

bilantia a favore del CD. MICROFORUM è leader • designers, per progettare grafiramente il 
nel rampo della gestione di dati su CD-ROM e • prodotto, sia a livello software thè nel 

la sua produzione multimediale si artirola in • patkaging e nella manualistita; 

film interattivi, depliantistira digitale, video programmatori ed animatori; reparto 

_ rataloghi, videogames, duplitazione e ronfezionamento CD-ROM e 

a^^^^^edutational, video musitali, FLOPPY DISK. 

S presentazioni MICROFORUM può gestire interamente il 

\ multimediali, protesso produttivo multimediale o, a setonda 

\ promozionali. 9 delle esigenze, una parte di esso. 





PROVA 



Apple Computer 

Power Macintosh 8500/120 

di Andrea de Prisco 


m egli ultimi due anni in casa Apple 
sono avvenuti importantissimi 
cambiamenti. Dopo la storica 
svolta del passaggio dai processori della 
famiglia 680x0 all'architettura RISC of¬ 
ferta dalla piattaforma PowerPC, nel 
1995 è toccata al bus di espansione mi¬ 
schiare ulteriormente le carte in tavola. 
Abbandonata l'ormai inadeguata tecno¬ 
logia NuBus <che tanto scalpore fece 
nel 1987 al suo primo utilizzo in casa 
Apple!, la casa di Cupertmo ha preso 
un'ulteriore drastica decisione adottan¬ 
do anche sulle sue macchine il più ag¬ 
giornato e certamente più performante 
bus PCI proposto da Intel È cosi possi¬ 
bile. in questo modo, utilizzare sulle 
macchine Apple qualsiasi tipo di scheda 
PCI progettata e costruita per il mondo 
DOS/Windows alla sola condizione che 
il costruttore abbia approntato il driver 


di gestione per Mac OS Naturalmente 
la risposta dei costruttori di schede è 
stata più che positiva visto che con un 
investimento minimo Ila realizzazione 
del drive software) si trovano di colpo 
ad usufruire di un mercato allargato, 
non più solo quello delle moderne mac¬ 
chine PC. ma comprendente anche i 
Macintosh della nuova generazione II 
«taglio» con il passato, in questo caso, 
è stato veramente netto. Nel giro di po¬ 
chissimi mesi sono state presentate 
quattro nuove macchine della famiglia 
Power Macintosh che hanno compieta- 
mente rinnovato la precedente propo¬ 
sta delle macchine di prima generazio¬ 
ne. Così il modello di base 6100 è stato 
sostituito dal 7200. il 7100 dal 7500 e 
l'8100 dall'8500 che ci accingiamo a 
provare m queste pagine. Al top della 
gamma c'è anche una macchina di fa¬ 


scia eccezionalmente alta, il Power Ma¬ 
cintosh 9500. che rappresenta uno dei 
personal computer più veloci al mondo, 
basato su un'architettura standard e do¬ 
tato dì numerosi slot di PCI per la mas¬ 
sima espandibilitè 

Ma torniamo all'8500, in prova que¬ 
sto mese. Il suo cuore digitale è lo 
straordinario PowerPC 604, un proces¬ 
sore RISC ad altissime prestazioni con 
frequenza di clock di ben 120 MHz. Gra¬ 
zie alla nuova architettura di sistema, la 
CPU non è installata sulla piastra madre 
ma su una piccola scheda separata fa¬ 
cilmente upgradabile non appena saran¬ 
no disponìbili processori a più alta fre¬ 
quenza di clock Questo vuol dire che le 
strabilianti prestazioni già raggiungibili 
dall'8500 potranno essere aggiornate 
(leggi: mantenute a livelli sempre ecce¬ 
zionali! man mano che sara possibile 


184 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 






PROVA 

POWER MACINTOSH 8500/1 20 


usufruire di potenze superiori. La sche¬ 
da microprocessore si sostituisce in po¬ 
chi secondi, come fosse una qualsiasi 
scheda di espansione di un PC 

E a proposito di espansione, un ulte¬ 
riore taglio al passato è stato dato 
daH'utilizzo di moduli di memoria DIMM 
a 64 bit che contribuiscono anch'essi al 
raggiungimento di prestazioni elevate 
per le architetture microprocessore di 
ultima generazione. 

Ma il Power Macintosh 8500 non è 
soltanto un «mostro » per quel che ri¬ 
guarda la potenza pura di calcolo, ma 
offre caratteristiche di «contorno» 
tutt'altro che trascurabili. Al suo interno 
troviamo 16 megabyte di RAM espandi¬ 
bili a 512, un hard disk Fast SCSI da 2 
gigabyte, due megabyte di VRAM 
espandibile a quattro Icon la possibilità 
di visualizzare 16.7 milioni di colori su 
monitor da 21 pollici), doppia catena 
SCSI per dispositivi interni e dispositivi 
esterni, una completa sezione video 
PAL/SECAM/NTSC in ingresso e in 
uscita con possibilità di digitalizzare fil¬ 
mati sfruttando le potenti funzioni di 
editing video offerte dal programma 
Avid VideoShop fornito a corredo. 

Scontata, infine, la presenza di un let¬ 
tore di CD-ROM a quadrupla velocità, 
delle numerose interfacce standard del 
mondo Mac, del consueto « SuperDri- 
ve» bipiana forma DOS/Mac, della dop¬ 
pia porta Ethernet disponibile sia sot¬ 
toforma di connettore AAUI che in for- 


Apple Power Macintosh 8500/120 


Produttore e distributore: 

Apple Compulei SpA 
Via Milano. 150 

Cotogno Monzese IMI) Tel 02/273261 

Prezzo orientativo l IVA esclusa): 

Power Macintosh 8500/120 - 16 megabyte 
RAM - hard disk 2 GB lettore di CD ROM 4x - 
Tastiera AppleDesign 

Monitor M" RGB Lit 12.560 000 


mato lObaseT'per una sana ed imme¬ 
diata connettività di rete . Mac e Non- 
Solo-Mac. 

Più che una macchina - banalmente - 
multimediale, il Power Macintosh 8500 
ha tutte le carte in regola, quindi le ca¬ 
pacità, per essere un computer pensato 
per chi i titoli multimediali li produce, 
ma anche per chi più semplicemente 
cerca un Macintosh eccezionalmente 
potente. Molto espandibile, ma già do¬ 
tato di tutto il necessario per ogni possi¬ 
bile esigenza. Incredibile, ma vero! 

P... come Power 

Il cabinet dell'8500 è molto simile a 
quello del precedente 8100, a sua volta 
già utilizzato per le macchine Quadra 


della serie 800, ivi compreso il potente 
(per quei tempi) 880 AV, Il formato è il 
cosiddetto «mmitower», dimensione 
comoda sia per l'utilizzo desktop (ac¬ 
canto al monitor) che posizionato sotto 
alla scrivania, grazie alle memorie di 
massa rimovibili situate all’estremità su¬ 
periore, Partendo dall'alto troviamo il 
lettore di CD-ROM, la meccanica floppy 
disk SuperDrive e un alloggiamento per 
ospitare un'ulteriore unità standard alta 
due pollici (ad esempio un'unità di 
backup a nastro, un hard disk rimovibi¬ 
le, uno scrittore di CD-ROM, ecc, ecc.) 

L'apertura del carrello porta CD è co¬ 
mandata da un pulsante presente ante¬ 
riormente da utilizzare solo per l'inseri¬ 
mento del disco. Per espellere un CD 
non utilizzeremo il medesimo tasto (che 
farà finta di non sentire...), ma dalla scri¬ 
vania del Finder sarà necessario trasci¬ 
nare la sua icona su quella del cestino. 
Lo stesso procedimento si utilizza, co¬ 
me sempre, anche per l'espulsione dei 
floppy disk e per entrambe le unità è 
comunque possibile «forzare» l’opera¬ 
zione in caso di necessità inserendo un 
oggetto appuntito negli appositi forellini 
d'emergenza. 

Discorso, se vogliamo, analogo per il 
pulsante di spegnimento presente sul 
lato anteriore della macchina: non va 
utilizzato se non in casi realmente ecce¬ 
zionali, quando la macchina in seguito 
ad errore software, si rifiuta di procede¬ 
re allo spegnimento servoassistito, co- 



La tastiera mostrala in figura è il modello AppleDesign di costo mollo contenuto. 


MCmicrocomputer n, 158 - gennaio 1996 


185 







































PROVA 




POWER MACINTOSH 8500/1 20 


mandato dall'opzione Smetti presente 
sia nel menu «Altro» del Finder che nel 
menù «mela». Il nuovo sistema operati¬ 
vo avverte l'utente al successivo riavvio 
della macchina se la precedente opera¬ 
zione di spegnimento non è avvenuta 
secondo il «protocollo ufficiale». 

Sul lato superiore del Power Macinto¬ 
sh 8500 troviamo l'altoparlantino di si¬ 
stema. Utilizzando il nuovo pannellino 
«Suono & Monitor» possiamo abilitare 
simultaneamente o in maniera mutua¬ 
mente esclusiva sia lo speaker integrato 
che l'uscita posteriore cuffia/altoparlanti 
esterni. Sul retro troviamo la porta SCSI, 
due porte Ethernet, due porte seriali 
Geoport (denominate Stampante e Por¬ 
ta Modem), una porta video, due prese 
mini jack per ingresso e uscita audio 
stereo, una porta ADB per il collega¬ 
mento di tastiera e mouse. Al centro del 
pannello posteriore troviamo anche in¬ 
gressi e uscite AudioA/ideo, queste ulti¬ 
me disponibili sia in composito che se¬ 
parati luminanza/crominanza secondo lo 
standard S-Video. Alle porte AV è possi¬ 
bile collegare qualsiasi dispositivo video 
in standard PAL, SECAM o NTSC. Senza 
installare hardware aggiuntivo il Power 
Macintosh 8500 è in grado di digitalizza¬ 
re fino a 30 fotogrammi al secondo alla 
risoluzione di 320x240 pixel, ben oltre le 
normali esigenze di produzione multime¬ 
diale. Per applicazioni più spinte, di livel¬ 
lo video-professionale o broadcast è ne¬ 
cessario dotare la macchina di una sche¬ 
da video di maggiore velocità. 

Come in tutti i Macintosh, la tastiera 
è affetta da standardizzazione acuta a 
norme ISO, con la disposizione dei tasti 
formato macchina da scrivere (QZERTY 
in luogo delle piu conosciute QWERTY) 
e numeri in seconda battuta, preceduti 


Visione fronte/retro del Power Macintosh 8500 L 'estetica è pressoché identica a quella del precedente 
8100 


Non sappiamo quante tastiere Regolabi¬ 
li siano state vendute dalla Apple, né il 
livello di soddisfazione di questi corag¬ 
giosi (nel senso certamente positivo del 
termine) utenti Mac. 

La tastiera, in tutt'e tre i casi, coman¬ 
da anche l'accensione/spegnimento 
della macchina attraverso il tasto posi¬ 
zionato in alto a destra. Ovviamente per 
lo spegnimento da tastiera è richiesta 
una conferma all'utente a mezzo fine¬ 
stra, contenente oltre al necessario bot¬ 
tone «Annulla» anche i bottoni per ef¬ 
fettuare il solo riavvio del sistema o 
l'ibernazione in stato di Stop di «power- 
bookiana» memoria. Questa è un’altra 
delle novità offerte dalle nuove macchi¬ 
ne Power Macintosh: in ossequio delle 
norme ecologiche Energy Star, è possi¬ 
bile porre in stato di basso consumo le 
nuove macchine, con l'oscuramento 
completo dello schermo (che, se a sua 
volta Energy Star, provvederà a spe¬ 
gnersi del tutto) e l'arresto momenta¬ 
neo dell'hard disk. A differenza dei 
PowerBook, la CPU e le restanti unità 
continuano comunque a funzionare, 
consentendo anche l'accesso in rete 
sulla macchina sulla macchina «appiso¬ 
lata». Da Pannello di Controllo è anche 
possibile impostare un timeout per lo 
stop automatico dopo un intervallo di 
tempo di inattività, ma anche impostare 
accensione e spegnimento automatici a 
determinati orari e con una prefissata 
cadenza giornaliera (solo un determina¬ 
to giorno, tutti i giorni, solo i giorni feria¬ 
li, ecc. ecc.). I documenti eventualmen¬ 
te rimasti aperti all'orario di spegnimen¬ 
to saranno salvati dal sistema e auto¬ 
maticamente riaperti al riavvio della 
macchina Non male! 


dalla pressione del tasto shift. Ne esi¬ 
stono tre diversi modelli: AppleDesign, 
Estesa e Regolabile. La prima è una ta¬ 
stiera di qualità media, offerta ad un 
prezzo molto contenuto, ma comunque 
dotata di tutti i tasti funzioni e di con¬ 
trollo cursore. La seconda (Estesa) ha lo 
stesso layout tasti del modello Apple¬ 
Design, ma offre una qualità nettamen¬ 
te superiore (costa circa centomila lire 
in più). Incredibile, infine, la tastiera Re¬ 
golabile che, come indica il suo nome, 
permette di variare la forma per rag¬ 
giungere livelli ergonomici estremi. Il ta- 
stierino numerico di quest'ultima è ad¬ 
dirittura separato dall'unità principale 
aumentando in questo modo la richie¬ 
sta di spazio libero sul nostro tavolo. 


Audio/Video pronto per 
l'uso, sia in ingresso 
che in uscita 


186 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 

































Sbucciamo la mela 

Come la stragrande maggioranza del¬ 
le macchine Apple, anche il potentissi¬ 
mo Power Macintosh 8500 si lascia 
aprire ed esplorare con buona facilità. 
Quattro sole viti (formato monetina) 
trattengono il rivestimento esterno e 
sono accessibili sul retro della macchi¬ 
na. È in questo modo immediatamente 
accessibile la zona PCI con la possibilità 
di inserire facilmente schede di espan¬ 
sione di questo tipo. Un po' più com¬ 
plessa è l'espansione di memoria per la 
quale è necessario rimuovere compieta- 
mente la scheda elettronica, trattenuta 
da una sola vite ma anche da una inter¬ 
minabile sene di fiat cable e cavetti che 
colloquiano con il resto del computer: 
entrate e uscite audio/video, catena SC¬ 
SI interna, floppy disk, spia di accensio¬ 
ne, collegamento con l'alimentazione, 
cavetto audio del lettore di CD-ROM in¬ 
corporato. Prima di sfilare la scheda ma¬ 
dre è anche necessario togliere la pic¬ 
cola schedina contenente il micropro¬ 
cessore, situata accanto al bus PCI e in¬ 
teramente coperta da una vistosa, an¬ 
corché indispensabile, aletta di raffred¬ 
damento. La disposizione del micropro¬ 
cessore su una schedina separata per¬ 
metterà agli utenti Power Macintosh 
7500, 8500 e 9500, un upgrade partico¬ 
larmente semplificato (e speriamo eco¬ 
nomico) alle future potenze di calcolo o 
tecnologie La scheda madre è già pre¬ 
disposta per ospitare chip fino a 150 
MHz, ma non e escluso che con ulterio¬ 
ri artifici (ad esempio moltiplicatori di 
frequenza di clock) sia possibile spinge¬ 
re la velocità di calcolo ancora oltre O, 
addirittura, prevedere schede micropro¬ 
cessori con più CPU installate, di tipo 
identico o differente Interessanti novità 
in questo campo potranno arrivare an¬ 
che tramite bus PCI, per il quale sono 
previste schede di compatibilità 
DOS/Windows basate su microproces¬ 
sore Pentium. 


La scheda madre, finalmente estratta 
dalla sua sede, mostra orgogliosa i nu¬ 
merosi slot di espansione di cui è quasi 
interamente ricoperta. 

Per la RAM di sistema troviamo otto 
connettori DIMM (Dual Inline Memory 
Module) testati per ospitare «bacchet¬ 
te» da massimo 64 megabyte l'ima per 
un totale di mezzo gigabyte di RAM 
complessiva. Esistono anche moduli da 
128 megabyte, elettricamente compati¬ 
bili con i connettori presenti sull'8500 
che consentirebbero l'espansione di 
memoria fino all'astronomica cifra di un 
gigabyte. Il condizionale è d'obbligo in 
quanto per l'utilizzo di tale «taglio», per 
dichiarazione della stessa Apple, non è 
stato testato sufficientemente il corret¬ 
to funzionamento. Diversamente dai 


precedenti modelli Power Macintosh, 
le espansioni di memoria non devono 
più essere installate necessariamente a 
coppie anche se. per sfruttare le pre¬ 
stazioni offerte dalle funzionalità di in- 
terleaving, tale formula è comunque 
consigliabile. 

Tra processore e memoria è posizio¬ 
nata anche una cache di secondo livello 
per l'ottimizzazione degli accessi. Sono 
256 K espandibili (utilizzando il medesi¬ 
mo connettore) ad un megabyte. La vi¬ 
deo RAM, anch'essa su moduli DIMM 
(specifici), è di base pari a due megaby¬ 
te espandibile a 4 per ottenere i «milio¬ 
ni di colori» anche sui monitor da 21 
pollici. 

Per finire, ben mimetizzato tra la mi¬ 
schia. troviamo anche un connettore 



MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


187 







PROVA 

POWER MACINTOSH 8500/120 


ROM per future espansioni del firmwa¬ 
re di sistema. 

Chissà cosa stanno combinando, in 
quest'istante, nei laboratori di ricerca e 
sviluppo di casa Apple... 


System 7.5.2 

Il nuovo System 7.5.2 è una versione 
specifica per i Power Macintosh dell'ul¬ 
tima generazione: supporta tutte le fun¬ 


zionalità hardware dei microprocessori 
PowerPC 603 e 604, del bus PCI, il De- 
scriptor-Based DMA e l'accelerazione 
grafica (interfaccia QuickDraw e suppor¬ 
to hardware cursori. Le sue migliori 


PowerPC 604 

Il salto neiriperspazio 


Il microprocessore PowerPC 604 è la ter¬ 
za implementazione a 32 bit dell’architettu¬ 
ra PowerPC, compatibile sia a livello 
software che a livello di bus con i preceden¬ 
ti chip PowerPC 601 e PowerPC 603. Con 
la sua architettura superscalare, è in grado 
di eseguire fino a 4 Istruzioni per ciclo di 
clock, fornendo alte prestazioni sia in cam¬ 
po integer che floating pomt 

Le sue massime prestazioni sono possibi¬ 
li grazie anche all’utilizzo di una pipeline a 6 
stadi (fetch, decode, dispatch, execute, 
completion, writeback) e ad altrettante unità 
di esecuzione indipendenti (salto, floating 
pomt. Ioad/store e ben tre unità integer, due 
a ciclo singolo e una a ciclo multiplo). 

Il 604 integra una MMU (Memory Mana¬ 
gement Uniti e due cache di primo livello 
da ben 16 kilobyte l'una per istruzioni e dati 
All'interno del microprocessore troviamo 
due buffer associativi a 128 posizioni con 
doppio accesso, denominati TLB (Transla- 
tion Lookaside Buffer), uno per le istruzioni 
e l'altro per i dati, per l'utilizzo della memo¬ 


ria virtuale «domand page», con dimensio¬ 
ne variabile dei blocchi trattati II PowerPC 
604 è realizzato in tecnologia da 0 5 micron, 
processo CMOS con 4 livelli di metallizza¬ 
zione. e incorpora 3.6 milioni di transistor 
su una superficie di 196 millimetri quadrati. 
Utilizza tecniche PLL (Phase Locked Loop) 
che facilitano anche la progettazione di si¬ 
stemi multi processor. Il clock può essere 
fermato tramite meccanismi coordinati 
hardware/software per ridurre il consumo di 
corrente, pur lasciando la cache dati coe¬ 
rente con il contenuto della memoria. 

In generale, la velocità di un processore 
è determinata principalmente da tre fattori, 
numero di istruzioni in un task, numero me¬ 
dio di istruzioni per ciclo di clock, frequenza 
di clock utilizzata. Il primo obiettivo è cen¬ 
trato dalla stessa architettura PowerPC che 
è ottimizzata per produrre codice molto 
compatto, pur aderendo completamente al¬ 
la filosofia RISC PowerPC 604 centra gli al¬ 
tri due obiettivi utilizzando alte frequenze di 
clock (120, 132 e 150 MHz) e un alto nume¬ 


ro di istruzioni per ciclo di clock grazie all'ar¬ 
chitettura superscalare, l'esecuzione specu¬ 
lare con una sofisticata branch prediction e 
alle tecniche di serializzazione 

Il microprocessore PowerPC 604 prele¬ 
va. invia e completa fino a 4 istruzioni per 
ciclo di clock. Può tenere pronte per l'invio 
fino ad 8 istruzioni e altre 16 possono tro¬ 
varsi in vari stadi di esecuzione Utilizzando 
codice ottimizzato per quest'architettura è 
possibile mantenere le quattro istruzioni per 
ciclo di clock non come valore massimo ma 
per tutta l'esecuzione. 

Le istruzioni, prelevate dalla cache inter¬ 
na. sono inviate alle varie unità nel loro ordi¬ 
ne ma possono essere eseguite anche fuori 
ordine. Con un funzionamento che ricorda 
maggiormente quello delle macchine Data 
Flow piuttosto che le comuni Von Neu- 
mann, ogni istruzione può arrivare all'unità 
di esecuzione anche prima degli operandi 
quando questi saranno disponibili verrà 
completata l'esecuzione dell'istruzione. 

Un altro elemento che contribuisce in 
maniera significativa al raggiungimento di 
tati massime prestazioni è la tecnica di 
branch prediction Quando, nell'esecuzione 
delle istruzioni, vi sono di mezzo una o piu 
pipeline (come nel caso di PowerPC), l'ese¬ 
cuzione di un'istruzione inizia prima che 
l'istruzione precedente sia completata, con 
un meccanismo simile a quello della catena 
di montaggio. Quando un'istruzione di salto 
condizionato entra nella pipeline non si sa 
ancora (fino a quando l'esecuzione della 
stessa non verrà completata) quale sara 
l'istruzione successiva Dipende, come fa¬ 
cilmente verificabile, dall'esito stesso del 
salto condizionato. Visto che non si può co¬ 
noscere l'istruzione successiva ad un salto 
condizionato fino a quando questo non è 
completamente eseguito, quando un'istru¬ 
zione di questo tipo e incontrata PowerPC 
604 percorre entrambe le possibili strade 
iniziando a decodificare e ad eseguire en¬ 
trambi i flussi di istruzioni Quando l'esecu¬ 
zione del salto condizionato è terminata e si 
conosce l'esito, solo il flusso di istruzione 
corrispondente viene tenuto in considera¬ 
zione e completamente scartato quello non 
verificato. In questo modo, iniziando con¬ 
temporaneamente sia l’esecuzione delle 
istruzioni per cosi dire «giuste» che quelle 
«sbagliate» si riesce a mantenere alto il nu¬ 
mero di istruzioni per ciclo di clock anche in 
presenza di numerosi salti condizionati. 



188 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


























































































































































PROVA 

POWER MACINTOSH 8500/1 20 


□ 




Se II computa 

audio (per ese 
di ingresso de 


Per imposi are un diapositive come sorgente audio del 
computer, usa il controllo 'Suono h Monitor* (Il 
controllo mostra i dispositivi audio nella vista per 
elenco e nella vista grafica. Per una «piegaiIone delle 


Inoltre, il mie 
essere attivati 
sorgente audi 




Come faccio per regHtrare un suonor 


Per registrare un suono, utlliaa 1 applicazione 
Slm pleSound._ 


GB__ 


Quando utilizzi monitor, dispositivi audio e video nel 
controllo "Suono » Monitor*, puoi utilizzare la vista per 
elenco, che mostra la Usta del nomi del dispositivi, o la 
vista grafica, che mcetra le icone dei dispositivi. Inoltre 
puoi configurare il controllo per mostrare 
contemporaneamente entrambe le viste 

Quando il controUo 'Suono & Monitor* è attivo, scegli 
'Solo Elenchi*. 'Solo Grafico* o 'Elenchi e Grafico' dai 
menu "Vista* 

Leggi meste riformane»», «sd fai Ck seda frecaa destra. 


□he 

mm 



La Guida Macintosh é 
un potentissimo stru¬ 
mento di help per uti¬ 
lizzare al meglio la pro¬ 
pria macchina. Nei casi 
più critici Iimmagine a 
destra) il sistema evi¬ 
denzia con un cerchio 
rosso il particolare da 
considerare 


prestazioni sono dovute principalmente 
ad una maggiore quantità di codice nati¬ 
vo (per il sistema operativo compieta- 
mente basato su codice RISC dovremo 
attendere l'avvento di Copland nel cor¬ 
so del 19961 e ad un emulatore del 
«vecchio» 68000 ottimizzato per i chip 
603 e 604. 

Tra le nuove caratteristiche c'è da se¬ 
gnalare la facilità di utilizzo in ambiente 
Audio/Video, la presenza di QuickTime 
Conference, il supporto per grandi volu¬ 
mi (fino a 2 terabyte), Desktop Power 



Ulti I Illuni 


Sopra, i moduli di memoria DIMM, la cache di secondo livello e la VtdeoRAM. A 
destra, il Power Macintosh 8500 appena aperto. 

MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 

















































































PROVA 

POWER MACINTOSH 8500/120 


□ 


Risparmio Energia 


InputulMc 

Stop 


€6 


Programmazione 
Avvio e Spegni mento 



rialti il sistema la sta? sa rimana Inattiva par 

^ Spegni invaca«I « ■- = 

mettere in stop . 


60 


npestszleae nella stap nel mealter 




0 Impastnztana nella stap nel disco rl«ina 


30 min 40 


Stap è una moderne di risparmio energia 
2/ La riattivazione da quest» modalità à più 
veloce del ri avvio 


[Nascondi Dettagli) 


Management, Open Transport e Quick¬ 
Draw 3D. Quest'ultima è una nuova, 
spettacolare, estensione del sistema 
operativo Macintosh con la quale è pos¬ 
sibile utilizzare con grande facilità og¬ 
getti tridimensionali all'interno di appli¬ 
cazioni grafiche Un esempio è dato dal 
programma grafico dimostrativo «Otto¬ 
volante» (installato sull'hard disk del 
Power Macintosh 8500) col quale è pos¬ 
sibile modificare in tempo reale un trac¬ 
ciato di montagne russe e contempora¬ 
neamente avere in un’altra finestra l'ani¬ 
mazione dal punto di vista della navicella 
che lo percorre. I documenti che con- 


II pannello «Suono & 
Monitor• e. a destra, le 
funzionalità di «Rispar¬ 
mio Energia•• tvedi te¬ 
sto). 



tengono oggetti di QuickDraw 3D sono 
detti 3DMF (3D metafile) e possono es¬ 
sere facilmente scambiati tra applicazio¬ 
ni che supportano questa nuova tecno¬ 
logia Un modello 3DMF può essere irri¬ 



ta piastra madre estratta dalla sua sede Si non la scheda microprocessore 


mediatamente visualizzato, ingrandito, 
ruotato su tutt'e tre gli assi semplice- 
mente attraverso il mouse, con la stes¬ 
sa facilita ed immediatezza con cui (da 
molti anni, ormai) «interagiamo» con gli 
oggetti tipicamente bidimensionali delle 
attuali interfacce grafiche. 

Un altro componente importante del 
nuovo sistema operativo 7.5.2 è Quick¬ 
Time Conference che consente agli 
utenti di rete di scambiare «in diretta» 
messaggi ed immagini di videoconfe- 
renza. E sufficiente collegare alla porta 
di ingresso video di ogni Power Macin¬ 
tosh collegato in rete una piccola tele¬ 
camera (o anche la Connectix Quick- 
Cam alla porta seriale delle macchine 
non AV) per poter trasmettere e riceve¬ 
re in videoconferenza suoni ed immagi¬ 
ni da e verso tutti i nodi collegati II tut¬ 
to senza installare neanche una utility 
accessoria ma sfruttando, come sem¬ 
pre, solo funzionalità standard di siste¬ 
ma operativo. Scusate se è poco. 

Sempre nell'hard disk del Power Ma¬ 
cintosh 8500 troviamo altre estensioni 
opzionali del sistema operativo Mac 
OS, tra cui PowerTalk e QuickDraw GX 
che offrono ulteriori funzionalità di po¬ 
sta elettronica per gruppi di utenti e 
nuovi meccanismi di «Stampa da Scri¬ 
vania» che consentono una gestione 
più efficace delle code di stampa anche 
su differenti dispositivi. 


190 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 







































































































PROVA 

POWER MACINTOSH 8500/1 20 


La scheda microprocessore senza la grossa alena di raffreddamento 

Tre slot PCI pronti per essere utilizzati ► 


AppleVision è l'utility standard per la 
gestione e la registrazione dei segnali 
video all'interno dei Macintosh È la 
stessa utility già vista (e apprezzata) sul¬ 
le macchine di base, come i vari LC, 
Performa e Quadra della serie 630, 
5200, 6200, 6300 Scegliendo sull'8500 
l'ingresso TV (non presente) il sistema 
avverte che non è possibile la selezione 
in quanto non è presente alcun sintoniz¬ 
zatore chissà che non sia prevista, an¬ 
che per questo modello, una scheda 
TV/Teletext come per i modelli più pic¬ 
coli. Di sicuro non guasterebbe 

Per chi è interessato alla compatibi¬ 
lità DOS/Windows, in attesa che si ren¬ 
dano disponibili schede hardware dota¬ 
te di microprocessore Intel e possibile 
utilizzare SoftWindows 2.0 per far gira¬ 
re i programmi «dell'altra parrocchia» in 
completa emulazione sui Power Mac 
All'uopo è offerta la possibilità di acqui¬ 
stare SoftWindows (ad un prezzo infe¬ 
riore rispetto a quello di listino) in 
«bundle» con la macchina Apple. 


Qualche considerazione finale 

Prima di concludere, diamo uno 
sguardo alle prestazioni raggiungibili dal 
Power Macintosh 8500. L'architettura 
di base è attualmente la più veloce of¬ 
ferta da Apple, battuta sul filo di lana 
solo dall'incredibile 9500 che utilizza 
una scheda a microprocessore a 132 
MHz. La stessa scheda, per inciso, può 
anche essere utilizzata sull'8500 (egua¬ 
gliando, in altre parole, la belva), ma cre¬ 
diamo certamente poco interessante la 
possibilità di effettuare un upgrade di 
questo tipo per un aumento di perfor¬ 
mance si e no pari al dieci per cento. 
Meglio attendere (se proprio siete insa¬ 
ziabili) le future schede a 150 MHz - 
non abbiamo nessuna conferma ufficia¬ 
le, ma saremmo disposti a scommette¬ 
re qualsiasi cifra - che non tarderanno 
ad arrivare non appena saranno disponi¬ 
bili i chip 604 cioccati a tale velocità. 

Il nostro confronto prestazionale l'ab- 
biamo fatto con il suo predecessore. 


I'8100/80 AV con PowerPC 601 a 80 
MHz, macchina «top» della prima onda¬ 
ta Power Mac (successivamente supe¬ 
rata dalle versioni a più alta velocità di 
clock). Mediamente il nuovo modello 
offre performance circa doppie rispetto 
alla macchina precedente, valore che 
certamente ci saremmo aspettati anche 
dal confronto statico, considerando sia 
l'architettura 604 circa il 50 per cento 
più veloce di quella 601 che la differen¬ 
te frequenza di clock (120 contro 80 
MHz). 

E per firure. uno sguardo ai prezzi. Il 
Power Macintosh 8500 costa oltre dodi¬ 
ci milioni e mezzo con sedici megabyte 
di RAM e il monitor da 14 pollici. È già 
una cifra piuttosto elevata, non c'è dub¬ 
bio. ma a questa è necessario aggiun¬ 
gere come mimmo quella relativa ad un 
monitor meno «simbolico» e ad una 
espansione di memoria di almeno altri 
16 o 32 megabyte per non avere pro¬ 
blemi lavorando con più applicazioni 
contemporaneamente o con file di gros¬ 
se dimensioni (filmati e immagini grafi¬ 
che soprattutto). Si arriva facilmente ol¬ 
tre quota 15 (milioni), ma bisogna tener 
conto che non si tratta di un semplice 
personal computer, ma di una vera e 
propria workstation RISC, indicata so¬ 
prattutto per applicazioni spiccatamente 
professionali con grosse richieste di po¬ 
tenza di calcolo. Dalla postproduzione 
video al trattamento digitale delle im¬ 
magini fotografiche, dalla creazione di 
immagini sintesi e animazioni grafiche 
alla produzione intera di titoli multime¬ 
diali. «e 



In questo connettore installeremo, forse, nuove ROM di sistema 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


191 























TVC 

Oyster Brahma Pentium 90 MHz 

di Paolo Ciardelli 


rahma è una delle tre divinità del¬ 
la religione induista. Stando al di¬ 
zionario. brahma è un termine 
dall'etimologia incerta, che significa 
«formula, rappresentazione», da cui poi 
deriva la parola dotta sanscrita brah- 
man (bramano o bramino) originaria¬ 
mente «cantore o poeta» che assume 
nell'era moderna il senso di sacerdote 
della religione in oggetto, il quale ap¬ 
partiene alla casta più elevata della co¬ 
munità indù. 

Il marketing dunque ha colpito anco¬ 
ra. A corto di idee ha cercato nella tradi¬ 
zione orientale il nome che attirasse 
l'attenzione, che, catturasse inconscia¬ 
mente il pubblico, prima che lo stesso 
si soffermasse a giudicare il prodotto. 
In un mare di offerte, infatti, è difficile 
districarsi a dovere. Bisogna avere quel 


qualcosa in più, che li per li, interessi il 
potenziale acquirente. 

Ma attenzione che un prodotto del 
genere se riesce nell'intento iniziale di 
attirare su di sé la curiosità, poi deve 
dare al tempo stesso delle valide carat¬ 
teristiche altrimenti non solo è tempo 
perso, ma la clientela può catalogare 
l'intera gamma o produzione in maniera 
negativa, scartandolo a priori. 

Prendiamo dunque in esame questo 
portatile della Oyster commercializzato 
sul territorio nazionale dalla TVC Italia. 

Descrizione esterna 

L’Oyster Brahma accusa al peso 3 
kg, con delle dimensioni contenute: 
290x230x490 mm. Il colore è il classico 
antracite scuro, quel grigio che preferi¬ 


sco sia nelle apparecchiature informati¬ 
che che nella scelta del mio guardaro¬ 
ba. La forma esterna non è perfetta¬ 
mente parallelepipeda e lascia ampi 
spazi a spigoli, più o meno vivi, e rien¬ 
tranze. Se si vuole la sua forma ricorda 
un po' i primi portatili della Apple, senza 
togliere nulla al designer, che sembra 
essere di buon livello. 

Nel frontale si nota la presenza 
dell'unità di lettura per i CD-ROM a dop¬ 
pia velocità della Toshiba, ben inglobata 
nel tutto, che divide lo spazio in due di¬ 
stinte parti. Girando a sinistra ecco na¬ 
turalmente... No il floppy disk drive non 
me lo aspettavo di trovarlo in dotazione 
fissa su di un notebook che monta il 
CD-ROM, di solito è esterno o inseribile 
al posto dell'altra unità. Bene questo è 
di forma un po' inconsueta. Infatti pre- 



192 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 




PROVA 

OYSTER BRAHMA PENTIUM 90 MHZ 


senta un incavo che permette di inseri¬ 
re il dischetto con sicurezza. Subito a la¬ 
to del lettore, trova posto l'hard disk re- 
movibile da 2.5" delia capacità di 1 Gby- 
te formattato, della Hitachi. 

Chiude la descrizione della parte de¬ 
stra la grata quadrata del piccolo venti¬ 
latore interno ed il pulsante di accen¬ 
sione. La grata ed il ventilatore stesso 
significano senza ombra di dubbio 
un'elettronica interna che dissipa una 
quantità di calore non indifferente, ed 
infatti se si prova a smontare l'hard di¬ 
sk, la superficie dello stesso risulta cal¬ 
da al tatto. Va detto per dovere di cro¬ 
naca che la ventola non sempre è in 
funzione, ma entra in azione solo quan¬ 
do la temperatura sale a certi livelli e 
come spiegherò poi il processore mon¬ 
tato è a 3,3 volt mentre nella versione 
definitiva sarà a 2,9 volt. 

La parte posteriore del computer è 
degna di una descrizione dettagliata. In¬ 
nanzitutto i piedini che possono inclina¬ 
re il computer portatile sono di una co- 


TVC Oyster Brahma 


Produttore e distributore: 

7VC Italia Srl. - Strada del Mobile 16/c 
33080 Visitale Di Pasiano IPN) 

Tel 104341610857 
Prezzo Uva esclusa): 

Pentium 90 MHz. 24 Mbyte PAM. 

1.2 Gbyte hard disk. CD ROM doppia 
velocità, dysplay 11.4'800x600. 

Windows 95 Ut. 7.440 000 


modità unica. Nel dettaglio quello che si 
trova nella parte sinistra potrebbe anda¬ 
re a coprire la presa di alimentazione, 
ma opportunamente ha un foro in corri¬ 
spondenza della stessa. 

Un ampio sportello copre tutte le 
porte disponibili per il collegamento con 
il mondo esterno, ma si può fare a me¬ 
no di aprirlo. Infatti quasi al centro c'è 
una finestrella per la porta a raggi infra¬ 
rossi a standard IRDA (corrispondente 


alla COM2), per il collegamento con al¬ 
trettante periferiche che possono dialo¬ 
gare con tale sistema. Poi c'è un picco¬ 
lo doppio scorrevole, un po' come gli 
sportelli di un mobile moderno, che per¬ 
mette di poter usufruire della connes¬ 
sione tramite una porta di espansione 
ad una docking station multimediale od 
ad un port replicator. 

Se si vuole però sfruttare tutte le al¬ 
tre porte tradizionali, bisogna per forza 
aprire lo sportello. 

Bene, da sinistra a destra troviamo la 
porta di connessione con la tastiera o 
mouse a standard PS/2, la porta giochi 
o MIDI, sopra la porta di espansione ec¬ 
co quella parallela e seriale. Per finire 
l'uscita per il monitor SVGA esterno. 

Tutte le connessioni sono standard 
come piedinatura, per cui non sussisto¬ 
no problemi di connessione. 

La porta di trasmissioni dati parallela 
può essere settata in quattro modi di¬ 
versi: SPP (modalità normale bidirezio¬ 
nale), EPP vi.7 o vi.9 (modalità Enhan- 


Esc FI F2 F3 F4 F5 F6 F7 

® 3 O * » 

I ® * s » A 

1 2 3 4 5 .6 7 7 ] 8 a 9 9 0 /, 


2 3 4 5 6 7 7 8 8 9 9 0 , | = i fc? 

s ° w E R T ' Y u . 1 . p . ; I K E 
li a f s : ° ' f ' g ; h ì •*/ k ; l ; .in ^ i n 

- hhmh* 1 mnnu -. ''m 

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Fn Ctrl AH 


La tastiera è preceduta da una zona poggia palmi delle mani dove trovano posto sia il grosso TouchPad integrato a due tasti, che i due altoparlanti 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


193 





PROVA 

OYSTER BRAHMA PENTIUM 90 MHZ 


ced) e ECP (Extended Capabilities). Una 
bella dotazione che può essere sfruttata 
appieno con delle periferiche appropria¬ 
te, ma nel dubbio e meglio settare il tut¬ 
to su SPP ed andare sul sicuro 

All'uscita video può essere collegato 
un video esterno, e lavorare in alternati¬ 
va od in contemporanea. Le modalità 
supportate arrivano a 1.280x1 024 pixel 

La parte destra conta per prima cosa 
uno sportello che cela gli slot per le 
schede PCMCIA Come in altri portatili 
le slot sono due. ed in pratica si posso¬ 
no inserire altrettante schede a stan¬ 
dard I o II contemporaneamente od una 
di tipo III o IV per volta. Il tipo IV per ora 
rimane un fuori standard e di schede 
del genere non se ne sono viste in 
commercio. 

A lato dello sportello troviamo il pul¬ 
sante di suspend e le varie uscite audio 
Nella parte estrema ci sono serigrafate 
infine le porte di I/O per la scheda 
MPEG I opzionale 

Le uscite audio fanno riferimento alla 
scheda interna Sound Blaster compati- 



Un ampio sportello copre tulle le porte disponibili per il collegamento con il mondo esterno, ma si può lare 
a meno di aprirlo Inlatti quasi al centro c'è una finestrella per la porta a raggi infrarossi a standard IRDA 
Icorrìspondente alla COM21, per il collegamento con altrettante periferiche che possono dialogare con tale 
sistema 


bile a 16 bit. mentre la scheda opziona¬ 
le MPEG I può essere sfruttata sia per 
la migliore resa dei filmati sullo scher¬ 
mo che per la manipolazione delle im¬ 
magini stesse, magari collegando una 
telecamera od un videoriproduttore. 


Sotto sopra 

Messo a pancia sotto il notebook 
presenta altri particolari interessanti. 
Per prima cosa lo sportello che cela la 
scheda MPEG I opzionale, poi quello 



Subito a lato del lettore 
di floppy disk drive, tro¬ 
va posto l'hard disk re- 
movibile da 2 5' della 
capacita di I Gbyte fot 
mattati, della Hitachi 



La parte destra conta 
per prima cosa uno 
sportello che cela gli 
slot per le schede 
PCMCIA 

A lato dello sportello 
troviamo il pulsante di 
suspend e le vane 
uscite audio. Nella par¬ 
te estrema ci sono se- 
rigrafate infine le porte 
di I/O per la scheda 
MPEG I opzionale 


194 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


















PROVA 

OYSTER B RAM MA PENTIUM 90 MHZ 



fondo Windows 95. L’elettronica che lo 
controlla è a standard SVGA PCI accele¬ 
rata per Windows e conta su di un 
Mbyte di RAM video. 

La tastiera è preceduta da una zona 
poggia palmi delle mani dove trova po¬ 
sto sia il grosso TouchPad integrato a 
due tasti, che i due altoparlanti. Discuti¬ 
bile, forse, la posizione degli stessi in 
quanto se è vero che mentre si digita 
non si ascoltano magari dei suoni o del¬ 
la musica, vero è che le mani vanno in 
una qualche maniera a coprire gli alto- 
parlanti. 

Al TouchPad come a tutte le nuove 
periferiche di input bisogna farci un po' 
la mano. Ma se in un primo momento si 
rimpiange il vecchio mouse, poi ci si fa 
l'abitudine e non si nota più la differen¬ 
za. 

La tastiera è una classica americana 
a 85/86 tasti senza lettere accentate, 
con il tastierino numerico immerso e 
varie funzioni attivabili in contempora¬ 
nea con il tasto Fn. 

La digitazione è un po' dura ma non 


che cela l'espansione della memoria 
RAM, fino a 72 Mbyte sfruttando dei 
moduli DIMM, e per concludere la bat¬ 
teria ricaricabile. Questa sfrutta una tec¬ 
nologia messa appunto dalla collabora¬ 
zione tra la Duraceli e la Intel. Ciò si tra¬ 
muta in una migliore gestione della rica¬ 
rica e del consumo di energia, quantifi¬ 
cabile fino ad un 30% di più. 

La batteria in questione può rendere 
conto della sua carica anche a compu¬ 
ter spento ed addirittura a batteria disin¬ 
serita. Tre piccoli led montati sull'accu¬ 
mulatore stesso si illuminano a coman¬ 
do, dando un'indicazione precisa dello 
stato di carica. 

Alziamo il coperchio 

Per aprire il coperchio display che ce¬ 
la la tastiera, basta agire su due levette 
laterali che corrispondono a due ganci 
in metallo che bloccano in modo deciso 
il tutto. 

Il display è molto ampio, 11.4" a ma¬ 
trice passiva Dual Scan ed in pratica oc¬ 
cupa quasi tutta l’antina di forma non 
perfettamente rettangolare. L'antina è 
montata su due cardini che ne consen¬ 
tono la completa apertura a 180 gradi. 

Niente regolazioni slider o simili di 
sorta per regolare contrasto e lumino¬ 
sità (sono inserite nella tastiera e co¬ 
mandate dalla pressione contempora¬ 
nea di alcuni tasti). 

La risoluzione del display è altrettan¬ 
to alta: ben 800x600 a 256 colori. Una 
più che accettabile soluzione se si usa a 



Sotto sopra sono visibili sia l'hard disk removibile, l’espansione di memoria che la batteria ricaricarle . 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


195 

















Particolare del lettore 
CD-ROM Toshiba 


un 


microprocessore di 
Intel Pentium a 90 
acnologia 3.3 volt che 
sfrutta una cache di secondo li¬ 
vello di 256 Kbyte ed una memoria 
RAM di 24 Mbyte e tutta un'elettroni¬ 
ca a standard PCI. Per dovere di crona¬ 
ca la macchina che verrà commercializ¬ 
zata sarà a tecnologia a 2,9 volt, per cui 
il calore dissipato dal computer sarà in¬ 
feriore al prototipo provato. 

Il sistema operativo come detto pri¬ 
ma è Microsoft Windows 95 che viene 
dato preinstallato insieme ad un CD 
(contenente naturalmente Windows 95 
ed un dischetto di booti. Inoltre a corre¬ 
do ci sono vari altri dischetti con i vari 
software relativi alle varie periferiche. 


rumorosa ed il toc¬ 
co è abbastanza sicuro. 

In lato al centro sotto il 
display trova la sua giusta col- 
locazione un ampio LCD che vi¬ 
sualizza le varie funzioni, che vanno dal 
blocco del tastierino numerico, all'atti¬ 
vazione delle memorie di massa o le va¬ 
rie informazioni sull'alimentazione. 


L'interno 

La curiosità di vedere cosa c'è all'in¬ 
terno del notebook è presto saziata 
asportando la tastiera. Questa cela in 
pratica tutta l’elettronica che è a sua 
volta celata dal grosso dissipatore di ca¬ 
lore della CPU. Il cuore del notebook è 



La batteria può rendere conto della sua canea anche a computer spento ed a batteria dismsenta Tre piccoli led 
montati sull’accumulatore stesso si illuminano a comando, dando un’indicazione precisa dello stato di carica 


Computer ed induismo 

Provando questo computer mi sono 
convertito all'induismo? No rimango 
della mia fede. Ma allora quale sono i 
giudizi finali su questa macchina? 

Discreti sotto alcuni aspetti, mentre 
su altri un po' meno. Cosa mi è piaciuto 
di più? Sicuramente l'estrema facilità 
con cui si può espandere il notebook, 
aumentare la memoria, cambiare la ca¬ 
pacità dell’hard disk o montare una 
scheda MPEG. La velocità poi non è da 
sottovalutare: se 90 MHz su di un por¬ 
tatile vi sembran pochi... Con Windows 
95 poi ho apprezzato la velocità 
dell'hard disk e l'abbondante RAM che 
al momento opportuno va a coprire le 
défaillance del sistema operativo. 

La manualistica è più che adeguata, 
scritta in inglese, ma comprensibile e 
ben corredata di esempi e foto. Il com¬ 
puter è corredato di una comoda borsa 
in simil pelle che può contenere 
nell’ampia tasca frontale l'alimentatore 
di discrete dimensioni e peso. 

Ottimo per finire il CD-ROM della To¬ 
shiba a doppia velocità che permette di 
poter definire questo computer una sta¬ 
zione multimediale con le carte in rego¬ 
la. 

Cosa di meno? Gli sportellini in plasti¬ 
ca che celano le espansioni... Non ho 
nulla contro di loro ma i piedini sono 
stati disegnati in un modo non perfetto 
e se si va ad agire spesso si rischia di 
romperli. 

In seconda battuta poi la ventolina è 
un attimo rumorosa ed a volte supera 
come rumore quello di una digitazione 
veloce e grossolana. 

Alla resa dei conti le caratteristiche 
buone se la devono vedere con alcune 
mie fisime personali, ma niente è per¬ 
fetto. 

Comprare un computer come questo 
conviene? Fatevi due conti con le ta¬ 
sche ed il portafoglio leggendo il prezzo 
indicato nel riquadro prezzi, mettendo in 
conto che la TVC Italia è specializzata 
nel settore del mobile computing. Il suo 
personale ha una pluriennale esperienza 
e mette a disposizione un servizio di as¬ 
sistenza On-Line capace di risolvere 
qualsiasi problema in 72 ore. A tutto ciò 
va aggiunto che la garanzia è di due an¬ 
ni ed è disponibile anche un supporto 
telematico all'indirizzo http://www.wp. 
com/oyster ed un numero verde a cui 
chiedere informazioni commerciali (167- 
250309). 

Alla fine bisogna ammettere che ol¬ 
tre al nome le caratteristiche di questo 
computer sono di tutto rispetto ed ha le 
carte in regola per giocare la sua partita 
in un momento di crescita del mercato 
informatico. 


196 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 



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Macromedia 

FreeHand 5.0 

di Massimo Truscelli 


a prima versione dì FreeHand 
venne alla luce nell'ormai lontano 
1988 grazie all'impegno della Al¬ 
dus; all'epoca rappresentò l'unico de¬ 
gno concorrente di Adobe lllustrator nel 
nascente mercato del software profes¬ 
sionale dedicato all'illustrazione grafica. 

Come accade per tutti i programmi le 
versioni si sono susseguite nel corso 
degli anni con l'introduzione per ogni 
nuovo rilascio di miglioramenti e nuove 
funzionalità sia nelle versioni per l'origi¬ 
nario ambiente Macintosh che nelle 
successive versioni Windows. 

La storia più recente ha visto l'annun¬ 
cio. esattamente a metà del 1994, della 
fusione dì Aldus con Adobe. Proprio in 
questa fase, in seguito alla decisione da 
parte della Federai Trade Commission 
sull'inammissibilità della proprietà da 
parte di uno stesso marchio sia di 
FreeHand che di lllustrator. poiché si 
sarebbe creata una situazione di mono¬ 


polio nel mercato del software profes¬ 
sionale di illustrazione grafica, si è resa 
necessaria la cessione di FreeHand da 
parte di Adobe alla Altsys, che ne aveva 
originariamente curato lo sviluppo, so¬ 
cietà che si è successivamente fusa 
con Macromedia. 

FreeHand è così nato a nuova vita 
poiché è entrato a far parte di diritto 
della completa serie di prodotti per il 
multimedia e la modellazione tridimen¬ 
sionale già detenuti da Macromedia, 
che, per l'occasione, ne ha curato l'ag¬ 
giornamento alla versione 5.0 esistente 
sia in versione Macintosh che Win¬ 
dows. 

A quest'ultima versione sono riferiti i 
commenti che avrete modo di leggere 
nelle note successive, ma le funziona¬ 
lità offerte dalla versione Mac sono pra¬ 
ticamente identiche lai punto che il ma¬ 
nuale utente è il medesimo per entram¬ 
be le versioni) e quindi la descrizione 


del prodotto è valida anche per la piat¬ 
taforma non direttamente esaminata. 

Gli aggiornamenti 

Bisogna ammettere che le innovazio¬ 
ni introdotte da Macromedia nella ver¬ 
sione 5.0 di FreeHand lo rendono un 
prodotto tra i più interessanti nella cate¬ 
goria di appartenenza; inoltre lo svilup¬ 
po del software in ambiente nativo a 32 
bit ne rendono possibile l'utilizzazione in 
ambiente Windows 95, Windows 3.1 
con estensioni a 32 bit e Windows NT, 
inutile dire che la gestione a 32 bit è 
presente anche nelle versioni Macin¬ 
tosh e Power Macintosh. 

FreeHand ha sempre mostrato una 
spiccata tendenza ad anticipare nelle ver¬ 
sioni di volta in volta introdotte sul merca¬ 
to le tendenze e le funzionalità presenti 
poi anche nei software della concorrenza 
e Macromedia ha perpetrato questa tradi- 



198 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 









PROVA 
FREEHAND 5.0 


zione introducendo miglioramenti e fun¬ 
zionalità molto potenti che non hanno 
però modificato il modo di lavorare di chi 
già usava la precedente versione 4.0. 

Sebbene le prime copie di FreeHand 
5.0 (in versione Mac e Power Mac) sia¬ 
no state rese disponibili negli Stati Uniti 
già dal gennaio 1995, l’interesse in Italia 
per il software si è manifestato un po' 
più tardi, in occasione del rilascio della 
versione Windows avvenuta negli Stati 
Uniti a fine giugno del 1995, a dispetto 
di prestazioni molto interessanti. 

Gli aggiornamenti introdotti con la 
versione 5.0 comprendono molte fun¬ 
zionalità che si basano in parte sul nuo¬ 
vo motore grafico di Windows 95; cosi, 
ad esempio è stato possibile modificare 
i limiti dello zoom da un valore fissato 
ad un massimo dell'800% fino ad un 
nuovo limite del 25600%. 

La caratteristica più importante è 
però l'introduzione di palette «drop in» 
che consentono di organizzare secondo 
le proprie esigenze l'ambiente di lavoro 
rendendo disponibili tutti gli strumenti e 
le funzionalità altresì disponibili con i 
tradizionali menu a tendina 

A tutto ciò si aggiunge una notevole 
capacità di gestione dei testi, una carat¬ 
teristica molto apprezzata in un program¬ 
ma di illustrazione grafica poiché consen¬ 
te la creazione di pagine complete (come 
ad esempio quelle riguardanti una cam¬ 
pagna pubblicitaria) senza dover assem¬ 
blare i vari elementi all'Interno di un ulte¬ 
riore software di impaginazione. 

FreeHand 5.0 consente di definire 
dei fogli di stile, permette la ricerca sul 
testo con eventuale sostituzione dei 
termini, dispone di un correttore orto¬ 
grafico (chiaramente il prodotto provato 
era in inglese e quindi disponeva del 
correttore ortografico relativo a questa 


FreeHand 5.0 


Produttore: 

Macromedia Ine. -251, West Renner Parkway - 
Richardson, TX 75080, USA 

Distributore: 

Modo srl - Via Masaccio, 17 -42100 Reggio 
Emilia - Tel 0522/512828 
Prezzo UVA esclusak 

FreeHand 5 0 Mac & Win Ut 1.690 000 


lingua), offre funzionalità riguardanti la 
gestione dei righelli e degli stili del ca¬ 
rattere e di altre funzioni che vengono a 
costituire un vero e proprio modulo di 
elaborazione testi. 

Logicamente, poiché si tratta di un 
programma di illustrazione grafica, le 
funzionalità più potenti sono proprio 
quelle grafiche tra le quali effetti specia¬ 
li come la distorsione circolare che pro¬ 
duce risultati analoghi a quelli ottenuti 
con l'impiego di un obiettivo «fisheye» 
sulla macchina fotografica, ma anche 
un completo tool di rotazione 3D degli 
elementi grafici; nuove funzionalità di 
gestione del colore con le quali è possi¬ 
bile saturare e/o desaturare le tonalità, 
definire ed ordinare secondo varie mo¬ 
dalità le tabelle colore, «misurare» il co¬ 
lore di un qualsiasi punto di un oggetto 
importato (anche immagini UFF ed 
EPS) per imporlo successivamente an¬ 
che agli altri elementi grafici presenti 
nel documento. 

Rimanendo nella gestione del colore, 
molto sofisticate sono anche le possibi¬ 
lità relative alla campitura degli elementi 
grafici con sfumature di colore lineari o 
radiali fino a 64 diversi colori. Molto in¬ 
teressanti sono anche le funzionalità ri¬ 
guardanti la gestione dei tracciati com¬ 


plessi per i quali è possibile, a partire da 
due o più figure sovrapposte, operare la 
rimozione delle zone comuni, la traspa¬ 
renza dell’elemento di livello più eleva¬ 
to, l'intersezione al fine di creare un ul¬ 
teriore elemento grafico rappresentato 
dalla zona di sovrapposizione comune, 
la fusione in un unico oggetto ed altre 
«amenità» del genere che nelle abili 
mani di un esperto possono condurre 
alla realizzazione di elaborati grafici di in¬ 
dubbio impatto. Non mancano strumen¬ 
ti per la creazione automatica di figure 
geometriche predefinite come poligoni, 
stelle, spirali e per il tracciamento auto¬ 
matico dei vettori corrispondenti ad 
un'immagine bit-map. 

Oltre a tutti i miglioramenti che è 
possibile immaginare per un software 
grafico di tale consistenza, l'architettura 
aperta e modulare di FreeHand consen¬ 
te di poter utilizzare «extras», ovvero 
moduli software esterni che aggiungo¬ 
no ulteriori funzionalità, prodotti anche 
da terze parti al punto che, per quanto 
concerne la versione Macintosh, 
FreeHand è in grado di utilizzare gran 
parte dei filtri plug-in già esistenti per 
Adobe lllustrator. 

Sempre nell'ottica di un elevato livel¬ 
lo di modularità dell'applicazione e por¬ 
tabilità dei documenti con essa prodotti, 
FreeHand accetta file nei formati ASCII, 
RTF, EPS, lllustrator (1.1, 88, 3.0 e 5.5 
Mac e Win), TIFF. BMP, WMF. Auto¬ 
CAD DXF. CGM, CorelDRAW! (3.0 e 
5.0), HPGL, Micrografx Designer 3.x e, 
logicamente, dalle precedenti versioni 
Mac e Win di FreeHand; inoltre, è in 
grado di esportare file nei formati 
ASCII, RTF, EPS, lllustrator (1.1, 88. 3.0 
e 5.5 Mac e Win), TIFF, BMP, WMF 

Le risorse minime di sistema della 
versione Windows consistono in un 



Figg, I e 2 

Il pannello informativo riguardante la nuova versione di FreeHand e l’ambiente pnncipale del programma con alcuni elementi grafici di tipo misto Ibitmap e vettonalel 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


199 



























PROVA 

F R E EH AND 5.0 


Macromedia 

FreeHand 



Macromedia 

Fr eeHand 

Macromedia 

FreeHand 

Macromedia 

FreeHand 


Fig A 

Un esempio di cose 6 possibile realizzare con gli Extras di FreeHand oltre a creare elementi grafici IspiraleI 
a partire da un elemento di base possono essere eseguite deformazioni 



Figg. 5 e 6 

Due pannelli funzionali particolarmente interessanti 
sono duelli relativi agli Extras ed il cosiddetto In- 
spector con il quale è possibile assegnare tutti gli 
attributi ad ogni elemento grafico Nel caso specifi¬ 
co alcuni parametri riguardanti una sfumatura 


personal computer basato su 486 o 
Pentium con almeno 12 Mbyte di me¬ 
moria RAM, almeno 25 Mbyte di spazio 
disponibile sull'hard disk, mouse o tavo¬ 
letta digitalizzatrice, adattatore video 
(VGA, SuperVGA o superiore), lettore 
CD-ROM 

Le risorse di sistema richieste nella 
versione Macintosh comprendono un 
Macintosh (modello Ilei o superiore) o 
Power Macintosh, System 6.0.7 o su¬ 
periore (raccomandato il System 7.0), 5 
Mbyte di memoria RAM (meglio se 8 
Mbyte), 25 Mbyte di spazio libero 
sull’hard disk, mouse o tavoletta digita¬ 
lizzatrice ed una stampante PostScript. 


In pratica 

A meno che non si sia un professioni¬ 
sta della grafica è sempre molto difficile 
esaminare con la dovuta precisione le of¬ 
ferte che costellano il mercato. Per un 
utente non particolarmente esperto che 
non abbia necessità particolarmente sofi¬ 
sticate. un programma come FreeHand 
può risultare complesso ed eccessivo, 
ma per un grafico freelance molte delle 
prestazioni offerte da FreeHand. sono 
probabilmente assolutamente indispen¬ 
sabili e rappresentano forse la base mini¬ 
ma di strumenti per poter agevolmente 
svolgere la propria professione. 



Colour List ▼ 


O^Optionsl l^l 


m 

Sii 


Non»* 


| Vbite 

| Registratimi 
Oc OmOjat 
I Black 



Inspector 


@h©a)I5] 


| Radiai [7j 

Outsider 


Inside: 

□ 



200 


Figg 3 e 4 - Motto sofisticata è la gestione del colo¬ 
re che offre anche funzionalità di tipo drag&drop 
per l'assegnazione del colore agli elementi 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


















































Fig. 7 

Mollo utile 6 la possibilità di delirine vari livelli per 
ogni illustrazione 



Fig. 8 

E possibile creare stili predehmti da assegnare ad 
ogni elemento 



Buone le possibilità anche per la gestione dei carat¬ 
teri. 


In quest'ottica è molto difficile valu¬ 
tare correttamente la qualità del pro¬ 
gramma, ma bisogna ammettere che 
FreeHand offre una serie di caratteristi¬ 
che certamente molto interessanti. 

Una volta installato e avviata l'esecu¬ 
zione del programma è possibile inizia¬ 
re subito a lavorare in un ambiente nel 
quale è possibile abilitare una serie di 
finestre contenenti strumenti molto po¬ 
tenti. tra le quali: Inspector Palette, 
Toolbox, Xtra Tools. Color Mixer e Co¬ 
lor List. 

Inspector è In grado di fornire infor¬ 
mazioni molto dettagliate su ogni og¬ 
getto selezionato: le cinque principali 
informazioni riguardano il tipo di ogget¬ 
to, il tipo di campitura, gli attributi ri¬ 
guardanti il contorno, gli attributi di te¬ 
sto e del documento. 

Per ognuna di queste opzioni l'In- 
spector Palette permette di scegliere li¬ 
beramente una serie di parametri nu¬ 
merici o di opzioni predefinite per me¬ 
glio controllare le caratteristiche 
dell'oggetto esaminato. 



Fig. IO 

Per facilitare l’allineamento degli oggetti questa fi¬ 
nestra permette l'allineamento verticale e orizzon¬ 
tale secondo varie modalità. 

=»| Halftone | ^ 1 

Screen: 



Angle: 

o 


Frequencf: 

□Hi 3 


Fig 11 

Per ottimizzare l'output FreeHand dispone anche di 
un sofisticato gestore delle mezzetmte che permet¬ 
te di definire frequenza del retino, tipo di retino ed 
inclinazione. 



Ad esempio, se si desidera agire su 
un oggetto ricavato dalla fusione di altri 
due elementi grafici è facilmente possi¬ 
bile definire il numero di passaggi o la 
gamma in percentuale relativa al primo 
ed all'ultimo passaggio. 

La finestra principale degli strumenti 
di FreeHand ben conosciuta da tutti gli 


PROVA 
FREEHAND 5.0 



Operations 

▼ 

seflpyJ 


Corr*c« CNraotion 

4vU 

'-'TV- 

Rmis* Diraotion 


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Fractalisa 

♦ 

Ita*... 

i 

MuMi-Colour FiM... | 


Fig. 12 

Altro elemento di grande interesse è rappresentato 
dalla palette Operations con la quale è possibile 
realizzare numerosi effetti 


utilizzatori è quella denominata Toolbox 
e contiene gli strumenti classici: il pun¬ 
tatore di selezione degli oggetti; lo stru¬ 
mento di creazione testo; strumenti 
per la creazione di rettangoli, quadrati, 
cerchi, ellissi, poligoni regolari; stru¬ 
menti di disegno come matita e penna; 
il Dragging Knife, ovvero un pratico 
«cutter» con il quale è possibile gene¬ 
rare nuove diverse figure a partire da 
una originaria semplicemente taglian¬ 
dola in alcuni punti; strumenti per la 
creazione di curve di Bezier; strumenti 
per la modifica degli elementi grafici 
che consentono la rotazione, distorsio¬ 
ne, riflessione, ingrandimento e riduzio¬ 
ne degli oggetti; lo zoom e la tracciatu¬ 
ra automatica dei vettori a partire da 
un'immagine bitmap. 

Una caratteristica di grande interes- 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


201 



































































































PROVA 

FREEHAND 5 0 


se di FreeHand 5.0, come già detto 
precedentemente, è costituito dalla 
sua architettura aperta che consente 
l'impiego di «extras» prodotti anche da 
terze parti; questa caratteristica con¬ 
sente l’implementazione di una palette 
specifica di strumenti definita Xtra 
Tools che permettono la creazione rapi¬ 
da di effetti speciali complessi come la 
rotazione 3D, la distorsione grandango¬ 
lare, la creazione di stelle e spirali, il 
campionamento dei colori presenti an¬ 
che su un'immagine UFF per la suc¬ 
cessiva applicazione ad un oggetto vet¬ 
toriale definito dall'utente, l'applicazio- 
ne di una sfumatura ad un elemento 
grafico con risultati analoghi a quelli ot¬ 
tenuti passando il dito su un disegno a 
carboncino o matita grassa (smudge). 

Per finire, le due palette Color List e 
Color Mixer consentono: la prima di de¬ 
finire una lista dei colori, sia di tipo spot 
(Pantone) che process (CMYK, RGB, 
ecc.), organizzata secondo le necessità 
dell'utente (sort, cambio del nome as¬ 
segnato al colore, ecc.) da utilizzare nei 
propri disegni; la seconda permette di 
creare "al volo» un colore non compre¬ 
so nella lista secondo tutti i possibili 
modi permessi dal programma (CMYK, 
RGB, HLS, Tinti agendo su singoli cur¬ 
sori relativi ai rispettivi parametri e poi, 
con una semplice operazione di drag & 
drop, assegnare il colore ottenuto ad 
un determinato oggetto. 

Fin qui abbiamo esaminato le palette 
dei tool più importanti, ma le caratteri¬ 
stiche offerte non si esauriscono con 
esse poiché la loro quantità e qualità è 
veramente molto elevata. 

Solo per esaminare qualche altra ca¬ 
ratteristica vale la pena indicare la pos¬ 
sibilità di poter impiegare un archivio 
appunti capace di poter contenere 


.Tool Opeiation- 

o Freehand 

Q Variati» stroke 

® ^!'!!S»aph|c P«"ì 

.Options- 

[Xl Tight (il Q Ora* dotted line 
ri Auto remove overlap (slov) 

-Vidth- 

(i) Fiied Q Variable 

D L*J U I±1 


.Angle- 

[«□• Q 

FÓTI | Cancel | 


grosse porzioni di immagine senza per 
questo soffrire troppo; oppure, la capa¬ 
cità di poter lavorare direttamente in 
modalità anteprima (preview) senza per 
questo soffrire troppo in termini di ve¬ 
locità; la possibilità di poter sfruttare 
ben 100 livelli di Lindo; la possibilità di 
definire sfumature di colore lineari, lo¬ 
garitmiche e radiali modificabili in qual¬ 
siasi momento anche dopo essere sta¬ 
te applicate agli oggetti; il supporto di 
tavolette digitalizzatrici sensibili alla 
pressione (CalComp, Wacom, ecc.); la 
possibilità di definizione di maschere di 
più oggetti in modo da includere deter¬ 
minate immagini all’interno delle forme 
di altri elementi grafici; la separazione 
dei colori di quadricromia in fase di out¬ 
put senza la necessità di dover ricorre¬ 
re ad ulteriori applicazioni. 

Descrivere tutte le possibili opzioni 



Figg. 13 e 14 

Ogni strumento consente la completa personalizza¬ 
zione dei parametri come è visibile in questi due 
esempi 

che il programma offre sarebbe cosa 
ardua poiché probabilmente non baste¬ 
rebbero altrettante pagine ed anche 
perché nessuna parola è più esplicativa 
di un'immagine; ragione per la quale in 
queste pagine presentiamo una serie di 
schermate riguardanti gli strumenti 
principali ed un esempio delle illustra¬ 
zioni che è possibile ottenere con pochi 
colpi di mouse. 

Conclusioni 

La sfida nel mondo dei software di 
grafica ed illustrazione per PC mostra 
di dare segni di rinnovata attività, pro¬ 
babilmente anche per merito dei nuovi 
processori e di Windows 95 che più o 
meno direttamente ha condotto ad uno 
scossone anche il mondo degli utilizza¬ 
tori tradizionalmente legato alla piat¬ 
taforma Macintosh. 

Se qualche tempo addietro Apple rap¬ 
presentava probabilmente una scelta 
obbligata per i professionisti dell'elabo¬ 
razione grafica digitale, oggi forse le co¬ 
se sono in parte cambiate: la possibilità 
di poter sviluppare applicazioni native a 
32 bit anche su sistemi a base Intel e 
processori compatìbili ha impresso una 
notevole spinta allo sviluppo di software 
grafico evoluto che se da una parte è di¬ 
retto discendente delle applicazioni ori¬ 
ginariamente sviluppate in ambiente 
Macintosh, dall'altro non ha nessuna li¬ 
mitazione rispetto al precedente nelle 
sue versioni per Windows, decretando 
di fatto la parità di prestazioni a fronte di 
piattaforme hardware diverse. 

FreeHand non si sottrae a questa 
tendenza ed offre le medesime carat¬ 
teristiche al medesimo prezzo di unmi- 
lioneseìcentonovantamila lire (IVA 
esclusa) per entrambe le piattaforme 
considerate. 

Un prezzo che, considerando le 
enormi potenzialità offerte ed il con¬ 
fronto con i prodotti concorrenti della 
stessa categoria, mi pare onesto e 
competitivo nella specifica fascia di 
mercato. 

KB 



MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 









































UNA TECNOLOGIA SENSAZIONALE 

CHE ELIMINA I PROBLEMI 

DI MANUTENZIONE 

Marble' non ha roller meccanici che 

possono incepparsi con polvere 

e sporco come nelle altre trackball. 

^ Ha invece, dei sensori 
elettronici brevettati 
che registrano il 
minimo movimento 
della sfera con 
assoluta precisione. 


Mome/Mon* Cord/eu 
TrackMan' Vista " uno sofisticalo tecnologia 
Trodrbo* po/moWto di trasmissione sostituisce il 
super conformale cova nel più efficiente mouse 


MouseMon* 

Disponibile in von modelli. 
MouseMon è probabilmente 
il mouse piu versatile 


TrackMan * Voyoger 

Usatelo nella posizione 
che p refénte con il vostro 


TrackMan’ Uvei' 

Il conoaltero istanza 
senza fih 


del mondo 


al mondo, 


SOnWAM fi». 


iti nella linea ai 


TrackMan Marble 


'A» . marchi depositati sono un' 












M 3 IA a 



3D-MAX 

Le immagini a videe in 3D 

di Gaetano Di Stasio 


□ caschetti per l'immersione nel 
mondo delle immagini generate 
da computer hanno fatto provare 
a numerosi appassionati il fascino del 
mondo virtuale in tre dimensioni, ma la 
complessità di questi sistemi, la relativa 
qualità delle immagini e il loro costo ele¬ 
vato ne hanno sempre frenato la diffu¬ 
sione. 

Ad oggi le tecnologie disponibili per 
la visualizzazione tridimensionale sono 
principalmente tre: stereoscopia tramite 
caschetto con doppio display Iuno per 
occhio), stereogrammi Ile immagini co¬ 
struite con pattern di punti casuali) e 
stereoscopia tramite immagini interlac- 
ciate e occhiali con otturatori a cristalli 
liquidi. Dei tre sistemi, l'ultimo è quella 
che offre il migliore rapporto prezzo/- 
qualità e comfort. 

3D-MAX è la più recente applicazione 
di questa tecnologia ed è anche la solu¬ 
zione più economica per la visione ste¬ 
reoscopica a colori e ad alta risoluzione 


su personal computer II prodotto, svi¬ 
luppato da Kasan Electronics e distribui¬ 
to in Italia da Infortech, viene venduto 
in un bundle contenente gli occhiali 
LCD, la scheda di pilotaggio, il manuale 
d'uso e di programmazione, un set di 
dischi con i driver, un CD-ROM con 
un'applicazione demo, una raccolta di 
fotografie tridimensionali e due giochi 
appositamente sviluppati per 3D-MAX, 
oltre all'edizione speciale di DESCENT 
con alcuni livelli appositamente svilup¬ 
pati per la visione stereoscopica. Alcuni 
accessori, come i filtri aggiuntivi e un 
panno per la pulizia degli occhiali, com¬ 
pletano il kit. 

Il funzionamento del dispositivo è so¬ 
stanzialmente semplice: sul normale 
monitor del computer vengono visualiz¬ 
zate alternativamente due immagini, 
una per l'occhio sinistro e una per quel¬ 
lo destro: ciascuna lente ad LCD degli 
occhialini 3D-MAX si oscura, in modo 
sincronizzato con la visualizzazione a 


3D-MAX 


Produttore: 

Kasan Electronics 
Udac Multimedia Division 
Box 174 

S-751 04 Uppsala, Sweden 
Tel *46 18 187777 
Fax: *46 18 516600 

Distributore: 

Infortech S rl. 

Via C Modena. 9 - 20129 Milano 
Tel: 02 29515227 
Fax 02 29521889 
Prezzi UVA inclusali 

30-MAX kit completo Ut. 399 000 

Ulteriore 3D-MAX Ut. 129.000 

Multi Extender per connetterne 
fino a 4 Lìt. 70.000 


monitor di una delle due immagini, de¬ 
terminando la visione da parte di cia¬ 
scun occhio della sola immagine a lui 
destinata¬ 
li cervello umano ricombina queste 
immagini distinte in un'unica immagine 
tridimensionale che permette all'utente 
di percepire la profondità. La risoluzio¬ 
ne, il numero di colori e la frequenza di 
refresh dipendono dalla scheda video: 
con una scheda di buon livello ed un 
monitor adeguato è possibile arrivare 
anche a 1024x768 per 65K colori, una 
qualità ad oggi impensabile per qualsia¬ 
si caschetto. 

Dal punto di vista del software, l'ap¬ 
posito driver DOS (il 3DBI0S) permette 
di utilizzare 3D-MAX con tutti i program¬ 
mi che supportano il sistema di visualiz¬ 
zazione CyberMaxx, compresi gli am¬ 
bienti di sviluppo Virtus Walkthrough, 
Renderware e Game Creation System. 
Fra i giochi più gettonati ricordiamo DE¬ 
SCENT, Depth DWELLER, Magic Car- 
pet, Hi-Octane, 3D Dmosaur, Nascar 
Racing, Witcheaven, Slipstream 5000, 
Star Field, ed inoltre i titoli della Know- 
ledge Adventure ed i CD Educational 
quali ad esempio 3D World Tour, 3D 
Sports, 3D Animals, 3D Gallery ed il fa¬ 
voloso Anatomy Body. 

Il prodotto sfrutta a fondo le caratteri¬ 
stiche tecniche della scheda video e del 
monitor adottati. Per un corretto funzio¬ 
namento è necessario una SVGA com¬ 
patibile con lo standard VESA ed equi¬ 
paggiata con almeno I MB di RAM: è 
bene, ma non fondamentale, che il mo¬ 
nitor raggiunga i 120 Hz di refresh in 
640x480, 112 Hz in 800x600 e 87 Hz 
(interlacciati) a 1024x768 pixel. La com¬ 
patibilità è garantita con SVGA dotate di 
chip prodotti da Tseng Labs, Cirrus. Lo¬ 
gic, Western Digital (Paradise), S3 e ATI 
Mach. Questo elenco è in costante cre¬ 
scita grazie all'aggiornamento periodico 
dei driver. 


204 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 







OVERVIEW 

3D-MAX 


Entriamo un po' più nel tecnico 

Quando guardiamo una scena vedia¬ 
mo due differenti immagini attraverso 
differenti angoli (quelli propri dell'occhio 
destro e sinistro) e nello stesso tempo 
il cervello analizza e percepisce la di¬ 
stanza degli oggetti e la profondità at¬ 
traverso la loro composizione e l'analisi 
delle sottili differenze dei due punti di 
vista. Le due immagini vengono chia¬ 
mate coppie stereoscopiche o, più 
semplicemente, coppie stereo. 

Gli occhi sono posizionati ad una di¬ 
stanza di circa 6-7 cm e con una certa 
angolazione; ciò significa che in realtà 
quello che si vede con ciascuno di essi 
sono due immagini leggermente sfalsa¬ 
te: la fusione di queste due immagini 
viene chiamata convergenza, mentre 
analizzate separatamente esse conten¬ 
gono uno stimolo di profondità chiama¬ 
to stereoscopia. 

L'obiettivo che ci si pone, presentan¬ 
do immagini stereoscopiche nella appli¬ 
cazioni di realtà virtuale, è l'introduzione 
della sensazione di profondità nei mon¬ 
di sintetici, in modo da renderli più reali¬ 
stici. Gli sviluppatori di software grafico 
hanno a disposizione diversi modi per 
creare l'effetto di profondità su uno 
schermo bidimensionale: tramite l’oc¬ 
clusione alla vista, l'ombreggiatura e la 
proiezione percettiva. 

Tutte queste tecniche sono utilissi¬ 
me per creare tale illusione, ma ciò che 
non è possibile, è far «saltar fuori» l'im¬ 
magine dal monitor, cosicché non sem¬ 
bri di guardare una finestra su un nuovo 
mondo, ma di farne parte. Questo è lo 
scopo che si prefigge la visione stereo¬ 
scopica applicata alla computer grafica 
interattiva, anche se in realtà essa rap¬ 
presenta solo il più importante, ma non 
l'unico, fra gli stimoli di profondità che il 
nostro cervello si trova comunemente 
ad elaborare. 

L'angolo di convergenza degli occhi 
su un oggetto, varia in funzione della di¬ 
stanza dell’oggetto stesso. 

I nostri occhi ed il nostro cervello 
analizzano e percepiscono la distanza 
da un oggetto basandosi sulle differen¬ 
ze fra l'immagine destra e sinistra, ma 
si potrebbe fare altrettanto usando un 
goniometro per misurare l'angolo di 
convergenza formato dai due occhi 
(provate ad avvicinare un dito al naso 
guardandolo fisso). Il nostro cervello rie¬ 
sce a percepire oggetti in 3D misurando 
queste differenze, anche quando esse 
sono sottilissime. La percezione tridi¬ 
mensionale può essere simulata dun¬ 
que dando in pasto agli occhi, separata- 
mente, due allineamenti differenti di 
una stessa scena. 

L'immagine acquisita dalle due retine 



Figura I - Parallasse positiva. In questo caso la po¬ 
sizione virtuale dell'oggetto si percepisce dietro la 
superficie del monitor. Con L ed R si sono indicate 
le immagini visualizzate alternativamente sul moni¬ 
tor e dirette all'occhio sinistro ILeftl e destro (Ri¬ 
ghi). È possibile anche percepire l'oggetto come se 
fosse posto all'infinito Iper esempio un aereo, un 
uccello in volo o una nuvola), aumentando ulterior¬ 
mente la distanza fra le immagini L ed R fino a por¬ 
re gli occhi m configurazione parallela Se si doves¬ 
se superare questo limite si avrebbe parallasse di¬ 
vergente. 


risulta quindi diversa per la disparità bi¬ 
noculare; questo effetto è detto di pa¬ 
rallasse mentre la distanza orizzontale 
di uno stesso punto nelle due viste è 
detta disparità (in realtà molto spesso il 
significato fra disparità e parallasse è 
confuso). Col 3D-MAX vengono proiet¬ 
tate a video alternativamente, in sincro- 



Figura 3 - Parallasse negativa. Questo è il caso in 
cui le cose cominciano a farsi interessanti: quando 
la linea di vista degli occhi è incrociata, l'oggetto 
che viene visualizzato sembra uscire dal piano del 
monitor, come se stesse volando nello spazio tra 
gli occhi ed il video. La posizione delle immagini L 
ed R è invertita rispetto al caso presentato in figu¬ 
ra I. 


Posizione 

Virtuale 

dell'oggetto 



Figura 2 - Oggetto percepito sulla superficie del 
monitor Le due immagini L ed R coincidono. 


nismo col resfreshing, le immagini di¬ 
rette separatamente all'occhio destro e 
sinistro; se guardassimo il monitor non 
indossando gli occhialini, per l'effetto di 
persistenza dell'immagine sulla retina, 
vedremmo due viste uguali ma sovrap¬ 
poste e leggermente sfalsate. 

La disparità è dunque l'informazione 
che produce la stereoscopia, nella vita 
reale se si mette a fuoco un oggetto 
molto vicino la disparità è molto elevata 
(al più 3 cm), mentre mettendo a fuoco 
un oggetto posto all'infinito tale valore 
è nullo, nel senso che i due occhi vedo¬ 
no praticamente la stessa scena dallo 
stesso angolo (angolo di convergenza 
nullo, occhi paralleli). Questo è il motivo 
per cui nei simulatori di volo, dove le 
immagini sono poste all'infinito, non ci 
si pone il problema della loro tridimen¬ 
sionalità: esse sono semplicemente 
proiettate a video o su un grande scher¬ 
mo avvolgente. In tal caso la sensazio¬ 
ne della tridimensionalità è demandata 
ad altri effetti quali l'analisi della pro¬ 
spettiva e l’occlusione dalla vista di un 
oggetto (percepito più lontano) da parte 
di un altro (percepito più vicino). 

Per simulare la messa a fuoco all'infi¬ 
nito su un comune monitor, bisogna 
dunque presentare agli occhi la visione 
di una stessa scena: ciò vuol dire, ricor¬ 
dando che il monitor è normalmente di¬ 
stante almeno 50 cm dai nostri occhi, 
imporre una parallasse positiva fra le 
due viste di uno stesso punto, in modo 
tale da porre gli occhi in una configura¬ 
zione parallela o quasi. In tal modo l'im¬ 
magine ci apparirà come se fosse posta 
al di là della superficie del monitor (vedi 
fig. 1). 




MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


205 













OVERVIEW 

3D-MAX 



In definitiva ci sono quattro tipi di pa¬ 
rallasse: positiva, nulla, negativa e diver¬ 
gente. 

Come si è sicuramente indovinato 
quando due coppie stereoscopiche so¬ 
no visualizzate su monitor con parallas¬ 
se zero, esse sono la stessa immagine: 
tra le due non c'è infatti alcuno scarto e 
ciò fa sembrare che l'oggetto stia sul 


piano del video (a circa 50 cm dai nostri 
occhi). 

Quando il computer visualizza coppie 
stereoscopiche con una parallasse mag¬ 
giore di zero, come già evidenziato, si 
inizia ad avere la sensazione della 
profondità: maggiore è la parallasse, 
maggiore è la distanza a cui appare l’og¬ 
getto dietro la superficie del monitor: se 


si mette a fuoco un oggetto ad una di¬ 
stanza molto grande, la parallasse delle 
immagini può essere molto prossima o 
addirittura uguale alla distanza interocu- 
lare (occhi in configurazione parallela). 

Supponiamo ora di dover disegnare 
una scena e di volerla visualizzare in 3D: 
abbiamo alcuni alberi sullo sfondo, un 
marciapiede che corre al lato della stra¬ 
da, alcune nuvole in cielo. Se dovessi¬ 
mo creare coppie stereoscopiche per 
questa scena la parte del marciapiede 
molto vicina a noi (da porsi sul piano del 
monitor) dovrà avere parallasse nulla, 
mentre man mano che il marciapiede si 
allontana la sua parallasse dovrebbe 
crescere proporzionalmente. Le nuvole 
sono ovviamente distantissime e devo¬ 
no essere visualizzate con la massima 
parallasse, mentre per gli alberi si può 
scegliere una parallasse compresa tra 
zero e la parallasse massima, in relazio¬ 
ne alla loro collocazione nella scene ed 
alle loro dimensioni. 

La parallasse negativa è il caso in cui 


La scheda di pilotaggio 
e gli occhialini a cristalli 
liquidi a tecnologia atti¬ 
va La schedina si con¬ 
nette alla SVGA VESA 
attraverso un Hat ca¬ 
ble. 


206 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 














OVERVIEW 

3D-MAX 


le cose cominciano a farsi interessanti: 
è il punto in cui il normale disegno pro¬ 
spettico non può arrivare. 

Si parla di parallasse negativa quando 
la linea di vista degli occhi è incrociata 
(fig. 3); quando ciò accade, l'oggetto 
che viene visualizzato sembra uscire dal 
piano del monitor, come se stesse vo¬ 
lando nello spazio tra gli occhi ed il vi¬ 
deo. Questo tipo di immagine non può 
essere prodotta senza l'aiuto degli oc¬ 
chialini 3D-MAX, con cui si possono ot¬ 
tenere effetti impressionanti. 

Alcuni problemi 

Vedere immagini stereoscopiche su 
un monitor non è una cosa naturale. 
Quando sì guarda un monitor, infatti, si 
mette a fuoco soltanto il suo schermo; 
poiché tutte le immagini, che produca¬ 
no o non producano un effetto di 
profondità, sono tracciate sul piano vi¬ 
deo, gli occhi non possono scegliere 
dove mettere a fuoco, e tutta l'immagi¬ 
ne deve essere vista nella sua globa¬ 
lità, provocando inizialmente un senso 
di vertigine. 

Nel mondo reale, invece, se si sta 
osservando qualcosa di molto vicino, gli 
occhi lo mettono a fuoco; se poi si cam¬ 
bia improvvisamente, osservando un 
oggetto molto lontano, gli occhi rimet¬ 
tono a fuoco il nuovo obiettivo. Questo 
tipo di riflesso non può essere prodotto 
nelle coppie stereoscopiche generate 
col computer: il risultato è un possibile 
senso di malessere provocato da fatica 
oculare. Quando si sviluppano ambienti 
virtuali tridimensionali, gli oggetti più 
importanti dovrebbero essere quindi 
concentrati al centro dello schermo e 
con una parallasse il più possibile pros¬ 
sima a zero. 

Bisogna prestare particolare atten¬ 
zione anche alle situazioni in cui un og¬ 
getto esce dal monitor: in tal caso una 
sua porzione viene tagliata dal bordo 
dello schermo, producendo un conflitto 
di stimoli di profondità. Il cervello si 
aspetta infatti che l'oggetto copra il 
bordo perché esso viene percepito a 
mezz’aria fra il monitor e lo sperimenta¬ 
tore: ciò ovviamente non accade, fa¬ 
cendo sorgere un conflitto di stimoli; il 
cervello conclude che l'oggetto si trova 
dietro al piano del monitor, rovinando 
l'effetto prospettico. 

C'è poi un secondo problema. Il si¬ 
stema ottico umano è in grado di guar¬ 
dare al di là di angoli e bordi. Se si prova 
ad osservare una scena da una finestra, 
l'occhio destro riesce a vedere al di là 
dell'occhio sinistro mentre il sinistro ve¬ 
de cose che il destro non riesce a per¬ 
cepire. Nel caso della parallasse negati¬ 
va, rispetto ai lati del monitor, accade 


Bibliografia 

3D-MAX, «User Reference Manual» Ka- 
san Electronics. 

Joseph D. Gradecki. «Realtà Virtuale: 
progetti immediati» Apogeo. 


esattamente l'opposto: l'occhio sinistro 
riesce a percepire una parte maggiore 
dell'immagine e l'occhio destro è inve¬ 
ce bloccato, poiché non c'è mente die¬ 
tro al monitor. Questa situazione si nota 
maggiormente con oggetti stazionari o 
che si spostano lentamente; se l'ogget¬ 
to si sposta con una certa velocità, il 
cervello non è in grado di percepire il 
conflitto di profondità. 

Nell'elenco dei problemi si deve in¬ 
cludere anche la parallasse divergente. 
In questo caso il valore della parallasse 
è maggiore dì quello dello spazio intero- 
culare: è una situazione che non capita 
mai nel mondo reale, poiché costringe¬ 
rebbe gli occhi ad assumere una posi¬ 
zione divergente che provoca un gran¬ 
de malessere se mantenuta nel tempo 
(fig. 1). Nelle coppie stereoscopiche bi¬ 
sogna evitare tale effetto. 

Configurazione 
e strumenti di sviluppo 

Per la configurazione del sistema e 
per ottimizzare la visione delle immagini 
3D è disponibile il programma 
3DCFG.EXE. I parametri sono due: il pri¬ 
mo riguarda la frequenza di scansione, 
l'altro è la risoluzione dell'Immagine e la 
sua posizione su schermo. Gli occhialini 
3D lavorano a diverse frequenze; in ge¬ 
nerale comunque conviene operare po¬ 
nendosi alla frequenza più elevata pos¬ 
sibile. supportata dal proprio monitor, 
per evitare o limitare fastidiosi effetti di 
flickering. 

La ricerca nel settore ha dimostrato 
che lavorando con questo genere di si¬ 
stemi multiplexati, per operare in condi¬ 
zioni ottimali, il monitor e gli occhiali a 
otturatore devono essere in grado di 
mostrare ciascuna immagine almeno 60 
volte al secondo; ciò significa che il mo¬ 
nitor deve avere una frequenza di refre- 
sh di almeno 120 Hz (60 Hz per occhio). 
Nella maggior parte dei casi però, i si¬ 
stemi IBM compatibili non hanno a di¬ 
sposizione monitor con frequenze di 
scansione così elevate: solitamente, la 
frequenza è di 60 o 72 Hz. Ciò significa 
che, al massimo, il monitor è in grado di 
fornire una quarantina di immagini al se¬ 
condo per occhio. 

A questo programma di configurazio¬ 


ne si aggiunge 3DBIOS.EXE: un pro¬ 
gramma residente TSR (Terminate but 
Stay Residenti pensato per controllare 
la proiezione delle immagini e sincro¬ 
nizzare gli occhialini con il refreshing 
del video. 

Il pacchetto contiene inoltre l'am¬ 
biente 3D-XMOVIE: uno strumento 
software ideato per incorporare imma¬ 
gini tridimensionali in applicazioni multi¬ 
mediali; attraverso questo strumento si 
possono gestire allo stesso tempo ani¬ 
mazioni tridimensionali multiple, imma¬ 
gini tridimensionali, musica, suono, vo¬ 
ce e testo. Tutto ciò che non può fare 
un sistema di authoring tradizionale, 
può essere fatto in ambito 3D con 3D- 
XMOVIE. 

In generale sono disponibili, anche 
free-ware, tool per la correzione di erro¬ 
ri di profondità di campo e programmi 
per tradurre due immagini in un'imma¬ 
gine tridimensionale. Tali immagini pos¬ 
sono essere prodotte con un program¬ 
ma di rendering (come 3D Studio della 
AutoDesk) o riprese con una macchina 
fotografica tridimensionale (dotata di 
due corpi e due obiettivi posti a 7 cm di 
distanza). 

Completano il bundle software, una 
collezione di foto 3D ed il CD-ROM con¬ 
tenente una speciale versione di «DE- 
SCENT: Destination Saturn», che com¬ 
prende quindici livelli di difficoltà. Dopo 
aver installato DESCENT sul proprio 
HD, usando il comando INSTALL, per 
poterci giocare in 3D con 3D-MAX biso¬ 
gna compiere i seguenti passi. Dopo 
aver installato il 3DBIOS bisogna carica¬ 
re il programma CYBERON, che fa in 
modo che il DESCENT lavori in modalità 
grafica interlacciata. 

A questo punto si fa partire DE¬ 
SCENT con l’opzione «3dmaxlo» su li¬ 
nea di comando, che porrà il gioco in ri¬ 
soluzione 320x200 dando sullo scher¬ 
mo un output stereoscopico. Cosi ogni 
occhio potrà vedere solo l'immagine ad 
esso diretta. Se ci si dimentica di carica¬ 
re CYBERON prima del gioco, la scheda 
grafica mostrerà entrambe le immagini 
dirette ai due occhi contemporanea¬ 
mente. 

È possibile anche utilizzare l'opzione 
«3dmaxhi» per far girare il DESCENT al¬ 
la risoluzione di 320x400 pixel. Comun¬ 
que questa modalità necessita del sup¬ 
porto di un Pentium ad elevato cloccag- 
gio per ottenere un numero soddisfa¬ 
cente di frame al secondo. 

Per concludere è importante ricorda¬ 
re che per gennaio è disponibile una 
nuova scheda di pilotaggio (la TYPE II) 
che permetterà di controllare il 3D-MAX 
non più via cavo ma via raggi infrarossi. 
Il prezzo al pubblico non subirà comun¬ 
que variazioni. MS 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


207 



Sorprese... che non sorprendono 

Vedere animazioni a pieno schermo con movimenti accettabilmente fluidi e parlato 
sincronizzato; vedere che su Internet sono presenti numerosi elenchi di CD-ROM, con 
descrizioni e prezzi; vedere che c'è una libreria dove ci si può sedere davanti ad un PC 
multimediale ed esaminare i CD-ROM prima di comprarli: non sono forse novità 
annunciate e quindi sorprese che non sorprendono? 

di Dino Joris 


Ma forse un tantino di sorpresa l'ho 
avuta quando ho deciso di vedere se 
riuscivo a trovare qualche informazione 
sui CD-ROM «facendo un giro» sul 
WWW di Internet: ho scoperto che non 
ci sono solo le (abbastanza ovvie) pagi¬ 
ne americane, ma anche numerose pa¬ 
gine italiane. 

Si tratta, anche in questo caso abba¬ 
stanza ovviamente, di pagine di natura 
commerciale che offrono degli elenchi 
dei prodotti disponibili ed i loro prezzi, 
generalmente limitando la descrizione 
di ogni titolo a poche parole. Sarebbe 
invece auspicabile avere delle descrizio¬ 
ni più dettagliate per valutare l’acquisto 
Certo, non è questo il compito di chi 
vuole semplicemente commercializzare 
i prodotti. Come ho già avuto occasione 
di dire, sarebbe bene che le case editri¬ 
ci prendessero la sana abitudine di offri¬ 
re una descrizione delle opere (suggeri¬ 
sco un foglietto sul retro del contenito¬ 
re di plastica) il cui testo potrebbe abba¬ 
stanza facilmente essere ripreso anche 
dai distributori per l’inserimento sulle 
pagine Web. In fondo, con un centinaio 


di parole si possono comunicare tantis¬ 
sime informazioni e quindi anche nel ca¬ 
so di 1 000 titoli basterebbe all'incirca 
un solo megabyte di spazio per offrire 
un servizio utile alla ricerca del prodotto 
giusto ed alla sua valutazione. 

CD-ROM e Internet 

Ma vediamo cosa hanno saputo fare 
i pochi distributori che sono riuscito ad 
individuare Dalle schermate qui ripro¬ 
dotte potete vedere che gli sforzi dedi¬ 
cati alla grafica sono piuttosto notevoli 
in alcuni casi e meno in altri. 

lo penso che la grafica vada curata 
ma non a scapito della velocità di ese¬ 
cuzione e della quantità e qualità di 
informazioni disponibili. Insomma, favo¬ 
risco una grafica scarna ed essenziale 
che consenta l’apertura rapida delle pa¬ 
gine invece di scenari meravigliosi che 
ci mettono del tempo ad essere «cari¬ 
cati»; meglio attendere il momento in 
cui (prevedibilmente tra pochissimo) po¬ 
tremo caricare le pagine in un lampo. 

Ma torniamo all’essenza del servizio, 


che è comunicarci informazioni utili 
all’acquisto. 

Come si vede dalle schermate, i mo¬ 
di di affrontare il problema sono diversi 
per ogni distributore. Il più efficiente mi 
pare quello di Headon, anche per que¬ 
stioni di leggibilità (c’è anche chi si per¬ 
de negli sfondi «artistici», rendendo le 
pagine quasi illeggibili). 

Nel complesso debbo dire che ognu¬ 
no dei sistemi offerti mi sembra miglio¬ 
rabile. 

Concludendo, si tratta di iniziative lo¬ 
devoli che, se avete modo di collegarvi 
con Internet (se ancora non avete mo¬ 
do, cosa aspettate a contattare MC- 
link? Oramai Internet è diventata una 
realtà che nessuno può più permettersi 
di ignorare), vi consiglio di esaminare. 

Dagger's Rage 

Non sono un patito dei giochi al com¬ 
puter, ma come ho già avuto occasione 
di indicare sono in qualche caso (Doom 
e simili) impressionato da quello che i 
programmatori sono riusciti ad inventa- 



208 


MCmicrocomputer n, 158 - gennaio 1996 


















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CD TIME 

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Novità- CD TIME 


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Wlndows Internet Archive 

Visual Programming 

NT Internet Archive 

Space View 

MPEG Internet Archive 

Fantasia Text Pro 

Fonts and Faces 

Clip Art Palette 

Info MAC V 

UMIC 

Power MAC Internet Archive 


Produttore: 

Pacific Hitech - 3855, South 500 West, Suite 
M, 84115 

Salt Lake City. Utah, U S A. 

Distributore: 

IDC Multimedia - Via Cilea, 112 - 80127 Napoli 
Tel 081/5799151 
Prezzi UVA esclusah 
Windows Internet Archive 
Visual Programming 
NT Internet Archive 
Space View 
MPEG Internet Archive 
Fantasia Text Pro 
Fonts and Faces 
Clip Art Palette 
Info MAC V 
UMIC 

Power MAC Internet Archive 


Ut. 39.000 
Ut. 49 000 
Lit. 39.000 
Ut. 39 000 
Ut. 39.000 
Ut. 63.000 
Ut 63.000 
Ut. 60.000 
Ut. 63 000 
Ut. 39.000 
Ut. 35 000 


QBB]|E2Eai3t3K]|Cl 






1 requisiti 

Personal Computer 486 SX 

Windows 3.1 

Se non altrimenti indicato per ogni singolo 

VGA o SVGA 

prodono, i requisiti minimi per la fruizione 

4 MB di RAM 

dei prodotti multimediali su CD-ROM og- 

Lettore CD-ROM 

getto delle nostre recensioni sono i se- 

Scheda audio 

guenti: 

Mouse 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


209 






























































CD-ROM 



re per offrire una varietà di modi di sva¬ 
go alla gente. 

Non sono neanche una persona di 
gusti difficili, quindi mi accontento ab¬ 
bastanza facilmente. 

Ma in passato non ho potuto esimer¬ 
mi dal sottolineare come su certi CD¬ 
ROM mancasse una qualità accettabile 
di animazioni e filmati: dimensioni delle 
immagini non troppo distanti da quelle 
di un francobollo, mancata sincronizza¬ 
zione tra azione e parlato, movimenti a 
singhiozzo, eccetera. 

Poi qualche mese fa erano stati an¬ 
nunciati nuovi standard prossimi ventu¬ 
ri. Bene, per quanto riguarda le anima¬ 
zioni, ora Microforum ci dimostra, nella 


parte iniziale di questo gioco, che le im¬ 
magini in movimento a pieno schermo 
sono possibili, cosi come è possibile la 
sincronizzazione perfetta del parlato. In¬ 
fatti: in Dagger's Rage il gioco si apre 
con un lungo colloquio di prologo tra il 
pilota Dagger e il comandante che lo in¬ 
vita all'azione, ambientato su di un'auto 
in movimento. 

Le varie inquadrature dei volti dei 
protagonisti hanno per sfondo un con¬ 
vincente paesaggio, sfumato in sot¬ 
tofondo, di città notturna che sfila con 
le sue luci fuori dei finestrini dell'auto in 
corsa. 

Attenzione, non pensate ancora a 
cartoni e movimenti alla Walt Disney 


Dagger's Rage 


Produttore: 

Microforum - 1. Woodborough Averue - Toron¬ 
to. Ontario Canada M6M 5A t Tel. 416 656 
6406 

Ufficio di rappresentanza per l'Italia: 

Microforum Italia - Tel.: 02/22473137 Fax 
02/26226742 

Distributori: 

Computer Discount - Via T Romagnola, 61 

56012 Fornacette IPII - Tel. 0587/422022 

Datamatic - Via Argodal. 34 - 20127 Milano 

Tel 02/285061 

Infortech - Tel.. 02/29515227 

Prezzo UVA inclusa t 

Dagger's Rage Ut. 79.000 

Great Gourmet 


Produttore: 

Export Software. Ine. - 800. Douglas Road 
33134 Cora/ Gables. Florida US A - Tel 13051 
567 9990 Fax 13051443 0786 

Distributore: 

Logic - SS dei Giovi, 34 ■ 20030 Bovisio IMII 
Tel. : 0362/559407 Fax 0362/559415 
Prezzo UVA esclusah 

Great Gourmet Ut. 43.000 


(ne siamo ancora ben lontani), ma in¬ 
dubbiamente la giusta strada è stata im¬ 
boccata. 

Il gioco vero e proprio consiste 
nell'ingaggiare battaglie con, e vincere 
contro, velivoli nemici usando armi sofi¬ 
sticate di vario tipo. Quando gioco io le 
soluzioni finali possibili sono solo due. 
la prima è quella di ricorrere al pulsante 
«Retreat» o ritirata, che comporta spia¬ 
cevoli conseguenze: si attiva un'edizio¬ 
ne speciale di telegiornale in cui si an¬ 
nuncia che (vergogna, vergogna) sono 
stato visto ritirarmi davanti al nemico e 
devo quindi essere sottoposto a sanzio¬ 
ni disciplinari serie e al disonore per 
sempre La seconda soluzione è quella 



210 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 









CD-ROM 


di ingaggiare battaglia e finire distrutto 
in una terrificante esplosione (però, con 
l'onore salvo...). 

Per gli appassionati di questi giochi 
c'è indubbiamente anche una terza via: 
quella di ingaggiare battaglia e vincerla. 
In bocca al lupo! 

Prima di concludere mi sembra dove¬ 
roso indicare che questo programma gi¬ 
ra sia sotto Windows 3.1 che sotto il 
nuovo Windows 95. necessita di 8 
Mbyte di memoria RAM e. soprattutto, 
ha bisogno di oltre 23 Mbyte di spazio 
su disco rigido (tanti ne ha occupati sul 
mio, quindi mi sono dovuto preoccupa¬ 
re di disinstallarlo subito dopo la prova, 
visto che il mio disco rigido offre in tut¬ 
to «soli» 350 Mbyte). 

Ma non vi sorprenda troppo questa 
fame di spazio dei giochi perché in 
realtà i lettori di CD-ROM sono ancora 
troppo lenti rispetto ai dischi rigidi per 
offrire la possibilità di gestire i dati diret¬ 
tamente. 

Non c'è dubbio che se siete appas¬ 
sionati collezionisti di giochi dovete se¬ 
riamente pensare a dischi rigidi da al¬ 
meno 500 Mbyte. 

Great Gourmet 

Facciamo un po' di filosofia della 
multimedialità, cercando di capire cosa 
è multimediale e cosa non lo è. 

Se mi trovo davanti un prodotto con¬ 
fezionato con musica, filmati, animazio¬ 
ni, immagini, parlato e interattività, non 
posso avere grandi dubbi: sono di fron¬ 
te ad un prodotto multimediale. Ma 
quanti di questi elementi devono esse¬ 
re presenti per dichiarare un'opera mul¬ 
timediale? Ne basta uno solo? Sarò lie¬ 
to di essere smentito da chiunque abbia 
voglia di farlo; mi piacerebbe di fatto ri¬ 
cevere il parere di molti di voi: per favo¬ 
re scrivetemi in posta elettronica 


Imc9745@mclmk.itl o via fax in redazio¬ 
ne, ma io ho considerato Great Gour¬ 
met come appartenente di diritto alla 
categoria multimediale, anche se vi so¬ 
no solo le foto a dare conforto alla mia 
teoria. 

Ma, cari amici, la musica la sentirete 
a tavola, e giungerà alle orecchie pas¬ 
sando... per la bocca e per lo stomaco. 
Questo sempre che non siate tra coloro 
che pensano che in America «si mangi 
di peste» e che quindi questo libro di 
cucina elettronico non vada preso affat¬ 
to in considerazione. 

Se invece avete una mentalità più 
aperta, quanto meno in tema culinario, 
allora non mancate questa occasione 
per allargare la vostra cultura attingendo 
a circa 5.000 ricette. Potreste restare 
piacevolmente sorpresi e sorprendere i 
vostri amici. 

Chiariamo, il prodotto è in lingua in¬ 
glese ma, visto che la sua multimedia¬ 
lità è limitata alle foto e non al parlato, 
dovrete solo leggere l'inglese che si 
usa in cucina o al mercato. Potrete facil¬ 
mente dominarlo imparando qualche 
dozzina di vocaboli, magari con l'aiuto di 
un buon vocabolario (multimediale in li¬ 
nea come il Garzanti, se avete un letto¬ 
re multiplo). 

Certo, dovrete cercare di capire che 
un «cup» (tazza) corrisponde ad una mi¬ 
sura ben precisa (8 once) e non a una 
tazza scelta a caso nella vostra cucina! 
Ma non mettetevi in allarme per cosi 
poco, perché molti grandi magazzini ita¬ 
liani presentano sui loro scaffali dei bric¬ 
chi che hanno sia le misure americane 
che quelle equivalenti italiane. Ma se 
volete un set di «measuring cups», ec¬ 
co un'ottima scusa per concedervi un 
viaggio negli States. 

Great Gourmet è un programma 
completo che consente anche di pianifi¬ 
care i pasti, di contare le calorie, di pre¬ 



parare automaticamente la lista della 
spesa. Questa è una delle caratteristi¬ 
che più utili: scegliete la composizione 
di un pasto e aggiungete alla lista della 
spesa, in modo automatico, i vari ingre¬ 
dienti delle ricetta scelte: in questo mo¬ 
do certo non dimenticherete neanche il 
più minuto dei componenti. 

Great Gourmet si preoccupa anche di 
mettere a calendario le vostre scelte e 
da calendario vi offre la possibilità di in¬ 
serire i vari ingredienti nella lista della 
spesa, di fare un piano dei pasti, di vi¬ 
sualizzare i valori nutritivi. Naturalmente 
potete stampare liste o ricette o altro 
secondo i vostri desideri con un sempli¬ 
ce click. 

Insomma, questo è uno strumento 




MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


211 
















































CD-ROM 



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assolutamente prezioso per una bella 
serie di persone: per chi ama la cucina 
«diversa»; per chi vuole imparare a ge¬ 
stire tutti i complessi problemi della cu¬ 
cina in vista di conteggi di calorie e die¬ 
te; per chi vuole essere sicuro di avere 
tutti gli ingredienti necessari in casa al 
momento giusto; per chi... Insomma, 
se siete minimamente interessati alla 
cucina, allora non mancate questo libro 
elettronico di ricette, sono certo che ri¬ 
marrete più che soddisfatti. 

Se invece siete convinti che nulla al 
mondo possa essere paragonato a un 
buon piatto di spaghetti all'amatriciana 
o se seguite delle ferree diete a base di 
frutta e yogurt o se pensate che in fon¬ 
do un panino al prosciutto basta e avan¬ 
za... allora questo CD non è per voi. 

Viva lo shareware 

Beninteso, quando è di livello. Bene. 


IDC di Napoli e Pacific HiTech, rispetti¬ 
vamente distributore e produttore di 
raccolte tematiche di software sha¬ 
reware su CD-ROM assicurano al pub¬ 
blico prodotti di livello. 

Chi pensa che i prodotti shareware 
siano dei prodotti «minori», che non 
sono abbastanza solidi e sofisticati da 
raggiungere 1 normali canali di vendita, 
a mio avviso sbaglia. 

Anche per lo shareware, come d'al¬ 
tronde per molte altre cose, è bene 
non generalizzare troppo ed esaminare 
il fenomeno più a fondo. 

Semplificando molto le cose: lo sha¬ 
reware è praticamente nato assieme 
alle BBS. su cui privati programmatori 
riversavano e riversano i risultati dei lo¬ 
ro sforzi di programmazione, del loro 
ingegno informatico, principalmente al¬ 
lo scopo di «pubblicare» qualcosa di lo¬ 
ro e farsi conoscere, ma anche con la 
speranza di vedere premiate le loro fa¬ 


tiche con la registrazione da parte 
dell'utente. 

Il riversamento di questi programmi 
sulle varie BBS nel mondo non è ge¬ 
neralmente assoggettato a controllo di 
qualità; ovvero, non c'è nessuno che 
si preoccupi di «filtrare» i programmi 
decidendo quali sono degni di nota e 
quali no. 

Pertanto sulle BBS si può trovare 
un po' di tutto, dal programmino assai 
poco solido dello studente di informa¬ 
tica al primo anno a quello messo a di¬ 
sposizione dal docente di fama del mi¬ 
tico MIT. 

Chi ha un'idea della vastità degli ar¬ 
chivi che esistono in materia, special- 
mente su Internet, si rende senza me¬ 
no conto che per individuare e «isola¬ 
re» i programmi migliori ci vogliono la¬ 
voro e organizzazione. 

Questo è quanto offre la Pacific Hi¬ 
Tech con i suoi prodotti: il frutto di orga¬ 
nizzazione e duro lavoro e quindi il me¬ 
glio di quanto sia reperibile su Internet 
nelle varie aree, siano esse dedicate ai 
programmatori in Visual Basic, agli 


212 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 
















































































































CD-ROM 



utenti di Power PC, agli esperti di pre¬ 
sentazioni, ai grafici, agli utenti di Win¬ 
dows, agli appassionati di Linux. 

Quello che secondo me è particolar¬ 
mente interessante in queste collezioni 
è che esse contengono materiali che 
generalmente non sono disponibili sul 
mercato commerciale, ma che sono il 
frutto delle esperienze reali e concrete 
di utenti e programmatori che hanno 
una potenza di trasmissione di cono¬ 
scenza ed esperienza di prima qualità. 

Non si deve poi dimenticare che 
molti programmi sono dedicati a illumi¬ 
nare proprio quelle «zone d'ombra» la¬ 
sciate dai programmi «maggiori». 

Ricordo che qualche anno fa, agli 
«albori» del fenomeno shareware in 
Italia, mi chiedevo se fosse o meno de¬ 
stinato a durare. Oggi sono convinto 
che durerà e si svilupperà, contribuen¬ 
do in modo unico al progresso informa¬ 
tico nel mondo. 

I titoli che la IDC distribuisce sono 
tra l'altro: Windows Internet Archive, 
Visual Programming, NT Internet Archi¬ 
ve, Space View, MPEG Internet Archi¬ 
ve, Fantasia Text Pro, Fonts and Faces, 
Clip Art Palette, Info MAC V, UMIC, 
Power MAC Internet Archive e altri. 

Per chi volesse avere informazioni 
più dettagliate (in lingua inglese) c'è 
sempre l'indirizzo sul Web: 
inttp://www.pnt.com71 

Anglo American Books 

Mi spiace aver potuto individuare so¬ 
lo questa libreria romana come esten¬ 
sore del servizio di «prova prima di 
comprare» e di non essere quindi in 
grado di fornire ai lettori indirizzi di li¬ 
brerie in tutta Italia che offrono questo 
tipo di approccio. 


Voglio comunque segnalare questa 
iniziativa della Anglo American Books 
Co. di Via della Vite 102 in Roma, per¬ 
ché mi sembra importante che sia il 
pubblico che i librai sappiano che si può 
fare (è stato fatto) e che quindi i primi 
richiedano il servizio e i secondi lo pre¬ 
dispongano. 

Mi sembra infatti indispensabile che 
le librerie diano questo strumento di 
valutazione al pubblico, cosi come lo 
danno per le opere su carta. 

Come sappiamo oramai tutti, le ope¬ 
re su CD-ROM non sono proprio eco¬ 
nomicissime. visto che i prezzi mimmi 
sono attestati, se si escludono i prodot¬ 
ti shareware, sulle 50.000 lire circa e ci 
sono opere che costano centinaia di 
migliaia di lire. Non credete anche voi 
che sia il caso di «dare un'occhiata» al 
prodotto prima di decidere l'acquisto? 

L'organizzazione di un angolo multi¬ 
mediale, o «multimedia corner» come 
è stato chiamato alla Anglo American 
Books, non richiede altro spazio che 
quello necessario a posizionare un 
computer. 

Visto che poi un CD-ROM è assai 
meno facilmente danneggiarle del li¬ 
bro, la manipolazione delle opere non 
comporta in realtà rischi di danneggia¬ 
mento, se non in casi estremi. 

Certo, c'è sempre la piaga dei «fur¬ 
bi» che tendono a «dimenticare» i libri 
in borsa e che quindi più facilmente po¬ 
trebbero «dimenticare» i CD-ROM, che 
occupano uno spazio assai minore. 

Ma ci sono varie soluzioni anche per 
questo problema, come quella adottata 
dalla Anglo American Books: l'angolo 
multimediale è proprio di fronte alla cas¬ 
sa, sorvegliabilissimo. Ma la soluzione 
definitiva è probabilmente quella di dare 
in esame un solo CD-ROM per volta... 


Concludo augurandomi che questa 
iniziativa possa avere larga diffusione e 
che la possibilità di «sfogliare» i CD¬ 
ROM diventi presto la regola. 

Un computer a casa? Ridicolo! 

Non resisto, debbo trovare il modo 
di inserire in questa rubrica una notizia 
che ho letto su un quotidiano proprio 
stamattina (almeno tre settimane fa 
per voi lettori): IBM e Microsoft discu¬ 
tono l'idea di eliminare il computer dal¬ 
la case, sostituendolo con un terminale 
stupido da poche centinaia di migliaia 
di lire, fatto di sola tastiera e monitor. 
Questo perché le informazioni e le ca¬ 
pacità di calcolo risiederanno in grandi 
sistemi esterni raggiungibili telematica- 
mente. 

Che scenario straordinario! 

Tralasciando ovvie considerazioni 
tecniche sugli aspetti relativi a questa 
forma di comunicazione completamen¬ 
te elettronica, non credo che possa 
troppo piacere a chi distribuisce infor¬ 
mazione e cultura nei modi tradizionali. 
Ad esempio: quanto dureranno le libre¬ 
rie se tutto il possibile sapere potrà es¬ 
sere distribuito ignorando totalmente la 
carta (con buona pace delle foreste in 
ogni angolo della terra?). E le edicole 
che cosa venderanno? 

Divertente: siamo mondati dalle ini¬ 
ziative dei grandi editori che allegano 
film su videocassetta o musica su CD¬ 
ROM. Un giorno ci trasmetteranno via 
cavo il giornale e assieme ad esso un 
film o una sinfonia di Mozart... 

Saranno tempi duri per coloro che al¬ 
legano alle riviste dei profumi, ad 
esempio: la trasmissione via cavo di un 
profumo mi sembra quantomeno im¬ 
probabile. O no? iss 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


213 








































Macromedia 


International User Conference & Exhibition 



San Francisco 1995 


Sono poche le società che possono vantare dì essere leader 
Incontrastate di un mercato. Ma Macromedia è sicuramente una di 
queste dal momento che i tool di sviluppo Director e Authorware sono 
sicuramente due pietre miliari del multimedia moderno. Per questo 
motivo la conferenza annuale degli sviluppatori nel caso dì Macromedia 
diventa una vera e propria fiera della multimedialità 


di Gerardo Greco 





Qualcuno tra i lettori più attenti ricor¬ 
derà alcuni degli argomenti che sono 
stati il cavallo di battaglia del sottoscrit¬ 
to. Un concetto di multimedialità che 
prescindesse dal supporto, in particola¬ 
re una famiglia che comprendesse tan¬ 
to quella in rete che quella in remoto. O 
per dirla in termini più immediati una 
multimedialità che potesse essere di¬ 
stribuita tanto su supporti materiali, co¬ 
me il CD-ROM, che su reti a banda più 
o meno larga, come Internet. Qualcuno 
potrebbe a questo punto sollevare qual¬ 
che dubbio sull'accostamento tra i ter¬ 
mini Multimedia ed Internet; niente 
paura, non ho difficoltà a ripetere ad al¬ 
ta voce... 


Internet, 

la nuova piattaforma multimediale 

Alla Conferenza ed Esposizione In¬ 
ternazionale degli Sviluppatori di Ma¬ 
cromedia tenutasi a San Francisco a 
novembre il matrimonio tra la multime¬ 
dialità ed Internet, a mio avviso, è stato 
l'annuncio più importante. Infatti Ma¬ 
cromedia ha ufficialmente annunciato 
che ha esteso la caratteristica multi- 
piattaforma del sistema di authoring Di¬ 
rector, fino ad oggi compatibile solo 
con i sistemi operativi Windows e Mac, 
anche ad Internet. Per essere più preci¬ 
si ha annunciato la prossima disponibi¬ 
lità di «Shockwave for Director», la so¬ 


luzione che promette di rendere com¬ 
patibili i file creati con Director con 
browser per World Wide Web quali 
Netscape ed altri. 

Ma come tutte le conferenze che si 
rispettino, quella di Macromedia è stata 
anche occasione di ascolto degli inter¬ 
venti di alcune delle personalità di mag¬ 
giore rilievo dell’industria informatica. 
Andrew Grove, CEO di Intel, Michael 
Spmdler, CEO di Apple Computer, Jim 
Clark, Chairman di Netscape Communi- 
cation, oltre a, naturalmente, John 
(Bud) Colligan, CEO di Macromedia. 

Quello descritto da queste ed altre 
personalità intervenute è stato uno sce¬ 
nario fortemente evolutivo; uno scena- 


214 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 








rio nel quale, accantonati per un attimo i 
miti da Formula 1 di motori e processori 
sempre più potenti, spesso a discapito 
di costosissima memoria D-RAM, si 
presta la giusta attenzione ai sistemi 
software, i sistemi operativi ed i sistemi 
per lo sviluppo delle applicazioni. Certo 
il sig. Grave ed il sig. Spindler non han¬ 
no potuto fare a meno di mostrare le ul¬ 
timissime meraviglie del Pentium P6 e 
dei prototipi dei Mac futuri, ma certa¬ 
mente il messaggio lanciato era desti¬ 
nato ad una platea di sviluppatori esper¬ 
ti. di persone che hanno imparato sulla 
propria pelle a non confidare su sigle 
mirabolanti prima di aver verificato l'affi¬ 
dabilità dei sistemi hardware/software. 
Per questo motivo hanno avuto sicura¬ 
mente maggior effetto le dimostrazioni 
di applicazioni non rivoluzionarie ma ca¬ 
paci di svolgere compiti ripetitivi in tem¬ 
pi estremamente compressi o che im¬ 
plementavano interfacce di utilizzo an¬ 
cora più immediato. 


La Conferenza degli sviluppatori 

Quella del 1995 nonostante una ten¬ 
denza involutiva abbia colpito diverse 
fiere del settore, è stata per Macrome¬ 
dia la conferenza di maggior successo 
tra le 6 prodotte fino ad oggi. Oltre 
4000 iscritti hanno affollato le sale del 
Moscone Center di San Francisco, atti¬ 
rati da tre giornate ricche di interventi 
suddivisi in aree quali Graphic Design, 


II sito su Web di Ma¬ 
cromedia. sul quale 
trovare le release beta 
di Shockwave 


Il dinamico CEO di Ma¬ 
cromedia. John iBudl 
Colligan 


◄ Andrew Grove. CEO di 
Intel, alle prese con la 
presentazione del Pen¬ 
tium Pro 


Corporate, Techmcal, Multimedia Publi- 
shing. ecc. L’impressione avuta è stata 
quella di un evento più ricco di informa¬ 
zioni utili di quelle che solitamente si 
trovano nelle più note fiere di informati¬ 
ca, uno spazio nel quale incontrare lo 
stato dell'arte degli sviluppatori di 
software impegnati in dimostrazioni di 
prodotti che vedranno la luce solo fra di¬ 
versi mesi. Una vera occasione nella 
quale poter guardare in avanti. 

Bud Colligan, CEO di Macromedia, 
ha iniziato con il discorso di apertura 
presentando la novità alla quale ho già 
accennato Shockwave. Per ora basti sa- 


II pifferaio magico, e CEO. di Apple Computer Mi¬ 
chael Spindler alle prese con un prototipo portatile 
con tanto di « occhio » elettronico 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


215 






















MULTIMEDIA 




pere che Shockwave sarà distribuito 
gratuitamente con Director 5.0. anche 
se versioni Beta dovrebbero essere di¬ 
sponibili nel momento in cui leggete 
questo articolo. Tra le altre novità pos¬ 
siamo citare brevemente il fatto che nel 
'96 questa società metterà in commer¬ 
cio un prodotto per il video editing, oltre 
ad elevare al rango di standard protocol¬ 
li quali il MOA, Macromedia Open Ar- 
chitecture, il MIX, Macromedia Informa¬ 
tion Exchange, ed il MUI, Macromedia 
User Interface. In questo modo la fami¬ 
glia di prodotti Macromedia, insieme 
agli altri di società che vorranno adotta¬ 
re questi formati, costituirà un nucleo 
sempre più compatto e funzionale o. 
per dirla all'americana, «consistent». In 


Qualcuno h ha definiti i PC del futuro sono i prototi¬ 
pi funzionanti di futuribili Macintosh Andranno mai 
in commercio? 

tema di multimedialità on-lme, l'immagi¬ 
ne di Shockwave offerta è quella di una 
soluzione adatta a tutti gli sviluppatori 
multimediali quindi l'apertura di un nuo¬ 
vo mercato, Internet, per tutti gli svilup¬ 
patori di titoli su CD-ROM. Per gli svi¬ 
luppatori con maggiori capacità dì pro¬ 
grammazione a basso livello, C++ per 
intenderci, la soluzione per il mondo on- 
line è invece Java di Sun MicroSystem, 
l'ambiente per generare «applets», mi- 
niapphcazioni. compatibili con i browser 
più diffusi. A questo proposito, il presi¬ 
dente di Macromedia ha dichiarato che 
Director e Authorware supporteranno 
Java ed anzi farà realizzare «class libra- 
ries» per Java 

Andrew Grave, CEO di Intel, ha sicu¬ 
ramente apprezzato l'avvicinamento 
del PC ad una Internet sempre più mul¬ 
timediale, proprio in un momento nel 
quale le speculazioni sui concetti di te¬ 
levisione interattiva si fanno sempre 
meno rosee 

Naturalmente il passo è breve per 
poter dipingere uno scenario dove il PC 
quasi sostituisce la televisione in molte 
delle sue applicazioni. Un PC sempre 
più potente, comunicante, capace di vi¬ 
deoconferenza con le linee telefoniche 
ordinane, con trasmissione di voce e 
dati, e naturalmente VR compatibile. 
Una delle pietre miliari per l'evoluzione 
descritta sarà a detta del sig. Grave il 
processore Pentium Pro, una CPU che 
racchiude al proprio interno la bellezza 
di oltre 5 milioni di transistor. 

Michael Spindler. CEO di Apple Com¬ 
puter ha utilizzato il suo intervento per 
ricordare quanto il Macintosh sia stato e 
continui ad essere una pietra miliare per 


la nascita della multimedialità e della co¬ 
munità di sviluppatori che ancora oggi 
continuano a preferire Apple per le ap¬ 
plicazioni «creative». Bisogna dire che, 
a parte una scheda PCI con accelerato- 
re grafico, non è stato fatto alcun an¬ 
nuncio importante. Se da un lato Apple 
sta vivendo un momento delicato lega¬ 
to all'avvicendamento dei vertici della 
direzione, con voci mai confermate cir¬ 
ca possibili fusioni con altre società, re¬ 
sta il fatto che Apple è, secondo alcune 
statistiche, la società che vende il mag¬ 
gior numero di PC al mondo, seguita 
subito dopo da Compaq. Il sig. Spindler 
ha mostrato alla platea della Conferenza 
Macromedia alcuni prototipi di personal 
computer, dal design incredibilmente 
accattivante e futuribile. Non si sa se 
questi diventeranno mai dei prodotti 
commerciali, ma lascio giudicare ai vo¬ 
stri occhi. Lo stesso Newton è oggetto 
di continui ripensamenti circa la sua for¬ 
ma e le funzioni definitive La Apple 
QuickDraw 3D Accelerator Card è una 
piccola ed economica scheda per bus 
PCI che. insieme a QuickDraw, riesce 
ad accelerare l'interazione con grafica 
tridimensionale di almeno 12 volte. Il 
prezzo previsto è di circa 399 dollari. 

Molto divertente è stato l'intervento 
di Kai Krause. co-fondatore di Meta- 
Tools, nota in passato come HSC 
Software. Il dubbio durante la sua pre¬ 
sentazione era se il successo e la sor¬ 
presa nel pubblico presente fossero il ri¬ 
sultato del suo incredibile carisma e po¬ 
sitività o piuttosto dell'incredibile inno- 
vatività presente nei suoi prodotti. Ap¬ 
plicazioni ormai famose quali KPT Bryce 
e Kai's Power Tools che si arricchisco¬ 
no di funzioni capaci di effetti veramen¬ 
te incredibili. A mio avviso le diverse in¬ 
terfacce utente utilizzate nelle applica¬ 
zioni di questa società sono un esempio 


216 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 




di costante innovazione in un campo 
dove troppo spesso si finisce per cre¬ 
dere che i passi più importanti sono 
stati già compiuti. Basti citare l’interfac- 
cia-lente che permette di testare un de¬ 
terminato effetto posizionando lo stru¬ 
mento-lente su una qualsiasi parte del¬ 
lo schermo per verificare al suo interno 
la variazione da questo apportata e de¬ 
cidere magari di variare i parametri in 
tempo reale. Tenetevi pronti per Super 
Bryce. 

Macromedia Studios 

Il termine Macromedia Studios iden¬ 
tifica una struttura concettuale che rac¬ 
coglie una famiglia integrata di strumen¬ 
ti software multipiattaforma per la crea¬ 
zione e l’editing dei media digitali, di¬ 
sponibile per Windows 95, Windows 
NT, Windows 3.1, Power Macintosh e 
Macintosh. L'obiettivo di un insieme co¬ 
si integrato è quello di fornire una serie 
di strumenti di sviluppo svincolando il 
più possibile lo sviluppatore dalle pro¬ 
blematiche inerenti la distribuzione dei 
propri lavori sulle specifiche piattaforme 
software. Accanto a questa opportu¬ 
nità, un set di strumenti integrati risulta 
nel proprio insieme più potente e coe¬ 
rente nella filosofia d’uso di altri prove¬ 
nienti da software house differenti. 

Per raggiungere questi risultati Ma¬ 
cromedia si è fatta portatrice di diverse 
iniziative relativamente all’architettura 
del sistema che permettono di realizza¬ 
re una migliore integrazione, estensibi¬ 
lità e facilità d’uso. 

Macromedia Core Technology, un 

esempio tra i più completi esistenti di 
blocchi costruttivi dinamici per l’indu¬ 
stria dei media digitali. Grazie a questa, 
il sistema Macromedia Studios, che 
raccoglie idealmente strumenti per 


Jim Clark. Chairman di Netscape Communicalion, 
che annuncia la compatibilita delle future versioni di 
Netscape con. tutto. Director compreso, natural¬ 
mente l 


authoring multimediale, video, suono, 
testo, grafica. 3D, animazione ed ela¬ 
borazione grafica, si avvantaggia di tut¬ 
ti i progressi tanto software che 
hardware in aree quali l’ipertesto, la ri¬ 
cerca full-text, la grafica tridimensiona¬ 
le in tempo reale ed il testo «antialia- 
sed» generato al volo 

La Macromedia Open Architecture 
(MOA) permette un meccanismo di 
estensioni applicative condivisibile che 
permette tanto a Macromedia che ad 
altre società di estendere le prestazioni 
delle applicazioni attraverso gli «Xtras» 
aggiuntivi. 

Il Macromedia Information Ex¬ 


Ouesto baffuto ed allegro signore e mentepopodi- 
meno che Kai Krause. co fondatore di MetaTools. 
nota in passato come HSC Software Credetemi, 
sta letteralmente ipnotizzando la platea con le di¬ 
mostrazioni delle future versioni di KPT Super Bry¬ 
ce e Kai's Power Tools. 


change (MIX) è un servizio basato su 
MOA che permette ad una applicazione 
che aderisca all’architettura di trasferire 
file ad altre applicazioni nella forma più 
opportuna quali import/export di file, 
drag/drop di selezioni, scambio di dati in 
tempo reale e visualizzazione di dati in¬ 
corporati nell’applicazione cliente. 

Il Macromedia Common Scripting 
(MCS) offre un linguaggio di script co¬ 
mune a tutte le applicazioni del Macro¬ 
media Studios, utile nei processi auto¬ 
matizzati, nella sintesi dei dati da sor¬ 
genti esterne e nella programmabilità 
del run-time. 

La Macromedia User Interface 



Macromedia Open Architecture 


Macromedia User Interface 



Acceleration 

Methods 

Interaction 

Techniques 

Components 

Organization 

"Look and Feel' 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


217 












MULTIMEDIA 


(MUI) permette una filosofia d'uso coe¬ 
rente nelle diverse applicazioni del Ma¬ 
cromedia Studios sviluppate tanto da 
Macromedia che da società terze ade¬ 
renti al formato. 

Shockwave, 

ovvero Director su Internet 

Fino ad oggi Macromedia è stata no¬ 
ta per i suoi tool di sviluppo, in particola¬ 
re per il multimedia, per la realizzazione 
di applicazioni su CD-ROM o al massi¬ 
mo su disco rigido o in rete locale. La 
promessa registrata a San Francisco è 
che nel prossimo futuro sarà possibile 
distribuire applicazioni multimediali an¬ 
che su Internet. Per questo motivo Ma¬ 
cromedia lavora oggi con società come 
Netscape e Sun per costruire gli stru¬ 
menti per creare ed utilizzare il multi¬ 
media su Internet. 

Le future versioni di Netscape per¬ 
metteranno di aggiungere al testo e al¬ 
la grafica dell'HTML odierno anche gra¬ 
fica, suoni ed animazioni sincronizzate, 
oltre ad interattività locale. Questo gra¬ 
zie ad una modularità del browser di 
WWW più diffuso oggi. In questo mo¬ 
do due diversi ambienti. l'HTML e Di¬ 
rector, vengono integrati senza salti 
percettibili dall'utente, come se si trat¬ 
tasse di un contenuto ricco di media 
differenti ma coerente all'interno della 
singola applicazione. 

In questo modo il diffusissimo am¬ 
biente di sviluppo multimediale Director 
permette a centinaia di migliaia di crea¬ 
tivi multimediali provenienti dalle disci¬ 
pline più diverse di avvicinarsi insieme 
al WWW 

Attraverso l'utilizzo di Lmgo, il lin¬ 
guaggio di script incorporato nel run-ti- 
me di Director, l'autore può non solo 
controllare direttamente l’effetto finale 
per l'utente, ma anche reagire all'input 
dell'utente e produrre applicazioni che 
mutano dinamicamente cosi che non è 
necessaria un'interazione successiva 
con la rete. 

Messe insieme, la combinazione 
della flessibilità di Director, la possibi¬ 
lità di generare uno script in locale e 
l'utilizzo integrato all'interno di Netsca¬ 
pe permettono la realizzazione di ibridi 
multimediali off-line/on-line, con parte 
dei dati, quelli informaticamente più pe¬ 
santi, residenti su CD-ROM e parte, 
quelli per i quali l'aggiornamento è più 
critico, richiamarli attraverso Internet, il 
tutto attraverso l'utilizzo di un'unica ap¬ 
plicazione. In atre parole, oltre ad tiliz- 
zare la rete per trasferire il file multime¬ 
diale, Director con Lingo possono cari¬ 
care dalla rete e mandare in esecuzio¬ 
ne titoli addizionali, richiamare docu¬ 
menti in formato HTML, fare richieste 


in HTTP o addirittura comunicare con 
altre applicazioni in TCP/IP. 

Ma Shockwave è anche un progetto 
a lungo termine per l'esplorazione delle 
potenzialità che Internet riserva alla 
multimedialità. Fondamentale è l'appli¬ 
cazione di Shockwave specializzata nel¬ 
la compressione di file di Director, Af- 
terburner, capace di ottimizzare la com¬ 
pressione a seconda del contenuto del 
file in riferimento ai diversi possibili me¬ 
dia contenuti. Gli stessi diversi algoritmi 


per l'utilizzo del cavo televisivo e di mo¬ 
dem dedicati per offrire accessi a que¬ 
ste BBS con velocità fino a 1OM baud 
In ogni caso è chiaro che nei prossi¬ 
mi anni sarà possibile trasferire sulla re¬ 
te contenuti sempre più ricchi, fino a 
riuscire a insidiare direttamente il CD¬ 
ROM, come lo conosciamo noi oggi 
Ecco un esempio della possibile evo¬ 
luzione della velocità sulla rete in rela¬ 
zione ai possibili contenuti. 

Naturalmente le velocità indicate so¬ 


Velocità 

Contenuto 

Dimensioni 

Tempo necess. 

14.4 k 

piccola grafica e animazione 

30 k 

20 secondi 

14.4 k 

piccolo titolo completo 

100-200 k 

1-2 minuti 

28.8 k 

piccola grafica e animazione 

30 k 

10 secondi 

28.8 k 

piccolo titolo completo 

100-200 k 

30-60 secondi 

28.8 k 

breve clip video 

500 k 

2-3 minuti 

56 k 

piccola grafica e animazione 

30 k 

5 secondi 

56 k 

piccolo titolo completo 

100-200 k 

15-30 secondi 

56 k 

breve clip video 

500 k 

1 minuto 

56 k 

titolo intero 

1 M 

2 minuti 

1.5 M (cavo) 

piccola grafica e animazione 

30 k 

<1 secondo 

1.5 M 

piccolo titolo completo 

100-200 k 

1 secondo 

1.5 M 

breve clip video 

500 k 

3 secondi 

1.5 M 

titolo intero 

1 m 

6 secondi 

1.5 M 

titolo audiovideo di qualità 

2 m 

12 secondi 

1 5 M 

flusso video MPEG1 

— 

continuo 


potranno in seguito essere aggiornati 
per poter avere sempre la massima effi¬ 
cacia. pur conservando la compatibilità 
verso il basso 

Il progetto di Shockwave tiene però 
in considerazione non soltato l'infra- 
struttura che sicuramente sarà disponi¬ 
bile nel 1996, ma guarda sicuramente 
oltre. In particolare tiene conto di quella 
che sarà la naturale espansione della 
banda disponibile. Oggi molti utenti uti¬ 
lizzano connessioni a 14.4k baud o addi¬ 
rittura a 9,6k baud. ma la velocità possi¬ 
bile sulla rete è in costante crescita. Se¬ 
condo Macromedia è possibile applica¬ 
re anche ai sistemi di comunicazione la 
regola base dei sistemi informatici che 
vede le prestazioni di un computer au¬ 
mentare di un fattore 2 ogni due anni 
Se questo è vero la velocità di connes¬ 
sione più bassa nel giro di due anni sarà 
28,8k baud, 56k in quattro anni e 112 in 
sei anni. Questo senza considerare tec¬ 
nologie completamente nuove che di 
tanto in tanto alterano le previsioni fat¬ 
te, come negli USA il possibile utilizzo 
del cavo di distribuzione delle reti televi¬ 
sive che arriva già nelle case di buona 
parte delle abitazioni. A questo proposi¬ 
to è recente l'accordo tra Motorola e 
CompuServe. America Online e Prodigy 


no vere in funzione di determinati algo¬ 
ritmi di compressione 

Non bisogna dimenticare che esiste 
una tendenza chiara anche rispetto le 
capacità dei sistemi informatici. Qual¬ 
che anno fa la possibilità di riprodurre il 
video su di un PC sembrava poco reali¬ 
stica. Oggi è presente su ogni sistema 
multimediale. Lo stesso dicasi per il 
suono di qualità, disponibile fino a qual¬ 
che anno fa solo su macchine specializ¬ 
zate Gli stessi CD-ROM sembravano 
qualcosa di fondamentalmente lontano 
dal concetto di mass-media. Oggi se ne 
vendono decine di milioni ogni anno. La 
parola stessa « Multimedia» era utilizza¬ 
ta solo dagli specialisti. Oggi tutti cono¬ 
scono l'industria multimediale. 

La multimedialità su Internet seguirà 
esattamente la stessa curva di espan¬ 
sione Se oggi essa è da considerare 
solo una tendenza, probabilmente do¬ 
mani Internet diventerà il principale ca¬ 
nale di distribuzione dei titoli multime¬ 
diali. E naturalmente la metafora multi¬ 
mediale diventerà la metafora dominan¬ 
te anche su Internet. MS 


Gerardo Greco e raggiungibile tramite MC-lmk alla 
casella grec o e tramite Internet agli indirizz i gre- 
I ' ’ T~1 e Visti:' r ttittcomcuserve com 1 


218 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 







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ATTUALITÀ 


Speciale Lettori 

di Andrea de Prisco 


Sin dal primo articolo della rubrica 
Digital Imagmg abbiamo rivolto ai no¬ 
stri lettori un invito a collaborare con 
MCmicrocomputer, inviando qui in re¬ 
dazione le loro fotografie. 

Immagini da correggere af¬ 
fette da qualche difetto di 
inquadratura o, per chi fos¬ 
se già digitalmente attrez¬ 
zato, fotoelaborazioni già 
effettuate. 

Le nostre intenzioni era¬ 
no quelle di pubblicare ogni 
mese il lavoro più interes¬ 
sante, ma per ragioni di 
spazio redazionale lo più 
semplicemente per man¬ 
canza di tempo...) siamo 
riusciti a pubblicare i contri¬ 
buti dei lettori sì e no una 
volta su due. 

Considerato che ogni 
mese arrivano in redazione 
un numero considerevole di 
buste indirizzate alla rubrica 
Digital Imagmg, è facile ren¬ 
dersi conto che il ritardo or¬ 
mai accumulato diventa 
sempre più ingiustificabile. 

Per cercare di risollevare 
un po' la situazione, questo 
mese non tratteremo alcun 
argomento tecnico specifi¬ 
co, né proveremo un pro¬ 
dotto dedicato alla fotogra¬ 
fia digitale, ma utilizzeremo 
tutte le pagine della rubrica 
per pubblicare alcuni contri¬ 
buti dei lettori 

Si tratta di elaborazioni scelte tra le 
centinaia giunte in redazione in questi 
mesi: l'argomento Digital Imaging, a 
quanto pare, è molto seguito. Lo dimo¬ 
stra l'interesse manifestato anche que¬ 
st'anno presso il nostro stand allo 
SMAU, da tantissimi lettori intervenuti 
per proporre fotoelaborazioni, ma an¬ 


che riscontrando l'ottimo successo del 
primo numero di MC-digest, interamen¬ 
te dedicato all'argomento Digital Ima- 
9 in 9 


Sono molte, infatti, le persone ap¬ 
passionate di fotografia: oggi che i 
computer sono ormai dappertutto e so¬ 
no finalmente in grado dì trattare con 
una certa facilità immagini anche ad al¬ 
ta definizione, la tentazione di unire tec¬ 
nologicamente i due interessi si fa 
sempre più forte. 


Grazie al Photo CD di Kodak, poi, si 
risolve anche economicamente il pro¬ 
blema della digitalizzazione ad alta defi¬ 
nizione delle immagini fotografiche, 
senza la necessità di di¬ 
sporre di un costoso scan¬ 
ner a colorì per pellìcole, 
ma solo di un economico (e 
speriamo onnipresente) let¬ 
tore di CD-ROM multises- 
sìone. 

Quello che fino a pochi 
anni fa era appannaggio so¬ 
lo di costose workstation 
grafiche ultrasofisticate è 
diventato oggi alla portata 
di tutti gli utenti di personal 
computer di recente gene¬ 
razione. 

Prima di iniziare con la 
"parata» dì contributi è ne¬ 
cessaria una piccola preci¬ 
sazione. Ricordate la foto¬ 
grafia pubblicata in questa 
pagina? È del lettore Fabio 
Bezzi di Ducenta IRA) ed è 
stata pubblicata sul n. 151 
di MCmicrocomputer Imag¬ 
gio '95). Si trattava di un 
consueto intervento dì ma¬ 
nutenzione... orizzonte, ma 
in quella sede ci siamo di¬ 
menticati dì citare nell'arti¬ 
colo l'autore dell'immagine 
fotografica. 

È stato egli stesso, nel 
corso dell'ultimo SMAU, a 
segnalarci l'imperdonabile 
disattenzione e per cercare 
di ovviare alla grave mancanza, abbia¬ 
mo deciso di utilizzare la stessa imma¬ 
gine come apertura dell'articolo dedica¬ 
to ai contributi dei lettori. Questa volta 
la firma, a scanso di equivoci, è stata in¬ 
serita via Photoshop all'interno della 
stessa immagine. 

Buona lettura... 



220 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 







DIGITAL IMAGING 
ATTUALITÀ 



L 'immagine inviala dal lettore Luca Giannetti di Livorno . Si tratta di una bella 
elaborazione, basata principalmente su strumenti di sintesi digitale Le tre sfe¬ 
re sono state create con 3D Studio, utilizzando come sfondo l'immagine di par¬ 
tenza opportunamente modificata. 



L'albero in salvo 

La prima immagine mostrata in que¬ 
ste pagine ci giunge dal lettore Luca 
Giannetti di Livorno e riguarda, come ci 
segnala l'autore, una splendida zona di 
costa tirrenica duramente segnata po¬ 
chi anni fa da uno spaventoso incendio, 
da cui miracolosamente si è salvato l'al¬ 
bero della foto originale. L'intento del 
nostro lettore è stato quello di ricreare 
un'atmosfera irreale incentrata sull’albe¬ 
ro superstite. L'immagine originale, tra¬ 
sferita inizialmente su Photo CD, è sta¬ 
ta utilizzata come sfondo per la costru¬ 
zione delle tre sfere riflettenti con il pro¬ 
gramma 3D Studio. L'immagine così ot¬ 
tenuta è stata prima ritoccata con Pictu- 
re Publisher con l'ausilio di maschere e 
riempimenti sfumati per ricreare giochi 
di contrasto e successivamente trattata 
con Fractal Painter per ottenere gli ef¬ 
fetti di luce tipo incendio. 

La descrizione dei procedimenti ope¬ 
rati, cosi come ci sono stati comunicati 
dall'autore, sono purtroppo insufficienti 
per analizzare più a fondo le tecniche e 
dobbiamo quindi accontentarci di giudi¬ 
care solo il risultato visibile sotto i vostri 
occhi. L'effetto finale è molto gradevo¬ 
le, anche grazie all'immagine originale 
già di per sé molto valida e di notevole 
impatto. L'utilizzo del computer, in que¬ 
sto caso (come in altri che vedremo) di¬ 
venta un vero e proprio mezzo espressi- 

MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


vo della creatività e non solo strumento 
tecnico utilizzato per modificare o cor¬ 
reggere l'immagine di partenza. Volen¬ 
do essere particolarmente pignoli, biso¬ 
gnerebbe aggiungere che l'immagine 
così realizzata è più di tipo grafico che 
fotografico in quanto l'utilizzo di 3D Stu¬ 
dio sposta nel campo della sintesi una 


buona parte della lavorazione comples¬ 
siva. Comunque, il giudizio finale, visto 
l'effetto visivo nel suo insieme, non può 
che essere positivo. 

Grecia ed Egitto 

Le immagini del Partenone e della 


A tutti i lettori 

Se siete interessati aH'argomento «Digital Imaging» potete anche voi contribuire alla 
nostra rubrica inviando in redazione alcune fotografie scattate da voi stessi, delle quali 
vorreste modificare o correggere alcune componenti, al fine di migliorare il risultato finale. 
Non inviate, però, foto sfocate o mosse in quanto nulla è possibile fare a riguardo se non 
riscattare la fotografia con più attenzione la prossima volta. 

Fate riferimento, se volete un'idea circa la fattibilità, alle immagini che mensilmente 
pubblichiamo in queste pagine. È importante, in ogni caso, inviare sempre una stampa 
su carta (anche di formato piccolo) delle vostre immagini e mai (MAH) gli originali su pel¬ 
licola negativa o diapositiva. Per i soliti problemi organizzativi, il materiale inviato non 
verrà restituito. 

Ogni mese, la proposta più interessante verrà gratuitamente elaborata presso la nostra 
redazione e il risultato pubblicato in queste pagine Per questo motivo è necessario allega¬ 
re alle fotografie una dichiarazione liberatoria, firmata dall'autore delle fotografie, in cui si 
dichiari la paternità delle stesse e se ne autorizzi la pubblicazione sulle pagine di MCmi- 
crocomputer. 

Chi, invece, fosse già attrezzato per effettuare elaborazioni di immagini, può inviare su 
disco Mac o MS-DOS i propri lavori più interessanti, inserendo sempre (va bene un qual¬ 
siasi formato diffuso: PICT, TGA, JPG. UFF, GIF, PCX, ecc. ecc.) l'immagine originaria, 
l’immagine elaborata, una breve descrizione dei procedimenti utilizzati e, stampata su car¬ 
ta e sottoscritta, la dichiarazione liberatoria di cui sopra 

Ogni mese il lavoro più interessante verrà pubblicato su MCmicrocomputer e l'autore 
(se non si tratta di un professionista nel campo dell’imaging digitale) ricompensato con 
un gettone di 100.000 lire. Fatevi avanti! 


221 





DIGITAL IMAGING 
ATTUALITÀ 



Due fotoelaboraziom del lettore Andrea Zavattmi di S Benedetto Po tMNI Qui la mano artistica si nota in maniera particolare ComplimentiI 


Sfinge ci arrivano dal lettore Andrea Za- 
vattim di S. Benedetto Po (MN). Di re¬ 
cente attrezzato di un Macintosh, il no¬ 
stro lettore coltiva la passione per il ri¬ 
tocco fotografico da molto tempo, rea¬ 
lizzandolo fino ad allora «manualmente» 
con l'ausilio di un aerografo. 

Per la realizzazione di entrambe le 


immagini l’autore ha fatto largo uso del¬ 
lo strumento «tracciati» che consente 
operazioni di selezione più sofisticate ri¬ 
spetto allo strumento «lazo». Un trac¬ 
ciato. infatti, può essere facilmente mo¬ 
dificato nella sua forma semplicemente 
«agganciando» via mouse i punti di cui 
è costituito, modificando eventualmen¬ 


te i segmenti retti in segmenti curvi gra¬ 
zie ai «manubri» delle curve di Bezier. 
In ogni momento è possibile trasforma¬ 
re il tracciato in selezione, trasformando 
la sua forma in porzione di immagine 
sottostante. 

Nella prima immagine, quella del Par- 
tenone, l'autore è partito dalla fotografia 


222 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 












DIGITAL IMAGING 
ATTUALITÀ 



Quando un accompagnatore diventa interattivo ? Quando sparisce con pochi tsi fa per dire- I colpi di mouse. 


del bosco selezionandolo (con la tecnica 
dei tracciati) e copiandolo in una nuova 
finestra. La stessa selezione è stata ef¬ 
fettuata sul Partenone «incollando» an¬ 
che questo suH'immagine di destinazio¬ 
ne. Con la selezione ancora attiva, utiliz¬ 
zando la finestra dei «livelli», si è prov¬ 
veduto a riequilibrare la luminosità e il 
contrasto del Partenone per renderle in¬ 
tonate con quelle dell'ambiente circo¬ 
stante. Per il riflesso sull'acqua è stata 
effettuata una seconda operazione di 
«incolla» (con il Partenone ancora in 
memoria) e, sempre con la selezione 
ancora attiva, si è provveduto a capovol¬ 
gerlo e a dargli una trasparenza del 25 
per cento. Non è ancora finita: per dare 
un effetto di mosso aH'immagine rifles¬ 
sa si è utilizzato il filtro «effetto onda» 
dal menu «distorsione». A questo pun¬ 
to è stato necessario riposizionare gli al¬ 
beri in primo piano. Tornando all'imma¬ 
gine di partenza si effettua una nuova 
selezione sulla vegetazione, incollando 
anche questa (nella giusta posizione) 
suH'immagine finale. I contorni sono 
stati rifiniti con lo strumento «timbro» 
utilizzando un pennello di ridotte dimen¬ 
sioni e una trasparenza del 70 per cen¬ 
to. Per finire, le sfere sono state realiz¬ 
zate con il filtro digitale «effetto sfera» 
applicato a tre selezioni circolari. Per 
rendere l'effetto ancora piu realistico, è 
stato aggiunto un riflesso luminoso 
bianco con lo strumento (digitale) aero¬ 


grafo. L'effetto delle onde è realizzato 
con il filtro distorsioni/effetto zigzag, 
operato su una selezione ellittica (come 
fosse l'ombra delle sfere). 

Per la seconda immagine, quella del¬ 
la Sfinge in mezzo al mare, le operazioni 
effettuate sono in numero minore. Se¬ 
lezionata l’antica costruzione dalla prima 
immagine (sempre con lo strumento 
«tracciati») è stata posizionata sulla se¬ 
conda non senza un intervento anche in 
questo caso sui toni per meglio inte¬ 
grarla nel paesaggio La schiuma intor¬ 
no alla Sfinge è stata clonata da quella 
presente attorno agli scogli utilizzando 
come sempre lo strumento timbro. No¬ 
nostante possa sembrar strano, anche 
le due lune sono state realizzate clonan¬ 
do la schiuma del mare, operando su 
una selezione circolare e con gradi di 
trasparenza diverse. Come se tutto ciò 
ancora non bastasse, l'autore ha «ba¬ 
gnato» la base della Sfinge clonando la 
roccia scura degli scogli e riproducendo 
sull'acqua, in trasparenza, l'immagine 
capovolta della stessa. Il sole, come i 
più esperti avranno già intuito, è realiz¬ 
zato con il filtro di Photoshop «riflesso 
lente». 

Più spazio alle nonne! 

La quarta fotoelaborazione trattata in 
quest'articolo è stata inviata dal simpati¬ 
co lettore Gian Domenico Negrini di Ca- 


spoggio (SO). La sorridente vecchietta 
ritratta nella foto è la nonna del lettore, 
mentre l'idea del fotoritocco è attribuibi¬ 
le alla madre dello stesso, ben conscia 
delle infinite possibilità elaborative dei 
moderni computer. Insomma, in fami¬ 
glia, ognuno ha dato un preciso contri¬ 
buto. L'unico (a noi) sconosciuto è l'ac¬ 
compagnatore «interattivo» - così defi¬ 
nito dallo stesso Negrini - che, in quan¬ 
to tale, deve essere assolutamente eli¬ 
minato. 

Il programma utilizzato è Aldus Pho- 
toStyler 2.0, mentre l'immagine è stata 
«scansionata» (perché non utilizzare un 
più corretto «digitalizzata»?) a 400 punti 
per pollice con lo Scanman Color della 
Logitech. Buona parte della maschera- 
tura è stata effettuata con la funzione di 
clonazione (in pratica lo strumento tim¬ 
bro) prendendo come origine la parete 
L'operazione più laboriosa è stata la ri- 
costruzione della persiana aperta situata 
alle spalle dell'individuo. Invece di pro¬ 
cedere anche in questo caso con il solo 
strumento timbro, l'autore ha preferito 
attingere alla persiana accanto alla non¬ 
na, utilizzando funzionalità di copia-in- 
colla, non senza tenere conto della giu¬ 
sta prospettiva e delle dimensioni cor¬ 
rette. L'autore si compiace (giustamen¬ 
te, ndr) del lavoro svolto definendosi un 
vero e "oprio «falegname virtuale». 

Apro una parentesi (o, come direbbe 
Totò, per restare in tema, apro una «pa- 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


223 



DIGITAL IMAGING 
ATTUALITÀ 


rente»). L'accompagnatore era «interat¬ 
tivo», il falegname diventa «virtuale». 
Se la nonna fosse stata ripresa mentre 
cantava o ballava sarebbe stata una 
nonna «multimediale»? Ah, saperlo! 

Chiusa la parentesi, andiamo avanti. 
Concluse le operazioni preliminari (lavori 
di muratura e falegnameria. . virtuale) 
sono necessarie le rifiniture. Ancora 
con la funzione di clonazione si ricrea 
l’angolo e il davanzale dietro alla nonna, 
i particolari ancora mancanti dello scari¬ 


co della grondaia e, naturalmente, la 
parte della panchina prima invisibile. 
Complimenti! 

Dalle nonne alle figlie... 

La nostra carrellata sulle fotoelabora¬ 
zioni proposte dai lettori prosegue con 
un intervento su un'immagine di una 
bellissima bambina figlia del lettore Ro¬ 
sario Palumbo di Tromello (PV). L'imma¬ 
gine in formato digitale è stata caricata 


da Photo CD ed elaborata con l'imman¬ 
cabile Adobe Photoshop, in versione 
Windows, nella precedente versione 
2.5.1 La prima operazione effettuata ri¬ 
guarda la sostituzione dell'antiestetico 
sfondo. Anche in questo caso si è pre¬ 
ferito lo strumento «tracciati» al più 
classico «lazo». Lo sfondo cosi selezio¬ 
nato è stato sostituito con una sfumatu¬ 
ra di colore (dal rosa al bianco) alla quale 
è stato successivamente applicato un 
effetto «disturbo». 


S.O.S. Digital Imaging 


L'immagine scelta questo mese per il 
fotoritocco ci arriva dal già citato lettore Fa¬ 
bio Bezzi di Ducenta, autore della foto uti¬ 
lizzata come immagine di apertura di que- 
st’aiticolo. 

Come lo stesso autore dichiara, la foto¬ 
grafìa è valida come soggetto e per la scel¬ 
ta dell'istante di scatto ma è turbata da 
uno sfondo orribile, in particolare per la 
presenza della sedia arancione e delle car¬ 
tacce. Occorre poi cercare di far sparire 
quell'angolo di camicia fra il gilè e i panta¬ 
loni, e correggere gli occhi rossi HI riflesso 
della luce flash sulla retina, ndr). Sarebbe 
forse interessante vedere l'effetto di un 
cielo stellato sullo sfondo 

Per mascherare i particolari indesiderati, 


come ormai dovrebbe essere stranoto a 
tutti i lettori, non esistono particolari pro¬ 
blemi. 

Nel caso specifico, visto che è possibile 
contare su ampie zone di clonazione, di¬ 
venta un vero e proprio gioco da ragazzi. 
La sedia «sparisce» semplicemente co¬ 
piando zone di sfondo alle spalle del presti¬ 
giatore, per le cartacce si utilizza l'improv¬ 
visato palcoscenico ai suoi piedi. Discorso 
analogo per il lembo di camicia, attingendo 
come zona di origine della clonazione allo 
stesso gilé del soggetto. 

Per il cielo stellato., sarebbe molto me¬ 
glio lasciar perdere, ma visto che il nostro 
lettore reputa interessante verificarne l'ef¬ 
fetto, eccolo accontentato. 


Non avendo personalmente alcuna capa¬ 
cità pittorica (persino la mia grafia è orribi¬ 
le!) non sono certamente in grado di «dise¬ 
gnare» un cielo stellato. Posso però attin¬ 
gere all'immagine della galassia utilizzata 
lo scorso anno allo SMAU per una fotoela¬ 
borazione proposta da un altro lettore (pub¬ 
blicata sul numero di settembre di MCmi- 
crocomputer) e rubacchiare da II un po' di 
stelle. 

Anche in questo caso la fa da padrone lo 
strumento timbro, prendendo come origi¬ 
ne l'immagine della galassia e puntando 
come destinazione lo sfondo dietro al sog¬ 
getto. Il risultato finale? A me non piace, 
ma bisognava effettivamente vederlo per 
rendersene conto sul serio. Tutto qui 



224 


MCmicrocomputer n, 158 - gennaio 1996 








DIGITAL IMAGING 



Rosario Palumbo di 
Tromello IPV) ci ha in¬ 
vialo una fotografia di 
sua figlia Ha sostituito 
lo sfondo e •aumenta¬ 
toli l'inquadratura co¬ 
prendo il bordo nero 
Nel particolare qui a la¬ 
to un'applicazione piu 
corretta e realistica del¬ 
lo strumento timbro 
Ivedi testo) 



Come lo stesso autore ci narra, gli 
occhi della bambina hanno un bel colore 
grigio-azzurro poco apprezzabile nella 
fotografia originaria. Procedendo ancora 
con i tracciati (e poi trasformando que¬ 
sti in selezione) è stato effettuato un bi¬ 
lanciamento dei colori sui soli occhi at¬ 
traverso la funzione «variazioni». La me¬ 
desima funzione, sull’intera immagine, 
è stata utilizzata anche per correggere 
la dominante gialla presente nella foto¬ 
grafia originale dovuta, probabilmente, 
al tipo di illuminazione presente nell’am¬ 
biente di ripresa. Infine, con lo strumen¬ 
to «timbro» è stato eliminato il bordo 
nero attorno alla fotografia, in pratica in¬ 
grandendo l'inquadratura originale. 

Al termine della sua lettera, il nostro 
lettore chiede un parere sul risultato ot¬ 
tenuto. Fermo restando che davanti ad 
una bambina cosi bella è difficile azzar¬ 
dare qualsiasi tipo di critica, vorrei consi¬ 
gliare al Sig. Palumbo di esercitarsi mag¬ 
giormente con lo strumento «timbro» 
che, se utilizzato correttamente, riesce a 
fornire risultati a dir poco eccezionali. 
L'importante, come già indicato nell'arti¬ 
colo «Ufficio Timbri» pubblicato circa un 
anno fa su MCmicrocomputer, è sele¬ 
zionare sempre opportunamente punto 
sorgente e destinazione per la clonazio¬ 


ne, scegliendo pennelli di adeguata di¬ 
mensione (né troppo grandi né troppo 
piccoli) avendo l’accortezza di cambiare 
spesso il punto d’origine per evitare clo¬ 
nazioni monotone. Un altro aspetto da 
non sottovalutare è quello di mantenere 
sempre una certa distanza tra sorgente 
e destinazione (in rapporto anche alle di¬ 
mensioni del pennello utilizzato) onde 
evitare effetti «eco». Nell’immagine ela¬ 
borata inviata dal nostro lettore, si nota¬ 
no lungo tutto il bordo dei fenomeni di 
questo tipo (un susseguirsi rapido di clo¬ 
nazioni successive) che evidenziano un 
non corretto utilizzo del timbro. Nel par¬ 
ticolare ingrandito pubblicato accanto al¬ 


le foto è mostrata un’applicazione del 
timbro sulla zona della coperta utilizzan¬ 
do una maggiore distanza tra sorgente e 
destinazione: come è possibile verificare 
(confidando come sempre in una stam¬ 
pa tipografica che non massacri il tutto) 
il disturbo precedentemente evidenziato 
non è più presente, con evidenti vantag¬ 
gi circa il realismo. 

... senza trascurare le mamme! 

La sesta fotoelaborazione pubblicata 
in queste pagine ci viene proposta da 
Renato Invernizzi di Mortara (PV) e ri¬ 
guarda un riuscito restauro di una foto- 


MCmicrocomputer n, 158 - gennaio 1996 


225 




DIGITAL IMAGING 



Ben sei mesi di lavoro (in Iand microntagli di tempo) e lama, tantissima pa¬ 
zienza certosina per ridare giovinezza ad una foto di cinquantanni la Ottimo 
risultato! 



grafia della madre del lettore rimasta 
per oltre cinquanta anni in un portafo¬ 
glio (la foto, non la madre!). 

Per l'opera di restauro è stato utilizza¬ 
to il programma Aldus PhotoStyler, lavo¬ 


rando per oltre sei mesi (!) durante mi¬ 
croscopici ritagli di tempo. L'autore non 
indica l'utilizzo di alcuna tecnica particola¬ 
re, se non un riferimento al bilanciamen¬ 
to dei toni di luminosità dell'immagine. 


Per effettuare operazioni di questo tipo è 
di solito sufficiente il ricorso allo stru¬ 
mento «timbro» per clonare porzioni di 
immagine esistenti sulle zone mancanti 
o lacerate. Particolare attenzione va po¬ 
sta alla zona degli occhi e della bocca 
(come nell'immagine originaria inviata 
dal nostro lettore) in quanto è più difficile 
ricostruire le parti mancanti utilizzando 
particolari esistenti. Se le condizioni origi¬ 
narie di illuminazione lo consentono, è 
possibile «rubare» l'occhio sinistro man¬ 
cante copiando e ribaltando l'occhio de¬ 
stro. stando molto attenti a riposizionare 
adeguatamente il riflesso luminoso visi¬ 
bile sulla pupilla Addirittura può essere 
necessario ruotare nuovamente la sola 
iride per ottenere il riflesso nella giusta 
posizione. Con immagini ad alta risoluzio¬ 
ne e, lo ripeto, se le condizioni di illumi¬ 
nazione della scena originaria lo permet¬ 
tono, è possibile ottenere risultati incre¬ 
dibilmente realistici. La stessa operazio¬ 
ne è possibile anche sulle labbra, utiliz¬ 
zando la parte destra per ricostruire la 
parte sinistra (la simmetria degli esseri 
umani può essere utilizzata anche per 
questo). Una volta mi è capitato di veder 
sfruttare questa tecnica per trasformare 
un mezzo ghigno in un «sincero» sorriso 
(beh, mica tanto visto che era del tutto 
artificiale!), sotto gli occhi increduli 
dell'incuriosito committente. KS 

MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


Ci hanno scritto... 

Continua la nostra «collezione» di aziende che effettuano lavorazioni nel campo della fo¬ 
tografia digitale: stampa a sublimazione da file, fotoelaborazione, la scannerizzazione delle 
immagini, fotorestituzione su pellicola fotografica. Siamo in grado, grazie alle segnalazioni 
dei lettori e/o delle stesse aziende, di fornirvi un secondo aggiornamento. Naturalmente 
resta valido il nostro invito rivolto a tutti i laboratori «digitalmente attrezzati» operanti nel 
nostro territorio nazionale a «farsi vivi» a mezzo fax. Grazie per la collaborazione 

Axioma Image Service - Via XX Settembre, 35 - Terricciola (PI) - Tel. 0587/658443 

Eido Lab Snc - Via Dalmazia, 30 - Bari - Tel. 080/5589010 

Far bene foto - Via F.M. Briganti, 149 ■ Napoli - Tel, 081/7802954 

Fin Pro Italia Srl - Via Brigata Regina, 49/53 - Martina F. (TA) ■ Tel 080/8807047 

Fotoidea - V.le Michelangelo, 10/12 - Colle ferro (RM) - Tel. 06/973356 

FuocoFisso Snc - Via Andorno, 22 ■ Torino - Tel. 011/835257 

Franz Foto Ottica Srl - Via XX Settembre, 16 - Cagliari - Tel 070/663661 

Piergiorgio Noris - Via S. Bernardino, 1 - Bergamo - Tel. 035/221492 

Pietro Bruno - Via XX Settembre, 8 - Palermo - Tel. 091/328855 

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Photo Center Service ■ Via Comacchio,285 - Ferrara - Tel. 0532/67096 

Stefano Mariani - Via Ampere, 112 - Milano - Tel. 02/26827923 

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Errata Comge Home 

rr w 99 

Itafian Assista! 

ITW 139 

Word 60 

ITW 619 

«Kd 6.0 CCP 

ITW 255 

VSbrd&O 

ITW 354 

Wordstar 7.0 

ITW 579 

FOGLI ELETTRONICI 


GRAFICA CREATIVA 


CcrriDnw 3.0 CD 
CorriDn* 40 CD 
CorriOra* S O CD 
CorriDra* da 40 a 50 CD 
CorriRo.20 
Corriflo»30 
CorriXara 


ITW 120 
ITW 235 
ITW 899 
ITW 329 
ITW 129 
INW 253 
INW 343 


mi 0 *'* 

0DripN 

DripN OentfServtr 

Turbo C*» 30 
Turbo C++ 4.5 CD 
Turbo Pascal 70 


RamDouWer 
PC Toc* IflWin 
Norton Uokbes SO 
0 Norton Utfaes 80 

_ NortcnComnanderSO 

0 Norton Commander 5 0 



FnmeworVIV 

_ «Kb 3.0 
0 Works 31) W* 


INTEGRATI m SISTEMI OPERATIVI 


ITW 834 
IT W© 195 
ITW 104 


lottiti 23 .3 4A 


748 


LINGUAGGI 


8orlandC4*4i ITW 

08oriardC**45 ITW 

Boria* C~ & Datatale Tom 45 IT W 


Ms-Dos 622 Aggiornamento ITW 
Wndowlll ITW 

0WindoM3.ll ITW 

W<iNT35IWsrtóamnScepUp ITW 
478 WrdowsNT351 Workstation ITW 
275 0 Windows NT 3.51 Workstation IT W 
677 Wndowt NT 351 SerKer»5Cie« IN W 



CDROM 

1D Movie Maker In Italiano 89 

Animali da scoprire m Italiano 105 

AutoRoute Capre» 4 In Italiano I0S 
Civiltà Antiche in Italiano 105 

Il Mondo del Volo in Italiano 105 1 

Oceani In Italiano 105 

500 Natone 79 

Art Gallery 79 

Bookihelf9S 164 

Ctnemana 96 53 

Complete Baseball 53 

Complete NBA Basketball 69 

Composer Codectìon 129 

Dinosauri 79 

Dogi 119 

Encarta 96 85 

Enrarta’96 World AtUt 85 

bplorapeda Word ol Nature 51 

EaplonpedaWardolPeople 51 

GahanWHoris - Ultimate Haunted House 52 


tate Almo» 
aCMd 

eSchool Bus * Human Body 
cSchool 8 us -Solar System 
a Beethoven 
Music Central ‘96 
Musical Instruments 
RabtWEan 

nomate Frank lloydWnght 
Wlne Guide 

GIOCHI 

Fkght SmAator con Manuale le 

Fury 3 in Italiano 

Golf m Italiano 

Space Simulator con Manuale le 

HARDWARE 

Home Mouse 
Mouse 

Naturai Keyboard 
Sidrwmder 
Sidewinder 30 PRO 
Sidewlnder 30 PRO * Fury 3 





SCIENTIFICO DIDATTICI 


CHIMICA 

ChermW<ido*30 
CSChermOraw 31 
CS CherOftce Pro 20 

FISICA 

Inteocme Riybcs 25 

MATEMATICA 

Cartel* 

GabnGeometre 
Derive 3 student 
Dense 3 
MadCADBO 
a M«hCAD6.0 

Mrhemaoca 12 Stand Studenti IN 
0 Mathemauu San 22 DOSIWm IN 


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I scientifico 


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DERIVE 
IN ITALIANO 


Mithemioci Enhanced 2.22 

STATISTICA 

SPSS Base 61 
Scarnita 


SCONTO 5% 

su tutti i prodotti 
acquistando 
WINDOWS '95 


619 

329 

249 

185 

104 

92 

178 

619 

329 

249 

IBS 

104 

■ 

159 

65 

75 

205 

84 

99 

255 

104 

149 

230 




WINDOWS'95 

" ■■ « Upgrade 

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Windows 95 Plus! 


— OFFERTE OFFICE 

Professional 

*» Professional Comp. Upgr. 

Professional Upgrade 
H Professional 
Standard 

•a» Standard Comp Upgr 
?*■ Standard Upgrade 
0 Standard 


LINGUAGGI 



189 

169 

392 

268 

96 


I.IS4 

829 

699 

S78 

939 

719 

529 

495 


|G^ 


A 



^■o 




VISUAL FOX PRO 3.0 

Standard 

n» Standard Upgrade 
Prof. 

•a* Prof. Upgrade 

VISUAL BASIC 4.0 

Standard 

•a* Standard Upgrade 
Prof. 

•a* Prof. Comp. Upgr 
« Prof. Upgrade 
0 Prof. 

VISUAL C++4.0 

Subscription 
•» Upgrade 
•a* Subcnption Upgrade 
□ Subscripoon 


ITW 399 
ITW 199 
ITW 999 
ITW 625 


ITW 192 
ITW 99 
IT W 999 
ITW 627 
ITW 299 
ITW 6IS 


915 

468 

654 

499 


GRAFICA 


ABC GRAPHICS SUITE 

Designer 6.0. 

ABC Flowcharter 6.0. 
Picture Publisher 6.0. 
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ililiét -Suite a Educauon 



6IS 

280 

490 



COREL 6.0 ITALIANO (solo CD) 
Corel Draw 6.0 823 

Upgrade dalla vers. 3-4 699 

•ari Upgrade dalla vers. 5 439 


MULTIMEDIA 


ToolBook 3.0 INW 34S 
ToolBook 3.0 INW 2S0 
MulomToolBook 30 IN WI.4S0 
HultimToolBook 3.0 INW 1.140 
MufaTool8ookCBT3.OINW2.OSO 
Multim ToolBook CBT 30IN W 1.480 


CON MANUALI 
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LEGENDA: D=D0S • W=WINOOWS - ««MACINTOSH - FD=f 10PPY DISK • CD’CD KOM 

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LUNEDÌ/VENERDÌ 9.00-19.30 
SABATO 9.00-13.00 


X-MEN BASSANO (VI) 





































s cma di Corrado Giastozti 

Piccoli fornitori di informazione crescono 

La Intel ha prodotto i primi esemplari di Pentium con un difetto di progettazione che... 

La Hewlett Packard tarda a consegnare le nuove HP LaserJet 5L perché... 

La catena di negozi di informatica che offre i prezzi più interessanti è... 


Recentemente ho acquistato un mo¬ 
nitor Mag dalla Computer Store di Mila¬ 
no, ma è stato un errore. Il monitor si è 
guastato, e sono più di quattro mesi che 
aspetto segni di vita dal centro assisten¬ 
za della Computer Store e dalla Mag... 
Diciamo la verità: ci sono un mucchio di 
informazioni che ci sarebbero utilissime, 
magari nel momento in cui vogliamo 
scegliere un rivenditore per i nostri ac¬ 
quisti, ma a cui, per un motivo o per un 
altro, non abbiamo accesso. 

I tradizionali canali per la diffusione 
delle informazioni, dalla TV alla carta 
stampata, hanno in comune una serie di 
problemi che li rendono inutili o comun¬ 
que poco efficaci proprio nei momenti 
piu delicati Volete comprare una stam¬ 
pante. vi serve quindi sapere qual è II 
modello più adatto alle vostre esigenze 
e, una volta individuato, volete sapere 
dove comprarlo, dove cioè evitare di es¬ 
sere «spennati», dove hanno un effi¬ 
ciente servizio di assistenza in caso di 
guasti, dove il prodotto verrà consegna¬ 
to in tempi brevi, ecc. Il 100% dei pro¬ 
duttori vi dirà che la stampante migliore 
è la propria, quindi non costituisce una 
fonte attendibile. Le riviste del settore 
sono una possibile soluzione, ma con 
ogni probabilità nel numero trovato in 
edicola non si parla della categoria di 
prodotti che vi serve, oppure non avete 
tempo a sufficienza per confrontare di¬ 
verse recensioni di prodotti simili, am¬ 
messo che riusciate a procuracele 

L'informazione «a piramide» 

Tutto questo succede perché le infor¬ 
mazioni hanno una propagazione vertica¬ 
le, piramidale. Ovvero c'è, al vertice, 
una fonte, ad esempio una rivista, e alla 
base la massa dei lettori La circolazione 
delle informazioni è quasi interamente a 
senso unico, inoltre il fornitore di infor¬ 
mazioni è soggetto a controlli che do¬ 
vrebbero scongiurare i pericoli di concor¬ 
renza sleale, ma che a volte, magari sot¬ 
tilmente, si traducono in un bavaglio, o 
comunque nella difficoltà di dire le cose 
chiare e tonde. 

Fino a poco tempo fa, a prescindere 
dal fatto che scrivo per una rivista, delle 
mie disavventure con il monitor Mag e 

228 


a cura di Marco Calvo 

con la Computer Store non sareste po¬ 
tuti venire a conoscenza. Oggi Internet 
introduce un elemento di novità Ne 
avrete senz'altro sentito parlare: grazie 
alle pagine HTML chiunque può diventa¬ 
re fornitore di informazioni, ovvero 
chiunque può mettere su una specie di 
mini-rivista e raggiungere facilmente 
molte centinaia di persone, migliaia se ci 
sa fare, le quali, se saranno a loro volta 
connesse in Rete, potranno far i imbalza¬ 
re la notizia e produrre un flusso di infor¬ 
mazioni significativo. Forse la prima so¬ 
cietà a rimanerci scottata (gli è costato 
miliardi) è stata la Intel: ricorderete che i 
primi modelli di microprocessori Pen¬ 
tium avevano un difetto di progettazio¬ 
ne; ebbene l'informazione è circolata 
principalmente grazie alle conferenze 
pubbliche di Internet (dalle riviste la noti¬ 
zia è rimbalzata solo nella fase finale, 
quando tutto era ormai praticamente già 
concluso) Negli anni a venire è plausibi¬ 
le che il fenomeno si accentui. 

L'informazione per tutti 

Immaginiamo che qualcuno metta su 
un archivio con centinaia, migliaia di 
esperienze come la mia e come quelle 
in cui, temo, vi sarete imbattuti anche 
voi. Avremmo un archivio molto utile 
che certamente non sopravviverebbe 
come rivista tradizionale (la sua utilità 
non sarebbe tale da indurmi a comprarla 
tutti i mesi), ma sufficiente a farla so¬ 
pravvivere e, anzi, a farla crescere su In¬ 
ternet. Del resto, il mese scorso abbia¬ 
mo visto come pochi appassionati pos¬ 
sano mettere su una rivista amatoriale 
di fantascienza (ma il discorso è ovvia¬ 
mente generale), a diffusione gratuita, 
con una tiratura invidiabile. Sono convin¬ 
to che molte altre iniziative simili pren¬ 
deranno il via. Dalla rivoluzione industria¬ 
le a oggi la tecnologia ha spesso colpe¬ 


volmente contribuito a comprimere l'au¬ 
tonomia dei singoli; abbiamo visto e ve¬ 
diamo ad esempio come la forza della 
televisione, da strumento per la diffusio¬ 
ne «piramidale» delle informazioni per 
eccellenza, abbia la possibilità di passare 
sopra a qualsiasi cosa, anche la verità. 

Internet, invece, ci fornisce uno stru¬ 
mento, un megafono, che fluidifica e ve¬ 
locizza la circolazione delle idee. Come 
la televisione, ma più nobilmente, per¬ 
ché non può essere martellante e piatta. 
Deve convincere, ma nel momento in 
cui ci riesce, è trascinante. 

Qualcosa di nuovo sotto il sole? Non 
proprio, in fondo secoli fa l'invenzione 
della macchina da stampa, e quindi il tra¬ 
collo del costo dei libri, ebbe effetti in 
qualche modo simili Ora Internet fa 
scendere ulteriormente il costo 
dell'informazione e la rende davvero ac¬ 
cessibile m tutto il mondo, in modo 
estremamente concreto. La comunità 
Internet costituisce ancora una piccolis¬ 
sima percentuale della popolazione, ma 
lo dicono tutti: crescerò. E per una ragio¬ 
ne molto semplice, per soldi Poter co¬ 
municare a costi più bassi a me ovvia¬ 
mente conviene, conviene alla Telecom, 
conviene (o meglio: converrò) a MC-link 
e ad altri fornitori di connettività. 

MC-web 

Se volete provare a pubblicare una 
vostra «rivista» in rete (leggi: personal 
home page) con MC-link costa 100 000 
lire una tantum, Rimarrà on-line finché 
vorrete e per dire qualcosa al mondo 
non è nemmeno necessario sposare 
una causai 

Al mese prossimo. 


Marco Calvo è raggiungibile su MC-link alla casella 
MC3363 e tranvie Internet all'indirizzo marco cal- 
vo@mclink.it. 


Per ulteriori informazioni su MC-link... 

Per informazioni su MC-link, contattare la segreteria via e-mail al seguente indirizzo 
imciuiin wmr.iink ii o per via telefonica allo 06/41.89.24 34, oppure via fax allo 
06/41.73.21 69. 

Richiedete l'abbonamento-prova gratuito di un mese! Scaduto il mese, non dovrete 
nulla alla Technimedia, ma se MC-link vi piace, potrete abbonarvi al costo dì 216.000 lire 
annue (IVA non detraibile compresa), più 15.000 lire una tantum per l'attivazione 

La URL di MC-link è mitp://www.mcnnK.ifl 










MC-LINK 


Su Internet con MC-link e Windows95 

Breve guida (illustrala) alla configurazione del TCP/IP 

di Windows 95 

a cura di Alessandro Vannini 


Dopo alcuni travagliati momenti di 
adattamento (e assuefazione) al nuovo 
prodotto delle «menti eccelse» di casa 
Microsoft, eccoci di fronte ad uno dei 
problemi più difficili per chi si trova per 
la prima volta a contatto con il mondo 
vasto e ricchissimo della telematica. 
Questo mese ci occupiamo della confi¬ 
gurazione dei protocolli di rete per l'ulti¬ 
mo nato tra i sistemi operativi, con un 
breve e speriamo utile riassunto delle 
manovre (un po' tortuose, invero) ne¬ 
cessarie a far si che Windows 95 riesca 
ad accedere alla rete delle reti in manie¬ 
ra poco traumatica e. soprattutto, effi¬ 
ciente Questa breve guida fa riferimen¬ 
to soprattutto alla versione di Windows 
95 in italiano e su CD-ROM, poiché ri¬ 
tengo sia la più diffusa in assoluto, per 
praticità e condizioni di mercato, fra noi 


linker. Qui discuteremo con poca teoria, 
affidandoci per la maggior parte alle fi¬ 
gure. con l'intento di fornire una traccia 
agile e veloce da seguire per chi non ha 
molta dimestichezza con cose come i 
DIMS, le impostazioni PPP. il TCP/IP ed 
altre belle amenità del genere, ma desi¬ 
dera lo stesso poter usufruire come 
semplice utente (il primo stadio dello 
«smanettone». credetemi) dei servizi 
offerti dal nuovo sistema operativo, 
senza per questo dover piangere amare 
lacrime o perdere tempo e denaro in 
inutili acquisti di mega-trattati sui vari 
protocolli di comunicazione telematica. 

Il maggior problema che incontra chi 
per la prima volta decide di utilizzare il 
modulo Winsock nativo di Windows 95 
a 32 bit al posto del famigerato Trum- 
pet Winsock consiste proprio nello sco¬ 


vare il modulo di connessione. Per po¬ 
ter usufruire del collegamento TCP/IP di 
Windows 95 in modalità PPP, è neces¬ 
sario avere installata sulla propria mac¬ 
china l'utility Accesso Remoto: se anco¬ 
ra non lo avete fatto durante il primo 
setup del sistema operativo, è possibile 
installare il programma attraverso l'op¬ 
zione «Installazione Applicazioni» del 
Pannello di Controllo (fig. 1, fig. 2) Al 
termine delle procedure automatiche di 
installazione e aggiornamento, il nuovo 
programma sarà disponibile nel menu 
degli accessori per iniziare a configurare 
il sistema per l'accesso a Internet, sia 
attraverso MC-link che attraverso qua¬ 
lunque altro fornitore di connettività. 

Adesso possiamo correttamente av¬ 
viare l'applicazione «Accesso Remoto»: 
compare una finestra contenente 



Figura I • Installazione delle nuove applicazioni attraverso il Pannello di Control¬ 
lo. Il programma Accesso Remoto si trova sotto la voce «Comunicazioni ». 



Figura 2 - Nella sezione » Comunicazioni » é necessario selezionare la voce de¬ 
siderata, in modo che il programma di installazione automatica possa leggere 
correttamente da CD-ROM i file necessari L operazione, una volta avviata, e 
completamente automatica 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


229 













































MC-LINK 


nuova connessione 




Figura 3 ■ La finestra principale di Accesso Remoto: questa sarà la nostra base 
di partenza per configurare il sistema in modo che possa colloquiare corretta- 
mente con la macchina remota che ci offre l'accesso a Internet 


Ay»*.>_ r| ]| Armi» | 


Figura 5 - Le imposta- 
moni di base per il mo¬ 
dem. il campo « Velo¬ 
cità massima•• deve ri¬ 
portare la velocità più 
alta che la seriale è in 
grado di sopportare 
sema provocare proble¬ 
mi di perdila di caratte- 
n. con conseguente de¬ 
grado della connessio¬ 
ne Nel caso di seriali 
non ottimizzate per le 
alle velocità IUART 
8250 e UART 164501 è 
sufficiente impostare 
un valore pari a 19200: 
tale valore può invece 
essere incrementato fi¬ 
no a 115200 nel caso si 
possieda un chip seria¬ 
le appartenente alla 
classe delle UART 
16550AF È importante 
che venga disattivata 
l'opzione "Esegui con¬ 
nessione solo a questa 
velocità». per permet¬ 
tere al modem di conti¬ 
nuare un collegamento 
anche nel caso di im¬ 
possibilità a mantenere 
la massima velocità del¬ 
la seriale 



Figura 4 - Nel campo indicato dalla didascalia «Dlgt 
tare un nome per il computer ecc » scriviamo, con 
uno spericolato volo di fantasia. «MC-link PPP» 
Nel campo indicato dalla didascalia ■<Selezionare un 
modem», invece, dovrebbe essere già presente il 
modello del modem che utilizziamo, se questo è 
stato correttamente impostalo attraverso il Pannel¬ 
lo di Controllo 


stare il sistema perché operi corretta- 
mente la primissima fase del collega¬ 
mento. ossia la parte del riconoscimen¬ 
to dei protocolli di comunicazione in gio¬ 
co. e l'eventuale inserimento di dati 
(username e password) da parte 
dell'utente. Facciamo Click sul pulsante 
«Configura», sempre nella finestra 
«Crea Nuova Connessione»; le imposta¬ 
zioni mostrate nella figura 5 e seguenti 
mostrano i dettagli delle operazioni. 

A questo punto è necessario impo¬ 
stare correttamente il sistema per l'uti¬ 
lizzo del protocollo di comunicazione fra 
la nostra macchina locale e quella remo¬ 
ta di MC-link Ovviamente stiamo par¬ 
lando del famigerato PPP, compreso 


un'icona siglata «Crea Nuova Connes¬ 
sione» (fig. 3) Qui faremo, per praticità 
di discussione, esclusivamente riferi¬ 
mento a MC-link. In particolare vedre¬ 
mo come effettuare un collegamento 
con la macchina di Roma che risponde 
mediante protocollo PPP al numero (06) 
4501515; per gli utenti non romani, le 
impostazioni saranno esattamente le 
stesse, eccetto che per il numero di te¬ 
lefono che dovrà essere sostituito con 
quello della propria città (se nella vostra 
città MC-link è già presente con un 
Point Of Presence) Per poter accedere 
a differenti provider, è necessario cono¬ 
scere le impostazioni particolari di ognu¬ 
no; per far questo è sufficiente contat¬ 
tare gli amministratori del sistema a cui 
si è abbonati per ottenere tutte le infor¬ 
mazioni tecniche necessarie. Con un 
doppio click sull'icona iniziamo la nostra 
configurazione (fig. 4) 

A questo punto è necessario impo- 


Figura 6 - Le imposta¬ 
zioni per la connessio¬ 
ne con MC-link. queste 
regolazioni sono piutto¬ 
sto conosciute, basta 
avere un mimmo di di¬ 
mestichezza con i più 
semplici programmi di 
emulazione terminale 
per conoscere termini 
come "bit di stop» o 
"controllo della parità» 
Con un click sul pul¬ 
sante ••Avanzate» ci 
troviamo direttamente 
in figura 7 


Proprietà: Sportster ?*t00 (7 O 


Generale Connessone | Opzioni | 

Preferenze connessione 

Stridali: fi 3 

Barili: | Nessuna 3 

Btdrjlop: [i T] 

Preferenze chiamala 

F Allenti i segnale poma di comporre i numero 
P Annula la chiamala se non » è connessi entro |60 secondi 

F Qisconnetti la chiamala se non si ha risposta entro | meniti 


Avanzate.. 


Irrpgslazioni dela porla... | 


0 >- .1 


230 


Annula 

































































MC-LINK 




Figura 8 - La presenza di un chip avanzato 16550 permette di utilizzare il buffer 
FIFO /First In First Outl. il quale incrementa le prestazioni del sistema dimi¬ 
nuendo il carico del lavoro della CPU L'opzione deve essere ovviamente disat¬ 
tivata se non si possiede tale chip di controllo Confermiamo con OK. e selezio¬ 
niamo l'ultima » linguetta « Itig 91 


Figura 7 - In questa sezione vengono impostati i pa¬ 
rametri di controllo del collegamento: confermiamo 
con OK, e selezioniamo il pulsante -Impostazioni 
della porta» Ihg 81 


nei protocolli di rete del TCP/IP. L'impo¬ 
stazione dei parametri per il TCP/IP pre¬ 
vede che i file necessari a Windows 95 
siano già stati installati sulla nostra mac¬ 
china. Se ciò non è avvenuto durante il 
primo setup del sistema operativo, è 
necessario provvedere adesso ad instal¬ 
larli, prelevandoli dal CD. Per fare que¬ 
sto, avviamo il Pannello di Controllo, e 
selezioniamo «Rete» Nella finestra 
principale devono essere presenti i se¬ 
guenti tre componenti, tutti gli altri so¬ 
no inutili per i nostri scopi, e possono 
essere tranquillamente rimossi: 

1) Client per reti Microsoft 
21 Driver di Accesso Remoto 
3) TCP/IP 

Anche in questo caso, l'eventuale in¬ 
stallazione dei componenti necessari da 
CD-ROM avviene automaticamente, 


Proprietà: Sport et et 71(00 


Generale I Connessione Opzioni 


Condolo composizione 

V Vouafeza finestra del lernwiale ptma òde connessione 
fv Vauabza (mesde del laminale dopo la comestionj 

Condolo connessione 
r Via centi alno o somposizwne manuale 


Alleni segnate 
carta d ctedlo 


Condolo sialo 


fv Vtjuaàzza lo sialo dei modem 


Cie» nuova corine ■■ione 



Dìgtoe I rumo d telefono del computai da ctumse 


Imitativo locanti 

r~ 


tjieneio d teielono 

3] - |4501515 


IntfcoHvo òd paese 


U«to|39) 


~3 


< Inietto Avarg^nl Amia 


Figura 9 - Molto impor¬ 
tante ai Imi del corretto 
avvio della connessio¬ 
ne. l'opzione di visualiz¬ 
zazione della finestra 
del terminale al termine 
dello handshaking Ila 
primissima fase del col- 
legamentoI permette 
all'utente di introdurre 
la password di accesso 
al sistema remoto La 
fase dell'introduzione 
della password può es¬ 
sere automatizzata con 
un apposito script, tut¬ 
tavia è bene fare alcune 
considerazioni circa 
l'opportunità di delega¬ 
re interamente alla 
macchina questo deli¬ 
cato compito se il 
computer che utilizzia¬ 
mo per i collegamenti e 
accessibile fisicamente 
per altri tpe'chè 6 in uf¬ 
ficio, oppure perche il 
fratellino putì far entra¬ 
re m camera gli ami¬ 
chetti che ha invitato 
mentre voi non ci sie¬ 
te!, può essere difficile 
impedire ad estranei di 
connettersi ad Internet 
attraverso il vostro account. quindi col vostro nome e identificativo di email, 
per far questo gh è sufficiente soltanto un click del mouse, con conseguenze 
che possono andare dall'irrilevante alla catastrofe, se la voglia di Playboy del 
vostro fratellino può non procurarvi guai, un'operazione di intrusione nel server 
del vostro capufficio potrebbe spedirvi direttamente in situazioni poco piace¬ 
voli Occhio, gente Confermiamo con OK, e procediamo nella configurazione 
lfig 101. 


FU 


OK 


Armula 


Figura 10 - L impostazione del numero telefonico decessane per l'accesso at¬ 
traverso la rete commutata II prefisso e il numero possono variare a seconda 
dell'accesso per MC-hnk, mentre l'indicativo internazionale del paese, è sem¬ 
pre 1-39 per l'Italia. Con un click sul tasto »Avanti ». riceveremo conferma del 
completamento delle operazioni di configurazione Ifig t V 


fvj Accesso remoto 


Fife Modifica Visualizza Connessioni 2 



• Crea nuova ; MC-link PPP 


connessione! 


Oggetti: 2 



Figura 11 - Se tutto è stato configurato a dovere, vedremo comparire l'icona 
della nuova connessione nella finestra pnncipale di Accesso Remoto 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


231 









































































MC-LINK 


Impostazioni TCP/IP 



DE 


(* Indirizzo ÌP assegnato dàfserver 

(" Specifica indirizzo IP 


Indirrzzo IP 


0 . 0 


f' Indirizzi del server dei nomi assegnati dal server 
(• Specifica indirizzi del server 


j)NS primario: 

DNS secondario: 
Vj/INS primario: 
WINS secondario: 



17 Usa gompressione intestazione IP 
17 Usa gateway predefinito sulla rete remota 

OK | Annulla 


Figura 12 - Le imposta¬ 
zioni specihche per 
l'accesso a Internet at¬ 
traverso MC-link. da 
notare come debbo es¬ 
sere attivato il solo pro¬ 
tocollo TCP/IP, dato 
che gli altri non sono 
supportati dalla rete a 
cui dobbiamo collegar- 
ci Con un click sul pul¬ 
sante »Impostazioni 
TCP/IP" accediamo alla 
parte lutale della conh- 
gurazìone <hg 131 


Accesso remoto 


Generale 

17 Ricomponi 


Riprova: 

[sonore 

Attendi: |0 -7 

min. tJ sec. 


Opzioni di creazione di una connessione in rete 
(• Richiedi l'utilizzo di Accesso remoto 
f Non richiedete l'utilizzo di Accesso remoto 



OK 

Annulla 


una volta selezionati nella relativa lista 
raggiungibile con un click sul pulsante 
«Aggiungili 

Di seguito, ecco la configurazione del 
TCP/IP, accessibile selezionando la vo¬ 
ce relativa nella lista e facendo click sul 
pulsante «Proprietà» 

INDIRIZZO IP: Deve essere attivata 


l'opzione «Ottieni automaticamente un 
indirizzo IP», In questo modo l’imposta¬ 
zione della «Subnet Mask» verrà auto¬ 
maticamente realizzata dopo il collega¬ 
mento con MC-link. 

CONFIGURAZIONE WINS: Deve es¬ 
sere attivata l'opzione «Disattiva risolu¬ 
zione WINS». 


GATEWAY tutti 1 campi devono es¬ 
sere lasciati vuoti 

CONFIGURAZIONE DNS L'opzione 
«Attiva DNS» deve essere attivata Nei 
campi «Host» e «Dominio» possiamo 
inserire un qualsiasi nome di fantasia; 
l'importante è che si inserisca il reale 
DNS di MC-link (192.106.166.1). che 
andrà digitato nel campo «Ordine di ri¬ 
cerca server DNS» e confermato con 
un click sul tasto «Aggiungi». La sezio¬ 
ne «Ordine di ricerca del suffisso di do¬ 
minio» può essere tranquillamente la¬ 
sciata vuota. AVANZATE: nessuna mo¬ 
difica ai valori di default. 

BINDING: Nell'elenco deve essere 
presente e selezionata la voce «Client 
per reti Microsoft» 

Confermiamo con OK e quindi chiu¬ 
diamo la finestra delle «Reti» cliccando 
sul tasto OK L'impostazione generale 
del TCP/IP è completata, adesso rimane 
solo da perfezionare opportunamente la 
connessione che abbiamo già creato 
Per MC-link. Torniamo alla finestra di 
Accesso Remoto e accediamo alle pro¬ 
prietà dell'icona di «MC-link PPP». Nella 
nuova finestra che è comparsa faccia¬ 
mo click sul tasto «Tipi di server» in 
basso a destra; in figura 12 sono visibili 
le impostazioni necessarie 

MS 


Alessandro Vannini é raggiungibile su MC-link alla 
ca sella mc7872 e tramite Internet all'indirizzo 

miJZE22SnE!mEiì 


232 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 














































































NUOVA MOVIE LINE 



gfl&oin 


y ingresso/uscita S-VHS con 

digitalizzazione in formàtp 4,;2:2 

/ SintoAizzatore TVj:on decoder 

• ' ! TeJ,ev'i'deo ed opzione Reuters 1000 

.V, . 

y Live video in overlay full motion 
y 'e full screen fino a 1280 x 1024 

SfEspansTCne video. 


** ed audio . ' —TT r 

? !" t -r ’ 

y M-JPEG di alta qualità a 50/60 fps r ' 


TV-Tuner 


Live-Overlay 


□ Framegrab 

Moviegrabbing 


anche in bundle con 


Tape Editing 


Harddisk Editing 
rT-Video Out 



Ivi 

1 


« 

r^i 

■md 

QJ 













3 cura di Corrado Giusto;; 

E le BBS? 

Dove andranno a lini»? 

seconda parte 


Abbiamo dedicato la puntata precedente all'analisi di uno dei programmi che 
probabilmente si affermeranno nel futuro delle BBS. Passiamo ad analizzare la 
concorrenza, il famoso First Class, che prima nel mondo Mac e adesso anche nel 
mondo Windows sta diffondendo un nuovo standard 

di Sergio Pillon 


Viaggiare in prima classe. E sempre 
stato un modo di dire per spiegare che 
si stava facendo una scelta di qualità 
ma anche di costi, e detto questo potrei 
dire che la maggior parte dell'articolo è 
già fatta; in effetti spiega bene la filoso¬ 
fia di un programma che per certi versi 
è il mito del sysop, contenendo tutto 
ciò che serve, e anche quello che non 
serve, ma purtroppo a caro prezzo. 

In questo caso parto subito dal punto 
dolente, proprio i prezzi, che sono l'uni¬ 
co grande difetto di un programma ve¬ 
ramente completo. Pensate che nei vari 
newsgroup su Internet esiste 


ALT.BBS.FIRST-CLASS dedicato agli 
appassionati ed ai curiosi di questo 
software realizzato dalla SoftArc, ed an¬ 
che Il si trova sempre il discorso dei 
prezzi. Questo ha anche dei risvolti po¬ 
sitivi, in particolare lascia un mercato 
dell'usato fiorente perché quello che si 
paga non è tanto il software, che costa 
attorno ai 500 dollari, sia in versione 
Windows che Mac, ma le licenze per gli 
utenti, o meglio si paga un tanto ad 
utente. Queste si possono rivendere, 
od almeno vengono rivendute sul mer¬ 
cato dell'usato, assieme ad applicativi e 
add-on. Un modo strano di fare, con al¬ 


cuni aspetti positivi ma altri assoluta- 
mente negativi, che costringono a can¬ 
cellare gli utenti abilitati appena non si 
collegano per un po'. Insomma il con¬ 
trario della maggior parte dei program¬ 
mi di BBS, dove si paga il software; sa¬ 
rebbe come se si pagasse un word pro¬ 
cessor in base ai documenti che uno 
scrive: certo conveniente per chi lo fab¬ 
brica, meno per chi lo usa 

Probabilmente questo fa già capire la 
destinazione di First Class, una clientela 
professionale che vede nella BBS più 
che uno strumento di incontro con gli 
amici, un mezzo di lavoro e probabil¬ 
mente di guadagno. 

Naturalmente il Client (la parte che 
deve essere installata sul PC degli uten¬ 
ti) è shareware, ed esiste sia in versio¬ 
ne Windows che Mac. lo ho provato la 
versione Windows che porta in MS- 
DOS un look, cartelline e persino un'in¬ 
terfaccia assolutamente Mac-like Ha 
un difetto in più: una tendenza, appena 
trova qualche problema, ad arrabbiarsi 
ed a dichiarare che non sembra di esse¬ 
re connessi con un server First Class, 
anche se è tutto in ordine. 

Insomma cos'ha First Class 
di diverso dagli altri? 

Finite le critiche passiamo a vederne 
i pregi che sono veramente tanti, In fi¬ 
gura 1 la videata che appare al primo 
collegamento. Come vedete dall'imma¬ 
gine si capiscono un po’ di cose: innanzi 
tutto vedete i modi di collegarsi, il te¬ 
lefono, l'indirizzo Internet. SI. perché è 
possibile collegarsi nei due modi, ma 
anche su rete locale, anche in telnet, 
anche con un normale emulatore di ter¬ 
minale VT100, sempre se si sono com¬ 
prate le varie espansioni, che sono tutte 
opzionali. 



Figura I La schermala che appare al collegamento con la SoftArc. la «mamma» di First Class 
Come potete vedere non dice il solito «benvenuti alla BBS SoftArc», ma un molto più importan¬ 
te "benvenuti al Comumcation Setver della SoftArc Corporation» e questo già la dice lunga sulla 
destinatone del programma. 


234 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 



















TELEMATICA 



Figura 2 - Si. capisco la somma di finestre e finestrelle che si sovrappongono può generare un 
po di contusione, ma un messaggio con un simile spider in previe w ha un altro effetto di quello 
di solo testo Magari con la propria foto si potrebbero trovare piu amici, o scoraggiarliI 



Figura 3 ■ Continuando con il discorso di prima si potrebbe dire «io abito qui » comunque poter 
inserire una cartolina m un messaggio una nuova dimensione delle comunicazioni sulla rete 
Scherzi a parte vedete che l'effetto di un'immagine aggiunge ad un messaggio una dimensione 
completamente nuova al solito file accluso al messaggio che serve per scambiarsi file. 


Le icone, in puro stile Mac, danno 
l'accesso ai servizi, alle conferenze, alle 
informazioni ed ai file. E possibile crear¬ 
si un proprio file contenente le icone 
personalizzate, gli sfondi, insomma tut¬ 
to il look del sito che poi dovrà essere 
ricevuto dall'utente per essere installa¬ 
to Negli avvertimenti la SoftArc stessa 
dice che il file ce contiene le configura¬ 
zioni è lungo circa 400 Kb e che non 
sempre si riesce a riceverlo in una ses¬ 
sione Per fortuna il protocollo di trasfe¬ 
rimento dei file contiene un efficiente 
recupero automatico, che riprende la ri¬ 
cezione da dove era stata interrotta. Per 
chi ha visto il Microsoft network non 
sfuggirà una somiglianza notevole, che 
probabilmente significa che l'evoluzione 
della specie porta ad organismi simili, 
pur partendo da presupposti (e sistemi 
operativi) completamente diversi 

La possibilità di collegarsi in molti 
modi è una delle armi principali del pro¬ 
gramma che attualmente mi sembra 
che sia unico al mondo a consentire 
un'interfaccia cosi completa, da Win¬ 
dows a Mac, dal Telnet al VT100, dal 
modem alla rete locale IPX, TCP/IP in¬ 
somma tutto! 

Esistono anche le interfacce con i si¬ 
stemi di posta elettronica, Fidonet. In¬ 
ternet, rete Mac, rete Windows, in mo¬ 
do da poter importare newsgroup, con¬ 
ferenze fido, ma anche esportare la po¬ 
sta elettronica in Internet, con il vec¬ 
chio, ma sempre valido, UUCP 

Ma la grafica? 

La grafica, in particolare l'uso delle 
immagini per dare forza al testo, è usa¬ 
ta ed usabile in First Class, non con 
quella facilità che abbiamo visto in Ex- 
calibur che consente di disegnare 
schermate vettoriali ed effetti di co¬ 
struzione dello schermo, ma inserire 
una foto (purtroppo solo in formato 
BMP o PICt) fa sempre un altro effet¬ 
to. Un esempio in figura 2 di messag¬ 
gio con foto... acclusa. Purtroppo le di¬ 
mensioni delle immagini BMP sconsi¬ 
gliano un uso intenso della grafica, 
chissà se il problema è generato dai 
dubbi sulle royalty per il formato GIF, 
che ridurrebbe di molto le dimensioni 
delle immagini, 


Come vedete le finestre si aprono 
una sull'altra, qualche volta generando 
un po' di confusione, ma possono esse¬ 
re ridotte ad icona con il titolo sempre 
visibile. Le bandierine significano novità 
in quella «cartella» dall'ultimo collega¬ 
mento. 


Le immagini più grandi (fig. 3) vengo¬ 
no mostrate rimpicciolite e poi. se clic- 
cate, ingrandite a pieno schermo Cer¬ 
to. per ricevere l'immagine che vedete 
un collegamento Internet medio richie¬ 
de 4-6 minuti, ecco perché poterla ve¬ 
dere in piccolo è senz'altro comodo. 


MCmicrocomputer n, 158 - gennaio 1996 


235 



























TELEMATICA 


E suona anche? 

Come vedete in figura 4 il suono è 
un'altra delle caratteristiche direttamen¬ 
te supportate, con la possibilità di acclu¬ 
dere commenti vocali ai messaggi, che 
vengono suonati direttamente dall'uti¬ 
lity inclusa nel programma, Anche in 
questo caso si tratta di un prodotto de¬ 
stinato ad una utenza professionale ed i 
suoni acclusi hanno la creanza di chie¬ 
dere il permesso per essere suonati 
Certo è più difficile stupire gli utenti ma 
a nessuno piace, magari al lavoro, sentir 
uscire all’Improvviso dagli altoparlanti 
rumori o musiche improbabili, senza po¬ 
terlo controllare. Ben venga quindi il 
pulsante per suonare il file. 



Figura 4 - E dopo aver mostrato la casa o sentiamo a voce con il proprietario Un file 
audio sia in formato wav che .au può essere accluso e «suonato" su richiesta 


Le URLa del mese 


La prima URL, non se ne abbiano a male gli utenti di altri sistemi 
operativi, è il sito games della Microsoft http://www.micro 
soft.com/windows/games/ (fig 6 e 7) Serve sicuramente anche 
per pubblicizzare Internet Explorer e, forse, una nuova strategia 
commerciale che affianca al MSN (Microsoft Network) anche una 
competitività su Internet, secondo la politica (nota sin dal tempo dei 
Cesari), «se non li puoi battere alleati con loro». Passiamo attraver¬ 
so il linguaggio VRLM, la realta virtuale sulla rete con vane sale di¬ 
mostrative, per ora solo come demo tecnico (se non si sta attenti si 
attraveisano pareti, ci si perde «nel nulla» Insomma il sito, che ho 
visitato attraverso suoni ed immagini (a proposito, alcune delle im¬ 
magini si chiamano Fabio, che ci sia sotto lo zampino italiano?) ci 


porta in giro nella none di Halloween ed in un torneo di deathmatch 
organizzato in collaborazione con ID software, Raven e GT-Interacti- 
ve 

Probabilmente quando mi leggerete sarà finito da un bel po', ma 
ci sarà sicuramente qualche altro gioco 

tittp:// www.vespa.coni (fig, 8) non è un sito dedicato agli insetti 
ma il luogo d'incontro degli appassionati dello scooter più famoso 
del mondo. Vi confesso, sono al mio quarto vespone, ho in garage 
una Vespa 50L, il primo tipo, quella con le ruote con i cerchioni «pie¬ 
ni», e quindi sono di parte, ma si trovano molte informazioni da veri 
appassionati, come l'elenco dei modelli ed i relativi telai Paradossal¬ 
mente il sito della Vespa mi è piaciuto molto di più del sito ufficiale 




Figura 6 - Certo un sito di giochi che sembra vietato ai minori.... chissà, il lega¬ 
me di chi ha fatto il sito con i creatori di Doom, Heretic e vari sembra sia stret¬ 
tissimo. Comunque un bel disegno, con le porte che scricchiolano quando si 
aprono, difficili da rendere sulla rivista.. 


Figura 7 - Ecco la realtà virtuale su Internet, insomma, non esageriamo, il pri¬ 
mo abbozzo. Vedete in basso del browser per Internet Explorer i comandi per 
muoversi nelle vane direzioni Le icone in basso non sono tutte attive ma so¬ 
no curioso di vedere come funzionerà l'help 


236 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 







































TELEMATICA 



Figura 5 - La possibilità di vedere testi »al volo-, già spiegata nel testo, dell'articolo ag¬ 
giunge la possibilità di mostrare informazioni che possono essere sia lette che ricevute . 


Certo per chi usa Windows il mes¬ 
saggio che spiega come usare i suoni 
«attenzione, per gli utenti Windows, 
per sentire i suoni dovete avere una 
scheda sonora installata» suona un po' 
offensivo, anche perché in tanti ce la 
siamo cavata persino con il vecchio e 
glorioso driver per l’altoparlante del PC, 
ma siamo certi che senza scheda sono¬ 
ra non può essere suonato alcun suo- 
nol Comunque il concetto di BBS multi¬ 
mediale, visto l'uso almeno della grafica 
e del suono, c’è tutto. 

Ecco, in questo senso quella evolu¬ 
zione della specie di cui parlavo prima, 
è veramente simile attraverso i vari pro¬ 
grammi, dal World Wide Web alle nuo¬ 
ve BBS tutti sfruttano la possibilità di 


Piaggio (a voi scoprirlo . ) ed è un esempio di come Internet non 
perdoni le. pur belle, brochure, ma sia un luogo dove trovare conte¬ 
nuti interessanti anche per noi... un po' fissati 
La musica? Siete appassionati ? |http:// www.videomusic.conf 
(fig. 9), cosa ci fa una stazione televisiva con un sito Internet!' Pro- 
grammi. informazioni interattività per gli appassionati di musica di 
un certo tipo, quella che si trova anche in TV. Una nota curiosa, che 
vale per molti: come vedete si tratta di un dominio americano (.com) 
per un sito italianissimo. Chissà come mai si preferisce registrarsi 
all'estero? Qui le procedure sono troppo complicate? Costose? Ai 
posteri l'ardua sentenza ma debbo osservare che da un po' di tem¬ 
po molti registrano siti italiani all’estero ed è anche questo uno dei 



Vehicle Identification Numbers 


V..,. 50 


V.<r> 50L 


50<c 

V5A1T -92876 1963-65 

V5AIT 92877-20000 1965-67 
V5A1T 20001-263299 1967-71 
V5A1T 

500001-540000 
V5A1T 

1-637063 


1966-67 


1967-70 


Figura 8 - Vespa, come dice Nanni Moretti una filosofia di vita, non uno scoo¬ 
ter Eccovi la possibilità di scoprire amici, curiosità informazioni 


Figura 9 ■ Li seguite in TV? Date anche un'occhiata ad Internet, certo come 
grafica si poteva forse fare di meglio ma per un appassionato ► 


motivi per cui nelle statistiche l’Italia rimane con un basso numero 
di host, nonostante lo sviluppo che, finalmente, sta avendo da noi la 
telematica. 



rideomtme - Microsoft Internet Explorer 


f>l« View Qo F^vorites fcjclj» 

FFRFF [d [■ FFF FF F 


hUp //www videomusic, com/ 


All» scoperti di Internet con Tm»na 
Nuvoli su Videomusic dal Lunedi’ al Venerdi’ alle ore 15.30 nella 
rubnea "Claro Que Bit” 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


237 




























































TELEMATICA 


Internet, guida per i comuni mortali 

di Corrado Petrucco, ed. Il Cardo IL. 29.0001 

In copertina Giove implorato da Teti, chissà come Giove, Teti ed Internet si coniuga¬ 
no.. Certo, temo che l'aver fatto Medicina ed il liceo scientifico non mi aiuti nella com¬ 
prensione dei miti clas sici ma vi lascio inventare la soluzione, anzi per i più curiosi con- 
lradifflcidoc.iuav.unive.il (Corrado Petrucco appunto) potrà rispondervi in diretta 

Anche questo libro ha una stona curiosa: conosco l'autore da prima che diventasse 
autore, anzi, per meglio dire è diventato prima autore di una guida al WEB che si trovava 
su Internet, poi autore del libro Certo, scrivere un libro deve essere uno sforzo non in¬ 
differente, quasi 400 pagine da battere a macchina, senza possibilità di pensare a link, 
collegamenti, uno sforzo piano, con ogni capitolo conseguente all'altro, strano che chi 
ha sperimentato il mondo dell'ipertesto HTML riesca a pensare e scrivere un libro «tradi¬ 
zionale». 

L'ho letto e mi sembra che risponda bene a quello che dice di essere, una guida per i 
comuni mortali (ecco, forse i comuni mortali che implorano Giove siamo noi... e Giove? 
Bill Gates?) un testo semplice e completo, anche al di fuori dello specifico di Internet. 
Come incontrare Unix ed uscirne vivi è un esempio del titolo di un capitolo, un program¬ 
ma, ma anche un modo ironico di avvicinare argomenti ostici, che potrebbero essere 
noiosi e che invece sono resi cosi, divertenti. Si legge con piacere, si consulta bene, si 
trovano cose interessanti, insomma un bel libro con una sola critica da fare: e l'indice 
analitico? Un indice di 8 pagine, vi sembra, a voi informatici, un indice consultabile? Ogni 
capitolo o capitoletto spiegato con una frase di 5-6 parole? Insomma più che un indice 
mi sembra una raccolta di FAQ, Frequently Asked Questions, interessanti, ben scritte, 
ma senza un programma di ricerca difficili da usare per consultazione. 

Un bravo a Corrado per lo stile, semplice e divertente e per la quantità di argomenti 
trattati, sempre in modo esauriente; speriamo nella prossima versione anche con un in¬ 
dice analitico e ragionato, magari su floppy. 


gestire immagini e suoni per rendere 
più interessante la navigazione, anche 
se questo naturalmente rallenta su li¬ 
nee non veloci l'uso stesso del pro¬ 
gramma. 

In ultimo vi segnalo anche la possibi¬ 
lità di realizzare un preview di testi che 
possono essere acclusi ad un file (fig 
5) Questa caratteristica è sicuramente 
molto utile quando non si vuole scrivere 
un messaggio troppo lungo, per per¬ 
mettere agli utenti di leggere il testo an¬ 
che con calma, off-line, ma si viene colti 
dal dubbio che poi, in fondo, potrebbe 
anche essere utile leggerlo on-line., in¬ 
somma per mille motivi può essere im¬ 
portante vedere un file TXT ed anche 
questo tipo di file viene riconosciuto e 
mostrato su schermo. 

Come in tutte le applicazioni che usa¬ 
no i due diversi sistemi operativi biso¬ 
gna ricordare come i caratteri ASCII ac¬ 
centati e molti altri hanno codici diversi 
tra Windows e Mac e questo fa si che 
quando si apre un testo Mac si trovino 
spesso caratteri illegibili che possono 
rendere incomprensibili alcune parti del 
testo. Questo succede anche a chi usa 
Internet e magari riceve su sistemi 
DOS od UNIX un messaggio scritto da 
un amico con il Mac. 

Meglio quindi leggerlo con questa 
utility, che lo rende leggibile e poi sal¬ 
varlo con il solito sistema «copia-incol- 
la», ctrl-c e ctrl-v, in modo che il testo 


sia ben leggibile e magari utilizzabile. 

Chi ha bisogno di viaggiare 
in prima classe? 

In questa breve escursione che ab¬ 
biamo fatto nel mondo First Class avre¬ 
te capito che può fare di tutto ma che 
tutto ha un costo. La stima per un siste¬ 
ma medio è attorno ai 1 500 dollari 
USA, quindi sicuramente al di sopra del¬ 
le tasche medie di un Sysop ma non 
certo una cifra impressionante per un 
sistema commerciale, pur se piccolo, 
First Class infatti può essere un siste¬ 
ma di comunicazione aziendale, che 
può esistere e far colloquiare utenti del¬ 
la rete interna Mac con quelli che usano 
Windows e persino Unix, permettere la 
stessa interfaccia e le stesse possibilità 
per chi si collega dall’esterno, sia attra¬ 
verso Internet che con il modem, sup¬ 
portando fino a 100 utenti collegati con¬ 
temporaneamente con il mix dei veri 
canali (io non lo farei, temo che per la 
CPU sia un po' eccessivo sperare che 
possano con facilità vedere immagini, 
suoni e varie...). Inoltre esiste il server 
per Windows e Mac, anche se molte 
delle utility sono in versione esclusiva 
Mac, e quindi si può essere indipenden¬ 
ti dal sistema operativo usato. Insomma 
un sistema professionale, con un buon 
supporto tecnico, usato ad esempio da 
RCM, rete civica milanese, per mante¬ 


nere una piazza telematica del comune 
di Milano. Ecco, proprio l'esperienza di 
RCM mostra come sia possibile integra¬ 
re le tecnologie: loro infatti usano una 
BBS First Class per la parte di accesso 
dei cittadini alle conferenze, le aree di 
discussione e WWW per una presenza 
su Internet più standard, dove farsi co¬ 
noscere, dove permettere il download 
del client. 

Insomma se volete sperimentare 
questo programma «on thè road» vi 
consiglio di seguire il mio stesso cam¬ 
mino; c'è un detto «regala un pesce ad 
un affamato, gli avrai risolto il pranzo, 
insegnagli a pescare, gli avrai risolto la 
vita» che mi sembra si adatti a questo 
caso: invece di dirvi come e dove trova¬ 
re il tutto vi do un po' di consigli Usate 
uno dei sistemi di ricerca su Internet, io 
ho usato Lycos (lo trovate anche nei 
menu di Netscape, alla voce Net Sear- 
ch) per trovare sul Web la rete civica 
milanese, RCM; da II potrete ricevere il 
Client per Mac e Windows, con il quale 
poi collegarvi sia alla casa madre di First 
Class, sia ad RCM, che ad altre BBS 
che usano questo programma Per chie¬ 
dere informazioni, dubbi ed altri com¬ 
menti il newsgroup alt.bbs first-class 
già citato è quello che fa per voi 

Ma le BBS dove andranno? 

Come vi ho già detto credo che dopo 
tanto surfing, in parte per ricerca di 
informazioni davvero necessarie ma in 
buona parte «just for browsing», come 
risponde il 50% degli utenti Internet ad 
un recente studio delfumversità del Mi¬ 
chigan, sia piacevole ritrovarsi al club a 
fare quattro chiacchiere con gli amici, 
raccontarsi le esperienze, chiedere aiu¬ 
to, leggere barzellette o solo dirsi qual¬ 
che stupidaggine, magari in attesa delle 
prossima pizza da organizzare assieme 
Ed ecco quello che io vedo nel futuro 
delle BBS dopo che l'onda si è calmata, 
dopo che il surf comincerà a diventare 
uno strumento di lavoro; il ritorno del 
circolo dove parlarsi senza pregiudizio, 
senza sapere se si è giovani o vecchi, 
vestiti bene o male, sani o con handi¬ 
cap, insomma essere giudicati solo per 
quello che si dice e non per come ci si 
presenta. È l'ora di iniziare a trattare 
con vari Internet provider che affittano 
numeri IP l'ospitalità per un nostro PC 
dove installare i soliti modem, anche 
solo un paio e la BBS, collegandola cosi 
ad Internet, gestendola da casa o per i 
più ricchi è l'ora di vedere le offerte di 
Telecom per una linea a 19200 
Itwww interbusiness mi KE 


Sergio Pillon è raggiungibile su MC-lmk all'indirizzo 
MC2434 o su Internet all'indirizzo pillon@mclink 


238 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 











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s 



MC Microcomputer 01/96 


NETWORKS THAT GO THE DISTA NCE 



3Com Mediterraneo, via M. Buonarroti 1.20093 Cologno Monzese (MI), tei: 02/253011. Viale Pasteur 65.00144 Roma, tei: 06/5917756. WWW Server: PiTTp: wuw >n>m coni 

01995 JCom Corp 3Com, BlherLink, LmkButldcf. LinkSwnch. NtTBuildcr e Network» TTiat Go ihc Dittarne tono nurchi di 3C'om Corp 


ISDN SOLUTIONS FDDI SOLUTIONS NETWORK M, NT 















3 cura di Corrado (tastoni 


Le tabelle 

Il recente successo di Internet è senza dubbio dovuto alla duttilità e alla facilità di 
programmare, o meglio progettare e realizzare, delle proprie pagine per il World Wide 
Web. Ma la vera rivoluzione che questo strumento telematico ha portato è che 
finalmente tutti possono diventare, non solo scrittori o giornalisti, ma soprattutto 
editori, cioè avere in mano quello che è, e rimane, il vero potere dei media. Rimane 
comunque vero che tutto ciò sarebbe inutile se non ci fosse un parco enorme di 
utenti, e quindi di potenziali lettori. E allora torniamo all'HTML, e alle sue funzioni, 
sempre in evoluzione e sempre piu capaci di darci documenti di ottima qualità grafica. 
Le tabelle, se ben utilizzate, permettono quel salto di qualità che rende un documento 

veramente ben fatto 

di Giuliano Boschi 


Quando un prodotto diventa leader 
del mercato, può permettersi il lusso di 
proporre e di vedere divenire standard, 
alcune specifiche. È il caso di Netscape 
e delle tabelle (e non solo di quelle). 
Quelle che inizialmente erano solo delle 
proposte di HTML 3 0 sono ormai dive¬ 
nute, di fatto, degli standard assoluti. 
Come già detto, il browser Netscape al 
momento attuale ha acquisito una fa¬ 
scia che sfiora il 90% dell'utenza mon¬ 
diale. Tale supremazia può essere mes¬ 
sa in discussione solo dal browser pre¬ 
sente in Windows 95, che implementa 
le più recenti funzioni di HTML. Al mo¬ 
mento di scrivere questo articolo Net¬ 
scape sta comunque proponendo una 
versione molto Beta di Netscape 2.0, 
con l'introduzione di chicche veramente 
interessanti come ad esempio i trame 
Di cosa si tratta? Continuate a seguire 
questa rubrica e lo saprete... 

Le tabelle 

Le tabelle sono uno dei più interes¬ 
santi elementi di HTML. Principalmente 
hanno due valenze: la prima è eviden¬ 
ziare all'Interno di bordi elementi tabel- 
lati di qualsiasi genere (un tipico esem¬ 
pio può essere un listino prezzi o le 
schede tecniche di un autoveicolo); in 
secondo luogo esse permettono, maga¬ 
ri eliminando la bordatura, di inserire in 
qualsiasi posizione della pagina, ele¬ 
menti quali testo o immagini (ad esem¬ 
pio potremmo scrivere documenti su 
più colonne, proprio come in questo ar¬ 
ticolo). 

Le tabelle, vi assicuro, sono più diffi¬ 
cili da spiegare che da realizzare. A tale 
ragione gran parte dell'articolo è com¬ 
posta da esempi che, vedrete, vi saran- 

240 


ESEMPIO DI TABELLA 3x2 

ABC 
D E F 

<TABLE BORDER» 


<TR> 

<TD»A</TD> 

<TI»B</TD> 

<TD»C</TD» 

</TR> 

<TP> 

<TD»D</TD> 

<TD>E</TT» 

<TD»F</TD> 

</TR> 





</TABLE> 


ESEMPIO DI ROWSPAN 


, resto 2 testo 3 testo 4 
testo 1 

testo 5 testo 6 testo 7 


<TABLE BORDER» 


<TR> 

<TD RO¥SPAN-2»tesCO K/TD» 




</TR> 

<TR> 

<TD>testo 

2</TD> 

<TD>testo 

3</TD> 

<TI»tcato 

3</TD> 

</TR> 

<TD>teato 

5</TD> 

<TD>testo 

6</TD> 

<n»ce3to 

-J 

A 

V 


</TABLE> 


ESEMPIO DI COLSPAN 


Oggetto 1 Oggetto 2 
Oggetto 3 Oggetto 4 Oggetto 5 

<TABLE BORDER» 

<TR> 

<TD»Os<jetto 1</TD> 

<TD COLSPAN-2»OiJ(J««° 2</TD» 

</TR> 

<TR» 

<TD>0trjeCCO 3</TD» <TD>Cnmetto K/TD» <TD»Oljgeceo 5</TD» 

</TR> 

</TABLE> 








ESEMPIO DI TABLE HEADER <TH> 


lestol testo2 testo.? 

ABC 
D E F 


no più utili di qualsiasi manuale. Ogni 
volta che vi presento un nuovo tag, an¬ 
date subito a visionare l'esempio che lo 
riguarda. Come potete vedere dai listati, 
ho utilizzato, nel compilare il documen¬ 
to, una struttura a «scaletta». Vi consi¬ 
glio di adoperarla ogni qualvolta utilizza¬ 
te le tabelle, potrete cosi correggere fa¬ 
cilmente eventuali errori, o trovare age¬ 
volmente eventuali elementi da aggior¬ 
nare Per questo articolo e per gli esem¬ 
pi mi sono avvalso di quanto descritto, 
in maniera semplice e precisa, proprio 
dalla Netscape nel suo sito all'indirizzo 

|http://home.netscape.com/assist/n^ 

t sites/tables.html. 

I tag delle tabelle 

Il tag principale delle tabelle è: «TA¬ 
BLE» ...</TABLE> Tutto ciò che è rac¬ 
chiuso all'interno di questi tag sarà ta- 
bellato. Attenzione: le tabelle sono mol¬ 
to sensibili. Se commettete un errore di 
sintassi o se ad esempio inserite all'in¬ 
terno di queste il nome di una figura 
che non esiste, queste impazziscono, e 
non sempre è facile individuare l'errore 
in quanto a video la tabella sarà visualiz¬ 
zata solo parzialmente e non sempre si 
interrompe dove è presente l'errore. 
Provate ad esempio a non mettere il 
tag di chiusura </TABLE>, ne vedrete 
delle belle 

Ogni tabella che si rispetti è compo¬ 
sta da righe e da colonne. 

<TR>...</TR> (table row) è il tag che 
identifica una riga. Il numero di righe 
non deve essere indicato all'inizio della 
tabella, ma è specificato dal numero di 
<TR>...</TR> presenti nel documento. 

<TD> </TD> (table data) permette 
di inserire i dati in ogni singola cella del¬ 
la tabella. In pratica identifica anche il 
numero di colonne presenti nella tabel¬ 
la Ogni riga deve contenere lo stesso 
numero di <TD>...</TD> (a meno di 
usare il comando COLSPAN). All'inter¬ 
no di ogni cella può essere utilizzato un 
qualsiasi tag HTML. Ciò ci permette di 
inserire in una cella immagini, o testi 
cliccabili (link). I valori di default all'inter¬ 
no di TD sono ALIGN = LEFT e VALI- 
GN=MIDDLE Tali valori sono modifica- 
bili inserendo altri specifici tag (vedre¬ 
mo più avanti di cosa si tratta). 

<TH> </TH> (table header) differi- 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


<TABLE BOP.DEP> 

<TR> 

<THxeotol</TH> <TH>teato2</TH> <THxeato3</TH> 

</TR> 

<TR> 

<TD>A</TD> <TD>B</TD> <TD>C</n» 

</TR> 

<TR> 

<Tt»»</TD> <TD>E</TD> <n»F«'Tt» 

</TR> 

</TABLE> 


ESEMPIO DI COLSPAN E TABLE HEADER 


testo 1 testo 1 

testo 3 test 4 testo 5 

test 6 

ABC 

D 

E F G 

H 


■CTABLE BORDER> 

<TR> 

<TH COLSPAN-,’>t.cato 1</TH> 

<TH C0LSPAN-2>teato 2</TH> 

</TR> 

<TR> 

<TH>teato 3</TH> «THxeaco 4</TH> 

<TH>teaco 5</TH> eTHxeaco 6</TH> 

</TR> 

<TR> 

<TD>A</Tt» <TR>B</TD> <Tt»C</Tl» <Tt»D</TP> 

</TR> 

<TR> 

<TD>E</TD> <T[»E</TD> <TD>G</TP> <Tt»H</TD> 

</TR> 

</TABLE> 


ESEMPIO DI TABLE HEADER LATERALI 


testo 1 testo 1 testo 2 testo 3 

testo 2 testo 4 

testo 5 testo 6 

testo 3 testo 7 

testo 8 testo 9 


<TABLE BORDER> 

<TRxTH>ceato 1</TH> 

<TD>ceaco 1</TD> <TB>teaco 2t/TP> 
•cTRxTHxeato 2</TH> 

<TC»teaco 4</TB> <TD>teato 5</TB> 
<TRxTH>ceato 3</TH> 

<TE»>ceaco 7</Tt» <Tt»teato 8</TD> 

</TABLE> 


<TD>teaco 

<Tt»teato 

<TD>ceaco 


3</TDx/TR> 

6</TPx/TR> 

9</TPx/TR> 


ESEMPIO DI TABELLA CON ELEMENTI VARI 



Media 


Altezza Peso 

Maschile 

1 - nnnrn 

1 9 

0 003 

uenere 

Femitiminile 

17 

0.002 


<TABLE BORPER> 

<TR> <TDxTH R0USPAN-2x/TH> 

<TH C0LSPAN-2>Medlo</THx/TP> 

</TR> 

<TR> <TDxTH>AlCeezo</THxTH>Pe30</THX/TD> 

</TR> 

<TR> <TH R01ISPAN-2>Genete</TH> 

<TH> Baschi le</THxTD>l .9</TDXTP>0.003</TP> 

</TR> 

<TR> <TH>FeninllUle</THxn»1.7</TBxT0>0.002</TP> 






APPUNTI DI HTML 


TABELLA SENZA BORDI 


testo 1 teste 3 

teste 2 

testo 4 testo 5 


<TABLE> 

<TR> <TD>teato 1</TD> <TD ROUSPAN-2>te»to 2</TD> <TD>teato 3</TD> 
</TR> 

<TB> <TD>ceeto 4</TD> <TD>teato 5</TD> 

</TP> 

</TABL£> 


TABELLA CON BORDO 10 


testo 1 testo 2 j 
testo 3 testo 4 


<TA8LE 80RBER”10> 

<TR> <TD>cesto 1</Tt» <TD>teaco 2</TD» 

</TP> 

<TR> <TD>testo 3</TD> <TD>testo 4</TD» 

</TP> 

</TABLE> 


ESEMPIO DI CELLPADDING E CELLSPACING 
ABC 
D E F 


tTABLE BORDEP CELLPABDING-0 CELLSPACING”10> 

<TR> 

<TD>A</TI» <Tt»B</TD> <TD>C</TD> 

</TR> 

<TR> 

<TD>D</TD> <TD>E</TD> <TD>r</TD> 

</TR> 


</TABLE> 


A 

B C 



D 

E F 


' 


cTABLE BORBER-5 CELLPADDINGOIO CELLSPACING”10> 
<TR> 

<TD>A</TD> <TD>B</T1» <TD>C</TB> 

</TR> 

<TR> 

<TD>D</TD> <TD>E</TB> <n»r</TD> 

</TR> 

</TABLE> 


AUGN=LEFT|RIGHT|CENTER 


può' essere applicato ad una singola cella o ad un'intera nga 


Gennaio 

Febbraio 

Mano 

tutte allineate al centro 

cella 2 

un'altra cella, 
cella 3 

allineata a destra 

allineata al centro 

default. 

allineata a sinistra 


<TABLE BORBER> 

<TR> 

<TH> Genna io</ TH> 

<TH>rebbralo</TH> 

<TH>!larro</TH> 

</TR> 

<TR ALIGN”center> 

<TD>tutte allineate al centcoc</TB> 
<TD>celle 2</TD> 

<TD>un'altro cella,<br>cella 3</TB> 

</TR> 

<TR> 

<TD ALIGN-cighoellineata a descracr/TD» 
<TD ALIGN«center>allineace al cencco</TI» 
<TD>de<ault,<br>allineato a ainlotra</TD> 
</TR> 

</TABLE> 


ESEMPIO DI LINEE MULTIPLE IN UNA TABELLA 

Gennaio 

Febbraio Mano 

questa e' la cella 1 

„ . un'altra cella. 

C '" a2 cella 3 

celi 4 

eccoavot^g 
la cella 5 

<TABLE BORDERÒ 


<TR> 

<TH>Gennalo</TH> 

<TH>Febbralo</TH> 

<TH> Bar eo</TH> 

</TR> 

<TR> 

■cTDoquesta e' la cella 1</TD> 

<TD>cella 2</TD> 

<TD>un'altro cello,<br> cella 3</TD> 

</TR> 

<TR> 

<TD>cello 4</TD> 

<TD>ecco a voi<br>lo cella 5</TD> 

<TD>cello 6</TD> 

</TR> 


</TABLE> 



VALIGN=TOP|BOTTOM|MIDDLE 


può' essere applicato ad una singola cella o ad un'intera nga 

Gennaio Febbraio Mano 


tutte allineate m alto 

ecco a voi 

la cella 2 

Celi 3 

allineata in alto 

allineata al fondo 

default allineata al 

centro 


<TA8LE BORDERÒ 
<TR> 

<TH>Gennaio</TH> 

<TH>febbcaio</TH> 

<TH>Horror/TH> 

</TR> 

<TR VALIGN”top> 

<TB>tutte allineate In alto</TB> 

<TD>ecco a vol<br>lo cella 2</TD> 
<TD>cella 3</TD> 

</TR> 

<TR> 

<TD VALIGN-top>allineata In alto</TD> 

<TD VALIGN“bottom>allineata al tondo</TD> 
<TD>detault allineaca<br>al cencro</TD> 
</TR> 

</TABLE> 


242 


MCmicrocompuIer n. 158 - gennaio 1996 













APPUNTI DI HTML 


HTML in pratica 

Nel sito Internet di MCmicrocomputer. ovviamente ospitato da MC-link 
| http://www.mciink.itl potete trovare una mia rubrica telematica con gli esempi dei te¬ 
mi trattati in queste pagine, ma anche trucchi e notizie dal mondo HTML Fatemi sapere 
ciò che ne pensate. Qualsiasi suggerimento per ampliare questo servizio sarà ben accet¬ 
to. 

Se poi volete finalmente cimentarvi con la realizzazione pratica di pagine WWW, MC- 
link ha quello che fa per voi. Come avete già letto sulle pagine di questa rivista, con MC- 
web avete la possibilità di pubblicare le vostre pagine ad un costo veramente alla portata 
di tutti Quale modo migliore per mettere in pratica ciò che vi viene presentato in questi 
articoli? D'altronde e solo provando e riprovando che si può veramente diventare un 
buon naccatiemmellista» 


ESEMPIO DI CAPTION SUPERIORE 

CAPTION superiore 
Gennaio Febbraio Marzo 

cella 1 cella 2 cella 3 


<TA8LE BORBER> 

«CAPTIC« ALIGN-top>CAPTK« superlore</CAPTIC«> 
<TP> 

<TH> Senna io</TH> 

<TH>Febbra±o</TH> 

< TH> Hat zo</TH> 

</TR> 

<TP> 

<TI»ceUa 1</TD> 

<Tl»>eeila 2</TD> 

<TT»>ceilo 3</TD> 

</TR> 

</TABLE> 


ESEMPIO DI CAPTION INFERIORE 


Gennaio Febbraio Mano 

cella I cella 2 cella 3 
CAPTION inferiore 

«TABLE BORDERÒ 

«CAPTICW ÀLIGN-bottomoA bottoni CAPTICei</CAPTICW> 
<TR> 

<TH>Gennaio</TH> 

<TH>rebbr«io</TH> 

<TH>Harro</TH> 

</TR> 

<TR> 

«TDocell» 1</TD> 

«nocella 2</T»o 
«TDocella 3</TD> 

</TR> 

</TABLE> 


sce da TD solo per il fatto di avere come 
valori di default il carattere neretto (boldl 
e ALIGN=CENTER In pratica questo tag 
viene utilizzato quando abbiamo la ne¬ 
cessità di inserire un elemento da evi¬ 
denziare in modo particolare 

<CAPTION> </CAPTION> si utiliz¬ 
za questo tag quando vogliamo dare un 
titolo alla nostra tabella Tale titolo non 
viene inserito nella tabella ma all'ester¬ 
no nella parte superiore di essa Qualo¬ 


ra volessimo che tale elemento si ven¬ 
ga a trovare sul fondo della tabella dob¬ 
biamo usare la sintassi «cCAPTION ALI- 
GN=BOTTOM> Il testo verrà sempre 
centrato rispetto alla tabella Anche 
all'interno del CAPTION può essere uti¬ 
lizzato qualsiasi comando HTML. 

Gli attributi 

Visti i principali elementi delle tabel¬ 


le, vediamo quali sono gli attributi che ci 
permettono di renderle confacenti alle 
nostre esigenze 

BORDÉR È un attributo di TABLE 
Se questo attributo è assente, nella ta¬ 
bella non verranno disegnati bordi, verrà 
comunque lasciato dello spazio tra le 
celle della stessa Quindi una tabella 
con BORDER e una senza avranno co¬ 
munque la stessa larghezza (es <TA- 
BLE BORDERÀ. 

ALIGN Se abbinato ai comandi TR 
TH o TD permette di controllare il posi¬ 
zionamento orizzontale del testo o 
dell'Immagine, all’interno della cella 
Con LEFT sarà allineato a sinistra, con 
RIGHT a destra e con CENTER al cen¬ 
tro (es <TD ALIGN=CENTER>). Se in¬ 
vece viene abbinato al comando CAP¬ 
TION permette di controllare la posizio¬ 
ne superiore (TOPI o inferiore (BOT¬ 
TONI) del titolo della tabella. 

VALIGN È un attributo di TR, TH o 
TD Permette di controllare il posiziona¬ 
mento verticale del testo, all'interno 
della cella Con TOP, sarà spostato ver¬ 
so l'alto, con BOTTONI verso il basso e 
con CENTER al centro (es. <TD VALI- 
GN=TOP>). Se il valore di VALIGN è 
BASELINE, tutte le celle della colonna 
in questione saranno allineate vertical¬ 
mente sulla stessa linea. 

NOWRAP. È un attributo di TD o TH 
(es. <TD NOWRAP>) Indica che il te¬ 
sto di una riga non deve essere spezza¬ 
to (andare a capo), anche contravvenen¬ 
do la larghezza imposta della tabella (ve¬ 
di comando WIDTH) Occhio; ciò può 
pericolosamente allargare il fronte della 
nostra tabella. 

COLSPAN È un attributo di TD o 
TH Definisce di quante colonne deve 
essere larga una singola cella (es. <TD 
COLSPAN=3>). 

ROWSPAN É un attributo di TD o 
TH Definisce di quante righe deve es¬ 
sere alta una singola cella (es. <TD 
ROWSPAN=2>). 

Un controllo Iquasi) perfetto 

Alcuni attributi ci permettono di con¬ 
trollare ancora meglio gli elementi delle 
nostre tabelle. 

BORDER=valore. Permette di dare 
alla nostra tabella la larghezza del bordo 
che desideriamo. Come abbiamo già vi¬ 
sto, un TABLE senza BORDER, non vi¬ 
sualizza il bordo, lasciando comunque 
dello spazio tra le celle Se usiamo inve¬ 
ce la formula cTABLE BORDER=0>, il 
bordo non sarà comunque visibile, e 
non verrà lasciato alcuno spazio tra le 
celle. 

CELLSPACING=valore. Indica la lar¬ 
ghezza del bordo che deve essere inse¬ 
rito tra le celle di una tabella (es. <TA- 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


243 







APPUNTI Di HTML 


BLE CELLSPACING=4>). Il valore di de¬ 
fault è 2. 

CELLPADDING=valore Indica la mi¬ 
sura dello spazio che intercorre tra il 
bordo della cella e II suo contenuto (es. 
cTABLE CELLPADDING=3>). Il valore 
di default e 1. 

WIDTH=valore o percentuale Indica 
la larghezza totale della tabella, in pixel 
o in percentuale rispetto alla grandezza 
della finestra aperta sul nostro monitor 
(es. cTABLE WIDTH=400>) Infatti se 
non definiamo una larghezza, la tabella 
tenderà ad occupare meno spazio pos¬ 
sibile, compatibilmente con il contenuto 
delle celle. Con tale controllo possiamo 
invece decidere la dimensione che più 
si adatta al nostro specifico documento. 
Tale valore può anche essere attribuito 
a TD TH (es <TD WIDTH = 25%>). 
Possiamo quindi costruire una tabella 
con colonne tutte della stessa larghez¬ 
za, o di larghezze diverse, a prescindere 
dalla lunghezza del contenuto delle cel¬ 
le. Se il contenuto di una cella supera le 
dimensioni impostate di WIDTH, il testo 
verrà spezzato e la frase, pur contenuta 
nella stessa cella, continuerà sul rigo 
seguente Se non si vuole utilizzare il 
comando WIDTH. si può forzare un te¬ 
sto a continuare sul rigo seguente utiliz¬ 
zando il già visto tag <BR>. 

Attenzione: mi smentisco subito di¬ 
cendo che non sempre questo è vero. 
Infatti, se ad esempio inseriamo in una 
cella una singola parola più lunga del 
WIDTH impostato, la tabella inserisce la 
parola per intero, ignorando il valore di 
WIDTH allargando quindi le dimensioni 
di tutte le celle di quella colonna. 

HEIGHT=valore o percentuale. Indica 
la larghezza totale della tabella, in pixel 
o in percentuale rispetto alla grandezza 
della finestra aperta sul nostro monitor 
(es. «cTABLE HEIGHT=400>). Può esse¬ 
re un attributo di TABLE, TR, TH o TD 

Quando una cella non contiene ele¬ 
menti come ad es. <TDx/TD>, non 
sara visualizzata come una cella vuota, 
bensì come un rettangolo pieno, senza 
bordatura. Se desiderate invece una 
cella vuota anche a video, usate la sin¬ 
tassi <TDxBRx/TD>. 

Per concludere vi invito a valutare le 
vere potenzialità delle tabelle che, ripe¬ 
to, non si limitano alla sola tabella- 
zione di dati È l'unico modo che ab¬ 
biamo per inserire elementi in un punto 
specifico e preciso della pagina, tanto, 
con BORDER=0, nessuno si accorgerà 
di essere di fronte ad una tabella, se 
non andando a leggere il documento di 
origine. Buona strada. Mg 


Giuliano 8osclv è raggiungibile su MC-link alla ca¬ 
sella MC9706 e su Internet all'indirizzo 

I J 


TABELLA NELLA TABELLA 


1 2 

3 

AB 

CD 

4 5 

6 


«TABLE BORBER» 

<TR> <1— riga 1, tabella 1 —> 

<TD>1</Tt» 

<TB»2«/TD> 

<Tt»3 

«TABLE 80BDEP> 

<TR> <1— riga 1, tabella 2 —> 
<TB»A«/TD> 

<TD>B<yTD> 

</TP» 

<TR> <1— riga 2, tabella 2 
«TD»C«/TD» 

<TD»D</TD> 

</TR» 

«/TABLE» 

</TD> 

</TR> 

<TR> <1— riga 2, tabella 1 —> 

<TD»a«/TB» 

«TD>5«/TD> 

«TB»6«/TB> 

</TR> 

«/TABLE» 


ESEMPI DI TABELLE CON WIDTH 


cella 1 

cella 2 

cella 3 

cella 4 


«TABLE BORBER UlBTH-"50t"> 

«TRxTCocella l</TDxTD»cel!a 2«/TB> 
</TR> 

<TRXTB>cella 3</TD>«TB»cella 4</TD> 
</TR» 

«/TABLE» 


effetto Hi WIDTH sulla larghezza delle celle 

2 

3 

4 


«TABLE BORBER »IDTH—100-» 

<TRxTB>et(etto di VIOTH sulla larghetta delle celle«/TD><TD»2«/TD> 
</TR> 

<TRXTD>3</TBXTD>4</TP> 

</TR> 

</TABLE> 


CENTRARE LA TABELLA SULLA PAGINA 


A 

B 

C 

D 

E 

F 


«CENTER» 

«TABLE BORBER »IBTH-"50*”» 


<TR> 



</TF> 

<TR> 

<n»À</TD> <n»8</TI» 

<TD>C«/TB» 

</TR> 

<TD>D</TD> <TH>E</TD> 

<TD»r</TB> 


«/TABLE» 

«/CENTER» 


244 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 











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passeggiata un po' 
per lo Smau 

di Giorgio Banaudi 


Si può capire lo stato di salute di una 
persona dalle cose che mangia o che in¬ 
dossa; uno sguardo alla vetrina informa¬ 
tica dello Smau permette di cogliere le 
tendenze e i gusti in svariate direzioni. 
Nel campo della scuola e della didattica 
una mostra può rivelarsi più interessan¬ 
te di un catalogo o di una recensione. Ci 
sono molte ottiche per guardare una 
mostra, vasta e complessa, che ha la 
pretesa di mostrare le mille sfaccettatu¬ 


re del complesso mondo dell'informati¬ 
ca. 

Nell'edizione ‘94 di Smau esisteva un 
percorso didattico, ideato per facilitare 
la ricerca di prodotti pensati per la scuo¬ 
la. La mappa era molto contorta, com 'è 
logico, ma esisteva, bastava migrare da 
uno stand all'altro seguendo le frecce 
del percorso segnato; quest'anno, il la¬ 
voro di ricerca era affidato al visitatore, 
ma una selezione veloce ed efficiente 


diversa 


era poco praticabile, un po' per colpa 
dei tempi esigui e un po' per gli spazi 
enorm ; da percorrere. 

Ecco allora nei paragrafi successivi 
una veloce rassegna, parziale e sogget¬ 
tiva come d'obbligo, suddivisa nei due 
filoni dell'hardware e del software, un 
reportage finalizzato a rintracciare, an¬ 
che se a distanza di tempo dall'edizione 
dello scorso Smau, i prodotti e le inno¬ 
vazioni legate al mondo della scuola. 


Immaginiamo lo stupore di un ar¬ 
cheologo tra due o trecento anni, men¬ 
tre aggirandosi negli scantinati di uno di 
quei misteriosi edifici che noi, oggi, chia¬ 
miamo «scuole»; avrà sicuramente il 
suo da fare per comprendere a cosa po¬ 
tevano servire tutte quelle anticaglie che 
gli armadi conserveranno ancora intatte: 
proiettori, lavagne luminose, schermi 
polverosi, vecchi computer con le sche¬ 
de sparpagliate... Forse, penseranno 
che le vacanze estive erano state ideate 
per poter dare il tempo ai bidelli di rimet¬ 
tere in ordine tutti quegli aggeggi! 

La visita ad una mostra di informatica 
può essere una buona occasione per fa¬ 
re il punto su tutti i prodotti e le tecnolo¬ 
gie che il mercato offre attualmente alla 
scuola, senza dover attendere qualche 
secolo e senza improvvisarci detective 
per scoprire quello che già oggi popola 
gli scaffali e le aule di molte scuole; a 
questo punto, cosa c'è di meglio, in Ita¬ 
lia, dello Smau? Questo spettacolo im¬ 
ponente che si replica quasi in concomi¬ 
tanza con l'apertura dell'anno scolastico 
è per molti versi un po' confusionario; 
vengono presentate in meno di una set¬ 
timana, con grande dispiego di mezzi, 
tutte le novità dei vari settori informatici, 
dai nuovi computer alle periferiche piu 
innovative, dall’ultimo sistema operativo 
al software multimediale, con la pretesa 
di soddisfare le più disparate curiosità, 
dall'esperto smaliziato al ficcanaso occa¬ 
sionale. 

Ci sono molte ottiche per guardare 
una mostra, vasta e complessa come lo 
Smau e crediamo che possa interessare 
anche un docente o un genitore sensibi¬ 
le all’uso di questi potenti strumenti nel 


campo dell'istruzione; in questa sede si 
possono sicuramente trovare suggeri¬ 
menti. piste stimolanti e risposte già 
realizzate a partire da ciò che la tecnolo¬ 
gia, spesso, raggiunge ed msegue per 
tutt'altri scopi D'altra parte il computer 
stesso, che oggi rappresenta lo stru¬ 
mento principale per chi lavora con la 
scrittura e l'informazione verbale, rap¬ 
presenta quasi una ricaduta tecnologica 
rispetto agli obiettivi puramente mate¬ 
matici e formali previsti dai primi pionie¬ 
ri. 

Azzardando un paragone: la vetrina 
dello Smau si comporta come un ric¬ 
chissimo prodotto multimediale, dalle 
mille piste e dai mille risvolti; un mare 
potenzialmente ricco di rotte valide (e la 
guida interattiva, che ha preso il nome 
dal navigatore Magellano, conferma 
questa ipotesi) da solcare in poco tempo 
e con buone gambe! Una visita ai ruti¬ 
lanti padiglioni permette anche di coglie¬ 
re risposte ad alcune domande sintoma¬ 
tiche e consente di toccare con mano il 
livello di attenzione decretato dalla so¬ 
cietà al mondo dell'istruzione: c'è inte¬ 
resse per il mondo della scuola? Esiste 
una sensibilità didattica nel proporre 
strumenti informatici? In che direzione 
conviene orientare i possibili percorsi di 
alfabetizzazione informatica? 

L'enfasi decretata ad alcuni eventi 
quali Windows 95, i nuovi processori, le 
nuove macchine multimediali, possono 
disorientare chi cerca contenuti e vor¬ 
rebbe dare agli strumenti solo il ruolo 
che compete loro; ma questo settore è 
un ibrido che si autoalimenta e fa della 
propria conoscenza un punto di forza, 
ignorando il quale si rischia di non co¬ 


gliere il continuo processo culturale che 
sta forgiando la nostra società odierna e 
con dinamiche non sempre chiare, il no¬ 
stro mondo di domani. 

A onor del vero nell'edizione '94 esi¬ 
steva un percorso didattico, pensato per 
facilitare la ricerca di prodotti finalizzati 
alla scuola. La mappa non era proprio li¬ 
neare ed a seguirla tutta si rischiava una 
citazione ad honorem come maratoneti 
dell'anno, ma se non altro esisteva ed 
era visibile; quest'anno, nonostante le 
postazioni informative disseminate con 
abbondanza (ma perennemente assedia¬ 
te dalle persone), il lavoro di ricerca era 
appannaggio esclusivo del visitatore, e 
cosi una selezione completa ed efficien¬ 
te era poco praticabile. Ci vorrebbe una 
bella routine di ottimizzazione dei per¬ 
corsi da effettuare per visitare l'insieme 
di stand che interessano maggiormen¬ 
te... Come docente questo era comun¬ 
que il percorso che mi interessava, ed 
ecco allora un resoconto, parziale e sog¬ 
gettivo logicamente, delle tecnologie 
che si rivolgono in un modo o nell’altro 
verso il mondo della scuola. 

Hardware: 

reti didattiche e aule cablate 

Se in principio era il computer, esibito 
dal professore come oggetto a sé stan¬ 
te, con i tasti da pigiare a turno, oggi la 
situazione abituale è quella dell'aula di 
informatica con diverse postazioni disse¬ 
minate nella sala o nella scuola; come 
corollario nasce ben presto la necessità 
di razionalizzare tutte queste apparec¬ 
chiature con un collegamento in rete per 
condividere i dati, gli hard-disk, le stam- 


2^6 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 







COMPUTER & SCUOLA 


pariti e distribuire meglio le preziose ri¬ 
sorse informative; ma non basta ancora, 
perché le esigenze e i progetti seguono 
inevitabilmente l’evoluzione tecnologica 
che, pur non essendo pensata espressa- 
mente per utilizzi didattici, rivela poten¬ 
zialità accattivanti, tali da affascinare do¬ 
centi e alunni; diventa cosi inevitabile 
che ci si orienti sempre più verso un'au¬ 
la multimediale, dove il computer diven¬ 
ta lo strumento in grado di espletare di¬ 
verse funzioni: corsi di informatica, lava¬ 
gna distribuita, corsi di lingua, attività 
collaborative (workgroup), musica, simu¬ 
lazioni di fisica, ecc, ecc. 

È evidente per quale motivo le esi¬ 
genze di una scuola sono ben diverse da 
quelle della gestione di un'azienda o di 
uno studio notarile; le diverse soluzioni 
di rete commerciale presenti sul merca¬ 
to possono offrire alcuni strumenti utili, 
ma una rete didattica ha bisogno di fun¬ 
zioni particolari che sarebbero inutili in 
contesti diversi. Ad esempio, è indi¬ 
spensabile poter inviare a tutti gli scher¬ 
mi la medesima immagine, che può es¬ 
sere prelevata da programmi in esecu¬ 
zione su una qualunque macchina, un fil¬ 
mato proveniente da un videoregistrato¬ 
re, un segnale televisivo o un prodotto 
interattivo eseguito da CD. Le normali 
reti m tecnologia Ethernet o Token Ring 
sono nate per la condivisione di dati e 
programmi, ma il segnale video non è di 
primaria importanza; ecco allora che 
quasi tutte le reti didattiche, pur appog¬ 
giandosi a installazioni standard (Novell. 
Lantastic.,.) prevedono una gestione tra¬ 
sparente del segnale video, prelevato e 
distribuito mediante hardware aggiunti¬ 
vo. Altre funzioni tipiche necessarie al 
docente sono quelle di lavagna distribui¬ 
ta, che prevede anche la possibilità di 
«passare il gessetto» ad un qualunque 
alunno per far vedere a tutta la classe 
come svolgere una data operazione. Si¬ 
gnifica in pratica che le periferiche di in¬ 
put devono poter essere scambiate in 
maniera flessibile ed efficiente (e se la 
tastiera non presenta un grosso proble¬ 
ma, il mouse già complica la situazione). 

Per finire, il professore potrebbe ave¬ 
re la necessità di momtorare (audio e vi¬ 
deo. s’intende) il lavoro svolto dagli alun¬ 
ni, senza che l’alunno si accorga dello 
sguardo «scrutatore», una funzione si¬ 
mile sarebbe inammissibile in ambito di¬ 
verso! 

Le reti didattiche risolvono queste 
problematiche con soluzioni hardware 
proprietarie, che collegano le diverse 
macchine sia a livello di trasferimento 
dati che di segnale video; spesso la re¬ 
gia di tutto ciò viene effettuata median¬ 
te un’apposita centralina o un computer 
adibito a supervisore della rete; se poi si 

MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


vogliono realizzare prodotti in grado di 
erogare anche corsi di lingue, la struttu¬ 
ra si articola ulteriormente, dovendo ge¬ 
stire dati che abitualmente vengono ela¬ 
borati in modo analogico (il registratore 
a cassette è ancora la soluzione più dif¬ 
fusa in questo ambito). 

Allo Smau erano presenti reti didatti¬ 
che, alcune solo sulla carta o in configu¬ 
razione ridotta, altre con installazioni 
complete ed operative Praticamente ri¬ 
sulta coperta solo la piattaforma MS- 
DOS. 

- Teachnet 

È una rete didattica hardware, traspa¬ 
rente (cioè l’alunno o il docente non de¬ 
ve preoccuparsi di eseguire programmi 
particolari e complicati per svolgere le 
diverse funzioni, che sono pilotate con 
un telecomando), installabile anche su 
aule già costituite, fino ad un massimo 
di 30 posti, ognuno con un pulsante di 
chiamata e 3 prese per cuffia/microfono 
m modo che ogni postazione possa ser¬ 
vire due studenti, è possibile il colloquio 
pubblico o privato di ogni alunno con il 
docente e viene logicamente gestita 
una coda di attesa per le chiamate; con¬ 
sente diversi usi trasversali (informatica, 
multimedia, linguistica, gruppi di lavoro), 
ed è possibile aggiornarla e configurarla 
in tappe successive. La trasmissione di 
dati e file può avvenire tramite porta se¬ 
riale e ci si può appoggiare ai diversi pro¬ 


Indirizzi utili 

■ Teachnet 

Questa rete didattica è distribuita dalla 
Datim, per informazioni ci si può rivolge¬ 
re ai concessionari IBM piu attrezzati. 

■ Didanet e Didalab 

Sono prodotti della Informatica System, 
partner della Olivetti, Via Mondovì Piaz¬ 
za, 8 - 12084 Vicoforte (CN)- Tel.. 
0174/563095 

■ Opera Multimedia 

Via Lorenteggio, 257 - 20152 Milano 

Tel : 02/48364556 

e-mail looera muitimeaiai9ioi.il 

■ Utet 

Corso Raffaello, 28 -10125 Torino 
Tel : (N.verde) 167-811096 

■ Edite! 

Via Savona, 112/A -20144 Milano 
Tel.: 02/48952533 Fax. 02/48954414 

■ Finson 

Via Montepulciano, 15-20014 Milano 

Tel. 02/66987036 

e-mail: MC8468@MCLINK IT 


grammi già esistenti; è possibile anche 
inviare contemporaneamente lo stesso 
file a tutta la classe, in un’unica soluzio¬ 
ne. È compatibile con Windows e le in¬ 
stallazioni già operative in Italia sono cir¬ 
ca 800. Tra l’altro, è praticamente im¬ 
possibile isolarsi o uscire dalla rete, nep¬ 
pure accidentalmente, e questo può es¬ 
sere un valido «recinto», anche per gli 
studenti troppo smanettoni. 

- Didanet 

La Informatica System, una dinamica 
ditta del monregalese, ha progettato e 
messo sul mercato la rete Didanet: si 
tratta anche qui di una rete hardware 
che permette la condivisione di svariate 
fonti di input (CD-ROM, TV, videoregi¬ 
stratore, telecamera, antenna satellita¬ 
re...) e che consente la fruizione di 
software e prodotti multimediali sulle di¬ 
verse postazioni, senza che queste sia¬ 
no già predisposte per un utilizzo in rete. 
Didanet può essere installata su compu¬ 
ter MS-DOS compatibili e le richieste 
hardware non sono eccessive: un 486 
per la postazione del docente e dei sem¬ 
plici 386sx per gli alunni sono sufficienti 
per un'implementazione di partenza Su 
questa base si possono poi aggiungere 
moduli per aumentarne le funzioni ad 
esempio, Didalab che permette di crea¬ 
re un completo laboratorio linguistico di¬ 
gitale, m grado di gestire fino a tre po¬ 
stazioni audio per ogni computer Per 
semplificare la strumentazione è stata 
fatta la scelta di non utilizzare il classico 
registratore a cassette, bensì l’hard-disk. 
Con il microfono integrato si registra e si 
comprime l’audio digitale su file; dato 
che i tempi di registrazione per scopi di¬ 
dattici sono solitamente brevi, l'occupa¬ 
zione dello spazio su hard-disk risulta 
compatibile con un normale lavoro di 
classe; comunque è sempre possibile ri¬ 
versare su registratore gli esercizi svolti 
utilizzando i connettori stereo di ogni 
scheda. Conoscendo poi le esigenze 
reali delle scuole ogni computer viene 
visto dalla rete didattica come due di¬ 
stinte postazioni audio, e il docente può 
inserirsi, monitorare e colloquiare con i 
singoli studenti. 

Il registratore digitale permette inoltre 
di eliminare i tempi morti del riavvolgi¬ 
mento del nastro o della ricerca appros¬ 
simata. consentendo quindi all’alunno di 
concentrarsi sul lavoro didattico senza 
mutili preamboli o contorni, verificando il 
grado di somiglianza della propria voce 
con quello della lezione. 

- Gli altri 

Ci sono in commercio altre reti didat¬ 
tiche che preferiscono invece conserva¬ 
re il registratore a cassette, ma ne facili- 

247 





COMPUTER & SCUOLA 


tano l'uso simulando i comandi sul mo¬ 
nitor del PC; in questo caso il laboratorio 
linguistico rimane operativo anche senza 
attivare la parte prettamente informati¬ 
ca. 

Alcune erano a disposizione del pub¬ 
blico e venivano utilizzate per svolgere 
corsi e presentazioni di novità software; 
erano solitamente affollate da curiosi e 
sperimentatori, cioè quel tipo di utenti 
che ogni professore vorrebbe avere in 
classe, ma che non sempre è presente 
in misura massiccia nelle nostre aule. 
Un uso realistico di queste strumenta¬ 
zioni andrebbe effettuato con alunni e 
classi ordinarie, nella normale vita scola¬ 
stica; quelle situazioni in cui ci si rende 
conto che il non avere una postazione 
per alunno comporta fastidi notevoli e ri¬ 
tardi operativi che nemmeno la compe¬ 
tenza e preparazione del docente più 
esperto possono risolvere. Ma questo 
non è certo un problema che può trova¬ 
re risposta nei meandri dello Smau! 

Sempre continuando il giro esplorati¬ 
vo faceva capolino ogni tanto la curiosità 
di rintracciare la «macchina ideale» per 
un uso scolastico: uno strumento sem¬ 
plice, robusto, efficiente, senza fronzoli 
e senza appendici fastidiose (cosa non 
sono capaci di fare i ragazzi con un sem¬ 
plice cordone del mouse!), insomma; 
una chimera didattica. 

Ma per quanto riguarda i computer è 
piuttosto difficile trovare qualcosa di par¬ 
ticolarmente innovativo e tantomeno de¬ 
finitivo; m compenso crescono le presta¬ 
zioni, si riducono gli ingombri e diminui¬ 
scono i costiI Con il prezzo di un compu¬ 
ter di tre o quattro anni fa oggi possia¬ 
mo tranquillamente portarci in classe un 
veloce sistema multimediale, completo 
di monitor a colori, lettore di CD-ROM, 
scheda musicale e altoparlanti. Peccato 
che i docenti siano ancora costretti a di¬ 
stricarsi tra tecnicismi e virtuosismi 
hardware, col rischio di confondere la 
compatibilità in lettura dei CD-I con quel¬ 
la dei Photo-CD 

Altri apparati multimediali, schermi, 
videoproiettori, tastiere ergonomiche, 
erano disseminati ovunque e suggeriva¬ 
no possibili utilizzi didattici ben più sti¬ 
molanti delle aride proiezioni di dati 
aziendali o di presentazioni pubblicitarie. 

La pervasività di questi strumenti co¬ 
mincia a notarsi per il fatto che ormai 
non si notano più: i computer si confon¬ 
dono con i videoregistratori mentre i let¬ 
tori di CD si camuffano da walkman, fa¬ 
cilitandone l'uso anche da parte di per¬ 
sone poco attratte dalle tastiere. L'ulti¬ 
ma creatura dell'Olivetti, l'Envision (pro¬ 
vato nello scorso numero di MCmicro- 
computer), con la sua apparenza di im¬ 
pianto hi-fi, incute meno timori di analo¬ 
ghi computer seri e poiché «cambiare 


programma» diventa più intuitivo che 
«caricarlo ed eseguirlo» anche un do¬ 
cente poco abituato alla tastiera potreb¬ 
be correre il rischio di utilizzarlo! 

Software 

Dopo la scorpacciata dedicata 
all'hardware passiamo a qualcosa di più 
leggero, ma sicuramente più significati¬ 
vo per i contenuti che può trasmettere e 
per le attività che consente di svolgere. 
Da buon scolaro ho provveduto a riempi¬ 
re la cartella, pardon, lo zaino, di prodotti 
e materiali didattici, con la piacevole sor¬ 
presa che il bottino raccolto era notevol¬ 
mente più leggero dei basti da sherpa 
himalaiano che ogni mattina i ragazzi 
della mia scuola si portano sulle spalle. 
A quando i libri di testo su comodi CD¬ 
ROM? 

Non è nemmeno il caso di ricordare 
come, nel giro di pochi mesi, il supporto 
dominante per la distribuzione del 
software sia mutato con una netta mi¬ 
grazione dal floppy disk al CD-ROM I 
motivi sono evidenti: mimmo ingombro, 
nessuna parte in movimento, enorme 
capacitò di archiviazione... Allo Smau se 
ne trovavano molti, anche in omaggio, in 
ogni angolo e per tutte le esigenze. La 
diffusione capillare e i costi ridotti hanno 
fatto sì che un lettore per CD costi me¬ 
no di un normale hard-disk. 

È vero, sono ancora un po' lenti, ma 
nel giro di un paio di anni la velocità è 
aumentata di otto volte. La loro diffusio¬ 
ne è imponente, soprattutto nel settore 
domestico e i ragazzi, ben prima delle 
scuole, sono tra i primi consumatori di 
questi oggetti, specialmente se si rivol¬ 
ge l'attenzione ai videogame (ci sono al¬ 
meno cinque giochi su CD per ogni tito¬ 
lo educativo). Esiste comunque una nu¬ 
trita schiera di editori e produttori parti¬ 
colarmente attenti al mondo della scuola 
e impegnati nella produzione di materia¬ 
le didattico, alcuni per vocazione lunga¬ 
mente coltivata, altri che si sono tuffati 
in questo settore da poco. La qualità 
non è uniforme e la scelta a scatola 
chiusa risulta sempre più difficile. 

Una serie di veloci cenni può essere 
utile a delineare alcuni prodotti interes¬ 
santi. 

- Opera Multimedia 

Lo sappiamo, è una casa editrice del 
gruppo Olivetti e si avvale di collabora¬ 
zioni prestigiose (CNR, WWF, Le Scien¬ 
ze, ecc.) per realizzare titoli di alta qua¬ 
lità in un'ottica internazionale e quindi 
multilingue: al suo attivo troviamo già 
una ventina di titoli, alcuni molto inte¬ 
ressanti sotto il profilo didattico, come 
Ecolandia, Il mondo della Savana. Il Bel 
Paese e soprattutto l'Enciclomedia, cu¬ 
rata da Umberto Eco, che affronta con 
ampio respiro il complesso periodo del 
'600 e prossimamente coprirà le tappe 
successive (il volume dedicato al '700 


sarà ultimato proprio nel 1996). 

E proprio la strada delle enciclopedie 
multimediali o che prevedano un qual¬ 
che supporto informatico sembra esse¬ 
re, di questi tempi, uno svincolo auto- 
stradale nelle ore di punta: una lunga fila 
di editori sta facendo la coda per non ar¬ 
rivar tardi! 

- Utet 

Ha realizzato Prima, un'enciclopedia 
per ragazzi composta da normali volumi 
di testo, ma con un’estensione multime¬ 
diale. al momento distribuita ancora solo 
su dischetti e considerata più come sup¬ 
porto al testo cartaceo per gli approfon¬ 
dimenti e le ricerche che opera a sé 
stante. Questo software è suddiviso in 
due nuclei principali: uno dedicato alle ri¬ 
cerche mediante computer (consente di 
effettuare la ricerca di parole chiave e in¬ 
vita ad integrare fonti diverse sul mede¬ 
simo argomento) e l'altro dedicato alla 
storia (corredato di una ricca cronologia 
del pianeta terra, una mappa dei 200 av¬ 
venimenti più significativi dell'umanità 
ed un atlante geo-storico). Una compia¬ 
cente intesa con i ragazzi alle prese con 
le fatidiche ricerche si può notare nelle 
funzioni di ricerca automatica e copiatu¬ 
ra su disco che consente di preparare il 
materiale da stampare in bella copia per 
il professore C'è di più che è possibile 
lanciare una voce del menu che compila 
in modo automatico l'indice di tutte le 
parole collegate al soggetto richiesto 
La scelta del supporto sul quale distri¬ 
buire il prodotto risulta piuttosto ingom¬ 
brante: 13 dischetti contengono il modu¬ 
lo per le ricerche al computer e altri 10 
sono per la sezione storica; già in fase di 
preparazione il CD che conterrò tutto, 
ma la scelta è dettata anche dal fatto 
che la fascia di utenti che si vuole coin¬ 
volgere non dispone, solitamente, di 
macchine equipaggiate con lettori di CD; 
sempre in quest'ottica il software non 
ha bisogno di Windows per girare e si 
accontenta di macchine 386 con un solo 
Mbyte di RAM; indispensabile invece, 
ed è logico per un pubblico di ragazzi, la 
scheda audio. 

- De Agostini 

Proseguendo alla ricerca di enciclope¬ 
die con supporto informatico non pote¬ 
vamo mancare lo stand della De Agosti¬ 
ni (anzi, ce n'erano due, contando quello 
riservato ai prodotti giuridici), che final¬ 
mente è giunta in porto con la sua pri¬ 
ma, ambiziosa, opera multimediale: Ge- 
dea, una smisurata enciclopedia conte¬ 
nente il testo degli oltre 20 volumi carta¬ 
cei che fanno parte integrante ed ac¬ 
compagnano il CD-ROM, con possibilità 
di ricerche sofisticate, un dizionario dei 
termini e una galleria di temi selezionati. 
La scelta di non effettuare un taglio net¬ 
to con la tradizione culturale del libro ap¬ 
pare al momento piuttosto indovinata: 
l'utente tipo di quest'opera non si è an- 


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MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 



COMPUTER & SCUOLA 


cora rassegnato alla scomparsa del sup¬ 
porto cartaceo e la qualità finale di una 
stampa, di una cartina geografica o la 
comodità del colpo d'occhio su vaste 
porzioni di testo sono ancora prerogati¬ 
ve che il supporto informatico non rie¬ 
sce a soddisfare esaurientemente Do¬ 
po aver visionato le versioni precedenti 
sui due demo distribuiti in attesa della 
versione finale, sarà necessario un pe¬ 
riodo di uso concreto per visionare que¬ 
sto voluminoso (in tutti i sensi!) prodot¬ 
to, avremo quindi probabilmente modo 
di parlare ancora di questo strumento 
culturale 

- Editel 

Anche la Editel, nata cavalcando fin 
dal 1987 l’onda del multimediale, era 
presente con il suo ricco catalogo di tito¬ 
li, che non hanno quasi bisogno di pre¬ 
sentazione (molti sono già stati illustrati 
sulle pagine di questa stessa rivista: il di¬ 
zionario Devoto-Oli, la Divina Comme¬ 
dia, i Vangeli, l'Odissea..,); le numerose 
novità sono un indice evidente dell’im¬ 
pegno che la software-house dedica al 
settore e della richiesta del pubblico; se 
alcuni dei primi titoli erano piuttosto 
semplici e poco pretenziosi, i nuovi pro¬ 
dotti promettono un’interattività maggio¬ 
re e un uso del media più accorto e raffi¬ 
nato, Stanno per arrivare cataloghi e iti¬ 
nerari multimediali nel campo storico (I 
Fenici, Il tesoro dei Dogi), botanico (Flo¬ 
ra e fauna d’Europa, La bottega delle er¬ 
be medicinali) ed è già stato recensito 
nella rubrica dedicata ai CD-ROM un 
viaggio interattivo nell’affascinante Ac¬ 
quario di Genova (che è già presente an¬ 
che su Internet, con la sua pagina infor¬ 
mativa), sicuramente un metodo effica¬ 
ce per risparmiarsi le code interminabili 
che questo splendido pezzo di mare in 
porto colleziona da diversi mesi 

- Fmson 

La nostra esterofilia è piuttosto famo¬ 
sa e spesso i prodotti «made in Italy» ri¬ 
schiano di passare in sordina o di essere 
considerati meno validi; in questo cam¬ 
po la Fmson va un po' controcorrente; si 
tratta di una ditta che ha coraggiosa¬ 
mente affrontato il mercato e che si av¬ 
vale del contributo di programmatori ita¬ 
liani distribuendo prodotti validi e dal 
prezzo contenuto. Dopo aver appronta¬ 
to, in un primo tempo, un listino di titoli 
casalinghi e generici si dedica attual¬ 
mente anche alla realizzazione di 
software didattico più ambizioso, come i 
corsi di lìngua e la collana Magisteri una 
serie di questionari con un'ampia raccol¬ 
ta di test a scelta multipla su argomenti 
delle piu svariate discipline, con partico¬ 
lare attenzione agli ambiti umanistici. Vi¬ 
sto il successo di questa iniziativa sono 
ora in fase di preparazione alcuni titoli su 
CD. con la stessa strategia ma con un 
apparato iconografico e testuale ben piu 
ricco. Un ambito curato con particolare 


attenzione è quello dell'apprendimento 
delle lingue, da sempre un territorio di 
caccia molto conteso dalle case editrici, 
costantemente alla ricerca di strumenti 
in grado di soddisfare le esigenze 
dell'autodidatta e quelle del gruppo-clas¬ 
se La proposta Finson riguarda l'ap¬ 
prendimento delle principali lingue euro¬ 
pee (inglese, francese, tedesco e spa¬ 
gnolo) e ogni corso si articola in nove 
volumi, tre per ciascun livello (elementa¬ 
re, intermedio e avanzato); l'opera viene 
distribuita su floppy (uno per ogni volu¬ 
me) oppure su tre CD (uno per livello). 
Chiaramente il CD si è ormai rivelato 
l'antagonista vincente nel confronto con 
quei corsi di lingua basati su audiocas¬ 
sette, ma in una fase di transizione sono 
possibili ancora le soluzioni ibride; infatti, 
oltre al software «classico» la casa edi¬ 
trice ha predisposto una sene di riviste 
per lo studio delle lingue con un suppor¬ 
to misto (audiocassetta e floppy). 

Oltre ai corsi di lingua sono presenti 
in catalogo una serie di programmi pen¬ 
sati per l’uso domestico dei ragazzi della 
scuola media inferiore e superiore; que¬ 
sta collana, denominata Esplorando, cer¬ 
cherà di privilegiare la presentazione vi¬ 
siva e grafica su quella testuale, proprio 
per avvicinare maggiormente i ragazzi a 
temi solitamente ostici (tra i titoli trove¬ 
remo, a partire dal 96: Geometria e Ma¬ 
tematica per le medie inferiori, poi Chi¬ 
mica e Fisica). Tra le uscite piu recenti 
sono contemplati prodotti di supporto al¬ 
lo studio come traduttori plurilingue, 
presentazioni fotografiche di città d'arte, 
simulazioni di esperimenti di fisica e chi¬ 
mica, giochi di simulazione a carattere 
storico... 

- Tecniche Nuove 

Continuando a girare tra i padiglioni ci 
si può far sorprendere da una voce sua¬ 
dente che invita all'uscita mentre siamo 
ancora a curiosare tra gli scaffali che 
presentano diversi titoli introduttivi ai va¬ 
ri settori emergenti (multimedialità, ani¬ 
mazione. telecomunicazioni), e una di¬ 
screta serie di prodotti con CD multime¬ 
diali allegati Nel catalogo di Tecniche 
Nuove sono inoltre presenti alcune rac¬ 
colte di software educativo per bambini 
e ragazzi, sia pure in lingua inglese. Pos¬ 
sono risultare interessanti, per i docenti 
che si impegnano nel realizzare semplici 
prodotti multimediali, i testi della collana 
Multimedialità che illustrano passo pas¬ 
so le tecniche e i materiali da usare per 
realizzare animazioni e presentazioni, un 
settore che sicuramente affascina molti, 
ma che richiede competenze e cono¬ 
scenze non banali e poco sensate da im¬ 
provvisare 

Ormai stremati dal «tour de force» ra¬ 
cimoliamo qualche catalogo, qualche 
chilo di dépliant e ci avviamo all'uscita 
anche se il panorama non finisce qui. 
molte altre erano le case editrici e i pro¬ 
duttori software che esponevano pro¬ 


dotti pensati per la scuola: dalla Zani¬ 
chelli con i suoi dizionari multilingue alla 
McGraw-Flill che sciorinava in bella mo¬ 
stra diversi volumi didattici sui principali 
temi informatici, spesso corredati da 
CD-ROM, non trascurando naturalmente 
la Microsoft, che con la sua linea «ho- 
me» mette in evidenza titoli molto inte¬ 
ressanti, quali l'enciclopedia Encarta 95 
(per ora solo in inglese), Musical Instru¬ 
ments, Beethoven, Mozart e Stravinsky 
per l'area musicale e, sul versante 
scientifico, Dinosauri o Animali da sco¬ 
prire, uno dei pochi titoli in italiano, 
spesso acquistato a scatola chiusa solo 
per questo motivo 

La biblioteca prossima ventura 

Il mondo dell'informatica sembra qua¬ 
si crogiolarsi in questo supplizio dì Tan¬ 
talo, ci si muove costantemente alla ri¬ 
cerca di una situazione di equilibrio, ma 
appena ci si illude di aver trovato una 
piazzola tranquilla e stabile, ci si ritrova a 
dover fare i conti con nuovi prodotti, 
nuove idee, nuovi strumenti e nuovi pa¬ 
radigmi didattici; è illusorio credere che 
se non venissero sfornati continuamen¬ 
te nuovi prodotti il mercato potrebbe 
stabilizzarsi. Andiamo sempre alla ricer¬ 
ca di qualcosa di più, di meglio, dì oltre, 
m alcuni casi questa corsa alla ricerca 
del più potente e del più veloce è pura¬ 
mente fine a se stessa, senza una reali¬ 
stica aderenza alle necessità, ma tant'è, 
la legge del mercato ha le sue ragioni 
che un pedagogista non potrà mai far 
sue... 

Nell'attesa che inizino a sorgere bi¬ 
blioteche fornite di sezioni multimediali, 
dove alunni e docenti possano consulta¬ 
re questi titoli, non sempre dai prezzi 
popolari, il rischio è quello di non poter 
scegliere con chiarezza, di non poter de¬ 
cidere certi obiettivi didattici svincolan¬ 
dosi dai dettami delle anteprime 

Il condizionamento rimane forte e 
sempre più le conoscenze tecniche si 
sovrappongono alle necessità pedagogi¬ 
che Serpeggia poi il sottile dubbio che 
se la scuola non sarà in grado di affron¬ 
tare in modo competente e maturo que¬ 
sto nuovo ambito della trasmissione di 
informazioni, le persone, e anche i ra¬ 
gazzi, potrebbero rivolgersi direttamente 
ad altre fonti, quasi snobbandola e svuo¬ 
tandola del suo compito. Comunque 
questa ipotesi, prevista tempo fa da pe¬ 
dagogisti del calibro di lllich e propugna¬ 
ta inconsapevolmente da molti altri, po¬ 
trebbe aprire scenari nuovi e favorire un 
ripensamento profondo di ciò che la 
scuola rappresenta: una sfida stimolante 
e da valutare con attenzione. Speriamo 
che a coglierla non siano solo i program¬ 
matori ed i commercianti! MS 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


249 




I 


Il 13° Campionato del Mondo di Scacchi 

per Microcomputer 

Si è svolto nello scorso ottobre in Germania il 13° Campionato del Mondo di Scacchi 
per Microcomputer. A differenza del Campionato Mondiale per Computer, la cui ultima 
edizione si è svolta ad Hong Kong a maggio 1995, questa edizione per Microcomputer 
è riservata ai programmi commerciali per PC ed esclude quindi mainframe e macchine 
sperimentali Ha vinto, dopo uno spareggio finale, M Chess Pro 5.0 di Marty Hìrsch 


di Corrado Gius tozzi 


Periodo ricco di eventi 
informatico-scacchistici, 
questo. E dunque per tener¬ 
vi allenati sull'argomento, 
soprattutto in vista del fatidi¬ 
co incontro fra Kasparov e 
Deep Blue che si terrà il 
prossimo mese, eccomi 
nuovamente a parlarvi di 
scacchi e computer 

D'altronde proprio lo scor¬ 
so mese, raccontandovi nel¬ 
le pagine di Scacchi dell'in¬ 
contro fra Carlo D'Amore e 
M Chess Pro 5.0, vi avevo 
promesso che mi sarei occu¬ 
pato su Intelligiochi di que¬ 
sto campionato, svoltosi po¬ 
chi giorni dopo il match di 
Salsomaggiore e nel quale 
M Chess ha guadagnato il ti¬ 
tolo mondiale. 

Eccomi dunque qui a 
mantenere la parola ed a 
raccontarvi di questa impor¬ 
tante sfida, organizzata pres¬ 
so l'Università di Paderborn 
in Germania, che ha visto 
combattersi sulla distanza di 
undici turni ben trentaquat- 
tro programmi. 

In più, rimanendo sempre 
più o meno in tema, vedre¬ 
mo anche un'altra cosa sicu¬ 
ramente interessante per gli 
appassionati di scacchi al 
computer: Francesco Roma¬ 
ni infatti, abbandonando per 
un attimo il suo amato 
Mathematica, ci parlerà di 
un archivio scacchistico su 
CD-ROM che sicuramente 
farà gola soprattutto a coloro 
che amano studiare ed ana¬ 
lizzare il gioco con metodi 
statistici. 

Ma lasciamo il CD-ROM 


al suo riquadro e partiamo 
subito col tema principale 
della puntata. 

Il Campionato per 
Microcomputer 

Chi segue solo superfi¬ 
cialmente l'argomento degli 
scacchi al computer potrà 
trovare forse curiosa la con¬ 
comitanza di tanti "campio¬ 


nati mondiali», a cosi breve 
distanza l'uno dall'altro. Era 
infatti appena lo scorso set¬ 
tembre (MC 154) quando mi 
sono occupato su queste pa¬ 
gine dell’Ottavo Campionato 
del Mondo di Scacchi per 
Computer ICCA, svoltosi nel 
mese di maggio ad Hong 
Kong, con appendice il mese 
successivo per i commenti e 
gli approfondimenti; ed ora 


eccoci dopo solo quattro 
mesi a parlare di un nuovo, 
fantomatico, Tredicesimo 
Campionato del Mondo di 
Scacchi per Microcomputer 
disputatosi ad ottobre in 
Germania. Dov’è il trucco? 

Molto semplice Quello 
per Computer è, possiamo 
dire così, un campionato 
"prototipi»: ad esso sono 
ammessi tutti i tipi di gioca¬ 
tori artificiali hardware o 
software, senza limiti di 
struttura o dimensioni, dai 
supercomputer alle macchi¬ 
ne sperimentali con hardwa¬ 
re dedicato. Quello per Mi- 
crocomputer, invece, è una 
specie di campionato «gran 
turismo», cui possono parte¬ 
cipare programmi sia com¬ 
merciali che amatoriali i quali 
vengono fatti girare su hard¬ 
ware standard Diciamo dun¬ 
que che se l'interesse verso 
il Campionato per Computer 
è più di natura accademica, 
per verificare qual è lo stato 
dell'arte nella ricerca sui gio¬ 
catori artificiali senza limiti di 
costo o risorse, l'interesse 
verso il Campionato per Mi- 
crocomputer è più concreto, 
perché si rivolge ad oggetti 
più «umani» e normali, alla 
portata anche economica di 
tutti. Ciò ovviamente senza 
nulla togliere all'aspetto di ri¬ 
cerca, che anzi è in qualche 
modo addirittura sottolineato 
dalle condizioni al contorno: 
se infatti «é facile » migliora¬ 
re un giocatore artificiale de¬ 
cuplicando la potenza di cal¬ 
colo del computer su cui gi¬ 
ra, molto più difficile è inve- 



250 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 





































INTELLIGIOCH 


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13th WMCCCs The Wlnners 

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■«unii rUll Qmhi. TU Mia W(U U«l piaUiiianal Minarampoivr «rat (karaai batwvra MCUn Pia 50 a*4 
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Nana laaai Sai la play lU HI.U ylay.fTiU, Sai la ratan. la VW. alimi, aai ,moU aa< fi., IU pUyuff 
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X 


Figure 1, 2 - Sopra naturalmente tutte le fasi del Campionato erano accessibili 
da Internet via World Wide Web A destra: l'elenco dei partecipanti con i ri¬ 
spettivi autori e l'hardware utilizzato. Chessbrain e Milobarus si sono ritirati pri¬ 
ma dell'inizio del Campionato 


ce mettere a punto dei 
software che risultino effica¬ 
ci ed efficienti anche girando 
su hardware standard, e pro¬ 
ducano buoni livelli di gioco 
sfruttando soprattutto l'intel¬ 
ligenza degli algoritmi e non 
solo la forza bruta dell'hard- 
ware. 

Un ulteriore motivo di in¬ 
teresse verso questa edizio¬ 
ne tedesca del Campionato 
per Microcomputer è venuta 
poi dalla formula eliminatoria 
adottata dagli organizzatori. 
Infatti nel precedente Cam¬ 
pionato per Computer di 
Hong Kong si erano avute 
molte polemiche e molte de¬ 
fezioni per via della scelta di 


un sistema basato su un nu¬ 
mero troppo ridotto di incon¬ 
tri disputati, solo cinque per 
ciascun concorrente. È chia¬ 
ro infatti che incontrando so¬ 
lo cinque avversari su venti¬ 
tré (gli iscritti erano venti- 
quattro in tutto) non si può 
pretendere di riuscire a valu¬ 
tare con certezza la qualità di 
un giocatore: troppo grande 
è la possibilità che il risultato 
finale conseguito dipenda da 
fattori imponderabili e non ri¬ 
petibili, e non rifletta dunque 
la reale forza potenziale di 
gioco. Nel Campionato per 
Microcomputer svoltosi a 
Paderborn, invece, si è stabi¬ 
lito che ogni concorrente 


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__ G Cadano Raoo 
■S Sailaa Haganar . Gta.r 

Partam IX Ulti 

Gnau Computar 





avrebbe incontrato undici av¬ 
versari (gli iscritti erano tren- 
taquattro): certo siamo anco¬ 
ra lontani dall'optimum, che 
sarebbe un girone all'italiana 
dove tutti incontrano tutti, 
ma comunque l'affidabilità 
statistica conseguente ad un 
numero più elevato di partite 
disputate è sicuramente as¬ 
sai maggiore, e di conse¬ 


guenza i risultati ottenuti 
possono dirsi ragionevol¬ 
mente più realistici. 

I concorrenti 

E vediamo dunque chi era¬ 
no i concorrenti che si sono 
disputati la palma di Campio¬ 
ne del Mondo. La lista è in fi¬ 
gura 2. Fra di essi alcuni no- 



M Chess Pro 5.0 - Chess Genius 

Playoff Paderborn (Germania), 15 ottobre 1995 

1 e4 d5 2.ed5 Dd5 3.Cc3 Da5 4 d4 Cf6 5.Cf3 Af5 6.Ac4 e6 7 0-0 c6 8 Tel Cbd7 
9 h3 Ad6 10 Ad2 Dc7 11 Ch4 Ag6 12Cg6 hg6 13 Df3 0-0-0 14.a3 Cb6 15 AH Th4 
16 g3 Th5 1 7 Ce4 Ce4 18.De4 Tdh8 19.c4 Ag3 20 tg3 Dg3 21 Dg2 Th3 22.Dg3 
Tg3 23 Rf2 Tb3 24,Ac1 Th4 25.Te3 Te3 26 Re3 c5 27.dc5 Cc4 28 Rf2 f6 29 b4 g5 
30 Ag2 Ce5 31.Ad2 Tc4 32.Ta2 Rc7 33 Ah3 Rd7 34.Ad Th4 35 Ag2 Rc7 36 Tal 
Tc4 37 Re2 Tc2 38.Ae4 Tb2 39.Rd1 Tb3 40 Re2 Th3 41.Th1 Thl 42 Ahi Cc4 
43.Acl g4 44 Ag2 b6 45.Rd3 Ce5 46.Re4 Cg6 47.Af4 e5 48.Ag3 bc5 49.bc5 Ce7 
50 Afl Rc6 51 Af2 g3 52.Ag1 g6 53.a4 a5 54.Ab5 Rc7 55.Rf3 Cf5 56.Ad3 Ce7 
57.Rg3 Rc6 58.Ae4 Rd7 59.Aa8 Re6 60,Rg4 Cd5 61 Ab7 Cb4 62 Ae3 Rd7 63 Ad2 
Cc6 64.Aa6 Cb4 65 Ab5 Re7 66.Ab4 ab4 67.a5 Rd8 68 a6 Rc7 69.Ac4 f5 70.Rg5 f4 
71 Ad5 b3 72.Ab3 f3 73.Ac4 f2 74.Ab5 e4 75.Rf4 g5 76.Re4 Rb8 77 c6 Rc7 1-0 


MCmicrocomputer n, 158 - gennaio 1996 


251 




































INTELLIGIOCH! 


mi noti, almeno agli addetti ai 
lavori, e molti sconosciuti o 
esordienti. Notiamo esplicita¬ 
mente la presenza di molti 
fra i programmi che avevano 
partecipato al Campionato 
per Computer di Hong Kong: 
Cheiron, Chess Genius, Dark 


Thought, Ferret, Gandalf, Ju¬ 
nior, Nightmare, Schach 3. 
VirtualChess e Zeus. Assente 
il vincitore di Hong Kong, 
Fritz 3, ma non il suo co-auto¬ 
re Frans Morsch che parteci¬ 
pava col proprio programma 
Quest. Presente infine quello 


che era stato il «grande as¬ 
sente» di Hong Kong, M 
Chess, che il suo autore 
Marty Hirsch non aveva 
iscritto al Campionato per 
Computer proprio in aperta 
contestazione della formula a 
soli cinque incontri. Gli iscritti 


al Campionato erano in realta 
originariamente trentasei, ma 
due concorrenti all'ultimo mi¬ 
nuto hanno dovuto ritirarsi 
per problemi tecnici o orga¬ 
nizzativi, lasciando cosi a di¬ 
sputarsi il titolo trentaquattro 
programmi. Va notato che in 


Déjà vo Chess Library 


E appena stata messa in com¬ 
mercio una raccolta su CD-ROM 
di circa 350 000 partite di scac¬ 
chi: la "Dé/à vu Chess Library» 
realizzata da J, H. Crayton II CD 
6 in formato ISO 9660 ed 6 
compatibile sia Macintosh che 
Windows Nel seguito farò riferi¬ 
mento all'uso su un sistema 
Macintosh Quadra 800. 

La cosa piu interessante di 
questo database è che le partite 
non sono cifrate ma accessibili 
sia attraverso il software di ac¬ 
compagnamento che diretta¬ 
mente attraverso un linguaggio 
di programmazione. 

La licenza d’uso permette l'in¬ 
stallazione del software di ac¬ 
compagnamento sui computer 
sotto il diretto controllo del¬ 


l'utente e dei suoi familiari (tan¬ 
to Il CD resta uno solo e si può 
usare su un calcolatore alla vol¬ 
ta) oppure su un solo server di 
rete. Non è però permesso co¬ 
piare il software su un altro CD 
o distribuire ad altri l'intera colle¬ 
zione di partite A proposito di 
questo c'è da tenere presente 
che una singola partita a scacchi 
non commentata è ovviamente 
un testo di dominio pubblico (co¬ 
me un sonetto di Shakespeare o 
una lirica di Saffo) mentre una 
raccolta è, ovviamente, soggetta 
a Copyright. Qualcosa di analo¬ 
go succedeva una volta per le 
tavole dei logaritmi: nessuno 
può mettere il Copyright su 
Log,,27, mentre è ovvio che ri¬ 
produrre senza autorizzazione 


un libro di tavole pubblicato da 
altri (magari copiando anche gli 
errori) è plagio. 

Cosa c'è sul CD 

Il CD contiene un archivio di 
353457 partite per un totale di 
203.5 MByte (vedi fig. 1). A par¬ 
te su dischetto viene fornito il 
software di utilizzazione 

Navigazione 

Le partite sono visualizzate in 
una finestra in cui compaiono il 
giocatore bianco, il nero, la data, 
l'evento (il luogo o il torneo), il 
numero delle mosse, la classifi¬ 
cazione della partita secondo il 
codice ECO delle aperture, il ri¬ 


sultato e, infine, l'elenco delle 
mosse in notazione algebrica ri¬ 
dotta La mossa «Re da c2 a 
c3» viene rappresentata non c2- 
c3, né Kc3-c3 ma solo Kc3. i no¬ 
mi dei pezzi sono quelli inglesi 
(K. re, Q donna, R torre. N ca¬ 
vallo. B: alfiere), vedi figura 2. 

È possibile fare ricerche in 
molti modi diversi o direttamen¬ 
te attraverso i menu, che pre¬ 
sentano una serie di richieste 
standardizzate, o con una fine¬ 
stra di ricerca «facile» (figura .3), 
o, infine, per chi conosce bene il 
sistema Foxbase può anche 
usare un finestra di ricerca avan¬ 
zata. 

Una volta effettuata la ricerca 
(che non è rapidissima) si ottie¬ 
ne un database ristretto alle par- 



Figura I 



Figura 2 



Figura 3 



OejaUu EHport Optlons 

Export Format 

Woyds To Export Totr» to Export 


® ASCII Trai 
O BOOKUP Imponi 
O D»JaV» llkrarp 
O Kasparav OAMBII 

O riparta» B»lalMHi 

O Partati» Gaav» Baiai Ma (RGB) 
O Sei«a Display 


® All Hav»s 
O Sta* al Mav* 


From 

To 


I650| 


Rayar to Export 


O «Ita O Black ® E 


Export Game» With Score: 


□ 1-0 □ 0-1 □ I /2 


Figura 4 


252 


MCmicrocompufer n. 158 - gennaio 1996 

























































































INTELLIGIOCHI 


ogni caso questo è un re¬ 
cord: infatti nessun campio¬ 
nato mondiale di scacchi per 
computer aveva sinora fatto 
registrare un numero cosi 
elevato di partecipanti. 

Gli incontri si sono svolti 
nell'Aula Magna dell'Univer¬ 


sità di Paderborn, che aveva 
organizzato e sponsorizzato 
la manifestazione assieme 
alla Sun, dal 8 al 15 ottobre. 
Le macchine su cui giravano 
i programmi erano quasi tutti 
Pentium 120 forniti dalla 
stessa Università, più due 


workstation Sparc 20/70 for¬ 
nite dalla Sun; presenti an¬ 
che un DEC Alpha ed alcuni 
Pentium 133 portati dagli 
stessi concorrenti. 

Direttore di gara per i pri¬ 
mi quattro round è stato Da¬ 
vid Levy, figura oramai miti¬ 


ca nel mondo degli scacchi 
al computer e «grande vec¬ 
chio» della ICCA; il suo po¬ 
sto nei rimanenti round è 
stato preso da Jaap van den 
Herik Nel grande tabellone 
di figura 3 possiamo vedere 
sinteticamente riassunti i ri¬ 


me che soddisfano la richiesta, 
L'elenco delle partite può esse¬ 
re scandito a mano oppure 
esportato. 

Esportazione 

Un'importante caratteristica di 
questo CD è la possibilità di 
esportare il risultato di una 
query in molteplici formati. In 
particolare effettuando di segui¬ 
to 5 query sui codici ECO A, B, 
C. D, E è possibile esportare tut¬ 
to il database (tranne una partita 
corrotta, priva del codice ECO 
che ho scoperta perché un pro¬ 
gramma Pascal mi ci si 6 pianta¬ 
to selvaggiamente) I formati 
possibili sono i seguenti (figura 
4): 

Testo Ascii: ottimo per copia¬ 
re le partite in un libro. 

Bookup Import: il formato di 
ingresso per il database di posi¬ 
zioni Bookup 

Déjà vu Library: il formato di 
lavoro di questo database 

Figurine Notation: con il font 
opportuno sostituisce alle abbre¬ 
viazioni inglesi i disegnim dei 
pezzi (ottimo per copiare le parti¬ 


te in un libro che deve essere 
letto sia da russi che da europei). 

Kasparov Gambit: il formato 
di ingresso per l'omonimo pro¬ 
gramma di gioco e analisi 

PGN: un formato standard 
per trattare le partite automati¬ 
camente, è il modo con cui mi 
sono trasferito l'intero database 
per trattarlo con i programmi 
che avevo già, tra l'altro dal for¬ 
mato PGN si può passare con al¬ 
tre utilità (da reperire separata- 
mente) al formato Chessbase 
molto usato in ambiente 
MSDOS. 

Screen Display: si limita a 
mostrare le partire sullo scher¬ 
mo 

Accesso diretto ai dati 

È forse questo l'aspetto piu 
interessante dal punto di vista 
degli informatici i dati sono in 
formato FoxBase Pro e sono ac¬ 
cessibili da un qualunque lin¬ 
guaggio di programmazione. 

L'intero database si compone 
dei due file DEJAVU.DBF e 
DEJAVU.FPT II primo file, orga¬ 
nizzato in record di lunghezza 


107 (dopo un header di 290 by¬ 
te), contiene le informazioni sui 
giocatori, il sito, il codice ECO, la 
posizione della partita nel secon¬ 
do file, etc. Il secondo file, orga¬ 
nizzato in blocchi di 64 byte (do¬ 
po un header di 8 byte), contie¬ 
ne l'elenco delle mosse. Il primo 
file esprime l’indirizzo dell'inizio 
di ogni partita espresso come 
numero di record. È facile fare 
programmi di statistica che pre¬ 
scindono dalle singole mosse la¬ 
vorando solo sul primo file. È co¬ 
si possibile calcolare le percen¬ 
tuali di successo dei vari gioca¬ 
tori, le loro aperture preferite, e 
vedere come è cambiata la mo¬ 
da nell’ultimo secolo Tanto per 
fare un esempio, vediamo le 
percentuali di successo delle va¬ 
rie aperture secondo la classifi¬ 
cazione ECO (figura 5). Questi 
valori sono stati ottenuti scorren¬ 
do il primo file con un semplice 
programma Pascal. Sono ovvia¬ 
mente possibili statistiche più 
raffinate sia distinguendo le 
aperture con una grana più fine, 
sia separando nell'analisi i vari 
periodi storici. Non mi provo a 
commentare il grafico perché 


sono un ben povero scacchista e 
direi fesserie, mi sto comunque 
organizzando con degli scacchi¬ 
sti veri per fare delle analisi serie 
e trarne delle conclusioni, 

Per chi non conoscesse i co¬ 
dici ECO. la classificazione è 
quella di figura 6. 

Conclusione 

Il CD e venduto direttamente 
dall'autore per 349 dollari /prati¬ 
ca men te meno di un millesimo 
di dollaro a partita! N.d.C.G./ 
L'indirizzo Internet per mettersi 
in contatto è chesswks@net- 
com.com. 

I principali difetti che ho trova¬ 
to sono la lentezza delle ricerche 
e la mancanza di un'interfaccia 
grafica. Quest'ultimo è un gros¬ 
so problema per gli scacchisti 
non informatici che si troveran¬ 
no più a loro agio con altri data¬ 
base. Qualche errore nel 
software è perdonabile (siamo 
alla versione 1.1). A mio avviso 
si tratta di un prodotto utile spe¬ 
cialmente agli scacchisti interes¬ 
sati alle statistiche 

Francesco Romani 



Figura 5 


Figura 6 ^ 


A 


B 


C 


-1. ogni mossa tranne 1. e4, 1. d4 

-1 d4 seguito da ogni mossa tranne 
1 ...d5, 1... Nf6 

-1 d4 Nf6 seguito da ogni mossa tranne 
2. c4 

-1. d4 Nf6 2.c4 

seguito da ogni mossa tranne 
2... e6, 2 .. g6 

-1. e4 seguito da ogni mossa tranne 
1. . e6. 1... e5 

-1. e4 c5 

-1 e4 e6 

- 1. e4 e5 


D 


E 


-1. d4 d5 

-1 d4 Nf6 2. c4 g6 

con nel seguito d7-d5 

-1. d4 Nf6 2. c4 e6 
- 1. d4 Nf6 2. c4 g6 

senza, nel seguito d7-d5 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


253 




















INTfcLLIGIOCH 


No 

Program 

1 st 

2nd 

3rd 

4th 

5th 

6th 

7th 

8th 

9th 

lOth llth Total 

RanK 

1. 

Alpha l 

m 

blO- 

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w4- 

b26- 

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24 

2. 

Amy II 

m 

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b23- 

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w26. 

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w27+ 

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51/2 

18 

3. 

Ananse 2.0 

CJ 

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w18- 

bS- 

w27- 

w16- 

b6- 

wl3- 

b4- 

b26- 

WlU 

0 

34 

4 

Bobbyll 

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w9- 

b16. 

w28- 

bl. 

wl2- 

b23- 

w21- 

b6- 

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w35. 

b26* 

6 

14 

5 

Breakthrough ■ 

w22- 

bl- 

w26- 

w3. 

b32- 

bIB- 

w27. 

W16. 

b13- 

bll- 

w2- 

31/2 

32 

6 

Centaur-M 


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b14. 

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b21- 

w3* 

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b23- 

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5 

22 

7. 

Chelron 

m 

b3. 

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blS* 

W29- 

b24. 

b12- 

w22- 

Wl4. 

bl9- 

b34. 

w21- 

5 

19 

8 

Chessbrain 

m 

Withdrawn 

Withdrawn 

Withdrawn 

Withdrawn 

Withdrawn 

Withdrawn 


9. 

Chess Genius SS 

b4. 

w15- 

b13. 

wlO- 

b2U 

bi7* 

w35. 

b3i» 

W24- 

w29. 

bi2- 

8 

2 

10 

CfmjSyiImluSl 

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b7- 

wl9. 

b9* 

w31- 

b35- 

b28- 

w2U 

b22- 

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w34- 

4 1/2 

26 

11. 

Cornei 

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W33- 

b6. 

wl- 

b22- 

w28- 

b32- 

b!6- 

w36- 

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wS. 

b3* 

5 

23 

12 

Darti Thoughl 

■ 

w34- 

bi4« 

w31- 

b28* 

b4. 

w7. 

b30. 

b29- 

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b24- 

w9- 

7 

7 

13 

Dlogenes 2.0 

■ 

bZl- 

w27. 

w9- 

bis* 

w17- 

b19- 

W36- 

b3. 

wS- 

bl8- 

bl- 

4 

29 

14. 

Dragon 

wm 

D23. 

w12- 

w6- 

w32* 

w35- 

b34. 

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b7- 

b36- 

w30- 

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21 

15 

Ferret 

L 

w16* 

b9. 

w7- 

b35. 

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w30- 

b3l. 

w24. 

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71/2 

3 

16 

Francesca 

ss 

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w4- 

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w18- 

b3. 

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b5- 

w26- 

W32. 

b35- 

3 

33 

17. 

Gandalf 

■ ■» 

w32+ 

b19. 

b24- 

w20- 

b13. 

w9- 

w23- 

b35. 

w31- 

blO. 

w30. 

61/2 

11 

18 

Gromit 


w35- 

b2- 

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b16- 

w5* 

bl- 

w34- 

b27- 

w13* 

w14- 

4 

30 

19 

Hiarcs X 

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w17- 

blO- 

w6- 

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w13. 

w32. 

b33. 

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b22. 

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7 

9 

20 

Isichess 2.0 

■ 

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w34. 

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w23. 

w24- 

b33- 

bl. 

W28- 

b21- 

w36. 

51/2 

17 

21. 

Junior 


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b35- 

w22- 

b26* 

w9- 

w6+ 

b4. 

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61/2 

12 

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Kallisto 

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w33. 

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b23- 

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61/2 

10 

23 

The King 


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b33* 

b30- 

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b20- 

w4* 

b!7- 

w22» 

bl2- 

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7 

8 

24 

MCheu Pro 5.0 

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b36* 

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b3i. 

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b20. 

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1 

25 

Milobarus 

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Withdrawn 

Withdrawn 

Withdrawn 

Withdrawn 

Withdrawn 

Withdrawn 


26 

Mirage 

wm 

w36- 

b28- 

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WU 

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w34- 

b27- 

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w4- 

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28 

27. 

Nightmare 

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W26. 

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b32- 

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31 

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b29- 

w26+ 

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w12- 

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Quest 

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30 

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31 

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25 

33 

Virtual Chess | I 

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34. 

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15 

35 

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— 

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27 

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b33- 

w28- 

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bll. 

w14. 

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b20- 

5 

20 


Figura 3 - II riassumo sinottico di tutti gli incontri disputati Ogni casella riporta sinteticamente il colore con cui il 
programma ha giocato, l'avversario che ha incontrato e l'esito dell'incontro Nella penultima colonna il punteg¬ 
gio totale conseguito, nell'ultima la posatone in classifica ottenuta 


sultati di tutti e undici i giro¬ 
ni. L'indicazione posta in 
ogni casella rappresenta il 
colore del programma, il nu¬ 
mero dell'avversario e il ri¬ 
sultato conseguito; così ad 
esempio il primo incontro di 
M Chess Pro, indicato come 
w2 + , significa che il pro¬ 
gramma ha giocato coi bian¬ 
chi (w) contro Amy II (nume¬ 
ro 2 della lista) e ha vinto (+). 
La penultima colonna riporta 
il totale conseguito da cia¬ 
scun concorrente al termine 
del torneo, calcolato asse¬ 
gnando (come al solito) un 
punto per la vittoria, mezzo 
punto per il pareggio e nes¬ 
sun punto per la sconfitta. 

Ma ecco il colpo di scena 
dopo ben undici incontri di¬ 
sputati, due programmi si 
sono trovati primi a pari me¬ 
rito con otto punti. È stato 
dunque necessario ricorrere 
ad un incontro di spareggio 
per poter assegnare il titolo 
di Campione del Mondo. I 
due contendenti erano 
Chess Genius di Richard 
Lang e M Chess Pro 5.0 di 
Marty Hirsch. Quest'ultimo 
è stato favorito dal sorteggio 
ed ha potuto giocare l'incon¬ 
tro di playoff col bianco, ri¬ 
portando la vittoria in 77 
mosse e guadagnando cosi 
il diritto di fregiarsi del titolo 
di Campione del Mondo per 
Microcomputer, Le altre po¬ 
sizioni di parità nelle posizio¬ 
ni piu basse della classifica 
sono state invece risolte 
mediante una sorta di «diffe¬ 
renza reti» basata sul nume¬ 
ro di vittorie conseguite In 
base a questi risultati, quin¬ 
di, è stata stilata la classifica 
finale del Campionato, che 
vedete riportata nella colon¬ 
na piu a destra del tabellone 
di figura 3 Per i più tecnica¬ 
mente curiosi, nel riquadro 
di pagina 251 ho riportato la 
partita dello spareggio fra M 
Chess Pro e Chess Genius, 
dalla quale si può evincere la 
qualità del gioco sviluppato 
dai due programmi. Da nota¬ 
re infine che oltre al titolo di 
campione assoluto la ICCA 
metteva in palio anche i titoli 
dì miglior programma com¬ 
merciale e miglior program¬ 
ma amatoriale: il primo è 
stato assegnato ex aequo a 


M Chess Pro e Chess Ge¬ 
nius, il secondo a Ferret di 
Bruce Moreland Inoltre, pa¬ 
rallelamente al Campionato, 
si 6 svolto negli stessi luoghi 
e fra gli stessi programmi un 
Campionato «lampo»; que¬ 
st'ultimo è stato vinto da 
The King di Johan de Koning 
dopo un lunghissimo spareg¬ 
gio con Nimzo 3 di Chrilly 
Donninger. 

Appuntamento 
a febbraio... 

E con queste ultime note 


termino qui la... cronaca in 
differita di quello che è stato 
l'ultimo evento importante 
dello scorso anno per quan¬ 
to riguarda gli scacchi al 
computer, se si esclude l'in¬ 
contro «Man-Machine» di di¬ 
cembre a Cambridge che al 
momento in cui scrivo non si 
è ancora svolto. 

Ma non dimenticate che il 
prossimo mese, per celebra¬ 
re i 50 anni di fondazione 
della ACM, si giocherà un 
torneo regolamentare fra Ka- 
sparov e Deep Blue. Secon¬ 
do molti l'esito è scontato a 


favore del fortissimo gioca¬ 
tore umano, ma è opinione 
diffusa che il giocatore artifi¬ 
ciale messo in campo da 
IBM darà del filo da torcere 
al grande campione. Stare¬ 
mo a vedere. 

Naturalmente l'evento 
sarà seguibile in diretta su 
Internet, e gli dedicherò am¬ 
pio spazio sulle pagine di 
«Intelligiochi On The Web ». 
Per la cronaca su queste co¬ 
lonne invece dovrete aspet¬ 
tare almeno il mese di mar¬ 
zo. 

KB 


254 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 








Licenza 

■ ■ 


UMMUI 1# 

l'k /ii' i' i _niiolliw\nmn>ili>_ rulli 


l’KZip >; tW ii ilii\s -quellooriginale- riducendonc l'occupazione su disco 


Quando Phil Katz fondò la PKWare. 
nessuno avrebbe potuto immaginare 
che il suo PK/.ip sarebbe in breve 
diventato lo standard di mercato tra i 
programmi di compressione. Oggi gli 
utenti di PK Zip si contano a milioni in 
tutto il mondo, tanto che i termini 
“zippare" e “unzippare" sono entrati 
nel linguaggio comune. 

Definire PK/.ip un programma di 
compressione - anche se il migliore e 
più diffuso, secondo il mensile BYTE - 
è però riduttivo: l'opzione “multivolu- 
me", per esempio, ne fa un ottimo 
strumento per il back-up. 

Naturalmente per usare legalmente 
PK/.ip ci vuole una licenza, che solo 
noi in Italia siamo autorizzati a 
concedere. La licenza vi dà il diritto di 
ottenere la versione corrente e ufficiale 
del programma, il manuale in Italiano, 
assistenza e supporto telefonico. 

E da oggi c’è un motivo in più per 
non aspettare: fino al rilascio di 


regaliamo a tutti >r m , un pro¬ 

gramma per la creazione e gestione 
dei file ZIP sotto Windows. 

Non meno importanti e note di 
PK/.ip sono le altre utility di 
compressione targate PKWare: 

• PKI .ile. che serve a comprimerei file 
eseguibili in modo “trasparente", 
lasciandoli cioè eseguibili, ma 


mediamente del 45%. 

• Data ( ompression Library, che vi 

permette di incorporare la tecnologia 
di compressione nelle vostre appli¬ 
cazioni DOS e Windows. 

Per avere "licenza di zippare" com¬ 
pilate oggi stesso il tagliando e rispe¬ 
ditelo per posta al nostro indirizzo, op¬ 
pure per fax al numero 'S 


SI’ 


inviatemi la versione registrata dei prodotti contrassegnati, 
con licenza d'uso su singolo PC. I prezzi comprendono IVA 
e spese di spedizione postale: 

□ Pacchetto (programmi Pkzip, Pkunzip, Pksfx) 

conDrag&Z p in regalo L. 138 000 

□ PKL standard (manuale in Inglese) L. 98.000 
Pagamento □ versamento c/c postale 25812207 (allego ricevuta) 

□ allego assegno □ vaglia postale (allego ricevuta) 

□ contrassegno postale (aggiungere L. 8.000 al totale) 

Desidero maggiori h formazioni su □ Data Compression Library 

□ Licenze multiple/distribuzione □ Come diventare rivenditore 


Nome/Cognome. 

Indirizzo. 

Cap.Citta 

Tel. 


Fax. 


Wtimobyte 

Editrici S.r.l. 

ViaA.Zezon,10 
20124 Milano 

Tel 02/66.98.31.33 
Fax 02/66.98.32.33 



















coordinamento di Cot'ède Giusiozzi 


Vita di sogno 

Storyware, ovvero pagine dedicate a racconti di fantascienza e fantasy. 
Questo mese: i racconti «Vita di sogno» di Danilo Santoni e «Giusto in tempo» di 
Fabio Paulotto; nello spazio dedicato alle news: informazioni su una «mail-list» 
dedicata alla letteratura italiana e sui nuovi titoli presenti nella biblioteca telematica 

(e gratuita) del progetto Manuzio 

a cura di Marco Calvo 


Questo mese StoryWare 
ospita due brevi racconti II 
primo, «Vita di sogno», è 
opera di Danilo Santoni, uno 
scrittore già noto ad alcuni di 
voi, l’altro, «Giusto in tem¬ 
po». è del più giovane Fabio 
Paulotto.. per dire la verità 
non so se Fabio Paulotto sia 
più o meno giovane di Dani¬ 
lo. diciamo più semplice- 
mente che Fabio, come au¬ 
tore. è una new entry nel 
mondo della fantascienza 
italiano 

Per presentare Danilo ba¬ 
stano poche parole, scrive 
(benel) da anni e fa parte di 
quella cerchia di non più di 
25-30 scrittori che da qual¬ 
che anno a questa parte ani¬ 
ma il fandom professionale 
o semi-professionale italia¬ 


no. Fabio Paulotto è invece il 
vincitore della più recente 
edizione (la sesta) del Pre¬ 
mio Fredric Brown, e l'ha 
vinta proprio con il racconto 
«Giusto in tempo» pubblica¬ 
to su queste pagine 

Prima di essere ospitato 
qui su StoryWare. «Giusto in 
tempo» è stato pubblicato 
sul numero 11 della cyberzi- 
ne «Delos» di Franco Forte. 
Luigi Pachi e Silvio Sosio... a 
proposito di «Delos». come 
alcuni di voi ricorderanno è 
una delle riviste elettroniche 
presenti sulle pagine Web di 
MC-link. Nonostante la sua 
diffusione sìa gratuita, la 
qualità degli articoli e la cura 
nell’impagmazione sono de¬ 
cisamente professionali. Se 
avete un accesso a Internet 


e. possibilmente, una recen¬ 
te versione di Netscape, visi¬ 
tatela! Il recapito (la URL) è 
http://www mclink.it/n/de- 
los. 

Anche per questo mese è 
tutto. Vi lascio alla lettura dei 
racconti e delle news. A pre¬ 
sto! 


Marco Calvo ò raggiungibile su MC- 
Imk alla casella MC3363 e tramile In¬ 
ternet all'indirizzo marco calvo Omc 

link it 


Vita di sogno 

racconto di Danilo Santoni 

Gary Cooper si sporse 
dalla balaustra che si affac¬ 
ciava sulla grande vallata. Il 
sole era sorto da poco e ave¬ 
va ancora quella caratteristi¬ 
ca tinta rosata che tendeva 
al violaceo che i tecnici per 
anni avevano cercato, senza 
successo, di togliere. 

Rosso di mattina ... pen¬ 
sò, ma poi lasciò perdere e 
si mise a seguire con lo 
sguardo le linee della cam¬ 
pagna che si stendeva pigra 
davanti a lui. Il nome preciso 
di quel tipo di panorama era 
«Campagna Toscana» e sen¬ 
za dubbio aveva proprio tut¬ 
to del modello di partenza, 
dai volumi verticali dei ci¬ 
pressi che interrompevano 
la linea sinuosa dei fianchi 
delle colline a qualche casci¬ 
na in pietra che soffocava pi¬ 
gra nel verde, dalle masse 
dolci e aggraziate dei bo¬ 
schetti al senso di pace che 
lo strano equilibrio naturale 
dava all’osservatore. . tutte 
cose piccole e grandi che 
tendevano a riprodurre fe¬ 
delmente le caratteristiche 


principali ed originali di tanti 
reperti. In questo caso (lo 
sapeva per averlo sentito di¬ 
re dai tecnici stessi) i proget¬ 
tisti nel realizzare il panora¬ 
ma avevano fatto ricorso an¬ 
che alle opere di molti pae¬ 
saggisti rinascimentali e 
questo dava a tutto l’insie¬ 
me un’aria un po’ fiabesca, 
soprattutto per via di quegli 
sfondi lontani, velati da una 
foschia azzurrognola piutto¬ 
sto irreale che lui ritrovava 
un po’ stonata rispetto ai co¬ 
lori in primo piano. 

Ben fatto, comunque, dis¬ 
se dentro di sé, ma questo 
non faceva parte del copio¬ 
ne. A questo punto ci dove¬ 
va essere la voce di lei, e co¬ 
si avvenne. 

«Non ti ho sentito alzarti, 
avevo paura che te ne fossi 
andato...» 

Si voltò e Isabella Rossel- 
lim era là, nel vano della por¬ 
ta-finestra. colpita a meta 
dalla luce. Cosi, col viso un 
po' in penombra, assomiglia¬ 
va ancora di più a sua ma¬ 
dre. La somiglianza cosi 
marcata lo colpiva e lo sor¬ 
prendeva ogni volta E ogni 
volta pensava che se avesse 
dovuto scegliere, avrebbe 
preferito la mamma alla fi¬ 
glia. (Stiamo invecchiando?, 
si chiese tra sé e sé.) 

«Ma credi che potessi an¬ 
darmene senza salutarti?» 

Lei lo fissò mentre gli si 
avvicinava e aveva una sfu¬ 
matura sul viso come se fos¬ 
se indecisa se aspettarsi o 
meno un bacio. Lui la osser¬ 
vava, era bella, comunque, 
molto bella. 

«No, ma avevo tanta pau¬ 
ra. Ho tanta paura». 

«Sono anni che mi sto 



Delos. il cybermagazine diffuso gratuitamente su Internet da MC-lmk ihttp:// 
I.V1VU mairi .t/n/deiolì da cui e stato tratto il racconto Giusto m tempo- di 
Fabio Paulotto. vincitore della sesta edizione del Premio Frednc Brown 


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MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 



















ST ORYWARE 


preparando per questo mo¬ 
mento, te l'ho detto. Non 
c’è più spazio per la paura 
dell'ultimo minuto. Sta sicu¬ 
ra che quando si accende¬ 
ranno i motori non avrò pau¬ 
ra anch'io, e che sarò abba¬ 
stanza emozionato quando 
scenderò sulla luna...» 

Lei lo guardava come se 
volesse imprimersi nella 
mente anche le più piccole 
sfumature del viso di lui. 

«Lo sai che ti perderò per 
sempre». Lo disse come se 
fosse una cosa nota a tutti. 

«Ma che dici, sciocca!» e 
nell'abbracciarla senti le vi¬ 
brazioni del suo corpo, di 
quel corpo che non poteva 
togliersi dalla mente. 

«Quando tornerai non sa¬ 
rai più tu, non saremo piu 
noi. Tu sarai per sempre il 
primo uomo ad essere sce¬ 
so sulla luna Sarai soltanto 
quello e noi cosi come sia¬ 
mo ora, quello che siamo 
ora, non esisteremo più». 
Aveva quasi una nota dispe¬ 
rata nella voce. Lui non riu¬ 
sciva a sentirsi estraneo 
all'azione. Era un astronauta 
che stava per partire per la 
luna. Era il primo astronauta 
a partire con la consapevo¬ 
lezza che sarebbe sceso sul¬ 
la luna «Un giorno morire¬ 
mo e tutti, prima o poi, si 
scorderanno di noi... ma di 
te resterà un qualche cosa 
che forse non esiste ora e 
non esisterà dopo, un qual¬ 
che cosa che è falso. Resi¬ 
sterà qualche immagine del¬ 
la tua discesa e sarai più so¬ 
lo quello...» 

C’era silenzio. 

«Non andare, ti prego. 
Non ucciderti. Non lasciarti 
costruire una immagine co¬ 
me potrebbero fare a un pu¬ 
pazzo». 

«Non posso, non posso 
più ormai Domani inizierà 
l'ultima fase del programma, 
domani inizierà la parte più 
bella del sogno. E sarà un 
sogno anche per te, vedrai! 
Non posso piu tirarmi indie¬ 
tro ormai. Non voglio tirarmi 
indietro». 

«Per me non sarà un so¬ 
gno». 

• • * 

«Bene cosi... questa an¬ 
dava bene. Per oggi può an¬ 
che bastare». 

L'energia, la sacra ener¬ 
gia, era già stata tolta al si¬ 
stema di trasmissione neu¬ 



II disegno per il racconto » Vita di sogno » e stato realizzato da Paola Fortunati. 


rocellulare e Arturo Raggi si 
ritrovò di colpo immerso nel¬ 
la sua grigia esistenza, senza 
Isabella Rossellini e con una 
Maria Sole Carini che accan¬ 
to a lui formava poco più che 
un'ombra chiara e impalpabi¬ 
le. Lo studio si era rianimato 
di colpo e in tanti si stavano 
curando delle apparecchiatu¬ 
re elettroniche per la verifica 
della traslazione virtuale pri¬ 
ma di poter dire che la scena 
era riuscita. 

«Per me va benissimo», 
era il regista che stava par¬ 
lando, sembrava rivolgersi 
soprattutto a Maria Sole, «è 
una bella puntata e avrà suc¬ 
cesso. Sei stata bravissi¬ 
ma». 

«Grazie, ma non ne pote¬ 
vo proprio più con tutto quel 
panorama e il sole, e ci 
avevate messo anche gli uc¬ 
celli, Mi fanno stare male 
che so, mi sento oppressa 
se non ho uno spazio limita¬ 
to da controllare». 

«Eh, lo so, è difficile. Ma 
è difficile per tutti Apposta 
si gira tanto poco in esterni 
E per questo, però, sono 
scene che al pubblico piac¬ 
ciono tantissimo», 

«È fortunato Arturo, lui è 
il grande appassionato di 
esterni.» 

Tutti e due si voltarono 
verso di lui; era appoggiato 
alla parete e sul viso aveva 
un'aria sperduta, quasi che 
stesse aspettando di ripren¬ 
dere da un momento all'altro 
l'azione. 

I tecnici stavano confabu¬ 
lando con l'aiuto regista. 
Sembrava tutto a posto. La 
scena poteva essere mate¬ 
rializzata olograficamente at¬ 
traverso il punto di vista dei 
due attori ed uno esterno. Il 
regista avrebbe poi montato 
una copia base anche se poi 

10 spettatore avrebbe potuto 
scegliersi il montaggio pro¬ 
prio e il punto di vista che 
preferiva. 

«Dai, andiamo... esterni- 
sta!» gli fece Maria Sole 
prendendolo sottobraccio e 
incamminandosi spedita fuo¬ 
ri dallo studio. 

«Per te è facile scherzarci 
sopra...», il neurochip gli pul¬ 
sava come se volesse scop¬ 
piare, al laboratorio gli aveva¬ 
no spiegato (o avevano cer¬ 
cato di fargli capire) che per 

11 sovraccarico si innescava¬ 
no delle micro-oscillazioni. 


Meno partecipazione emoti¬ 
va, gli ripetevano ogni volta, 
ma per loro era anche trop¬ 
po facile sminuire tutto; se 
ne stavano collegati al virtua- 
ler e regolavano i livelli e i to¬ 
ni. Avevano delle scale di va¬ 
lori dei livelli, ma che ne sa¬ 
pevano di quello che si pro¬ 
vava e che si sentiva? Che 
ne sapevano del neurochip 
che come un grosso parassi¬ 
ta ti divora la forza del cer¬ 
vello e ti spinge ad andare, 
ad andare, ad andare... 

«Dai, su, non offenderti. 
Lo sappiamo tutti che sei un 
grande. E poi non ci sarebbe 
bisogno di dirlo, hai tutti i 
personaggi più importanti... 
ora ti hanno dato anche Cha- 
plin È vero no?» 

Arturo fece una smorfia 
che doveva essere un sorri¬ 
so amaro e la segui lungo la 
stradicciola che portava ai 
camerini. Aveva piovuto e la 


pioggia doveva essere stata 
abbastanza acida, c'era una 
nebbiolina giallastra che si 
stava formando per l'evapo¬ 
razione. Ma la cosa, per i tre 
tronchi anneriti e secchi de¬ 
gli alberi, era ininfluente e 
Arturo non poteva vederla. 
Gli impianti visivi, anche se 
avevano un nome tanto alti¬ 
sonante, gli permettevano 
solo di non andare a sbatte¬ 
re contro un muro o di cade¬ 
re da qualche scalino. Invece 
del buio pesto della cecità 
c'era un mondo grigio di om¬ 
bre che gli permetteva di 
muoversi con autonomia, 
ma non riusciva a dargli nes¬ 
sun alito di poesia. 

«Voi che vedete non capi¬ 
te che vuol dire. Per voi è 
normale. Il cielo azzurro, il 
sole, i fiori, gli alberi, gli uc¬ 
celli... per voi è naturale. Ma 
io posso vederli solo durante 
le registrazioni, solo col 'ca- 


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STORYWARE 


sco'...» il tono della voce 
sembrava quasi risentito. 
«Voi sarete anche stufi, ma 
per me rappresenta la vita.» 
E lo disse scrollandosi di 
dosso Maria Sole; sali le sca¬ 
le lasciandola là, in mezzo 
all'umidità acida che non po¬ 
teva vedere. 

Maria Sole si volse verso 
il regista quasi sorpresa. 

«Il sole, i fiumi, gli uccel¬ 
li...? Ma che, oltre che cieco, 
è anche sordo? Non li sente 
i notiziari?» 

Il regista scrollò le spalle 
e guardò in alto Dietro quel¬ 
la foschia giallastra il sole 
c'era di sicuro e forse anche 
l'azzurro del cielo e il bianco 
delle nuvole; ma che cavo¬ 
lo!, il regista non può mica 
essere responsabile di tutto 
quanto! Non può stare a 
pensare anche alle beghe 
personali degli attori. Tirò su 
il bavero della giacca e se ne 
andò a pranzo, doveva anco¬ 
ra visionare tre paesaggi per 
la puntata della settimana 
successiva. 

E poi, domani è un altro 


giorno Si sorprese con que¬ 
sta frase in testa mentre 
scendeva una scalinata. Era 
una bella frase, gli era venu¬ 
ta in mente così. Chi l'aveva 
detta? Chissà, forse qualche 
politico Doveva essere una 
frase legata a qualcosa di 
importante. 


Giusto in tempo 

racconto di Fabio Paulotto 

Era pomeriggio inoltrato, 
e Louis stava ultimando i 
preparativi per il viaggio. Il 
volo delle otto e trenta lo 
avrebbe portato alla città se¬ 
de della General Optics, per 
la firma conclusiva di un con¬ 
tratto miliardario con 
quest'ultima. Diede un rapi¬ 
do sguardo al suo orologio: 
era dannatamente tardi, 
mancavano solo quaranta- 
cinque minuti al decollo del 
suo aereo. Fece un rapido 
calcolo mentale, e valutò 
che ce l'avrebbe fatta. Stava 
cercando i suoi occhiali da 
sole quando la squillante si¬ 
gla d'inizio del telegiornale 
attirò il suo sguardo sul tele¬ 
visore: in un riquadro sotto 


lo speaker appariva l'ora 
esatta. Alzò di scatto il polso 
e controllò il suo orologio: ri¬ 
spetto a quello della televi¬ 
sione, era in ritardo di quindi¬ 
ci minuti esatti. 

- Dannazione, perderò 
l'aereo! - imprecò urlando, 
mentre con passo veloce si 
dirigeva verso la camera da 
letto. Afferrò il telefono, 
chiamò un taxi, quindi iniziò 
a rovistare nel cassetto del 
comodino. - Non era mai 
successo prima, è sempre 
stato preciso, e proprio og¬ 
gi... ma dove diavolo è fini¬ 
to... eccolo! - esclamò infi¬ 
ne, afferrando un orologio di¬ 
gitale acquistato qualche 
tempo addietro. - Non sarà 
bello come questo - aggiun¬ 
se, guardando con odio 
l'analogico che aveva al pol¬ 
so - ma almeno funziona be¬ 
ne. - Se lo slacciò gettandolo 
poi in malo modo nel casset¬ 
to che richiuse con un colpo 
rabbioso, indossando quindi 
quello digitale. 

Due colpi di clacson ri¬ 
chiamarono la sua attenzio¬ 
ne: il taxi era arrivato; afferrò 
la valigetta e scese in strada. 
I minuti trascorrevano veloci, 
ma l'abilità del guidatore per¬ 


mise d'attraversare la città 
abbastanza speditamente 
Giunto in aeroporto, Louis 
sbrigò velocemente le prati¬ 
che del check-in, poi di corsa 
raggiunse l'uscita d'imbarco 
del suo volo. 

- Aspettate! - gridò con 
voce trafelata all'addetto che 
stava chiudendo il portellone 
dell'aereo. L'uomo in tuta 
blu si voltò, lo guardò con 
aria seccata, poi riapri Louis 
corse fin dentro l'aereo, do¬ 
ve una giovane hostess ritirò 
il suo biglietto, e lo accom¬ 
pagnò al suo posto 

- È arrivato giusto in tem¬ 
po! - gli disse l'avvenente ra¬ 
gazza, con un sorriso am¬ 
miccante. 

- Già - rispose lui, ansi¬ 
mando - giusto in tempo - E 
si voltò ad osservare l'ho- 
stess che si allontanava an¬ 
cheggiando nella sua ade¬ 
rentissima divisa blu. 

Il grosso 747 si allontanò 
lentamente dalla sua piazzo- 
la, percorse il raccordo ed 
iniziò a rullare sulla pista 
Mentre il rombo dei motori 
aumentava, Louis si aggan¬ 
ciò la cintura di sicurezza ed 
estrasse dalla valigetta il 
contratto per la General Op- 


L'angolo delle news 


Invito chiunque abbia novità che riguardano la letteratura, la fanta¬ 
scienza oppure il connubio letteratura+informatica in particolare, a 
segnalarmele via e-mail all'indirizzo marco calvonSimclinTin o per 
posta ordinaria al recapito: Technimedia / StoryWare - Via Carlo Per¬ 
der, 9 - 00157 Roma. 


LIT-IT, una ma/Msf sulla letteratura italiana 

É stata inaugurata dal Dipartimento di Itahamstica dell'Università 
di Roma la Sapienza, su iniziativa del prof Giuseppe Gigliozzi, una 
conferenza telematica (o, piu propriamente, una mail-list) dedicata 
alla letteratura italiana Ecco come viene presentata: «Due sono i fe¬ 
nomeni con i quali, al giorno d'oggi, si confronta lo studioso di lette¬ 
ratura. 1 II progressivo aumento dell'utilizzo delle metodologie 
informatiche nel settore della letteratura italiana (sia in quanto stru¬ 
mento, sia in quanto disciplina in grado di offrire un supporto teorico 
e metodologico). 2 La diffusione capillare dell'informatica e - soprat¬ 
tutto - la sempre crescente utilizzazione delle reti telematiche (sia 
per la semplice posta elettronica, sia per operazioni più complicate). 

Tutto questo complesso di fenomeni sta provocando una trasfor¬ 
mazione nel modo di lavorare dello studioso di letteratura, negli 
strumenti che utilizza, nelle istituzioni stesse a cui fa riferimento. 
Per questo ci sembra giunto il momento di avviare un gruppo d'inte¬ 
resse che si concentri sulla letteratura italiana, sulla sua storia, sulle 
sue istituzioni, sul suo rapporto con l’informatica e sulla teoria della 
letteratura. La lista Letteratura italiana si propone di offrire a chi s'in¬ 
teressa di Italiamstica uno spazio in cui confrontarsi con altri studio¬ 
si, presentare proposte e idee, attingere e offrire informazioni». 


LET-IT, all'indirizzo http://rmcisadu.let.uniroma1.it/dipita/let- 
it.html, ha anche una sua home page nella quale è possibile trovare 
numerose informazioni, dalle finalità dell'iniziativa alle istruzioni sul 



La home page della mail-list sulla letteratura italiana gestita dal prof Giuseppe 
Gigliozzi 


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MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


















Come spedire un racconto 
a StoryWare 

StoryWare è sempre alla ricerca di nuovi racconti, se hai scritto 
qualcosa non più lungo di circa 25 Kb (grosso modo 14 cartelle di 
60 battute per 30) allora leggi quanto segue: 

1) memorizza il tuo racconto o i tuoi racconti non più lunghi di 
circa 25 Kb su floppy disk da 3 1/2 (MS-DOS); 

2) utilizza il formato ASCII, non impaginato (ovvero evita che ci 
siano dei ritorno a capo a ogni fine riga, ma solo a fine paragrafo) 
cosi da semplificare il passaggio da un computer all'altro; 

3) in caso di dubbi, salva il racconto o i racconti in piu formati; 

4) inserisci nell'intestazione del racconto i tuoi dati (nome, co¬ 
gnome. recapito); 

5) assicurati che non ci siano vincoli per la Technimedia alla 
pubblicazione (ovvero che sia tu a detenere i diritti dell'opera e 
che, naturalmente, non si tratti di racconti copiati); 

6) spedisci il tutto al seguente recapito: 

Technimedia - StoryWare 

Via Carlo Perder, 9 

00157 Roma 

Gli autori dei racconti pubblicati riceveranno un compenso di 
100.000 lire lorde. Tutti i racconti giunti in redazione su floppy di¬ 
sk verranno inseriti nelle aree FS-RACCONTI e NARRATIVA- 
RACC di MC-link (insieme, naturalmente, al nome e al cognome 
dell'autore), dove sta nascendo una sorta di biblioteca (gratuita) di 
racconti. Se non desideri che la tua opera sia pubblicata su MC- 
link, sei cortesemente pregato di specificarlo nell'Intestazione 
del racconto o nella lettera di accompagnamento. 


tics, posandolo poi sulle gi¬ 
nocchia Ancora una volta, 
guardò l'orologio. Sarebbe 
arrivato puntuale. 


Quell'orologio digitale, 
comprato qualche anno pri¬ 
ma, non gli era mai piaciuto 
veramente; era stato cattu¬ 


rato da tutte quelle strane 
funzioni che sfoggiava, ma 
che poi non avevano com¬ 
pensato la curiosa sensazio¬ 
ne di diffidenza che aveva 
sempre provato nei confron¬ 
ti di tutti gli apparecchi digi¬ 
tali. Gli davano una sensazio¬ 
ne di freddezza, di distacco 
Per un attimo provò una 
specie di rimorso, pensando 
a come aveva maltrattato il 
vecchio orologio. In fondo gli 
era affezionato, anche per¬ 
ché l'aveva ereditato da suo 
padre; si ripromise di affidar¬ 
lo. appena tornato, alle cure 
del suo orologiaio per farlo 
controllare e sistemare. 

L'aereo si staccò dalla pi¬ 
sta puntando il muso verso 
l'alto. Dal finestrino che ave¬ 
va a fianco, Louis osservava 
il suolo allontanarsi, anche 
se non riusciva a vedere 
molto in quanto si trovava ad 
occupare uno dei posti a lato 
dell'enorme ala di destra 
L'ultima cosa che vide fu 
uno stormo di uccelli che 
lambì l'aereo, e le turbine 
dei due possenti reattori, 
inevitabilmente, ne risuc¬ 
chiarono una gran parte. 

Nella torre di controllo il 
personale addetto rimase a 


STORYWARE 

guardare impotente l'aereo 
che, con i motori di destra in 
fiamme, si imbardava di lato 
andando a schiantarsi, pochi 
secondi dopo, nei campi di 
granturco che confinavano 
con la pista. L'aria dell'aero¬ 
porto fu subito lacerata dagli 
ululati delle sirene dei mezzi 
di soccorso che, in pochi mi¬ 
nuti. arrivarono sul luogo 
dell'incidente, ma fu subito 
drammaticamente chiaro ai 
soccorritori che, in quell'in¬ 
ferno di fiamme e lamiere 
contorte, non avrebbero si¬ 
curamente trovato alcun su¬ 
perstite. 

* * • 

A casa di Louis, nel cas¬ 
setto del comodino, confuso 
in mezzo ad altri oggetti, il 
vecchio orologio giaceva in 
un angolo. Il logoro cinturino 
di pelle scura, la cipollina di 
caricamento lucida per l'uso; 
il vecchio orologio, faticosa¬ 
mente, spostò le sue lancet¬ 
te avanti di quindici minuti, 
rimettendosi esattamente 
puntuale. 

Era stato tutto inutile, e 
gli dispiaceva; in fondo, era 
davvero affezionato a quel¬ 
l'uomo. 

(SS 


suo utilizzo (comunque semplici; per iscriversi è sufficiente inviare 
una e-mail con questo contenuto SUBSCRIBE LET-IT al recapito: 
MAJORDOMO@ITACA.CASPUR.IT. Per partecipare alle discussio¬ 
ni - N B. la lista ha un moderatore -1 propri msg vanno inoltrati, dopo 
essersi iscritti, al recapito: LET-IT@ITACA.CASPUR.IT) 


Liber Liber 

Non so se avete notato che, da qualche tempo a 
questa parte, quando nasce un nuovo museo non lo si 
chiama più museo, ma. ad esempio, "parco scientifi¬ 
co». Perché? 

Credo che questo succeda a causa della moltitudine di 
musei realizzati male. Noiosi al punto da far assumere alla 
parola stessa una accezione negativa. C'è, ahinoi, il rischio che an¬ 
che le biblioteche subiscano la stessa sorte. Non so se affiancare ai 
libri tradizionali le edizioni elettroniche, con le loro potenzialità di 
multimedialità e ipertestualità, possa scongiurare una simile eve¬ 
nienza, penso che sia, in ogni caso, un tentativo da fare. 

Fortunatamente, di mese in mese, cresce il numero di persone 
che ci aiuta nel nostro esperimento. Ecco i due nuovi libri elettronici 
realizzati da Liber Liber questo mese: »La bottega del caffè», la nota 
commedia di Carlo Goldoni (e-text di Marco Lucisano, revisione di 
Vincenzo Bitti) e le "Rime» di Guido Cavalcanti (e-text e revisione di 
Nanda Cremascoli). 

Oltre ai libri questo mese nella biblioteca aggiungiamo anche 
un'altra tesi di laurea, dal titolo «Tutela dell'ambiente e servizi pub¬ 
blici» di Stefania Marziani, relatore prof. Lucio lannotta (Università 


degli Studi del Molise, Facoltà di Giurisprudenza, corso di laurea in 
Scienze deH'Amministrazione ad indirizzo privato). L'e-text della tesi 
è stato realizzato da Fabrizio Nocera. 

Come sempre, ecco sinteticamente le indicazioni per il prelievo 
(gratuito) dei testi: grazie alle utility di compressione dei dati, l'intera 
«biblioteca elettronica» del progetto Manuzio, composta al 
momento da più di 50 opere, tra cui la Guida a Internet del¬ 
la Electronic Frontier Foundation, La Divina Commedia, 
I Malavoglia, I Promessi Sposi, ecc., occupa solo cin¬ 
que floppy disk ad alta densità. Possono accedere 
GRATUITAMENTE a questa raccolta, tutti coloro che 
hanno accesso a Internet; basta collegarsi al seguen¬ 
te indirizzo elettronico dell'Università di Milano: 
ftp://sunsite.dsi.unimi.it/pub/culture/Manu- 
zio oppure ftp://ftp.dsi.unimi.it/DSI/basagni/Manuzio (attenzio¬ 
ne a rispettare maiuscole e minuscole). 

Chi non dispone di modem può richiedere l'invio di uno o più 
floppy disk del progetto Manuzio (al costo unitario, a titolo di rimbor¬ 
so spese, di lire 10.000. Per tutti e 5 i floppy il rimborso rimane pari 
a lire 40.000) tramite conto corrente postale numero 73225005 inte¬ 
stato a■ Liber Liber, Via Cina, 40 - 00144 Roma, con causale: «Il sot¬ 
toscritto <nome e indirizzo> desidera <numero di floppy disk da in- 
viare> contenenti i testi del progetto Manuzio». In alternativa al con¬ 
to corrente è possibile inviare il denaro tramite assegno o con un va¬ 
glia (questi ultimi due sistemi sono più veloci). Non ci si dimentichi 
di specificare sempre, in stampatello ben leggibile, il proprio indiriz¬ 
zo! Il numero di telefono di Liber Liber per informazioni a voce è 
06/52.20.05.05, il recapito e-mail è: liber.liber@mclink.it. 

Liber Liber ringrazia la Technimedia per lo spazio gentilmente 
concesso. jgg 



MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


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Mentre sto per cominciare a 
scrivere il primo numero del 
1996 di Play World, ho 
appena finito di vedere per 
la quarta volta «Caro diano » 
di Nanni Moretti. A dire il 
vero non è esatto dire che 
l'ho visto per la quarta volta 
tutto, dal momento che mi 
sono addormentato durante 
il secondo episodio e cosi 
non ho potuto rivedere il 
pezzo delle isole e dei 
bambini tiranni che fa 
abbastanza ridere sebbene 
non sia una delle cose 
migliori del film. Ad ogni 


modo Moretti è una persona 
molto intelligente ed 
interattiva e per questo fa 
parecchio scandalo secondo 
me lo trovo che tutto quello 
che è intelligente faccia 
scandalo ed è forse per 
questo che ci sono cosi 
pochi scandali in giro 
Mettete la nostra beata 
scena multimediale e 
virtualizzata per esempio. VI 
pare che trasudi intelligenza 
e scandalo? A me non 
sembra. Secondo me più 
che altro gocciola promesse 
mancate, tecnologie in 


ritardo e speranze tradite. E 
soprattutto una generale 
lentezza e noia. Basta dire 
che il massimo dell'ebbrezza 
abbiamo dovuto 
raggiungerla per 
l'apparizione di un beato 
nuovo sistema operativo. 
Windy 95. Pensa un po' E 
questo anche nell'Interactive 
entertainment, nei 
videogame. 

E io, come avrebbe detto 
Boris Vian di cui vi consiglio 
il libretto di poesie nella 
collezione a 1000 lire, non 
vorrei crepare prima di aver 


visto qualcosa di interattivo 
darmi emozioni come quelle 
del giro in Vespa di Moretti a 
Roma in « Caro diario" 

Sennò di cosa diavolo 
abbiamo mai parlato in 
questi dodici anni? 

E adesso leggiucchiatevi 
sapientemente questo 
numerello "happy new 
year» di PlayWorld che 
come al solito contiene 
anche la mia classifica dei 
dieci migliori del 1995 Ma 
prima non vorrete mancare 
la terza parte di Vivere 
Simulati 


3 Dove vanno a finire le cose? 


Sto pensando a dove pos¬ 
sano andare a finire le cose 
materiali nel mondo digitale 
Da nessuna parte, continua¬ 
no ad esistere. Ad un nume¬ 
ro difficile da contare di anni 
dall'introduzione della ruota, 
continuo a spostare una ca¬ 
tasta di libri strisciandoli sul 
pavimento. E insomma c'è 
un sacco di roba che non 
smetterà forse mai di essere 
materiale e di aver bisogno 
di macchine e industrie che 
la producano Cosi mi è ve¬ 
nuta voglia, per desiderio im¬ 
provviso di solidità e tatto, di 
mettermi a pensare un po' 
sulle cose. Cosa sono le co¬ 
se, gli oggetti? A rispondere 
veloce e senza tanto medita¬ 
re mi viene in mente che 
debbano essere parenti del¬ 
le rocce e dei sassi Ma in¬ 
vece a guardarci meglio le 
cose sono idee solide, im¬ 
magini e meccanismi che 
hanno preso forma e peso. 
Idee materiali. E sono idee 
materiali anche le bottiglie di 
Morandi Giorgio perché non 
sono più di vetro e porcella¬ 
na, ma di olio da pittura e te¬ 
la. E se le vediamo in televi¬ 
sione quelle bottiglie sono 
ancora le stesse, idee mate¬ 
riali delle bottiglie, bottiglie 
di colori ad olio e tela, solo 
riprese per analogia con una 
tecnologia, quella della tele¬ 
visione, che non ricrea nulla, 


simula per analogia. E il no¬ 
stro mondo materiale è pie¬ 
no di idee diventate cose, 
chiamate con un nome, ri¬ 
prese in televisione e perfi¬ 
no digitalizzate su un com¬ 
puter Anche digitalizzarle 
non è poi del tutto smateria- 
lizzarle: non si può smateria¬ 
lizzare una cosa, quella resta 
tale, anche fantasma su uno 
schermo TV 

Quello che penso è che 
certe cose non ci saranno 
più. Non è un caso degno di 
investigazione, nessuno avrà 
rubato nulla, Ma la novità e 
che quasi tutte le cose sono 
state sempre affiancate o 
sostituite da altre cose, mi¬ 
gliori o peggiori, più veloci o 
più lente, più costose o più a 
buon mercato, più leggere o 
più pesanti. Ma sempre co¬ 
se. Ma la macchina per scri¬ 
vere non è stata sostituita 
quasi del tutto da un'altra 
macchina per scrivere più 
potente o veloce È stata so¬ 
stituita da un'idea immate¬ 
riale che è diventata un pro¬ 
dotto immateriale: il word 
processor Si può ancora 
rendere materiale la scrittura 
di un word processor stam¬ 
pandola con un'altra macchi¬ 
na. Ma non è indispensabile. 

Ecco, credo che potrei fa¬ 
re molti altri esempi di que¬ 
sto genere, seguendo la vita 
delle cose. 





PW Avvenimento 1 


The 11 th hour 

Tnlobyte tUSAI 
PC CD-ROM 



Nessuno ha avuto il suc¬ 
cesso della Trilobyte nella pri¬ 
ma generazione dei film inte¬ 
rattivi (o virtuali .) con il suo 
The 7Th Guest. Anzi credo 
che vada detto che senza la 
Trilobyte, che ha il merito im¬ 


portantissimo di aver indicato 
una nuova strada al videoga¬ 
me, forse non ci sarebbe 
nemmeno stata, o almeno 
non ci sarebbe stata cosi pre¬ 
sto, una nuova ondata, una 
new wave dell'interattività. E 
nemmeno il successo cosi 
violento e immediato del CD¬ 
ROM PC. La casa. In quella 
casa sono successe cose or¬ 
ribili nel Settimo ospite E chi 
l'ha detto che il passato non 
ritorna? Sbagliato. Il passato 
è l'unica cosa che ritorna, tor¬ 
na sempre, non ci lascia mai 
Ci vuole con lui. Insomma 
può darsi che saremo morti 
prima di sera ritornando in 
quella casa, eppure tutto ci 
spinge II. Paura? Il reporter 
televisivo Cari Denning sem- 


• (disastro). * * (non simula¬ 
re). (interagire con cau¬ 
tela). (da simulare!, 
.(interagisci o muori). 


INDEX 

Bene bene, già ve lo dissi: cl saranno tre Avvenimenti 3 di ini¬ 
zio anno, sebbene risentano del fatto che scrivo queste righe a 
metà di novembre, perciò mi scuserete Dunque i 3 Avvenimen¬ 
ti sono The 11th hour della Trilobyte. Fade to black di Delphine 
che è belloccio come un quadro cubista e infine Hexen della Ra- 
ven che è originale come un vaso della dinastia Ming 
Ma prima leggetevi la mia Top 10 e le successive considera¬ 
zioni e il numero di Panorama con un po’ di consigli variegati E 
scrivetemi in Internet a |dib034Ó(g)iperbole.boloqna.itl 


260 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


















PLAYWORLD 


bra non averne. Per ora. E del 
resto non c'è altro verso se 
vuole ritrovare Robin Mora- 
les, la sua donna, spanta mi¬ 
steriosamente dopo aver de¬ 
ciso di ricostruire l'esistenza 
di un certo Henry Stauf, quel¬ 
lo di Guest. Cari si renderà 
prestissimo conto che Stauf 
è collegato tristemente ad 


una serie di morti accadute di 
recente in città e cosi da re¬ 
porter diventerà il nostro oc¬ 
chio privato 0 noi il suo. se¬ 
condo le regole dell'interatti- 
vità. 

Ore disperate 

Bene, come in Guest e in 


un sacco di altre produzioni 
simili (Daedalus Encounter, 
Hell. etc. etc...) tutto il visual 
è un saggio e fluorescente 
mix di immagini virtuali (stre¬ 
pitose!) e video cinematico 
girato su fondo blu (ma si 
può fare anche su verde...) 
per catturare meglio le sce¬ 
ne e inserirle senza problemi 


nei fondali digitali precalcola¬ 
ti Con la scusa, ma chi non 
l'avrebbe fatto alzi la ma¬ 
no..,, di riportare il set nella 
casa di Guest, Trilobyte ha 
potuto riciclare un bel po' di 
3D studio che sennò sareb¬ 
be costato un sacco di lavo¬ 
razione. E nonostante que¬ 
sto Hour è arrivato in ritardo 


TOP 10 di F. Cariò del 1995 


I dieci game da tenere da conto 


7 Heart of Darkness (Amazing FR/Virgin) 

2 Virtual Pool ICeleris Usa/lnterplay) 

3 Descent (Parallax USA/Interplayl 

4 Command & Conquer (Westwood USAA/irgtn) 

5 Terminal Velocity ITRI USA/3D Realms) 


6 Monty Python's Waste of Time !7thLevel UK) 

7 Full Throttle ILucasArts USAI 

8 Mechwarrior 2 IAc ti Vision USAI 

9 Fhght unlimited ILookmg glass USAI 
10 Bìoforge tOrigin USAI 


Mumble mumble Mi aspet¬ 
tavo molto di meglio da questo 
1995 Invece ho fatto una fati¬ 
caccia boia a raccattare dieci ti¬ 
toli dieci da mettere nella top 
ed alcuni ce li ho messi perché 
davvero non c'era di meglio. In- 
somma rimpiango ampiamente 
il 1994 e i suoi Under a killing 
moon. Little big adventure (bel¬ 
lissimo ogni giorno che passa. .1 
e System Shock (ineguagliato 
capolavoro 30 .) 

Beh direi che il meglio è finito 
nei primi cinque posti e poi ho 
tirato un po' ad accontentarmi, 
ma credo che molti dei titoli 
davvero buoni finiranno per 
uscire nei prossimi giorni o al 
massimo entro Natale per ovvie 
ragioni commerciali. Ma vedia¬ 
mo un po' la classifica in detta¬ 
glio 

Dominio assoluto degli ameri¬ 
cani che però si vedono sfuggi¬ 
re il primo posto perché ci met¬ 
te il naso un francese di gemo 
di cui parleremo fra pochissimo. 
Ciò non impedisce che otto po¬ 
sti su dieci siano affari privati 
stellestrisce. 

Al decimo posto Bioforge, un 
quasi Alone in thè dark cyber 
della Origm che usa un motore 
3D molto buono e ad alta risolu¬ 
zione che però non trasmette il 
fascino delle creature virtuali di 
Raynal. 

Nemmeno la storia è partico¬ 
larmente eccitante, ma il pro¬ 
dotto è di qualità come si dice 
Al nono posto il simulatore di 
volo di Looking glass Flight unli- 
mited, molto volante e abba¬ 


stanza freddo Riuscitissimo per 
carità, ma non si spara, non si 
lotta, non si ha particolare pau¬ 
ra Una cosa virtuale e molto al¬ 
gida di cui si apprezza soprattut¬ 
to la perfezione tecnica 

Un pericolo questo del tecni¬ 
cismo che sta attraversando 
tutto il mondo dei videogame e 
che per questo mi spinge a rim¬ 
piangere apertamente Galaga e 
Asteroids. 

In ottava posizione il primo 
game riuscito che abbia per te¬ 
ma i robot guerrieri meccanici 
che tanti ragazzi adorano non si 
sa bene perché mai Insomma 
qui almeno si lotta e ci si riesce 
senza tanti fronzoli, avendo be¬ 
ne a mente la vecchia scuola 
del videogioco di cui la Activi- 
sion ha rappresentato un pez¬ 
zetto non secondario con i suoi 
Pittali (di cui è uscita una nuova 
storia a distanza di più di dieci 
anni per W95 The mayan ad¬ 
venture .) e Little computer 
people Settimo Full throttle, 
esempio Lucas di come si pos¬ 
sa fare un cartone animato inte¬ 
rattivo e riuscirci sebbene ciò 
non smuova più di tanto il ter¬ 
mine interattivo, mentre certa¬ 
mente è in grado di colmare di 
significato la parola cartone ani¬ 
mato. 

Da ricordare in throttle so¬ 
prattutto la qualità della regia. 

Il sesto posto ai Monty 
Python's è un tributo al gruppo 
più osceno ed esilarante della 
cinematografia mondiale. Gioca¬ 
re a Waste of time non è come 
vedere «Brian di Nazareth» 


però qualche sorriso me lo 
strappa e di questi tempi me lo 
porto a casa incartato stando at¬ 
tento ad evitare che si rompa 

Al quinto posto un videoga¬ 
me che ha rischiato di essere 
strepitoso non riuscendoci dav¬ 
vero per un pelo perché l’idea 
era grandiosa Terminal Velocity 
che doveva essere il nuovo De¬ 
fender, insomma un videogioco 
pieno di tutto il fascino dei ga¬ 
me dei primi anni Ottanta e rea¬ 
lizzato con la grafica e il resto 
dei Novanta Terminal Velocity 
manca solo di un po' di giocabi- 
lità. insomma se fossimo più 
all'interno del game, se avessi¬ 
mo meno perplessità su cosa 
dobbiamo fare sarebbe stato 
perfetto 

Uno dei due game nuovi en¬ 
trati in classifica è Command & 
Conquer, titolo rpg/wargame 
della Westwood che conoscia¬ 
mo per Lands of lore e Dune 2, 
che imprevedibilmente si rivela 
di ottima qualità e divertente 
Insomma ci giochiamo anche 
se non siamo dei fan totali e full 
immersivi della roba strategica 
che anzi solitamente fa due sca¬ 
tole dedriche che sarebbe a dire 
più o meno poligonali solide 
Beh, qui questo non accade e ci 
sollazziamo non poco con spa- 
racchiamenti e multiplayerabi- 
lità. Al terzo posto il vero gran¬ 
de trionfatore delle vendite del 
1995 e cioè Descent, la discesa 
tridimensionale agli inferi virtua- 
lizzati, della Parallax. una delle 
poche cose di genialità evidente 
che si intercettano nei CD-ROM 


e si visualizzano immediata¬ 
mente sugli screen Bello, ma¬ 
novrabile, intuitivo, comunican¬ 
te e perfino interattivo Guarda 
un po' 

Al secondo posto un titolo 
che piace ad un sacco di gente 
e che è ospitato in una marea di 
hard disk in giro per il mondo 
anche per la sua modestia 
nell'occupazione di spazio Vir¬ 
tual pool, uno dei simulatori di 
qualcosa più riusciti di sempre a 
dire il vero e questo sebbene la 
specialità del biliardo pool non 
sia esattamente una delle mie 
preferite e sebbene ancora Vir¬ 
tual pool non sia ancora in ver¬ 
sione 640 per 480 

Ma il primo posto deve ne¬ 
cessariamente andare a Heart 
of darkness (titolo rubato ad un 
romanzo di Conrad e che mai fu 
più adatto, ispirato ed evocati¬ 
vo...) audacissima invenzione 
registica/interattiva di uno dei 
due veri autori che ci siano in gi¬ 
ro nel mondo dei videogame, 
vale a dire Eric Chahi già firma¬ 
tario di Anotherworld (una delle 
piu belle immagini della storia 
dei videogame...) e di Flashback 
(soprattutto virtuosismo tecni¬ 
co). Di Heart mi piace soprat¬ 
tutto il vertiginoso movimento 
di camera virtuale che innova 
ancora la grande trovata dell'al¬ 
tro gemacelo Raynal in Alone in 
thè dark, e la sensazione di es¬ 
sere nella vicenda Insomma 
quello che deve esserci in un vi- 
deogame. 

THE END 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


261 



PlAYWORLD 



di almeno sei mesi sulla ta¬ 
bella di marcia. Ma a parte il 
riciclo, Hour è terribilmente 
migliore di Guest: immagini 
ancora più curate, sensazio¬ 
ne d'immersione nella casa 
assoluta, fluidità di animazio¬ 
ne da 30 fotogrammi al se¬ 
condo (60 su un Pentium..,). 
Tutto è davvero molto im¬ 
pressionante. 

Ma Trilobyte non aveva 
innovato il mondo dell'inte- 
ractive entertainment solo 
con il suo strepitoso audiovi¬ 
deo (la colonna sonora è del 
mitico Fat Man che voi tutti 
ben conoscete per essere 
probabilmente il miglior mu¬ 
sicista interattivo del mon¬ 
do..,). Aveva soprattutto fat¬ 
to vedere a tutti, con la stre¬ 
pitosa trovata della mano 
dello scheletro interfaccia to¬ 
tale, come si potessero evi¬ 
tare tutte quelle noiosissi¬ 
me, ingombranti e spesso 
incomprensibili icone che i 
tifosi della tradizione delle 
adventure interattive si osti¬ 
nano ancora adesso (guarda¬ 
te per esempio il set di ico¬ 
ne di Flight Of The Amazon 
Queen,..) a proporre al pub¬ 
blico. In Hour le cose sono 
addirittura migliorate. Il gio¬ 
catore si porta dietro una 
specie di PC portatile che 
serve a fare una serie di co¬ 
se, tra cui salvare le partite, 
chiedere gli help disponibili e 
soprattutto ricevere degli 
straordinari video che... pro¬ 
prio non posso dirvi a cosa 
servono questi video, vi rovi¬ 
nerei le incredibili sorprese 
che gli autori hanno prepara¬ 
to per voi. 


PW Avvenimento 2 

Fade to black 

Delphine (FR) 

PC CD-ROM 

... 

Il difficile eroe dei primi 
due episodi Delphine, dovuti 
al gruppo di Chahi adesso 
passato alla produzione in 
proprio con Heart of Dark- 
ness, e cioè l'agente Conrad 
(un'altra citazione dello scrit¬ 
tore di «Cuore di tenebra» 
che sembra essere in cima 
agli interessi di questi giova¬ 
ni francesi...), pare sia stato 
ibernato alla fine di Flash¬ 
back. La trovata non è delle 
più innovatve. ma serve allo 
scopo di ripresentarcelo fre¬ 
sco (mi si perdoni l'orripilan¬ 
te battuteli criogenica...) e 
assolutamente pronto ad af¬ 
frontare i nuovi perigli tridi¬ 
mensionali che infatti pun¬ 
tualmente hanno inizio in 
questo Fade to black, impro¬ 
babile gioco di parole per ri¬ 
chiamare Flashback che è 
stato un grande successo 
ovunque e specie in Ameri¬ 
ca, dove a sentire gli uomini 
marketing quasi tutto ha un 
enorme successo. Conrad si 
esibirà al meglio in dedali ed 
uffici degni di un Gibson in 
discreta forma (quando è in 
forma normale scrive cose 
terribili tipo II Neuromante...) 
e adatti anche all'italico 
Nathan Never che in quanto 
ad aggirarsi per uffici e basi 
alla ricerca dei soliti segreti 


di micidiale importanza non è 
secondo a nessuno. Questa 
storia dei segreti, etc., era 
una fissa anche di Hitchcock 
che li chiamava Me Guffin. 
cioè oggetti che non doveva¬ 
no essere specificati mai 
troppo bene e nemmeno 
troppo insistiti, tanto il vero 
tema era un altro. Ecco qui in 
Fade to black la faccenda è 
identica: il vero tema è fuggi¬ 
re e sparacchiare, assassina¬ 
re per non essere assassina¬ 
ti, insomma il solito motore 
che tiene desto l'interesse 
dei videogamer da Space In- 
vaders in poi, passando per 
Doom e compagnia. A testi¬ 
monianza che davvero non 
sono i contenuti che conta¬ 
no, ma la forma, cioè quanto 
bene è realizzata la forma 
medesima. E qui è realizzata 
abbastanza bene. 

Ispirato chiaramente al 
motore di Doom da una par¬ 
te e a quello di Alone in thè 
dark dall'altra, questo engme 
della Delphine fa onestissi- 
mamente il suo dovere. Non 
è visibilmente un mostro di 
qualità in fatto di definizione 
grafica, e in questo non può 
certamente essere parago¬ 
nato a Doom e tantomeno a 
Quake in uscita, ma è certa¬ 
mente tridimensionale e ve¬ 
loce e ha il pregio di essere 
molto fluido e maneggevole 
permettendoci di dimentica¬ 
re quasi del tutto le proble¬ 
matiche tecniche per immer¬ 
gerci ben bene nell'azione 
che strada facendo diventa 
sempre più strategica e for¬ 
se per questo meno diver¬ 
tente dei primi momenti do¬ 


ve onestamente si tratta so¬ 
lo di colpire prima di essere 
a nostra volta colpiti. 

Certo non troverete da 
nessuna parte in Fade to 
black i colpi di gemo grafici 
di Chahi come nel bellissimo 
ed indimenticabile primo li¬ 
vello di Anotherworld (per 
me uno dei videogiochi più 
belli in senso estetico mai 
realizzati..,) né troverete la 
qualità tecnica degli ultimis¬ 
simi game tridimensionali al¬ 
la Descent o alla Quake. Ma 
alla Delphine non hanno nes¬ 
suna intenzione di rivaleggia¬ 
re con questi prodotti, Credo 
che Fade to black sia un 
onesto videogame arcade 
tubazione uscito in un mo¬ 
mento giusto e provvisto 
perfino di un discreto titolo e 
di qualche scampolo di iro¬ 
nia. Che nel mondo dei vi¬ 
deogame è spesso merce 
rara 


PW Avvenimento 3 
Hexen 

Raven (USA) 

PC CD-ROM 

... 

Allora secondo me questa 
è la versione interattiva de II 
nome della rosa del Dottor 
Eco. Del libro non sono mai 
riuscito a superare la prime 
cento pagine. Il film l'ho vi¬ 
sto, ma non ne posso parla¬ 
re bene perché mi è venuta 
la febbre a 39 nel secondo 



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MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 











PLAYWORLD 




Pw Panorama PC CD-ROM 


In questo numero parleremo di: Mortai Kombat 3, Fury 3, 
Baryon, Dungeon Keeper, Bullfrog, The Dig, Formula 1 
GP 2, G-Nome, Crusader 


tempo e già che c'ero ho 
perso una pipa e la voglia di 
fumare la medesima, Cosi 
adesso proverò a descrivervi 
questo videogame visto che 
è uno dei miei mestieri e alla 
fine spero sarete d'accordo 
con me In caso contrario 
non vi porto a vedere Po- 
cahontas Del resto non ci 
vado nemmeno io. 

Mentre sto per comincia¬ 
re questo arduo viaggio 
agl'inferi medioeval/interatti- 
vi, ho tentato per due volte 
di spaccare una robusta no¬ 
ce con la sola forza delle di¬ 
ta, Indarno, Per cui m'è ve¬ 
nuto a seguito in mente che 
tutto è molto più facile in 
versione interattiva, e quasi 
sempre agli scarni comandi 
rispondono incredibili risulta¬ 
ti sul video che tramutano in 
nulla la tradizionale concor¬ 
danza nel rapporto tra cause 
ed effetti. È proprio il caso di 
questo Hexen: non avete an¬ 
cora idea di che razza di pan¬ 
demoni potete scatenare so¬ 
lo a premere pochi apparen¬ 
temente inoffensivi tastim 
del vostro PC. Farò un 
esempio tanto per gradire: 
mettete di aver scelto di es¬ 
sere Il Clerico (ve l'avevo 
detto che c'entrava da matti 
con II nome della rosa.,.), 
beh in questo caso potete 
adoperare uno straordinario 
serpente che emette fiam¬ 
mate di veleno verde... 
bleah che impressione. Ma 
tutto il plot consiste nel cer¬ 
care e rintracciare le 15 (io 
ne ho trovate 15...) magie 
differenti che dovete stivare 
ed usare a tempo debito per 
risolvere situazioni ingarbu¬ 
gliate E a parte il Clerico si 
può scegliere di essere un 
guerriero, oppure un mago. 
Come succede di solito in 
questo genere di rpg interat¬ 


tivi e come già succedeva 
più o meno in Heretic che è 
il sequel di questo Hexen e 
che a sua volta era il seguito 
di Legends of valour che so¬ 
no sicuro non ricorderete, 

Ovviamente a Hexen. vi¬ 
sto che il motore è più o me¬ 
no quello di Doom, potete 
giocare da soli in coopera- 
tion con collegamenti seriali, 
via modem o con il network 
IPX che è il sistema più di¬ 
vertente anche se più com¬ 
plicato da mettere assieme, 
ma molti di voi avranno già 
provato a giocare Doom in 
questo divertente modo. 

Lo scenario è inquisitorio 
anzichenò e pieno di cripte, 
sotterranei e catacombe va¬ 
rie tanto per gradire. E il fatto 
che sia un rpg che compren¬ 
de magie da lanciare e incan¬ 
tesimi vari da combattere, 
non vi esime da esercitare la 
suprema arte del videoga- 
mer e cioè sparacchiare a più 
non posso per difendervi e 
anche per assassinare. Il ve¬ 
ro difetto di Hexen, che per il 
resto è molto meglio di He¬ 
retic e anche di Doom, è la 
qualità della grafica che usa 
ancora la vecchia risoluzione 
VGA e la sua tridimensiona¬ 
lità fasulla. Cosi il dettaglio 
dei personaggi degni di 
Barker e il fascino delle crip¬ 
te fitte di amanuensi pecca¬ 
tori non è particolarmente fe¬ 
dele. Ma si butta in un filone 
che funziona, il fantasy me¬ 
dievale, e usa un motore che 
tutti hanno imparato a cono¬ 
scere e ad apprezzare. Per 
questo sarà certamente un 
successo. Sebbene a me ab¬ 
bia soprattutto messo la vo¬ 
glia di passare la prossima 
quaresima in un convento di 
campagna. Al riparo dai lam¬ 
pi di questa sinistra Inquisi¬ 
zione interattiva. 


Diciamocela 'sta dannata 
verità: è un sacco di tempo 
che non si vede qualcosa di 
interattivo ed intrattemtivo 
su un maledetto videomoni¬ 
tor. lo direi che è almeno 
dall'uscita di Doom o forse 
direi ancora prima da Wol- 
fenstein, Alone in thè dark e 
Comanche. Ma da qualche 
parte in un PlayWorld di anni 
e anni fa l'avevo anche scrit¬ 
to: la generazione multime¬ 
diale, almeno per i primi an¬ 
ni, sarà solo un megaimpic- 
cio. Sapevo che sarebbe sta¬ 
to difficile avere della gioca- 
bilità plastica con un sacco 
di materiale analogico digita¬ 
lizzato al seguito. Bohl Direi 
che in mezzo a tutta questa 
roba più o meno cinematica 
si salva solo Under a killing 
moon (che però è un po' 
troppo gigionesco nella reci¬ 
tazione...) e il nuovo bellissi¬ 
mo Heart of darkness. Cre¬ 
do che nel 1996 le cose po¬ 
trebbero un po' cambiare. 
Resi più attenti da una serie 
di fiaschi gli autori potrebbe¬ 
ro darci cose intelligenti. 
Sperem. 


Vabbene, con questa nota 
di biasimo per la scena inte¬ 
rattiva tutta (biasimo che de¬ 
vo estendere anche allo sce¬ 
nario di Inet che riguarda 
l'entertainment...) passo a 
chiacchierare con voi tutti 
esimii lettori dei titoli che 
questo mese mi sento di 
sottolineare. 

Un sacco di botte interat¬ 
tive non mancano mai all'ap¬ 
pello e questo mese è possi¬ 
bile sviscerare quelle di Mor¬ 
tai Kombat 3 che è appunto 
il terzo episodio della saga 
picchiatoria che ha avuto 
perfino la sua celebrazione 
in film. 

La cosa strana è che que¬ 
sti film tratti da videogame 
(già successo con Street Fi- 
ghter e Van Damme e con 
Mario di Nintendo.,.) spesso 
sono un flop disastroso. Ma 
Hollywood è in crisi di idee 
da anni e si vede che proprio 
non sa dove sbattere la zuc¬ 
ca e per questi l'incrocio tra i 
media per ragazzi (fumetti, 
romanzetti, videogiochi, car¬ 
toni animati e cinema...) con- 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


▼ Heart o< darkness 































PLAYWORLD 


WtNS 00 


vana 






M ffij t 

mi»* 






ADungeon Keeper 


tinua ad essere una delle 
principali fonti di inspirazio¬ 
ne». 

Da qui tutti i Batman, 
Tank Girl, Johnny Mnemo- 
mc, etc etc. in circolazione 
Vabbè, tornando a Mortai 
Kombat 3 direi che grandi 
novità non se intravedono: 
picchiatevi e sarete felici. 

Fury 3 è uno dei pochi ga- 
mes davvero Win 95 che ci 
siano in giro insieme con Pit¬ 
tali thè mayan adventure. È 
opera degli stessi autori di 


Terminal Velocity ed il tutto 
è stato licenziato a Microsoft 
che fa solo alcune puntatine 
nei game e tutte molto ac¬ 
corte e riuscite. Precedenti 
illustri sono senza dubbio Fli¬ 
ght Simulator di Bruce 
Artwick e Links il golf stu¬ 
pendo dei fratelli Carver del¬ 
la Access. 

Beh, Fury 3 in realtà è as¬ 
solutamente Terminal Velo- 
city per Win 95, facilissimo 
da installare e caricare e ve¬ 
locissimo e fluido da giocare 


4 Mortai Kombat 3 

e simulare. Specie se avete 
un Pentium 90 o di più. 

Mi è piaciuto molto 
Baryon che mi sembra mol¬ 
to old style e divertente da 
giocare il che spesso non ac¬ 
cade con i nuovi superga- 
mes. È uno shooter (un vi¬ 
deogioco di quelli in cui spa¬ 
racchiare è il modo di espri¬ 
mersi...) e in questo rasso¬ 
miglia di molto a Raptor o ad 
un altro milione di vecchi ga¬ 
me, magari anche a Xenon 2 
dei Bitmap bros. Vi consiglio 
assolutamente di procurar- 
velo (potete anche downloa- 
darlo da Internet oppure 
comprarlo in giro nei CD¬ 
ROM in edicola...) anche 
perché ha una delle migliori 
estetiche grafiche in circola¬ 
zione sul PC e un sacco di li¬ 
velli perigliosi, in acqua, sulle 
città, sulla foresta... 

Il 1995 rischia di essera 
ancora una volta l'anno della 
Bullfrog. Con quattro titoli at¬ 
tesissimi in uscita per PC 
CD-ROM, Syndicate 2, Crea- 
tion, The Indestructibles e 
Dungeon Keeper, la casa in¬ 
glese può finire di nuovo in 
cima a tutte le classifiche di 
vendita e critica come è già 
capitato nel 1994. 

Dungeon Keeper si an¬ 
nuncia come un simulatore- 
rpg dalle caratteristiche nuo¬ 
ve e inedite Dovrebbe se¬ 
condo la Bullfrog settare un 
nuovo standard in fatto di 
Rpg grafici e tridimensionali 
e userà come base il motore 
di Syndicate potenziato nella 
versione 2 che uscirà alla fi¬ 
ne del 1995. 

La novità è che non ci vie¬ 
ne chiesto di interpretare un 
eroe come sempre, ma anzi 
il cattivissimo guardiano dei 
dungeon infastidito da igno¬ 
bili e velleitari molestatori. 

Questo The Dig dovrebbe 
essere il primo vero film in¬ 
terattivo. E questo perché 


sono tre anni che ci lavora 
un vero e famosissimo regi¬ 
sta, ovvero Steven Spiel¬ 
berg. 

Il plot: nel tentativo di evi¬ 
tare la collisione tra un gros¬ 
so meteorite e l'orbita della 
terra, un gruppo di astronau¬ 
ti si ritrova inopinatamente 
in un mondo diverso e paral¬ 
lelo su un pianeta profonda¬ 
mente nemico. Le avventure 
che vivranno, le scoperte 
che faranno, avranno un ef¬ 
fetto totalmente diverso sul¬ 
la personalità di ciascuno dei 
cosmonauti, influenzandone 
le reazioni e la personalità. 
Strutturando, per la prima 
volta forse, emozioni e senti¬ 
menti interattivi finora mai 
espressi adeguatamente ( a 
parte in Alone In The Dark 
secondo me...) in un' avven¬ 
tura di questo genere. 

Rimandato un numero in¬ 
calcolabile di volte per ragio¬ 
ni tecnologiche e visive (la 
grafica e il codice sono stati 
rifatti da capo in più occasio¬ 
ni...), The Dig ha coinvolto 
nella produzione tutte le ri¬ 
sorse e le società della Lu- 
cas inclusa la Industriai Li- 
ght and Magic, per cui do¬ 
vremmo poter interagire 
qualcosa di assolutamente 
innovativo 

Crammond è un altro au¬ 
tore di genio che ha fatto la 
storia dei videogame. Ed è 
un altro inglese come Moly- 
neux, come quelli della Rare 
(ex Ultimate per i superston- 
ci del videogame...), come i 
Bitmap bros, come David 
Braben di Frontier, Inghilter¬ 
ra e Francia sono le grandi 
forze europee in campo pla¬ 
netario, le uniche nazioni del 
vecchio continente in grado 
di competere, almeno per 
ora, con gli americani e i 
giapponesi. 

Crammond ha pubblicato 
negli anni Ottanta e Novanta 



Fury 3 a 


▼Baryon 



MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 












PLAYWORLD 



ma buonissimi titoli. 
Sentinel, Stunt Car 
Racer e nel 1991 FI Grand 
Prix di cui questo FI GP 2 è 
il sequel. 

«Quattro anni per un solo 
videogame non sono poi 
tanti se vuoi farne un suc¬ 
cesso - ha detto Geoff 
Crammond - e sono ancora 
meno se lavori con un team 
piccolo come faccio io. Però 
avrà un sacco di novità ri¬ 
spetto alla prima versione, 
soprattutto di tipo ergonomi¬ 
co: voglio che chi simula la 
formula uno con il mio pro¬ 
dotto provi tutte le sensazio¬ 
ni che immagina debba pro¬ 
vare un vero pilota». Una 
delle vere soprese di questo 
inizio 1996. 

Qualcuno dovrà dirlo pri¬ 


ma o poi. Cosi me ne incari¬ 
co io. Questa generazione di 
CD-ROM che puntano tutto 
sulla grafica virtuale eseguita 
con il 3D Studio o con le Sili¬ 
con Graphics, sta stufando 
Il perché lo sappiamo tutti: 
non è roba molto interattiva: 
le immagini da guardare a 
volte sono anche molto bel¬ 
le, ma non ci si può giocare 
un granché. E ciò non è di¬ 
vertente. 0 almeno comin¬ 
cia a non esserlo più. 

Cosi va a finire che quelli 
piu in ritardo tra questi titoli, 
per esempio proprio G-No- 
me di cui stiamo per parlare, 
oppure Harvester sempre 
della Merit Studios, potreb¬ 
bero avere meno successo 
dei loro predecessori più abi¬ 
li nel timing: chennesò a par- 




Pitla A 


▼ Formula I GP-2 


te 7Th Gue¬ 
st, anche 
Wing Com- 
mander 3 
(che usa di 
più i filmati 
videoanalo- 
gici di scene 
girate con 
attori in car¬ 
ne ed ossa, 
ma alla fine 
la sostanza 
del discorso 
non cambia 

un gran- _ 

ché...) oppu¬ 
re tutti i titoli della Cryo usci¬ 
ti finora Megarace, Dragon- 
lore e anche Commander 
Blood e Lost Eden. 

Ma poi queste considera¬ 
zioni riguardano moltissimi 
altri titoli usciti su CD-ROM 
nel 1995 

Detto questo adesso pos¬ 
so dire quello che sono riu¬ 
scito a sapere sullo stato di 
sviluppo di G-Nome La sto¬ 
ria di G-Nome mi ricorda 
quella di It Carne From The 
Desert, un titolo di un bel 
po' di anni fa della Cine- 
maware. la casa che più di 
ogni altra aveva anticipato 
questo boom di cinemato¬ 
grafia interattiva. Anticipato 
talmente tanto da fallire sen¬ 
za vederne i risultati. Chissà 
che rabbia adesso. Vabbè 
qui siete lo sceriffo Pullen e 
vi è venuta l'idea un po' bal- 
zanotta di andare a vedere 
che aria tiri dalle parti di 
Ruhelen. uno dei pianeti po¬ 
sti sotto la vostra giurisdizio¬ 
ne in un anno qualunque dal¬ 
le parti del ventiduesimo se¬ 
colo. 

Ed ecco entrare in scena 





l'avvenente archeologa che 
appena atterrati ci mette a 
parte della poco invitante 
scoperta da ella stessa effet¬ 
tuata Una creatura straordi¬ 
naria (manco a dirlo chiama¬ 
ta G-Nome. .) sta mettendo 
a repentaglio la vita di un 
sacco di gente. Come esi¬ 
mersi dall'intervenire? 

Crusader: no remorse. Il 
nuovo riuscito successo del¬ 
la Origin. 

Nessun rimorso. E nem¬ 
meno m'immagino perché 
mai dovremmo averne visto 
che tanto alla fine è tutta ro¬ 
ba virtuale. Comunque sia¬ 
mo 200 anni nel futuro, e il 
mondo è sotto la tremenda 
oppressione del World Eco¬ 
nomie Consortium che altri 
non è che un efferato con¬ 
glomerato dedito all'oppres¬ 
sione dei popoli II solito otti¬ 
mismo interattivo. Cui allego 
il mio e di conserva un fran¬ 
co saluto simulato a tutti, 

Vs. Francesco Carlà ► 


Francesco Carla e raggiungibile in In¬ 
ternet all'indirizzo dib0348<3>iperbo- 
le.bologna.it 


265 









PLAYWORLD 


PC TOP 100 NET PC Gennaio 1996 

Questa classifica è compilata mensilmente da più di 1000 persone del mondo dell'intrattenimento interattivo, tra autori, 
editori, giornalisti e user, tra cui il sottoscritto- E viene diffusa via WEB e ripubblicata sulle più importanti riviste del mondo. 

Tutti i mesi PlayWorld & MCmicrocomputer la pubblicano per l'Italia. 

Alla fine della Top 100 potete leggere un mio breve commento. Come sempre aspetto i vostri messaggi via Web (indirizzo 
| diOU'JAmiperbole. boiogna.ith o con mezzi più tradizionali, tipo fax o ietterà 


==3- 

QM 

;s; 

MS 

:bbo; 

TS 

Titolo 

Autore/Editore 

Cat ID 

==== = 

Punti 

1 

( 

1) 

7 

Command & Conquer (C| 

Weatwood/Virgin 

ST 

(1729) 

860 

2 

( 

2) 

56 

Galactic Civilizations (+Shipyards) IO) Stardock 

ST 

(1508) 

354 

3 

( 

3) 

57 

Doom 2: Hell on Earth 

Id/GT/Virgin 

AC 

[1502] 

349 

4 

( 

5)' 

150 

Civilization 

MicroProse 

ST 

(1002) 

261 

5 

( 

6)' 

' 46 

Descent |R) 

Parallax/Interplay 

AC 

(1565) 

264 

6 

( 

4) 

9 

Star Emperor (O) 

Stardock 

ST 

(1716) 

237 

7 

( 

7) 

38 

Dark Forces |C| 

LucasArts/Virgin 

AC 

(1585) 

250 

8 

( 

9)' 

' 51 

Warcraft: Orcs and Humana 

Blizzard/Interplay 

ST 

(1528) 

252 

9 

( 

8) 

15 

MechWarrior 2: The Ciana (C) 

Activision 

AC 

[1697 J 

238 

10 

( 

10) 

57 

Maater of Magic 

SimTex/MicroProse 

ST 

(1501) 

220 

11 

( 

11) 

48 

Wing Commander 3: Heart of thè 

Tiger (C) Origin 

AC 

(1562) 

182 

12 

( 

12) 

110 

Maater of Orlon 

SimTex/MicroProse 

ST 

[1344] 

160 

13 

( 

13) 

82 

U.F.O.: Enemy Unknown (+X-Com) 

Mythos/MicroProse 

ST 

(1437) 

152 

14 

( 

14) 

50 

Panzer General 

SSI/Mindscape 

ST 

(1522) 

147 

15 

( 

16) ' 

149 

Dune 2: Building of a Dynaaty 

Westwood/Virgin 

ST 

(1110) 

147 

16 

( 

17)' 

28 

Full Throttle (C| 

LucasArts 

AD 

[1612] 

133 

17 

( 

15) 

37 

World at War: Stalingrad 

Atomic/Avalon Hill 

ST 

(1584) 

121 

18 

( 

18) 

32 

X-COM 2: Terror f.t. Deep 

Mythos/MicroProse 

ST 

[1600] 

110 

19 

( 

22)' 

30 

Jagged Alliance 

Sir-Tech/Mindscape 

ST 

[1605] 

123 

20 

( 

21)' 

58 

Colonization 

MicroProse 

ST 

[1496] 

117 

21 

( 

20) 

60 

World at War: Operation Cruaader Atomic/Avalon H. 

ST 

[1489] 

109 

22 

( 

27)' 

6 

Heroea of Might and Magic 

New World 

ST 

[1737] 

137 

23 

( 

19) 

11 

Phantasmagoria (C) 

Sierra 

AD 

[1712] 

101 

24 

( 

25) ' 

6 

Need for Speed (C) Pioneer/Electronic Arta 

AC 

[1738] 

127 

25 

( 

23) 

96 

SimCity 2000 

Maxis/Mindscape 

ST 

[1399] 

90 

26 

( 

24) 

69 

Tie Fighter (+add-on) 

LucasArts/Virgin 

AC 

[1473] 

94 

27 

( 

38) * 

4 

STEEL PANTHERS 

SSI/Mindscape 

ST 

[1757] 

141 

28 

( 

28) 

46 

Heretic (R) 

Raven/Id 

AC 

[1566] 

103 

29 

( 

29) 

6 

World at War: America Invadea ( C)Atomic/Avalon H. 

ST 

[1736] 

98 

30 

( 

26) 

5 

Cruaader: No Remorse (C) Origin/Electronic Arta 

AD 

[1741] 

86 

31 

( 

30) 

100 

Doom (+Ultimate Doom) (R) 

Id 

AC 

[1386] 

97 

32 

( 

31) 

27 

Terminal Velocity (R) Terminal 

Reality/3D Realms 

AC 

[1616] 

81 

33 

( 

33) 

123 

Betrayal at Krondor 

Dynamix/Sierra 

RP 

[1275] 

80 

34 

( 

36)' 

141 

X-Wing (+Imperial Pura.,B-Wing) 

LucasArts/US Gold 

AC 

[1169] 

79 

35 

( 

32) 

49 

Roids (R| (O) 

Léonard Guy 

AC 

[1531] 

63 

36 

t 

34) 

52 

Tranaport Tycoon 

MicroProse 

ST 

11521] 

68 

37 

( 

37) 

30 

NBA Live 95 (C) Hitmen/Electronic Arta 

SP 

[1602] 

76 

38 

( 

43)' 

118 

Wariorda 2 (+deluxe) 

SSG 

ST 

[1284] 

92 

39 

( 

35) 

149 

Star Control 2: Ur-Quan Ma3tera 

Accolade 

AC 

[1116] 

69 

40 

( 

44)' 

3 

Mortai Kombat 3 

Midway/GT 

AC 

[1755] 

75 

41 

( 

39) 

19 

Star Trek TNG: A Final Unity |C)Spectrum Holobyte 

AD 

[1641] 

60 

42 

( 

40) 

86 

Myst (W) (C) Cyan/Broderbund/Electronic Arts 

AD 

[1426] 

55 

43 

( 

42) 

17 

Buried in Time (C) Presto/Sanctuary Woods/US Gold 

AD 

[1687] 

59 

44 

( 

41) 

48 

Magic Carpet (+add-on) (C| 

Bullfrog/EA 

AC 

[1549] 

45 

45 

( 

50)' 

147 

VGA Planets IR) 

Tim Wisseman 

ST 

[1131] 

63 

46 

( 

45) 

46 

Little Big Adventure ( +Relentless ) Adeline/EA 

AD 

[1538] 

44 

47 

( 

53)' 

107 

Day of thè Tentacle 

LucasArts/US Gold 

AD 

[1268] 

59 

48 

( 

48) 

148 

World Circuit (+F1 Grand Prix) 

MicroProse 

SP 

[1123] 

47 

49 

( 

61)' 

4 

NHL Hockey ’96 

Electronic Arts 

SP 

[1748] 

69 

50 

( 

59)' 

74 

The Settlers (+Serf City) 

Blue Byte/SSI 

ST 

[1458] 

64 

51 

( 

51) 

51 

Na3car Racing 

Papyrus/Virgin 

SP 

[1529] 

48 

52 

( 

52) 

10 

Pittali: The Mayan Adventure |W 

(C) Activision 

AC 

[1714] 

49 

53 

( 

49) 

59 

System Shock LookingGlass/Origin/Electronic Arts 

RP 

[1438] 

42 

54 

( 

46) 

14 

Dungeon Master 2 (C) 

FTL/Interplay 

RP 

[1699] 

35 

55 

( 

47) 

131 

7th Guest (C) 

Trilobyte/Virgin 

PU 

[1230] 

35 

56 

( 

65)' 

4 

Championship Manager 2 

Domark 

SP 

[1746] 

69 

57 

( 

57) 

6 

Magic Carpet 2: The Netherworlds (C) Bullfrog/EA 

AC 

[1739] 

54 

58 

( 

69) ' 

2 

Caesar 2 

Impressions/Sierra 

ST 

[1742] 

68 

59 

( 

66)' 

3 

Ascendancy Logic Factory/Virgin 

ST 

[1753] 

63 


266 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 






PLAYWORLD 


60 

( 

54) 

6 

61 

( 

55) 

56 

62 

( 

58) 

140 

63 

( 

60) 

24 

64 

( 

68 ) * 

4 

65 

( 

64) 

23 

66 

( 

73) A 

147 

67 

( 

56) 

52 

68 

( 

67) 

17 

69 

( 

63) 

46 

70 

( 

71) A 

18 

71 

( 

62) 

58 

72 

( 

95) * 

2 

73 

< 

70) 

123 

74 

1 

82) A 

63 

75 

( 

83) A 

3 

76 

( 

78 ) A 

92 

77 

( 

75) 

31 

78 

( 

74) 

150 

79 

( 

76) 

106 

80 

(. 

86) A 

2 

81 

( 

77) 

26 

82 

( 

93) A 

37 

83 

( 

-)* 

1 

84 

( 

72) 

25 

85 

( 

-) A 

1 

86 

( 

80) 

9 

87 

( 

89) A 

147 

88 

( 

79) 

83 

89 

( 

84) 

13 

90 

( 

81) 

32 

91 

( 

90) 

97 

92 

( 

87) 

99 

93 

( 

94) A 

21 

94 

( 

91) 

150 

95 

( 

85) 

38 

96 

(ìoor 

125 

97 

( 

-> A 

1 

98 

( 

88) 

47 

99 

( 

92) 

42 

100 

( 

98) 

34 


Usciti di 


( 96) 32 

( 97) 4 

( 99) 100 


Fade to Black (C) Delphine/Electronic Arts AC 
One Must Fall: 2097 (R) Epic AC 
Empire Deluxe (+add-ons) New World ST 
Psycho Pinball Codemasters AC 
Fury 3 Terminal Reality/Microsoft AC 
Starsi (R) Star Crossed ST 
Ultima Underworld 2 LookingGlass/Origin/El. Arts RP 
Under a Killing Moon (CI Access/US Gold AD 
Space Quest 6: The Spinai Frontier (C) Sierra AD 
Rise of thè Triad: Dark War (R) Apogee AC 
Hi-Octane (C) Bullfrog/Electronic Arts AC 
NHL Hockey '95 Electronic Arts SP 
MICROLEARN GAME PACK 2 |0) Microlearn Nordic AC 
Syndicate t+add-on) Bullfrog/Electronic Arts AC 
Crusaders o.t. Dark Savant Sir-Tech/US Gold RP 
Simlsle Intelligent/Maxis ST 
Pinball Fantasies Digital Illusions/21st Century AC 
Monty Python’s Waste of Time (C) 7th Level AC 
Links 386 Pro (+add-ons) Access/US Gold SP 
Epic Pinball (+Silverball) (R) Epic AC 
Werewolf vs Comanche Novalogic/US Gold SI 
SimTower Handbook/Maxis ST 
Realms of Arkania 2 t+Schwarze Auge 2) Sir-Tech RP 
Ripley's Believe It or Noti Sanctuary Woods AD 
Virtual Pool (R) |C) Celeris/Interplay SP 
Pinball Illusions Digital Illusions/21st Century AC 
Primal Rage (C) Teeny Weeny/Time Warner AC 
Railroad Tycoon MicroProse ST 
Battle Isle 2 (+add-on) Blue Byte/Accolade ST 
Simon thè Sorcerer 2 AdventureSoft AD 
Discworld: The Problem with Dragons Psygnosis AD 
Gabriel Knight: Sins of thè Fathers Sierra AD 


Sam S Max Hit thè Road 
The Perfect General 2 
Darklands 

Mortai Kombat 2 |C) 

Ind. Jones: Fate of Atlantis 
Witchaven (C) 

U.S. Navy Fighters (+add-on) 

Video Poker (R) I OJ 

FIFA International Soccer 


LucasArts/US Gold AD 
QQP ST 
MicroProse RP 
Midway/Acclaim AC 
LucasArts/US Gold AD 
Capstone/Intracorp RP 
(C) Electronic Arts SI 
IBM EWS ST 
Electronic Arts SP 


classifica : 


Bioforge |C) 

1944 Across thè Rhine (C| 
Rebel Assault (C) 


Origin/Electronic Arts AD 
MicroProse ST 
LucasArts/US Gold AC 


(1740) 

(1505) 

(1177) 

(1621) 

(1760) 

(1629) 

(1127) 

(1517) 

(1684) 

(1564) 

(1643) 

[1493] 

(1764) 

[1271] 

(1104) 

[1749] 

[1416] 

[1588] 

[1006] 

[1359] 

[1719] 

[1617] 

[1514] 

[1762] 

[1620] 

[1734] 

[1717] 

[ 1121 ] 

[14391 

[1679] 

[1596] 

[1377] 

[1379] 

[1626] 

[1008] 

[1582] 

[1003] 

[17331 

[1543] 

[1571] 

[1481] 


[1599] 

[1708] 

[1374] 


41 
40 
44 

46 

54 

47 

55 
28 

44 

36 
43 

29 
65 

37 
49 
47 
40 

34 

31 
33 

42 

32 

45 

35 

23 

32 

30 
37 

27 

28 
25 

33 
28 
33 

30 

24 

31 
27 
18 
19 
22 


LEGENDA: 

QM = posizione di questo mese. 

MS = posizione del mese precedente 

TS = totale settimane di presenza all’interno della Top 100. 

Cat = tipologia del gioco (Azione (AC), Strategia (ST), Role Playing (RP). Adventure (AD), Sportivo (SP), Simulazione (SI), 
Puzzle Game (PU)). 
td = numero identificativo 
Punti = punteggio ottenuto. 


COMMENTO alla TOP 100 di gennaio 1996 

Ordunque, nemmeno questo mese si sono ancora visti gli effetti sulla classifica di tutte le nuove uscite previste per il 
trascorso, per voi, periodo natalizio. Per cui i movimenti nella Top 100 sono davvero pochi e quindi pochissimi gli spunti 
per il vostro ameno recensore. Tanfè. Non mi resta quindi che confermare il megasuccesso di Command & Conquer che 
si conferma primo e contemporaneamente ribadire che poco o nulla è successo nella parte alta della classifica come del 
resto voi stessi potete evincere confrontandola con quella del mese scorso. Due sole nuove entrate che tra l’altro arriva¬ 
no al numero 84 e 85 e sono Ripley’s believe it or not, un’adventure degli stessi autori di Buried in time e Pinball illusions 
il nuovo set flipperistico della Digital Illusions. 

Per finire e nel rimandarvi al mese prossimo che dovrebbe davvero essere ricco di News, nuntio vobis che dopo 100! ! ! 
settimane è uscito di classifica Rebel Assault della Lucas Bye. 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


267 






ALTRI TEMPI 


Buon compleanno! 

5' puntata 

di Raffaello De Masi 


Il numero 11 della rivista si presenta al¬ 
la grande; è passato un anno dalla na¬ 
scita della testata e MC combatte con 
avversari di rango e non (era un perio¬ 
do. quello, in cui le testate di informati¬ 
ca comparivano e si dileguavano nel 
nulla con il ritmo delle «belle di gior¬ 
no»), alcuni dei quali ancora pre¬ 
senti sul mercato 

Secondo una tradizione cui 
una volta Marco era affezionato, 
il numero di settembre aveva 
sempre qualcosa di speciale; 
all'inizio era l'occasione per pro¬ 
ve di macchine di classe elevata, 
poi, dall'anno successivo diven¬ 
ne anche occasione per l'inizio di 
nuove rubriche, o di appunta¬ 
menti speciali. 

Rileggendo quelle vecchie pa¬ 
gine, un po' ingiallite sui bordi, 
ho trovato una lettera di Luigi 
Benedicenti, con una sene di do¬ 
mande che testimoniano, in ma¬ 
niera evidente, lo stato delle co¬ 
noscenze comuni dell'epoca, og¬ 
gi non ci si sognerebbe neppure 
di rispondere ad esse; allora 
Gianni Becattmi dedica loro la 
sua pagina di microconsulenza. 

Caro Gianni, a distanza di tanti 
anni mi chiedo come tu abbia 
fatto a rispondere, senza sorride¬ 
re, a domande del tipo «È vero 
che i personal computer sono 
meno veloci dei mini universita¬ 
ri?», oppure «Per aumentare la 


Una macchina superlativa 

La prima, e più importante, prova of¬ 
ferta è quella dedicata all’HP87. una su¬ 
perba macchina a orientamento scienti¬ 
fico che, probabilmente, ancora oggi gi¬ 
ra in qualche laboratorio. Ma prima di 
passare ad essa qualche rapida notizia 
«pescata» sulla stampa estera: ZX81 si 
presenta provvisto di un numero sem¬ 
pre maggiore di espansioni e periferi¬ 
che, prodotte e distribuite, per la mag¬ 
gior parte da costruttori esterni. Inte¬ 
ressante, in questo senso, un'espan¬ 
sione Memotech, destinata a gestire 


velocità di un calcolatore è necessario 
lavorare in assembler?». 

Continua il concorso dal tema: «Il 
micro tra noi», che offre, come premi 
un corso di Basic, un abbonamento an¬ 
nuale a MC e, udite udite, otto memo¬ 
rie RAM dinamiche da I6K, pratica- 


grafica ad alta (si fa per dire. 192x248 
punti) definizione, con un accesso alla 
pagina video comandata da una serie di 
routine precostituite piuttosto sofistica¬ 
te. 

Di costo non proprio modesto (circa 
150 000 lirette. a confronto di una mac¬ 
china che ne costava poco più) è co¬ 
struita m modo da integrarsi perfetta¬ 
mente nel disegno della macchina del 
baronetto 

È ancora offerta un'interfaccia seria¬ 
le RS232 da quattro o cinque produttori 
diversi; in omaggio alla fantasia di chi si 
lambicca il cervello, un produttore offre 


mente (senza offesa, Gianni!) un paio 
di capponi e una damigiana di vino. 

Marco Marinacci sta per abbandona¬ 
re l'area delle prove e passa qui a un 
lungo editoriale: sua è un'intervista a 
Hasmonai Hazan (Homic) che riflette lo 
stato dell'arte, e la gran confusione di 
idee che allora dominava il mer¬ 
cato. Non si è neppure comincia¬ 
to, e si parla, in un passo dell'in¬ 
tervista, di mercato un po' fer¬ 
mo, di servizi paralleli alla sempli¬ 
ce vendita della macchina, dei 
rapporti prezzo macchina-prezzo 
software, della cultura di massa 
sul problema micromformatica 
Tutti quesiti che, rivestiti e riap- 
phcati a scenari diversi è più arti¬ 
colati, sono ancora quelli di oggi 
Senza tema di smentite, pos¬ 
siamo affermare che questo nu¬ 
mero è dedicato in buona parte a 
Hewlett-Packard. Tra news e 
prove una quindicina di pagine, 
su un totale di un centinaio, sono 
dedicate alla casa che, più di tut¬ 
te, copre il mercato dalle picco¬ 
lissime calcolatrici tascabili ai 
grandi sistemi. 

Alberto Morando non fa a 
tempo a provare l'87A che, nelle 
news, appunto, si parla già 
dell'86, sua naturale evoluzione, 
con un video «decente» e l'ab¬ 
bandono definitivo, da parte di 
HP, del concetto di macchina 
«integrata». 


un'interfaccia per il pilotaggio di regi¬ 
stratori a cassette multipli, che funzio¬ 
nano né più né meno come diverse 
memorie di massa di oggi Anche nel 
campo del software non si scherza, se 
si considera che la stessa Sinclair, con 
una politica suicida che oggi nessun co¬ 
struttore hardware si sognerebbe di 
perseguire, offre in blocco una trentina 
di programmi (per la maggioranza gio¬ 
chi, ma anche programmi dedicati alla 
scuola, come storia, geografia, lettera¬ 
tura, lingua, matematica, e cosi via). 
Niente di nuovo sotto il sole, ecco an¬ 
che un corso di inglese con autocorre- 



268 


MCmicrocomputer n, 158 - gennaio 1996 
















ALTRI TEMPI 




zione, mentre non poteva neppure 
mancare un foglietto elettronico, il VU- 
CALK, 

Per finire alcune curiosità, sempre 
dedicate allo ZX. una tastiera vera, che 
incorpora la macchina di base, e un sin¬ 
tetizzatore vocale, capace di leggere 
anche i numeri (in inglese), 

Ovviamente molte notizie sulle 
«guerre» che, allora, si facevano tra 
questo tipo di macchina, Sinclair e 
Acorn (che tra poco sparirà dalla com¬ 
petizione per far posto a Commodore) 
si scambiano bordate degne della mi¬ 
gliore tradizione di pescivendole napo¬ 
letane. Non solo, ma l'Inghilterra, allora 
vera terra eletta per quanto attiene al¬ 
l'innovazione tecnologica, ha, sul mer¬ 
cato, un computer della classe perso¬ 
nal capace di far parlare di sé in manie¬ 
ra sensazionale (doveva essere il micro 
prodotto dalla BBC, proprio quella dei 
documentari!). 

La macchina, basata sull'onnipresen¬ 
te Z80 lanciato a 4 MHz conteneva 80 
chip (chissà cosa voleva dire!) ha 32 Kb 
di RAM, espandibili a 2 Mb (non è un 
refuso!), mentre la ROM è espandibile 
a 4Mb (neppure qui refusi!). Linguaggi 
immediatamente disponibili erano, ov¬ 
viamente il Basic, l‘Assembler, e il Co¬ 
rnai (chissà cosa era!). 

Ma è il momento di passare all'87. 
Come già avevamo accennato nella 
puntata precedente, questo HP, perfet¬ 
tamente integrato nella linea delle mac¬ 
chine di questa marca, è un vero «in¬ 
no» alla tecnologia e alla perfetta inte¬ 
grazione hard-soft. Dotata di un siste¬ 
ma operativo originale, che incorporava 
anche un potentissimo Basic (neppure 
oggi eguagliato dai più raffinati idiomi), 
offriva prestazioni matematiche di livel¬ 
lo superiore, e grafica mai più neppure 
avvicinata (ad esempio una sola istru¬ 
zione permetteva di definire un piano 
cartesiano, settarne la scala e le coordi¬ 
nate, inserire assi, con tacche e linee di 
suddivisione, orientare i quadranti e de¬ 
finirne il clipping sullo schermo). Fu la 
mia prima macchina seria, e, in un pe¬ 
riodo in cui occorreva prepararsi tutto 
da soli, mi permise di realizzare una se¬ 
rie di programmi per il mio laboratorio 
terre di gran pregio, restati in servizio 
fino a qualche anno fa, quando sono 
stati sostituiti con un'analoga versione 
sotto Macintosh. 

La macchina era uno degli ultimi 
esempi di computer «integrato»; defini¬ 
ta «portabile» dalla stessa HP, per ave¬ 
re due scanalature sul fondo accanto al 
video, che permettevano di afferrare e 
sollevare il computer, era priva del pur 
utilissimo (per i tempi) registratore a 


L'HP 87A. un personal computer dalle spiccate capacità scientifiche 


L‘Acorn Atom fu uno dei più agguerriti avversari del mitico Sinclair ZX-81 


cassette, sostituito con un'unità a dop¬ 
pio floppy da 5". ognuno della capacità 
di 270 k. Era dotata di 48 k di ROM e di 
altrettanti di RAM, che non erano del 
tutto disponibili, in quanto una dozzina 
erano destinati alla gestione della pagi¬ 
na grafica. Ciononostante gli statement 


offerti erano talmente potenti da per¬ 
mettere di gestire un sofisticato wp 
esclusivamente con questa ridotta do¬ 
tazione, e di permettere l'utilizzo di VI- 
SICAL (in versione PLUS, vale a dire 
con grafica integrata) in maniera dina¬ 
mica, vale a dire che l'ampiezza del fo- 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


269 






ALTRI TEMPI 



II GPS-4 é una polente macchina della Geneial Processor dalla linea piacevole, equilibrala e nello slesso 
tempo raaonale 


glio variava proporzionalmente alla me¬ 
moria disponibile. 

La macchina era costruita attorno a 
un'architettura multiprocessore prodot¬ 
ta dalla stessa HP; era però trasforma¬ 
bile, attraverso l'uso di una scheda ad 
hoc, che conteneva anche lo Z80, in 
una perfetta macchina CP/M. Erano an¬ 
che caricabili in memoria fino a cinque 
programmi binari, veri e propri blocchi 
preprogrammati generalmente conte¬ 
nenti elementi di nuova configurazione 
del sistema operativo. 

La macchina, per i tempi costosissi¬ 
ma (una decina di milioni, tra computer 
e memorie di massa) ebbe, come dice¬ 
vamo, un certo successo fino all'avven¬ 
to dell'uragano IBM 

Una guerra all'inglese 

Come abbiamo accennato poco pri¬ 
ma, l'oltre Manica era il paradiso dell'in¬ 
ventiva nell'area delle macchine super¬ 
piccole (e, talora non solo di queste; 
c'è qualcuno che ricorda, o magari pos¬ 
siede ancora, l'Apricot, un personal le 
cui periferiche, tra cui un innovativo 
mouse, erano interconnesse senza filo, 
attraverso raggi infrarossi?). Mauro di 
Lazzaro prova l'Atom della Acorn, poco 
conosciuto in Italia ma in GB agguerrito 
avversario dei prodotti Sinclair Era una 
macchina di bassissimo costo, basata, 
con una scelta per l’epoca contro cor¬ 
rente, sul 6502 (poi scelto anche da 
Commodore), e dotata di un curioso 
Basic che, tra abbreviazioni e «tokeniz- 
zazioni» sarebbe stato capace di far 
perdere la pazienza a un santo Manca¬ 
no, udite udite, il POKE, con il suo im¬ 
mancabile PEEK, mentre esiste un 
completo set di istruzioni per il COS 
(che non è un nuovo sistema operativo 
ma solo un Cassette Operating Sy¬ 
stem). 

È dotato di un piccolo wp che viene 
descritto come capace di far scrivere 
senza «occuparsi della divisione in ri¬ 
ghe», capace di circa 5000 caratteri. 
Ovviamente, pare che fosse una moda 
o un punto d'orgoglio, non manca un 
AtomCalc; linguaggio alternativo al Ba¬ 
sic è (primo amore!) il Forth. 

Marco Marinacci prova una grossa 
macchina della General Processor, la 
GPS-4. Ad onta del nome oltre-oceano- 
sonante. GP è fiorentina e parte da una 
ipotesi di sviluppo industriale di una 
macchina, il Child8, nata in forma hob¬ 
bistica (cosa molto comune a quei tem¬ 
pi) e successivamente evolutasi in un 
altro modello, il ChildZ. Basato sul pro¬ 
cessore F8 della Fairchild (cosa non si 
faceva allora!) abbandonò poi questo 
rudimentale «cuore» per passare allo 
Z80; questa scelta coincise anche con 


l'avvio della catena di montaggio della 
nuova macchina, che. beneaugural- 
mente, si chiamò «T». 

Macchina supercostosa (trenta milio¬ 
ni con un disco rigido da 1C Mb). co¬ 
struita con un design attento e piacevo¬ 
le (frutto della matita dello stilista Attilio 
Valeri), GPS-4 era una macchina gestio¬ 
nale, capace di lavorare in rete con due 
altri terminali, destinata a operatori 
d'ufficio (non a caso viene scelta la 
configurazione di tastiera QZERTY, 
identica a quella delle macchine per 
scrivere) e in esso di una tastiera di 
prim'ordine, comprendente anche il ta- 
stiermo numerico col doppio e triplo ze¬ 
ro. Il video, a fosfori verdi ha le solite 
24 righe per 80 colonne, con caratteri 
di grande qualità I caratteri, comunque 
ASCII, sono, attraverso semplici routi¬ 
ne trasformabili a piacimento, per si¬ 
mulare (credo sia stato il primo caso, in 
occidente) alfabeti non latini (General 
Processor racconta con una punta di 
orgoglio, che una sua macchina è stata 
utilizzata per scrivere l'etrusco). 

Le uscite sono una Centronics, a cui 
possono essere collegate due stam¬ 
panti. una RS-232 e una semiignota T- 
SIO. Il sistema operativo è un GP-DOS. 
niente altro che un clone ben fatto del 
CP/M, anzi dell'MP/M. ottenuto disas- 
semblando senza troppi scrupoli il 
CP/M e ricostruendone parzialmente il 
codice 

Questa standardizzazione del siste¬ 
ma operativo permette di adottare un 
numeroso set di programmi già pronti, 
da Wordstar a VisiCalc a DataStar. e 
così via. Dotato di 14 tasti funzione, per 
la maggior parte già personalizzati, il 
GPS-4 rappresentò, all'epoca, un'otti¬ 
ma scelta per chi cercava una macchi¬ 


na gestionale ottimamente costruita, 
ben integrata in uno standard operativo 
diffusissimo, e capace di gestire accet¬ 
tabilmente due terminali. 

Le altre rubriche 

La tavoletta grafica creata per Apple 
Il ha un buon background di affezionati 
clienti, che le consente di offrire una 
serie di pagine fisse sulla rivista Bo 
disserta sul set dei caratteri del toolkit, 
offrendo, manco a dirlo, effetti speciali 
a buon mercato. Francesco Petroni nel¬ 
la sua rubrica di grafica, introduce in 
maniera chiara e piacevole al problema 
delle linee nascoste, indicandone an¬ 
che gli algoritmi di soluzione più comu¬ 
ni ed efficienti. Andrea de Prisco af¬ 
fronta il micidiale rompicapo degli anni 
'80 (si calcola ne siano stati costruito 
un paio di centinaia di milioni) scomo¬ 
dando la teoria dei gruppi e trasforman¬ 
do il maligno solido in un listato chilo¬ 
metrico che risolve, per i nati stanchi, 
tutte le mosse per giungere alla solu¬ 
zione RPN e SOA parlano di simulazio¬ 
ne digitale (parola difficile per indicare 
la simulazione di porte logiche e opera¬ 
tori logici), istruzioni di salto e giochi lo¬ 
gico-matematici come la piramide di 
Meffert. 

Qualche spulciata, prima di finire, nel 
micromarket; il sig Spallone vende già 
il suo Apple III e il sig Sernesi uno stra¬ 
nissimo Sorcerer Exidy 32. corredato, 
come avrà fatto mai, da programmi di 
grafica, linguaggi e utility per Basic. La 
neonata rubrica MicroMeetmg mette in 
contatto Applers (sic!), persone che of¬ 
frono servizi senza fini di lucro, Vickeri- 
sti. Basta così, a risentirci la prossima 
puntata. «£ 


270 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 













CorelDRAW 5 combina la potenza grafica di CorelDRAW e 
le funzionalità avanzate di editoria di Corel VENTURA 5 in 
un'interfaccia utente integrata. Dotato di un rivoluzionario 
sistema di gestione del colore e con maggiori prestazioni e 
sensibili miglioramenti, CorelDRAW 5 mantiene quella facilita 
d'uso che caratterizza i prodotti Corel. CorelDRAW 5 è il 
software di grafica ed editoria elettronica più stimolante e di 
miglior resa che si possa trovare sul mercato. 


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Fu 02 95796801 

Fu 02 52578201 

Fax: 0332 860781 



fC9 «w» COW con 





























Ambienti di sviluppo e motori grafici 

prima parte 

Qualche numero fa su MC abbiamo parlato del nuovo ambiente di sviluppo 
della DIVI SION, la versione 3.0 del dVS, analizzandone costi, benefici, capacità, 
qualità, struttura e nuove potenzialità. In questi ultimi mesi però sono state moltissime 
le proposte lanciate sul mercato in questo ambito; nuove versioni di pacchetti 
di sviluppo e di motori grafici già ampiamente consolidati nel tempo e nuove soluzioni 
in cerca di consensi sono venute alla ribalta: è dunque necessario fare 
un po' il punto della situazione. Con questo e nel prossimo articolo 
analizzeremo lo stato dell'arte nel settore 

di Gaetano Di Stasio 


Criterion Software 

Da sempre computer grafica interatti¬ 
va è stata sinonimo di workstation grafi¬ 
che Ultimamente le cose stanno decisa¬ 
mente cambiando per la generosa dispo¬ 
nibilità di potenza di calcolo a basso co¬ 
sto con i PC multimediali basati sui 486 
o sui Pentium di maggior cloccaggio. e 
per la crescita in termini funzionali degli 
ambienti di sviluppo quale ad esempio 
quello proposto dalla Criterion Software 
e battezzato RenderWare. I vantaggi 
competitivi di questo strumento sono 
sostanzialmente due: non richiede alcu¬ 
na scheda acceleratrice special purpose 
ed è quindi installabile ed utilizzabile su 
un parco macchine estremamente va¬ 
sto, ovvero i circa 100 milioni di PC di fa¬ 
scia medio-alta disponibili al Mondo 

RenderWare 2.0 è una libreria di og¬ 


getti grafici 3D con una API (Application 
Programming Interface) semplice ed 
elegante che include un piccolo numero 
di tipologie di oggetti ed un ricchissimo 
set di funzioni associate 

RenderWare è un prodotto estrema- 
mente interessante nelle fasi di svilup¬ 
po, come strumento per la creazione di 
interfacce interattive in grafica di sintesi 
tridimensionale ed è anche adatto per 
aggiungere potenzialità all'interfaccia 
funzionale di applicazioni commerciali 
già esistenti. 

Le prestazioni del motore grafico del 
RenderWare su una macchina Pentium 
P5/90 raggiungono nel fiat shading una 
velocità di riempimento di 27 milioni di 
pixels/sec, nel texturing una velocità di 
riempimento di 6 2 milioni di pixel/sec, 
superando inoltre le 750 mila trasforma¬ 
zioni di vertici al secondo 

CRITERION 1 
La versione Light di 
RenderWare è orienta¬ 
ta verso lo sviluppo di 
avventure interattive e 
giochi per game conso¬ 
le o comunque per l'in¬ 
trattenimento in gene¬ 
rale Uno dei vantaggi 
sostanziali è l'approc¬ 
cio cross-platlorm e 

l'estrema llessibilna, 
che le proviene dalla 
versione professionale 



Le schede acceleratrici supportate 
sono quelle della ATI, la Matrox MGA 
Impression PLUS e le schede dotate dei 
chip Yamaha, 3D Labs'Glint e Cirrus. 

Le caratteristiche delle API prevedo¬ 
no fra le altre cose: sorgenti di luce 
multiple direzionali, punti di vista multi¬ 
pli, antialiasing texture, impostazione 
delle caratteristiche fisiche e percettive 
dei materiali; inoltre sono gestite dina¬ 
micamente ed interattivamente le 
deformazioni, l'animazione e l'interse¬ 
zione fra oggetti. In più molto curata è 
la debugging library. 

Il sistema accetta modelli e texture 
in tutti i formati più comuni risultando 
un ambiente perfettamente cross- 
platform; le applicazioni sviluppate in 
RenderWare girano infatti sia sotto 
Windows 3.1, 95, NT (su piattaforma 
PC e PowerPC) sia sotto Mac e Power¬ 
Mac. sia in ambiente SUN Solaris. 

Per rendere lo strumento ancora piu 
flessibile RW è stato dotato di una guida 
alle API di 600 pagine, di 700 modelli e 
texture preconfezionati, di un sistema in¬ 
tegrato di conversione di formato e di 
una grandissima quantità di demo. Il prez¬ 
zo al pubblico si attesta intorno ai $1000. 

Utilizzare questo mezzo di sviluppo è 
piuttosto semplice. Dopo aver imzializza- 
to la libreria di animazioni (scritte in 
C/C++), bisogna porre nel mondo simu¬ 
lato la metafora di una telecamera (che 
simboleggia il nostro punto di vista), 
creare e collocare uno o più oggetti, le 
fonti luminose e fare il rendering della 
scena I concetti alla base di questo stru¬ 
mento sono quelli comunemente adotta¬ 
ti nella computer grafica 3D tradizionale, 
con la possibilità di animare le scene e di 
viaggiarci virtualmente aH'interno interat- 


272 


MCmicrocomputer n, 158 - gennaio 1996 










VIRTUAL REALITY 


tivamente. La biblioteca del Criterion 
RenderWare organizza i poligoni e i verti¬ 
ci in oggetti chiamati blocchi. 

A ciascun poligono è associato un 
materiale del quale si descrivono le pro¬ 
prietà (geometria e luminosità), colore, 
opacità, tessitura, coefficiente di rifles¬ 
sione. Le proprietà della superficie defi¬ 
niscono le modalità con cui l'oggetto ri¬ 
flette la luce: oggetti a «riflessione dif¬ 
fusiva» sono quelli normalmente a su¬ 
perficie grezza, mentre la riflessione 
speculare è legata ad oggetti con super¬ 
ficie lucida. La modalità di tessitura ci 
permette di controllare l'illuminazione 
della superficie degli oggetti. 

RenderWare dispone di tre tipi di 
fonti luminose: fonte luminosa posta 
all'infinito (si pensi al sole), fonte lumi¬ 
nosa omnidirezionale (tipo lampadina), 
fonte di luce conica definita da un asse, 
direzione e da un punto di origine. La 
versione 2.0 permette inoltre di definire 
punti di vista stereo, gestisce le ombre 
e la collisione fra oggetti. 

Fortunatamente RenderWare è di¬ 
sponibile su CD-ROM; infatti già la ver¬ 
sione 1.4, molto più grande della 1.3.5, 
arrivava ad occupare la bellezza di 
135MB, mentre su disco rigido richie¬ 
deva circa 86MB Abbiamo inoltre 
70MB di demo, importantissimi in tutte 
le fasi creative e 40MB di bitmap per 
uso tessitura. 

Una demo significativa delle poten¬ 
zialità di RW ed alcune altre informa¬ 
zioni aggiuntive sono disponibili pres¬ 
so ftp.canon.co.uk e presso 
http://www.canon co uk/csl/cslhomeH 

tml Inoltre, demo sotto Windows, 
possono essere cercate anche nel fo¬ 
rum Windows Multimedia, sezione 
Windows Game Development (GO 
WINMM) su CompuServe. 

Esiste comunque una lista di discussio¬ 
ne sul RW a cui ci si può sottoscrivere in¬ 
viando un messaggio con «subscrive RW- 
LIS T il-vostro-indirizzo» all'indirizz o inter¬ 
net |lìstgr^®cntenoncanoacauk] 

Per maggiori informazioni: 

Crìlerion Software Limited 
20. Alan Turing Road 
Cutldford, CU25YF 
United Kmgdom 
Tel +44 1483 448800 
Fax: +44 1483 4488 II 

F Mail lrw-mlnOrkl mM 

Personaggio Chiave 

Lisa Perretl. Marketing Administcator 


CRITERION 2 
RenderWare Lightning 
supporta gh occhialini 
stereo della Fasan 
Electronics hi 3D- 
MAXI, il caschetto del¬ 
la i-glasses 01 Virtual 
I Ol e tutte le periferi¬ 
che immersive di 7th 
Sense 



CAD Centre 

La CAD Centre di Cambridge in In¬ 
ghilterra propone un ambiente di svi¬ 
luppo special purpose. nel senso che è 
orientato al progetto, alla valutazione 
ed alla visualizzazione di installazioni 
petrolchimiche, piattaforme off-shore, 
impianti industriali e reattori nucleari. 
Lo strumento include sia un ambiente 
di progettazione che di visualizzazione 
interattiva II fotorealismo delle anima¬ 
zioni rende il prodotto utilizzabile non 
solo nella fase di analisi e di sintesi, ma 
anche in quella di simulazione dell'im- 
pianto. 

ReviewReality. questo è il nome del 
prodotto, per raggiungere le necessarie 
prestazioni lavora prevalentemente su 
workstation Silicon Graphics, preferen¬ 
do ovviamente i supercomputer grafici 
Onyx RealityEngine 2, attualmente fra i 
visual computing systems più veloci al 
Mondo. 

Per maggiori informazioni: 

CADCenne 

High Cross Madmgley Road 
Cambridge CB3 OHB England 
Tel +44 223314848 
Fax .44 223 65737 
Personaggio chiave 

Janet Stevens, Marketing Co-Ordmator 


Sense8 

Fondata nel 1990 da un gruppo di si¬ 
stemisti fuoriusciti dalla AutoDesk. Sen- 
se8 Corp. è una delle aziende leader nel 
settore dei motori software per l'anima¬ 
zione grafica interattiva I vantaggi com¬ 
petitivi di cui ha goduto inizialmente so¬ 
no legati prevalentemente al concetto 
OpenVR su cui si è sempre basato il si¬ 


stema di sviluppo Sense8 WorldToolKit. 
presentato alla stampa mondiale questo 
mese nella versione 6; ciò vuol dire che 
il cliente ha la scelta della piattaforma 
hardware su cui desidera operare, del 
sistema grafico, dei dispositivi di input 
ed output OpenVR dò quindi una libertà 
incredibile alio sviluppatore, sganciando 
finalmente il prodotto dalla piattaforma 
e dalle periferiche usate Ciò ad esem¬ 
pio vuol dire partire da macchine PC- 
DOS, Windows 3.1, Windows95. NT o 
PowerPC e successivamente prosegui¬ 
re il progetto e le sperimentazioni even¬ 
tualmente su stazioni grafiche più gene¬ 
rose. come la serie Freedom della 
Evans&Sutherland. le SUN SPARC sta¬ 
tion ZX e 20SX, le DEC Alpha, le work¬ 
station HP 9000 e le Silicon Graphics. 
Questo salvaguarda il lavoro e l'investi¬ 
mento non solo dall'evoluzione delle 
tecnologie, ma anche dalla necessità 
sempre crescente di nuova potenza di 
calcolo; inoltre questa filosofia tutela 
l'utente finale dai problemi di portabilità 
delle applicazioni: queste infatti risulta¬ 
no perfettamente cross-platform, nel 
senso che il codice di un «mondo vir¬ 
tuale» sviluppato in ambiente DOS vie¬ 
ne tranquillamente letto e compilato in 
qualsiasi degli altri ambienti citati, ad 
ogni livello 

Uno dei problemi storicamente più 
pressanti nella programmazione dei 
mondi virtuali è stata la necessità og¬ 
gettiva di programmare a livelli molto 
bassi Anche oggi infatti si lavora molto 
in assembler ed in C++, anzi tutti gli 
ambienti di sviluppo, WorldToolKit in te¬ 
sta. sono librerie integrate di funzioni 
obiect oriented scritte in C, ed il C biso¬ 
gna comunque conoscerlo piuttosto be¬ 
ne per poterci lavorare. 

La Sense8, sensibile a questo proble- 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


273 

















VIRTUAL REALITY 


ma in quanto primaria limitazione allo 
sviluppo ed alla penetrazione nel pro¬ 
prio mercato, ha deciso di cambiare le 
carte in tavola. Partendo dall'ipotesi che 


la categoria dei programmatori di am¬ 
bientazioni virtuali è un po' settaria e 
d'élite, la Sense8 ha deciso di realizzare 
e commercializzare un’interfaccia di 
programmazione di nuova concezione 
denominata WorldUp. Questa è stata 
definita senza falsa modestia lo stru¬ 


mento di sviluppo dei mondi virtuali del¬ 
la «prossima generazione» che permet¬ 
te già oggi di creare mondi interattivi 
senza la necessità di programmare in C 
WorldUp include un'interfaccia utente 
grafica realmente semplice (GUI) e un 
linguaggio di base ad alto livello che. 


Progetto R.AL.F. 1 

Progettazione e realizzazione di un prototipo di «allenatore» 
robotizzato per piloti automobilistici di Formula 1 


In tutte le discipline sportive, anche se 
praticate a livello amatoriale e non profes¬ 
sionistico, l'allenamento è elemento neces¬ 
sario ed insostituibile per l'ottenimento dei 
risultati prefissi, siano essi la vittoria o il 
semplice «tenersi in forma». 

A tale scopo sono state ideate e costrui¬ 
te tutta una serie di «macchine» ginniche la 
cui funzione è quella di favorire o di imporre 
certi tipi di movimenti o di sforzi a chi le 
usa; si pensi ad esempio a tutti quegli stru¬ 
menti ormai divenuti usuali in tutte le pale¬ 
stre quali tapis-rulant, ciclette, attrezzi per il 
sollevamento pesi, etc. 

Tutti questi attrezzi hanno però una carat¬ 
teristica in comune: ognuno di essi e pen¬ 
sato per far lavorare un certo particolare in¬ 
sieme di muscoli o una certa parte del cor¬ 
po in un certo determinato modo. 

Esistono però delle discipline sportive 
che, per le loro particolarità o per la loro di¬ 
namica, possono giovarsi solo parzialmente 
dell’utilizzo di questi attrezzi Si pensi ad 
esempio ad un nuotatore, o ad un ciclista 
che non disponga rispettivamente di una pi¬ 
scina o di una bicicletta (!!!) Essi potrebbe¬ 
ro sicuramente allenarsi in una qualunque 
palestra, facendo lavorare con attrezzi e pe¬ 
si quei muscoli che la loro esperienza e la 
loro forma fisica richiede di allenare, ma ta¬ 
le forma di allenamento deve necessaria¬ 
mente. per essere valida, essere completa¬ 
ta da un certo numero di vasche in piscina 
o da un buon numero di chilometri di peda¬ 
late su strada 

In una situazione ancora piu disagevole si 
trovano i piloti automobilistici 

Infatti, se è vero che scopo dell'allena¬ 
mento 6 anche quello di preparare il corpo a 
quelle che saranno le condizioni di fatica fi¬ 
sica alle quali sarà sottoposto durante la 
competizione, è necessario che una mac¬ 
china o un automatismo riproduca almeno 
un numero sufficiente di tali condizioni 

Ma quali sono le sollecitazioni a cui viene 
sottoposto un pilota automobilistico duran¬ 
te una gara? Esaminiamo brevemente il ca¬ 
so più esasperato, quello di un pilota di For¬ 
mula 1: 

• Il pilota siede nella vettura poggiando il 
proprio peso sulla parte inferiore della 
schiena, in pratica è quasi disteso in posi¬ 
zione supina. 

• Il sedile della vettura è piuttosto rigido. 

■ La vettura non possiede praticamente 


ammortizzatori (la maggiore funzione am¬ 
mortizzante viene effettuata dalle gomme). 

• La vettura non possiede servosterzo 
Quindi lo sterzo è in «presa diretta» con le 
ruote. 

• La vettura non possiede sistemi di iso¬ 
lamento termico o acustico nella «cabina di 
guida». 

Tutto ciò comporta notevoli sollecitazioni 
sul corpo del pilota dovute agli sbalzi della 
vettura, alle vibrazioni e ai colpi dello sterzo, 
alla rumorosità ed al calore. A queste vanno 
aggiunte quelle sollecitazioni che sono pret¬ 
tamente di tipo fisico e muscolare, quali la 
durezza dello sterzo, dovuta alla velocità ed 
al raggio della curva che si sta percorrendo 
e quelle sui muscoli del collo dovute alle ac¬ 
celerazioni trasmesse dalla vettura al corpo 
del pilota, accelerazioni che possono varia¬ 
re. in ogni direzione, da -4 a +4 g, il che si¬ 
gnifica che la testa ed il collo del pilota sono 
sottoposti a forze dell'ordine di ± 30 kg in 
ogni direzione. Forze comparabili a quelle a 
cui sono sottoposti i piloti militari sugli aerei 
a reazione 

Altra difficoltà legata alla posizione di gui¬ 
da. è quella dello sforzo delle braccia, che 
sono praticamente distese in avanti, e che 
devono sopportare tutto lo sforzo del volan¬ 
te con i soli avambracci. 

Se a questo si unisce la durata media di 
un gara di FI, si comprende a quali diffi¬ 
coltà fisiche sono sottoposti i piloti, diffi¬ 
coltà che poco aiuto trovano nei mezzi e nei 
metodi di allenamento tradizionali. 

Un altro ordine di problema è legato alla 
necessità di recuperare un trauma muscola¬ 
re. o di controllare lo stato di miglioramento 
del pilota dopo un infortunio 

Per far ciò è necessario disporre di uno 
strumento che permetta di sottoporre il pi¬ 
lota a degli sforzi via via crescenti, magari 
pensati espressamente per la parte infortu¬ 
nata 

Il Progetto R.AL.F. 1 

R.AL.F, 1 è stato commissionato alla ETÀ 
BETA Informatica dalla Formula Medicine 
Srl, una società di medicina sportiva che 
unisce medici e piloti con l'intento di fornire 
un supporto medico e fisioterapico ai piloti 
automobilistici e di aiutarli nel raggiungi¬ 
mento di migliori prestazioni sportive. 

ETÀ BETA Informatica Srl è una software 


house operante a Viareggio Essa ha realiz¬ 
zato sia la progettazione che la realizzazione 
dell'ambiente software di simulazione, sia 
la progettazione e la realizzazione meccani¬ 
ca del prototipo 

Ciò è stato possibile grazie ad una serie 
di aziende collaboratrici, fra le quali citiamo 
la Artax di Bologna, che si è occupata della 
acquisizione dei dati telemetrici. 

R.AL.F.1 è un progetto che porterà ad un 
prodotto estremamente innovativo, su cui 
non esiste letteratura. 

La novità dell'idea e l’assoluta mancanza 
di riferimenti precedenti hanno ovviamente 
comportato una serie di problemi di non fa¬ 
cile soluzione, tipici di una progettazione 
prototipale. Tali problemi sono stati via via 
risolti dai collaboratori al progetto, ricorren¬ 
do di volta in volta all'esperienza personale 
nei vari settori, ad estese indagini sul mer¬ 
cato industriale (volte ad appurare l'esisten¬ 
za di particolari componenti), all'inventiva 
ed all’entusiasmo, che sempre ha guidato 
ed ispirato i partecipanti alla costruzione del 
prototipo 

Dietro R.AL.F.1 si nascondono dunque 
problemi la cui soluzione non è stata affatto 
semplice 

Uno dei problemi principali è stato ad 
esempio il progetto dello strumento che im¬ 
pone forze al casco ed allo sterzo. 

Inizialmente si ipotizzò di creare ed appli¬ 
care la forza tramite «attuatori elettroma¬ 
gnetici» Tale ipotesi fu scartata a causa 
della non linearità di tale tipo di attuatori, ol¬ 
tre che per l'apparente inesistenza sul mer¬ 
cato industriale di tali componenti 

A contendersi la palma di «migliore idea 
fattibile» furono due soluzioni: una utilizzava 
dei motori elettrici ed un'altra attuatori di ti¬ 
po pneumatico. 

La seconda, tuttavia presentava caratteri¬ 
stiche di eccessiva complessità, anche in 
termini di manutenzione e d'uso, oltre alla 
sconveniente caratteristica di sfondare in 
maniera significativa il budget disponibile. 

Rimasta senza concorrenti, la soluzione a 
motori elettrici risulto vincitrice. 

Tali motori avrebbero applicato la forza 
sul casco tramite un riporto di funi d'acciaio 
vincolate al casco, mentre la forza sullo 
sterzo sarebbe stata applicata da un altro 
motore elettrico tramite un collegamento 
ad ingranaggi. 

Il numero di motori utilizzati per la testa 


274 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 








VIRTUAL REALITY 


tramite script, permette di costruire il 
mondo, di porvi gli oggetti di interesse, 
di associarne funzioni e risposte. Que¬ 
sto approccio è molto simile a quello 
adottato nei software di authoring mul¬ 
timediale a cui siamo ormai abituati e 
che sono notoriamente orientati verso il 


popolo dei «creativi» che in genere non 
sono interessati a confrontarsi con i 
problemi legati alla pura programmazio¬ 
ne in quanto solitamente non tecnici. 
Questo ambiente permette inoltre di at¬ 
tivare la simulazione e di interromperla 
in qualsiasi momento, apportare le mo¬ 


difiche al mondo virtuale e riattivare il 
motore grafico per vederne subito i ri¬ 
sultati. Infatti il linguaggio, molto simile 
al Visual Basic, è interpretato ed in 


(tre), nasce dal compromesso tra la realizza¬ 
zione della necessaria funzionalità (applica¬ 
zione di un vettore di forze in una qualun¬ 
que direzione su un piano vincolato alla te¬ 
sta del pilota), il costo e la complessità (sia 
costruttiva che realizzativa). 

La difficoltà pratica e concettuale del 
creare ed applicare un vettore su un piano 
cartesiano utilizzando tre vettori componen¬ 
ti (i motori appunto) è 
stata superata coordi¬ 
nando opportunamen¬ 
te, tramite delle parti¬ 
colari funzioni mate¬ 
matiche, il tiro dei tre 
motori. 

La realizzazione e 
l'applicazione dello 
sforzo sullo sterzo 
non ha presentato al¬ 
trettanti problemi 
ideativi, utilizzando un 
sistema ad ingranag¬ 
gi 

La struttura di 
R.AL.F.1. come ora 
possiamo osservarla, 
è il risultato di pro¬ 
gressive modifiche 
portate all'idea origi¬ 
nale. 

La necessità di 
«aggiustare il tiro» su 
certe funzionalità già 
realizzate o di integra¬ 
re in qualche modo 
la struttura esistente 
ha quindi contribuito 
ad ottenere il prototi¬ 
po nella sua forma at¬ 
tuale. 

Ad esempio una prima realizzazione com¬ 
portava il passaggio dei cavi d'acciaio dai 
motori al casco tramite un sistema di guai¬ 
ne rinforzate. L'insieme sembrava essere 
promettente, oltre che molto elegante 
nell'aspetto, ma alla prova dei fatti portava 
nel sistema una durezza di attuazione tal¬ 
mente alta da essere insostenibile Tale 
problema è stato ovviamente risolto sosti¬ 
tuendo il passaggio a guaine con un insie¬ 
me di carrucole dotate di cuscinetto 

Caratteristiche tecniche 

R.AL.F.1 è azionato da quattro motori 
elettrici in corrente continua a 160 V, capaci 
di produrre una forza di 12 Nm, necessari a 
trasmettere, attraverso un rocchetto di av¬ 
volgimento di 4cm di diametro, una forza di 
tensione pari a circa 50 kg (al massimo) su 
a fune d'acciaio del diametro di 2.5 mm. Ta¬ 
li motori, sicuramente sovradimensionati, 
garantiscono anche la velocità di risposta 
necessaria a riprodurre con sufficiente pre¬ 
cisione la variazione delle forze esercitate 
sul pilota. 


Ad ogni motore sono associati una cella 
di carico, che fornisce istante per istante la 
tensione sulla fune (con la precisione di un 
centesimo di grammo), ed un encoder che 
ne fornisce la posizione con l'approssima¬ 
zione di mille divisioni per giro. 

Il controllo dei motori avviene ad anello 
chiuso di forza e di posizione: il controllo in 
posizione permette di controllare che i mo¬ 


tori non vadano in fuga, per un qualunque 
motivo; il controllo in forza permette di 
mantenere costante la tensione impostata 
sulla fune, indipendentemente dal fatto 
che questa si stia arrotolando o srotolando 
dal rocchetto (di fatto, quindi, indipenden¬ 
temente dalla posizione). 

Il sistema di controlla utilizza una CPU 
Motorola MC68332 a 20 MHz, che unita¬ 
mente alla sua capacità di lavorare a 32 bit, 
permette di chiudere completamente 
l'anello di controllo su ogni motore in appe¬ 
na un millisecondo. 

Il controllo dello sterzo è molto più sem¬ 
plice rispetto a quello della testa. 

Il programma di controllo viene imple¬ 
mentato su due livelli distinti: sul sistema 
di controllo e su un calcolatore esterno. 

Il primo si occupa delle regolazioni di 
controllo e del pilotaggio del sistema elet- 
tromco-elettromeccanico in base ad un pro¬ 
gramma residente memorizzato su EE- 
PROM 

Tale programma permette, in base ad 
una tabella ricevuta all'inizio della simula¬ 
zione dal computer esterno, di controllare 


istante per istante il vettore di forze appli¬ 
cate al casco del pilota e la trazione appli¬ 
cata allo sterzo. 

Inoltre tale programma implementa tutta 
una serie di sistemi di sicurezza software a 
basso livello, consistenti in controlli sulla 
velocità e sulla posizione dei motori, sul lo¬ 
ro tiro, sul sincronismo esistente con 
il programma che gira sul calcolatore 
esterno. 

Il programma di 
controllo si occupa 
inoltre di raccogliere 
e Spedire al calcolato¬ 
re esterno, tramite 
una linea seriale ad al¬ 
ta velocità (38400 
bauds) quelle infor¬ 
mazioni che utilizzerà 
poi per valutare la 
sessione di allena¬ 
mento tenuta dal pilo¬ 
ta. Si tratta insomma 
di una vera e propria 
telemetria del simula¬ 
tore. 

Il calcolatore ester¬ 
no, molto veloce e 
dotato di sufficiente 
memoria, implementa 
invece: il programma 
di simulazione grafica 
del circuito, che poi è 
quanto appare al pilo¬ 
ta seduto nell'abitaco¬ 
lo, una serie di con¬ 
trolli di sicurezza 
software ad alto livel¬ 
lo, il ciclo di raccolta e 
memorizzazione dei 
dati spediti dal con¬ 
trollore (telemetria). 

Un ulteriore programma fornisce quella 
che è l'interfaccia di ingresso e di controllo 
della simulazione: si può scegliere il circui¬ 
to da simulare, i parametri con cui ripropor¬ 
lo (si può ad esempio attenuare o amplifi¬ 
care una certa componente della forza sulla 
testa o imporre che lo sforzo sulle braccia 
sia la metà di quello «ideale»), si può dare 
inizio alla simulazione, controllarne e stam¬ 
parne i risultati sotto forma di grafici. 

Tale programma memorizza la sessione 
ed il suo risultato in alcuni archivi interni, in 
modo da poterla rianalizzare in futuro e per 
poter fornire dei tabulati sull'andamento 
«storico» delle sessioni cui un certo pilota 
si è sottoposto. 

In futuro si potrebbe sdoppiare la funzio¬ 
nalità del programma di controllo della si¬ 
mulazione da quella di interfaccia col medi¬ 
co introducendo un terzo calcolatore, colle¬ 
gato con quello che pilota la simulazione, 
affidandogli solo il compito di tenere e ge¬ 
stire gli archivi del programma, oltre che di 
eseguire il programma di interfaccia del 
medico. 



Ecco la scocca di un'auto di Formula I della Minardi. Questa è la carlinga del simulatore: si vede in 
testa al pilota il supporto per i cavi di trazione che sono fissati al casco e vicino alla pedaliera gli ingra¬ 
naggi dove andrà posto in presa diretta il volante 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


275 









VIRTUAL REALITY 



SENSE8 I a. D 

La Airbus, il piu grande costruttore di aeroplani in Europa, ha commissionato alla Viriools ed alla Sense8 una demo m realtà virtuale con lo scopo di mostrare gli in¬ 
terni del suo nuovo velivolo Idoppio ponte. 500 postiI attualmente ancora in fase protohpale Questa dimostrazione, partendo dal gate di un futuribile aeroporto, 
permette allo sperimentatore di entrare nell'aereo, nella cabina di pilotaggio e in due aree passeggeri, visualizzando il tutto in stereoscopia a circa 15 trame al se¬ 
condo Allo scopo è stata utilizzata una Silicon Graphics Onyx t8 processori. 3 Reality Engine pipesl. con un Fakespace BOOM 3c. 


quanto tale il codice non ha bisogno di 
essere ricompilato. WU permette 
all'utente di salvare lo stato corrente 
dell’universo in qualsiasi momento in 
un file binario o in formato ASCII. Tutti 
gli oggetti, le classi, le istanze e le pro¬ 
prietà sono salvate in questo file anche 
in run-time. 

La versione ASCII è formattata in 
versione VRML compatibile (Virtual 
Reality Modelling Language, la versione 
avanzata del linguaggio HTML su cui ha 
messo le mani la Silicon Graphics) in 
modo da risultare leggibile da qualsiasi 
browser VRML. I mondi realizzati sotto 
WU e salvati in formato di script sono 
traducibili in applicazioni WTK da un fil¬ 
tro Scrip-to-C 

Come il WTK, i progetti sviluppati 
sotto WU sono portabili su tutte le piat¬ 


taforme citate: la configurazione mini¬ 
ma raccomandata è un Pentium 100 
MHz. 24MBytes RAM, scheda grafica 
acceleratrice OPEN GL. 

Il prezzo del WTK si attesta a circa 
$10.000 mentre il WU si mantiene al di 
sotto dei $4.000. 

Per maggiori informazioni: 

SENSE8 Corporation 
100, Shorelme Highway Suite 282 
Mill Valley, California 94941 
Tel 415 331 6318 
Fax 4153319148 
E-Mail \ntnUsenseiì 
Personaggio chiave 
Debbie Nelson, PR Manager 

Distributore: 

AIS SpA 

Tel 02280141 

Personaggio chiave 

Giona Molendi. General Manager 


SENSE82 

Ecco il Sense8 World- 
Up Questa applicazio¬ 
ne è stata inizialmente 
ideata e costruita in 
ambiente PC Win¬ 
dows. mentre in Que¬ 
sta foto si nota una fa¬ 
se della programmazio¬ 
ne dello stesso Mondo 
importato sotto SGI 
Onyx RE2 


Superscape 

La Superscape Limited nasce nel 
1983 e fin dall'inizio ha concentrato le 
proprie forze nello sviluppo di un am¬ 
biente grafico supportato da piattafor¬ 
me hardware di fascia bassa. 

Il Superscape, ormai alla versione 4 
disponibile da novembre scorso in am¬ 
biente Windows95, 3 11 ed NT, è un 
ambiente di programmazione veloce e 
di semplice utilizzo, che permette la 
creazione di un mondo virtuale comple¬ 
to ed interattivo, attribuendo agli ogget¬ 
ti movimento e caratteristiche dinami¬ 
che eseguibili in parallelo, ci si può 
muovere nel suo interno ed interagire 
con gli elementi che lo compongono, in 
tempo reale, tramite un mouse, lo spa- 
ceball e/o joystick, oppure usufruire di 
una totale immersione tramite casco e 
guanto. 

In questa ultima versione c’è inoltre 
piena compatibilità col linguaggio di pro¬ 
grammazione VRML (Virtual Reality Mo¬ 
delling Language) prossimo successore 
di HTML, per appendici virtuali sulla re¬ 
te Internet. 

Il programma è suddiviso in tre parti 
principali, lo SHAPE EDITOR per la mo¬ 
dellazione solida degli oggetti; il 
WORLD EDITOR dove si definiscono il 
posizionamento e le proprietà degli ele¬ 
menti che compongono il modello; ed il 
VISUALISER che permette l'esplorazio¬ 
ne e l’interazione con il mondo virtuale 

SHAPE EDITOR è provvisto di fun¬ 
zioni per la costruzione delle forme 
che compongono il mondo virtuale 
Come nel WORLD EDITOR tutte le 
modifiche possono essere esaminate 
in tempo reale. È possibile visualizzare 
le forme sia in pianta che nelle viste in 

MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 

















VIRTUAL REALITY 


SUPERSCAPE I 
II pacchetto, tutto in 
uno. 



elevazione, dove i punti (vertici) posso¬ 
no essere semplicemente posizionati 
con il mouse. 

Le forme possono essere trasforma¬ 
te, specchiate, fuse e generate veloce¬ 
mente utilizzando le caratteristiche di 
rotazione ed estrusione. Maglie di poli¬ 
goni possono essere create rapidamen¬ 
te e gli effetti dell'illuminazione vengo¬ 
no calcolati in tempo reale. Le forme 
possono essere animate e la funzione 
Tweening permette di realizzare facil¬ 
mente lunghe sequenze di animazioni 
tra due frame. 

Il mondo virtuale si può costruire in 
modo interattivo ed in tempo reale con 
WORLD EDITOR. Ogni cambiamento 
realizzato può essere riscontrato imme¬ 
diatamente. Gli oggetti possono essere 
spostati, ridotti, ridimensionati propor¬ 
zionalmente e colorati tramite pannelli 
di controllo che si sovrappongono alla 
nostra finestra sul mondo, permettendo 
il movimento intorno all'oggetto che si 
vuole modificare. L'intero oggetto può 
essere duplicato e posizionato utilizzan¬ 
do il mouse da uno dei punti di vista in 
elevazione. Ritornando nella prospettiva 
si possono calcolare gli effetti dell'illu¬ 
minazione Gli oggetti possono essere 
piegati dinamicamente o animati tradi¬ 
zionalmente simulandone il movimento 
reale Gli oggetti possono essere impor¬ 
tati o esportati per essere utilizzati in al¬ 
tri mondi. 

SUPERSCAPE VISUALISER è la ver¬ 
sione «runtime» del VRT il cui scopo è 
quello di agevolare la distribuzione di 
applicazioni degli utenti; permette inte¬ 
razioni e navigazione ma non Ceduazio¬ 
ne delle funzionalità e delle procedure 
garantendo un'economica commercia¬ 
lizzazione dei propri prodotti. 

Pur essendo incorporato nel VRT, il 
VISUALISER è disponibile anche come 
prodotto a sé stante e costituisce dun¬ 
que il motore del sistema VR. 

SCREEN LAYOUT EDITOR permette 
invece di alterare la misura e la posizio¬ 
ne della finestra che si affaccia sul 
Mondo Virtuale e, se necessario, crear¬ 
ne più di una Informazioni addizionali 
possono essere visualizzate utilizzando 
strumenti come numeri decimali, dia¬ 
grammi o grafici. Questi possono esse¬ 
re posizionati e copiati in qualsiasi pun¬ 


to dello schermo. Può essere caricata 
un'immagine (in formato PCX) ed utiliz¬ 
zata come fondale, sia in una finestra 
che intorno ad essa, permettendo di po¬ 
sizionare etichette sugli strumenti e le 
icone. Le icone possono essere impo¬ 
state come aree attive dello schermo 
alle quali vengono assegnate funzioni o 
piccoli programmi in .SCL, eseguibili 
quando le icone vengono «cliccate» con 
il mouse. Questo permette la progetta¬ 
zione di pannelli che consentono di gui¬ 
dare semplicemente l'utente occasiona¬ 
le, all'interno di applicazioni individuali. 

Con TEXTURE EDITOR è possibile 
applicare texture ed immagini bitmap ai 
piani degli oggetti che compongono il 
mondo virtuale. Il TEXTURE EDITOR 
permette di manipolare queste immagi¬ 
ni, alterando l'aspetto dei piani «textu- 
rizzati» nel mondo virtuale. Le immagini 
bitmap possono essere importate a 256 
colori nel formato .PCX, ridimensionate, 
ricolorate ed applicate. 

Si può intervenire su ogni singolo 
pixel, sia nella vista globale che nella fi¬ 
nestra d'ingrandimento; intere aree di 
un'immagine possono essere tagliate e 
trasferite in altre immagini. 

Con l'utilizzo di schede sonore (AdLib 
Gold, Sound Blaster o compatibili) il 
VRT può editare campioni di suoni da 
utilizzare con il Sound Editor per incre¬ 
mentare ulteriormente il realismo dei 
mondi. I suoni possono essere importa¬ 


ti da file di Windows con estensione 
.WAV, o file AdLib con estensione 
SMP ed essere salvati insieme forman¬ 
do banche dati o come parte di un com¬ 
pleto mondo virtuale. Una volta impor¬ 
tati. i suoni possono essere filtrati, ta¬ 
gliati, modificati e riascoltati. 

RESOURCE EDITOR permette poi la 
progettazione di finestre di dialogo, con 
menu ad icone, bottoni, barre a scorri¬ 
mento, per migliorare le funzionalità e 
personalizzare il proprio applicativo. 

KEY EDITOR permette all'utente di 
associare diverse funzioni alla tastiera 
per poterle richiamare o attivare veloce¬ 
mente, consentendo di personalizzare 
ogni singola applicazione. 

DXF CONVERSION VRT ha la possi¬ 
bilità di importare ed esportare file di ti¬ 
po DXF, standard de facto in ambito 
CAD; per gli utenti di sistemi CAD ciò 
significa poter considerare SUPERSCA¬ 
PE un'integrazione del proprio ambiente 
di progettazione, mantenendo il know- 
how acquisito. 

Il processo di conversione è seletti¬ 
vo, intelligente e veloce, riducendo il 
tempo ed il lavoro richiesti per poter 
trasferire queste informazioni. Ciò per¬ 
mette ai dati già esistenti di essere im¬ 
portati, modificati e visualizzati in tem¬ 
po reale. 

Dopo essere stato realizzato, un 
mondo virtuale può essere esportato in 
formato DXF, per introdurlo in un pac¬ 
chetto CAD o per colorare un'immagine 
statica con software pittorici 

Con il VRT ed il VISUALISER sono 
previsti più di venti mondi dimostrativi, 
che illustrano le diversità delle possibili 
applicazioni sevendo come utile punto 
di riferimento Esaminare la costruzione 
interna di un'applicazione reale, può in¬ 
fatti essere una maniera stimolante ed 
utile per imparare a conoscere la filoso¬ 
fia del VRT. I mondi possono essere an- 


SUPERSCAPE2 
Supetscape nella ver¬ 
sione sotto Windows 
È visibile la possibilità 
di integrazione dei dati 
nei vari ambienti opera¬ 
tivi IExcel e Word ad 
esempioI col Supersca- 
pe Vtsuahser 3 73 II 
supporto DDE IDyna- 
mic Data ExchangeI è 
di estrema importanza 
in applicazioni del ge¬ 
nere. 



MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


277 






















VIRTUAL REALITY 


che utilizzati come librerie addizionali. 

Il WORLD EDITOR può importare og¬ 
getti completi, conosciuti come VCA 
(Virtual Clip Art). Questi possono essere 
utilizzati come dei normali «mattoni»; il 
VRT possiede diverse librerie, totaliz¬ 
zando più di 200 oggetti predefiniti, al¬ 
cuni dotati di «intelligenza», texture, 
suoni ed attributi dinamici. 

L'architettura di interni può essere 
realizzata velocemente utilizzando og¬ 
getti dalla libreria Interior, come tavoli, 
sedie, divani ed una varietà di altri mobi¬ 
li ed elettrodomestici. La visualizzazione 
di edifici può essere valorizzata utiliz- 



SUPERSCAPE3 
Ecco II Superscape 
VRT con la nuova inter¬ 
faccia utente Gli esse¬ 
ri umani virtuali anima- 
bili, ospitati nella sce¬ 
na. sono amichevol¬ 
mente chiamati Adam 
ed Èva 


SUPERSCAPEA 
Un dettaglio delle tuba¬ 
ture di un sistema dì 
pompaggio progettato 
per la Docllands usan¬ 
do Superscape VRT 



zando alberi e persone dalla libreria Ex- 
terior. Altri oggetti generali, come sfere, 
coni e colonne sono incluse nella libre¬ 
ria miscellanea. 

Con il VRT viene offerta una docu¬ 
mentazione completa, esplicativa e di 
facile utilizzo che è composta da tre 
manuali: User. Reference e Extras. Il 
manuale User è un'inestimabile introdu¬ 
zione di tutti gli aspetti del VRT e tratta 
tutti gli argomenti per organizzare il si¬ 
stema potenziando al massimo le carat¬ 
teristiche degli editor. Il manuale Refe¬ 
rence contiene un'accurata descrizione 
di tutte le caratteristiche SCL, le esten¬ 
sioni dei file utilizzati dal VRT, le liste di 
funzioni degli editor e i comandi a ta¬ 
stiera, L'Extras guida l'utente con 
esempi, esercizi e suggerimenti, facili¬ 
tandone l'apprendimento. 

Alcune altre caratteristiche del SU¬ 
PERSCAPE: possibilità di salvare e 
stampare singole schermate; gestione 
delle fonti di luce; possibilità di realizza¬ 
re animazioni su VHS in tempo reale 
tramite un convertitore di segnale VGA- 
PAL; sono inclusi drive per i più diffusi 
tracker (sistemi di posizionamento- 


orientamento nello spazio), caschi e 
sensori; possibilità di utilizzare i proiet¬ 
tori Barco e Sony per presentazioni. 

Il software gira su PC IBM o compa¬ 
tibile richiedendo come configurazione 
minima un processore 486, 66MHz, 
8MB RAM, 100MB Hard Disk, scheda 
grafica SVGA. 

Tutti gli editor sono provvisti di un'in¬ 
terfaccia grafica immediata (GUI, 
Graphical User Interface). Questo ga¬ 
rantisce un utilizzo del software sempli¬ 
ce ed intuitivo, riducendo il tempo di 
elaborazione ed incrementando la pro¬ 
duttività. 

Tutte le funzioni sono accessibili at¬ 
traverso il sistema dei menu a tendina, 
e le operazioni più comuni sono a di¬ 
sposizione tramite icone e tastiera. 
Questo facilita l’apprendimento agli 
utenti principianti e fornisce velocità e 
flessibilità ai designer di mondi virtuali 
più esperti. 

La combinazione e la compatibilità 
tra i formati dei file, la possibilità di im¬ 
portare ed esportare in formato ,DXF e 
.PCX, permettono l'utilizzo di informa¬ 
zioni preesistenti o provenienti da altri 


pacchetti. Le possibili applicazioni di in¬ 
terfaccia realizzabili grazie all'optional 
SUPERSCAPE DEVELOPERS KIT con¬ 
sentono all'utente di personalizzare le 
proprie applicazioni e di creare di nuovi 
driver per periferiche di input/output 
non previste nella configurazione stan¬ 
dard del VRT. 

Prendendo le basi dal diffuso linguag¬ 
gio C, la Superscape Limited ne ha svi¬ 
luppato uno proprio, chiamandolo SCL 
(Superscape Control Language), utilizza¬ 
to per controllare direttamente tutti gli 
attributi di un oggetto. Il WORLD EDI¬ 
TOR consente di scrivere routine SCL 
su ogni singolo componente di un og¬ 
getto, permettendo di realizzare e valu¬ 
tare i cambiamenti immediatamente. Il 
linguaggio stesso è orientato al control¬ 
lo degli oggetti; e tutti i suoi attributi 
possono essere manipolati direttamen¬ 
te: rotazioni, effetti dinamici, misura, 
colore, suono, animazione, torsione ed 
illuminazione. 

Il SUPERSCAPE NETWORKS è un 
modulo opzionale che permette ad otto 
utenti, di collegarsi in rete contempora¬ 
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278 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 





















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ginocchio, perfettamente a 
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■.... 


Si fa presto a dire «tazza»!!! 

In quest'articolo ritorniamo sul problema delle illustrazioni e su come utilizzarle al 
meglio. Ormai i prodotti d'illustrazione ci mettono a disposizione un gran numero di 
immagini e in molti casi abbiamo quindi la possibilità di scegliere una clip-art piuttosto 
che un'altra: ma qual è la scelta migliore? E il colore? Quando conviene inserire una 
clip-art piuttosto che un altro elemento grafico? Cerchiamo di rispondere a tutte 
queste domande e magari darvi qualche idea interessante come al solito 

di Mauro Gandini 


C'è tazza e tazza... 

Tazza di caffè, tazza di tè, ma anche 
tazza di cioccolato o tazza vuota: una 
sola parola sganciata da un contesto 
può trarre in inganno o generare confu¬ 
sione. Cosi le immagini per una pubbli¬ 
cazione devono esprimere nella manie¬ 
ra più consona il messaggio che voglia¬ 
mo dare: se la pubblicazione è dedicata 
soprattutto ad un pubblico maturo do¬ 
vremo cercare immagini classiche, 
mentre per un pubblico giovane po¬ 
tremmo sbizzarrirci con la fantasia. 
Questo naturalmente solo per fare un 
esempio: le sfumature possono essere 
tantissime. 

Torniamo alla nostra tazza del caffè e 
pensiamo per un momento di dover 


creare il nuovo look per un bar-caffette¬ 
ria. La prima cosa che ci domanderemo 
è naturalmente il tipo di locale che in¬ 
tendiamo pubblicizzare: popolare, sofi¬ 
sticato, giovane, ecc. 

Iniziamo dal «popolare»: per questo 
tipo di locale abbiamo scelto una tazza 
molto banale e abbiamo realizzato un 
marchio a livello quasi iconografico (Fig. 
1). La tazza è a livello di sola silhouette 
e rende subito l'idea: abbiamo adottato 
un colore classico, il marrone, che ricor¬ 
da da vicino il caffè e anche il suo aro¬ 
ma. I caratteri utilizzati sono pieni e fa¬ 
cilmente leggibili, mentre per la grafica 
abbiamo inserito degli sfondi con sfu¬ 
matura in modo da rendere un po' più 
leggera tutta l’immagine (un colore pie¬ 
no magari con testi o altre parti del di¬ 


segno solo in negativo avrebbero reso 
l’immagine estremamente pesante) 

Passiamo ora ad un locale «sofistica¬ 
to». La tazza in questo caso è classica, 
il disegno ricorda vagamente la grafica 
tabellare in voga negli anni ’50 (fig. 2). 
Abbiamo aggiunto uno sfondo, anche in 
questo caso marrone (ma avremmo po¬ 
tuto utilizzare anche altri colori conside¬ 
rati «eleganti» come il blu scuro), ma 
anche una cornice per rendere più mos¬ 
sa la composizione. Per il testo abbia¬ 
mo adottato un carattere scritto con 
grazie sofisticate in grado di comunica¬ 
re l’eleganza che vogliamo. 

Il terzo esempio è quello di un locale 
giovane, dove la tazza è quasi un prete¬ 
sto, ma che deve esserci per dare il suo 
contributo di istantanea comunicazione 



280 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 






del tipo di attività commerciale svolta 
nel locale (fig. 3). In origine il disegno 
era in bianco e nero, abbiamo quindi ag¬ 
giunto colore a piene mani e abbiamo 
inserito anche altri elementi grafici, co¬ 
me per esempio uno sfondo dai contor¬ 
ni non regolari. 

Il carattere utilizzato è di tipo squa¬ 
drato ed utilizza come elemento di base 
forme geometriche elementari come il 
triangolo alle quali abbiamo tuttavia ap¬ 
portato qualche piccola modifica per 
renderlo più leggibile: l'aggiunta del nu¬ 
mero (per esempio potrebbe essere il 
numero civico della via dove si trova il 
locale) è stata fatta con un carattere di¬ 
verso, di stile più classico per rendere 
ancora più originale la composizione. 

Come si può vedere da questi tre 
esempi abbiamo sfruttato l’idea della 
tazza in tre modi radicalmente differen¬ 
ti, utilizzando tre tipologie di disegni di¬ 
verse e adattandole alla situazione da 
descrivere. 

In questi esempi abbiamo preso le 
nostre immagini da una raccolta e le ab¬ 
biamo elaborate solo un po' avendo 
tempo è possibile utilizzare gli stessi di¬ 
segni come base di partenza per una 
maggiore e più radicale modifica, oppu¬ 
re, se ne siamo in grado, possiamo rea¬ 
lizzare noi stessi un’immagine che sia in 
linea con il messaggio che si intende 
comunicare. 

Impatto e stile 

Come abbiamo già visto negli esem¬ 
pi illustrati, a volte si può creare un im¬ 
patto notevole anche con immagini 
semplici. Infatti, inserire una bella im¬ 
magine a colori in una pubblicazione so- 


DESK TOP PUBLISHING 



Lunch lime 


Lo chef oggi consiglia: 
Conchiglie alla marinara 
Lasagne verdi 
Spezzatino di mare 
Pollo alla birra 
Crostata di amarene 


Figura 4 - Un menu con loto. 


lo per creare un maggior impatto sul let¬ 
tore a volte può essere uno spreco. 
Una serie di elementi semplici vengono 
percepiti più rapidamente da un osser¬ 
vatore che li interpreta immediatamen¬ 
te senza particolari sforzi mentali, in 
questo caso il messaggio ha più impat¬ 
to perché raggiunge prima il pensiero 
del lettore 

Abbiamo realizzato un esempio in 
grado di illustrare ciò: un semplice me¬ 
nu per un ristorante. Nel primo caso ab¬ 
biamo sfruttato una bella foto a colori 
per vivacizzare questo stampato e ab¬ 
biamo poi diligentemente aggiunto il te¬ 
sto (fig. 4) Il risultato è interessante, 
ma probabilmente il gioco non vale la 
candela, cioè non è il caso di stampare 
qualcosa a colori solo per inserire una 
bella immagine. 

Nel secondo caso siamo partiti 
dall’idea di inserire degli elementi grafici 
che richiamino il cibo: utilizzando dei 
semplici simboli, abbiamo realizzato una 
composizione che ci consente, una vol¬ 
ta arricchita con II testo e colorata a do¬ 
vere, di avere un impatto molto maggio¬ 
re (fig. 5) Utilizzando poi una carta leg¬ 
germente colorata come in figura potre¬ 
mo stampare questo volantino molto 
semplicemente a due colori, con grandi 



Figura 5 - Un menu sema loto, ma più « vivace » 


risparmi specialmente se il lavoro va 
realizzato in poche copie. 

Stile, carattere, messaggio e 
comprensibilità 

Una clip-art deve trasmettere qualco¬ 
sa al lettore e quindi il problema dello 
stile si somma a quello del carattere del 
soggetto che deve comunicare Per 
esempio, prenderemo lo studio di un 
marchio per una società (in questo caso 
la società esiste sul serio e ringraziamo 
i responsabili della 4A Team per averci 
concesso l'utilizzo dello studio del loro 
logo). 

Il marchio del quale illustreremo lo 
studio era stato commissionato da una 
società di consulenza per la realizzazio¬ 
ne di progetti chiavi in mano nel settore 
informatico. Il primo logo proposto era 
composto da una lampadina realizzata 
con tratto stilizzato e la scritta A4 Team 
(fig 6): senza dubbio il tratto era giova¬ 
ne. ma forse la lampadina dava un sen¬ 
so più orientato all’invenzione che alla 
soluzione dei problemi che questi con¬ 
sulenti risolvono ai loro clienti. Il secon¬ 
do utilizza lo stesso tratto con la rappre¬ 
sentazione della luna (fig. 7): il significa¬ 
to remoto doveva essere «stiamo alzati 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


281 




DESK TOP PUBLISHING 



Figura 7 - C'è chi lira le «ore piccole ». 

(n 


Figura 9 - Jn indicazione. 


Team 


Figura 8 - Una società «esplosiva » Figura 11 - Un labirinto stilizzato 


4 Figura IO - Per non perdersi in un labirinto 


Figura 6 ■ Una società dalle »idee luminose » 


fino a lardi per i nostri clienti». Questo 
messaggio, anche se interessante, è 
sembrato troppo difficile da comunica¬ 
re. 

Un'altra proposta era veramente 
esplosiva, come potete vedere dalla fi¬ 
gura: questo logo si richiamava al famo¬ 
so ATeam dei telefilm e al loro modo di 
risolvere i problemi (fig. 8). Naturalmen¬ 
te è sembrato eccessivo e, forse, an¬ 
che un po’ pericoloso... 

Perché non prendere in prestito un 
cartello di indicazione, in modo da poter 
descrivere anche il tipo di settore in cui 
opera la società (fig 9) questa soluzio¬ 
ne è piuttosto banale ed esteticamente 
non troppo interessante. 

Alla fine si è pensato che il simbolo 
giusto poteva essere il labirinto. La 
complessità di un progetto poteva por¬ 
tare il cliente a perdersi in esso (fig. 10): 
il logo doveva esprimere il concetto di 
aiuto nel non perdersi nel labirinto 
dell'informatica e quindi di guida dei 
clienti alla soluzione per la strada più 
breve. Successivamente si è deciso di 
stilizzare il labirinto in maniera da ren¬ 
derlo più chiaro anche in caso di pre¬ 
sentazioni non solo su carta, ma anche 
con forme elettroniche (fig. 11 ). 

Come abbiamo visto, durante questo 
studio è stato preso in considerazione 
l'utilizzo di differenti tipi di clip-art fino a 
quando si è trovato quello che esprime¬ 
va nella maniera più chiara e diretta sia 
il messaggio, sia il carattere del mitten¬ 
te di tale messaggio. 

Clip-art e colore 

Le clip-art possono essere sia a colo¬ 
ri sia in bianco e nero: con gli opportuni 
programmi di grafica potremmo tuttavia 
cercare di modificare i colon e renderli 
più vivaci oppure semplicemente ren¬ 
derli conformi ai colori utilizzati per le al¬ 
tre parti del documento. A parte la sem¬ 
plice colorazione, quello che più ci inte¬ 
ressa sono le possibilità di elaborazione 
di una semplice clip-art in bianco e nero 
per poter diventare protagonista della 
nostra pubblicazione. Anche in questo 
caso abbiamo preparato degli esempi. 

Nel primo caso siamo partiti da un di¬ 
segno in bianco e nero e dopo averlo 
colorato lo abbiamo inserito in un ret¬ 
tangolo di colore a contrasto: nel caso 
specifico abbiamo optato per colori 
complementari come il giallo e il viola in 
modo da creare un contrasto molto evi¬ 
dente. Abbiamo poi duplicato tale im¬ 
magine e l'abbiamo girata come in uno 
specchio. Infine abbiamo nuovamente 
modificato i colori invertendoli tra sfon¬ 
do e disegno. Il risultato è un'immagine 
speculare con colori che attirano l'atten- 


282 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 





















DESK TOP PUBLISHING 


zione dell'osservatore (fig. 12). 

Nel secondo caso siamo partiti dalle 
stesse immagini, abbiamo creato, attra¬ 
verso una funzione di fusione, più im¬ 
magini simili, ma con colori compieta- 
mente differenti (fig. 13). 

Utilizzando sempre la funzione di fu¬ 
sione. abbiamo creato anche una corni¬ 
ce con i nostri piccoli cuochi in differen¬ 
ti colori (fig. 14). Per prima cosa abbia¬ 
mo colorato in maniera differente due 
cuochi che abbiamo posto in alto a sini¬ 
stra e subito sotto. 

Poi abbiamo disegnato una riga par¬ 
tendo dal cuoco in alto e arrivando a 
quello sottostante seguendo il percorso 
di un ideale rettangolo. Infine abbiamo 
detto di eseguire una fusione in dieci 
passi tra il primo cuoco e l'ultimo dispo¬ 
nendo i duplicati sulla linea appena dise¬ 
gnata. Il risultato è una cornice multico¬ 
lore: niente male pensando che siamo 
partiti da una semplice clip-art in bianco 
e nero. 

Clip-art su misura 

A volte basta poco per creare una 
clip-art, magari sfruttando altri elementi. 
Abbiamo preparato un esempio utiliz¬ 
zando semplicemente dei caratteri. Do¬ 
vendo disegnare una faccia abbiamo 
pensato a qualcosa che la identificasse 
chiaramente, come un paio di occhiali 
(fig. 15). 

Per prima cosa si deve selezionare il 
tipo di carattere: per questi esercizi gra¬ 
fici è sempre consigliabile utilizzare ca¬ 
ratteri di tipo bastone (cioè senza gra¬ 
zie). Nel nostro caso abbiamo scelto il 
Balloon: con le D abbiamo creato le len¬ 
ti, con le J le stanghette, con la L il na¬ 
so e con la C la bocca, unica aggiunta 
due pallini per gli occhi. 

Un altro esempio ci porta nel mondo 
dei numeri: dovendo identificare dei te¬ 
sti con dei numeri abbiamo pensato di 
utilizzare delle palle da biliardo numera¬ 
te (fig. 16). Anche in questo caso abbia¬ 
mo deciso di arrangiarci e di realizzarle 
da soli. Per prima cosa si realizza la pal¬ 
la e gli si dà un colore con sfumatura 
circolare (dal colore prescelto al bianco), 
poi si inserisce un cerchietto bianco e il 
numero. È consigliabile spostare in ogni 
palla la posizione della sfumatura di co¬ 
lore per dare un effetto più veritiero. 

Fotografie e colori 

Anche se abbiamo parlato soprattut¬ 
to di clip-art, vogliamo ora chiudere par¬ 
lando di immagini fotografiche, poiché 
anch'esse spesso vengono inserite co¬ 
me fossero clip-art. Spesso capita di do¬ 
ver inserire un'immagine che appaia in 


qualche maniera datata: l'ideale in que¬ 
sti casi è l'inserimento di una foto in co¬ 
lor seppia (fig. 18). 

Per realizzare questo effetto si pos¬ 
sono adottare sistemi differenti: in ca¬ 
so di una pubblicazione a colori, po¬ 
tremmo fornire un file in formato tif 


con l'immagine pronta (cioè già rielabo¬ 
rata in color seppia) oppure in caso di 
pubblicazione che andiamo a stampare 
con un solo colore possiamo anche far 
uscire dalla nostra fotounità una pellico¬ 
la con la foto in bianco e nero e poi 
stamparla in colore. 



-VA 


Figura 12 - Due cuochi a confronto 


Figura 13 - Un team di cuochi 


Figura 14 - 


Una cornice di cuochi 


$ 


- -JjR 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


283 





















DESK TOP PUBLISHING 





Figura 15 - Due ocelli insti 

Figura 16 Istruzioni pei l'uso di un biliardo. ► 

Nel primo caso il procedimento da 
adottare è il seguente: si prende la foto 
a colori e la si trasforma in bianco e ne¬ 
ro. poi agendo sulla palette dei colori si 
modificano i valori della codifica RGB 
relativa al colore bianco in modo da rag¬ 
giungere un incremento di circa il 50% 
di rosso e del 10% di verde La tonalità 


Figure I? e 20 ■ La loto originale ed a fianco 
la nelaborazione deI suo negativo 


Figura 18 - Una foto tradizionale « amicata - 


dovrebbe essere quella giusta, nel caso 
si potrà regolare un po' il contrasto e la 
luminosità per ottenere l'immagine mi¬ 
gliore possibile. 

Queste operazioni sono consentite 
praticamente da tutti i principali pro¬ 
grammi di fotoritocco: nel nostro caso 
abbiamo utilizzato un semplicissimo, 
ma efficace, PamtShop. Con lo stesso 
procedimento possiamo anche inserire 
altri colori: nel secondo esempio pubbli¬ 


Figura 19 - Una foto con un colore speciale 

▼ 


cato potete vedere la stessa 
immagine virata ad un colore 
blu-verde 

Nel caso invece la pubblica¬ 
zione sia da stampare ad un 
colore, come detto sopra dob¬ 
biamo semplicemente prepa¬ 
rare una pellicola in bianco e 
nero e utilizzare poi il colore 
più opportuno nel caso 
dell'effetto seppia, i due colon 
consigliabili sono il Pantone 
4625 oppure il 469 (il primo e 
un neutro, mentre il secondo 
è un poco più caldo). 

A volte può essere utile in¬ 
serire una fotografia e mo¬ 
strarne il negativo: nel¬ 
l'esempio che vedete ciò è 
stato realizzato invertendo i 
colori e aggiungendo un filtro 
leggermente arancione (in 
pratica un rettangolo con trasparenza 
del 100% e con un fondo del 50% di 
arancione) (figg 17 e 20). Infatti i nega¬ 
tivi delle foto a colori hanno una base 
colorata che serve a bilanciare la sensi¬ 
bilità della carta fotografica a determina¬ 
ti colori. 


Conclusione 


Si fa presto a dire «tazza»: avevo un 
amico che, sfortuna vuole, si chiamava 
Nozio, cosi quando qualcuno entrava al 
bar a cercarlo e diceva «ÈquiNozio?», 
scoppiavano grandi risate Ogni cosa 
può avere significati diversi a secondo 
di chi deve interpretare le informazioni 
che si intende «comunicare» 

Quindi, oltre che ai contenuti di tipo 
testuale, è sempre meglio fare attenzio¬ 
ne anche alle immagini. Alcuni anni or- 
sono una nota casa di PC fece tradurre 
in diverse lingue un magnifico catalogo 
pieno di grafica e di fotografie ambien¬ 
tate, dove si vedevano impiegati, segre¬ 
tarie, professionisti, dirigenti nei luoghi 
di lavoro con i vari modelli di computer 
Naturalmente, fu preparata anche la 
versione in arabo, rigorosamente impa¬ 
ginata al contrario, cioè 
con le pagine che si gi¬ 
ravano da sinistra a de¬ 
stra e con lettura da de¬ 
stra a sinistra: furono 
buttate al macero, poi¬ 
ché le immagini rappre¬ 
sentavano situazioni 
che in alcuni casi (par¬ 
liamo delle segretarie 
con le gonne sopra al 
ginocchio o con cami¬ 
cette senza maniche ..) 
potevano ledere i pre¬ 
cetti dell'IsIam. 

KB 


284 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 








Bologna 13/17 aprile 1996 


'TJilf Jf JlrB'TIirilTn 


i SoA • Tel. 051/765056 





A $ E 


DATA B 


Costruzione ed esecuzione di Report 

L'Informatica Tradizionale è vissuta, per decenni, sul concetto di Tabulato. Il Tabulato 
è, in genere, stampato da una stampante ad aghi lo nei grossi Centri Elaborazione 
Dati, da stampanti a catena) su un modulo continuo largo 132 colonne. Questi tipi di 
stampante dispongono di un solo tipo di carattere e in molti casi quelli alfabetici sono 

solo maiuscoli. 

Negli ultimi anni la diffusione dell'altra informatica, l'Informatica Individuale, ha 
provocato un'enorme evoluzione nelle stampanti. Ora le stampanti sono tutte 
grafiche, sono a colori, sono Laser, sono economiche 

di Francesco Petroni 


Il vecchio tabulato, ad esempio una 
stampa con l'elenco degli Articoli ven¬ 
duti da una Ditta Commerciale, prepara¬ 
to con uno dei più recenti Generatori di 
Report e stampato con una Laser, può 
diventare un elegante Libretto, con tan¬ 
to di Copertina e di illustrazioni, che non 
ha molto da invidiare ad un prodotto 
editoriale vero e proprio. 

Nei più recenti Generatori di Report, 
pensati per le stampanti laser, si sposa¬ 
no felicemente le potenzialità grafiche 
ed editoriali di Windows con le neces¬ 
sità, in termini di trattamento dei dati, di 
un programma di stampa, che esegua 
quindi raggruppamenti, che faccia dei 
calcoli a livello di record e calcoli a livel¬ 
lo di raggruppamento, ecc. 

In questo articolo parleremo in gene¬ 
rale dei Report. Non parleremo degli 
aspetti «estetici» di un Report, in quan¬ 
to diamo per scontato che, lavorando in 
Windows, si possano efficacemente e 


facilmente definire. Parleremo invece 
del motore del Report, ovvero del fun¬ 
zionamento interno del programma che, 
per poter stampare i dati in un certo 
modo, deve necessariamente anche 
elaborarli. 

Vedremo sostanzialmente due cose: 
la programmazione di una Stampa con 
un linguaggio tradizionale (useremo il 
classico dBase e l'emergente Visual Ba¬ 
sic) e vedremo alcuni moderni genera¬ 
tori di Report, quello di MS Access, 
molto dotato anche in termini di poten¬ 
zialità di calcolo e di programmabiltà, e 
il Crystal Report, che è un prodotto 
«stand alone», specializzato proprio e 
solo nella stampa dei dati. 

L'organizzazione dei dati 
nel Report 

Guardando il risultato di un Report 
standard possiamo facilmente indivi¬ 


duarne le Sezioni, ovvero le parti in cui 
è fisicamente suddiviso: 

- Intestazione del Report, all'inizio del 
report, solo nella prima pagina, con il ti¬ 
tolo del report, 

- Intestazione della Pagina, all'inizio di 
ogni pagina, in genere con i titoli delle 
colonne, 

- Intestazione del Gruppo, una per 
ogni gruppo, all'inizio di ogni gruppo, 
con il nome del gruppo, 

- Dettaglio, con i dati veri e propri, 

- Fine Gruppo, una per ogni gruppo, 
con i totali del gruppo, 

- Fine Pagina, con gli eventuali riporti, 
e il numero della pagina, 

- Fine Report, nella ultima pagina, 
con i totali generali. 

Questa è l'organizzazione di massi¬ 
ma, che può presentare numerose va¬ 
rianti di tipo logico, sui dati, o di tipo fisi¬ 
co, sull'impaginazione. Ad esempio 

- inserimento di una salto pagina su¬ 
bito dopo l'Intestazione del Report, per 
creare la Copertina, 

- inserimento di un salto pagina do¬ 
po la fine di un gruppo, per creare una 
sezione anche fisicamente individuabi¬ 
le, 

- impostazione della proprietà Invisi¬ 
bile della sezione Dettagli a No per pro¬ 
durre un Report di tipo sintetico, 

- utilizzo dei totali di gruppo per ese¬ 
guire sulle righe di dettaglio dei calcoli 
di tipo percentuale, 

- cento altre. 

Per fare in modo che questa organiz¬ 
zazione sia effettivamente realizzabile, 
occorre che i dati siano predisposti 
nell'ordine corrispondente a quello dei 
gruppi. 

Questo aspetto, se siamo noi che 
prepariamo il programma, lo dobbiamo 
garantire noi. 

Invece nei prodotti DBMS è lo stes- 

MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 



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Figura 1 - Il generatore 
di Report del dBase III 
in una finestra Win¬ 
dows 95 

Questa immagine è 
emblematica. Accomu¬ 
na il vecchio generato¬ 
re di Report del dBase 
III con II nuovo sistema 
operativo Windows 95 
Il generatore di Report 
del dBase III era. per 
l’epoca in cui è nato, 
molto evoluto, anche 
se non disponeva di 
funzionalità di tipo 
«estetico” Idei resto 
non c’erano ancora le 
stampanti grafiche) 
Permetteva solo due li¬ 
velli di raggruppamen¬ 
to ed era debole da un 
punto di vista relazio¬ 
nale. 


286 
















DATA BASE 


USE NOMI 

INDEX ON CITTA«QUALIfiCA*COGNOME TO HOMI II INDICE PER ORDINARE 

TO-O 

DO WHILE NOT EOF() il INZIO PILE 

R-3 li SALTO PAGINA 

8 1,6 SAY "SEDE QUALIFICA NOMINATIVO IMPORTO" 

8 2,5 SAY ----“ 

Kl-CITTA 
8 R,5 SAY K1 
TC-0 

DO MHILE Kl-CITTA il CICLO DI CITTA 

K2-QUALIFICA 
8 R,15 SAY K2 
TQ-0 

DO NHILE Kl-CITTA AND. K2-QUALIFICA li CICLO DI QUALIFICA 

8 R,30 SAY COONOME 

8 R, 45 SAY IMPORTO PICTURE "III, ••• , HI, III‘ 

TQ-TQ4 IMPORTO 

R-R41 

BKIP 

ENDDO il ROTTURA QUALIFICA 

8 R,5 SAY "TOTALE "4R2 
8 R, 45 SAY TQ PICTURE "III, IH, IH, IH" 

TC-TC4TQ 
R—R*2 

ENDDO li ROTTURA CITTA 

6 R,5 SAY "TOTALE "♦Kl 

8 R, 45 SAY TC PICTURE " ««• . ••• , Ili , HI" 

8 R4l,5 SAY.—--— 

T0-T04TC 

ENDDO il FINE FILE 

R-R42 

6 R,5 SAY "TOTALE OENERALE" 

8 R, 45 SAY TO PICTURE "HI, IH . IH . f II" 


Figura 2 - Un program- 
ma di scorrimento, cal¬ 
colo e visualizzazione 
scritto in dBase III 
Questo programma 
contiene tre cicli. l'uno 
dentro l'altro Quello 
esterno fa scorrere tut¬ 
ti i record della tabella, 
quello intermedio fa 
scorrere il gruppo di re¬ 
cord che hanno la stes¬ 
sa CITTA, quello più in¬ 
terno fa scorrere il 
gruppo di record che 
hanno la stessa CITTA 
e la stessa QUALIFI¬ 
CA. È compito del pro¬ 
grammatore quello di 
preparare / dati in mo¬ 
do da far funzionare i 
tre cicli Se si lavora 
con il dBase III occorre 
m pratica predisporre 
un indice su CITTA e 
QUALIFICA 


so generatore di Report che si occupa 
anche di preparare i dati. 

Il programma di scorrimento e calco¬ 
lo, con qualsiasi linguaggio sia scritto, 
sarà così organizzato: 

- Apertura del file 

(in dBase: USE ..) 

- Apertura o creazione dell'ordina¬ 
mento voluto 

(SET INDEX .. oppure INDEX ON ..) 

- Inizio ciclo che scorre tutti i dati 

(ciclo DO WHILE NOT EOF) 

- Individuazione della chiave del pri¬ 
mo gruppo 

(ad esempio K) 

- Inizio del ciclo che scorre tutto il pri¬ 
mo gruppo 

(gruppo DO WHILE K = ...) 

- Scorrimento fino alla «rottura» del 
campo, quando finiscono i dati K 

- Fine del ciclo che scorre il primo 
gruppo 

(ENDDO) 

- Fine del ciclo che scorre tutti i dati 

(ultimo ENDDO). 

Questo per quanto riguarda l'organiz¬ 
zazione dello scorrimento dei dati. 

Per quanto riguarda rimpaginazione, 
quindi l'inserimento delle regole per il 
salto delle pagine e la definizione di che 
cosa succede all'Inizio e alla Fine di cia¬ 
scuna pagina, occorre controllare il nu¬ 
mero delle righe stampate e predispor¬ 
re le due routine da mandare in esecu¬ 
zione quando il contatore delle righe su¬ 


pera il numero di righe previste per cia¬ 
scuna pagina. 

Insomma il programmatore deve cu¬ 
rare contemporaneamente l'aspetto cal¬ 
colo, l'aspetto organizzativo e l'aspetto 
estetico dei dati. 

Quest'ultimo può diventare il compi¬ 
to più gravoso. 


I prodotti 

Per parlare di Report usiamo il dBase 
III, il primo prodotto DBMS nato (oltre 
dieci anni fa) per il PC. 

Aveva un Generatore di Report (in fi¬ 
gura 1) abbastanza efficace ed un lin¬ 
guaggio con il quale scrivere il program- 




OPfclo n lase l _ _ _ 

private Sub form_Cllckl) 

Dim RI(500, 5)1 K - Il ZI • "ttt.HM0.t0t.00f i FontBold - True 
Open “d:\rrrr\noml.txt" Tor Input A» tl 'LETTURA 

Do Ubile Hot EOf<l) 

Input tl. Al, Bl, CI, DI. El, TI, 01, HI. II. J| 

CI - Ntd(GI, 7. 2) ♦ 4 Ridici, 5, 2| 4 "/" ♦ HidlGI, I, 4) 

HI(K, 1) - DIt RI IH, 2| - Eli RI|K, 3) - Clt RI|K, 4) - Oli HI<K, 5) - MI 
K - K ♦ 1 
Loop 

Close El: T - K - l: Tl • 0: K - 1 

Do Ubile K < T ' SCOPRIREMO 

T2 - 0: K2 - RllK, 1) 

Do Ubile X2 - HI(K, 1) 

T3 - 0: K3 • RI(K, 2): Print K2; Tobi 15): K3 
Do Ubile K3 - RllK, 2) 

N - format(H(K, 5), ZI) 

Rrint Tab(36); RllK, 3); Tabl54): RllK, 4); Tab(76Ji N 
T3 - T3 * R(K, 5)1 K • K ♦ 1 
Loop 


Print "TotTabi 15 )l K3: Tab|76); rormat|T3, ZI)t T2 - T2 4 T3 
Loop 

Print "Tot.": K2: Tab|76): format|T2, ZI)i Tl • Tl 4 T2 



Figura 3 - Lettura, ordinamento, scorrimento, calcolo e visualizzazione con Visual Basic 3 - Output. 

In Visual Basic, Qualsiasi versione, si può accedere ad un file testuale con dati seouenziali, usando i comandi classici presenti anche nelle pnme versioni del Basic 
IOPEN, INPUT H, ecc ). Nelle sue ultime versioni Visual Basic adotta anche il Jet Engine, lo stesso di Access, che lo rende in grado di accedere a Qualsiasi tipo di fi¬ 
le dati In questo programma, di cui vediamo output su video e listato, ipotizziamo di leggere un banale file sepuenziale che però è già ordinato per CITTA, QUALI¬ 
FICA e COGNOME Per mandarlo in stampa basta aggiungere, all'istruzione PRINT, l'oggetto PRINTER. 

Figura A - Lettura, ordinamento, scorrimento, calcolo e visualizzazione con Visual Basic 3 - Listato. 

Quando si utilizza il Visual Basic per stampare dati in un Report si possono percorrere due strade alternative. La più onerosa è Quella di programmare la lettura dei 
dati dal file, la loro organizzazione e la loro stampa Nel programma andranno introdotte anche delle istruzioni per sellare l'estetica dei dati in stampa, Una strada si¬ 
curamente più economica è Quella che passa per l'utilizzo del Crystal Report. il famoso generatore di Report, che viene fornito assieme al VB. È un prodotto stand- 
alone, può vivere da solo e «beccai' qualsiasi tipo di file dati 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


287 






















DATA BASE 



NATOTI AOORN IBM 16/11*2 4 314 0» 

PlERACCl 1881 0.V12/B 4B?0M 

ROSI 1618 IMI® ?9S8®0 

J_ 1UMIW 


PMI WAO 

1 

STA* ZANI 

1M9 

»11® 

4 353 000 

4*3.000 

ROMA 

INDACO' 

nei 

2107/L 

3 713 CD0 


UCCHI 

1W0 

77/11*1 

*«9 0» 

1 

ZANNI 

T4W 

04A 1*3 

4*5 0» 

11327400 


TORINO BNCAVN 1140 01AMB JW3CD0 

CALVA* 1«M 12/114* lOO'O» 

TONI xro t»ii« 2 07 eoo 

J___ T.PMM 


■ARI 0C*0»'t 
CALZE ITI 
OOTTI 
FONTANA 



_J__ t'.’M-y.’.' 

»1 Pie Modilica yisunll/za Formato F|nes»ra 


iOTTA 


NCO NOMINATIVI PER QUALIFICA f SEDE 




lAiAnmalicta 


M rotai arcui 


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NMCM^dpkrt. 
Ity/riU*. .. 

ria*** . .. 

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Po»c»r* X 


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L*g»io//ii 

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Io.JWci» 
i 16777215 

Morvtfr 


Cotoaikftfo 


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toie cotto) .. 
itao c«?ofcrtaÉo 


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p HtcmOt. 


t«ii> ot«w» 


10(7» valore 


figura 5 - MS Access 2.0 - Repon a livelli - Vista dell'anteprima 

Beco lo stesso Report. analogo dal punto di vista dei dati contenuti, a duello visto puma in dBase, creato però con l'ideale successore del dBase , l’Access della Mi 
erosoti Perche riteniamo l'Access il dBase III degli armi ‘90 lo spieghiamo nel testo. Una delle ditterei uè fondamentali tra i due Generatori di Report, quello del 
dBase III e quello dell'Access, consiste nel fatto che l'Access si assume l'incarico di ordinare i dati iri modo da lar funzionare • raggruppamenti del Report mentre, 
con il dBase III. 0 il programmatore che si deve preoccupare di mettere in ordine i dati, magari organizzandoli con un indice creato per l'occasione e gettato dopo 
l'uso. 


Figura 6 ■ IvIS Access 2 0 ■ Report a livelli - Vista nell'Editor Grafico 

La prima versione del Report si può creare con la procedura di Autocomposizione. Poi si può intervenire direttamente nell’Editor Grafico nel quale si disegna senza 
dover scrivere alcuna riga di codice Da questo punto di vista Access rispetta i più moderni dettami della programmazione visuale II Report di Access ha numerose 
caratteristiche importanti. La prima e che può elaborare dati provenienti sia da tabelle che da query. La seconda è che dispone di proprie potenzialità interne di cal¬ 
colo, che eliminano la necessita di preparare i dati La terza e che del Report creato con il generatore non ne esiste una versione in codice, nella quale intervenire 
pei modificare direttamente le istruzioni Le eventuali modifiche possono esser fatte solo nell'ambiente visuale 


Microsoft Access - (Report REPORT RIEPILOGATI 


°| Elle ModilicB Visualizza Pannato Finestra 2 


RIEPILOGO ANNUALE 

MESE NUMERO IMPORTO 

?4/ofl/95 

ACCUMULO 

PERC. 

PERCA. 

1 

26 

99.337 0CD 

99 337 000 

0.34% 

834% 

2 

26 

104 197 000 

203 534 000 

8.75% 

17 09% 

3 

32 

127 746 003 

331 279 000 

10.73% 

27 62% 

4 

25 

107 134 000 

438 413 000 

900% 

3651% 

s 

20 

02 720 000 

521 133 000 

6.95% 

43.76% 

e 

20 

130 539 000 

641 672 000 

10.12% 

53,00% 

7 

33 

116 126 000 

757 79BOOO 

9.75% 

6353% 

a 

20 

65 306 000 

023 184 000 

5.49% 

69.12% 

9 

24 

91 665 000 

914B49Q00 

7.70% 

76.82% 

10 

22 

79 554 000 

994 403.000 

668% 

83.50% 

11 

24 

86 380 000 

1 080 703 000 

725% 

90.75% 

1! 

17 

HO 174 000 

1 190 957 000 

9.25% 

100,00% 

TOTALI 

iJjJP-tHi 111! 

30? 

1 190 957 000 






[RIEPILOGO ANNUALE 


1 MESE. [ NUMERO^ 


'MonlhflC! 


Ordina cortic4o 
Fctaatc . 

Cta itocene» 
Mructaionp <4 


ìa»r*na(llMPOnTQ|| 


Hotvxdi 


Indir rft* 


J2ì&lte9. 


Figura 7 ■ MS Access 2.0 - Calcoli eseguiti dal Report ■ Ouput 

Nei testo descriviamo i numerosi tipi di calcolo eseguibili direttamente dal Report di «Access. Onesto é un aspetto non secondano in quanto evita al programmatore 
buona parte del lavoro di preparazione dei dati Se osservate bene la figura notate che le tre ultime colonne del Report, quella con i dati di accumulo, e quelle con il 
calcolo delle ripartizioni percentuali sono derivate da calcoli eseguiti sulla quartultima colonna Ila colonna Importol. Di questi calcoli che coinvolgono, si badi bene, 
anche il totale della colonna Importo, si occupa direttamente Access 2 0 

Figura 8 ■ MS Access 2 0 - Calcoli eseguili dal Report - Vista dell'Editor 

Il Report di cui stiamo parlando non contiene nessuna forma di programmazione, ne Macro ne tantomeno Codice vero e proprio In pratica, e si dovrebbe ben capi¬ 
re controllando le ligure, la caratteristica Visibile della Sezione Corpo che contiene solo l’Importo 6 impostata a NO Inoltre la casella con il totale degli importi e sta¬ 
ta chiamala CI Onesto consente di costruire le casella con la ripartizione percentuale dell’Importo del Mese rispetto all'Importo totale dell'Anno Le due colonne 
con gli Accumuli, la prima degli Importi da inizio Anno Imo al Mese, e la seconda delle Percentuali, sono generate molto semplicemente impostando a SI la pro¬ 
prietà Somma Parziale delle rispettive caselle 


ma di stampa, in quei casi in cui il Ge¬ 
neratore . non ce la fa (figura 21 

Poi vedremo un programma, sostan¬ 
zialmente analogo al precedente, scritto 
con Visual Basic usando però istruzioni 
presenti anche nei primissimi Basic. 

Nei piu moderni Generatori di Re¬ 


port, quelli per Windows, sono state in¬ 
trodotte numerose funzionalità «esteti¬ 
che» che permettono soprattutto di da¬ 
re maggior risalto, inserendo filetti, defi¬ 
nendo attributi estetici, ecc all’organiz¬ 
zazione dei dati. 

Le funzionalità di tipo organizzativo. 


quelle per creare le sezioni e per impo¬ 
stare i calcoli nelle sezioni, sono rimasti 
le stesse 

Vedremo quindi come realizzare gli 
stessi Report, programmati con dBase 
e VB, con i moderni Generatori di Re¬ 
port Useremo sia Access, che è un 


288 


MCmicrocomputer n, 158 - gennaio 1996 















































































Q Uy.ljl Krpiuli IfM Vnu.U II. 


DATA BASE 




REPORT DI TIPO CROEDTAB 



DIRIOINII 

«JN/IONARIO 

MIMI GAIO II 

OPIAAIO 1 

OPERAIO II 

Tati 

BARI 

li Ill.m 

inumi 

ù ih ira 

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1 MIMMO 

MILANO 

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10 113 000 


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ROMA 

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OLIAIM li* SI.DI 

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«.«GNOMI 

IMPOMIO 

DATA 

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1 UH/IONAMIO II AHI 

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4,144,000 

► W»1«ri 

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CAIUTTI 

4,404.000 

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f «INTANA 

1,144,000 

) Hll'lli 



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OOTTI 

I.4FE.000 

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un 

FRANZINI 

1,410.000 

Laiiai 



J004 

BORGHI 

Nm ONi DATA 


« 





0«r*F«4 




1 l)N/loNAlilu FIRENZE ufo 

SENAPI 

cmroMi 





1441 

SCOMAO 

ChariM tortai and Cairn 




1440 

RASCE l 



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VIGNANO! 

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tai*« Attorti 







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1IIN/IONAKIO GENOVA n«i 

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Lini «un «M» 


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Figura 9 ■ Crystal Report per MS Visual Basic 4 0 - Un accessorio specializzalo. 

La domanda sorge spontanea perché utilizzare un prodotto completo di tipo DBMS se occorre solamente realizzare un Report ? Poiché sono molti gli utilizzatori 
che non debbono gestire i dati tnon li creano, li modificano o li cancellanoI ma debbono solo rielaborarli e produrli in stampa, sono stati creati degli specifici prodot¬ 
ti, i generatori di Report «stand-alone », il più famoso e sofisticato dei quali è il Crystal Report Pud essere acquistato a parte e viene anche fornito come Add-ln con 
MS Visual Basic e Borland Delphi 


Figura IO ■ Crystal Report per MS Visual Basic 4.0 - Impostazione con vista sui dati. 

L'Editor del Crystal Report. che qui vediamo impegnato in una stampa con Raggruppamenti per Qualifica e Citta, fa vedere direttamente i dati, rendendo in tal mo¬ 
do molto più facile il controllo della loro organizzazione e del loro aspetto finale L'utilizzo de! Ouick Menu rende le operazioni ancora più facili 


Figura 11 - Crystal Re¬ 
port per MS Visual Ba¬ 
sic 4 0 - Suddivisione 
in Sezioni 

Da questa immagine si 
evince quali siano le 
Sezioni in cui è diviso il 
Report Anche il Cry¬ 
stal Report provvede in 
proprio alla organizza¬ 
zione dei dati in uscita 
per permettere il fun¬ 
zionamento della « rot¬ 
tura !• del gruppo e i 
calcoli dei totali, di 
gruppo e generali. 




QUESTO E' IL TITOLO 

UUAIIIICA Slot MAI nicol A COGNOMI 

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«conio o»i 


:,"'£X.n «ounme* a 

OmimaU Micia a 
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G«n4>looteR1 4M QUALIFICA A 

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Pag» tote 


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4 ,m,m. 

ft4.l4f.ftM 
4,444.444 


c««« I a* 


— 


prodotto DBMS, sia Crystal Report, che 
è un generatore stand-alone, che può 
quindi essere utilizzato da solo. 

Access è indubbiamente un prodotto 
molto evoluto, non tanto per il fatto che 
può essere utilizzato anche da un uten¬ 
te poco esperto, che può approfittare 
dalla sue procedure di Autocomposizio¬ 
ne, quanto per il fatto che prevede nu¬ 
merosi altri livelli di utilizzazione, anche 
molto spinti. 

Premeremo quindi un po' l'accelera¬ 
tore per vedere cosa si può fare, con il 
Generatore di Report di Access, di più 
rispetto ad un report standard. 

Per capire a fondo il concetto 
di Raggruppamento 
è utile esercitarsi 
con la programmazione 

Chi non vuole essere solo un utilizza¬ 
tore passivo di un generatore di Report 
è bene che cerchi di capire come fun¬ 
ziona internamente un Report. Il modo 
più immediato per capirlo è scrivere un 
programmino di stampa che faccia le 
stesse cose, in termini di organizzazio¬ 
ne dei dati (dell’estetica non ce ne frega 
niente), che fa un Report costruito con 
il generatore. 

È quello che vi proponiamo con due 
programmimi scritti in dBase III e in Vi¬ 
sual Basic. 

Lavoreremo su una tabella semplice 
(e non su un'unione tra più tabelle) an¬ 
che perché questa semplificazione non 
modifica i termini del discorso. 

I campi di nostro interesse della Ta¬ 
bella sono: 

CITTA sede dell'individuo 


QUALIFICA sua qualifica 
MATRICOLA sua matricola 
COGNOME suo cognome 
IMPORTO campo numerico, 
per i calcoli 

DATA campo data, per i cal¬ 
coli. 

Iniziamo con un programma scritto in 
dBase III (figura 2). Le varie istruzioni ri¬ 
calcano le Sezioni di cui abbiamo parla¬ 
to prima, quando abbiamo descritto l'or¬ 
ganizzazione del Report. 

Istruzioni di inizio Programma 

-USE .. 

apertura del file 

-INDEX ON .. 

creazione dell'indice che prepara l'or¬ 
dine dei dati 

se l'indice già c'è lo si apre 

Istruzioni di inizio Report 


-DO WHILE NOT. EOF!) 
ciclo su tutti i record 
Istruzioni di inzio Ciclo 

- K1 =CITTA 

individuazione della prima CITTA 

- DO WHILE K1=CITTA ciclo su tutti 
i record successivi fino a quando CITTA 
uguale a K1 

- K2=QUALIFICA 

individuazione della prima QUALIFI¬ 
CA 

- DO WHILE SQUALIFICA 

ciclo su tutti I record con QUALIFICA 
uguale a K2 

Istruzioni della sezione Dettaglio 
Istruzioni di fine Ciclo 

- ENDDO fine ciclo QUALIFICA 

- ENDDO fine ciclo CITTA 
Istruzioni di fine Report 

- ENDDO fine ciclo su tutti i record. 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


289 
























































DATA BASE 


Le istruzioni sono quindi organizzate 
esattamente come le Sezioni. 

Ovviamente in un programma ci so¬ 
no tante altre cose da fare: contare le ri¬ 
ghe, azzerare le variabili su cui accumu¬ 
lare i totali, fare i calcoli, stampare i dati, 
In dBase III la principale istruzione di 
visualizzazione è la @ R.C SAY ... che vi¬ 
sualizza sul Monitor, oppure sulla Stam¬ 
pante, se si attiva la stampante come 
periferica di output, cosa che si fa con 
l'istruzione SET DEVICE TO PRINT. 

In altre parole, prima di sprecare inu¬ 
tilmente la carta, si prova e riprova il Re- 
port sul video e solo alla fine si inseri- 



MAHC 


OPfKAJO 




Figura 12 - MS Access 
2 0 - Stampe particolari 
- Etichette 

Il concetto di Report 
comprende più tipolo¬ 
gie di organizzazione 
dei Dati La più tradizio¬ 
nale e quella di tipo ta¬ 
bulare. con i campi in 
colonna, i record messi 
sulla stessa riga e con i 
gruppi di totalizzazione 
Tra gli altri tipi molto 
diffuso è quello Eti¬ 
chette, che puO servire 
sia per creare realmen¬ 
te delle etichette Un 
commercio esistono 
carte con etichette 
adesive anche per 
stampanti laser, ad 
esempio logli con 24 
etichette in tre colonne 
di otto righe), sia per 
creare organizzazioni 
«sui generis» dei dati 




-| file Modini» Visuali?;» I mm»m Uncina 


IREPORT INCROCIATO 


DIHIGINH] I IMPIEGATO 


OTAII 


ViiiitluMom Suoni « 


lcU5iìflr»7S3-l3Tinnr< 


BFEEI FldlETi!] FEI. 

__ . - -ir.. 

1 «Lumm 

... | CokH* botto 






Figura 13 - MS Access 2.0 ■ Stampe particolari - Report dei dati di un CrossTab 

Si tratta di un tipo di stampa molto falla moda ». In pratica permette di vedere, in un unico elaborato, due differenti tipi di ragguppamento, nel nostro caso quello 
per CITTA di sede e quello per QUALIFICA La stampa di tipo CrossTab presenta due controindicazioni La prima è che può visualizzare un solo dato, in quanto la 
cella in corrispondenza di quella Città e quella Qualifica è una sola . La seconda è che il numero delle colonne potrebbe non essere fisso, questo rende difficoltosa 
la costruzione del totale di colonna 

Figura 14 - MS Access 2.0 - Stampe particolari - Report dei dati di un CrossTab - Vista dell'Editor 

Anche il Report di tipo CrossTab si può generare con la procedura di Autocomposizione Qui vediamo TEditor in cui sono stati eseguiti interventi di sistemazione 
estetica ed organizzativa Sono stati sistemati i tìtoli, piazzandoli su due righe ed alternandoli in modo che apparissero per intero. È stato creato un campo per il to¬ 
tale della riga, la cui origine Ila formula sottostante) è la somma di tutte le caselle della riga, chiamale per l'occasione Cl, C2, eco È chiaro che tale Report funziona 
solo se il numero delle colonne rimane fisso. Nel nostro esempio dovrebbe essere cosi. 


sce lo switch che pilota l'uscita sulla 
printer. 

Il corrispondente programma di 
stampa in Visual Basic è assolutamente 
analogo. Lo vediamo nelle figure 3 e 4 

Usiamo una versione «comma deli- 
meted» della nostra tabella. Questo 
comporta la necessità di utilizzare le 
istruzioni classiche per l'apertura del fi¬ 
le testuale e per la lettura sequenziale 
dei dati. 

Le prime istruzioni del programma 
servono per leggere i dati dal file e per 
piazzarli nella matrice M(R,C), in cui R è 
il numero di record e C il numero del 
campo. Nella routine di lettura vengono 
letti solo cinque campi dei dieci presen¬ 
ti nel file. 


Supponiamo, per semplicità, che i 
dati siano già in ordine, altrimenti 
avremmo dovuto provvedere anche ad 
ordinarli. 

I Report con Access 

MS Access dispone di una procedura 
di Autocomposizione con la quale si 
possono generare i Report o le bozze 
dei Report che poi si provvederà a per¬ 
sonalizzare nello speciale ambiente Edi¬ 
tor Visuale. 

La prima cosa da capire è che un Re¬ 
port Access, comunque sia costruito, 
ha come caratteristica principale l'«Or- 
gine dei Record». Questa può essere 
da una semplicissima Tabella fino ad 


una complessissima Query. L'Origine 
dei Record, in quanto caratteristica 
dell'Oggetto Report, può essere anche 
modificata dinamicamente. È anche 
possibile, ma non ne parliamo in questo 
articolo, alimentare il Report di Access 
con più Tabelle e/o Query (Report con 
Sottoreport). 

Cominciamo quindi con un Report 
molto semplice (lo vediamo nelle figure 
5 e 6) in cui elenchiamo i nomi della no¬ 
stra tabella, eseguendo anche due rag¬ 
gruppamenti, quello esterno per Qualifi¬ 
ca e quello interno per Città. I calcoli 
eseguiti, per ambedue i livelli di rag¬ 
gruppamento, sono il conteggio dei No¬ 
mi e il totale degli Importi, per Città e 
per Qualifica. 


290 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 

































































DATA BASE 


_ MkrwW Excel - NOMUgS 

"I Elle MoJIflg yhoilt?» |n«cri»d Fumili» 

|DWBliaSlr l l*NB|ol R--ll«l*iri 



Figura 15, 16- MS Excel 5 0 - Tabella Pivot - Definizione ed Output 

Il lavoro di Analisi Dati che fa una stampa di tipo CrossTab è lo stesso che viene eseguito dalla funzionalità Tabella Pivot di Excel 5 0 Quest'ultima è però più sofi¬ 
sticata per tre ordini di motivi. Il primo è che consente organizzazioni più complesse lad esempio più campi di raggruppamento, anche su pagine differentil, il se¬ 
condo é che permette di eseguire calcoli relativi anche a raggruppamenti intermedi La terza differenza è filosofica il CrossTab di Access è un Report ed è quindi 
tendenzialmente «statico », mentre la Tabella Pivot di Excel 5.0 6 invece una procedura interattiva nella quale si può intervenire per cambiare il tipo di organizzazio¬ 
ne o di calcolo 


Il campo CITTA, sul quale abbiamo 
realizzato il raggruppamento, è stato 
piazzato nella Sezione Corpo e la sua 
proprietà «Nascondi duplicati » è stata 
impostata a Si. 

Nel secondo esempio (figure 7 e 8) 
mostriamo un Report contenente una se¬ 
rie di calcoli eseguiti dal Report stesso. 

A questo punto va fatta una precisa¬ 
zione. La possibilità di eseguire dei cal¬ 
coli di ripartizione percentuale di un 
qualsiasi campo numerico dipende dal 
fatto di averne preventivamente calcola¬ 
to il totale. Se dovessimo scrivere un 
programma, in dBase o in VB, per otte- 
nenere lo stesso risultato dovremmo 
eseguire due cicli di scorrimento dei re¬ 
cord. il primo per calcolare il totale 
dell'importo, e il secondo per eseguire 
la divisione dei singoli importi per il tota¬ 
le calcolato prima. Ebbene questo pro¬ 
cesso, che comporta un doppio passag¬ 
gio, viene eseguito «quasi di nascosto» 
da Access. Access consente di inserire, 
ad esempio nella Sezione Corpo, un ri¬ 
ferimento ad un elemento posto nella 
Sezione Piè di Pagina. 

La colonna con il calcolo dell'Accu¬ 
mulo invece viene facilmente risolta in¬ 
serendo due volte il campo con il nu¬ 
mero da accumulare ed impostando la 
sua proprietà «Somma parziale» a Sì. 
Quindi anche in questo caso è Access 
che si assume l'incombenza di esegui¬ 
re il calcolo. 

Crystal Report 

Chi deve solamente costruire dei Re¬ 
port, senza aver nessuna necessità di 
gestire i dati, può utilizzare un generato¬ 
re di Report di tipo «stand-alone». Il più 
conosciuto è senza dubbio il Crystal Re¬ 
port della Crystal Services, che deve la 


sua notorietà soprattutto al fatto che 
viene inserito, come accessorio, ed al li¬ 
mite è anche richiamabile come OLE 
Server, in molti prodotti di programma¬ 
zione visuale, Visual Basic della Micro¬ 
soft e Delphi della Borland in testa. 

L'ultima versione è la 4.0 ed è inseri¬ 
ta, ancora nella versione beta, nella ver¬ 
sione beta di Visual Basic 4.0. 

Permette di collegarsi a tutti i forma¬ 
ti, dal dBase all'Access, dal Paradox allo 
SQL, di qualsiasi razza. Permette di col¬ 
legarsi a più tabelle collegate tra di loro, 
di inserire campi calcolati, campi OLE, 
elementi ed oggetti grafici di tutti i tipi. 

Lo vediamo adatto a risolvere i pro¬ 
blemi di chi deve, periodicamente, pro¬ 
durre una serie di Report che elaborano 
dati di qualsiasi provenienza. 

Nelle figure dalla 9 alla 11 vediamo 
due viste «anteprima» di due Report, 
uno di tipo CrossTab e uno più tradizio¬ 
nale, e l’ambiente Editor di Crystal Re¬ 
port. 

Altri tipi di Report 

Esistono svariate necessità in termini 
di produzione di report ed esìstono 
quindi più tipi di Report. 

Una tipologia classica è la Label 
(c'era anche nel dBase III) ovvero la 
Stampa delle Etichette. 

Questo tipo di stampa, che vediamo 
in figura 12, può essere usato in manie¬ 
ra creativa, al di là del suo uso più spe¬ 
cifico che è la semplice creazione di eti¬ 
chette per necessità... postali. 

Altra tipologia di Report ormai diven¬ 
tata classica è quella detta CrossTab. In 
realtà più che di una procedura di stam¬ 
pa si tratta di una sofisticata procedura 
di Analisi Dati che permette di vedere i 
dati stessi attraverso due chiavi di lettu¬ 


ra, due campi che vengono posti uno 
nella prima riga e uno nella prima colon¬ 
na. In corrispondenza di una riga e di 
una colonna c'è un dato calcolato, ad 
esempio un conteggio di un campo 
qualsiasi, per calcolare le ricorrenze, op¬ 
pure il totale di un campo numerico. 

Access dispone anche di una proce¬ 
dura di Autocomposizione per i Report 
dì tipo CrossTab. Sul risultato è, come 
al solito, possibile intervenire a mano, 
ad esempio per aggiungere altri ele¬ 
menti che la procedura di Autocomposi- 
zione non prevede. Nel nostro caso, do¬ 
cumentato dalle figure 13 e 14, abbia¬ 
mo aggiunto una colonna con il totale 
degli importi della riga. Lo abbiamo po¬ 
tuto fare in quanto si presuppone che il 
numero delle colonne, in cui sono indi¬ 
cate le Qualifiche, non varierà mai. 

Il CrossTab, come procedura di Anali¬ 
si Dati, corrisponde alla funzionalità Ta¬ 
bella Pivot di Excel 5.0 (la vediamo nelle 
figure 15 e 16). Questa permette di de¬ 
finire organizzazioni più complesse (più 
raggruppamenti per riga, per colonna e 
per pagina) e più tipi di calcolo (ad 
esempio ripartizioni percentuali). Inoltre 
è dinamica, nel senso che permette di 
spostare, con un semplice Drag and 
Drop, i campi di raggruppamento da 
una parte all'altra e di ottenere imme¬ 
diatamente il risultato. 

Tra i Report di tipo particolare ci met¬ 
tiamo anche quelli di tipologia Grafica, 
quelli che mostrano i dati sotto forma di 
diagramma di tipo Business Graphics. 

Nell'esempio che mostriamo abbia¬ 
mo inserito un vero e proprio processo 
di produzione. Si sceglie una QUALIFI¬ 
CA da una ComboBox. In una LìstBox 
appare il conteggio delle ricorrenze di 
quella qualifica per ciascuna CITTA. Nel 
diagramma appare in forma grafica que- 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


291 








































































DATA BASE 




Figura 1 7 - MS Access 2 0 - Stampa di un Reperì Grafico 

La produzione sistematica di Diagrammi di tipo Business Graphics può essere sicuramente assimilata alla produzione di un Report, Il generatore di Form di Access 
permette di definire una Form Grafica che pud mostrare, insieme, dati e grafico Questa Form può essere facilmente resa interattiva, nel senso che vi si possono 
inserire oggetti che permettono di selezionare i dati e quindi i grafici da vedere Una Form è comunque anche un Report ed in quanto tale pud essere stampata in 
varie maniere, anche, ad esempio, inserendo due o tre diagrammi per pagina 

Figura 18 MS Access 2 0 - Programmazione del Report ■ Listali 

Anche un Report di Access pud essere considerato una procedura Event-Dnven È possibile quindi intercettare gli eventi connessi con il Report e programmare 
comportamenti differenti a seconda del tipo di evento In questo esempio, interessantissimo, al verificarsi dell'evento Apertura viene dapprima impostata come 
origine dei Record una Ouery parametnzzata Iche chiede una Sedei e poi viene attivata una InpulBox che chiede se si vuole un Report di tipo Sintetico o Analitico 
Nel primo caso vengono fatti sparire sia tutta la Sezione Corpo, sia i Titoli della Sezione Intestazione di Pagina In pratica due Report al costo di uno 



Figura 19 - MS Access 
2 0 - Programmazione 
del Report - Anteprima 
Questo è un collage e 
fa vedere il risultato del 
Report e le due Input- 
Box. la prima che chie¬ 
de una variabile e la se¬ 
conda che chiede un 
parametro Ila Sede De¬ 
siderataI che poi sarà 
utilizzato nella Ouery 
che alimenta il Report 
La stampa di tipo Anali¬ 
tico è quella che fa ve¬ 
dere tutti i dati In quel¬ 
la di tipo Sintetico spa¬ 
riscono le righe di Det¬ 
taglio e i titoli dei cam¬ 
pi che appaiono nella 
sezione Dettaglio 


sta stessa informazione numerica. La 
procedura è interattiva nel senso che 
basta scegliere un'altra qualifica per ot¬ 
tenere l'aggiornamento della lista e del 
diagramma. 

Per stampare la Scheda abbiamo 
piazzato un bel pulsante a cui è collega¬ 
ta una Macro che esegue la stampa, 
dopo aver reso invisibile alla stampa il 
pulsante stesso. 

In Access ogni Scheda è in pratica 
anche un Report e la scheda/report si 
può stampare con un solo comando. 

Concludiamo con un Report 
evoluto realizzato con Access 

Per concludere vi proponiamo un Re¬ 
port molto, programmato. 

Durante l'esecuzione di un Report di 
Access è possibile intercettare una se¬ 
ne di Eventi ai quali collegare delle pro¬ 
cedure. In tale maniera l'esecuzione del 
Report è guidata, se ne può addirittura 
modificare interattivamente contenuto 
ed estetica 

L'esempio che vi proponiamo è un 
Report che al lancio chiede due cose 
(vediamo le due Dialog Box nel collage 
di figura 19) se si vuole una stampa 
Sintetica oppure una stampa Analitica, 
e poi di quale sede si desiderino i dati 

La seconda richiesta è prodotta da 
una Query parametnzzata, definita al 
verificarsi dell'Evento Open del Report, 
e utilizzata come Record Source (origi¬ 
ne dei dati) del Report stesso La prima 
da una più volgare istruzione InputBox, 
attivata sempre all'apertura del Report. 


Gli altri eventi per i quali sono state 
previste procedure sono quelli di Stam¬ 
pa della sezione Corpo e di Stampa 
dell'Intestazione della Pagina È al verifi¬ 
carsi di questi eventi che vanno resi in¬ 
visibili gli elementi non presenti nella 
stampa sintetica, l'intero Corpo del Re¬ 
port e l’Intestazione dei campi che nella 
stampa sintetica non appaiono. 

In definitiva con questo sistema si 
riesce a costruire più Report differenti 
in un solo Report che si autoconfigura 
in funzione dei vari parametri impostati 

Conclusioni 

Abbiamo visto Report di vario tipo, 
da quelli più semplici a quelli meno 


semplici, fino ai Report più complessi, 
interattivi ed autoconfigurantisi. 

Abbiamo constatato come nella pro¬ 
duzione dei Report entrino in ballo sem¬ 
pre le stesse problematiche, che vanno 
dalla lettura dei dati, alla selezione dei 
dati, ai calcoli sui dati, a livello di record 
e di raggruppamento, all'impagmazione, 
alla stampa vera e propria. 

Abbiamo infine potuto constatare co¬ 
me i Report di Access, apparentemente 
semplici strumenti per l’output dei dati, 
possano in realtà essere programmati, 
e possano essere intesi come procedu¬ 
re Event Driven, magari per farli diven¬ 
tare delle veri e propri programmi inte¬ 
rattivi. 

ras 


292 


MCmicrocomputer n, 158 - gennaio 1996 












































































A lui la velocità 


1»C 486 DX-2/66 Mhz 

MB 486 SX DX4 256 Cache - 7 ,IF VLB 
CPU DX-2/66 Mhz + vcmollna 
•I Mb RAM 721*-111)1» 54(1 Mb ATBUS 
S V(JA (' 1.5426 I6M colori - 1Mb esp. 2Mb 
( 'uniroller: 2 ser. - I pur. - I punu-s 
11)1) 1.44 Mb 3.5" - CW Mlnitowcr/Doh 
Monitor II.28 14" non ini. - lo» cmission 
Tastiera c mouse 


PC PENTIUM 75 Mhz PCI 

MB Pentium 75-133 Mb* PCI - 256 Cache 
CPU Pentium 75 Mhz Intel 
8 MI) RAM 72P - HDD 54(1 Mb ATBUS 
S VGA C 1.5430 I6M colori - 1Mb Mp. 2Mb 
Conlrollcrt PCI • 2 ser, - I pur. • I carne' 
l'DD 1.44 Mb 3.5" • Cane Mlnltowcr/Dcsk 
Monitor 0.2K 14" non Ini. - low cmission 
Insticni v mouse 


4 X 'V\ 


/ 


/ 


- Quaderno Olivetti ^ 
386 - 4Mb Ram 



PC 486 DX-2/80 Mhz PCI 

MB 486 SX DX4 256 Carile - ZIP VLB 
CPU DX-2/80 Mhz e venlollna 
4 Mb RAM 72P - HDD 540 Mb ATBUS 
S VGA C 1.5426 I6M colori - IMI) c.sp. 2Mb 
Controller: 2 ser. -1 pur. • I carne' 

PDD 1.44 Mb 3.5" - Case Mlnllowcr/Desk 
Monitor 0.28 14" non ini. - low cmission 
1 astierà e mouse 


^7*" Stampante 
CANON 4000 





PC PENTIUM 90 Mhz PCI 

MB Pentium 75-133 Mhz PCI - 256 Caehc 
‘ CPU Pentium 6(1 Mhz Intel 
8 Mb RAM 72P - HDD 540 Mb ATBUS 
S VGA C 1.5430 I6M colori - IMb esp. 2Mb 
Controller: PCI - 2 ser. • 1 par. - I game* 
FDD 1.44 Mb 3.5" - Case Mlnltowcr/Dcsk 
Monitor 11,28 14" non ini. - lo» cmission 
Tastiera e mouse 


Stampante 

EPSON Stylus Colori 


PC 486 DX-4/100 Mhz PCI 

MB 486 SX DX4 256 Cache - ZIP VLB 
CPU DX-4/IIKI Mhz + ventollna 
4 Mb RAM 72P- HDD 540 Mb ATBUS 
S VGA C 1.5426 I6M colori • IMb np. 2Mb 
Controller: 2 ser. • I par. -1 uantcs 
FDD 1.44 Mb 3.5" - Case Mlnltowcr/Dcsk 
Monitor 0.28 14" non Ini. - low cmission 
■Iutiera c mouse 


PC PENTIUM 100 Mhz PCI 

MB Pentium 75-133 Mhz PCI - 256 Cache 
CPU Pentium UHI Mhz Intel 
8 Mb RAM 72P - HDD 540 Mb ATBUS 
S VGA C L 5430 I6M colori - I Mb esp. 2Mb 
Controller: PCI - 2 ser. -1 par. • I gumes 
FDD 1.44 Mb 3.5" - Case Mlnltowcr/Dcsk 
Monitor 0.28 14" non int, - low cmission 
Tastiera e mouse 



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s cuti di Corrado Giusiozn 


X 


OpenDoc contro OLE? 

Si sta materializzando un nuovo assalto verso Microsoft, che si delinea come uno 
scontro su più livelli. Da un lato abbiamo l'interfaccia per il workgroup che IBM cerca 
di imporre con Notes; dall'altro la convivenza di diverse categorie di oggetti software, 
sempre con IBM tra i protagonisti contro Microsoft 

prima parte 

di Leo Sorge 



Di oggetti abbiamo già par¬ 
lato su MCI46, con un articolo 
( Oggetti , che passione!) che in 
qualche modo teneva conto 
anche della struttura dei siste¬ 
mi distribuiti, più un riquadro 
su MCI 52 dedicato alle comu¬ 
nicazioni tra il modello Micro¬ 
soft e di Unix, Oltre che in un 
certo numero di digressioni 
fatte di tanto in tanto, i sistemi 
distribuiti sono stati descritti 
da un punto di vista teorico su 
numeri... jurassici di questa ru¬ 
brica. mentre un approccio più 
correlato ai sistemi informativi 
reali è stato tratteggiato attra¬ 
verso i prodotti Legent 
(MCI45) Con ogni probabilità 
OpenDoc dovrebbe essere 
scelto da OMG come tecnolo¬ 
gia di componenti in una delle 
prossime riunioni dell'organi- 
smo: ciò ci dà lo spunto per ritornare 
suH’argomento, proponendovi lo stato 
dell'arte sull'odierna tecnologia ad og¬ 
getti, rappresentata da OpenDOC e 


OLE, lasciando i sistemi distribuiti come 
sfondo del quadro, In ogni caso va fatta 
un’osservazione: la base installata con¬ 
cede a Microsoft il vantaggio di non 
preoccuparsi degli 
altri, siano stan¬ 
dard o sviluppatori 
ai quali spetta il 
compito d'interfac- 
ciarsi ai suoi pro¬ 
dotti. Il rovescio 
della medaglia è 
che le tecnologie 
del leader mondia¬ 
le devono essere 
molto, molto 
orientate al desk¬ 
top, quindi in ritar¬ 
do su tutto il resto. 
L'argomento è 
sufficientemente 
vasto da andare su 
due puntate della 
rubrica: questa più 
centrata su Open- 
DOC, la prossima 
più verso OLE. 


La modularità del 
software 

Gli oggetti introduco¬ 
no un concetto di mo¬ 
dularità del software. 
Tutto viene scritto sotto 
forma di mattoni ai quali 
si aggiunge un'interfaccia 
software di comunicazione 
tra moduli. Parlare di oggetti, 
quindi, coinvolge tre realtà la 
programmazione vera e pro¬ 
pria, le interfacce e i sistemi 
operativi Da una quindicina 
d'anni si assiste alla continua 
crescita della metodologia 
object oriented, che nella sua 
fase iniziale è stata definita 
modello entità-relazioni, vice¬ 
versa la programmazione, fin 
da SmallTalk, è stata definita 
ad oggetti. Questo paradigma 
è oggi l'unico metodo che promette di 
far convivere tutto il software scritto fi¬ 
nora, l'eredità o legacy, con quanto di 
nuovo si sta affacciando alla ribalta nel 
mondo Microsoft (da NT al DOS) e nel 
mondo Unix. 

Abbiamo vissuto la divertente histo- 
ria di altre grandi bolle di sapone 
dell'informatica, principalmente i 4GL 
che dovevano far tremare il mondo, ri¬ 
scrivendone tutto il software al più sal¬ 
vando parte degli archivi, un'operazione 
che mai nessuno farà anche se filosofi¬ 
camente sarebbe l'unica possibilità si¬ 
cura. Sia chiaro che la roba vecchia è ro¬ 
ba vecchia, e per quella si può provare 
ad incapsularla in un qualche modo, ma 
se è studiata monoliticamente difficil¬ 
mente funzionerà nel senso pieno dei 
sistemi distribuiti, e forse smetterà di 
marciare anche alla vecchia maniera. La 
roba meno vecchia ma non nuova, inve¬ 
ce, può subire dei tentativi di analisi e 
frammentamento onde renderla digeri¬ 
bile, riducendo quei rischi che comun¬ 
que restano vivi. Inoltre si dovranno ac¬ 
cettare dei costi che in fase di consunti- 



Tra le notizie calde di Microsoft nulla parla di oggetti. 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


294 








































UNIX 


vo saranno drammaticamente maggiori 
di quelli preventivati Laddove invece il 
successo dell'00 è sicuro, in ciò diffe¬ 
renziandosi non solo dai 4GL ma anche 
dal client/server, è nella stesura di nuo¬ 
vo software e nella conversione di 
software scritto recentemente. 

Moduli ed interfacce sono invece af¬ 
frontati nei suoi aspetti piu accesi, il 
confronto e il colloquio tra Microsoft 
OLE (e Digital/Microsoft COMI e OMG 
Corba, futuro - ma non troppo - terreno 
di battaglia della diatriba tra Windows 
ed Unix Al riguaido va detto esplicita¬ 
mente che Microsoft si cura poco del 
riuso del software ma anche della stes¬ 
sa condivisane degli oggetti, oltre a tra¬ 
lasciare aspetti di primaria importanza 
quali la gestione del transazionale che 
invece è uno specifico obiettivo di 
OMG Corba quindi offre anche servizi 
di livello più alto di OLE, che sul desk¬ 
top offre vantaggi apparentemente in¬ 
colmabili. 

Che cos'è OpenDoc 

L'architettura di OpenDoc è definita 
«un insieme di tecnologie e servizi che 
intendono fornire un ambiente di svilup¬ 
po di componenti software valide su più 
piattaforme». Le componenti sono ap¬ 
plicazioni granulari, ovvero suddivise in 
piccole parti, capaci di comunicare tra di 
loro come pari, quindi in modalità non 
gerarchica. Le funzionalità di base sono 
note nel mondo della programmazione: 
dynamic linking, object messaging. 
scripting in rete e memorizzazione per¬ 
sistente degli oggetti. Le attuali catego¬ 
rie di servizio sono cinque: per i docu¬ 
menti composti, per i componenti 
software, per la gestione degli oggetti, 
per l'automazione e per l'interoperabi- 
lità. La configurazione si presenta come 
un insieme di librerie indipendenti che 
abilitano lo sviluppo in senso orizzonta¬ 
le; in un secondo tempo potrebbero es¬ 
sere sviluppate delle librerie verticali 
per settori di attività quali commerciale, 
farmaceutico, progettuale eccetera. 
Diamo un'occhiata a questi servizi. 

I documenti in senso stretto sono 
stati la prima parte di OpenDoc a diven¬ 
tare in qualche modo noti al grande 
pubblico. 

La filosofia di base in questo caso 
agisce sui documenti e sugli hyperlink 
in modo leggero, fornendo servizi ma 
lasciando agli implementatori la possibi¬ 
lità di deciderne l'uso effettivo, laddove 
gli oggetti OLE mantengono tra loro 
una relazione più stretta, che quindi av¬ 
vantaggia chi usa OLE ma svantaggia 
una possibile interoperabilità. 


l'architettura di OpenDoc 


Compound 

Document 

Services 


Automatlon 

Services 

I OSA Scripting 


Componenl 

Services 

I Ben lo 


Obiect Management Services (SOM) 


Corpo ORB 


Microsoft OLE 2: cenni 

Microsoft OLE, Object Linking and 
Embedding, è l'architettura d'integrazio¬ 
ne del software più usata nel mondo Si 
tratta di un sistema trasparente e sicuro 
attraverso tutti i tipi di elaboratore In re¬ 
te, e può essere usato con tecniche 
convenzionali di elaborazione distribuita 
Grazie a Network OLE, nell'Immediato 
futuro la disponibilità di componenti in 
rete diventerà un semplice fattore di Sy¬ 
stem administration attraverso la 
network transparency, ovvero un file 
System ad oggetti distribuito che potrà 
essere visto dall'utente come un file Sy¬ 
stem locale. 

Oggi OLE è supportato dai sistemi 
operativi di Microsoft quali Windows e 
Windows NT, su Macintosh e su tutti i 
linguaggi, incluso il Cobol. È in fase di 
esecuzione un piano per renderlo dispo¬ 
nibile anche su altri tipi di hardware e 
software. 

Da un lato si continuerà l'aggiorna¬ 
mento degli emulatori tipo Insigma 
SoftWindows e SunSoft Wabi, dall'altro 
è recente l'accordo con Software AG 
per il porting della tecnologia su Unix e 
molti sistemi legacy tra i quali MVS ed 
OS/400 di IBM. I risultati previsti da tale 
accordo si aggiungono a quelli attesi da 
Digital: va infatti ricordato che il mecca¬ 
nismo alla base di OLE è COM, stato 


Interopeioblllty 

Services 




CGT 

(corno OLE) 




(taiiqent) 




tallii) 


OpenDoc 

Dovendo in qualche 
modo andare verso 
OLE, l'architettura di 
OpenDoc sembra più 
complessa di quella 
della proposta Micro¬ 
soft Le piattaforme 
hardware non sono 
dettagliate in quanto il 
meccanismo di Corba 
ne 6 assolutamente in¬ 
dipendente, mentre la 
diffusione é garantire 
dai 600 membri dell'or¬ 
ganizzazione 


l’architettura di OLE 


Compound 

Documenl 

Services 


Componenl 

Services 

I Stiuct Storage 


Object Management Services (COM) 


Cairo 


altri sistemi 

Intel 

Microsoft 

Alpha 

Digital 

Unix llBM M/F 

altri (?) 

Software AG 


Automatlon 

Services 


OLE 

L'interesse di OLE per gli altri è attualmente scarso 
o nullo Abbiamo messo in evidenza le componenti 
analoghe e l'ampia presenza nell'industria. 


studiato congiuntamente da Microsoft 
e Digital. Quest'ultima sta integrando 
OLE in ObjectBroker, il suo specifico 
prodotto di negoziazione: a lei il porting 
di COM su altre piattaforme, non solo 
le proprie (Ultrix ed OSF) ma anche per 
HP/UX, Sun OS, Aix ed altri. Infine Mi¬ 
crosoft sta lavorando su dei gateway, 
strumenti di comunicazione software, 


Chi è OMG 


OMG è il più grande consorzio di sviluppo del software per numero di aderenti, pari ad 
oltre 560 aziende che vendono, sviluppano o usano prodotti software. 

È stato fondato nel 1989 con lo scopo di promuovere teoria e pratica della tecnologia 
ad oggetti nello sviluppo di sistemi informativi distribuiti. L'obiettivo finale è fornire un'ar¬ 
chitettura comune per le applicazioni ad oggetti basate su interfacce di ampio uso le cui 
specifiche siano pubbliche: OMG quindi non scrive standard ma usa quelli ratificati da al¬ 
tre organizzazioni quali X/Open, IEEE ed altri. Il quartier generale mondiale è a Framin- 
gham, nel Massachusetts (USA); quello europeo è in Germania, presso la LogOn Tech¬ 
nology Transfer. 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


295 





































































Who's Who in OpenPoc 


Nel 1993 Apple. IBM e WordPerfect fondarono i Component Integration Laboratories, 
in breve CI Labs, per semplificare lo sviluppo dello standard OpenDoc 
I Labs sono un’organizzazione senza scopo di lucro alla quale qualsiasi azienda può ade¬ 
rire a due livelli, membro e sponsor nel secondo caso si ha il vantaggio di interagire con la 
board of directors 

Al momento fanno parte dell'Iniziativa anche Adobe. Novell Idopo l’acquisizione di 
WordPerfect e prima dell’annuncio di cessione), OMG e Taligent 


con altre applicazioni non conformi ad 
OLE. Corba in particolare 

OLE: interfaccia utente 

I quattro elementi salienti sono l’em- 
bedding, il linking, il visual editing e il 
drag’n’drop. Vediamone alcune in un mi¬ 
mmo di dettaglio L’embedding descrive 
la capacità di mettere parte d'un elabora¬ 
to all'interno dell’elaborato d'una diversa 
applicazione: il classico esempio consi¬ 
ste nel mettere un grafico Excel in un 
documento Word, ma le applicazioni so¬ 
no moltissime Ad esempio e possibile 
inserire in un documento l'output grafico 
d'un intero progetto CAD, se il software 
supporta tale caratteristica Se poi colle¬ 
ghiamo questa immagine all'originale, 
ogni qual volta che modificheremo il pro¬ 
getto anche la grafica nel testo risulterà 


modificata In realtà i dati sono rappre¬ 
sentati in maniera più complessa del so¬ 
lito per poi essere leni ad ogni necessita 
La componente a nostro avviso più 
complessa, e sulla quale dobbiamo at¬ 
tenderci ritardi e limitazioni, è il 
drag’n'drop i vari elementi - file, pro¬ 
grammi, immagini - sono rappresentati 
da icone che possiamo catturare con il 
cursore del mouse e trasferire in altre 
parti del disco o del documento. Tutto 
va bene se le componenti risiedono sul¬ 


lo stesso hard disk e appartengono a si¬ 
stemi operativi compatibili, ma provate 
ad immaginare che i file non risiedano 
sulla stessa macchina e facciano parte 
di ambienti diversi e tra loro incompati¬ 
bili. In un immediato futuro sarà dispo¬ 
nibile lo Umform Data Transfer (vedi 
prossima sezione), la tecnica che sta al¬ 
la base del drag'n'drop in rete 


Loo Sorge o raggiungili' >• ,-;o / 

MC6?50e: l l 


Glossario 


Agente: software residente sulla workstation che dinamicamen¬ 
te raccoglie i dati di configurazione e li invia al MIB (vedi) per la loro 
interpretazione 

API: Application Programming Interface, definizione d'una meto¬ 
dologia completa di tool per scrivere del software per una specifica 
I soluzione 

Cairo: tecnologia distribuita di Microsoft. 

CI Labs, Component Integration Laboratories: organizzazione 
1 aperta e senza scopo di lucro formata da Apple, IBM e WordPer¬ 
fect per portare avanti lo standard OpenDoc 

Client: un processo che si connette chiedendo un servizio 
Nell'hardware è una macchina di limitate capacità elaborative, ma¬ 
gari con interfaccia utente amichevole, che chiede sulla rete le ri¬ 
sorse che non ha (dischi, dati, procedure .) 

COIVI, Component Object Model: l’infrastruttura di Digital posta 
come base di OLE. 

Cooperative computing: fase di passaggio da i elaborazione 
monolitica al client/server nella quale la logica del programma resta 
monolitica ma alcune risorse in rete vengono chieste ed indirizzate 
direttamente. 

Corba, Common Object Request Broker Architecture: nter 
faccia di richiesta d'informazioni ad oggetti. 

COSS, Common Object Services Specifications: Specifiche d: 
Corba relative al transazionale. 

DCE, Distributed Computing Environment: servizi fondamen¬ 
tali dell' ambiente distribuito di OSF, comprendenti gestione di 
eventi, stampe, distribuzione e licencing del software, sottoreti. 

DME, Distributed Management Environment: gestione di rete 
di OSF poggiata sui servizi DCE. 

DOMF, Distributed Object Management Facility: proposta d> 
SunSoft ed HP accettata come intermediario (broker) dell'architet¬ 
tura Corba 1 di OMG. 

Gateway: porta di comunicazione software tra sistemi non diret¬ 
tamente compatibili Si parla molto del g tra OLE/COM di Micro¬ 
soft e Digital e Corba di OMG. 

IDL, Interface Description Language: linguaggio di sistema tipo 
C++ per definire le interfacce di accesso agli oggetti in rete 

IEEE, Institute of Electrical and Electronics Engineers: asso¬ 
ciazione americana che propone standard nel settore elettronico ed 
informatico. 

Legacy: eredita, che nei sistemi informativi equivale a dire base 
precedentemente installata, ergo mainframe e mini 

LEL: Link, Embed and Launch-to Edit, tecnologia Lotus sviluppa¬ 


ta congiuntamente con Software Pundits per la gestione di oggetti 
multimediali. È compatibile con la versione 1.0 di Microsoft OLE 

NMO, Network Management Option: gestione di rete del 
DME che prevede i protocolli SNMP e CMIP 

OLE: Obiect Linking and Embeddmg, tecnologia per la multime¬ 
dialità proposta da Microsoft. Nella versione 1 si trova su Windows 
3 1 e su Lotus Notes 3.1. mentre la versione 2 sarà su Chicago ed 
NT 

OMF, Object Management Framework: gestione di rete del 
DME che si appoggia sull'architettura ad oggetti Corba dell'OMG 

OMG. Object Management Group: organizzazione che pro¬ 
muove standard per la tecnologia ad oggetti. 

OpenDOC: architettura multimediale e multipiattaforma Apple 
per documenti composti con testo, grafica e video. È l'analoga di 
Microsoft OLE 2 0 

OSF. Open Software Foundation: associazione senza scopo di 
lucro nata nel 1988 per promuovere i sistemi aperti con un proces¬ 
so decisionale altrettanto aperto 

OSI: Open Systems Interconnection. lo schema di riferimento a 
7 livelli per reti geografiche proposto da ISO, l'ente internazionale 
per la standardizzazione. 

QuickTime: gestione del video all'interno di documenti multime¬ 
diali nell’architettura OpenDoc 

Rightsizing: procedimento che dimensionando le risorse infor¬ 
matiche sulle necessità del business dà a ogni necessità le giuste 
capacità. 

RPC: Remote Procedure Calls. chiamate a procedure remote, ov¬ 
vero localizzate non sulla macchina chiamante, ma su un'altra in rete. 

Server: processo che attende chiamate per svolgere il suo com¬ 
pito. Nell’hardware, un server è una macchina dedicata ad una spe¬ 
cifica attività (ad esempio il database) e dimensionata su questa 
esigenza 

SOM, System Object Model: infrastruttura di IBM per la condi¬ 
visane di oggetti. 

Taligent: joint venture tra Apple ed IBM, cui poi si è aggiunta 
HP, tesa allo sviluppo d’un sistema operativo ad oggetti distribuiti 

Win16: l’insieme di regole di accesso alle risorse di Windows 
3.1 La loro emulazione sotto X-Windows può consentire l’esecu¬ 
zione di applicativi Windows sotto sistemi operativi diversi dall’MS- 
DOS, purché non si acceda direttamente all’hardware. 

WinSock: una libreria DLL di Windows 3.1 che collega le applica¬ 
zioni al Tcp/lp senza doversi interfacciare direttamente ai device dri¬ 
ver. 


296 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 










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0.S. I. 1 

3 cura di Corrado Giusioz; 


Internet? 

Basta un click! 


Abbiamo già trattato in questa rubrica alcuni aspetti relativi ad OS/2 VZarp ed alle sue 
molteplici possibilità di sfruttare al meglio tutte le risorse che sono disponibili sulla 
«rete delle reti», ovvero sulla tanto di moda Internet. Lo sapevate che ci sono tre ore 
di abbonamento gratuito a Internet per tutti i possesso /1 di OS/2 Warp? In questo 
numero della rubrica continuiamo ad approfondire l'argomento, esaminando in 
particolare la procedura per registrarci e connetterci attraverso una linea telefonica 
commutata ed un modem, sfruttando l'IBM Global Network come Internet Provider 

di Giuseppe Casarano 


OS/2 Warp è sicuramente stato uno 
dei primi sistemi operativi venduto in¬ 
sieme a tutto il necessario per navigare 
su Internet; inoltre, se si decide di utiliz¬ 
zare l' IBM Global Network, la configura¬ 
zione del software è cosi semplice che 
si riduce a pochi colpi di mouse ed alla 
compilazione di semplici maschere con 
i propri dati personali. Anche in questo 
caso l'IBM ha fatto un ottimo lavoro per 
permettere l'uso di questi strumenti an¬ 
che da parte di utenti non esperti ai 
quali, ad esempio, di sapere che il Do¬ 
main name server è 165.87.201.244, 
non interessa assolutamente nulla. Tut¬ 
ta questa semplicità non è sicuramente 
gratuita ma. . procediamo con ordine e 


vediamo come si arriva ad aprire un ac- 
count in Italia per accedere ad Internet 
tramite \'IBM Global Network. 

Dopo aver installato l'IBM Internet 
Connection for OS/2, presente nel Bo¬ 
nus Pak o, se si dispone della versione 
Connect di Warp, l'IBM TCP/lP for OS/2 
3.0, aprendo in sequenza le Cartelle 
IBM Internet Connection for OS/2 e 
IBM Internet Customer Services, trovia¬ 
mo il programma fìegistration che ci 
consente di aprire un nuovo account 
con la Rete Telematica di INTESA S.p.a, 
società a partecipazione paritetica IBM 
e FIAT, che eroga in Italia i servizi della 
Rete Internazionale IBM Global 
Network. 



Il processo di registra- 
none è molto semplice 
e ben curato 


Una volta eseguito il programma ven¬ 
gono offerte alcune funzioni Open a 
personal account..., Learn about thè In¬ 
ternet..., Learn about this Service ... 
Learn about thè IBM Network: selezio¬ 
nando Open a personal account. si dà 
inizio al processo di registrazione, con 
Learn about thè Internet.. si ottiene 
una breve descrizione di Internet men¬ 
tre con Learn about this Service... e con 
Learn about thè IBM Network si ottie¬ 
ne... la stessa cosa! Ovvero una descri¬ 
zione dei servizi ottenibili tramite l'IBM 
Global Network, che volendo non si li¬ 
mitano solo all’accesso ad Internet 

Procedura di Abbonamento 

Una volta selezionato Open a perso¬ 
na! account... si avvia il processo di regi¬ 
strazione vero e proprio, vengono pre¬ 
sentati i termini e le condizioni del con¬ 
tratto, tutto in rigoroso inglese, con pre¬ 
sente una piccola clausola valida solo 
per noi italiani: il contratto viene visua¬ 
lizzato solo per conoscenza perché per 
noi, a termine di legge, ha valore solo 
se firmato due volte per accettazione, 
quindi al termine della procedura non ci 
si può collegare subito ad Internet ma si 
deve aspettare l'invio da parte di INTE¬ 
SA del contratto, questa volta redatto in 
italiano, firmarlo, rispedire il tutto ed at¬ 
tendere che venga abilitato il proprio ab¬ 
bonamento, il che avviene in pochi gior¬ 
ni. 

Il processo di registrazione si svolge 
presentando diverse finestre successi- 


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MCmicrocomputer n, 158 - gennaio 1996 















ve, in particolare nella Account Owner 
Information vengono richiesti i dati per¬ 
sonali del titolare dell'abbonamento (da 
notare come cambiano i dati se, ad 
esempio, si imposta nel campo Country 
«United States» al posto di «Italy»). nel¬ 
la Modem Configuration si impostano i 
parametri necessari alla configurazione 
del proprio modem ed infine nella User 
ID Preferences il proprio identificativo 
utente che sarà quello con cui verrà 
identificato anche l'indirizzo di posta 
elettronica (nel mio caso ho voluto evi¬ 
denziare un aspetto professionale ed ho 
scelto... peppeì . Come sempre, ho avu¬ 
to qualche problema con il mio modem, 
un USRobotics Sportser V.34, comprato 
quando ancora non esisteva la versione 
italiana o internazionale, che mi soddi¬ 
sfa pienamente per le mie esigenze ma 
non riconosce il tono di linea libera; 
quindi, editor alla mano, ho dovuto cam¬ 
biare il file MODEM.LST, presente nella 
directory assegnata alla variabile di am¬ 
biente ETC che può essere \TCPIP\ETC. 
se si è installato solo l ‘IBM Internet 
Connection Kit, oppure \MPTS\ETC. se 
si ha riBM TCP/IP for OS/2 3.0. L'ope¬ 
razione di modifica si è risolta in un 
semplice cambiamento, nella stringa di 
imziaiizzazione associata al mio modem, 
del parametro X4 con X3 ed il tutto è 
proseguito senza ulteriori intoppi. 

Dopo esserci collegati, viene visualiz¬ 
zato un messaggio, finalmente in italia¬ 
no, che ci comunica che le clausole 
vengono mostrate solo per conoscenza 
e che il contratto verrà spedito automa¬ 
ticamente al termine della procedura. 
Se si seleziona Yes, I agree to condi- 
tions viene abbattuta la comunicazione 
e, dopo qualche secondo, compare la fi¬ 
nestra Registration Complete, con tutti i 
dati relativi all'abbonamento che, come 
potete leggere nel riquadro, conviene 
annotarsi con attenzione. La procedura 
di abbonamento termina con la selezio¬ 
ne del numero di telefono da chiamare 
quando ci si vuole collegare ad Internet 
tramite IBM Global Network ; infatti, 
mentre la registrazione viene effettuata 
tramite numero verde, le successive 
sono fatte su numeri a cui viene appli¬ 
cata la normale tariffazione telefonica. 
Nel momento in cui scrivo sono attivi in 


Finalmente si sa guan¬ 
to ci costa! Fino a 
Oliando non ci colie- 
ghiamo per registrarci, 
questa informazione 
non viene comunicata 




Il news server configu¬ 
rato automaticamente 
tra più di tOOOOnews 
group accessibili 


L IBM Internet Dialet e 
la rappresentazione del 
throughput della con¬ 
nessione in corso 



MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


299 











































OS/2 


Update IBM Internet Connection Software 

JL 



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iMttoi Ih. tri— «ri -tor. Hall 

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' trito, Hai 

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c*m 



La semplice ed intuiti¬ 
va finestra per effet¬ 
tuare l'upgrade del 
software specifico per 
IBM Global Network 


Italia nodi locali per le seguenti 10 città 
italiane: Bari, Bologna, Firenze, Genova, 
Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma 
e Torino. Chiaramente, se si telefona da 
Roma, selezionando il numero associa¬ 
to con questa città, si dovrà eliminare il 
prefisso non necessario per chiamate 
effettuate nello stesso distretto. 


re di questo tipo, anche persone non 
esperte o quanto meno senza cono¬ 
scenze tecniche nel campo dell'infor¬ 
matica e della telematica, si possono 
avvicinare ad Internet e sfruttarne ap¬ 
pieno le sue potenzialità: inoltre, come 
vedremo in un altro numero della rubri¬ 
ca, si possono sfruttare diversi Internet 


Provider e ritrovarsi tutto configurato ad 
hoc, in maniera dinamica, a seconda 
con chi ci stiamo collegando. 

Se proprio abbiamo un animo «sma- 
nettoso» e vogliamo per forza configu¬ 
rare qualcosa, un piccolo spazio per noi 
ancora rimane: basta aprire il notebook 
control dell'oggetto programma IBM In¬ 
ternet Dialer per poterci sbizzarrire. Al¬ 
cuni tra i capitoli piu interessanti sono: 
Modem e Timeouts. 

Conviene dare un'occhiata al primo 
per controllare se i diversi parametri im¬ 
postati sfruttano al meglio le caratteri¬ 
stiche del nostro modem. Per quanto ri¬ 
guarda invece il parametro Timeouts, io 
ho subito cambiato il parametro Discon- 
nect after 30 mmutes of mactivity, por¬ 
tandolo a 5 minuti se durante i miei col¬ 
legamenti notturni mi viene richiesto 
dalla «piccola» (mia figlia di due anni) il 
solito «latte notturno» e non mi discon¬ 
netto, sicuramente spendo meno a ri¬ 
collegarmi piuttosto che pagare 30 mi¬ 
nuti di TUT alla Telecom e 30 minuti di 
collegamento all'INTESA! Un altro moti¬ 
vo, sicuramente più comune, per abilita¬ 
re ed impostare opportunamente il tem¬ 
po di inattività prima di una sconnessio¬ 
ne dal servizio, può essere un trasferi- 


Può capitare a chiunque... 


Configurazione automatica! 

Se non fossimo in Italia, a questo 
punto, basterebbe un doppio click su 
IBM Internet Dialer per incominciare la 
nostra navigazione ma, ahimè, dobbia¬ 
mo aspettare l'arrivo del contratto! Nel 
frattempo controlliamo cosa è stato 
configurato m automatico durante la re¬ 
gistrazione Nella Cartella IBM Internet 
Customer Services dovrebbe essere 
comparsa un'icona con la nostra User 
ID, nel mio caso peppe user ID; doppio 
click e compare un notebook control 
con tutte le informazioni sull'utente 
peppe, inoltre sono già impostati para¬ 
metri come il Domain name server, il 
POP server, il News server e tanti altri: 
cosa significa tutto questo? Semplice- 
mente che per usare Ultimedia Mail/2 
'Lite', il programma per la gestione del¬ 
la posta elettronica, o il NewsReader/2, 
che serve a leggere i messaggi sulle 
migliaia dei newsgroup presenti su In¬ 
ternet, dobbiamo soltanto eseguire que¬ 
sti programmi, senza doverci curare di 
nessun'aura configurazione! Solo chi si 
è cimentato, specialmente qualche tem¬ 
po fa. a crearsi un ambiente con brow- 
ser WWW, browser Gopher, FTP Client, 
gestore di e-mail e news reader tutti 
funzionanti contemporaneamente, tutti 
con interfaccia grafica e tutti avviabili 
con semplici click, può apprezzare la 
bontà di questo tipo di configurazione 
automatica. Con un'integrazione softwa- 


«Bene, finalmente posso provare come 
funziona il collegamento ad Internet trami¬ 
te IBM Global NetworkI Dove ho messo 
1 User ID e Password? Ah, si. vado a pren¬ 
dere il foglietto e Incomincio. » Tutto 
questo ho pensato tra me e me un pome- 
i riggio di qualche giorno fa, conscio che 
l'installazione di OS/2 con cui avevo fatto 
l'abbonamento, tra le mille prove di versio¬ 
ni e release diverse era sicuramente anda¬ 
ta persa Doppio click su IBM Internet Dia¬ 
ler, inserimento dei valori nei campi Ac¬ 
count, User ID e Password . composizione 
del numero e ! Error 20 Incorrect account 
or User ID. «Ma come, fammi ricontrolla- 
re, no no, per me è tutto giusto, ah, inco¬ 
minciamo bene! Dov'è il numero del servi¬ 
zio clienti? Ah ecco, Ask fot help . Italy, 
167-876007. 

Pronto, salve sono Casarano » e via a 
descrivere il problema, alla cortese signora 
che mi ha risposto al telefono, dopo qual¬ 
che domanda per assicurarsi della mia 
identità: «Ma è proprio sicuro di avere im¬ 
messo i dati giusti?» A questo punto sono 
stato quasi tentato di fargli capire che 
I mangio pane e byte tutti i giorni e che mi 
sono autocostruito II mio primo modem a 
300 baud veramente tanti anni fa ma mi 
sono subito reso conto che il tutto non sa¬ 
rebbe stato troppo costruttivo e quindi, mi 
sono limitato a ripeterle la procedura che 
ho adottato «Attenda un attimo che provo 
io da qui con la sua User ID e Password 
tutto OK, io mi collego! Guardi, provo ad 


assegnarle una nuova Password, provi un 
po' con questa » Niente su tutti I fronti, 
non riesco a collegarmi, mi assegna un nu¬ 
mero di chiamata e mi richiede l'invio del 
log della sessione per poterlo fare analiz¬ 
zare ad un tecnico, visto che e la prima 
volta che succede una cosa simile: da do¬ 
ve si trovano loro, nei Paesi Bassi, tutto 
OK, da Roma no! Gli invio il Fax, scher¬ 
zano sul fatto che, attraverso un altro pro¬ 
vider, posso fargli arrivare tutte le informa¬ 
zioni che vogliono via e-mail Dopo pochis¬ 
simo tempo ricevo una telefonala «Signor 
Casarano, il campo Account è itinet non 
itnet », «Grazie, scusi per il disturbo» il 
tutto con voce fantozziana 
Ebbene si, per un attimo ho pensato di 
far passare il tutto per una prova dell'effi¬ 
cienza del supporto agli utenti, ma non sa¬ 
rebbe stata la verità, ciò non toglie che il 
servizio è stato veloce e puntuale 

Morale della favola scrivetevi bene 
TUTTI i campi alla fine della registrazione 
del vostro abbonamento, Account e User 
ID vengono comunque memorizzati sul 
computer ma, se vi capita come nel mio 
caso di dover remstallare OS/2 per un 
qualsiasi motivo, c'é sempre la possibilità 
di salvare questi dati eseguendo il pro¬ 
gramma Customer Assistarice e selezio¬ 
nando Update Software e infine Export 
configurations.. che permette di creare un 
file con tutti i dati della configurazione, da 
poter anche eventualmente portare su un 
altro computer 


300 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 













Accedendo a questa 
pagina WWW 

tutp //vvwvvu I ny US >Lt 

m ne!/, si pud, con un 
po ' di navigazione, ve¬ 
rificare lo stato corren¬ 
te del proprio Account 
ed eventualmente 
cambiare il tipo di Pia¬ 
no di addebito . 


IBM. 


hilmiel Connection, 

tota guato to fa i» TI» » W J 


WMeoma « mm t* Aa ato».t our «m n lo pronto you •tot a gM mi olfctoi *> 9m ia*i o» *• haamai Me 

•a»u*ar»»no-io »«art Na© oj» rirttomaf» a*t era t L*tf 

aWMr^MMNMr WS ano p*wwtì* a«v accati io trtotmaaon atx>«* o* 

» you» broww* cantando# ctO WmiMN 

Hm «• «ontaMpMtatkjtotyotaka^Uoooif ItaM»i«l ■ youI im atovom*to»yw/dMa-*lo«MM pMtiN 


mento di un lungo file tramite FTP (File 
Transfer Protocol); una volta avviato 
non c'è bisogno di presidiare il compu¬ 
ter per tutto il periodo del trasferimento 
tanto, una volta ricevuto il file, al più do¬ 
po 5 minuti ci si disconnette automati¬ 
camente, se poi, durante il trasferimen¬ 
to, ci sono periodi di inattività cosi lun¬ 
ghi da far attivare la sconnessione, tan¬ 
to meglio! Vuol dire che in quel mo¬ 
mento la «Rete» è veramente troppo 
intasata. Un discorso a parte va fatto 
per il capitolo Program : utilizzando il 
campo Parameters è possibile automa¬ 
tizzare ulteriormente la procedura di 
chiamata e connessione con la rete 
IBM Global Network, basta infatti intro¬ 
durre in sequenza, separati da uno spa¬ 
zio, i valori dei campi Account, User ID 
e Password per non dover più inserire 
alcunché; nel mio caso avrei: itinet pop¬ 
pe advOOOOl (la password è chiaramen¬ 
te fittizia). 

Per quanto possa essere comodo, 
non consiglio una simile procedura per¬ 
ché chiunque, una volta avuto accesso 
al nostro Personal Computer, si può col¬ 
legare al nostro posto, inoltre la nostra 
password risulta memorizzata in chiaro 
e quindi tranquillamente visibile, anno- 
tabile, ed usabile magari su un compu¬ 
ter diverso. Da notare la particolare pro¬ 
cedura per modificare eventualmente la 
propria password: l'unico momento in 
cui è possibile effettuare questa proce¬ 
dura e durante la composizione del nu¬ 
mero e la connessione: basta seleziona¬ 
re Change password e... ricordarsi la 
nuova parola chiave! 

IBM Internet Dialer 

Il programma per la connessione con 
la propria rete è sicuramente più curato 
e gradevole, anche dal punto di vista 
estetico, rispetto a quello disponibile 
per la connessione tramite un Internet 
Provider differente. Una volta eseguito, 
se non ci siamo lasciati tentare dalla 
«automazione completa», ci verrà ri¬ 
chiesta la password mentre il program¬ 
ma, contemporaneamente, compone il 
numero ed incomincia la fase di identifi¬ 
cazione, non c'è nessuna fretta nel digi¬ 
tare la password, il programma attende 
fino a due minuti e questo periodo di 
tempo è esente dal conteggio del con¬ 
sumo per quanto riguarda IBM Global 
Network. 

Utilizzando questo programma ho po¬ 
tuto apprezzare principalmente la «th- 
roughput Windows», la penultima riga 
di informazione partendo dal basso; in 
questa finestra vengono visualizzate uti¬ 
li informazioni sulla velocità di trasferi¬ 
mento dei dati della connessione in cor¬ 
so; abbiamo la media dei dati ricevuti e 



Help lor New User* 


trasmessi negli ultimi 5 secondi espres¬ 
sa in byte al secondo, il valore di picco 
raggiunto nel corso della sessione op¬ 
pure questi valori distinti per dati tra¬ 
smessi e ricevuti; il tutto sia in forma 
numerica sia con una rappresentazione 
grafica. Un semplice esempio di utilizzo 
di queste informazioni può essere il se¬ 
guente: se abbiamo effettuato una con¬ 
nessione con protocolli V.32bis e 
V.42bis (quindi con correzione e com¬ 
pressione dei dati), possiamo tranquilla¬ 
mente aspettarci un trasferimento sui 
1600 byte al secondo sia in ricezione 
che in trasmissione, quindi se l'attuale 
FTP «prende» solo 700 byte/s, possia¬ 
mo tranquillamente provare ad avviare 
altri programmi, ad esempio il WebEx- 
plorer, relativamente sicuri (la «Rete» 
non sempre si comporta in maniera de¬ 
cidibile) di non influenzare i tempi del 
trasferimento in corso. 

Sempre attraverso questo program¬ 
ma, selezionando il pulsante Services, 
si può accedere ad una serie di servizi 
tra cui l'upgrade software del dialer 
stesso, della phone list e della configu¬ 
razione dei modem; sempre per sottoli¬ 
neare la maggiore cura, al contrario di 
Retrieve Software Updates, in questo 
caso viene controllata la release della 
versione installata e di quella prelevabi¬ 
le, m maniera tale da potersi regolare di 
conseguenza. 

Nota dolente, le tariffe 

Il servizio di accesso ad Internet via 
IBM Global Network è sicuramente di 
ottima qualità ma non economico: per 
abbonarsi bisogna corrispondere un 
«Canone di registrazione» di Lire 
59.000 una-tantum quindi si può sce¬ 
gliere tra due soluzioni: il Piano Base ed 
il Piano Alternativo. Il Piano Base, appli¬ 


cato automaticamente alla registrazio¬ 
ne, prevede un canone mensile di abbo¬ 
namento di Lire 53.000, nelle quali sono 
comprese 30 ore di collegamento nel 
mese. Il Piano Alternativo, la cui appli¬ 
cazione può essere richiesta attraverso 
una pagina WWW ( World Wide Web), 
prevede un canone mensile di abbona¬ 
mento di Lire 27000, nelle quali sono 
comprese 3 ore di collegamento nel 
mese. Per entrambi i piani, per ogni ora 
di utilizzo eccedente quelle previste 
nell'abbonamento, si paga Lire 6800. 
Tutti questi prezzi sono da considerarsi 
IVA esclusa. 

Di positivo c’è la possibilità di valuta¬ 
re il servizio prima di incominciare a pa¬ 
garlo; una volta abbonati si ha diritto a 3 
ore di collegamento gratuite, entro i pri¬ 
mi 30 giorni di utilizzo; poi, se non si 
chiude l'account, si incominceranno ad 
avere gli addebiti sulla propria carta di 
credito. 

Conclusioni 

In definitiva il servizio offerto da IN¬ 
TESA per accedere ad Internet offre 
una connessione di tipo SLIP ( Serial Li¬ 
ne Internet Protocol) con assegnazione 
dell'IP dinamico, i nodi di accesso, al¬ 
meno quelli da me provati, supportano 
tutti connessioni fino a 14.400, ad un 
costo... un po' alto rispetto al mercato 
italiano Ci sono molti fattori a suo van¬ 
taggio, un'assistenza per gli utenti tra¬ 
mite numero verde (ehm, l'ho provata), 
la possibilità di creare più utenti che 
fanno riferimento allo stesso Account, 
funzione sicuramente per un uso pro¬ 
fessionale, ecc. 

In definitiva, una prova, tra l'altro gra¬ 
tuita, è possibile farla e allora, perché 
non approfittarne? 

«e 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


301 






Ì..L.I....L.LL..LI....L..C . A. 

a cura Di Francesco Romani 


La Mathematica al Liceo 

Questo mese lascio la parola ad un docente di scuola media superiore che presenta 
un'esperienza fatta in classe usando Mathematica. Colgo l'occasione per invitare di 
nuovo i lettori a contattarmi per l'eventuale pubblicazione di lavori interessanti svolti 

con Mathematica 


di Paolo Carboni 


Prologo 

Quest'articolo prende spunto da un'esperienza didattica da 
me svolta in una quarta classe del Liceo Scientifico in cui in¬ 
segno Matematica sperimentale secondo il P N I (Piano Na¬ 
zionale di Informatica). 

Forse molti non sanno che dal 1990 circa è in atto, in alcuni Li¬ 
cei scientifici d'Italia, una sperimentazione disciplinare (siglata 
appunto P.N.I), volta all'insegnamento della Matematica, negli 
ultimi tre anni di corso, secondo un nuovo programma. 

Senza scendere nei dettagli (non è questa la sede adatta, né 
l'articolo si pone questo obiettivo), per comprendere meglio 
quanto segue, è sufficiente dire che tra i nuovi argomenti 
previsti sono stati inseriti il calcolo delle probabilità e la stati¬ 
stica. 

Le questioni riguardanti tale ramo della matematica erano del 
tutto trascurate dai vecchi programmi, per cui. lo studente li¬ 
ceale si diplomava senza avere neppure un'idea di evento 
aleatorio e di probabilità. 

La Scuola, con la sperimentazione dei nuovi contenuti, si po¬ 
ne dunque l'obiettivo di fornire allo studente "volonteroso" 
una preparazione scientifica più ampia, che lo possa aiutare 
ad affrontare meglio gli studi universitari 

Il docente d'altra parte ha il compito di far nascere nell'allie¬ 
vo, abituato a ragionare in termini deterministici, una nuova 
capacità, l'adattabilità allo studio di situazioni di tipo aleatorio. 

Per ottenere ciò, l'insegnante, partendo praticamente da zero 
m quanto, come dicevo, nello studente non c'è alcuna cono¬ 
scenza di base, non può affrontare le questioni, almeno 
all'inizio, in modo formale e puramente teorico, pena il com¬ 
pleto fallimento dell'azione didattica. 

Tutte queste considerazioni mi hanno spinto a studiare un ap¬ 
proccio al problema di tipo estremamente pratico, basato su 
simulazione (in certi casi non si potrebbe fare altrimenti ) di 
eventi aleatori. 

È in questa scelta che entra in gioco Mathematica, un siste¬ 
ma che ben si è prestato alla realizzazione della mia idea e 
grazie al quale è stato possibile far cogliere rapidamente, in 
maniera efficace e credo duratura molti dei concetti chiave 
del calcolo delle probabilità. 


I contenuti relativi agli argomenti di cui sopra sono stati illu¬ 
strati, quindi, attraverso una serie di lezioni nelle quali vecchi 
e nuovi strumenti (gesso e lavagna da un lato e Mathematica 
dall'altro) hanno lavorato in sinergia, al fine di sviluppare negli 
allievi una nuova abitudine mentale, che permettesse loro di 
interagire e comprendere, correttamente, anche fatti non de¬ 
terministici. 

Nell'articolo illustrerò solo alcuni momenti (secondo me parti¬ 
colarmente significativi) dell’intervento didattico, nei quali ho 
fatto uso di Mathematica, ma per chi fosse interessato a 
maggiori ragguagli sulla questione, o, anche solo a scambi di 
idee, può sempre contattarmi al mio indirizzo Internet. 

Quanto segue d'ora in avanti, non è altro che un racconto di 
quanto in classe è accaduto durante una lezione sulla variabi¬ 
le aleatoria binomiale. lezione nella quale si è fatto ampio uso 
di Mathematica. 

Per quanti abbiano interesse a riprodurre tale esperienza, 
elenco, ora, brevemente, i prerequisiti necessari per il corret¬ 
to svolgimento dell'unità didattica che descriverò: 

• concetto di evento aleatorio. 

• definizione di probabilità in senso classico e in senso 
frequentistico: 

• teorema sulla probabilità totale: 

• concetto di variabile aleatoria; 

• media e deviazione standard di una variabile aleatoria, 

• conoscenza delle principali istruzioni per il trattamento 
di vettori e liste con Mathematica. 

Nel riquadro i lettori privi di qualsiasi conoscenza di calcolo 
delle probabilità trovano qualche nota su alcuni dei requisiti 
descritti. 

Descrizione dell'esperienza didattica: 

La lezione è iniziata con la presentazione di un problema che 
gli studenti avevano il compito di analizzare, discutere e risol¬ 
vere: 

1 ) Simulare con Mathematica il lancio di un dado; 


302 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 





MATHEMATICA 


2) far ripetere al programma quanto richiesto al punto 1), n 
volte, contando il numero dei successi ottenuti (era stato de¬ 
ciso che il successo corrispondeva all'uscita del numero 3). 

3) far ripetere a Mathematica le simulazioni illustrate ai punti 
1) e 2) per n' volte, allo scopo di ottenere un vettore il cui ele¬ 
mento j-esimo rappresentava il numero delle volte che su n' 
prove si erano verificati j successi su n lanci. 

Dopo ampia discussione e qualche mio suggerimento la clas¬ 
se, concordemente, è giunta a definire le seguenti istruzioni 
che risolvono automaticamente quanto richiesto: 

ln[1]:= 

lista=Table[Count[Table[ 

{tandem[Integer, {1,6)],{30}],3], 

( 1000 )]; 

Short[lista] 

Outl11:= 

(5,4,7,4,5,9,3,9,5,2,7,4,6, 5,«979», 
3,2,4,10,4,5,8) 

lnl2J:= 

frequenza=Table[ 

Count[lista,i],{i,0,30)] 

Outl21:= 

(5,23,79,132,177,195,165,112,73,26,7,3,3, 

0 , 0 , 0 , 0 , 0 , 0 , 0 , 0 , 0 , 0 , 0 , 0 , 0 , 0 , 0 , 0 , 0 , 0 ) 

Esaminiamo nei dettagli le precedenti istruzioni iniziando da 
quelle contenute in Inlll 

Randcm[integer, {1,6)] ha lo scopo di generare un nume¬ 
ro casuale compreso tra 1 e 6, risolvendo cosi la richiesta 
1) del quesito, 

Table [...], {30}] genera un vettore i cui 30 elementi a parti¬ 
re dal primo sono tutti numeri casuali tra 1 e 6; 

count [...,3] conta quante volte il 3 è contenuto nel vettore 
prodotto con il comando precedente rispondendo in con¬ 
creto al punto 2) del quesito; 

lista=Table[„., {1000}] consente la ripetizione per 1000 
volte di quanto descritto precedentemente generando 
quindi una lista il cui j-esimo elemento corrisponde al nu¬ 
mero di volte che su 30 lanci simulati è uscito il 3 alla |- 
esima ripetizione dei lanci; 

short [lista] riduce l'Output Tale istruzione si è resa ne¬ 
cessaria data la grande mole dei dati prodotti dal coman¬ 
do precedentemente utilizzato. 

In OutlH trovate la lista Osservandola, possiamo, per esem¬ 
pio, dire che la prima volta che abbiamo lanciato il dado per 
30 volte consecutive il numero 3 si è presentato solo 5 volte, 
mentre l'ottava volte che abbiamo ripetuto i 30 lanci esso si è 
presentato 9 volte. 

Per quanto riguarda, invece, l'istruzione contenuta in tn[21 il 
suo scopo è quello di formare un vettore di frequenze, inten¬ 
dendo con ciò un vettore il cui j-mo elemento rappresenti il 
numero delle prove nelle quali su 30 lanci consecutivi, si è 
verificato per | volte il successo. 

In Out[2l abbiamo ottenuto quanto ora descritto. Osservando 
tale lista possiamo, per esempio, notare che in 5 prove sol¬ 


tanto su 1000 non si è mai presentato il 3 su 30 lanci conse¬ 
cutivi. mentre in 195 prove su 1000 il 3 è uscito 5 volte su 30 
lanci 

In base alla definizione frequentista di probabilità tutti gli alun¬ 
ni hanno convenuto che per ottenere un valore prossimo alla 
probabilità che su 30 lanci si ottenessero j successi 

(j=0,1,2_,30) era necessario dividere ciascun termine del 

vettore frequenza per il numero delle prove, cioè per 1000. 
Ciò si ottiene con il seguente comando: 

ln[3l = 

probab=N[frequenza/1000] 

Outl31:= 

(0.005,0.023,0.079,0.132,0.177,0.195, 

0.165,0.112,0.073,0.026,0.007,0.003, 

0.003,0,0,0,0,0,0,0,0,0,0,0,0,0,0,0, 

0 , 0 , 0 ) 

da quanto ottenuto in Out[3l possiamo affermare, per esem¬ 
pio. che la probabilità di ottenere 2 successi su 30 lanci con¬ 
secutivi è circa 7.9%. 

Avevamo dunque ottenuto la corrispondenza x—>p(x) che de¬ 
finisce la variabile aleatoria numero dei successi su 30 lanci 
consecutivi di un dado, cioè la variabile cosiddetta binomiale 
o bernoulliana. 

Per concludere poi questa prima parte della simulazione ab¬ 
biamo istruito Mathematica perché mostrasse un diagramma 
a barre descrivente in modo grafico la relazione tra x=0,..,30 
e la frequenza f|x) 

I comandi e il grafico sono contenuti in ln/41 e Outl4l. 

!nl41:= 

«Graphics ' Graphics ' 
grl=BarChart[frequenza, 

PlotRange->{0,200), 

AxesOrigin->{0,0}] 

Outl4l:= 


Grafico 1 



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303 







MATHEMATICA 


Vorrei fermarmi un attimo e sottolineare ancora una volta co¬ 
me, senza l'uso di Mathematica, sarebbe stato praticamente 
impossibile realizzare nella pratica la simulazione descritta. 

Tornando a quanto accaduto in classe, a questo punto della 
lezione è stata data sistemazione teorica a quanto ottenuto 
sperimentalmente. 

Tralasciando i particolari, dico solo che si può dimostrare che 
se con x indichiamo una variabile aleatoria binomiale, allora: 



II 


X 


(i -p)"- x 


è la probabilità che su n prove si verifichino x successi. 

Nella formula p rappresenta la probabilità che si verifichi un 
successo in una singola prova e 1 -p la probabilità ad esso 
contraria. 

Siamo in grado ora di mostrare come la distribuzione ottenuta 
tramite simulazione si avvicini in modo sorprendente a quella 
ottenibile teoricamente. 

Infatti tramite le istruzioni riportate in ln/51 comandiamo a 
Mathematica di costruire un vettore che chiamiamo frequen- 
zateorica il cui j-mo elemento rappresenti il numero delle vol¬ 
te che su 1000 prove si è registrata l'uscita del numero 3 per 
j volte su 30. 

Inl5l:= 

prob[x]:= 

Binamial[30,x] (1/6)*x (5/6)*(30-x); 
frequenzateorica= 

Tabie[Round[prob[x]*1000],{x,0,30}] 

Out[51:= 

(4,25,73,137,185,192,160,110,63,31,13,5, 

1 , 0 , 0 , 0 , 0 , 0 , 0 , 0 , 0 , 0 , 0 , 0 , 0 , 0 , 0 , 0 , 0 , 0 , 0 ) 

Se confrontate la lista prodotta in Out/51 con quella in Outl2l 
potete notare la somiglianza. 

Per approfondire ulteriormente l'argomento ho chiesto agli 
studenti di risolvere un secondo problema: 

Calcolare la probabilità che su 30 lanci consecutivi di un dado 
il numero 3 si presenti per più di 5 volte. 

La risposta si ottiene "facilmente" tramite l'applicazione della 
seguente formula: 


30 


30 f n \ 


p{x>5) = Y j p(x = i) = Y J \ . 


/= 6 


p'(l-p) 


n-t 


i = 6 V / 


ln[6l:= 

sol=Sum[N[prob[i]],{i,6,30}] 

Outl6l:= 

0.383553 

Ci si rende facilmente conto che se non si avesse a disposi¬ 
zione uno strumento di calcolo cosi potente come Mathema¬ 
tica, ci si troverebbe in serie difficoltà nel rispondere al quesi¬ 
to proposto, data la grande mole di calcoli. 

Abbiamo, allora, cercato di trovare una soluzione diversa da 
quella appena illustrata. 

Dopo aver fatto notare che la risposta al quesito in fondo non 
è altro che la somma di un certo numero di p(x=Xj). quindi 

graficamente la somma delle aree di un certo numero di ret¬ 
tangoli di base unitaria e altezza p(x=Xj), gli studenti hanno 
proposto di risolvere la questione individuando una funzione 
non negativa che sottenda con l'asse delle x tra 6 e 30 
un'area il cui valore rappresenti la probabilità determinata in 
Outl6j. Tutto ciò ci avrebbe permesso di sostituire una som¬ 
matoria con un integrale, strumento matematico senz'altro di 
più agevole uso. 

Tale nuovo compito è risultato però estremamente ostico ai 
miei studenti che solo grazie ad un mio sostanzioso aiuto so¬ 
no al fine giunti alla giusta conclusione. 

La funzione da utilizzare è risultata essere: 



dove e rappresentano rispettivamente il valor medio e la de¬ 
viazione standard della distribuzione binomiale 

Si tenga presente che: 

H = É - V X V = X, ) e CT = (A-,. - H) 2 p(x = A-, ) 

y i=ii 


Istruiamo Mathematica per ottenere f(x) Come si evince dal¬ 
la definizione di f. dobbiamo premettere alla sua implementa¬ 
zione il calcolo di e. Ciò è ottenuto tramite i comandi riportati 
in ln/71, dove media e devstand rappresentano rispettivamen¬ 
te e. 

In/71:= 

media=Apply[Plus,Table[(i- 
l)*frequenza[[i]], { 1 , 1 , 31}]]/1000 
devstand=N[Sqrt[Apply[Plus,Table[((i—1)— 
media)*2*frequenza[[i]],(i,1,31)]]/1000]] 

Out(7l:= 

4991 


1000 


Proviamo ad eseguire il calcolo con Mathematica : 2.00622 


304 


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A questo punto nella seguente istruzione trovate l'implemen- 
tazione della funzione f(x): 


MATHEMATICA 


ln(8l:= 

f [x_]:=l/(devstand*Sqrt[2]Pi])*exp[-(x- 
media)*2/(2*devstand*2)] 

Proviamo quindi a calcolare quanto richiesto in precedenza 
tramite: 

30 

jfUOdx 

6 

In 191:= 

N[Integrato[f[x],(x,6,30}]] 

Out[9l:= 

0.307505 

Come si vede il valore ottenuto in Out[9l è piuttosto vicino a 
quello ottenuto in Outl6l. 

Per concludere infine plottiamo la funzione f(x) tra 0 e 30 con¬ 
frontando mediante sovrapposizione il grafico indicato con 
grl con quello che cosi otteniamo che indicheremo con gr2 

Ini 101:= 

gr2=Plot[f[x-l]*1000,(x,0,30),PlotRange- 
>(0,200),AxesOrigin->{0, 0}] 

Show|gr1,gr2| 

Out1101 := 


Grafico 2 



La verosimiglianza tra le due figure come vedete è vera¬ 
mente straordinaria. 

Chi possiede già qualche conoscenza sul calcolo delle pro¬ 
babilità si sarà reso conto che l'ultima funzione non è altro 
che la famosa funzione di densità della distribuzione norma¬ 
le o di Gauss. 

Conclusioni 

Il modo di procedere illustrato nell’articolo, forse a qualcuno 
sembra poco professionale o troppo poco formale, ma se¬ 
condo me è non solo positivo, ma auspicabile che la forma¬ 
lizzazione avvenga in una fase successiva alla comprensio¬ 
ne delle idee generali su cui si fonda la questione affronta¬ 
ta. 

Tutto ciò, si può fare però solo se si possiedono mezzi ade¬ 
guati per farlo, e Mathematica sicuramente ne rappresenta 
uno molto valido. 


Bibliografia 

Ititi.università; 

G Avondo-Bodino Elementi di calcolo delle probabilità. 

seconda edizione Zanichelli (1974) 

O. Vitali Elementi di statistica per le scienze sociali vo¬ 
lume primo Cacucci Editore (1986) 

M Metivier Notions fondamentales de la théorie des 
probabilités. Dunod Università (1979) 

Testi scolastici: 

Oriolo, Coda.Tess Matematica oggi Voi. 2, Mondadori 
(1993) 

Dodero, Baroncini. Manfredi Elementi di matematica, 
voi. 5. Ghisetti e Corvi Editori (1993) 


_MS 

Francesco Romani e raggiungibile tramite Internet allind inazoiromannsai unici l 
Pao'o Carbo-- e raggiungibile tram :e Internet o 'ntì • ,-.-r |c3 ca'fc-r gaoc-a 1 



MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


305 


















Militi 


Effetti speciali 

nei prodotti di grafica bitmap 

Ormai tutti i prodotti di grafica bitmap. dai più economici, come il famoso shareware 
Paint Shop Pro, ai più diffusi, come il CorelPhoto-Pamt o il Micrografx Picture 
Publisher, ai più professionali, come /'Adobe Photo Shop, dispongono di un gran 
numero di Effetti Speciali. Si tratta di funzionalità che agiscono su tutta l'immagine o 
su una sua selezione e che producono modifiche più o meno profonde dell'immagine 
originale. Scopo di questo articolo è quello di curiosare un po' tra questi effetti speciali 
e di «ragionarci sopra» facendo anche dei semplicissimi esperimenti con il Visual 
Basic, m pratica dei tentativi di costruzione di effetti speciali 

di Francesco Petroni 


I numeri di un'immagine Bitmap 

Come noto a tutti, un'immagine Bit¬ 
map (e quindi un file contenente un'im¬ 
magine bitmap, ad esempio un'immagi¬ 
ne fotografica! corrisponde ad un insie¬ 
me di punti colorati, a ciascuno dei qua¬ 
li, in genere, al momento della visualiz¬ 
zazione. si fa corrispondere un pixel sul 
video. 

L'insieme dei punti rientra, quasi sem¬ 
pre. in un rettangolo. Conseguentemen¬ 
te una delle caratteristiche fondamentali 
dell’immagine è la sua dimensione in 
punti (ad esempio 320 per 240, oppure 
1 000 per 1 .200, oppure ancora, se l'im¬ 
magine deve corrispondere ad una vi- 
deata VGA «piena», 640 per 480 punti). 

Vedendo il problema da un punto di 
vista squisitamente numerico un'imma¬ 
gine bitmap corrisponde quindi ad una 
matrice bidimensionale di punti. 

Per quanto riguarda i colori, ogni pun¬ 
to dell'immagine e caratterizzato da un 
proprio colore, che può essere memo¬ 
rizzato facilmente in forma numerica. 
Basta memorizzare i tre valori, uno per 
ciascuno dei colori fondamentali (Ros¬ 
so, Verde e Blu. cui corrisponde il «mo¬ 
dello RGB») 

In definitiva un’immagine può essere 
memorizzata in tre matrici, una per ogni 
colore (ad esempio R(X,Y), G(X,Y). 
B(X,Y)), oppure in una matrice a tre di¬ 
mensioni (ad esempio C(X,Y,N), in cui N 
può essere 1, 2 o 3). 

Ad esempio, pensando al punto 6,9 
della ipotetica immagine, nel primo ca¬ 
so avremo. 

R(6,9) = 200 quantità di rosso 
del punto 6,9 


G(6.9) = 100 quantità di verde 
del punto 6.9 

B(6,9) = 0 quantità di blu del 
punto 6,9 

oppure, nel secondo caso: 

P(6,9,1) = 200 quantità di ros¬ 
so del punto 6,9 

P(6,9,2) = 100 quantità di ver¬ 
de del punto 6,9 

P(6,9,3) = 0 quantità di blu del 
punto 6,9. 

Insomma si tratta in ogni caso di ma¬ 
trici di numeri e di numeri, che. in quan¬ 
to tali, non chiedono di meglio che di 
essere manipolati con specifiche routi¬ 
ne di calcolo il cui risultato sarà costitui¬ 
to da altri insiemi di numeri che posso¬ 
no a loro volta essere visualizzati produ¬ 
cendo un'immagine differente da quella 
originaria 

Le routine di calcolo possono riguar¬ 
dare semplicemente i valori dei colon, 
ad esempio in un'immagine tendente al 
rosso si può diminuire del 10% il valore 
della componente di Rosso di ciascun 
punto, oppure si può invertire il valore 
numerico di ciascun colore, per ottene¬ 
re una copia «negativa». Vedremo poi 
come. 

Le manipolazioni possono anche ri¬ 
guardare la posizione di ciascun punto, 
che può essere fatta variare. 

Ad esempio la semplice inversione 
dei valori X e Y provoca la rotazione 
dell'immagine. 

Manipolazioni più complesse, ma 
sempre di questo tipo, possono essere 
quelle che modificano la posizione del 
singolo punto attraverso dei calcoli di ti¬ 
po trigonometrico, quando si voglia ad 
esempio simulare l'effetto causato 


dall'avvolgimento dell'immagine sulla 
superficie di una sfera. 

In definitiva la problematica «Effetti 
Speciali» può essere affrontata da due 
punti di vista: da quello matematico-tri¬ 
gonometrico, in cui si studiano gli algo¬ 
ritmi di manipolazione dei numeri che 
caratterizzano l’immagine, e da un pun¬ 
to di vista pratico-operativo, in cui 
l'utente dispone di sue immagini bit¬ 
map, magari scannerizzate e salvate in 
un formato bitmap «ricco», e le sotto¬ 
pone ad uno degli infiniti effetti specia¬ 
li disponibili nei prodotti che sta utiliz¬ 
zando 

I formati dei file Bitmap 

In Windows esiste un formato bit¬ 
map per antonomasia (il file corrispon¬ 
dente ha desinenza BMP) che memoriz¬ 
za integralmente le informazioni nume¬ 
riche, esattamente nello stesso modo 
con il quale le stesse vengono trasferite 
sulla memoria video. 

Il formato, che come detto si chiama 
BMP, è il più veloce ad essere visualiz¬ 
zato, ma è anche il più costoso in termi¬ 
ni di fabbisogno di memoria. Se ne può 
calcolare esattamente l'occupazione 
moltiplicando la sua larghezza per la sua 
altezza e per il numero di colori 

Il formato BMP. che è facilmente 
producibile con il Paintbrush, è il forma¬ 
to usato per gli «sfondi» di Windows. 
Può avere 16, 256 o 16 milioni di colori 
(4, 8 o 24 bit per memorizzare il colore 
di ciascun punto). 

Sono stati messi a punto decine di al¬ 
tri formati che comprimono il file, in 
modo da fargli occupare meno memo- 


306 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 



GRAFICA 


Figura I - Elfetti speciali 
con Corel PHOTO- 
PAINT 6 per Windows 
95 Con Windows 95, 
ancora più dolalo da un 
punto di vista potenza 
grafica del suo prede¬ 
cessore. avrà un'ulterio¬ 
re spinta la diffusione 
dei prodotti di grafica 
Bitmap (o Raster). L'im¬ 
magine, come punti e 
colori dei punti, viene 
sempre memorizzata, 
nel file oppure nella me¬ 
moria del computer, in 
forma numerica Su tali 
numen possono essere 
attivate una serie di pro¬ 
cedure di calcolo, più o 
meno complesse, che 
modificano i numeri e 
quindi modificano 
l'aspetto della figura. 



ria. In certi tipi di file si può decidere il 
fattore di compressione, che, se troppo 
elevato, può comportare la perdita di 
informazioni di dettaglio. 

Gli algoritmi di compressione, in fase 
di scrittura, e di decompressione, in fa¬ 
se di lettura, rallentano le operazioni di 
visualizzazione. 

Oltre al BMP, citato poco fa, i formati 
più diffusi sono il PCX, nato con il Paint- 
brush, il GIF, definito per le necessità di 
CompuServe, il JPEG, messo a punto 
dall'organizzazione ufficiale degli esperti 
in Computer Grafica. Questi due ultimi 
formati sono, ad esempio, utilizzabili 
nelle pagine WEB di Internet. 

Tutti i prodotti di grafica Bitmap rico¬ 
noscono tutti i principali formati, per cui 
non nascono mai problemi né per visua¬ 
lizzare né per riutilizzare le varie imma¬ 
gini che si trovano in giro (ad esempio 
nei CD). 

Recentemente nei prodotti più evolu¬ 
ti (ad esempio CorelPhoto-Paint o Mi- 
crografx Picture Publisher) sono state 
inserite funzionalità che permettono di 
definire e manipolare «oggetti» bitmap 
all'interno di immagini bitmap. Questo 
rende i relativi formati file (rispettiva¬ 
mente CPT e PPX), in cui vengono me¬ 
morizzati «a parte» anche gli oggetti, 


non totalmente compatibili con gli altri. 
Se si converte il formato di un'immagi¬ 
ne realizzata con uno di questi prodotti 
in un altro formato si perdono le infor¬ 
mazioni relative agli oggetti. 

I prodotti 

Nelle prime figure dell'articolo vedia¬ 
mo videate prese da quattro prodotti 
differenti. Cominciamo con CorelPHO- 


TO-PAINT, nella versione 6 per Win¬ 
dows 95, e Micrografx Picture Publi¬ 
sher 6, anche questo per Windows 95. 
Vediamo, nelle prime due figure, quat¬ 
tro immagini ottenute applicando una 
serie di Effetti Speciali ad una stessa 
immagine iniziale, lo sfondo a «nuvolet¬ 
te» di Windows 95. 

Nella terza figura vediamo la funzione 
di Preview dell'Effetto Speciale (dispo¬ 
nibile in quasi tutti i prodotti) che con- 




Figura 2 - Effetti speciali con Mictografx Picture Publisher 6 per Windows 95 

Una prima categorizzazione degli effetti che agiscono sulle immagini bitmap potrebbe essere quella che distingue tra procedure che agiscono solo sui colon, pro¬ 
cedure che agiscono solo sulla posizione dei punti, e procedure che agiscono sia sui colori che sulla posizione dei punti 

Figura 3 - Micrografx Picture Publisher per Windows 95 - Preview dell'effetto speciale. 

In molti cast gli Effetti Speciali sono talmente complessi che è pressoché impossibile prevederne il risultato È quindi utilissima la funzionalità di preview che per¬ 
mette non tanto di scegliere il tipo di effetto quanto di definire il valore dei vari paramelo in gioco. 


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307 



















































GRAFICA 




Figure 4. 5 - Paint Shop Pro 30 - Anche lui. nel suo piccolo 

Questo 6 il Paint Shop Pro. versione 3 0. prodotto di classe shareware «uscito» anche in un numero, dedicato alla Computer Grafica, di MC Software L'ultima ver¬ 
sione dispone di una sezione Effetti Speciali abbastanza ricca e stimolante, dotata anche di preview Questo prodotto va benissimo per chi deve solo manipolare 
globalmente le immagini senza dover intervenire pesantemente per eseguire ritocchi. 


sente di controllare il risultato dell'ope¬ 
razione prima di eseguirla in maniera 
definitiva. 

Nella quarta e quinta figura vediamo 
due videate dal Paint Shop Pro, il famo¬ 
so shareware, che nella recente versio¬ 
ne 3.0, ancora a 16 bit ma funzionantis- 
sima m Windows 95, dispone di un paio 
di dozzine di effetti speciali, anche di ti¬ 
po «geometrico» e supportati da funzio¬ 
ni di Preview. Interessantissima è la 
possibilità di creare effetti speciali per¬ 
sonalizzati. impostando uno specifico al¬ 
goritmo matematico statistico 

Chiudiamo questa mmipanoramica 
con il classico Paintbrush per Windows 
95. che però rimane un po' indietro ri¬ 
spetto agli altri pur essendo il prodotto 
di tipo bitmap più utilizzato (e spesso a 
sproposito) in assoluto. 

Va infine ricordato che tra i prodotti 
del pacchetto CorelDRAW è tradizional¬ 


mente presente il CorelTRACE. che ser¬ 
ve per vettorializzare un'immagine bit¬ 
map, individuandone le areole di colore 
omogeneo, che vengono trasformate in 
poligoni irregolari. Se invece l'immagine 
originale contiene linee, il risultato sarà 
un file vettoriale contenente linee irre¬ 
golari. 

Si possono ovviamente settare nu¬ 
merosi parametri che indicano i fattori 
di «arrotondamento» del processo, per 
quanto riguarda le areole e per quanto 
riguarda le linee. Lo scopo è quello di 
avere elementi vettoriali più regolari. È 
possibile settare anche il range di varia¬ 
zione entro il quale un colore viene giu¬ 
dicato omogeneo 

Nelle due figure 7 e 8 vediamo il Tra¬ 
ce all'opera su un'immagine della Gio¬ 
conda e poi l'immagine risultante tra¬ 
sportata in CorelDRAW, per eventuali 
successivi trattamenti. Qui appaiono 


evidenti le areole L'effetto è quello di 
una Gioconda costruita con ritaglietti di 
carta colorata. 

Mentre la vettorializzazione di un'im¬ 
magine bitmap è un'operazione com¬ 
plessa, che non può produrre immagini 
vettoriali regolari, il processo inverso è 
quasi banale. Tutti i prodotti citati, 
escluso il solito Paintbrush (che però 
ora si chiama Paint), permettono di leg¬ 
gere immagini vettoriali (ad esempio in 
formato WMF, oppure DXF, oppure 
CGM, ecc.) e di convertirle e poi, even¬ 
tualmente, di salvarle in bitmap. 

I colori come numeri 

Anche il piu distratto utilizzatore di 
Windows si sarà accorto, o maneggian¬ 
do il Pannello di Controllo o giochic¬ 
chiando con il Paintbrush, che ai vari co¬ 
lori disponibili corrispondono dei nume¬ 
ri. Il sistema «internai» di Windows è 
quello cosiddetto additivo che è basato 
sui tre componenti Rosso, Verde e Blu. 

Un colore quindi può essere definito 
impostando i tre valori delle sue tre 
componenti RGB 

La quantità di ciascuna componente 
può variare, per Windows, tra 0 e 255, 
per cui le combinazioni possibili sono 
256 per 256 per 256, ovvero 256 alla 
terza, ovvero i famosi 16 milioni di colo¬ 
ri di Windows (16 777.216, per l'esat¬ 
tezza). 

Ad esempio se le dosi sono 0,0,0, il 
colore risultante dalla somma dei tre va¬ 
lori è il Nero, se le dosi sono 255,0,0, il 
colore risultante è il Rosso puro, se le 
dosi sono 127,127,127, il colore risul¬ 
tante è un Grigio intermedio, se le dosi 
sono 255,255,0, il colore è il Giallo puro, 
se le dosi sono 255,255,255, il colore è 
il Bianco puro. 





Figura 6 - Paintbrush di 
Windows 95 - Pochis¬ 
simi effetti. poco spe¬ 
ciali. 

Questo prodotto, che 
per molti utenti di Win¬ 
dows ha costituito 
l'unico »contatto» sia 
con la grafica di tipo 
bitmap sia con la grafi¬ 
ca in genere, è rimasto 
al palo Anche la sua 
ultima versione, per 
Windows 95. non di¬ 
spone di alcun effetto 
speciale o quasi Tra gli 
accessori di MS Office 
95 c'è un nuovo stru¬ 
mento per la grafica 
bitmap. si chiama MS 
Imager. 


308 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 














































GRAFICA 




Figure 7 e 8- CorelTRACE e CorelDRAW ■ Trasformazione del bitmap in un'immagine vettoriale 

Esistono numerose tecniche per tradurre un'immagine bitmap m un'immagine vettoriale In pratica l'algoritmo individua areole di colore omogeneo e le trasforma 
in tanti poligoni irregolari, identificati, nel file vettoriale, con le coordinate dei nodi del loro perimetro Nel caso m cui l'immagine originaria sia fatta di linee il risultato 
è costituito da una sene di linee m genere un po' sporche Qui vediamo il CorelTRACE che trasforma l'immagine, secondo una serie di parametri che possono mi¬ 
gliorare la resa finale, e il CorelDRAW che può utilizzare l’immagine vettorializzara 



Mn R, M. X. Y li Intcgct 

fi» », », 0, 01, », Il » loc'jcr 


ix, ri, »o»i»i, oi. »n 

K««t r 


Meli X 
End S>ib 




Figura 9 - Visual Basic 4 0 - Effetti Speciali su immagini Bitmap - Inversione 

Questa è la routine fondamentale che scandisce tutti i punti dell'immagine ne legge il valore numerico tumcol del colore e lo scompone nei suoi tre componenti R, 
G, B. L'istruzione che "legge* il colore del punto X, Y è Pomt Eseguita l'inversione dei colon lRR=256-R. ecc I il punto viene htracoato nella seconda finestra con 
l'istruzione PSetlX. Yl Per lavorare in Pixel abbiamo impostato la proprietà DrawMode della Form a 3. che significa Pixel 


Figura IO - Visual Basic 4 0- Effetti Speciali su immagini Bitmap - Memorizzazione in Matrice 

In Questo secondo esercizio abbiamo rigirato i valori delle XIX1-I9I-XI per ottenete un'immagine speculare Per potere eseguire tale operazione senza perdere le 
informazioni precedenti abbiamo dovuto » parcheggiare » i valori numeno. con i colon dei pixel dell'immagine, in una matrice MIX. Y,3I e poi abbiamo lavorato su ta¬ 
le matrice 


Potete provare qualche combinazio¬ 
ne nella sezione «Definisci Colori Perso¬ 
nalizzati» dell'applicazione Colon del 
Pannello di Controllo di Windows 

MS Visual Basic utilizza, per l'impo¬ 
stazione dei colori, questo stesso siste¬ 
ma nel senso che dispone di una fun¬ 
zione RGB(r.g.b) con la quale è possibi¬ 
le definire il colore desiderato per un 
determinato oggetto, passando diretta- 
mente queste tre quantità. 

Visual Basic inoltre permette di leg¬ 
gere il colore di un punto preciso del 
video. 

Il risultato è però un numero unico, 


che va quindi suddiviso nelle sue tre 
componenti Vedremo poi come. 

Esistono altri modelli con i quali è 
possibile definire un colore. Il secondo 
in ordine di importanza lanche questo è 
controllabile nella sezione Definisci Co¬ 
lori Personalizzati citata prima) è quello 
che si basa su i tre valori di Tonalità, Sa¬ 
turazione ed Luminosità (modello HUE). 
Ne esistono numerosi altri, derivati dal¬ 
le tecniche tipografiche, che sono utiliz¬ 
zati solo nei prodotti più professionali. 
Non sono «visti», neanche l'HUE. da Vi¬ 
sual Basic, per cui in questa trattazione 
li trascuriamo 


Come «lavora» 
un effetto speciale 

Allora, come detto, l'immagine bit¬ 
map è completamente rappresentata 
da numeri, che identificano sia la posi¬ 
zione dei singoli punti sia il loro colore. 
Un Effetto Speciale esegue su tali nu¬ 
meri un processo di calcolo, che può 
essere semplicissimo, se riguarda solo 
la modifica dei colori (ad esempio una 
riduzione del 10% di rosso), oppure 
complessissimo se comporta la modifi¬ 
ca della posizione dei punti. 

Citiamo una serie di effetti basati su 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


309 

















































GRAFICA 


' PIXEL - LATE 
Private Sub Fora_Click () 

Din H, N, X, Y, R, G, B Aa Integer 
H - 256 : H - M • M: R22.Show 
For X - 3 To 240 Step 5 
For Y - 3 To 300 Step 5 
P - Point(X, Y) 

B - Int (P / N) 
a - Int ( (P - B • H) / H) 

R - P Mod M 
C - RGB (R, G. B) 

R22.Line (X - 2, Y - 2)-(X ♦ 2. Y ♦ 2), C, BF 
Next Y 
Next X 
End Sub 

' SCOMPOSIEIONE ROSSO VERDE BLU 
Private Sub Fon»_Cllok() 

DIB M. M, X. Y, R. G. B A» Integer 
M - 256: N - M • M: R42.Show 
For I - 1 To 190 
For L - 1 To 170 

P - Point(I, L): PP.TBXT - P 

B - Int(P / H): X - 255 - B 

G - Int((P - B • N> / M): Y - 255 - G 

R - P Mod M: E - 255 - R 

RR - X: GG - Y: BB - E: DoEvent» 

R42. PSet (I, L), RGB (R, G, B) 

R42. PSet (195 * I, L) , RGB (X, X. X) 

R42.PSet (I. 175 * L), RGB(Y, Y. Y) 

R42.PSet (195 ♦ I. 175 ♦ L), RGB(E, E. E) 

Next L 
Hext I 
End Sub 

' GIOCONDA 

Private Sub Form_Click() 

DIB M, N, X, Y, R, G. B Aa Integer 
M - 256: N - M • M: R52.Show 
For X - 1 To 240 

For Y - 1 To 300: P - Point(X. Y) 

B - Int(P / N) 

G - Int ( (P - B • H) / M) 

R - P Mod M 

D - (300 * Y) / 600 

R52.PSet (X • D, Y), RGB(R, G, B) 

Hext Y 
Next X 
End Sub 


Figura 11 - Visual Basic 
4 0 - Effetti Speciali su 
immagini Bitmap - Li¬ 
stati 

Oui vediamo > listati re¬ 
lativi ai tre programmi 
che corrispondono alle 
tre figure dalla 12 alla 
14 Si tratta di variazio¬ 
ni sul tema rispetto al 
programma preceden¬ 
te Le istruzioni, sem¬ 
pre presenti, sono 
quelle che servono per 
scorrere tutti i punti 
dell'immagine tdue ci¬ 
cli For Next). quelle 
che servono per legge¬ 
re le informazioni del 
pixel e quelle che ser¬ 
vono per scrivere il 
nuovo punto nella nuo¬ 
va finestra 


trattamenti matematici del colore: 

- Inversione dei colori di un punto 
P(R.G.B) 

il nuovo colore PI255-R.255- 

B.255-G) 

- Scomposizione nei tre colori com¬ 
ponenti di un punto P(R.G.B) e loro rap¬ 
presentazione in toni di grigio: 

il primo diventa PR(R,R.R) 

il secondo diventa PG(G.G.G) 

il terzo diventa PB(B,B,B) 

- Conversione in toni di grigio di un 
punto P(R.G,B) in cui la media sia 
M=(R+G+B)/3 

il nuovo colore P(M,M,M) 

- Scurimento dei 10% il colore del 
punto P(R,G,B) 

il nuovo colore P(R*1.1,G*1.1,B*1.1> 
oppure calcoli più raffinati basati non 
sulla moltiplicazione ma sulla proporzio¬ 
ne 

- Omogemzzazione dei colon ese¬ 
guendo dei calcoli statistici sui colori dei 
vari punti in modo da addolcire le di¬ 
scontinuità ed eliminare i punti sporchi 

Se invece ipotizziamo anche la modi¬ 
fica della posizione del punto P(X,Y) 
dell'immagine (le cui dimensioni siano 
L.H) potremo eseguire i seguenti tratta¬ 
menti: 

- Rotazione planare di 90 gradi impo¬ 
stando il punto P(Y,X) 

- Incorniciatura dell'immagine rettan¬ 
golare in un'area circolare 

- Effetto speculare lungo la verticale 
impostando il punto P(L-X,Y) 

- Effetto di rotazione di A gradi impo¬ 
stando P(X’cos(A),Y*sin(A|) 



Figura 12 - Visual Basic 4 0 ■ Effetti Speciali su immagini Bitmap - Pixel-late 

Per ottenere l'effetto «mosaico• leggiamo solo alcuni punti dell'immagine Ine leggiamo uno su cinque m orizzontale e uno su cinque in verticale e quindi, in totale, 
uno su venticinqueI e li riproduciamo in un quadratino di 5 per 5 pixel È chiaro che tale valore 5 si può facilmente parametnzzare 

Figura 13 - Visual Basic 4 0 - Scomposizione nei tre colon fondamentali 

Abbiamo scomposto questa immagine, che rappresenta un modello classico di rappresentazione dei colori, nelle sue tre componenti cromatiche In pratica il livello 
di grigio di ognuna delle tre componenti rappresenta il valore di quel componente nell'immagine completa Risulta chiaro questo concetto vedendo i rettangohni 
con i colon fondamentali Ad esempio al rosso puro corrisponde il nero nella rappresentazione dei Rossi e il bianco in quelle dei Verdi e dei Blu Da un punto di vi¬ 
sta numerico sarebbe il colore RGBI255.0.0I 


310 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 













GRAFICA 



«RE 


f 


H 


mvtu 3 «Aj ron Db 1C licito 

i»£» - n:~ 

Fot 0-0 To 2S5: 01 - 0 / 2 
Fot » • 0 To 25S 

Rl-*/2-01»M 

ps«t i-ox, ir, lioidi, o, 0) 

M«xt Ri Hext 0 

» ito • M» 

Poi I - 0 To 255: B1 - • / 2 
Fot t - 0 To 255 
>1 ' I / 2 - Il • ■ 

P5tt ai, tu, kob(B, o, a> 

N«xt R: Hck a 

• «un - ii/j 

For 0 - 0 Tc 255 
Por 5 • 0 To 255 
X - -(0 / 2) ♦ (B / 2) 

T - -<B / 2) • N - (0/2» «Il 
P3et «X, TI, *GB(0, 0, B) 

Kexc B: Mene 0 

• OOflU 

L1M (0, ISOi-<0 ( 0) 

Line 1-100, -90--CO. 0) 

LlM 1100, -90i-(0, 0) 
imi Sue 


iJ I 



Figura 14 - Visual Basic 4.0 - Deformazione dell'immagine 

In questo caso abbiamo imposto una semplice deformazione geometrica alla nostra immagine II valore del punto X lo abbiamo dimezzato E chiaro che sono pos¬ 
sibili infinite varianti che possono far assumere qualsiasi forma all'immagine risultante 


Figura 15 - Visual Basic 4.0 - Costruzione di un modello per i colon 

Questo modo di rappresentare i colon secondo il modello RGB è comprensibilissimo Ogni asse rappresenta un componente, il cui valore vana da 0 tino a 255 
Quindi abbiamo gli assi R. G e B II piano individuato da R e G mostra tutti i colon ottenuti miscelando differenti quantità di tali due componenti Lo stesso dicasi 
per le coppie R e B. G e B Questo modello non rappresenta affatto i colon caratterizzati da tre componenti Se si volessero tracciare anche questi occuperebbero 
lo spazio antistante i tre piani, coprendoli e coprendosi l'uno con l'altro 


Altri effetti possono essere derivati 
dalla realtà oppure da altre tecnologie: 

- Effetto mosaico ottenuto «median¬ 
do» un'areola di pixel e convertendola 
in un'areola di uguali dimensioni, ma del 
colore medio 

- Effetto illuminazione in cui viene si¬ 
mulata la presenza di una lampada che 
illumina in maniera non uniforme (con 
un cono di luce) l’immagine 

- Effetto trasparenza, in cui l'immagi¬ 
ne si «somma» ad altre immagini per si¬ 
mulare ad esempio una carta che fa da 
sfondo, oppure un vetro che la copre, 
ecc. 

- Effetti ottici, ad esempio la sfocatu¬ 
ra dei punti di discontinuità dell'immagi¬ 
ne 

- Effetti fotografici, come la solarizza¬ 
zione che simula la sovraesposizione 
della stampa 

- Effetti pittorici, quando l'areola di 
pixel subisce un processo simile a quel¬ 
lo tipico della pennellata di un pittore, 
che poggia il pennello ed esegue, in 
una direzione a scelta, la pennellata 

- Effetti scultorei, quando viene evi¬ 
denziato, con un effetto rilievo, la di¬ 
scontinuità di colore. 

Ipotizziamo poi altri effetti basati su 
calcoli trigonometrici per creare effetti 
3D: 

- Avvolgimento dell'immagine attor¬ 
no ad un solido spaziale, ad esempio un 
cilindro, una sfera, un cono, 

- Vista a volo d'uccello, con la quale 
si costruiscono viste prospettiche 
dell'immagine piana vista da un punto 
obliquo rispetto alla verticale del suo 
punto centrale. 

Molti di questi effetti sono già pre¬ 
senti nei vari prodotti, anche in quelli ci¬ 


tati. Ognuno di questi può essere co¬ 
munque realizzato «in casa» con un’ap¬ 
posita routine matematica che manipola 
di dati numerici. Gli Effetti Speciali han¬ 
no nomi che cercano di far capire il ri¬ 
sultato cui tendono. Poiché si tratta in 
genere di applicazioni non tradotte i no¬ 
mi sono in inglese. Ad esempio: Blur, 
macchia, Pinch, pizzico. Punch, punzo¬ 
natura, Skew. obliquo, Edge, orlo, Shar- 
pen, aguzzare, Emboss, scolpire, ecc. 

Come e perché affrontiamo 
gli Effetti Speciali 
con MS Visual Basic 

Usiamo il Visual Basic della Microsoft 
perché è un prodotto molto diffuso, è 
facilissimo da utilizzare ed inoltre dispo¬ 
ne di alcune istruzioni che servono al 
nostro scopo 

La controindicazione consiste nel fat¬ 
to che un'applicazione Visual Basic è 
molto più lenta di una sviluppata con un 
linguaggio più vicino alla macchina, co¬ 
me il Visual C Le esecuzioni degli Effet¬ 
ti Speciali che realizzeremo saranno ov¬ 
viamente molto lente anche nei con¬ 
fronti degli identici effetti presenti nei 
prodotti grafici. 

Facciamo una serie di considerazioni 
di tipo generale, comuni ai vari pro¬ 
grammi che presentiamo: 

- Usiamo il Visual Basic 4.0, ma gli 
stessi esperimenti proposti si possono 
realizzare con qualsiasi versione prece¬ 
dente 

- Abbiamo preparato una serie di im¬ 
magini campione, tra cui una Bitmap 
con la Gioconda delle dimensioni di cir¬ 
ca 240 per 300 pixel a 256 colori 

- In Visual Basic è possibile definire 


per le Form la proprietà Picture, e quin¬ 
di caricare una bitmap direttamente co¬ 
me «sfondo» della Form 

- La Form dispone della proprietà 
DrawMode, che, se posta uguale a 3, ci 
fa lavorare sulla Form direttamente in 
pixel 

- Sulla Form agisce il Metodo Scale 
che ne specifica un sistema di riferi¬ 
mento utente. 

In pratica nei nostri programmi tali 
impostazioni iniziali verranno legate 
all'evento Form_Load, ad esempio: 
Private Sub Form_Load() 

Width = 4600 Height = 4600 
ScaleMode = 3 
Scale (-200, 2001-1200, -200) 
BackColor = RGBI255, 255, 255) 

End Sub 

I valori di queste proprietà andranno 
SEMPRE adattati alle immagini che si 
vogliono trattare. 

Le istruzioni principali che utilizzere¬ 
mo sono due: 

Ct = POINT(X.Y) 

si tratta di una funzione che restituisce 
un valore numerico unico indicante il 
colore del punto X,Y. 

PSET(X.Y).C2 

Questa è un'istruzione che colora 
con i colore C2, il punto X,Y della Form. 
Il colore C2 può essere specificato con 
la funzione RGB(r,g,b) alla quale si deb¬ 
bono passare i tre valori numerici delle 
tre componenti cromatiche (numeri che 
vanno da 0 a 255). 

II valore CI, che è uno solo, corri¬ 
sponde alla seguente formula matema¬ 
tica: 

C1=B ’ 65.536+ G * 256 + R 

Ad esempio se il colore ha le tre 
componenti 64, 128 e 255 il valore di 
CI è 4.227 327. Questo valore può es- 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


311 






















GRAFICA 




Figura 16 - Visual Basic 4 0 - Giocare con i colon 

Semplici routine ile per creare effetti sfumatura tra due colori fondamentali Anche in questo caso abbiamo approfittato del fatto che il range dei valori numerici che 
rappresentano i colon Ida 0 a 2551 è compatibile con il range dei pixel del video sul quale vogliamo vedere tali colori 

Figura 1 7 - Visual Basic 4.0-La Gioconda sulla Sfera - Risultato 

Qui utilizziamo formule trigonometriche Supponiamo in pratica di avvolgere attorno ad una sfera, a da parure da un punto che è m perfetta verticale rispetto all'os¬ 
servatore, la nostra bitmap con la Gioconda L 'immagine risulta tanto piu deformata quanto piu ci si allonana da tale punto Sarebbe stato piu corretto, ma un po' 
più complesso dal punto di vista algoritmico, far corrispondere il punto verticale, citato prima, con il centro della figura 


Figura 18 - Visual Basic 
4 0 - La Gioconda sulla 
Sfera ■ Listato e sche¬ 
ma geometrico . 
Vediamo i tre pezzi del 
programma e vediamo, 
in primo piano, lo sche¬ 
ma geometrico su cui 
abbiamo basato le for¬ 
mule di conversione In 
pratica abbiamo dovuto 
trasformare ogni valore 
X le quindi Yl dell’im¬ 
magine originale in un 
valore XI della proiezio¬ 
ne della sua posizione 
riportata sulla sfera 
Pui troppo Visual Basic 
non dispone della fun¬ 
zione Arcotangente 
IX, Yl che avrebbe con¬ 
sentito di lavorare facii- 



Rciv«t« Sub ron» Lood () 

Vidth • 0000? Iteight • 4000 
SeiUNod* • >l S • 140 
R • 2S«i N • R • R 

Re*la <0. 0'- 400. >:0' 

••efcColor • MtflSS. 2SS. 2SS 

Ina S«b 

Rcivac* Sub rocM_DblCltekn 
Oo Ecror Mium »e«e 
fot X • 0 To 200 
foc t • 0 To 270 
R « Rome (X, Ti 
» • Ine(R / Ni 
0 • Ine MR - » • Ni / ■» 

R - R Red R 

Zi - smutfMX r su •> 

Tl • StniAenlT / »>) • R 
RScc <200 ♦ ZI. Yi>, RORlR. 0. Ri 
Nove Y 


XI 


A 


mente anche con angoli 

negativi Questo è il 

motivo per il quale ab- •" 1 ' 

biamo utilizzato un solo 

quadrante, quello con gli angoli positivi . 


.r 


altrettanto semplici, è quello di giocare 
con i colori. Nel primo esercizio rico¬ 
struiremo il modello RGB (è quello in fi¬ 
gura 15). nel secondo creiamo delle 
semplici sfumature tra due colori (figura 
16). 

Nell'ultimo esercizo sottoponiamo i 
numeri che individuano la posizione dei 
vari punti deH'immagine ad una routine 
di calcolo trigonometrico che li trasfor¬ 
ma nelle coordinate delle loro proiezioni 
su una superficie sferica. Usiamo solo 
una «fetta» della sfera per non compli¬ 
care troppo il programma (anche perché 
il Visual Basic non dispone della funzio¬ 
ne ATN2). Nella figura 17 vediamo la 
Gioconda, prima e dopo la cura, nella 
successiva figura 18 vediamo il listato 
del programma ed uno schemetto grafi¬ 
co della trasformazione trigonometrica 
realizzata 


sere ottenuto solo con quella combina¬ 
zione di valori dei componenti. 

L'operazione contraria, parliamo della 
scomposizione del valore CI nei suoi 
tre componenti, si può eseguire con 
una serie di tre operazioni: 

B è uguale alla parte intera di CI di¬ 
viso per 65.536 (256 per 256), 

G è uguale alla parte intera di CI 
meno R * 65.536 (già attribuito al rosso) 
diviso per 256, 

R è uguale al resto della divisione di 
CI per 256 (quello che avanza dopo 
aver definita la quota del Rosso e quella 
del Verde). 

Le routine relative le vedete nel lista¬ 
to del programma in figura 9, program¬ 
ma nel quale i vari colori vengono inver¬ 
titi ottenendo un «negativo» dell'imma¬ 
gine iniziale. 


Poiché l'immagine risiede diretta- 
mente sulla Form e poiché dalla Form, 
con l'istruzione POINT(X.Y), possono 
essere letti i singoli pixel, non è neces¬ 
sario predisporre una matrice con i valo¬ 
ri del numero del colore. 

I primi cinque esempi, che sono ben 
documentati dai listati e dalle didascalie 
(figure dalla 10 alla 15). producono sem¬ 
plici manipolazioni delle figure di origi¬ 
ne. 

Abbiamo sempre usato due Form 
per poter vedere contemporaneamente 
le immagini prima e dopo... la cura. 

Nelle fasi iniziali di test, specialmente 
nel test dei calcoli numerici, abbiamo 
piazzato sulla Form anche delle Label o 
delle Text Box nelle quali controllare i 
valori via via calcolati. 

Lo scopo dei successivi due esercizi. 


Conclusioni 

Abbiamo voluto fornirvi una serie 
spunti dai quali partire per ulteriori e piu 
complessi esperimenti. 

I listati sono da considerare quindi 
del tutto indicativi. Se li utilizzate dovete 
assolutamente adattare il range dei cal¬ 
coli dei due cicli For Next alle dimen¬ 
sioni delle vostre immagini II range dei 
valori numerici dei colori invece va sem¬ 
pre da 0 a 255. Se per sbaglio indicate, 
o il programma indica, altri valori si ge¬ 
nera un errore. 

Va infine detto che l'istruzione PSET, 
in realtà, legge il Pixel sul video, per cui 
in fase di lettura del valore del colore 
dell’immagine occorre che questa non 
sia coperta da altre cose, ad esempio 
da altre finestre. 

Kg 


312 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


































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Oltre ad essere lanciati nella realizzazione del « filmgame» ed aver già dato in visione il 
demo dell'EducaGioco Idi Aladmo), abbiamo potuto prendere in considerazione anche 
la terza possibilità commerciale che ci eravamo prefissi di tentare. Quella dei Giochi di 
Società e in particolare la traduzione elettronica di una sene di derivati del cosiddetto 
«gioco dell'oca». Utilizzando il nome «Videogiochiamo con...», la sene vivrà Isperiamo 
anche commercialmente... ) delle gesta di famosi eroi di fiabe e cartoon quali 
Pinocchio, Biancaneve, Cenerentola, Cappuccetto Rosso e lo stesso Aladino. Saranno 
questi gli ideali »compagni di giochi» dei piu piccoli, utenti, MPC? Vediamo insieme 
come le se) ciò sia veramente possibileI 

di Bruno Rosati 


L’idea è quella di realizzare un pro¬ 
dotto, che senza essere un videogame 
né un educational, riesca a comunicare 
le sensazioni sia dell'uno che dell'altro. 
Nulla di stressante come un esasperato 
shoot'm'up né di particolarmente impe¬ 
gnativo come un «educagioco». In defi¬ 
nitiva quello che si vuole realizzare è un 
prodotto interattivo per bambini (al mas¬ 
simo di 8-9 anni) non ancora avvinti da 
Doom e con limitate conoscenze scola¬ 
stiche. 

Ma se quello che vogliamo realizzare 
non è uno «spara-e-fuggi» e non è un 
educazionale, allora cos'è? Molto sempli¬ 
cemente la traduzione elettronica di un 
derivato del «gioco dell'oca». Un gioco di 
società che tende a far concentrare un 
numero maggiore di persone possibile 
intorno al computer, a far lanciare i dadi 
da un imparziale «To Handle...» di Tool¬ 
Book e, in definitiva, a far vivere un po' 
meno soli l'esperienza del computer, 

Se il «filmgame» proverà ad affasci¬ 
nare i più grandi con il senso dell'avven¬ 
tura e se l'eventuale serie degli «educa- 
giochi» potesse avere delle finalità sco¬ 
lastiche, la collana «videogiochiamo 
con » avrà un'ambizione tanto più mo¬ 
desta quanto importante Divertire il più 
possibile senza che questo significhi 
isolarsi dagli altri I bambini, oltre che 
studiare e guardare cartoon televisivi, 
hanno bisogno di stare insieme, socia¬ 
lizzare, conciliarsi, e divertirsi. E quale 
miglior pretesto esiste del gioco 
dell'oca per stare insieme e mettersi 
amichevolmente in competizione? 

Dalla speranza che il lancio del dado 
sia magnammo (nella vita bisogna anche 
aver fortuna!) al tentativo di recuperare 
con la propria abilità mentale le varie pe¬ 
nitenze che il gioco dissemina lungo il 
percorso delle caselle (bisogna sempre 
reagire agli imprevisti), la traduzione del 
«gioco dell'oca» al computer che abbia¬ 
mo voluto dare ha, se vogliamo, una 


morale dall'evidente fine pedagogico. 

Convengo che queste, benché belle, 
restano comunque solo delle parole. 

Per superare la fase teorica ed arriva¬ 
re a verificare nella pratica la resa effet¬ 


tiva del programma, abbiamo cosi rea¬ 
lizzato un piccolo dimostrativo su CD¬ 
ROM: circa 100 Mbyte fra sequenze vi¬ 
deo, grafica, suoni, musiche e moduli di 
runtime. 


Figura 1 

Bozza grafica della 
schermala iniziale dì Vi- 
deogiochiamo con 
Biancaneve. Il cartello¬ 
ne effewzzato a sfera 
è sialo realizzalo con 
l'eccellerne shareware 
PamtShop 3 11 


Figura 2 

La schermala principa¬ 
le del gioco cerca di 
rappresentare il più fe¬ 
delmente possìbile il 
cartellone originale 
Dove non ci riesce III 
numero delle caselleI 
sopperisce con l'idea 
dei giochi integrativi 
Ogni casella, proprio 
per attrarre il più possi¬ 
bile ì bambini nascon¬ 
de un evento mediale. 
Sia questo video che 
solo audio lo svolgi¬ 
mento del gioco si di- 
namicizza e soprattutto 
si rende il più vario 
possibile 




314 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 






















COMPUTER & VIDEO 


E stato facile realizzare un CD-ROM 
dal punto di vista tecnico, ma l’ideazio¬ 
ne ci ha fatto sudare non poche camice 
(anche perché era estateI). 

Un gioco di società (tabellone, dadi e 
carte da prendere e dare) ha un suo 
senso se giocato manualmente, ed un 
altro invece (la noia mortale) se pedis¬ 
sequamente tradotto in digitale. Una 
volta reso elettronicamente il gioco di 
società oltre a poter perdere la sua bel¬ 
lezza e giocabilità diciamo «analogica», 
ha l'altissimo rischio di non arrivare ad 
acquisire neanche quelle che sono le 
peculiarità dell’interattività, la partecipa¬ 
zione attiva, la possibilità di scegliere e 
discernere. Se a lanciare il dado, a spo¬ 
stare il segnalino e a mostrare carte o 
stabilire penitenze e premi è il compu¬ 
ter, il giocatore che fa? Clicka solo sul 
bottone per il lancio dei dadi? 

Ecco il lato negativo e l’impasse che 
ci ha fatto tribolare per un'intera estate. 


Cosa inventarci per evitare questo ri¬ 
schio? Chi ha giocato, da piccolo o con i 
suoi piccoli, a qualche derivato del gio¬ 
co dell'oca, sa che il lancio dei dadi, ol¬ 
tre a poter far avanzare sulle caselle 
«positive», può far transitare i segnalini 
su quelle «negative». Queste sono 
messe II per complicare giustamente il 
gioco propinando penitenze di vario ge¬ 
nere Dal classico «Stai fermo un giro!» 
al «Vai alla casella del Precipizio e resta¬ 
ci finché...». 

Bene, il codice di ToolBook rileverà il 
transito dei segnalini sulle caselle nega¬ 
tive e invece di automatizzare l'effetto 
della penitenza (una sciocca card che 
appare in schermo ed avverte e basta!) 
proporrà una serie di giochi integrativi. 

Viene lanciato il dado e se il segnali¬ 
no si sposta e cade in una casella nega¬ 
tiva, il codice di controllo del runtime ri¬ 
leva l’accaduto, esce dalla schermata 
principale (il cartellone) e porta in video 


quella del gioco integrativo legato alla 
determina casella negativa raggiunta. 
Tale gioco potrà essere quello del Puzz¬ 
le cosi come una serie di «A domanda 
rispondi...» attinenti ai personaggi ed 
agli avvenimenti della favola-gioco in 
questione. Se il bambino supera la pro¬ 
va del puzzle o risponde positivamente 
a tutte le domande, la penitenza viene 
evitata e il gioco riprenderà dal punto 
dove si era interrotto, altrimenti la pena 
diventerà effettiva. 

Da un problema risolto all'altro, è ov¬ 
vio che pure se superato brillantemente 
il rischio della noia mortale, potrebbe 
subentrare quello della ripetitività. 
Quando uno cade nella casella «x». se il 
codice non fosse cosi raffinato (com'è 
immodestamente il nostro) costui po¬ 
trebbe già sapere quale tipo di puzzle 
dovrà ricostruire oppure quale serie di 
domande gli verranno poste. 

Abbiamo evitato anche questo. I 
Puzzle e la serie «A domanda rispon¬ 
di...» non saranno mai gli stessi, bensì 
verranno casualmente tirati su da archi¬ 
vi dove sono immagazzinati un certo 
numero di puzzle e di moduli 
domanda/risposta alternativi. In tal mo¬ 
do la varietà del gioco è garantita. 

OK amici, siamo sulla strada giusta 
con quale favola-gioco vogliamo comin¬ 
ciare? Biancaneve e i sette nani, che 
domanda! 

Videogiochiamo con... 

Biancaneve 

La nostra fortuna ha un nome, Cine- 
Video International Toys, e un indirizzo 
(Via A Genovesi, 26 - 00136 Roma). 
Una società, la CVI-Toys, che ha radici 
nell'ambito del doppiaggio televisivo e 
parallelamente a queste una buona 
esperienza (nonché successo) nel cam¬ 
po dei giochi di società particolarmente 
rivolti ai bambini. 

Bene, alla stessa CVI-Toys, subito 
dopo aver raggiunto un accordo di colla¬ 
borazione al momento di realizzare il no¬ 
stro prototipo di «educagioco», abbia¬ 
mo chiesto e gentilmente ottenuto, la 
possibilità di sfruttare elettronicamente 
i tipi grafici dei personaggi e le scene 
dei film di proprietà della società stessa 
relativamente alla serie «Videogiochia¬ 
mo con...». 

Sotto a questo titolo si cela una ricca 
collana di prodotti per bambini che inte¬ 
grano al classico percorso su cartellone 
con caselle, dadi e carte, una videocas¬ 
setta. Su questa, che va fatta partire nel 
momento in cui inizia il gioco sul cartel¬ 
lone, sono registrati quarantacinque mi¬ 
nuti di guida audiovisiva attraverso la 
quale vengono stabiliti tempi e regole di 
gioco. Gioco che appunto si svolge 



Figura 3 

Appena si cade su di 
una casella negativa 
tad esempio quella del¬ 
la reginal il programma 
avvisa acusticamente e 
graficamente il giocato¬ 
re e sposta lo svolgi¬ 
mento del gioco dalla 
schermata principale a 
quella del gioco inte¬ 
grativo Se il bambino 
supererà la prova asse¬ 
gnatagli la penitenza 
non verrà propinata. Al¬ 
trimenti 


Figura 4 

Il demo di Videogro- 
chiamo con Biancane¬ 
ve ha latto cadere il se¬ 
gnalino nella casella 
della regina . Il pro¬ 
gramma , grazie ad un 
-iTo Handle » dì ricerca 
casuale ha deciso per 
la prova del Puzzle 
Questo verrà scelto fra 
una lista che ne com¬ 
prende piti di venni 
Per sistemare tutti i 
tasselli non c’è un limi¬ 
te numerico di tentati¬ 
vi, bensì un lìmite tem¬ 
porale imposto dalla 
durata del commento 
MIDI che accompagna 
la prova 


0 A 

fx 

m. à 


RiAOlA/L/ 

ulpu^ley 

. altrimenti dovrai star fermo per 2 Girl l 


’ YJP * 

i 

* 

1 

2 

3 

i 

4 ." 

4 

5 

6 

li 


7 

8 

9 


Premrsul tassello e qùlndi sul bottone della posizione.che ritieni giusta 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


315 


















COMPUTER & VIDEO 


nell'arco di 45 minuti massimi e che, 
sempre dettato dalla videocassetta, può 
essere condizionato dall'apparizione dei 
personaggi negativi (che propinano pe¬ 
nitenze) e di quelli positivi (che liberano 
o proteggono il concorrente «x» da una 
determinata situazione di rischio). Il gio¬ 
co analogico che ne deriva è cosi piu 
ricco e vario di un semplice «gioco 
dell'oca». Bene, la CVI-Toys ha avuto il 
suo bel successo e la serie «Videogio- 
chiamo con...», dal 1992 in poi si è ar¬ 
ricchita, oltre che della storia di Bianca¬ 
neve e i sette nani, anche delle Avven¬ 
ture di Pinocchio e di Cappuccetto Ros- 


’i’V u ‘ ' i • ** fi . . ■‘f ai’-'/il??i 


9 


m La Regina che cos'e 
per Biancaneve? 

I'" i*l ■EZS 


Il Guardiacaccia cosa deve 
togliete a Biancaneve? 


| L'Anello | «Cuore 


rv Qua» il nome di 


r 3 


* questo nano ? 


Figura 5 

Caselle «negative» Se 
il circuito di controllo 
dell'OpenScript di Tool¬ 
Book decide per un 
modulo di « A domanda 
rispondi » apparirà 
una schermala come 
Questa. In alto l'imma¬ 
gine del personaggio 
negativo e l'avviso di 
cosa accadrà se si sba¬ 
glia a dare le risposte 
Quindi la lista delle do¬ 
mande Ouesre non 
saranno tutte contemi 
poraneamente visibili 
Icosl come invece ap¬ 
paiono in questa imma¬ 
gine dimostrativa!, ma 
appariranno una suc¬ 
cessivamente all'altra 
solo dopo aver risposto 
alla domanda prece¬ 
dente. 


Notizie su «Il Segreto degli Inizi» 


Quando nelle vetrine delle edicole della 
mia città ho visto la scatola piramidale di 
Alla Ricerca della Tomba di Tutankhamon 
della MaidaMedia non nascondo che ho 
avuto paura. Paura di veder fallire l'idea 
«originale» de II Segreto degli Inizi. Sarà la 
stessa storia? Bisognerà entrare in una pi¬ 
ramide, percorrere corridoi, picconare pare¬ 
ti e risolvere enigmi? 

Compro il CD-ROM (appena 29 900 lire, 
davvero un ottimo prezzo!) scarto la confe¬ 
zione. installo il runtime e parto in quarto 
con la rivisitazione ai luoghi, i tempi e i co¬ 
stumi dell'antica civiltà. 

Quando vedo scorrere le prime scherma¬ 
te interattive, con entusiasmo esclamo Eu¬ 
reka! È solo un divulgativo! Si, Alla Ricerca 
della Tomba di Tutankhamon si propone di 
tracciare, con giusta sintesi, la storia delle 
varie dinastie egizie, dei caratteri religiosi, 


degli usi e la particolarità del significato e 
della struttura delle piramidi L'approccio è 
chiaramente rivolto ad un target di giova- 
ni/giovamssimi studenti. Ma attenzione: c'è 
anche il gioco, appunto basato sulla ricerca 
della tomba del famoso faraone! 

Torna un briciolo di paura, faccio click 
sull'icona relativa ed eccomi piombare nella 
Valle dei Re. 

Vengo subito proiettato al primo livello e 
con un faticoso compito da svolgere sca¬ 
vare nella sabbia per trovare l'ingresso alla 
tomba. 

Ho solo tre possibilità per indovinare il 
punto giusto e la voce-guida lo ricorda in 
maniera chiara. Mi sento tanto il Karl Tille- 
mann de II Segreto degli Inizi, ma per fortu¬ 
na il «segreto» non è stato profanato. Quel¬ 
la che mi appresto a vivere è l'avventura 
dell'archeologo Carter e quella che c'è da 


rivivere e la vera stona della scoperta della 
tomba di Tutankhamon! 

Tranquillo indovino il punto giusto dell'in¬ 
terrato e vedo cedere la coltre di sabbia 
Quindi cambia la schermata del gioco ed 
appaiono dodici scalini appresso ai quali c'e 
la prima parete da picconare. 

Piccono ed entro nel livello successivo 
Un buio corridoio ed un mucchio di detriti 
mi sbarrano la strada. 

OK ragazzi mi fermo qui (anche perché 
sarebbe stupido togliervi il gusto di scavare 
e trovare per vostro conto... ) e mi tranquil¬ 
lizzo definitivamente. Il prodotto della Mai- 
daMedia è tutt'altra cosa rispetto al «mio» 
Segreto degli Inizi 

Un CD-ROM davvero ben fatto, semplice 
e ben strutturato. Il gioco archeologico è 
strettamente legato alle informazioni che, il 
bravo utente, può solo ricavare interattivan- 




rrrrTn 


Tutankhamon La schermata di apertura del runtime dedicato alla stona degli Tutankhamon Un momento dell'avventura Alla Scoperta della Tomba di Tu- 
antichi egizi tankhamon 


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Figura 6 

Dopo aver acquisito il 
iilmato è sufficiente 
passare per VidEdit, ri¬ 
pulire inizio e fine 
dell’acquisito, con il cut 
di qualche frame » bal¬ 
lerino » e quindi dare il 
comando di Save As 
Questo potrà essere 
imposto senza forzare 
altra compressione an¬ 
cora Settando l'oppor¬ 
tuna voce a No Recom- 
pression» vedremo la 
procedura di salvatag¬ 
gio svolgersi veloce¬ 
mente Praticamente 
in tempo reale lun se¬ 
condo per ogni secon¬ 
do di filmatol e senza 
deteriorare la qualità 
del segnale video. 



oL*a lima: ìz dvu-tit iv-tc 

d ajllau.-' au mi- 

ui-mijii (lumi 


Comprcnton 


Quahly Pii 


fcO-WOM lisi K&Vs«cj 


I 1—««Pdidl | | U— | 


0 B«>* IH» 

0 (nlaftara auto ava»* [T^ 

0 )>» (<•«**' ^ 

0 Pad (imm lo. CO-ROM pUfb+ck 
r Cowim* S«ÙnQ, - 

la—. M M 


do con le pagine della storia. Giocarci 
d'istinto senza avere null'altro di piu che le 
proprie «memorie scolastiche» probabil¬ 
mente porta al fallimento della piccola av¬ 
ventura. 

Prima si deve ripassare la stona interatti¬ 
va e quindi si può passare a vivere l'avven¬ 
tura. 

A questo punto, salva l'idea de II Segre¬ 
to degli Inizi, non mi rimane che consigliar¬ 
vi l'acquisto di questo godibilissimo CD¬ 
ROM (un modo penso simpatico per rifar¬ 
mi del dubbio covato nel tragitto dall'edico¬ 
la a casa!) e passare a rilanciare le ultime al 
riguardo dell’Avventura multimediale che 
sto faticosamente portando avanti. 

Allora, dopo aver litigato per un mese in¬ 
tero intorno al copione, nel nostro studio- 
mansarda sono iniziate le riprese filmate. 
Gli attori (l'archeologo e una mummia «di¬ 
gitalizzata»!) ce la mettono tutta 

Karl Tillemann è stato già registrato in 
quelli che sono i riflessi relativi all'introdu¬ 
zione del film (quando cioè scopre la chia¬ 
ve dì lettura del manoscritto) e nelle pose 


statiche di quando arriva, novello Indiana 
Jones, al cospetto del tempio da (ri)profa- 
nare. 

Fra poco commcerà a recitare le parti più 
dinamiche (i passaggi nelle varie stanze), 
ma accidenti: l'attore non basta. Ci vorrà 
anche l’attrice, colei cioè che impersonifi¬ 
cherà la splendida regina Inizia. 

Come faccio a trovarla azzeccata per la 
parte? 

L'idea è quella di organizzare un provino 
«elettronico», cercando nei volti e nelle in¬ 
teressantissime «strutture corporee» di un 
book digitale (un CD-ROM prestatomi da 
uno studio di registrazione) l'attrice adatta. 
Carico il CD-ROM e sfoglio il book elettro¬ 
nico. 

Mi sembro un piccolo Spielberg, ma la 
cosa piu interessante non è tanto nelle bel¬ 
lezze che vedo (non ci credete vero?) 
quanto nella potenza di un book elettroni¬ 
co, Rispetto a quello cartaceo-fotografico, 
il book elettronico quasi ti fa parlare con 
l'attrice. 

Ti pone innanzi il suo modo di presentar¬ 
si, muoversi e farsi 
vedere il più possi¬ 
bile fotogenica II 
giudìzio che se ne 
può ricavare è quel¬ 
lo vero, non certo 
quello artefatto che 
danno le statiche 
pose fotografiche 
Sfoglio perciò e 
quindi giudico, poi 
ecco quella che più 
mi ispira: ho trova¬ 
to la Regina Inizia? 
Forse, chissà. Nel 
mentre che macero 
nell'indecisione, vi 
do appuntamento 
per una puntata tut¬ 
ta dedicata alle ri¬ 
prese (e relativo 
editing elettronico) 
dei filmati dell'av- 



-À Storia/ cleWTEgtótó- 


ttàvpretUnailUM' 

M* uUoK 


unno timo a.c. 

i Nuovo- Restia 

J.I 1550 •) 1100 *-C. 


Lo ìcrO» 

tacconili 


Periodo- Vardo\ 
” dal 1100 al 525 -- 


L& cLoì 


rvyconu Klloma 


1HI 




Tutankhamon 

Una pagina di storia interattiva dell'Egitto predmasnco 


ventura che ho pro¬ 
grammato per il 
mese di marzo. 


COMPUTER & VIDEO 


so, della meravigliosa favola di Cene¬ 
rentola e di Aladino. Cinque derivati del 
gioco dell’oca ciascuno con la sua vi¬ 
deocassetta e con le sue specifiche re¬ 
gole. 

Nella trascrizione che abbiamo deci¬ 
so di tentare (in via sperimentale, ma 
con un occhio già rivolto al lato com¬ 
merciale della faccenda) della collana 
analogica prenderemo tutti i personaggi 
grafici e gli inserti audiovisivi. A questi 
vi aggiungeremo la stesura del codice 
con Multimedia ToolBook 3. 0 e la serie 
dei giochi integrativi, Puzzle, domande- 
risposte ed altre piccole genialità. 

Ogni numero della collana sarà diver¬ 
so dall'altro, non solo per via della diffe¬ 
rente favola-guida utilizzata, ma anche 
per via delle regole e delle situazioni lu¬ 
diche aggiunte. 

Un’ipotesi di lavoro interessante? An¬ 
cora non sappiamo, ma alla CVI-Toys ci 
hanno lasciato fare. 

Forse avranno pure pensato ad un 
velo di follia che eventualmente anima 
le nostre Iniziative, fatto sta che la for¬ 
ma di collaborazione si è estesa 
dall'idea dell'ambizioso «educagioco» a 
quella più rapida e facile da realizzare 
dei «videgiochi di società», Di questi 
Biancaneve sarà il primo e baserà su di 
un codice di programmazione che una 
volta steso dall'OpenScript di ToolBook 
varrà anche per le favole-gioco succes¬ 
sive. Pinocchio, Cappuccetto Rosso, Pi¬ 
nocchio e perché no: la versione ludica 
di Aladino (attualmente realizzato con i 
cliché dell'educagioco) 

Reclutate le confezioni dei vari video- 
giochiamo, lette le regole, osservato i ri¬ 
spettivi tabelloni e viste le videocasset¬ 
te allegate, la fase finalmente produtti¬ 
va s’è potuta svolgere secondo questo 
step-by-step: 

- Realizzare una base comune di pro¬ 
grammazione che valga per tutta la se¬ 
rie dei videgiochiamo. 

- Ideare un layout di pagina che simu¬ 
li il più fedelmente il tabellone di gioco 
in cartone. 

- Adattare le regole della versione 
«analogica» alle possibilità digitali dei si¬ 
stemi MPC. 

- Acquisire i disegni dei personaggi 
(caselle e figure di riferimento) e le partì 
filmiche attinenti allo svolgimento del 
gioco e all'interazione con le caselle. 

Non ci crederete, ma fra tutte le co¬ 
se da fare, sia a livello di programmazio¬ 
ne che di resa grafico-animata, quella 
più difficile di tutte è risultata essere la 
realizzazione del tabellone del gioco. 

Organizzare un gioco da tavolo non 
pone limiti alla grandezza fisica del car¬ 
tellone. Se uno ne ha bisogno può an¬ 
che farlo grande quanto un tavolo di 
due metri per due. Non c'è problema. 


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COMPUTER & VIDEO 



Figura 7 

Sulla bumap dedicala 
alla presentazione del 
gioco, ecco ToolBook 
aprirci un MediaStage 
con tanto di cornice Al 
centro, il 2A0x 180 di 
ottima qualità visiva 
realizzato dalla Video- 
Blaster RT-300 


Lo stesso però non è possibile tarlo con 
uno schermo S-VGA soprattutto quando 
il limite imposto e quello dei canonici 
640x480 dot. 

Il problema è nel numero e nella 
grandezza delle caselle Per inserirvi tut¬ 
te le caselle presenti nella versione ana¬ 
logica queste dovranno essere dimen¬ 
sionate talmente piccole da non potersi 
distinguere una dall'altra. Se al contrario 
le fai di una misura giusta (un 90x60 po¬ 
trebbe anche bastare) rischi che ce 
n'entrano grosso modo la metà. Il di¬ 
lemma è risolvibile arrivando ad una so¬ 
luzione di compromesso: la versione 
elettronica ometterà un certo numero di 
caselle e surrogherà all'assenza di que¬ 
ste con l'inserzione di regole e giochi 
aggiuntivi. Ci siamo accapigliati un po' 
prima di arrivare a tale compromesso 
anche con il videogiochiamo di Bianca¬ 
neve. ma alla fine il risultato è quello 
che appare in figura 2 dove le caselle 
mancanti sono circa una dozzina e do¬ 
ve, nelle 28 caselle superstiti, i perso¬ 
naggi sono stati incastonati non nell'in¬ 
terezza del disegno originale, bensì as¬ 
sumendone solo il primo piano del vol¬ 
to. Il risultato mi sembra più che buono. 
Il bambino tra l'altro fa molto presto a 
distinguere un personaggio dall'altro e 
ne ricorda più facilmente posizione e 
colori. 

OK. In questa immagine da 640x480 
a 256 colori che potete osservare sem¬ 
pre in figura 2 c'è l'essenza del Video- 
giochiamo con Biancaneve. Il gioco si 
svolge al massimo fra quattro concor¬ 
renti (sei al contrario era il numero mas¬ 
simo nella versione analogica) e ciascu¬ 
no, dopo aver inserito il proprio nome e 
scelto uno dei quattro colon a disposi¬ 
zione, inizierà il gioco a partire dalla ca¬ 
sella del colore corrispondente. Lo sco¬ 
po del gioco è quello di prelevare tutti e 
sette i nani (se si ha la fortuna di passa¬ 
re sulle relative caselle) e quindi di attra¬ 
versare uno dei quattro sentieri acciot¬ 
tolati di colore ocra. Una volta raggiunta 
la casetta posta al centro dello schermo 
Biancaneve sarà salva Da cosa? Ma co¬ 
me. non lo sapete? Dalla malvagità del¬ 
la regina-strega che vuole fargli morde¬ 
re la mela stregata e che per non farce¬ 
lo mai dimenticare apparirà di tanto in 
tanto in video. 

Nel gioco non c'è casella che non na¬ 
sconde un evento mediale Audiovisivo 
o solo audio che sia, ciascun evento 
farà immedesimare il bambino nella fa¬ 
vola-gioco. Le caselle positive (nani, 
principe ed animali) permetteranno di 
procedere nel gioco facendo apparire i 
filmati relativi e l'animazione eventuale 
delle carte del Principe. Le caselle ne¬ 
gative, come già accennato, subordine¬ 
ranno l'assegnazione di una determina¬ 


ta penitenza alla realizzazione o meno di 
puzzle o alla risposta giusta o sbagliata 
da dare ad una serie di domande Puzz¬ 
le e domande saranno ovviamente in 
stretta attinenza con la favola dei fratelli 
Grimm. 

Gli effetti positivi del transito su di 
una casella «nano», oppure «principe» 
o «cervo/coniglio» si ripercuotono im¬ 
mediatamente sullo schermo con l'ap¬ 
parizione del personaggio «positivo» e 
della relativa animazione di una Carta 
del Principe. Per quanto invece riguarda 
gli effetti al transito sulle caselle negati¬ 
ve (strega, regina, guardiacaccia, preci¬ 
pizio e specchio) è sufficiente osservare 
le figure che vanno dalla 3 alla 5. 

Videogiochiamo con Biancaneve: 
la fase di acquisizione video 

Passando dalle disquisizioni sulle 
scelte e le regole assegnate ai momenti 
piu importanti della realizzazione ai ri¬ 
svolti tecnici della produzione, voglio 
ora richiamare l'attenzione del lettore 
creativo su quelle che sono le misure 
del video. Ovvero i parametri che sono 
stati assegnati in sede di acquisizione. 

Ogni volta che si intraprende la tra¬ 
scrizione digitale di un prodotto analogi¬ 
co come i riflessi filmati di una video¬ 
cassetta. l'effetto che subito si procura 
è quello di una mezza delusione. Quan¬ 
do viene letto da cassetta il video spara 
in TV a tutto schermo e a piena velo¬ 
cità. Ci sono i limiti di qualità propri del 
VHS, lo sappiamo benissimo, ma sap¬ 
piamo pure che questo è lo standard ri- 
produttivo e ci siamo tutti abituati. Ap¬ 
parentemente non c'è alcun problema. 
Problema che invece riscontriamo netto 
e (al momento) invalicabile, nel momen¬ 
to in cui si passa alla trascrizione digita¬ 
le. Procedendo con questa difatti dovre¬ 
mo obbligatoriamente scendere al di 
sotto anche del limite minimo imposto 
dal VHS. I cosiddetti full screen e full 


motion, dati per scontati in una riprodu¬ 
zione VHS, non lo sono affatto in ambi¬ 
to multimediale dove il PC riesce a ri¬ 
produrre benissimo l'audio, ma stenta 
ancora con il video 

Ci si deve accontentare, e posso ga¬ 
rantirvi che è già tanto, di un quadro vi¬ 
deo grande al massimo la metà dello 
schermo. Lo stesso vale anche per un 
gioco come il Videogiochiamo con Bian¬ 
caneve che sarebbe stato perfetto (scu¬ 
sate ancora una volta l’immodestia!) so¬ 
lo se alla sua semplicità realizzativa fos¬ 
se stato possibile aggiungere la riprodu¬ 
zione di filmati video a tutto schermo e 
a piena velocità. 

La schermata del percorso a caselle, 
il dado lanciato et voilà ecco uscire in 
video il filmato della strega che riempie 
l'interno schermo VGA di Windows. Un 
bellissimo, affascinante full-screen/full- 
motion. Ciò purtroppo continua a non 
essere possibile, a meno che non si 
punti sull'MPEG ed a conseguenti de¬ 
coder hardware. 

Sto dicendo questo proprio perché, 
sui filmati che ho acquisito a 320x240 in 
formato Avi, ho tentato di settare la 
chiamata a Full Screen Mode del MCI- 
driver per surrogare, ma sarebbe me¬ 
glio dire «scimmiottare» una risoluzione 
a pieno schermo. 

La cosa è fattibile e non è escluso 
che sul definitivo (se al demo ci sarà un 
seguito commerciale ) tale funzione 
non possa essere aggiunta Ma atten¬ 
zione stiamo parlando di file Avi che, 
acquisiti a 320x240, vengono poi ripro¬ 
dotti m Windows per mezzo di un di¬ 
splay (raggiunto con un salto pilotato via 
MCI-driver) inferiore di un quarto al 
640x480. Il video si proietterà a pieno 
schermo, ma con una qualità assoluta- 
mente scadente I pixel difatti appari¬ 
ranno di grandezza doppia e doppio sarà 
anche il peso del rumore (di fondo e di 
codifica) Probabilmente ci fermeremo 
al 320x240 ed al limite lasceremo al sin- 


318 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 





COMPUTER & VIDEO 



4 Figura 8 

Un momento positivo 
del gioco 6 quando si 
passa su una casella 
del Principe L autorità 
di questo permette di 
liberare tutti i concor¬ 
renti che sono fermi 
nelle caselle di peni¬ 
tenza 


Figura 9 

Quattro trame da al¬ 
trettanti file Avi tratti 
dal demo su CD-ROM 
del « Videogioco di so¬ 
cietà a. 

▼ 



golo utente l'indi¬ 
cazione su come 
sia possibile setta- 
re il Configure del 
MediaPlayer in 
modalità Full 
Screen Se la qua¬ 
lità che vedrà non 
lo soddisferà non 
l'avremo imposta 
noi Malgrado ciò 
resta intatto il de¬ 
siderio di poter as¬ 
surgere prima o 
poi al full screen. 

Lo faremo con 
l'MPEG e sicura¬ 
mente con Win¬ 
dows '95 al posto 
del 3.1 e con un 
decoder software invece del costoso e 
difficilmente standardizzabile hardware 
di decompressione. Nel frattempo non 
possiamo che stare alla finestra, vedere 
quanto si espande Windows '95 e qua¬ 
le processore governi gli MPC di casa. 

Tornando alla realtà, ovvero al demo 
appena realizzato, i filmati inseriti in 
questo non utilizzano né il 320x240 né 
tantomeno l’MPEG, ma un più modesto 
240x180 a 12/15 fps con data-rate con¬ 
tenuto entro i tristemente famosi 150 
Kbps. Ciò è fatto solo per andare sul si¬ 
curo che, coloro i quali visioneranno il 
CD-ROM saranno in grado di veder 
svolgere i filmati anche se la loro unità 
di lettura fosse a singola velocità (ap¬ 
punto i 150 Kbps massimi). 

La versione definitiva, se ci sarà, 
punterà come detto al 320x240 a 15 fps 
con un data-rate compreso fra i 230-250 
Kbps con i quali faremo il salto di qualità 
(quadro video e richiesta di transfert-ra¬ 
te più grandi) che ormai il mercato esi¬ 
ge. E il problema dei colli di bottiglia (i 
CD-ROM drive a singola velocità oppure 
attestati ad interfacce «lente») che è da 
sempre il mio cavallo di battaglia? 


Ragazzi, qui bisogna darci un taglio e 
provvedere in proprio. D'altro canto 
questi colli sembrano circoscritti ai pri¬ 
mi sistemi multimediali e non certo al 
PC casalingo che il papà ha recente¬ 
mente comprato (anche grazie alla pub¬ 
blicità di Windows '95) per sé e per il 
proprio pargoletto. Le ultime configura¬ 
zioni realizzate dai vari assemblatori of¬ 
frono CD-ROM drive a doppia velocità e 
sistemi d'interfacciamento che, tale ve¬ 
locità, la rendono tutta. 

Per la realizzazione del demo cosi co¬ 
me già accennato, abbiamo approntato 
una serie di filmati acquisiti ed editati da 
videotape direttamente a 240x180 a 12 
fps. Un'operazione questa che la fedele 
VideoBlaster RT-300 ha provveduto ad 
effettuare quasi in surplace. L'impegno 
minimo imposto alla scheda quanto al 
sistema ci ha reso file Avi del tutto privi 
di scattosità, dotati di una buona fluidità 
di immagini e senza apparenti differen¬ 
ze da un’acquisizione in full motion (25 
fps, ovvero il doppio). L'audio perfetta¬ 
mente sincronizzato al video non ha fat¬ 
to altro che ribadire la validità di un'ac¬ 
quisizione a numero di frame ridotti. 


Tutto ciò va a dimostrazione del fatto 
che il video del PC è diverso dagli stan¬ 
dard televisivi (che scoperta!). 

Il bello di tutta la faccenda è che poi i 
filmati .Avi sono stati acquisiti diretta¬ 
mente da VHS (!), senza cioè passare 
per un master di qualità superiore e che 
Indeo ha trattato con estrema pulizia 
anche in sede di editing. Quest'ultima 
fase, fatta addirittura in VidEdit e non in 
Premiere, ha visto completarsi l'opera 
anche per mezzo della funzione di No- 
Recompression, con la quale, una volta 
svolta la fase di editing, VidEdit salva il 
file .Avi codificato con Indeo 3.2 senza 
procedere ad un ulteriore ricompressio¬ 
ne dello stesso. Il risultato è che non 
c’è perdita di qualità e che l'intera opera 
di editing viene salvata in maniera velo¬ 
cissima. L'unica «tassa» da pagare è un 
leggero aumento del transfert-rate. Ma 
vuoi mettere? 

Conclusioni 

E tre! Dopo l’Educagioco di Aladino e 
la stesura su carta dell'Adventure multi¬ 
mediale dedicata ad un'improbabile pro¬ 
genie pre-egizia, ecco il gioco dell'oca. 
Una versione quella elettronica che se 
da un lato toglie (per via dell'automatiz¬ 
zazione) il piacere del lancio dei dadi e 
dello spostamento manuale dei segnali¬ 
ne dall'altro aggiunge una serie di giochi 
integrativi utilizzati per dare ai concor¬ 
renti alcune possibilità di difesa nei con¬ 
fronti delle caselle negative. Il Puzzle e 
la serie di «A domanda rispondi...» sono 
gli esempi probabilmente più azzeccati 
e che rendono al bambino anche la pos¬ 
sibilità di effettuare vari esercizi mne¬ 
monici. 

In fatto di risorse di sistema il gioco è 
tutt'altro che esigente e il runtime di 
ToolBook gira in maniera veloce non de¬ 
nunciando mai momenti di instabilità. I 
contributi mediali sono ricchi e (speriamo) 
ben dosati. Ci sono i filmati e gli interven¬ 
ti sonori dei protagonisti della fiaba. 

A questo punto, non rilevando difetti 
tecnici, piazzo il demo e mi dispongo in 
attesa di eventi che spero positivi 
L'idea di commercializzare Biancaneve 
e gli altri eventuali «videogiochiamo 
con...» potrebbe essere quella più facile 
da realizzarsi. In fin dei conti si rivolge 
ad un target ben definito; i bambini. Un 
tipo di utenza questa che ha si bisogno 
dell'intervento del papà (per acquistare 
e per installare il programma), ma che 
poi, una volta che il runtime è nel com¬ 
puter, si impadronisce subito del gioco 
e delle regole. 

rag 


Bruno Rosati 6 raggiungibile su MC-link alla casella 
MC4200 e su Internet all'indirizzo MC4200& 
mclink it 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


319 



























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Mother Board 486 4 PCI ♦ ISA 256 Kb 33-5V CTRL 4HD * 2 • 16550 . par.-.239.000 

Mother Board PENTIUM 75-133 INTEL TRITON 256 Kb CTRL 4HD + 2 sek 16550 + par. ..... 319.000 

SIMM 4 Mb / 70 N5 72 pin ..240.000 

SIMM 16 Mb / 70 ns 72 pin __850.000 

CPU Dx2 6680 AMD.... ....79/99.000 

CPU Dx4 100/120 AMD_-.. 159/199.000 

CPU PENTIUM 75/100 Intel_____ 319/549.000 

CPU PENTIUM 120/133 Intel ....679/989.000 

HD 635 Mb EIDE 10 MS WESTERN DIGITAL ..329.000 

HD 850 Mb EIDE 9 ms WESTERN DIGITAL.... 399.000 

HD 138 Gb EIDE 8 ms WESTERN DICITAL ....519.000 

HD 1,6 Cb EIDE 8 MS WESTERN DIGITAL ...699.000 

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SVGA TSENG LAB ET4000 W32 P I Mb Exp 2MB VESA LB/PCI... 172/189.000 

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GUI 


Jepssen MPC Video III 

Tra le più interessanti novità hardware della Jepssen va segnalata la recente entrata di 
un vero e proprio «multimedia center», tutto compreso in una sola scheda (più vari 
optional add-on). Si tratta della MPC Video III, una «capture board» di buon livello, 
dotata di sinto TV, con ingressi video composito/S-VHS, e corredata da «ghiotte» 
aggiunte quali un MPEG Player, una sezione audio compatibile SoundBlaster, decoder 
teletext Itelevideo) per la parte sintonizzatnce. Il tutto è governato da un egregio 
software nonché, in bundled, il VideoStudio ver.2.0 della Ulead. Il pacchetto della 
Ulead, che può ben concorrere con Video for Windows Microsoft senza sfigurare 
affatto, ci consente di catturare facilmente le nostre sequenze video 


di Massimo Novelli 



Confezione ed installazione 

La confezione della Video III si com¬ 
pone di molti articoli, che sicuramente 
potrebbero disorientare all'inizio l'uten¬ 
te. anche per la scelta fatta per le con¬ 
nessioni. Nella robusta scatola, infatti, 
troviamo la scheda (full size), un «se- 
condary bracket» (una seconda slitta di 
connessione) dotato di cavi fiat, un altro 
flessibile per le connessioni «VGA Fea- 
ture», il cavo audio/video vero e proprio 
multipolare (per gli ingressi) un remote 
control (telecomando) con in più il sen¬ 


sore corrispondente, due dischi di in¬ 
stallazione e utility, manuali vari ed il Vi- 
deoStudio in versione OEM floppy 

La configurazione base comprende 
quindi il solo tuner TV (peraltro adatto ai 
vari standard televisivi), mentre con 
l'aggiunta di moduli opzionali (quali 
MPEG Player, il Sound Module ed il Te¬ 
letext Module) da inserire sulla stessa 
Video III, potremo gestire le altre com¬ 
ponenti multimediali senza problemi. 

L'unità ospite potrà essere un comu¬ 
ne 386/486 o Pentium con uno slot ISA 
16 bit libero, una VGA standard dotata 


di Feature Connector, HD con almeno 4 
MB liberi e 4/8 MB di RAM, oltre al con¬ 
sueto, qualsiasi Windows 3.X o superio¬ 
re (risorse standard quindi) La fattura 
dell'hardware è tipicamente orientale 
(se mai possa essere presa ad esem¬ 
pio), con una buona dotazione di com¬ 
ponenti sperimentati e solidi, mentre 
spiccano diversi custom chips, uno per 
tutti l'AuraVision, pressoché sconosciu¬ 
to. Altrettanto buona la composizione 
degli add-on, con circuitazioni ESS Au- 
diodrive e Yamaha OPL3 per il modulo 
audio, il tipico SAA5246 Philips per la 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


321 













COMPUTER & VIDEO 


Video III 

(opzionali MPEG Player, Sound Module. 
Teleiext Decoder Module) 


Produttore e distributore: 

Jepssen Italia srl Centro Direzionale-Zona In¬ 
dustriale SS 192 

94010 Dittamo lENl Tel 0935/456777 
Prezzi UVA esclusah 

MPC Video III Ut 615.000 

Player MPEG Module Ln 269 000 

Sound Module Ut 115 000 

Teleiext Decoder Module Lit 99 000 



La costruzione della Video III é tutto sommato di Buon livello, in evidenza il sinto TV, di produzione Hitachi, 
circuitazioni Philips e l'AuraVision. dedicato alla gestione video della stessa Da notare anche i vari pettini di 
connessione, per gli optional 


parte televideo, e due custom Winbond 
a carico del player MPEG. 

La sua installazione fisica dovrà se¬ 
guire alcune accortezze per evitare pro¬ 
blemi di configurazione, fermo restando 
il settaggio degli jumper sulla scheda 
(per quanto riguardano gli IRQ, DMA 
ecc), i suoi collegamenti «interni» al PC 
saranno di diversa natura. Prima di tutto 
per la funzione «overlay» l'unione della 
stessa via «Feature Connector» alla no¬ 
stra VGA, e poi un altro collegamento 
tra il «bracket», ovvero la seconda «si- 
mil scheda» (dotata di connettori verso 
il monitor VGA ed il cavo audio/video 
multifunzione in dotazione), anch'esso 
da collegare a due dei multipoli presenti 
sulla Video III. Tutto sembra molto 
astruso, ma con l’ausilio della chiare fi¬ 


gure presenti sul manuale di servizio le 
operazioni si svolgono in un batter d'oc¬ 
chio. 

L'installazione software, invece, se¬ 
gue canoni ormai comuni ed usuali, che 
si estrinseca nei vari requester neces¬ 
sari alle opzioni inserite sulla Video III; 
avremo quindi un requester generale in 
cui potremo sia installare che variare i 
necessari parametri, ognuno dedicato 
all'add-on presente. 

A seconda delle possibilità scelte, il 
primo settaggio sarà ovviamente dedi¬ 
cato alla sezione video della scheda, 
mediante le richieste risorse come I/O 
Port, controllate dal software, la Com- 


mand Port (da esa 200H a 3F0H), l'IRQ 
di cattura (nei valori 5,7,9,10,11,12,15) 
ed il remote IRQ (per il telecomando, 
nei valori 5,6,7,9). 

Proseguendo, potremo quindi, se 
presente, settare il Player MPEG, an¬ 
ch'esso nei valori consueti come gli 
IRQ (10,11,12,15), il «Video I/O Base» e 
l'«Audio I/O base», il DMA/DACK (tra 
5.6,7) nonché l'assegnazione del device 
CD-ROM Per il Sound Settmg, altret¬ 
tanto consueti sono i parametri nelle 
voci appena viste, mentre «trasparen¬ 
te» sarà l'inserimento del modulo tele- 
text decoder. Da notare, comunque, 
che la scelta degli add-on è obbligata 
nella sezione audio/televideo Essendo 
infatti presente una sola possibilità, in 
tale ambito, potremo optare per l'inseri¬ 
mento delle capacità audio (come una 
SoundBlaster) inserendo il modulo corri¬ 
spondente, oppure il decoder televideo 
(allo stesso posto dell'audio), ma non 
entrambe le possibilità contemporanea¬ 
mente. 

Come abbiamo visto, l'inserimento 
dei valori è abbastanza «rituale» nonché 
un'inevitabile perdita di tempo, ma 
tant'è, un dispositivo di simile fattura 
non è ancora in grado di essere conce¬ 
pito come «Plug and Play» totale Da 
notare, almeno nelle voci corrisponden¬ 
ti. che il settaggio hardware sia coinci¬ 
dente a quello software, pena le classi¬ 
che incongruenze nelle funzionalità. E 
da leggere senza fallo il «read.me» 
dell'ultim'ora. in cui sono in evidenza le 
necessarie varianti alla configurazione 
ove sia presente, sull'unità ospite, altro 
hardware simile che occupi IRQ, DMA 
ecc. 

Alla fine dell'installazione (che in fon¬ 
do ci impegna per qualche minuto), 
avremo il consueto Program Group, nel 
cui sarà presente una nutrita serie di 
utility, ognuna dedicata alle sue funzioni 
specifiche, nonché il Commander, vero 
Control Center principale. 

MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 



I tre add-on in evidenza, egregia la loro costruzione, utilizzando componenti alhdaDili e sperimentati Per il 
Player MPEG chip custom Winbond. l'audio module e dotato di chip ESS Audiodnve più il classico Yamaha 
OPL3, mime il decoder televideo con il consueto Philips SAA5246 4 lato, invece, il multifunzionale teleco¬ 
mando in dotazione, con cui gestire tutti gli applicativi a corredo, facilmente riconoscibili le aree di interven¬ 
to specifiche 


322 

















COMPUTER & VIDEO 


II Setup software pas¬ 
sa attraverso questo 
requester. con cui si 
potrà sia installare le 
componenti, sia sellar¬ 
ne le necessane confi¬ 
gurazioni 



Applicativi e add-on in dettaglio 

E andiamo a vedere in dettaglio le 
possibilità offerte dal software in dota¬ 
zione. a partire dal «Commander», bar¬ 
ra comandi multifunzione, con cui ese¬ 
guire tutte le componenti installate al 
semplice tocco del mouse. Mediante 
una sene di icone, infatti, avremo ripor¬ 
tate su di esso le applicazioni installate, 
da invocare immediatamente, nonché 
un help-on-line, power off e cosi via. 

Ma la prima operazione da compiere 
sarà sicuramente quella di configurare 
l'audio ed il video della Video III, dal la¬ 
to hardware e VGA. Con il requester 
corrispondente (peraltro molto coreo- 
grafico graficamente, con indicazioni si- 
mil-LCD delle funzioni), avremo possibi¬ 
lità di variare parametri come l'I/O Port, 
gli IRQ e la Memory Base (con opzioni 
di scelta negli indirizzi di memoria), 
mentre in ambito VGA avremo capacità 
di inserire «blank delay» e vari «skew», 
oltre ad un «duty cicle», adatti alle pos¬ 


sibilità offerte dalla VGA, se operi in 
modo non standard. È altresì presente 
anche capacità di «chromakey». 

E passiamo a mettere a punto le par¬ 
ti fondamentali delle sorgenti associate 
alla Video III; con l'«Audio Control Set- 
ting» potremo settare la natura dello 
stesso (mono o stereo), il volume, il bi¬ 
lanciamento, i bassi e gli acuti nonché il 
mute, mentre per il video (tra le 5 sor¬ 
genti possibili, AVI e AV2, S-VHS, Tu- 
ner e MPEG) avremo capacità di sce¬ 
gliere l'IN (nelle voci appena dette, 
nonché nello standard TV. PAL, SE- 
CAM e NTSC), e variarne l’aspetto nel¬ 
le componenti luminosità, contrasto, 
tinta, saturazione, correzione del gam¬ 
ma. solarizzazione e definizione, tutte 
egregiamente controllabili mediante 
pulsanti A seguire, il «Video Windows 
Setup» ci consente di mettere a punto 
geometricamente la finestra in cui è 
presente il video, con ampie possibilità 
in ambito posizionamento (nelle due di¬ 
mensioni), delay di riga volutamente in¬ 


seriti nell'allineamento e nel video, fun¬ 
zioni di «cropping» (per sorgenti con di¬ 
versi segnali di sincronizzazione HA/) 
nelle quattro dimensioni, con in ultimo 
possibilità di rapporto d'aspetto 4:3 op¬ 
pure libero (volendo, quindi, anche un 
attualissimo 16:9). 

Appena terminata questa discreta 
sequenza di settaggi (tutti, lo ripetiamo, 
molto intuitivi), potremo quindi passare 
a catturare delle immagini (solo stati¬ 
che. al momento), operazione effettua¬ 
ta mediante il tocco del pulsante destro 
del mouse all'Interno della finestra vi¬ 
deo, alla cui funzione sarà associato un 
requester con cui poter scegliere diver¬ 
se possibilità. Per la cattura di sequen¬ 
ze video, invece, dovremo ricorrere 
all’ausilio di un Video for Windows, per 
esempio, oppure all'altrettanto egregio 
VideoStudio in dotazione. 

La parte smto TV della Video III è 
un'altra delle caratteristiche peculiari 
dell'oggetto in esame. All'invocare il 
suo applicativo, avremo in video un ve¬ 
ro e proprio telecomando con cui con¬ 
trollare funzioni come la scelta dei ca¬ 
nali, le scansioni di banda, sintonia fine, 
memorie associate e cosi via. Il suo 
funzionamento è senza problemi, la sua 
efficacia indubbia, come la sua qualità 
video, denotando una sensibilità non 
comune; molto comodo, quindi, usu¬ 
fruirne (tra l'altro, la parte sinto è una 
ottima unità Hitachi multistandard). 
Nella finestra corrispondente, quindi, 
potremo goderci il nostro programma 
scelto, ascoltarne l’audio, e volendo, in¬ 
grandirlo a tutto schermo, magari cattu¬ 
randone fotogrammi. 

Fin qui le funzioni base della Video 
III; ma veniamo agli add-on, per certi 




Il Program Group appena formato, con in evidenza le configurazioni dei tre add-on se presenti In Questo caso aODiamo la possibilità di variare i parametri in ambito 
«video setting ». 

Ancora in Configuration, r valori necessari al corretto settaggio del modulo MPEG Player: gli IRQ. DMA Audio e Video I/O Base, la definizione del CD-ROM 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


323 















































































OMPUTEB & VIDEO 




In ultimo, la configurazione della pane audio, se presente Avrà Bisogno, come vediamo, delle classiche voci 

Molto comode, e coreografiche, le selezioni effettuate su ogni parametro, o componente, della Video III. che avviene mediante Questo pannello di controllo, nel ca¬ 
so raffigurato, stiamo mettendo a punto la sorgente Tuner TV A lato, il suo telecomando e l'applicativo Commander 






!• ■: 


te 

3 

Hj 


9 


Altrettanto comodi i settaggi audio Idei videol. abbiamo a disposizione le consuete variabili 


10 



Come se non bastasse, il Setup Configuranon ci consente di mettere a punto !'hardware loui evidenziato), la variabile ChromaKey, Skew e Delay di riga per la VGA 
ed il Color 


versi necessari ad un completo usufrui¬ 
re delle capacità multimediali della Vi¬ 
deo III. A partire dal player MPEG, 
hardware dicevamo su base Winbond, 
che ci offre un ottimo ambiente di play¬ 
back non solo in tale standard, ma an¬ 
che negli altri più comuni, come il Vi¬ 
deo CD, il Karaoke CD e il CD-I. A mo' 
di «rack CD», la sua rappresentazione 
grafica è molto intuitiva e facile da usa¬ 
re; avremo tutti i comandi tipici di un 
player, evidenza delle tracce, possibilità 
di play file o CD-ROM (con auto-detect 
dei vari standard), modalità playback 
normale, random sulle tracce o via pro¬ 


grammazione, ripetizioni e così via. 
Molto semplice da usare, il suo funzio¬ 
namento (e soprattutto l'hardware as¬ 
sociato) è di ottimo livello e la qualità 
intrinseca nella media di produzioni del 
genere. Da evidenziare, semmai, la cu¬ 
ra del suo settaggio hardware, facil¬ 
mente andando in conflitto con confi¬ 
gurazioni SoundBlaster (basterà quindi 
cambiare gli indirizzi in modo consono, 
traendo consiglio dai doc presenti). 

Altro ancora, il Sound System (fun¬ 
zionale solo con l'hardware audio inse¬ 
rito), anch'esso a mo' di rack HIFI que¬ 
sta volta, ci permette di governare le 


sorgenti audio sia mediante l’uso di un 
mixer vero e proprio (con slider per il 
CD, i MIDI, Wave, il microfono, la Line 
In nonché il Master) sia nella funziona¬ 
lità degli «apparecchi» corrispondenti 
alle sorgenti; avremo quindi il player 
CD Audio, tipicamente HIFI con pro¬ 
grammazione, tracce, tempi, repeat, 
ecc. ed i player specifici per i file MIDI 
e Wave, anch'essi una replica dell'ap¬ 
parecchio dedicato al CD Audio. Anche 
qui, una rappresentazione «post mo¬ 
derna» delle funzionalità offerte ci con¬ 
sente di operare in modo immediato, 
oltretutto godendo di stabilità di esecu- 


324 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 





















































































COMPUTER & VIDEO 



Sdamo mettendo a punto il posizionamento Idi overlay) del Video In, abbiamo a disposizione tutte le possibili variabili, nonché croppmg di immagine e rapporto 
d'aspetto 


Il classico "rack audio», consentito dall'applicazione Sound, se installato l'hardware; c'è di tutto, dal mixer al lettore CD audio, player MIDI e ZVave 



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3 


pie Opzioni fine»». ; 


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Video III Schedule 


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G hori CO Ori 12/17/1006 ri 12 0 lo 12/17/1006 ri HO 


0CZOS 



14 


L add-on Player MPEG ci olire un completo controllo del playback in tale standard, non solo, potrà anche andare in play di produzioni CD Video, Karaoke CD e CD-I 
Ottima e precisa la gestione del tutto. 


L applicativo Schedule ci consente una gestione di azioni temporali, mediante il settaggio di eventi controllati appunto dal tempo e dalla data, in vari modi e con 
ogni sorgente In basso una piccola lista di «action» in corso di esecuzione 


zione e precisione di funzionamento. 

L'ultimo add-on, infine, comprenderà 
funzioni di decoder televideo in modo 
trasparente ed immediato; come abbia¬ 
mo detto, andrà inserito al posto del 
modulo audio (ed è una scelta tutto 
sommato ragionevole, soprattutto per 
chi ha già altro hardware audio a bordo) 
e le sue funzioni sono governate da un 
altrettanto classico telecomando; al 
suo apparire, infatti, saremo in grado di 
vedere la finestra in cui ci verrà presen¬ 
tata la pagina scelta, mentre con il re¬ 
mote control potremo passare ad altre 
pagine, in modo numerico o sequenzia¬ 


le, o salvarne in formato TTX (ASCII) il 
contenuto. Un altro ottimo strumento a 
disposizione, per di più dal costo vera¬ 
mente irrisorio. 

Fin qui l’hardware aggiunto (com¬ 
prensivo di software), e c'è da dire che 
le loro funzionalità sono tutto sommato 
di buon livello e adeguate allo scopo, 
godendo anche delle loro dimensioni 
veramente minime, e consentendone 
un pieno utilizzo senza grossi problemi 
(se non quelli intrinsechi al loro ricono¬ 
scimento hardware). 

A margine della dotazione software 
poi, ma non ultima, è presente un ap¬ 


plicativo «schedule» con cui settare 
azioni, interventi e allarmi in modo mol¬ 
to «multimediale». Avremo quindi pos¬ 
sibilità di mettere a punto l'ora esatta e 
la data (con opzioni varie), gli allarmi, fi¬ 
no a tre associati a eventi sonori che 
vadano in esecuzione, all'ora e data 
stabilita, nonché ad una vera e propria 
«scaletta» di interventi vari allo scadere 
della programmazione scelta. Con 
«Schedule» infatti, si potrà selezionare 
la sorgente (tra MPEG, MIDI o Wave), 
l'azione (nei modi Play TV, Play MPEG, 
Play Audio CD e così via), il tempo e la 
data di start/stop, il tutto rappresentato 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


325 




































































































COMPUTER & VIDEO 


con una list di eventi molto chiara ed 
esauriente Tutto sommato, una tipica 
applicazione a corredo non eccessiva¬ 
mente indispensabile, ma che può farci 
comodo in una infinità di modi; basti 
pensare ad una stazione multimediale 
non custodita, oppure per una esposi¬ 
zione, tipo chiosco interattivo, con cui 
mandare in show produzioni varie. 

Per concludere, non potevamo non 
menzionare lo splendido telecomando 
multifunzione di cui è dotata la Video 
III; con questo remote controller, infat¬ 
ti. si potranno governare tutte le appli¬ 
cazioni, nonché le funzioni tipiche del 
software installato, e qualcosa in più. A 
seconda dell'ambito in cui si opera, es¬ 
so infatti si converte in un mouse (con 
tutte le possibilità necessarie), ed in 
parziale simulazione tastiera, mentre 
più specificatamente opererà in modo 
Commander, Video System, Tuner 
Controller, in modo MPEG Player, 
Sound System, Schedule e Televideo 
Semplicemente geniale la sua conce¬ 
zione, e non eccessivamente complica¬ 
te da apprendere le sue funzioni (ba¬ 
sterà farci la mano). Aree ben eviden¬ 
ziate ci verranno sempre in aiuto 

Bundled di lusso: 

VideoStudio 2.0 ULead 

Anch'esso un tipico articolo, 
nell'unione a produzioni audio/video 
orientali, il VideoStudio della ULead ci 
consente, con l’ausilio degli applicativi 
«Capture e Video Editor» nonché 
dell’nlmage Editor», una completa ge¬ 
stione della Video III (e dei suoi «pro¬ 
dotti») in ambito cattura sequenze vi¬ 
deo, oppure nella manipolazione di im¬ 
magini statiche «grabbaie». 

Oggettivamente superiore al classi¬ 
co Video for Windows Microsoft, non 
fosse altro per la sua più recente età, è 
un ambiente molto evoluto ancorché 
facile da usare 

Il «Video Capture» ci consente di 
campionare le sequenze video nelle 
forme e caratteristiche consuete, tra¬ 
mite la non troppo originale interfaccia, 
vuoi per le normali operazioni di play¬ 
back/scrittura AVI nonché nelle Prefe- 
rences dedicate alla Video III. Il dialogo 
tra i due prodotti è sempre preciso e 
affidabile, e la cattura video si svolge in 
modo regolare ed efficiente. Ma quella 
marcia in più che offre il VideoStudio si 
evince, invece, dalla presenza dell’am¬ 
bito «editing video», che fa sicuramen¬ 
te la differenza. 

Alla stregua dell'altrettanto classico 
Adobe Premiere, di tutt’altra categoria, 
l'editor offre le consuete due tracce vi¬ 
deo, una di effetti, una di titolazione 
nonché tre audio 



Un esempio, se mai ce 
ne fosse bisogno, della 
necessità di ben curare 
l'installazione della Vi¬ 
deo III, soprattutto se 
in combinazione con 
hardware SoundBla¬ 
ster Un doc da legge¬ 
re assolutamente 


Ch indispensabili devi- 
ce driver installati dalla 
Video III nel Pannello di 
Controllo di Windows, 
saranno lino a quattro, 
due per la gestione vi¬ 
deo della scheda lAura- 
Vision Capture Drive e 
Compressori, nonché 
se presente, gestione 
audio mediante gli ESS 
Audiodrive 



Organizzato come «timeline» avre¬ 
mo possibilità di inserire effetti nelle 
transizioni, titoli e scritte su video, con¬ 
versione dei formati, «Print to video», 
vane selezioni sulle clip, filtri audio e 
video, preview e playback delle lavora¬ 
zioni, 

È già un applicativo molto evoluto, 
degno «fratello minore» dell'altrettanto 
potente MediaStudio, sempre della 
ULead. summa delle capacità offerte 
dalla software-house taiwanese. e che 
concorre ferocemente con il già citato 
Premiere. L'altro applicativo ULead pre¬ 
sente invece, lo dicevamo, è un «ima- 
ge editor» di ottimo livello, che ci con¬ 
sente di manipolare di buon grado le 
nostre immagini (sia catturate che di al¬ 
tra natura), allo stato dell'arte, sulla fal¬ 
sariga di prodotti ben più famosi quali 
PhotoShop. PhotoStyler, ecc. 

Senza dubbio anche la presenza di 
VideoStudio concorre ad un equilibro di 
scelte, e offerte, nella dotazione della 
Video III, molto misurato e completo, e 
che offre all'utenza, sia già evoluta che 
appena all'inizio, dei facili strumenti 
con cui esplorare tutte le forme di mul¬ 
timedialità attualmente consentite. 


Conclusioni 

Trarre delle compiute conclusioni su 
hardware del genere (e software asso¬ 
ciato) è sempre arduo e fuorviarne; il 
continuo proliferare di simili produzioni, 
ferma restando l'accoglienza dell'uten¬ 
za, rischia di inflazionare molto il pano¬ 
rama produttivo attuale. Ci vogliono 
senza dubbio prodotti innovativi, sia dal 
punto di vista qualitativo-base che della 
intuitività di funzionamento. E la Video 
III Jepssen, ci sembra, assolva questi 
compiti in modo egregio ed esauriente. 
Con una spesa intorno al milione di lire 
potremo dotare il nostro PC di un vero 
e proprio «A/V center», comprensivo di 
tutte le funzioni multimediali necessa¬ 
rie, facilmente governabile da softwa¬ 
re, magari con l’ausilio del telecoman¬ 
do, nonché di buona qualità. Tutto ciò 
nel pieno rispetto delle attuali tendenze 
dell’industria, conscia che produzioni 
audio/video del genere «all purpose» 
vadano migliorate sempre più e con 
una più facile gestione Ci sembra che 
la Jepssen MPC Video III faccia parte, 
a buon diritto, di questa categoria. 

SS 


326 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 














































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Claris Works 4.0 

di Raffaello De Masi 


□ gli inìzi degli anni ‘80. quando ho 
cominciato a giocherellare con 
queste macchine infernali, era 
/'hardware il metro di scelta per l'acqui¬ 
sto di un computer. Software ce n'era 
davvero pochino in giro, Wordstar, uno 
sparuto wp, Visicalc (che la faceva da 
padrone!, qualche linguaggio, era tutto 
quello che, nel software orizzontale, si 
riusciva a trovare. 

Era il medioevo della micromformati- 
ca (ma non è che i mainframe offrissero 
di meglioI; nomi come Apple II Euro- 
plus, HP 85 e 83. Sharp MX2, Sord, 
NorthStar, erano stelle guida che oggi 
dormono tranquilli nel sonno dell'oblio; 
avere a disposizione un centinaio di K di 
RAM (beatus monoculus in terra coeco- 
rum) era come avere vinto la lotteria di 
Capodanno; il software era poi rigidissi¬ 
mo da usare. Sovente bastava una ca¬ 
duta di tensione per rendere inaccessi¬ 


bile il file su cui si stava lavorando, e 
non c'era verso di poterlo recuperare in 
qualche modo 

Ma ci si divertiva molto, proprio a 
causa dell'indigenza; ricordo che riuscii 
a costruire tutto il software per il mio la¬ 
boratorio di geotecnica con un HP 87 
che disponeva (si fa per dire) di una 
quarantina di K di memoria centrale, co¬ 
struendo funamboleschi passaggi con 
CHAIN, variabili COM, e continui depo¬ 
siti e prelievi dalle memorie di massa 
(che, nel migliore dei casi erano rappre¬ 
sentate da un paio di floppy da 360K) 

Oggi, con / package supervitammiz- 
zati che si hanno a disposizione si pos¬ 
sono realizzare applicazioni fantastiche 
senza per questo scomodare astrusi lin¬ 
guaggi e complesse procedure. Pac¬ 
chetti come Excel o FoxPro fanno prati¬ 
camente tutto nella maniera più sempli¬ 
ce e immediata, una volta avute chiare 


le idee. E si è caduti nel difetto oppo¬ 
sto, probabilmente; per cui, come ho 
già detto altre volte, non si riesce nep¬ 
pure a imparare una percentuale del 
pacchetto totale. Molto meglio allora, 
per l'utente non avanzatissimo, affidarsi 
a un integrato come ClarisWorks, cam¬ 
pare tranquilli e godersi la vita. Tanto gli 
integrati di oggi fanno quasi tutto. 

Claris Works, 
un integrato tuttofare 

Di Claris Work ci siamo già abbon¬ 
dantemente interessati su queste pagi¬ 
ne fin dalla versione 1. Si tratta di uno 
dei più diffusi integrati presenti sul mer¬ 
cato. supportato com'è dal nome Claris 
(leggi tra le righe Apple), e dalla caratte¬ 
ristica, comune a tutti i pacchetti di que¬ 
sta casa, di essere facile e pratico da 
usare in ogni occasione, pur conservan¬ 
do una intuitività d'uso non sempre faci¬ 
le da trovare, anche nei pacchetti Ap¬ 
ple. 

Da tempo spariti due pur validi con¬ 
correnti. come Beagle Works e Great 
Works (di quest'ultimo si persero le 
tracce, almeno in Italia, subito dopo es¬ 
sere stato lanciato con una buona cam¬ 
pagna d’avvio, in cui veniva offerto per 
un biglietto da centomila) Claris conten¬ 
de la palma di quest'ambiente con 
l'inossidabile Microsoft Works, provato 
la puntata scorsa Per la verità, sebbene 
i due pacchetti siano del tutto sovrappo¬ 
nibili quanto a prestazioni e a risultati 
forniti, questo ha il pregio di essere co¬ 
struito proprio per il principiante (non a 
caso la versione 3 è inserita gratuita¬ 
mente nel software di corredo delle 


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MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 



328 










MACINTOSH 




La finestra d'apertura, piuttosto semplice, di MSWorks: si noti l'opzione di ufi- Il modulo di wp le opzioni di base per la formattazione del testo 
lizzo dell'Assistant 


macchine Apple) mentre l'ambiente del¬ 
la Microsoft è più sofisticato ed elegan¬ 
te, anche se a costo di una meno im¬ 
mediata intuitività 

Installare il pacchetto richiede l'uso 
di una macchina dotata almeno di uno 
020, di 5 mega sul disco rigido, e della 
versione 7 del System. Piacevole carat¬ 
teristica, CW può essere installato su 
un server e, in questo caso, è possibile 
aggiungere una utility di posta elettroni¬ 
ca, che, come contropartita, richiede la 
presenza del software di sistema 
PowerTalk. 

Per chi già possiede il pacchetto nel¬ 
la versione precedente diremo che que¬ 
sta 4 è una naturale e darwiniana evolu¬ 


zione di quella in loro possesso. Si trat¬ 
ta di un integrato dotato di sei moduli 
diversi (in pratica sono cinque) definiti 
wp. spreadsheet, database, communi- 
cation e, infine, drawing e pamtmg, mo¬ 
duli questi due che possono essere 
senz'altro considerati sovrapponibili e, 
in parte, equivalenti. La documentazio¬ 
ne certo non si spreca, essendo risicata 
in un unico volumetto di un paio di cen¬ 
tinaia di pagine che è senz'altro chiara, 
ma la dice lunga sulla potenza del 
package. 

In ossequio alla sempre rispettata fi¬ 
losofia della Claris, per la quale l'inter¬ 
faccia di un programma non si cambia 
ma solo si migliora, a prima vista si ha 


l'impressione che nulla o quasi sia cam¬ 
biato rispetto alla versione precedente 
(ricorderete che la stessa cosa si era 
verificata nel passaggio dalla versione 2 
alla 3). L'On Screen Tour conferma l'im¬ 
pressione in quanto mostra videate per¬ 
fettamente identiche a quanto già di¬ 
sponibile nella versione 3 (e fors'anche 
nella 2); andando un poco più a fondo si 
nota invece il rilevante salto di qualità ri¬ 
spetto alla release 3, molto più rispetta¬ 
bile di quanto era avvenuto quando dal¬ 
la 2 si passò alla 3. Basta quindi poco 
per rassicurarsi che il danaro speso per 
l’upgrade è stato, in fondo ben speso. 

La prima grossa novità, che peraltro 
si nota subito, fin dall'apertura, è la pos- 


[*« HI» idil foimal Irrangr Opimo. P.ru- £ 


untiti#* 17 ioni 

Seasons Greetings! 

Merry Christmas! M 

Happy Hanukkalì! HQ 

Happy Holidays! 

* 


Decomber 10, 1995 


Dear Friend», 


Replace ibis icction with your own boli day menage. Replace 
thi* «ection wilh your own boli day menage Replace ihù 
lecitoti wilh your own boli day menage. Replace (hi* eection 

i 



Due moduli, costruiti con il programma di disegno. Tutto quel che si realizza con questo pacchetto è immediatamente mcollabile in qualunque documento. 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


329 








































































































MACINTOSH 




- . File Idll 

1 ormai Brrenpe Opllom Uleui jj B 


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Documenti realizzati con lo spreadsheet, evidenziatiti la buona grafica commer¬ 
ciale 


sibilità di farsi aiutare, nella creazione di 
un documento, dall'«assistant» Si trat¬ 
ta di un modellatore di documenti, dalle 
funzioni piuttosto simile, tanto per in¬ 
tenderci e fatte le debite proporzioni, al¬ 
le funzioni di autoformat presente nelle 
ultime versioni dei pacchetti Office 
Certo, non e una funzione sofisticatissi¬ 
ma, ma è comoda e facile da usare, in 
piena filosofia Claris. 

Grazie a una perfetta integrazione dei 
moduli, CW offre tool e formati di ri¬ 
ghello comuni a tutte le applicazioni, co¬ 
sa che certo facilita ampiamente l'ac¬ 
quisizione di una sufficiente familiarità 
d'uso. Inoltre numerose palette e pan¬ 
nelli sono «fluttuanti" vale a dire che 
navigano indisturbati tra i vari moduli e 
stanno indisturbati «a galla» dei fogli di 
lavoro. La cosa vale innanzi tutto per il 
pannello di disegno, piacevolmente si¬ 
mile a quello di Draw, che è sempre 
pronto a intervenire in tutti i momenti di 
lavoro. 

WP e spreadsheet 

Il word processor di cui CW dispone 
è né più né meno che una versione di¬ 
smessa di MacWrite In ossequio alle 
ultime tendenze ecologiste, per cui nul¬ 
la va gettato via, gli implementatori di 
CW hanno inserito nel modulo le più 
qualitativamente elevate caratteristiche 
di MacWrite, oltre tutto riuscendole a 
stringere in un centinaio, ritengo, di 
kappa Bisogna tenere comunque pre¬ 
sente che l'intelligente costruzione 
dell'ambiente permette di dotare i sin¬ 
goli moduli solo delle funzionalità speci¬ 
fiche del programma, mentre raccoglie 
in un ambiente, sempre presente in 
background, quelle comuni (ad esempio 


quelle del «tool panel»), il tutto a favore 
delle ridotte dimensioni del pacchetto 
e, implicitamente, della velocità e fun¬ 
zionalità dei moduli. 

Seguendo, mutile negarlo, una strada 
aperta da Microsoft, anche Claris 
Works fa largo uso di righelli contenenti 
iconette delle funzioni più utili e diffuse. 
I righelli non sono personalizzabili, ma le 
certo non avanzatissime funzionalità 
dell'ambiente non fanno rimpiangere 
questa mancanza. Comunque, nel wp 
c'è tutto quello che serve per creare 
una pagina ben scritta, senza pretende¬ 
re comunque di sfociare nel DTP, nep¬ 
pure all'acqua di rose. È possibile divi¬ 
dere il testo in colonne, inserire finestre 
grafiche e contornare testo con «tra¬ 
me». creare gerarchie (outlme) piu o 
meno collassabili, creare tabelle, suddi¬ 
videre il documento in sezioni, anche in 
possesso di numerazioni diverse, ag¬ 
giungere note a piè di pagina. Ma la co¬ 
sa finisce qui. né più né meno al tra¬ 
guardo raggiunto da MacWrite 5.0 o 
MacWrite II 

Sempre a proposito di wp. ma la co¬ 
sa vale anche per altri moduli, esiste un 
efficiente e rapido sistema di correzione 
ortografica, e un solo buon dizionario 
dei sinonimi. Il pacchetto, a tal proposi¬ 
to, ovviamente ammette anche la crea¬ 
zione di dizionari utente. Sempre a pro¬ 
posito di tentativi di DTP. è possibile in¬ 
serire figure nel testo, anche scontorna- 
dole, ma il risultato non è così gradevo¬ 
le come sotto altri programmi (leggi 
Word6 o, ancora meglio, FullWrite Pro 
o NisusWriter, veri campioni in questo 
tipo di prestazioni) 

Visto che ci siamo, eccoci a parlare di 
disegno L’operazione è affidata a due 
moduli (ma se ne sarebbe potuto, più 


semplicemente ed efficacemente, 
crearne uso solo), quelli di drawmg e 
pamtmg Si tratta di due moduli dalle 
funzionalità abbastanza intuitive. E infat¬ 
ti non c'è piu di questo; esistono prati¬ 
camente tutte le funzioni di QuickDraw 
e poche altre, né più nè meno di quelle 
presenti in MacDraw II e MacPaint se 
fosse stato a colori Questi moduli non 
possono essere, sinceramente, consi¬ 
derati fini a se stessi, e, oggi, con quel 
che offre Mac, non ci si può affidare a 
loro per costruire disegni articolati e 
complessi. Ma sono utili per inserire, ad 
esempio, illustrazioni in un fogli video- 
scritto, aggiungere una decorazione a 
un database, o «rinforzare» una cornice 
in uno spreadsheet. Altro non saprei dir¬ 
vi che non possiate, senza neppure 
spingervi molto avanti, immaginarvi 

Passiamo allo spreadsheet. Anche 
qui, come d'altro canto avevamo evi¬ 
denziato in Microsoft Works, ci trovia¬ 
mo di fronte a materiale riciclato. L'am¬ 
biente è quello di Wingz, un foglio elet¬ 
tronico che, quando comparve, otto an¬ 
ni fa, fece scalpore per le sue caratteri¬ 
stiche avanzatissime, e diede un formi¬ 
dabile scossone ad Excel, che dormiva 
sugli allori, e sulla versione 15 da alcuni 
anni Wingz, poi, non supportato da un 
adeguato marketing, scomparve presto 
dalla circolazione e i suoi diritti (e relati¬ 
vo motore) furono acquistati da Claris, 
che lo ripropose, pressoché tal quale, 
sotto il nome di Claris Resolve, peraltro 
con scarsa convinzione sul possibile 
successo del prodotto. 

Scarso successo che puntualmente 
c'è stato, per cui lo scheletro di Wingz- 
Resolve, dopo la scomparsa, dal catalo¬ 
go Claris,, di uno spreadsheet, si e su¬ 
blimato ed è servito a fornire il motore 


330 


MCmicrocomputer n, 158 - gennaio 1996 





































































MACINTOSH 



Basi di dati , disegnare col relativo modulo Si noli la notevole somiglianza con 
FileMaker 



per il modulo spreadsheet di Works 

Anche qui si è di fronte a quanto di 
più ortodosso ci sia nel campo delle 
funzioni e delle caratteristiche di uno 
spreadsheet. Ovviamente, manco a par¬ 
lare di fogli tridimensionali, o, al massi¬ 
mo. di workbook. C'è quello che si ve¬ 
deva, a suo tempo in Excel 2 e 3, o, per 
chi l'ha-posseduto. esiste, opportuna¬ 
mente setacciato, quanto si era visto in 
Resolve. Alcune funzioni sono state ag¬ 
giornate, per cui, con qualche funambo¬ 
lismo, si può, ad esempio eseguire una 
trasposizione di righe e colonne, oppure 
creare serie di numeri, tempo e date, 
ed esiste qualche rudimentale funzione 
di sort (senza però per questo raggiun¬ 
gere, neppure alla lontana, funzionalità 
di database; d'altro canto nell’ambiente 
esiste un pacchetto del genere, per cui 
non si capirebbe la necessita di queste 
funzioni nello spreadsheet). Esistono 
ancora, tra le funzioni utili, la possibilità 
di settate titoli delle colonne e delle ri¬ 
ghe. bloccandole durante lo scroll, e di 
manipolare la pagina scritta nei modi 
ben noti. 

Uno dei segni della potenza di uno 
spreadsheet è la sua dotazione di fun¬ 
zioni, più o meno avanzate. Claris 
Works 4 ha tutto quello di cui ci si serve 
correntemente, comprese certe funzio¬ 
ni finanziarie abbastanza sofisticate (in 
tutto circa un centinaio); purtroppo, e la 
cosa è capitata, lo ricorderete, anche in 
mostri sacri come Excel, gli implemen- 
tatori, non ho capito bene se per catti¬ 
veria genetica o per risparmiare qualche 
pagina di carta, affidano la descrizione 
delle caratteristiche delle loro funzioni a 
un On-Screen Help, che, oltre che esse¬ 
re fastidioso, non è consultabile lontano 
dal calcolatore e non può certo offrire 

MCmicrocomputer n, 158 - gennaio 1996 


una vista completa e interconnessa del¬ 
le funzioni di cui si ha o si potrebbe ave¬ 
re bisogno. La velocità dì calcolo del fo¬ 
glio è discreta; usando un 68030 a 50 
MHz dotato di coprocessore matemati¬ 
co, su un range di 10.000 caselle il 
CopyDown di una formula contenente 
un'addizione con riferimenti relativi ha 
impiegato una quarantina di secondi, 
contro i trenta di MSWork, mentre il 
calcolo di una funzione trigonometrica e 
la generazione di un numero casuale, 
sempre sulla stessa distanza, hanno 
fornito valori di 30 e 45 secondi; per la 
stessa operazione Great Works e 
MSWorks hanno impiegato circa il 15% 
in meno. 

A favore di questa relativa inferiorità 
c'è però il gran vantaggio di avere a di¬ 
sposizione un foglio sicuramente più 

PRO 


- Pacchetto agile, facile da usare an¬ 
che per un principiante 

- Database pratico, veloce e potente, 
con caratteristiche originali interes¬ 
santi 


CONTRO 



- Manuale d'uso estremamente strin¬ 
gato e conciso 

- Lo spreadsheet abbisognerebbe di 
una realizzazione più moderna e di ca¬ 
ratteristiche di maggiore efficienza. 



amichevole e facile da gestire, specie 
per quanto attiene alla formattazione. 
Un'ulteriore riprova a tale affermazione 
la si ha al momento dall'uso delle chart. 
molto facili da creare e modificare. 

Database e comunicazioni 

Se la mancanza, da parte di Claris, di 
una spessa tradizione fa intravedere la 
trama del modulo spreadsheet, lo stes¬ 
so non si può dire della sezione databa¬ 
se, dove l'eredità ampia e articolata di 
FileMaker permette di realizzare un am¬ 
biente piacevole e sereno, dotato di una 
ampia versatilità d'uso e di una raziona¬ 
lità di costruzione davvero esemplare. 
FileMaker, alla sua uscita, fece pratica¬ 
mente gridare al miracolo e, d'un tratto, 
fece piazza pulita della maggior parte 
dei database non relazionali presenti sul 
mercato (ivi compreso l'ottimo MSFile). 
Da allora è stato sempre il punto di rife¬ 
rimento di ogni pacchetto del genere e 
copre, da solo, circa l'80% del mercato 
di questo tipo di prodotto. 

Il modulo DB di ClarisWorks eredita 
praticamente tutto l'ambiente di File¬ 
Maker ll-IV, con qualche gradita puntata 
nelle caratteristiche di FileMaker Pro 
versione 1. Creare una base dati è un 
gioco da ragazzini, e avendo ben chiaro 
in mente il disegno finale, si possono 
realizzare disegni complessi e sufficien¬ 
temente articolati. 

Giusto per citare a braccio, ancora 
una volta, qualche interessante caratte¬ 
ristica, vediamo la possibilità di creare 5 
tipi differenti di campi, tra cui quello, in¬ 
teressantissimo, detto «Name». Si trat¬ 
ta di un campo particolare, in cui è pos¬ 
sibile eseguire operazioni di sorting sul¬ 
la prima, seconda, terza parola del cam- 

331 




























































MACINTOSH 




po, e così via. Non manca la caratteristi¬ 
ca di creare radio e check button, gesti¬ 
re popup menu e liste di valori, creare 
automaticamente registrazioni del mo¬ 
mento in cui il campo è stato creato per 
la prima volta, e. infine, ci sono, come 
ovvio, presenti campi calcolati e di som¬ 
mario. 

Buoni filtri per il controllo e la convali¬ 
dazione dei campi sono disponibili, 
mentre si ha sempre a disposizione la 
classica barra laterale modello File¬ 
Maker, simile a un Rolodex, per spo¬ 
starsi nei record e nei modelli. Le fun¬ 
zioni di ricerca, che si basano su un mo¬ 
dello precostituito, sono abbastanza raf¬ 
finate e soprattutto discretamente velo¬ 
ci. Interessante a questo proposito la 
possibilità di salvare un blocco di ricer¬ 
ca, creando una ricerca col nome (na- 
med search), residente nel database e 
disponibile in ogni momento. La cosa è 
straordinariamente pratica, se si consi¬ 
dera che la ricerca viene poi conservata 
nel database ed è sempre accessibile 
(salvo una cancellatura voluta! nelle suc¬ 
cessive sedute. Inoltre, senza alcuna 
modifica, una base dati (ma anche uno 
spreadsheet) può essere utilizzata co¬ 
me indice per un MailMerge 

Una volta esaurito il modulo databa¬ 
se, il manuale si ferma per illustrare un 
uso avanzato del pacchetto. In altri ter¬ 
mini viene insegnato, passo passo, co¬ 
me utilizzare le palette e i righelli comu¬ 
ni per migliorare l'aspetto di un docu¬ 
mento, magari integrando parti prove¬ 
nienti da moduli diversi 

La parte da leone la fanno, ovviamen¬ 
te, gli stili, ma viene, nello stesso tem¬ 
po, presentata anche la possibilità di 
creare slide, con una tecnica che preve¬ 
de anche avanzamento a tempo delle 


Tre fasi della costruzio- 
ne di un setup di co¬ 
municazione 



immagini, transizioni tra le stesse diver¬ 
se, autoripetizione, inclusione di filmati 
QuickTime, utilizzo di sfondi con una 
pagina master. 

Inoltre è già incluso un modulo di po¬ 
sta elettronica, che abbisogna solo di 
powerTalk per funzionare 

Infine il modulo comunicazioni. Si 
tratta di un modulo che, è semplice im¬ 
maginarlo, ha ricevuto poche migliorie 
rispetto alla versione precedente. La 
gestione del modulo è assolutamente 
semplificata e pratica, mentre la pre¬ 
senza delle macro permette di automa¬ 
tizzare tutte le operazioni ripetitive, co¬ 
me il login o la gestione degli indirizzi e 
delle password d'accesso. 

Infine qualche breve parola sul mo¬ 
dulo comunicazioni. Si tratta di un tool 
certo non avanzatissimo, anzi è presso¬ 
ché identico a quello della versione 3 
(che poi era un clone di quello presente 
nella 2), ma fa il suo dovere. In aiuto 


viene sempre la possibilità di creare 
macro che rendono col tempo tutte le 
applicazioni di questa fatta sempre 
maggiormente trasparenti, fino a diveni¬ 
re quasi sconosciute. 

Conclusioni 

ClarisWorks 4 è un pacchetto che 
può competere ad armi pan con 
MSWorks, provato nella precedente 
puntata. Offre, neppure tanto alla buo¬ 
na, un po' tutto quello che un utente 
normale desidera dalla sua macchina, 
col vantaggio di offrirlo senza orpelli, 
«cattiverie» e difficoltà. Rispetto al 
package MS è più immediato, pratico e 
facile da usare; nell'area del wp e dello 
spreadsheet è un tantino meno efficien¬ 
te. ma il database è di ottima qualità, 
con caratteristiche, sotto certi aspetti 
del tutto avanzate. Peccato manchi del¬ 
la pratica agenda di MSW 


332 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 



































































































































MACINTOSH 


Claris Impact 2.0 

di Raffaello De Masi 



ingrazio Dio di avermi dato una vi¬ 
ta piacevole e, non posso negar¬ 
lo, fortunata, specie quando ve¬ 
do, per televisione, o leggo sui giornali, 
le cose orribili dei nostri tempi, o Anna, 
la mia bambina russa, mi racconta la mi¬ 
seria del suo paese. Sebbene non abbia 
vissuto, in infanzia, una vita agiata cre¬ 
do di aver avuto, sempre, quello le non 
parlo di danaro) di cui avevo bisogno. 
Mio padre, maestro elementare di altri 
tempi, mi ha insegnato l'amore per i li¬ 
bri, per la verità e per il comportarsi di¬ 
gnitosamente. vedendo sempre il lato 
bello delle cose, anche più brutte. Vivo 
in un piccolo paese dell'lrpinia, qualche 
migliaio di abitanti, e spesso mi ritrovo 
a percorrerne le strade più vecchie alla 
ricerca di qualche mio ricordo di bambi¬ 
no. quando insieme a mio fratello Ga¬ 
briele. trovavamo noi stessi in antichi 
giochi che ormai nessuno più ricorda; 
giochi che si chiamavano «il Giro d'Ita¬ 
lia». «La Barra», o «il tiro col maschio», 
gioco, quest’ultimo in cui, me ne rendo 
conto solo oggi, era possibile rimetterci 
qualche dito o un occhio. 

Il mio paese di nascita, Atripalda, è ri¬ 
masto quello in cui vivo, anche perché 
non saprei dove altrimenti vivere; i miei 
amici (e chi, come me vive in paese sa 
come questo sia vero) sono il barista, 
da cui vado la mattina, immancabilmen¬ 
te, a scambiare anche una frase prima 
di cominciare la giornata, un elettrauto, 
persona di scarso titolo di studio ma di 
acume e desiderio di apprendere ecce¬ 
zionale, di cui ho tenuto a battesimo il 
figlio <oggi militare), e un poco tutte le 
persone che ruotano attorno alla piazza 
che, le sere d'estate, è arena di discus¬ 
sioni su tutto e tutti. Ci si conosce tutti, 
nel bene e nel male si conoscono i fatti 
di tutti tquando ho conseguito la mia se¬ 
conda laurea il barista di cui sopra fece 
affiggere, a mia insaputa, i manifesti in 
tutto il paese), ed è bello, la domenica, 
salutare tutti e da tutti essere salutati. 

È un paese piccolo, dicevo, che si ac¬ 
contenta di poco e con poco mi accon¬ 
tenta, non ha bisogno di MSWord o di 
Excel nell'ultimissima versione per so¬ 
pravvivere. Gli basta un pacchetto co¬ 
me Claris Works e, se proprio deve fare 
bella figura, Claris Impact. 

Il pacchetto 

Siamo di fronte a un pacchetto di 
bocca buona: per installare Claris Im¬ 
pact, infatti, è sufficiente la più piccola 

MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


configurazione di Macintosh (in teoria 
anche un Plus basta e avanzai purché 
abbia a disposizione almeno il System 
6,08 e venti mega liberi su HD. L'instal- 
ler provvede a trasferire su disco circa 
150 file diversi, per la maggior parte 
esempi (che possono essere anche 
esclusi, ma è consigliabile lasciare es¬ 
sendo una efficace e piacevole palestra) 
ma anche una cospicua serie di filtri che 
sono il toccasana per consentire una 
agevole comunicazione dell'ambiente 
con l'esterno. Per la serie 68X00 basta¬ 
no 2500 K di RAM mentre l'installazio- 


Claris Impact 2.0 

Automatic Charts, Diagrams and More! 
Versione USA 


Produttore: 

Claris Corporation 

5201, Patrick Henry Drive 

Santa Clara. California 95052 - USA 

Distributore: 

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Claris Impact 2.0 Ut 199000 


ne su PowerMac fa quasi raddoppiare 
le necessità (a tal proposito Claris Im¬ 
pact trae gran vantaggio dalla memoria 
virtuale, per cui se questa è attivata, po¬ 
co piu di un mega è sufficiente. 

Anche qui è possibile, come in 
Works, relegare il pacchetto su un ser¬ 
ver, ma, anche incrementando la me¬ 
moria riservata, le prestazioni scadono 
in maniera sovente penosa. 

Al momento dell'apertura viene ri¬ 
chiesto di personalizzare il pacchetto. È 
consigliabile far scorrere, almeno una 
volta, il tutorial per familiarizzarsi con le 
procedure, visto che l'uso di Impact 
non è cosi intuitivo come quello dell'in¬ 
tegrato. Occorre poi dare almeno una 
rapida lettura al piacevole manuale (cir¬ 
ca 250 pagine) per capire le funzionalità, 
davvero interessanti, che il pacchetto 
offre. 

Ma a cosa effettivamente serve Im¬ 
pact? La sua funzione primaria è quella 
di organizzare, manipolare e presentare 
informazioni in maniera grafica. 

In questo ambiente si hanno a dispo¬ 
sizione quattro tipi di documento (che 
comunque fanno capo, quasi sempre, 
allo stesso insieme di dati; disegno, re- 
port, outline e presentazioni. Il risultato 

333 











MACINTOSH 



di questi sottoambienti è rappresentato 
da tutto quanto è necessario in un am¬ 
bito di grafica commerciale: organiza- 
tion chart, flowchart, tabelle, data chart, 
tempi di sviluppo, outline, e calendari. 
Ognuno di questi tool può essere inte¬ 
grato e fuso con altri per ottenere il mi¬ 
glior effetto grafico desiderato. Ovvia¬ 
mente ogni foglio può essere persona- 
lizzato con scritte, linee, frecce, legen¬ 
de e cosi via. 


Gli ambienti di sviluppo e lavoro 

Come dicevamo, quattro sono i sot¬ 
toambienti disponibili: ognuno di essi ha 
degli scopi e soddisfa esigenze diverse 
e specifiche. 

Un «disegno» permette di mostrare 
documenti e dati in forma grafica, utiliz¬ 
zando un foglio nella misura più libera e 
gradita possibile. Si userà un disegno 
per costruire piani che coinvolgono lun¬ 
ghi periodi, che magari abbisognano di 
diverse pagine e layout per essere com¬ 
pletati (ad esempio scadenzari e piani 
prospettici che coinvolgono diversi me¬ 
si e che vanno stampati separatamente. 
Inoltre questo miniambiente serve mol¬ 
to spesso per creare grafici e chart da 
trasferire poi a disegni esterni preesi¬ 
stenti o realizzati con altri pacchetti. 
L'applicazione più immediata potrebbe 
essere la ostruzione di una brochure o 
di lettere circolari ripetitive nel tempo. 

I report e il loro uso sono ben noti 
per esserne qui descritta la loro utilità. 
Spesso nei report si inseriscono figure 
realizzate con l'ambiente precedente 
per preparare, ad esempio, bilanci o ar¬ 
ticoli, memorandum o comunicazioni 
specifiche. 

Gli outline sono, ovviamente riservati 
specialmente alla realizzazione di plan¬ 
ning (l'eterna fissazione degli americani 
delle bulleted listi. Vantaggio di questi 
outline è che possono essere rapida¬ 


’ m ni» MH UIpu> laqout fruì OuIHm» tUlndoo» MK. 


.EIlBfynrs: « ■iiUra masaP^aiculaarilL»! 




m 


♦ Welcome 

• Company history 

• Report summary 

♦Who we are 

• Biographies 

• Introductions 

♦ What we do 

• Production development 

• Production cycle 

♦ Where we’re going 

• Sales OverView 

• New product releases 

ITLI 


mente trasformati in altri tipi di docu¬ 
menti se necessario, fornendo una 
grande flessibilità al mezzo (ad esempio 
un outline scritto può essere trasforma¬ 
to in un planning o in un timeline 

Infine le pioni, che, dalla comparsa 
della prima versione di PowerPoint han¬ 
no assunto un'importanza e un favore 
sempre più avanzato e rapido. Impact, 
sotto questo punto di vista offre presta¬ 
zioni, davvero buone, paragonabili sen¬ 
za tema con quelle dei package più spe¬ 
cializzati. 

Usando il programma 

Al lancio Claris Impact offre una ven¬ 
taglio ben articolato di opzioni. Si può 
partire da un documento bianco (e in 
questo caso l'utente dovrà costruire da 
solo tutti i pezzi del foglio), o scegliere 
scorciatoie che incaricano il programma 
stesso di tracciare la maestra su cui poi 
si interverrà. Qualunque sia il metodo 
scelto la finestra di base è un foglio 
bianco che conterrà, su una palette flut¬ 


tuante e nei me¬ 
nu, i comandi di¬ 
sponibili per il tipo 
di foglio, appunto, 
selezionato. 

Di palette, per 
la verità ce ne so¬ 
no diverse, e, con 
una tecnica che, 
se ben ricordo fu 
prima di Claris, ap¬ 
punto, possono 
essere collassate, 
spostate sullo 
schermo, ma, 
ahimè non perso¬ 
nalizzate La cu- 
stomizzazione è 
affidata alla ben 
nota finestra Cla¬ 
ris, che permette 
anche di definire i protocolli i I/O. Co¬ 
munque nella gestione delle finestre 
non si dovrebbero avere problemi, visto 
che esse sono organizzate e attrezzate 
in maniera del tutto analoga a quella de¬ 
gli altri package di grafica Claris (leggi 
Draw e ClarisCad). 

Il business graphics è, ovviamente, 
l'arena più interessante, su cui la creati¬ 
vità e la fantasia dell'utente si può am¬ 
piamente sbizzarrire. Gli stili utilizzabili, 
che poi sono mescolabili con gli altri, 
sono tanti che non si potrebbero qui de¬ 
scrivere senza impegnare pagine e pa¬ 
gine. Potete invece farvi un'idea della 
versatilità del pacchetto guardando le fi¬ 
gure d'esempio e pensando che prati¬ 
camente tutto quello che vedete è mo¬ 
dificabile e customizzabile. Il bello del 
gioco è che ogni formato, per quanto 
complesso e arzigogolato sia, può esse¬ 
re conservato sotto forma di «stile» e 
riutilizzato alla bisogna senza ulteriore 
lavorio. 

Il vero vantaggio, indipendentemente 
dalle doti intrinseche del pacchetto, e 


334 


MCmicrocomputer n, 158 - gennaio 1996 































































MACINTOSH 



Alcune delle opzioni più interessami destinale alla gestione del fogli; si noli la 
« gallery» delle chart, con l'inedito grafico ad anello. 




quello di poter acquisire dati da file pro¬ 
dotti in ambienti diversi. Ad esempio se 
abbiamo una base dati prodotta con Fi¬ 
leMaker. in cui esiste un campo con un 
valore numerico o eventi di date (come 
giorno di partenza e di conclusione rap¬ 
porto per dipendenti) essi possono es¬ 
sere. tal quali, graficizzati da Impact 
senza, virtualmente, alcuna manipola¬ 
zione. Se si tiene conto poi della facilita¬ 
zione del Publish-Subscribe si capirà co¬ 
me la gestione di report e di layout pro¬ 
grammatrici sia facile e rapida. 

Le organization chart sono il tassello 
seguente del mosaico. Creare un orga¬ 
nigramma gerarchico dei dipendenti è 
cosa da nulla; inoltre il pacchetto offre 
la possibilità di gerarchizzare, con le 
persone, i colori del riquadro dove i loro 
nomi sono inseriti. Il passo successivo 
sono, manco a dirlo, le flowchart, dove 
tutte le informazioni precedenti, se ab- 


PRO 


- Pacchetto di grafica di elevatissima 
qualità, elastico e piacevole da usare 

- Offre ambienti diversi facilmente in¬ 
tegrabili l'uno con l'altro 

- Importa con una certa facilità dati da 
file creati da altri package 


CONTRO 

- Spesso l’elevata possibilità di custo- 
mizzazione è più un difetto che un 
pregio, in quanto la ricerca di un'op¬ 
zione desiderata può essere noiosa. 

- Non e molto intuitivo nell'uso, e ab¬ 
bisogna di un certo training per forni¬ 
re i migliori risultati 




bisognano di gestione del flusso, pos¬ 
sono essere organizzate, con un'am¬ 
piezza di scelta della simbologia davve¬ 
ro piacevole (i simboli, manco a dirlo, 
sono personalizzabili). 

La gestione delle tabelle è solo un 
ambiente di passaggio, dove i dati tran¬ 
sitano per essere poi graficizzati La ta¬ 
bella può essere costruita direttamente, 
o importata da altri file (spreadsheet, 
essenzialmente, ma anche file testo). 
Di qui il passaggio alla realizzazione del¬ 
la chart è breve; sono a disposizione 
praticamente tutti i tipi di grafico, com¬ 
presi certi strani come quello ad anello, 
e tutti sono rendibili in 3D. Le doti di 
charting di Excel, davvero invidiabili, qui 
impallidiscono e occorre ammettere 
che talora, per troppa grazia di dio, si 
esagera, rendendo, se non si ha misura, 
scarsamente leggibile il documento Lo 
stesso dicasi per le timelme, anch’esse 
altamente customizzabili, che automati¬ 
camente creano la base calendario su 
cui i dati saranno graficizzati (molto utile 
appare la possibilità di inserire milesto- 


ne, pietre miliari, 
punti in cui le ti- 
meline possono 
ramificarsi, incro¬ 
ciarsi o interloqui¬ 
re tra loro, anche 
attraverso opera¬ 
tori logici). 

Infine Impact 
(ma perché non 
l'hanno inserito 
anche in Works?) 
permette di realiz¬ 
zare calendari, che 
possono essere 
usati come base 
per altri file o co¬ 
struiti tal quale, 
per necessità o 
per puro diletto. 
Particolari opzioni, 
nella maggior parte automatiche, con¬ 
sentono di premarcare date e giorni 
specifici, oltre a customizzare fondo o 
testate. 

E, per finire, Impact ha un discreto 
text editor per creare scritto formattato 
da inserire nelle altre pagine o, con cer¬ 
te limitazioni, per scrivere bozze e mi¬ 
nute. 

Conclusioni 

Claris Impact è un pacchetto di grafi¬ 
ca commerciale eccellente. Usarlo è 
scoprire un modo divertente e facile da 
manipolare, con risultati di qualità che, 
se si dispone di una buona stampante a 
colori, si traducono in documenti scritti 
di elevato impatto e di grande efficacia. 
Costa poco e, pur essendo un pacchet¬ 
to molto verticale e dedicato, può esse¬ 
re considerato per l'acquisto anche da 
chi non fa certo grafica commerciale 
tutti i giorni 

WS 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


335 















































































































































Connect Your Amiga! 

L'ormai passato 1995 verrà senza meno ricordato, tra le altre cose, come l'anno del 
boom di Internet. Per tutti i dodici mesi non si è parlato di altro e si è assistito al 
proliferare incontrollato dei cosiddetti «provider», ovvero quelle società di servizi che 
permettono all'utente di «attaccarsi» fisicamente ad Internet. Non solo, ma nel giro di 
poco tempo sono spuntate come funghi una marea di società che, se solo provi a 
chiedergli cosa fanno, ti rispondono immancabilmente «noi et occupiamo dei servizi su 
Internet» che di per sé non dice nulla, ma tant'è, Internet rappresenta il business del 
momento e l'argomento tira così tanto che, guarda un po', tutti i produttori o 
distributori, dal «cantmaro» sotto casa fino alla più blasonata delle software house, ti 
«appioppano» compreso nel prezzo la connettività ad Internet. Che poi questa sia 
talmente lenta ed intasata da constringerti, per fare una navigazione sui siti WWW 
senza diventare vecchio, ad alzarti al canto del gallo, questo nessuno te lo dice, ma 
intanto hai Internet e fai la tua bella figura 

di Andrea Suatoni 


Ovviamente, le piattaforme hardwa¬ 
re e software che hanno maggiormen¬ 
te beneficiato di questa mania Internet- 
tistica sono le solite, cioè PC/Windows 
e Macintosh in seconda battuta, ma mi 
fa piacere notare che UNIX, di cui sono 
un estimatore, si è preso la sua bella ri¬ 
vincita. Questo sistema operativo mul¬ 
titasking, su cui sono nati i maggiori 
protocolli di rete (tra cui anche l‘HTTP. 
utilizzato per il World Wide Web), è in¬ 
fatti il punto di riferimento per chiun¬ 
que voglia offrire connettività su Inter¬ 
net, sia esso un server FTP, un server 
WWW oppure, più semplicemente, un 
server PPP tipico dei cosiddetti Inter¬ 
net Service Provider. 

Parlando di multitasking (una parola 
magica particolarmente cara ai lettori 



o Connect 
! Your 
; Amiga! 


* A ObW® *• llmemct. lANt. 
k «ntl Online Seraficoi 


> 



di queste colonne) ci spostiamo sul 
versante Amiga per vedere cosa offre 
la piattaforma hardware di Amiga Te¬ 
chnologies dal punto di vista Internet. 
Lo scopo di questo articolo, infatti, è 
quello di offrire una panoramica non 
esaustiva dei programmi che permet¬ 
tono di navigare su Internet con Ami¬ 
ga, ripromettendomi di tornare sull'ar¬ 
gomento con uno o più articoli in cui 
verranno recensiti più accuratamente i 
pacchetti commerciali che riguardano il 
networking amighevole (spero che per 
una volta mi si passi il termine) 

Non solo, ma questo mese ci occu¬ 
peremo anche di un libro. Connect 
Your Amiga!, che può essere un valido 
strumento di aiuto per tutti coloro che 
hanno poca dimestichezza con le reti 
di calcolatori e più in generale con la 
telematica. 

Un po' di storia... 

Sebbene sia sempre stato miscono¬ 
sciuto dalla stragrande maggioranza 
dell'utenza commodoriana, le origini 
del networking su Amiga risalgono a di¬ 
versi anni fa, per l'esattezza al 1990, 
anno in cui Dale Luck (coautore di Intui- 
tion) presentò alla DevCon di Parigi le 
specifiche di SANA (Standard Amiga 
Network Architecture). In realtà all'epo¬ 
ca esistevano già varie implementazio¬ 
ni di protocolli di rete, come TSSnet 
per le reti DECnet e Amiga Client 
Software per le reti Novell NetWare. 
Inoltre la Ameristar aveva prodotto le 
prime schede ARCNet (un vecchio 
standard abbastanza in voga all'epoca 


tra i PC) ed Ethernet per bus Zorro II, 
nonché la prima implementazione dello 
stack di protocolli TCP/IP; questi pro¬ 
dotti vennero in seguito acquistati dalla 
Commodore e presero il nome rispetti¬ 
vamente di A2060. A2065 e AS225 Re- 
lease 1 Anche la ASDG (oggi Elastic 
Reality) produsse una scheda di rete 
Ethernet, la LAN-Rover, ad indicare che 
l'esigenza di connettere in una rete lo¬ 
cale gli Amiga era già piuttosto sentita, 
come dimostrano le varie implementa¬ 
zioni di software di rete che sfruttava¬ 
no in particolare la porta parallela (Par- 
Net e ParNFS), sufficientemente velo¬ 
ce e già disponibile su tutti i modelli di 
Amiga. Tra queste reti «particolari» in¬ 
serirei anche TFnet, realizzata nel 1990 
dal sottoscritto, da Marco Ciuchim e da 
Andrea de Prisco, che sfruttava in mo¬ 
do anomalo la porta seriale (i lettori di 
vecchia data di MCmicrocomputer ri- 


Connect Your Amiga! 


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336 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 







A 

DaFTP è uno dei tanti 
Client FTP disponibili 
per Amiga La loto mo¬ 
stra la versione per 
AS225. ma esiste an¬ 
che la versione per 
AmiTCP 


AmiFTP, un Client FTP ► 
già localizzato per la lin¬ 
gua italiana. Anche 
questo programma, co¬ 
me la maggior parte di 
quelli citati nell'articolo, 
può essere recuperato 
da Aminet . 



corderanno che si realizzava un anello 
in cui il piedino TX di una porta seriale 
veniva collegato a quello RX della mac¬ 
china successiva). TFnet funzionava ab¬ 
bastanza bene, considerando le presta¬ 
zioni permesse da una porta seriale 
RS232, e forse alcuni di voi ricorderan¬ 
no che nello stesso anno fu presentato 
allo SMAU un prototipo, realizzato in 
collaborazione con Luciano Macera e 
Giuseppe Cardinale Ciccotti, che sfrut¬ 
tava i link di comunicazione di un Tran- 
sputer T200 per aumentare la banda 
passante della rete. 

Insomma, se siete arrivati a leggere 
fin qui vi sarete accorti che ci si trovava 
di fronte ad una vera babele, sia dal 
punto di vista hardware che da quello 
software. Se pure uno avesse avuto la 
fortuna di riuscire a trovare la soluzione 
giusta per il suo problema, poteva es¬ 
ser certo di andare a scontrarsi con l'in¬ 
compatibilità del suo software rispetto 
a tutte le altre soluzioni (e questo vale¬ 


va, ovviamente, anche per TFnet, che 
voleva essere, almeno nelle intenzioni, 
una rete «economica» a basso costo). 
L'intenzione di Dale Luck, con la sua 
proposta di SANA, era dunque quella di 
far convergere tutti i produttori, in parti¬ 
colare quelli che realizzavano il softwa¬ 
re per una rete, verso uno standard che 
permettesse la coesistenza e la condi¬ 
visione di un media hardware tra più 
protocolli di rete Come spesso è avve¬ 
nuto nell'arco dei dieci anni che grava¬ 
no sulle spalle di Amiga, gli ingegneri 
della ormai defunta Commodore aveva¬ 
no visto lungo (non per niente Dale 
Luck faceva parte di quel gruppetto di 
dancing fools guidato dal mai troppo 
compianto Jay Miner), perché l'idea di 
SANA precorre di almeno un paio di an¬ 
ni gli standard ODI (Open Datalink In¬ 
terface) di Novell e NET-BEUI di Micro- 
soft/IBM che, guarda caso strano, oggi 
permettono ad un PC di condividere 
più protocolli sulla propria scheda di re¬ 


GrapeVme è un Client per IFtC IInternet Relay ChatI 
La loto mostra una sessione in cui si sta parlando 
sul canale »Amiga 


te. Il problema, come il tempo purtrop¬ 
po ci ha dimostrato, era la dirigenza 
Commodore, la quale non diede credito 
alle potenzialità che una rete di Amiga, 
sia LAN (Locai Area Network) che 
WAN (Wide Area Network), poteva of¬ 
frire. Si è dovuto cosi aspettare quasi 
due anni prima di vedere ereditato il la¬ 
voro di Luck da un gruppo di ingegneri 
tra cui figuravano Randell Jesupp, Ken 
Dyke e Dale Larson (autore del libro 
Connect Your Amiga!), il quale per pri¬ 
ma cosa corresse alcuni peccati di gio¬ 
ventù di SANA ed emise le specifiche 
SANATI, cui tuttora fanno riferimento i 
vari stack di protocolli (con l'esclusione 
di Amiga Software Client, visto che la 
XXI non volle mai aggiornare il suo 
software). Non solo, ma finalmente 
queste specifiche furono implementate 
e fu cosi creato il primo device SLIP (e 
CSLIP) della storia di Amiga La strada 
era dunque tracciata, e negli anni che 
seguirono vennero implementati i devt- 
ce per la connessione tramite schede 
ARCnet ed Ethernet, ma anche tramite 
porta seriale e porta floppy; in questo 
modo gli implementatori di protocolli di 
rete potevano contare su un'interfaccia 
software totalmente indipendente (o 
quasi) dall'hardware utilizzato per la co¬ 
municazione vera e propria. 

Amiga e Internet 

Il TCP/IP è indubbiamente lo stack di 
protocolli più diffuso, sia a livello di rete 
locale che a quello di rete geografica. 
TCP/IP, nato sotto l'ombrello del DAR- 
PA, ovvero l'istituto di ricerca avanzata 
del dipartimento della Difesa statuni¬ 
tense (DoD), è il tran d'union che per¬ 
mette alle più disparate architetture, 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


337 



































































AMIGA 



Il World Wide Web pud essere esplorato anche con un browser testuale, sicu¬ 
ramente meno elegante ma più efficiente rispetto ad uno grafico. ALynx è un 
buon ponìhg di Lynx, il browser testuale HTML per eccellema 

Per lungo tempo AMosaic è stato l'unico browser grafico per le pagine HTML. 
L ultima versione ufficialmente rilasciata 6 la 1.3, ma da diverso tempo è dispo¬ 
nibile la versione 2 0 beta che implementa, tra le altre cose, i form. 


hardware e software, di comunicare tra 
loro Oggi esiste un'implementazione 
di TCP/IP per tutte le macchine più dif¬ 
fuse. incluso Amiga Come dicevo poco 
fa, il primo stack TCP/IP commerciale 
per Amiga fu quello della Ameristar, poi 
rivenduto alla Commodore che lo rino¬ 
minò AS225 Con la definizione delle 
specifiche SANATI, Commodore iniziò 
a lavorare ad una nuova versione di 
AS225, chiamata Release 2 per diffe¬ 
renziarla dalla prima, che però non vide 
mai la luce in quanto rimase disponibile 
per lungo tempo come versione beta ri¬ 
servata ai soli sviluppatori Amiga. 
AS225 Release 2 è un pacchetto gene¬ 
rico, non pensato espressamente per la 
connettività dial-up tipica degli Internet 
Service Provider, ma orientato piutto¬ 
sto all’uso in ambito LAN, come dimo¬ 
stra l'inclusione di un Client NFS 
(Network File System) che permette ti¬ 
picamente di montare i dischi remoti di 
una workstation UNIX. La versione be¬ 
ta inoltre includeva un server NFS pilo¬ 
tabile via ARexx, per cui era anche pos¬ 
sibile condividere le memorie di massa 
di Amiga con il mondo esterno. 

Poco prima di cessare l'attività, la 
Commodore mise in vendita la licenza 
per lo sfruttamento dei sorgenti di 
AS255 Release 2 (per la modica som¬ 
ma di 2000 dollari), sicché oggi abbia¬ 
mo disponibili due versioni di questo 
pacchetto, una distribuita dalla Cana- 
dian Prototype Replicas (nota per aver 
immesso sul mercato il primo file Sy¬ 
stem per CD-ROM), l'altra dalla In- 
terworks (nota per la rete Amiga peer- 
to-peer EnLAN-DFS). Entrambe le 
software house hanno provveduto a 
correggere i bug rimasti irrisolti nella 



programmazione (API) resa pubblica 
proprio allo scopo di favorire il porting 
di applicativi (o per meglio dire, Client e 
server) di rete. La particolare situazione 
in cui ha versato per anni il pacchetto 
della Commodore, e la contemporanea 
(o quasi) disponibilità di AmiTCP sui siti 
FTP, ha fatto si che il secondo dispon¬ 
ga allo stato attuale di molte più utility 
sviluppate da terzi, ma in generale si 
può affermare che i Client più importan¬ 
ti sono presenti per entrambe le versio¬ 
ni. Per AmiTCP, inoltre, è stata svilup¬ 
pata una libreria di emulazione che per¬ 
mette di far girare i Client (ma non i ser¬ 
ver) di AS225 Release 2; questa libre¬ 
ria, come la maggior parte dei Client 
che vedete illustrati nelle foto che ac¬ 
compagnano questo articolo, possono 
essere recuperati su Internet dai siti 
Aminet, cercando nelle directory 
comm/net e comm/tcp Vi anticipo su¬ 
bito che ce n'è per tutti i gusti: browser 
HTML, mailer SMTP e gestori di proto¬ 
collo POP3, nonché dialer per la con¬ 
nessione tramite modem ad Internet 
Certo, non troveremo le versioni Amiga 
di browser come Netscape oppure di 
mailer come Eudora (ma in futuro chis¬ 
sà che...), però le alternative disponibili 
sono sufficientemente valide, con l'ec¬ 
cezione forse del browser grafico per 
pagine HTML AMosaic (ovvero il por¬ 
ting Amiga di Mosaic della NCSA) e ri¬ 
masto un po' indietro rispetto alle ulti¬ 
me evoluzioni del linguaggio HTML e 
delle varie estensioni introdotte dalla 
Netscape Communication, ma già da 


gestione Commo¬ 
dore e ad aggiun¬ 
gere alcuni nuovi 
Client e server 
che non erano previsti nella dotazione 
originale. Allo stato attuale delle cose, 
le fortune di questi pacchetti in Italia 
sono abbastanza precarie perché non ci 
risulta che siano distribuiti; questo è un 
peccato, in quanto già le versioni beta 
avevano dimostrato una discreta soli¬ 
dità del prodotto, nonché delle buone 
prestazioni a livello di transfer rate. 

Oltre ad AS255, negli ultimi anni si è 
affermato un altro stack di protocolli 
TCP/IP, ovvero AmiTCP. Questo pro¬ 
dotto è stato creato da un gruppo di 
studenti dell'Università di Helsinki, ese¬ 
guendo un porting dei sorgenti di BSD 
NET/2. Fino alla versione 3 AmiTCP è 
stato disponibile come prodotto 
treeware (coperto comunque dalla li¬ 
cenza di distribuzione della GNU) e, in 
quanto tale, è possibile ricevere da 
Aminet anche i sorgenti dell'intero pac¬ 
chetto. Dalla versione 4 in poi AmiTCP 
è diventato un prodotto commerciale, 
distribuito inizialmente dalla Network 
Solutions Development (ovvero, dagli 
stessi autori di AmiTCP) e in seguito 
dalla Village Tronic, che cura adesso la 
distribuzione mondiale del pacchetto. 
Su Aminet è comunque disponibile una 
versione dimostrativa, ma pienamente 
funzionante, di AmiTCP versione 4, per 
cui chi volesse verificare la bontà del 
prodotto non deve fare altro che riceve¬ 
re l'archivio di distribuzione tramite FTP 
(oppure da una delle tante raccolte di 
software su CD-ROM). 

Entrambi i pacchetti (AS225 e 
AmiTCP) forniscono un'interfaccia di 


338 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 
























































AMIGA 




The nextgeneration 


AMIGA WWW-Browser 


IBrowse vo.li ® 1995 Omnlpresence Intl. 
Aulhorj; 

Stefan Burstroem 
Michael Flsher 
and 

Rudtger Sopp 




IBrowse, ovvero il fulu- 
ro dei browsor HTML 
pei Amiga Gli autori 
Igh stessi del porting di 
Mosaici sostengono 
che IBrowse sarà in 
grado dì gestire com¬ 
pletamente i nuovi co¬ 
mandi della versione 3 
di HTML lancora in via 
dì definizione!, nonché 
le estensioni al linguag¬ 
gio introdotte dai pro¬ 
grammatori di Netsca¬ 
pe. IBrowse richiede la 
versione 3 di MUI, che 
dovrebbe essere di¬ 
sponibile al momento 
in cui leggete. 


diverso tempo si vocifera di un nuovo 
browser grafico commerciale chiamato 
IBrowse (di cui potete ammirare alcuni 
snapshot prelevati dal corrispondente 
sito Internet) che offrirà, a detta degli 
autori, tutto quello che manca ad Ami¬ 
ga per essere allineato con prodotti 
analoghi disponibili su piattaforme PC. 

Prima di concludere questa breve 
carrellata su Amiga e Internet, vi ricor¬ 
do che sia AS225 che AmiTCP necessi¬ 
tano di un device SANATI compatibile 
Dato che la maggioranza dell’utenza 
Amiga si collega ad Internet tramite un 
Internet Service Provider (ad esempio, 
MC-link, che non è tuttavia un ISP vero 
e proprio), bisognerà recuperare sem¬ 
pre da Internet o da una delle raccolte 
di software un device che gestisca la 
connessione con protocollo PPP. Il pro¬ 
tocollo SLIP (o CSLIP) non è mai stato 
infatti uno standard ratificato dalla IETF 
(ovvero il comitato che si occupa della 
standardizzazione dei protocolli su In¬ 
ternet) e inoltre non offre quel livello di 
sicurezza che è richiesta da molti Servi¬ 
ce provider. Per Amiga esiste un'otti¬ 
ma implementazione del protocollo 
PPP, distribuita come shareware dallo 
stesso autore; la versione demo, per¬ 
fettamente funzionante ma con presta¬ 


zioni limitate, può essere prelevata da 
Aminet. Una volta pagata la registrazio¬ 
ne (poche decine di dollari), l'autore in¬ 
vierà una chiave di abilitazione che per¬ 
metterà di sfruttare appieno le poten¬ 
zialità del PPP. incluse la compressione 
dei dati e l'autenticazione tramite PAP 
oCHAP. 

Connect Your Amiga! 

Per concludere questo articolo intro¬ 
duttivo al networking su Amiga, ci oc¬ 
cuperemo di un libro che risulterà utile 
in più di un'occasione, specialmente 
per quelle persone che sono totalmen¬ 
te a digiuno per quanto riguarda mo¬ 
dem, porte seriali e protocolli. Scritto 
da Dale Larson (che, come detto è uno 
dei principali autori di SANATI e di buo¬ 
na parte del pacchetto AS225 Release 
2), Connect Your Amigai è un libro 
molto piacevole da leggere in cui si 
possono trovare le informazioni più di¬ 
sparate, Il libro si rivolge dichiaratamen¬ 
te agli utenti meno esperti (ma anche 
quelli piu esperti potranno trovarvi delle 
vere chicche), per cui è scevro per 
quanto possibile da discussioni troppo 
tecniche che confonderebbero ulterior¬ 
mente il neofita. Gli argomenti affronta¬ 


ti spaziano dal semplice collegamento 
ad una BBS fino ad arrivare alla confi¬ 
gurazione dei parametri che governano 
i device SLIP e PPP, da sempre fonte 
di preoccupazione per gli utenti ine¬ 
sperti Dale Larson elenca inoltre tutto 
il software e l'hardware necessario per 
un collegamento ad Internet (l’elenco è 
ovviamente limitato a quanto era dispo¬ 
nibile al momento della stesura del li¬ 
bro), e si occupa anche di uno di quegli 
aspetti spesso sottovalutati da chi si af¬ 
faccia per la prima volta al mondo delle 
reti, ovvero la sicurezza dei dati e delle 
comunicazioni. Inoltre vengono spiegati 
quali sono i servizi principali offerti da 
Internet (news Usenet. FTP, IRC, ecc ) 
e come comportarsi quando si inseri¬ 
scono i messaggi nelle aree pubbliche 
di discussione (la famosa net-etiquet- 
te). Insomma, un libro davvero prezioso 
che vale la pena di scorrere in lungo e 
in largo, tanto più che è disponibile ad 
un prezzo ragionevole presso il distribu¬ 
tore italiano. 

Prossimamente su questi 
schermi... 

In uno dei prossimi articoli ci occu¬ 
peremo della descrizione dettagliata 
dei pacchetti citati, cominciando con 
AmiTCP di cui è attesa a breve la relea¬ 
se 4.3. Spero nel frattempo di riuscire 
ad ottenere una copia di AS225 Relea¬ 
se 2, in modo da poter effettuare delle 
comparazioni sulla bontà del porting di 
TCP/IP. Non è infine escluso che Ami¬ 
ga Technologies possa rimettere in di¬ 
scussione quanto detto in queste ri¬ 
ghe: le voci di un imminente Internet 
Kit, comprensivo addirittura di un mo¬ 
dem che permetta all'utente meno 
esperto di agganciarsi in modo rapido e 
semplice ad Internet, si fanno sempre 
più insistenti... «e 


Andrea Suatom e raggiungibile tramite MC-link alla 
casella MC27 4I e tramite Internet all'indirizzo 

VmflwmrMnLjjl 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


339 

































































lini 

coaràmamento a inares Suaioni 


Amiga F/X 

Un digitalizzatore 3D per volti umani 

Amiga F/X entra nel suo quarto anno di vita, e questo mese vedremo come ottenere 
delle accurate digitalizzazioni di oggetti reali, ed in particolare di volti umani. Non sono 
trascorsi molti anni da quando i digitalizzatori audio suscitavano meraviglia, eppure 
oggi siamo abituati a considerare assai poco interessanti i digitalizzatori video a colori 
in tempo reale, e presto persino stupefacenti hard disk recorder come la V-Lab Motion 
ci sembreranno tecnologia consueta ed acquisita. Un dispositivo di acquisizione 
rimane però ancora oscuro oggetto del desiderio per molti grafici: il digitalizzatore 3D. 
Eppure, sfruttando /'hardware citato sopra e che dovrebbe già far parte della dotazione 
di chiunque si occupi di grafica, si possiede già, pur senza saperlo, uno scanner 
tridimensionale. Naturalmente il denaro risparmiato verrà speso sotto forma di tempo 
ed impegno, ma per ottenere il primo modello sarà sufficiente mezzo pomeriggio di 
lavoro, ed una volta fatta pratica potremo effettuare accurate digitalizzazioni 
tridimensionali in poche ore 

di Massimiliano Marras 



Due occhi sono meglio di uno 

Per affrontare con successo le pro¬ 
blematiche legate alla digitalizzazione 
3D dovremo per prima cosa compren¬ 
dere dove risiede la difficoltà. Può sem¬ 
brare ovvio, ma non esiste un metodo 


per riprodurre esattamente tre dimen¬ 
sioni impiegandone solo due. La proie¬ 
zione prospettica, fondamento della 
grafica tridimensionale, non è altro che 
un'approssimazione, per quanto effica¬ 
ce. che sfrutta la capacità della nostra 
mente di ricostruire le informazioni le¬ 


gate alla terza dimensione se l'immagi¬ 
ne osservata sembra conforme alla 
realtà. Questa conformità si ottiene rim¬ 
picciolendo gli oggetti in base alla di¬ 
stanza dall'osservatore, ma naturalmen¬ 
te questo è esatto solo se l'osservatore 
rimane immobile ed ammira la scena 


340 


MCmicrocomputer n, 158 - gennaio 1996 








AMIGA F|X 


Figura I - La corrispon¬ 
denza ira un punto nel¬ 
la Front e nella Righi 
View. sufficienti per in¬ 
dividuarlo univocamen¬ 
te nello spazio 3D 



dal punto prefissato. Qualsiasi tentativo 
di stabilire (in mancanza di punti di riferi¬ 
mento) se un oggetto è realmente più 
piccolo di un altro o se piuttosto si trova 
ad una distanza maggiore, è quindi de¬ 
stinato a fallire. 

Tutto questo avviene perché non di¬ 
sponiamo delle informazioni necessarie 
a far funzionare il nostro sistema di tele¬ 
metria: ovvero le due immagini legger¬ 
mente diverse captate dai nostri occhi 
che vengono interpretate dal cervello ri¬ 
costruendo la dimensione mancante, la 
profondità. Quasi tutti i metodi di visua¬ 
lizzazione tridimensionale (occhiali 
blu/rossi, filtri polarizzati, otturatori, 
specchi a fuoco variabile...) si basano in¬ 
fatti sulla stereoscopia (letteralmente 
«vedere doppio») per fornirci le infor¬ 
mazioni mancanti Appare quindi evi¬ 
dente che se la nostra mente, calcolato¬ 
re di potenza ineguagliabile, non è in 
grado di effettuare una ricostruzione 
perfettamente soddisfacente della terza 
dimensione partendo da una sola imma¬ 
gine bidimensionale, difficilmente que¬ 
sto potrà essere ottenuto da un qualsia¬ 
si computer (in realtà la nostra mente è 
solitamente in grado di percepire corret¬ 
tamente la distanza anche se si osserva 
qualcosa con un occhio solo, ma qui in¬ 
tervengono meccanismi esperienziali e 
psicologici che esulano dai nostri scopi). 
Assodato quindi che avremo bisogno di 
almeno due immagini per ricostruire la 
terza dimensione, domandiamoci come 
due immagini bidimensionali possano 
fornirci queste informazioni. Nel caso 
degli occhi, e della stereoscopia, questo 
è facilmente dimostrabile: allunghiamo 
entrambe le braccia serrando a pugno 
le mani e mantenendo steso l'indice; 
tenendo una mano più vicina al volto ed 
una più lontana, mettiamo a fuoco il di¬ 
to più vicino, dovremmo vedere un'im¬ 
magine sdoppiata dell'altro dito. Se 
adesso chiudiamo prima un occhio e 
poi l'altro, noteremo come il dito sdop¬ 
piato. e tornato singolo, appaia di volta 
m volta sulla destra o sulla sinistra ri¬ 
spetto all'altro. Se lo spostiamo lungo la 
terza dimensione, noteremo subito co¬ 
me la sua posizione bidimensionale ri¬ 
spetto al punto di riferimento costituito 
dal dito fermo vari in modo più o meno 
proporzionale. 

Salta subito agli occhi (è il caso di dir¬ 
lo...) che se si dispone di due immagini. 


riprese da due angoli approssimativa¬ 
mente simili a quelli degli occhi, il pro¬ 
cedimento necessario per assegnare ad 
ogni punto una profondità è piuttosto 
semplice: si tratta infatti di conoscere 
una distanza nota, alla quale corrispon¬ 
de una data separazione nelle due viste 
e quindi di assegnare distanze via via 
maggiori al crescere della separazione. 
Questa tecnica, invero efficace, si pre¬ 
sta poco ad una realizzazione casalinga 
perché richiede una ripresa simultanea 
da due punti di vista e quindi due video¬ 
camere e due digitalizzatori (spostare la 
videocamera tra una digitalizzazione e 
l’altra crea infatti notevoli problemi di al¬ 
lineamento). Un'alternativa sarebbe 
l'uso di una coppia di specchi regolabili, 
capace di comprimere in una sola digi¬ 
talizzazione entrambe le viste (tecnica 
usata spesso negli anni ruggenti del Su¬ 
per 8 per realizzare riprese stereoscopi¬ 
che) oppure l'uso di un costoso e quasi 
irreperibile adattatore per cineprese 


Bibliografia 

flogers D.F Adams J.A.. Mathematica! 
Elements tor Computer Graphics, Mc- 
Graw-Hill. 1390 

Vince J.. 3D Computer Animation. Ad- 
dison-Wesley. 1992 

Riley M Hutchinson D . Cinemagic 
33. Starlog Press. 1986. 


(non videocamereI) basato su lenti spe¬ 
ciali e prismi capaci di ricostruire le due 
viste separate. Ammesso che queste 
soluzioni fossero più economiche di un 
vero digitalizzatore 3D (e non è così, 
specialmente con l'avvento di prodotti 
come lo scanner 3D DigiMax della Im¬ 
pulse) si presenterebbe comunque il 
problema della risoluzione orizzontale, 
che risulterebbe dimezzata con una 
conseguente perdita di qualità dei mo¬ 
delli finali. Esistono comunque soluzioni 
alternative, ed alcune permetterebbero 
persino di effettuare le digitalizzazioni 
interattivamente e con estrema sempli¬ 
cità adoperando degli occhiali stereo¬ 
scopici come gli X-Specs Haitex o i nuo¬ 
vi l-Glasses distribuiti dalla stessa 
Escom. Per il momento, però, sfruttere¬ 
mo una tecnica assai più semplice ed 
intuitiva che permette anche di ovviare 
ad una deficienza congenita di scanner 
3D come il DigiMax (ma anche alcuni 
costosi scanner automatici laser) che ri¬ 
chiedono il montaggio dell'oggetto da 
digitalizzare su di un supporto ben pre¬ 
ciso e non permettono quindi la digita¬ 
lizzazione 3D di volti umani ed animali 
senza la noiosissima realizzazione di un 
calco. 

La digitalizzazione in pratica 

Abbiamo appena visto che servono 
almeno due immagini bidimensionali 
per ottenerne una tridimensionale, ma 
non dobbiamo pensare che solo imma¬ 
gini simili a quelle restituiteci dagli occhi 
siano adatte allo scopo. Ogni volta che 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


341 





AMIGA F/X 



Figura 2 - Come applicare i punii di riferimento sul soggetto da digitalizzare 


adoperiamo Imagme o (quasi) qualsiasi 
altro programma di grafica 3D, sfruttia¬ 
mo diverse viste bidimensionali simili 
alle proiezioni ortogonali che si studia¬ 
vano nella scuola media per individuare 
senza ambiguità i punti nello spazio tri¬ 
dimensionale. Nulla ci vieta di adopera¬ 
re un approccio simile anche per digita¬ 
lizzare un oggetto od un volto, ed inol¬ 
tre non sono nemmeno necessarie tre 
viste separate ma soltanto due quella 
frontale e quella laterale Perché? Pren¬ 
diamo ad esempio la figura 1 , ed igno¬ 
riamo la vista dall’alto. Se consideriamo 
il punto visibile nella front view questo 
è esattamente quello che potremmo ot¬ 
tenere da una digitalizzazione bidimen¬ 
sionale ed individua le dimensioni di al¬ 
tezza e larghezza dell'oggetto. Passia¬ 
mo ad osservare la disposizione nella vi¬ 
sta laterale: l'altezza è ovviamente inva¬ 
riata, ma adesso la larghezza corrispon¬ 
de alla profondità, la tanto agognata ter¬ 
za dimensione. Se digitalizzassimo que¬ 
ste due viste del soggetto reale dispor¬ 
remmo di tutte le informazioni necessa¬ 
rie alla sua ricostruzione dentro ad un 
programma di grafica 3D. Il problema è 
quindi solo di ordine pratico: come defi¬ 
nire dei punti di riferimento, come im¬ 
portare questi punti all'interno di un 
software di modellazione, e come sfrut¬ 
tare trucchi che permettono di migliora¬ 
re la resa finale dell'oggetto sintetico 
senza dover lavorare troppo a lungo. 

Sia che decidiamo di digitalizzare un 
oggetto od una persona, i passi prepa¬ 
ratori sono simili. Per prima cosa è ne¬ 
cessario scegliere un soggetto adegua¬ 
to, per materiale, forma e dimensioni 
Occupiamoci prima delle dimensioni di¬ 
gitalizzare un volto non pone problemi 
particolari perché la maggior parte delle 
videocamere ha obiettivi che rendono 
bene riprese ravvicinate e le dimensioni 
di una testa si adattano perfettamente 
al rapporto 4:3 di uno schermo televisi¬ 
vo. Se il soggetto fosse lungo e stretto 
(o viceversa) perderemmo in risoluzione 
lungo almeno uno degli assi, e questo 
ci renderebbe assai più complesso il 
compito. Scegliamo quindi un soggetto 
di dimensioni per quanto possibile 
uniformi, ed assicuriamoci che sia pos¬ 
sibile applicare i segni di riferimento su 
di esso, senza rovinarlo irreparabilmen¬ 
te: per un volto adopereremo una mati¬ 
ta da trucco morbida di colore nero, 
mentre per un oggetto di plastica o me¬ 
tallo i pastelli a cera (anche leggermen¬ 
te riscaldati per permettere una miglio¬ 
re adesione della tinta) sono un'ottima 
scelta Digitalizzare un oggetto sempli¬ 
ce, come una scatola od un vaso non è 
una buona idea perché sono forme sin 
troppo semplici da ricreare ed i risultati 
certamente non perfetti potrebbero de¬ 


ludere. Una forma complessa come un 
volto, oltre a rappresentare una notevo¬ 
le sfida, si presta bene alla digitalizzazio¬ 
ne con il nostro metodo perché dispone 
di una simmetria frontale che, pur non 
essendo assolutamente precisa, come 
già ricordato in queste pagine, è però 
più che sufficiente per un modello poli¬ 
gonale. soprattutto se questo verrà poi 
colorato con un'immagine reale che ne 
ridurrà l'improbabile perfezione Avendo 
optato per un soggetto umano potremo 
operare su noi stessi oppure, trovando¬ 
lo, su un soggetto disponibile a farsi 
riempire il volto di punti colorati 

La prima operazione da compiere, fa¬ 
cendo riferimento alla figura 2, sarà 
quella di disporre una sene di punti sul 
viso del soggetto, per quanto possibile 
equamente spaziati e vagamente orga¬ 
nizzati come fossero i vertici di una gri¬ 
glia dalle maglie rettangolari (Qualora si 
volesse ottenere anche una digitalizza¬ 
zione pulita da usare come brushmap 
per l'oggetto, questa dovrà ovviamente 
essere effettuata prima della creazione 
dei punti di riferimento). Una cura parti¬ 
colare deve essere posta nella zona de¬ 
gli occhi, chiaramente molto delicata, e 
la matita usata dovrà necessariamente 
avere la punta smussata ed essere pri¬ 
va di schegge di legno. Non è necessa¬ 
ria una precisione assoluta, ed anche se 
i punti dovessero risultare sfocati o po¬ 
co marcati una semplice operazione di 
image processing (sharpen o diretta¬ 


mente un paint manuale) effettuata a 
posteriori sulle digitalizzazioni rimedierà 
al problema L'ideale linea di demarca¬ 
zione tra una metà e l'altra del volto, do¬ 
vendo anche servire da profilo e 
senz'altro la prima da tracciare, facendo 
bene attenzione a non porre i punti 
esattamente sulla parte frontale ma 
spostandoli lievemente verso l'interno 
cosi che si possa facilmente vederli tan¬ 
to nella vista frontale quanto in quella 
laterale. Completata questa fase, il sog¬ 
getto sarà pronto per la digitalizzazione. 

Una volta collegate e provate video¬ 
camera, Amiga e digitalizzatore, si potrà 
procedere al posizionamento del sog¬ 
getto di fronte alla macchina da presa in 
modo tale che. senza doverla spostare, 
possano essere riprese tanto una vista 
frontale quanto una laterale Per ottene¬ 
re questo risultato è conveniente di¬ 
sporre di una sedia girevole da ufficio, 
cosi che il soggetto, immobile, possa 
essere ruotato di novanta gradi dall'ope¬ 
ratore mantenendo la stessa espressio¬ 
ne e soprattutto la stessa posizione in 
verticale. Difficilmente, infatti, un sog¬ 
getto costretto ad alzarsi e cambiare 
posizione potrebbe sedersi nello stesso 
modo, costringendoci cosi a modificare 
manualmente le digitalizzazioni in modo 
da farne combaciare la misura comune, 
quella verticale. Approntata un'illumina¬ 
zione adeguata (per quanto possibile al¬ 
lineata con la macchina da presa, cosi 
da evitare ombreggiature indesiderate) 


342 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 




AMIGA F/X 



si potranno digitalizzare quattro, cinque 
fotogrammi della vista frontale prima di 
passare a quella laterale. È indispensa¬ 
bile che il soggetto rimanga immobile 
durante la digitalizzazione, altrimenti le 
piccole discrepanze tra i due field 
deU'immagine video (particolarmente 
evidenti se il soggetto batte le palpebre 
durante il grab del fotogramma) rende¬ 
ranno la fase successiva assai comples¬ 
sa. Per questo motivo effettuiamo scat¬ 
ti multipli: per poter scegliere a poste¬ 
riori le coppie migliori di immagini. Do¬ 
po aver ruotato il soggetto si ripeterà il 
procedimento con altrettanti grab della 
vista laterale. In futuro parleremo anche 
di animazione dei volti e di espressioni 
facciali, per cui può essere una buona 
idea quella di effettuare altre digitalizza¬ 
zione (alternando sempre alcuni scatti 
frontali ad altri laterali) con espressioni 
di gioia, ira. noia, purché sempre molto 
marcate e facilmente riconoscibili. Que¬ 
ste immagini potranno essere archiviate 
per il futuro senza dover ripetere il pro¬ 
cedimento di acquisizione, o impiegate 
dai lettori più intraprendenti per speri¬ 
mentazioni personali. 

Importiamo le coordinate 

La fase più noiosa di questo metodo 
di digitalizzazione 3D è senza dubbio 
quella di importazione delle coordinate 
tridimensionali. Descriveremo un meto¬ 
do generico che sfrutta il noto software 
di image processing Image Master ed 
alcune utility non commerciali reperibili 
facilmente su Internet tramite MC-link, 
m modo da permettere a chiunque di 
portare a termine l'operazione. I risultati 
migliori si ottengono però adoperando 
software scritto ad hoc (fig 5), anche 
perché il processo di allineamento dei 
punti nelle due viste richiede altrimenti 
un notevole impegno personale. Proce¬ 
diamo quindi caricando in Image Master 
le coppie di digitalizzazioni frontali/late¬ 
rali come buffer primario e secondario e 
scegliendo Compose/Morph osservia¬ 
mole una accanto all'altra. Quando sare¬ 
mo ragionevolmente soddisfatti dell'alli¬ 
neamento verticale (in sostanza, quan¬ 
do aggiungendo un punto in una vista 
sembrerà quasi corrispondere in altezza 
allo stesso punto nell'altra vista) potre¬ 
mo procedere oltre, ma se nessuna del¬ 
le coppie di immagini fosse utilizzabile a 
causa di sproporzioni evidentissime, do¬ 
vremo necessariamente intervenire 
scalando o tagliando parti delle due im¬ 
magini fino ad ottenere una coppia 
equilibrata. 

Iniziamo quindi ad aggiungere punti 
nella vista di sinistra, in corrispondenza 
dei segni neri di riferimento (fig. 3). Per 
evitare confusioni, spostiamo immedia¬ 


tamente ogni punto nella posizione ade¬ 
guata della vista laterale, adoperando se 
necessario lo zoom per un posiziona¬ 
mento più preciso. Sempre al fine di ra¬ 
zionalizzare l'operazione, incominciamo 
dall'alto e procediamo verso il basso, 
senza mai tralasciare punti Qualora al¬ 
cuni punti dovessero sovrapporsi o 
sembrare troppo ravvicinati, spostiamoli 
a nostra discrezione in posizioni più ap¬ 
propriate, senza però esagerare. Sem¬ 
pre in questa fase, ma non per il primo 
esperimento, si può anche aggiungere 
qualche punto di riferimento avendo cu¬ 


ra di «interpolarlo a mano», ovvero di 
porlo in tutte le dimensioni a metà stra¬ 
da tra altri punti noti rispettando la for¬ 
ma originale del soggetto digitalizzato 
Terminata questa operazione e salvati i 
punti, andiamo ad ispezionare il file di 
definizione che Image Master salva in 
Ascii (lo abbiamo scelto proprio per 
questo oltre che per l'indispensabile 
doppia vista). Non è difficile intuire che 
se consideriamo le coordinate di ogni 
coppia di punti come una coordinata tri¬ 
dimensionale. possiamo usare i primi 
due valori (From X1,Y1) come larghezza 



MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


343 










AMIGA F/X 


0yr.9HK> -0 CU.lui v > I Tlil 



Figura 5 - L'oggetto definitivo, raddoppiato per simmetria all'interno del software proprietario 
usato per acquisirlo 


ed altezza, il terzo (To X2I come profon¬ 
dità ed ignorare II quarto (Y2. che do¬ 
vrebbe essere uguale al secondo valo¬ 
re, ma che piccole imprecisioni nel posi¬ 
zionamento possono far variare di qual¬ 
che unità). A questo punto dovremo 
modificare il file a mano (o. cosa assai 
preferibile, con un filtro scritto in 
ARexx) in modo da convertire i tre valori 
che ci interessano in qualcosa di leggi¬ 
bile da Imagine, e precisamente nel for¬ 
mato TTDDD delle utility di Glenn 
Lewis già altre volte citate in queste pa¬ 
gine. In pratica si tratta di aggiungere 
un'intestazione come la seguente: 

% TTDDD library - Written bv Glenn M 

Lewis -7/19/91 

OBJ Begin Hierarchy 1 

DESC Begin Obiect 1 at level 1 of hierarchy 1 

NAME AXIS.2 

POSI X=0 Y=0 Z= 

AXIS XAxis X=1 Y=0. Z=0 
AXIS YAxis X=0. Y=1 Z=0 
AXISZAxis X=0. Y=0. Z=1 
SIZE X=32 Y=32 Z=32 
PNTS PCount 269 

ponendo ovviamente un valore differen¬ 
te come PCount, pari al numero delle li¬ 
nee nel file in ingresso. Poi inseriremo 
le terne di coordinate in righe come 
questa: 

PNTS PointlOI X=330 Y=700 Z=145 

aggiornando di volta in volta l'indice rac¬ 
chiuso tra parentesi quadre (ovviamen¬ 


te facendo l'operazione a mano sarà più 
conveniente effettuare un search/repla- 
ce sulle virgole del file prodotto da Ima- 
ge Master e riempire a mano solo i 
«vuoti»). Per concludere la descrizione 
dell'oggetto aggiungeremo le righe: 

COLR R=255 G=255 B=255 

REFL R=0 G=0 B=0 

TRAN R=0 G=0 B=0 

SPC1 R=0 G=0 B=0 

PRP1101=255 

PRP1|1|=0 

PRP1|2|=0 

PRP1131=0 

PRP1|4|=0 

PRP1|5|=0 

PRP1|6|=0 

PRP1|7|=0 

End DESC Obiect t at level 1 of hierarchy 1 

Finalmente, mediante l'utility read- 
write della libreria TTDDD potremo im¬ 
portare i punti in Imagine e la parte più 
noiosa della digitalizzazione sarà com¬ 
piuta (ma teniamo da parte il file ASCII 
di definizione, perché tornerà utile in fu¬ 
turo). È probabile che l'oggetto caricato 
in Imagine non somigli per nulla alla no¬ 
stra faccia, essendo rovesciato (ricordia¬ 
mo che Imagine inverte Y,Z) e soprat¬ 
tutto privo di facce. Dopo averlo orien¬ 
tato correttamente ed averlo scalato, se 
necessario, fino a riportarlo alle propor¬ 
zioni corrette (fig. 4), potremo aggiun¬ 
gere le facce È importante specificare 
che le facce devono essere aggiunte 
solo nella Front View: non è assoluta¬ 


mente necessario lavorare anche nella 
Right View. L'operazione porterà via al 
più una decina di minuti, al termine dei 
quali avremo la soddisfazione di dispor¬ 
re di metà viso nel Detail Editor. La con¬ 
sueta operazione di copia e mirror (sca¬ 
lando per -1 lungo l'asse X) ci fornirà la 
seconda metà del volto che potremo fi¬ 
nalmente vedere in forma quasi definiti¬ 
va con un quickrender. Eventuali imper¬ 
fezioni potranno essere corrette a ma¬ 
no, ed ovviamente sarà necessario co¬ 
lorarlo ed aggiungere le parti mancanti 
o separate (occhi, orecchie, cranio e 
collo), ma la maggior parte del lavoro è 
stata fatta. 

Risultati migliori 
con meno fatica? 

Sembra impossibile, ma per una vol¬ 
ta è possibile ottenere dei risultati effet¬ 
tivamente migliori faticando assai me¬ 
no. Il merito è di Eric Ladner, uno dei 
tanti programmatori Amiga che produ¬ 
cono eccellenti utility (gratis!) per Imagi- 
ne. La sua «Bezier», del 1993, permet¬ 
te di generare superfici di Bezier parten¬ 
do da control point definiti come norma¬ 
li terne di coordinate tridimensionali, e 
produce un output poligonale compati¬ 
bile con la TTDDD citata sopra (è però 
necessario disporre di una versione 
vecchia, perché le più recenti hanno un 
formato file leggermente diverso). Poi¬ 
ché l'input del programma è semplice- 
mente una serie di punti, tutte le opera¬ 
zioni di manipolazione del file ASCII si 
riducono ad un paio di cut, e ad un sear- 
ch/replace per eliminare le virgole sepa- 
ratrici impiegate da Image Master Pas¬ 
sando il file a Bezier con un adeguato 
numero di suddivisioni viene creata una 
splendida approssimazione spline 
dell'oggetto, con curve morbide e su¬ 
perfici ombreggiate perfettamente. 
L'unica avvertenza è che Bezier richie¬ 
de una serie ordinata di punti, organiz¬ 
zati in una specie di griglia. È pertanto 
indispensabile aggiungere i punti in 
Image Master secondo un ordine preci¬ 
so, dall’angolo in alto a sinistra a quello 
in basso a destra, e soprattutto mante¬ 
nere costante il numero di punti per riga 
(operazione questa che è semplice ef¬ 
fettuare al momento di disegnare i pun¬ 
ti sul soggetto da digitalizzare), Natural¬ 
mente è ancora necessario aggiungere 
le facce a mano (ed il maggior numero 
di esse rallenta l'operazione), ma i risul¬ 
tati compensano pienamente tale in¬ 
conveniente. 

KB 


Massimiliano Marras e raggiungibile tramite MC- 
hnk alla casella MCI606 e tramite Internet all'mdi- 
"zzo iv : 'ni.'f■tf-’-. 1 '• fi 


344 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 














n tutto mondo 
Greenwich è il riferimento uni¬ 
co per misurare il tempo. Ma 
da noi c'è qualcos'altro. Un ri¬ 


ferimento per conoscere e 
scegliere gli strumenti che lo 
misurano: Orologi. Una rivista 
pensata con passione; nelle 
sue pagine il mondo del tem¬ 
po, in tutte le sue forme: tec¬ 
nica, storia, curiosità e futuro. 
Splendide immagini di orolo¬ 
gi moderni e antichi accom¬ 
pagnano informazioni preci¬ 
se e articoli attenti e puntuali 
sulla tecnica, la cultura del 
tempo e sulle rarità. Insomma 
una guida sicura che non ha 
paralleli: proprio come il meri¬ 
diano di Greenwich. 


lechnimedia 

Pagina dopo pagina, lo nostre passioni 


Il riferimento 
più autorevole 
dopo 

il meridiano 
di Greenwich. 




Orologi. I primi sui secondi. 









Il software MS-DOS, Amiga e Macintosh di Pubblico Dominio e Shareware distribuito da 



in collaborazione con 


&Mécto()CTum 


Questo software non può essere venduto a scopo di lucro ma solo distribuito dietro pagamento delle spese vive di supporto, confezionamento, 
spedizione e gestione del servizio. I programmi classificati Shareware comportano da parte dell'utente Iobbligo morate di corrispondere all'autore un 
contributo indicato al lancio del programma. 


CODICE 

TITOLO RIVISTA CODICE 

TITOLO RIVISTA 

CODICE 

TITOLO RIVISTA 

CODICE 

TITOLO RIVISTA 



GRAFICA 


UTt'49 

BAT MEN 

mcllB 

VAR. 69 

SLOOP MANAGER 

me 140 


MS-DOS 




UT 150 

BOOTMENU 

mc130 

VAR. 71 

CREACOD WINDOWS 

mc141 



GRF.06 

SOLAI 4 TRAVI 

meli 2 

UT1/51 

TOOLS 

mc118 

VAR.72 

ASTROWIN 

mcl41 

COMUNICAZIONE 

GRF 10 

AFFINITY 

mcli9 

UTI'52 

DISK COPY FAST 

mc13i 

VAR/73 

SOS FARMACI 

mc143 



GRF/11 

ENGINEER PROFES 

mc122 

UTl/53 

MEGABACK 

me 120 

VAR'74 

NAVIGA 

mc143 

COM/09 

TELEMATE 

mc119 GRF/12 

PAINT SHOP PRO 

mc156 

UT154 

CT SHELL FOR WIN 

mc120 

VAR76 

LOTTOFOBIA 

mcl45 

COM IO 

ROBOCOMM 

me 133 GRF/13 

PICLAB 

mc124 

UTI/55 

ASO 

mcl2i 

VAR/77 

CAOS 

mc146 

COM 11 

FREE BIT COMUNIC 

mc134 GRF 14 

TURBODRAW 

mc124 

UTI'56 

ARCERY 

me 122 

VAR78 

STRAK 

me 146 

COM 12 

EXSTASY COMUNIC 

me 139 GRF 15 

TURBOGRAF 

mc125 

UT157 

DIVIDE & GENERA 

mc!22 

VAR/79 

WINTAROT 

mcl49 

COM 13 

TERMINATE 

me 145 GRF 16 

NEW WAVES DESIG 

me 127 

UTLS8 

infierì 

mcl22 

VARB0 

ASCII 

me 148 

COM; 14 

PROSIP 

me 146 GRF 17 

BITIMAGE 

mc127 

UTL59 

BOOTANY 

me 124 

VAR'81 

CICLOTTO 

me 150 

COM/15 

FORTE FREE AGENT 

mc153 GRF 18 

WINJPEG 

mc129 

UTI/60 

THE MODEM DOCTOR mc124 

VAR 82 

13CARATI 

mcl 56 

COM/16 

FAX MAIL 

me 156 GRF 19 

GRAPHICA 

mc131 

UTL61 

STOWAWAY 

me 124 






GRF/20 

GIFMORPH 

me 136 

UTI/62 

COMPDISK 

me 125 

WORD PROCESSOR 


DATABASE 

GRF/21 

DVPEG 

me 137 

UT 1/63 

TESTDISK 

me 125 






GRF.22 

GRAFFIX DOS-WIN 

mc138 

UTI/64 

BEAGLE UTILITY PACKmc12S 

WPR/02 

FREEWORD 

me 103 

DBS'12 

GESTIONE DI BI8LIO 

me116 GRF/23 

ROCKFORD 

mc138 

UT 165 

DOSREDIR 

mc125 

WPR'05 

GALAXY 

me 104 

DBS 13 

RICETTARIO 

meli6 GRF 24 

SKYMAP 

mc140 

UTI66 

DOSMAX 1.7 

mc126 

WPR06 

EDITOR 

meno 

DBS 16 

LIBRARY WINDOWS 

mc150 GRF-25 

SKYVIEW 

mc140 

UT1.67 

THE LAST BYTE MEM 

mc126 

WPR‘07 

NOTEBOOK 

mcl 12 

DBS 18 

SEGRETARIA DIGIT 

me127 GRF 26 

ARREDO 30 

mc157 

UTI'68 

SPEEDKIT 

mcl26 

WPR08 

WORDY 

mena 

DBS. 19 

FILE EXPRESS 

mc127 GRF.27 

ETICHETTESCUSTOD 

mcl46 

UTI.69 

DISKDUPE 

me 128 

WPR 10 

BREEZE 

meno 

DBS/20 

CDAUDIO 

me 130 GRF28 

PCXDUMP 

mcl49 

UT170 

MASCHERA 

me 130 

WPR 11 

BOXER 

mc121 

DBS'21 

ALADIN 

mc131 GRF29 

FOTOEFT 

mc150 

UTI/71 

MIX 

mc130 

WPR 12 

FED 

mcl 24 

DBS 22 

PC GLOSSARY 

mc131 GRF,30 

MASK 

me 152 

UT1/72 

SONG 

mc130 

WPR’13 

BOOKLET 

me 136 

DBS 23 

REC GESTIONE DISC 

me 132 GRFGI 

LABEL LABORATORY 

mc153 

UTI/73 

ULTRA COMPR II 

mc143 

WPR/14 

SLEEK 

me 136 

DBS/24 

GESO 

me 136 GRF/32 

CREABAR 

mc153 

UTI/75 

DRAG&VIEW 

mc149 

WPR, 15 

AURORA EDITOR 

mcl 37 

DBS25 

FILATELIA DIGITALE 

me 136 GRF/33 

WARPOWER 

mc154 

UTI76 

DRAG6ZIP 

me 149 


OS/2 


DBS26 

AC CARD WINDOWS 

me 139 



UTI/77 

DUW 

mc149 



DBS/27 

LOG SAT 

mc151 MIDI 



UTI/78 

SPARTA 

me 149 




DBS/28 

ARCHIVIO SOFTECA 

mcl46 



UTI79 

DWM 

mc153 

OS2/01 

PROGRAM COMM 2 

mcl 55 

DBS29 

WDBASEC 

me 146 MSD/01 

IMPROVISE 

me 144 

UT! 80 

IDRAULICA 

me 158 

OS2 02 

FILE MANAGER/2 

me 155 

DBS/30 

SWATCHBASE 

me 146 MSD02 

MIXIT 

me 144 




OS203 

ZAP O COMM 

mcl 55 

DBS/31 

MYCAR 

me 145 MSD-03 

MUSIC SCULPTOR 

me 144 

VARIE 



OS2 04 

FILE COMMANDER 

mcl56 

D8S/32 

INFOTREE 

me 149 MSD/04 

THEDRUMS 

me 144 




OS2/05 

OS 2 COMMANDER 

mcl 56 

D8S/33 

SCUOLA 

me 148 MSD/05 

WINJAMMER 

mci44 

VAR 30 

BUDGET 

me 120 

OS2 06 

ZTREEBOLD 

mcl 56 

DBS/34 

AGENDE 

me 148 MSD06 

SYNCRO 

mc148 

VAR31 

MEMO MANAGER 

mc122 

OS207 

FILEJET 

mcl 56 

DBS/35 

GESTIONE FILM 

me 150 MSD07 

GESTIONE BASI 

mc157 

VAR 32 

MORSE 

me 122 

OS2'08 

CONFIG SYS 

me 157 

DBS/36 

GESTIONE C/C 

mcl51 



VAR 33 

MASKS 

me 123 

OS2/09 

PMVIEW 

mcl 57 

DBS/37 

GEST COMP SPORT 

mc151 SPREAPi 



VAR’34 

HRAM & VRAM'386 

me 123 

OS2/10 

TASKBAR 

mcl 57 

DBS'38 

PCDIET 

mc152 



VAR35 

MERCURY 

mc124 




DBS/39 

GEST QUESTIONARI 

me 152 SPD01 

AS EASY AS 

mc132 

VAR37 

MINIOOP LOGO 

me 125 




DBSMO 

GEST C/C POSTALI 

me 154 SP002 

EXPRESSCALC 

mc104 

VAR38 

TEORIA 

me 125 


AMIGA 


DBS. 41 

CATAL MICROFOSSILI mc154 SPD'04 

INSTACALC 

mc107 

VAR 39 

CALENDARIO PERS 

mc129 




DBS 42 

PROFES. SYSTEM GOLmcl 58 SPO 05 

SSHEET 

me 139 

VAR 40 

INTERPOLAZIONE 

me 130 

COMUNICAZIONE 


D8S/43 

SCUDETTO 

mci58 



VAR 41 

INTEGRITY MASTER 

mc13l 






UTILITY 



VAR'42 

THE RLE MANAGER 

mc131 

AMC005 NCOMM 

mcl 19 

EDUCATIVO 




VAR 43 

CHAMP 5.0 

mcl57 

AMC0 06 BMB 

mc121 



UTI/07 

LHARC 

mclOS 

VAR 44 

KIMIKO 

me 132 

AMCO/07 BBBBS 

me 125 

EDU/01 

ABC FUN KEYS 

mclOS UTL08 

ARJ 

mc132 

VAR 45 

FUNZ 2D 

mc132 

AMCO 08 TERMINUS 

mcl 36 

EDU/04 

GEOBASE 

mc109 UTI-09 

LZEXE 

mc105 

VAR/46 

CASAMIA FINANZE 

me 132 

AMCO/09 XPRESS READER 

me 149 

EDU'05 

CHIMICA 

me 122 UTI/10 

DIET 

mc105 

VAR'47 

DIALOG DESIGN 

mc133 

AMCO/10 FITTER 

mcl 52 

EDU/05 

GEOGRAFANDO 

mc157 UTI/11 

PKLITE 

mclOS 

VAR,48 

TABOO 

me 133 

AMCO 11 

PHONEBILL 

mcl 52 



UTI'12 

NEWSPACE 

melOS 

VAR 49 

BOOK-E 

mc133 

AMCO/12 VLT 

mc153 

GIOCO 


UTI28 

ORASCO 

mcl45 

VAR 50 

DOUBLÉ TAK E 

mc133 

AMCO 13 EASYLINK 

me 156 



UTI/30 

WINCOMMANDER 

meii2 

VAR 51 

ESPR 

mci34 

AMCO 14 WORLD WIDE BBS 

mcl 57 

GI072 

ADVENTURE CREAT 

mc131 UTL'32 

WINZIP 

mc112 

VAR 52 

MATH 

me 134 

AMCO 15 NEOLOGIC NETWORK 


GI073 

PALLOID 

mc134 LfTI/33 

MOUSE EDITOR 

mc113 

VAR 53 

LOGICA 

me 134 


SUITE 2.2 

mcl 58 

GIO/74 

VGAPOKER 

mc134 UTI/34 

DEPURA 

mc1l3 

VAR 54 

MIDI FILE PLAYER 

mcl34 




GI075 

BRISCOLA 

me 136 UTl/35 

DISK FATTER 

mc113 

VAR55 

TRUE TYPE FONT INS me135 

DATABASE 


GI076 

DC GAMES 

me 138 UTI/36 

POWER DOS 

mene 

VAR56 

FONT MONSTER 

mc135 




GIO/77 

SKYROADS 

me 138 UTI37 

SIM LIB 

meli 4 

VAR,57 

PROVIEW FOR WIN 

mcl 35 

AMDB/03 

ADA 

mcl 23 

GI0./78 

TETRA-X 

me 139 UT! 38 

UTILITY PC 

meli 4 

VAR '58 

WIZMANAGER 

mcl35 

AMDB'04 

RANDOMCHIVE 

mcl 23 

GI079 

SCOPA WINDOWS 

mcl41 UT 139 

DBOOK 1 0 

mc115 

VAR'59 

WINPIM 3D 

mcl 35 

AMDB05 

LE NAG 

mcl30 

GIO'80 

BATTLE TECH 

me 142 UTI/40 

SYSTEM COLOR SET 

mc116 

VAR 60 

RNDER PLUS 

mc136 

AMDB 06 

PHONEDIR 

me 138 

GIO'BI 

GIOCO MESTIERI 

mc150 UTI'42 

TWOTASKFORMAT 

me 130 

VAR 62 

TSXLITE 

me137 

AM DB 07 

AMIGADIARY 

mc140 

GI0/82 

SCOPONE-TRE SETTE mc152 UTL43 

FORMATQM 

mcll7 

VAR 63 

PC CONFIG 

mcl 37 

AMDB 08 

BANCABASE 3 

mcl 49 

GIO/83 

WOLF 3D EDITOR 

me 153 UT1'44 

COPYQM 

me 123 

VAR 64 

DUALMODEPLAYER 

mcl 37 

AMDB/0S 

COMICBASE 3 

me 149 

GIO'84 

SCALA 40 

me 154 UT 145 

TELEDISK 

mc117 

VAR 65 

ZIP R FOR OOS 

mc138 

AMDB 10 

ADDRESSASSIST 

mcl 54 

GIO'85 

TOMBOLA 

mc157 UTI46 

ANADISK 

mcl17 

VAR66 

Q.MARK PATENTE 

mcl 39 

AMDB 11 

AFILE 

mcl 54 

GIO/86 

DAMA DELUXE 

me 158 UT148 

GDIR 

mena 

VAR67 

TS-PANEL 

mcl 39 

AMDB72 

SCION 

mcl 55 


346 


MCmicrocomputer 158 - gennaio 1996 













CODICE 

TITOLO RIVISTA 

CODICE 

TITOLO RIVISTA 

CODICE 

TITOLO 

RIVISTA 

CODICE 

TITOLO 

RIVISTA 

AMDB 13 

BUO 

mcl57 

AMVR70 

MOVIEDAT ABASE 

mc141 

MIGL87 

JIGSAW 

mcl52 

MISK'09 

GRIMOIRE 

mc145 

AMDB 14 MCFILER 

mc158 

AMVR71 

QUICKFILE 

mc141 

MIGI 88 

SHODAN 

mc153 




AMDB 15 PDBASE 

mcl58 

AMVR'72 OUADRACOMP 

mci42 

MIGI 88 

FLIGHT MASTER 

mc154 

UTILITY 






AMVR73 PARM 

me 144 

MIG139 

CATCH THE BUG 

mcl55 




GIOCO 



AMVR’74 SCREENSELECT 

mcl44 

MIGI90 

MAC ATTAK 

mc155 

MIUT'58 

MACLIFE INSURANCE mc135 




AMVR75 TRANSPHON 

mcl46 

MIG191 

TACOPS DEMO 

me 156 

MIUT59 

BRIAN S SOUND TOOL mc138 

AMGI 12 

PACMAN 

mc 122 

AMVR'76 NEWICONS 

mc146 

MIGI92 

MANTRA 

mc157 

MIUTL60 

QUILL 

mc143 

AMGI T 3 

STRAIN 

me 127 

AMVR'77 BLOCKNOTES 

me 146 

MIGI93 

ONSLAUGHT 

me 158 

MIUTI62 

EQUALIN 

mc143 

AMGI14 

SOLITAIRESAMPLER 

me 136 

AMVR,78 GOLDED 

me 147 




MIUTI63 

DFDEOITOR 

mc143 

AMGI 15 

RUOTA D FORTUNA 

mc139 

AMVR'79 

PCDRV2AM 

me 147 

GRAFICA 


MIUTI64 

ORNIWELL 

me 144 

AMGI 16 

VCHESS 

mc140 

AMVR80 BUTTONMENU 

me 147 




MIUTI'65 

BBEDIT 

me 145 

AMGI'17 

GALAGA 

me 142 

AMVR81 

SOUNDMACHINE 

mcl46 

MIGR08 

PICTSHOW 

mcl39 

MIUTI/66 

HTML 

me 149 

AMGI/18 

LINES 

mct43 

AMVR,82 TP 

mc149 

MIGR 09 

IMAGE CATALOG 

mc144 

MIUTI'67 

KEY OUENCER 

me 150 

AMGI'19 

ZORK 

me 143 

AMVR'83 PROWIZARD 

mc149 

MIGR'10 

UNIX MPEG 

me 144 

MIUTI68 

ROBOFINDER 

me 150 

AMGI 20 

GRAVESPIN 

me 145 

AMVR84 

DELITRACKER 

mc153 

MIGR’11 

SLIDE PRESENTER 

me 145 

MIUTI'69 

FINDTEXT 

me 155 

AMGI'21 

COLONIAL CONO II 

mc146 

AMVR85 VIRUS CHECKER 

mc153 

MIGR'12 

TERRAINMAN 

mc145 

MIUTI'70 

CLICPAD 

me 155 

AMGI 22 

DEMON 

mc156 

AMVR 86 ROUTE PLANNER 

mc155 

MIGR'13 

MAC CONCEPT 

mc147 

MIUTI/71 

SYNK 

me 155 

AMGI 23 

FI GP ED 

mc157 

AMVR'87 

TINY METER 

mc156 

MIGR'14 

3DDOTS 

mc149 

MIUTI72 

HTML WEB WEAVER 

mc156 




AMVR 88 TYPING DEMON 

mc156 

MIGR'15 

GRAPHIC CONVER 

mc149 

MIUTV73 

RGBTOHEX 

me 156 

GRAFICA 






MIGR16 

EXILE 

mc150 

MIUTI74 

ENGLISH-ITALI AN 

mc157 





MACINTOSH 


MIGR 17 

BHE 

mc15l 

MIUT175 

INSTANT INIT 

me 158 

AMGR 10 GFXSCAN 

me 123 



MIGR 18 

CLIP2GIF 

melSI 




AMGR 1 11 

GIF VIEW 

mci24 




MIGR 19 

TRANSPARENCY 

melSI 

VARIE 



AMGR 12 FONTVIEWER 

mct25 

COMUNICAZIONE 


MIGR20 

HOT ICONS 

mc152 




AMGR 13 JCGRAPH 

me 126 




MIGR21 

MANDLE ACID 

mc152 

MIVR'62 

SOUND MACHINE 

me 139 

AMGR'14 LYAPUNOVIA 

me 127 

MICO,04 

VAL UE-FAX 

me 144 

MIGR 22 

VIRTUAL 

mc153 

MIVR'63 

SOUND MASTER 

me 139 

AMGR'15 ARMYMINER 

mc135 

MICO'05 

INTERSLIP 

me 146 

MIGR 23 

MERIDIANA 

mc154 

MIVR64 

CD CAT 

me 140 

AMGR’17 MULTIPLOT 

mc137 

MICO. 06 

NCSA MOSAIC 

me 146 

MIGR24 

SHAREDROW 

me 156 

MIVR65 

DART 

me 140 

AMGR'19 PC AL 

me 140 

MICO'07 

NETSCAPE MOSAIC 

me 146 




MIVR'66 

DEFAULT FOLDER 

mc140 

AMGR 20 SMART FRACTAL 

mc143 

MICO 08 

NETSCAPE HISTORY 

mcl53 

MIDI 



MIVR67 

DESKTOP TEXTURE 

III mcl40 

AMGR 21 IMAGESTUDIO 

me 148 

MICO 09 

SIMPLE CARD 

mc153 




MIVR68 

GREG’S BROWSER 

mc140 

AMGR22 MUI 

mc151 

MICO'tO 

WRAPPER 

me 153 

MIDI 01 

CYBERNETIC COMP 

mc141 

MIVR69 

KEYS' 

me 140 

AMGR'23 MAGICEYE 

mc152 

MICCHI 

WABBIT 

mc153 

MIDI 02 

FRET NAVIGATOR 

mc141 

MIVR'70 

ECLIPSE 

mc142 

AMGR 24 HTLM-HEAVEN 

mct52 

MICO 12 

BLACK NIGHT 

me 157 

MIDI 03 

MIDI MANAGER ACT 

mcl4l 

MIVR'71 

ECONOMICS&BUSIN 

me 142 

AMGR'25 TEXTURE STUDIO 

mc153 

MICO 13 

INTERNET CONFIG 

mc157 

MIDI 04 

MIDI PACKEN SEND ITmc141 

MIVR'72 

FINAL DRAFT 

me 142 

AMGR 26 TAPECOVER 

mc154 

MICO 14 

UUCD 

mc157 

MIDI 05 

MIDI KEYS 

mc141 

MIVR-73 

OSCILLOSCOPE 

mc142 

AMGR 27 ICON DELUXE 

mc154 

MICO 15 

MACWEB 

mc158 

MIDI 06 

MIDI RECORDER 

mcl41 

MIVR'74 

QUICKEDITOR 

mci42 

AMGR'28 FRAPHIX 

mc158 




MIDI 07 

MIDI SPLIT 

mc14l 

MIVR'75 

SPEEDOMETER 

me 142 




EDUCATIVO 


MIDI 08 

SYNTHESIZER 

mc145 

MIVR'76 

ZX SPECTRUM 

me 144 

SPREADSHEET 





MIDI 09 

SOUND EFFECT 

mc152 

MIVR77 

CHIRP 

me 144 




MIED'01 

KID PIX 

me107 

MIDI 10 

LITTLE PLAYER 

mc154 

MIVR'78 

WORDLISTMAKER 

mcl45 

AMSP'01 

SPREAD 

me 104 

MIED02 

NUMBER TALK 

mc107 

MIDI'11 

SPEKTRUM 

me 154 

MIVR'79 

CHIPMUNK BASIC 

mc147 

AMSP.02 

EQUATIONWRITER 

mellO 

MIED'03 

ALPHA TALK 

mc107 

MIDI'12 

ZAK 

mc158 

MIVR'80 

TIME TRACKER 

mc147 




MIED'04 

WONDER 

mc120 




MIVR/81 

VISION 3D 

mc147 

UTILITY 



MIED'05 

COLORING BOOK 

mc130 

SPREADSHEET 


MIVR/82 

CHESS CLOCK 

mc149 




MIED'06 

JUST FOR KIDS 

mcISO 




MIVR83 

OUIT IT 

me 149 

AM UT, 64 

EDITKEYS 

me 138 




MISP'01 

BIPLANE 

mel12 

MIVR84 

EXILE 

me 150 

AMUT'65 

MEGAD 

me 139 

GIOCO 






MIVR'85 

SOUNDMACHINE 

mc151 

AMUT.66 

MTOOL 

mc142 




SJACK 



MIVR86 

SYMBIONTS 

mc151 

AMUT'67 

SUPERDUPER 

mc142 

MIGI 78 

MARATHON CHEAT 

me 148 




MIVR87 

DESK TOP STRIP 

mc153 

AMUT68 

FILEX 

mcl43 

MIGI 79 

RUINS 

me 149 

MISK01 

FOOD 1 

meni 

MIVR'88 

FILE TYPE 

me 153 

AMUT69 

MISERPRINT 

mc143 

MIGI'80 

BEDlAM 

mcISO 

MISK 02 

BUSINESS 1 

meni 

MIVR'89 

SUPERLOCK 

me 153 

AMUT.70 

EOWORD 

me 144 

MIGI 81 

SOLITAIRE OF CHAMP mcISO 

MISK 03 

SOUND 1 

meni 

MIVR'90 

CATASTROFE 

mc154 

AMUT'71 

UUXT 

me 145 

MIGI 82 

SPIKED 

mcISO 

MISK 04 

CRIMINALS 

meni 

MIVR91 

AARON 

me 156 

AMUT'72 

CATEDIT 

mc145 

MIGI 83 

INFOTRON 

mc151 

MISK 05 

GIÀ SCRITTO 

mc122 

MIVR'92 

SNITCH 

mc156 

AMUT'73 

FILEX 

me 145 

MIGI 84 

SIM TOWER 

melSI 

MISK 06 

EX LIBRIS 

mcl27 

MIVR,93 

MAC ASTRO 

mc157 

AMUT74 

T DMAN S UTILS 

mcl47 

MIGI 85 

ERIC S SOLITAIRE 

mc152 

MISK07 

HYPERMIDI 

mc138 

MIVR94 

MPI ASTRO 

mc158 

AMUT/75 

AIBB 

mc148 

MIGI 86 

FANTASTIC VOYAGE 

mc152 

MISK 08 

PLAY MOD BUNDLE 

H1C142 

MIVR85 

FLOPPY CATALOG 

mc158 


AMUT/76 FILER 
AMUT/77 GUIDGEN 
AMUT/78 SIGNARC 
AMUT/79 LISTANALYZER 
AMUT/80 RO 
AMUT'81 ZSHELL 
AMUT/82 VINCI 
AMUT/83 TAX SCHEDULER 
AMUT/84 DISK SALV 
AMUT/B5 MIDNIGHT 


VARIE 

AMVR'46 

AMVR47 

AMVR4B 
AMVR 49 
AMVR'50 
AMVR'51 
AMVR'52 
AMVR,53 
AMVR 54 
AMVR 55 
AMVR'56 
AMVR.57 
AMVR'58 
AMVR'59 
AMVR 1 60 
AMVR'61 
AMVR/62 
AMVR 63 
AMVR’64 
AMVR65 
AMVR'66 
AMVR 67 
AMVR'66 
AMVR/69 


ARCALO 

EPU 

AMIGAWORLD 

DISKMATE 

GUIARC 

DISKSLAV 

UPCAT 

ARJAY 

REMINDER 

DT 

AZAP 

ASSISTANT 

W8PLUS 

BACKUP 

POWERCACHE 

AROACH 

ANTIRACISM 

DBB 

TDS 

DYNAMIC SKIES 

SOUNDEFFECT 

MUCHMORE 

AUTOMATION 

HPACK 


me 148 
mc150 
mcISO 
mc150 
mc151 
mc151 
mc155 
mc155 
mc157 
mc158 


mcl3l 
mc131 
mc13t 
mc131 
mc132 
me! 32 
me! 32 
mc132 
mc133 
mc133 
mc133 
mc133 

mc134 

mc134 

mc134 

mc!34 

mc135 

mc136 

mc137 

mc138 

mc139 

mc140 

mc141 

mc14i 


Compilare e spedire a: MCmicrocompuler 

Desidero acquisiate il software di seguito elencato al prezzo di L, 8.000 a titolo (ordine 
minimo: tre titoli). Per l'ordinazione inviare I imporro la mezzo asseqno , c7c o vaglia 
postale) alla: Technimedia srl. Via Carlo Perrier 9. 00157 Roma. 


dischetti da 


□ 3.5" 


Codici: 


Totale dischi CU x 8.000=Ure 


Nome e Cognome 


Indirizzo 


CAP/Città 


Telefono 


MCmicrocomputer non offre alcuna garanzia e non si assume alcuna responsabilità sugli 
eventuali danni diretti o indiretti derivanti dall'utilizzo del software distribuito 


MCmicrocomputer 158 - gennaio 1996 


347 



























PO S 0 F I W 


A R E 


OS/2 

Internet, 
ultima frontiera 

La «rete delle reti» sta sempre più prendendo piede, e cresce in continuazione anche 
in Italia il numero delle persone che vi si connette, contribuendo a formare il tanto 
auspicato «villaggio globale». Perciò, da questo mese cominciamo ad analizzare i 
migliori programmi SH/PD per OS/2 che ci consentono di sfruttare Internet nel modo 
più semplice e produttivo possibile. Iniziamo subito alla grande dedicando interamente 
la rubrica alla famosa Netsuite della Neologie, che per molti versi supera in potenza e 
flessibilità i programmi compresi nell'Internet Access Kit (IAK) del BonusPak 

a cura del Team OS/2 Italia 


Neologie Network Suite 2.2 

Genere: utility Internet 
File: nns21b zip (1100 Kbl 
Autore: Neologie Software Systems 
hl0ts*xih» ■l!'l I 

Reperibilità Internet: hobbes nmsu edu. 
/os2/network/tcpìp 

Reperibilità BBS: Runmri with thè Devil 1 F 1 - 
donet 2 331/205, Tel 0363/303567 24h/24> 
ed altre BBS 

Autore recensione: Alessandro Bonometr 
(bauno@mbox voi iti 

Il pacchetto comprende un FTP 
Client, un FTP Server, un NewsReader 
e un Gopher. tutti caratterizzati da una 
buona potenza e facilità d'uso (Toolbar, 
menu contestuali, supporto al «Drag & 
Drop»), In questo pezzo non ci occupe¬ 
remo. per motivi di spazio, del Gopher. 
programma per il quale rimandiamo il 
lettore ad un articolo successivo. 


Neologie FTP Client 

L'FTP («File Transfer Protocol») è il 
protocollo più utilizzato per trasferire file 
tra computer collegati a Internet. Un 
«Client FTP» è un programma che si 
collega ad un «server FTP» e preleva fi¬ 
le da esso. 

Quello compreso nella suite è proba¬ 
bilmente il miglior Client in modalità gra¬ 
fica per OS/2 Al suo avvio viene pre¬ 
sentato un pannello di controllo (concet¬ 
tualmente simile a quelli presenti negli 
altri programmi della suite) dal quale si 
può accedere alle opzioni del program¬ 
ma e gestire le connessioni vere e pro¬ 
prie. La configurazione è semplice e in¬ 
tuitiva, e spicca la possibilità di utilizzare 
un firewall (letteralmente «parete spar- 
tifuoco»), un particolare server che con¬ 
trolla il traffico tra la nostra rete ed il re¬ 
sto di Internet a scopo di sicurezza; se 
queste parole vi suonano arcane, signi¬ 
fica che non avete 
un firewall e pote¬ 
te lasciare bianca 
la seconda pagina. 

Dal pannello di 
controllo si accede 
anche a un como¬ 
do elenco di indi¬ 
rizzi, dal quale si 
attiveranno le con¬ 
nessioni vere e 
proprie; questo 
approccio, se da 
un lato è più tradi¬ 
zionale e meno 
orientato agli og¬ 
getti di quello te¬ 
nuta dall'FTP-PM 
del BonusPak (che 
prevede la creazio¬ 


ne di un oggetto FTP per ogni sito) 
dall'altro è senz'altro più sbrigativo e in¬ 
tuitivo. e verrà sicuramente apprezzato 
da chi non vuole perdersi tra i lussi (an¬ 
che in termini di memoria) della Work- 
place Shell. Con un semplice doppio 
click sul nome del sito desiderato si fa 
partire la finestra di connessione vera e 
propria, concettualmente divisa in due 
parti: «locai», locale (il nostro computer) 
e «remote», remoto, il computer a cui 
ci siamo collegati, entrambe le parti vi¬ 
sualizzano directory, file con dimensio¬ 
ne e data/ora, e hanno un menu conte¬ 
stuale, richiamabile con il tasto destro, 
che offre diverse opzioni: 

- ordinamento dell'elenco dei file per 
nome, tipo, data, con possibiltà di modi¬ 
ficarlo con un semplice click. 

- Gestione della «download list», pro¬ 
babilmente la caratteristica più eclatan¬ 
te del programma: si possono marcare 
liberamente dei file, anche in diverse di¬ 
rectory, e aggiungerli alla lista, per poi 
prelevarli tutti in una sola volta 

- La possibilità di muoversi in una 
qualsiasi directory del computer locale 
o remoto senza dover percorrere (o ri¬ 
percorrere) tutta la gerarchia. 

È inoltre possibile prelevare un file 
semplicemente selezionandolo e trasci¬ 
nandolo nella parte di finestra corrispon¬ 
dente al computer locale, o mandare un 
file in modo del tutto equivalente, o vi¬ 
sualizzare il contenuto di un file (in mo¬ 
do ASCII) facendo doppio click su di es¬ 
so. 

Altre caratteristiche interessanti del 
programma sono: 

- la visualizzazione del trasferimento 
sia con in Kbyte prelevati sia mediante 
una barra percentuale, e della velocità 
di trasferimento 



348 


MCmicrocomputer n. 158- gennaio 1996 













PD SOFTWARE 
OS/2 



- La possibilità di interrompere in un 
qualsiasi momento il download. Atten¬ 
zione che il menu «Abort» non ha alcun 
sottomenu, e termina il trasferimento 
senza chiedere ulteriore conferma! 

- La «connection console», una fine¬ 
stra in cui vengono visualizzati i mes¬ 
saggi e i comandi scambiati tra il client 
e il server, utilissima in moltissime oc¬ 
casioni ad esempio, si può riuscire a 
capire il motivo per cui non ci si riesce a 
collegare ad un sito o a leggere i mes¬ 
saggi che vengono visualizzati all'in¬ 
gresso di ogni directory, che spesso 
danno un'indicazione preziosa sul suo 
contenuto. 

- Il «Ring agam», che se attivato pro¬ 
va a collegarsi al sito finché non vi rie¬ 
sce (utile con i siti sovraffollati, che 
spesso negano il collegamento con la 
scusa che ci sono troppi utenti). 

Nel complesso un FTP client comodo 
e intuitivo, ma al tempo stesso potente 
e, in questa release. molto stabile. Se 
proprio gli si volessero trovare dei difet¬ 
ti, si potrebbe dire che da un lato la lista 
dei file non discrimina tra file e direc¬ 
tory, mentre sarebbe stato sicuramente 
piu comodo trovare tutte le directory ai 
primi posti nell’elenco o addirittura in 
una finestrella a parte, dall'altro il pro¬ 
gramma si fa rispedire il contenuto di 
una directory anche se ci siamo già stati 
durante la sessione, mentre altri client 
fanno un «caching» dei nomi dei file 
rendendone molto più veloce la visualiz¬ 
zazione 

Ma si tratta di mancanze minori, che 
senz'altro non minano la bontà del pro¬ 
gramma, consigliatissimo a quanti si ri¬ 
trovano spesso a fare FTP e vorrebbero 
qualcosa di migliore dell’FTP-PM del 
BonusPak, 


Neologie FTP Server 

Un server lo demone, nel gergo 
Unix) è il complentare di un client. 
quando un FTP client si collega al com¬ 
puter remoto e scorre le directory o 
preleva file sta utilizzando l'FTP server 
che è in esecuzione sull'altro computer. 
l'FTP Server compreso nella Suite di 
Neologie è semplice e intuitivo. L'auto¬ 
re di queste righe l'ha utilizzato spesso 
per scambiare file con amici (anche oc¬ 
casionali) incontrati in Internet, e l'ha 
trovato un metodo più rapido del classi¬ 
co "/dee send" di IRC, oltre che in ge¬ 
nere piu comodo e gestibile. Tutto ciò 
con uno svantaggio: attivare un FTP 
server sul proprio computer significa la¬ 
sciare che altre persone (potenzialmen¬ 
te sconosciute) gironzolino per i propri 
file, ed è quindi assolutamente neces¬ 
sario cautelarsi in vari modi: 

- limitando l’accesso con una o più 
parole d'ordine, preferibilmente facen¬ 
do in modo che la parola d'ordine identi¬ 
fichi in modo univoco l’utente; 

- impostando opportunamente i per¬ 
messi di scrittura/lettura a file e direc¬ 
tory. 

Diciamo subito che l'FTP Server della 
Neologie consente di sistemare tutto 
con estrema semplicità: è sufficiente 
creare un utente e assegnargli pass¬ 
word, permessi, e home directory (la di¬ 
rectory dove si troverà subito dopo il Io- 
gin), attivare il programma, ed in men 
che non si dica il nostro computer è un 
server ftp di Internet! 

Vediamo, categoria per categoria, le 
principali caratteristiche del programma: 

- Gestione utenti: il numero di con¬ 
nessioni è teoricamente limitato solo 
dalla memoria disponibile, ma è possibi¬ 


le, molto più realisticamente, impostare 
il numero massimo di connessioni (sia 
anonime che con password) e il periodo 
di inattività dopo il quale un utente vie¬ 
ne sganciato. 

Sono supportati gli utenti anonimi: un 
utente anonimo si collega dando come 
nome «anonymous» e come parola 
d'ordine il proprio indirizzo E-mail. Poi¬ 
ché una connessione del genere può 
far accedere chiunque, tradizionalmente 
l’utente anonimo ha permessi di sola 
lettura, salvo eventualmente in una di¬ 
rectory dove può piazzare eventuali 
upload. 

In un'apposita finestra, e in tempo 
reale, sono visualizzabili gli utenti con¬ 
nessi, nonché la directory dove si trova¬ 
no e i file prelevati e inviati; sempre da 
questa finestra è possibile troncare in 
qualsiasi momento la connessione di 
qualunque utente con il nostro server. 

Indispensabile e classica la possibilità 
di mandare «messaggi di connessione» 
all'utente ogni directory può contenere 
dir.msg, un normalissimo file di testo il 
cui contenuto viene mostrato all'utente 
quando vi entra 

- Logging: Il Neologie FTP Server 
possiede un'estensiva funzione di log¬ 
ging, che consente di tener traccia degli 
utenti collegati, e dei comandi e dei file 
scambiati tra server e client II logging è 
ampiamente configurabile in modo che 
venga memorizzato solo ciò che si desi¬ 
dera, oltreché esportabile (eventual¬ 
mente solo in alcune sue parti) per un 
successivo utilizzo all'interno di databa¬ 
se o programmi creati alla bisogna. 

- Drive e directory in stile Unix: fa¬ 
cendo partire il server con il parametro 
-unix, i drive verranno visti come /c, /d, 
/e, e cosi via, consentendo di evitare 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


349 










PD SOFTWARE 
OS/2 

spiacevoli incompatibilità con alcuni 
Client. 

- La presenza di un paio di program¬ 
mi a linea di comando che permettono 
J’uno di modificare rapidamente i per¬ 
messi di file e directory, l'altro di cam¬ 
biare la password degli utenti. 

Come si vede, una serie di caratteri¬ 
stiche che in teoria rendono l'FTP Ser¬ 
ver di Netsuite quasi equivalente a pro¬ 
grammi piu blasonati e utilizzati anche 
in ambito professionale, fermo restando 
che la sicurezza offerta da questo pro¬ 
gramma non è stata ancora intensiva¬ 
mente messa alla pfova, il che ne ha 
per ora limitato il suo uso ad un pubbli¬ 
co amatoriale avanzato. 

Purtroppo niente è perfetto, e anche 
l’FTP server ha i suoi difetti - a parte il 
sopracitato problema di affidabilità, si¬ 
curamente la stabilità in condizioni di 
forte stress si potrebbe migliorare; inol¬ 
tre giova segnalare un altro fastidioso, 
pur se lieve, impedimento, i permessi 
di file e directory vengono salvati negli 
attributi estesi delle relative directory, e 
controllati quando un utente cerca di ac¬ 
cedere alle stesse Ciò, se da un lato 
evita la creazione di un database di per¬ 
messi centralizzato che può divenire 
molto grande e quindi di difficile (e len¬ 
ta) consultazione da parte del program¬ 
ma, dall'altro ha un difetto: se l'operato¬ 
re vuole vedere i permessi di uno o più 
utenti deve richiedere la scansione di 
tutte le directory di tutti i dischi alla ri¬ 
cerca dei permessi, e ciò può rivelarsi 
lento per grandi dischi o frustrante per 
interventi occasionali. 

C'è da dire, tuttavia, che una volta 
che la scansione viene effettuata non 
occorrerà ripeterla sino al successivo 
rlavvio del programma; dalla pagina 
«Admmistration» del Notebook è poi 
possibile scegliere di limitare la scansio¬ 
ne solo ad alcuni drive. 

Nel complesso un programma inte¬ 
ressante, forse non molto utile ai piu 
ma non per questo meno apprezzabile, 
che in pochi minuti consente di configu¬ 
rare e mettere in moto un Server FTP a 
casa propria 

Neologie News 

Le News di Internet sono probabil¬ 
mente la più ampia e completa fonte di 
informazione su qualsiasi argomento 
esistente, sicuramente la più aggiorna¬ 
ta Basti pensare che i NewsGroup nel 
mondo sono quasi quindicimila, che 
trattano argomenti che spaziano in tutto 
lo scibile umano (arte, letteratura, infor¬ 
matica. divertimento, scienza) e che 
non di rado i maggiori esperti del ramo 
"perdono» parte del loro tempo scri¬ 
vendo nei NewsGroup. Neologie News 


è un lettore di News, un programma 
che consente seguire i NewsGroup di 
interesse sia leggendo i messaggi (che 
in ambito News vengono chiamati «arti¬ 
coli») sia scrivendoli. La sua organizza¬ 
zione è razionale e consistente, anche 
se qua e là (specialmente nella sezione 
della lettura off-line) si nota qualche ca¬ 
renza di progetto fastidiosa 

Dal classico (per le applicazioni Neo¬ 
logie) pannello di controllo possiamo ac¬ 
cedere alle vane finestre del program¬ 
ma. si parte dalla «Newsgroup List»; 
questa finestra contiene la gerarchia, 
ordinata alfabeticamente, dei News¬ 
Group presenti sul nostro server, even¬ 
tualmente con descrizione. Da qui pos¬ 
siamo «abbonarci» a un NewsGroup 
(subscribing), vale a dire segnalare al 
programma che intendiamo ricevere i 
messaggi che vi circolano Una volta 
scelte le aree di interesse, è il momen¬ 
to di spostarci nella finestra «Current 
subscriptions» qui vengono mostrati i 
NewsGroup scelti, seguiti dal numero 
dei messaggi non letti rispetto al nume¬ 
ro totale degli articoli; Neologie News 
dà la possibilità di ordinare tematica¬ 
mente i NewsGroup in libri («book»), in 
modo da mantenere ordinata e raziona¬ 
le la lista. Facendo doppio click su di un 
NewsGroup, viene aperta la finestra 
«News» e, dopo che il programma le ha 
prelevate dal server, si possono vedere 
le intestazioni degli articoli (la lista è am¬ 
piamente configurarle); molto ben ac¬ 
cetto il fatto che gli articoli siano ordina¬ 
ti per soggetto, e che più articoli ineren¬ 
ti allo stesso argomento siano raccolti 
nell’oramai classico libro. 

Da questo punto in poi si tratta solo 
di leggere gli articoli, tenendo presente 
che sono due le vie che si possono se¬ 
guire: lettura on-line o lettura off-line 
(naturalmente vi consiglio la seconda, a 
meno che vogliate arricchire la Tele¬ 
com). 

L'editor integrato, benché essenzia¬ 
le. ha tutto ciò che serve, compreso un 
simpatico menu «insert» dal quale si 
possono inserire automaticamente 
acronimi o «faccette» (tipo questa: :-D) 
utilizzatissimi in ambito di posta elettro¬ 
nica. Molto utile è poi la possibilità di 
importare un altro file, o di importare un 
file binario dopo averlo fatto passare 
per il processo di «uuencode» (un siste¬ 
ma che consente, fondamentalmente, 
di spedire via E-mail file contenenti ca¬ 
ratteri non stampabili) 

Purtroppo, se confrontato con altri 
programmi (ad esempio Free Agent per 
Windows) Neologie News è tutt'altro 
che intuitivo: è necessario aprire una ad 
una le finestre dei NewsGroup d'inte¬ 
resse, e selezionare off-line -> Load -> 
All, anche questo ripetuto per tutte le fi¬ 


nestre. A questo punto il programma 
comincerà a prelevare i messaggi e a 
salvarli su disco, in un formato molto 
semplice (in pratica ogni messaggio oc¬ 
cupa un file, il che significa che su parti¬ 
zioni FAT si ha un notevole slack spa¬ 
ce), ma in definitiva, anche se in modo 
un po' farraginoso, il tutto funziona e 
potremo leggere e rispondere in tran¬ 
quillità. Ovviamente non siamo obbligati 
a prelevare tutti t messaggi: se ne pos¬ 
sono selezionare (Highlight) solo alcuni 
e prelevare quelli. Insomma, si comin¬ 
cia a vedere un abbozzo di supporto off- 
Ime (questione molto sentita da chi se¬ 
gue i NewsGroup), ma senz'altro riman¬ 
gono aperti ampi spazi per miglioramen¬ 
ti che, ne siamo sicuri, non tarderanno 
ad arrivare, 

Sia utilizzando il lettore on-line che 
off-line è disponibile un buon supporto 
per l'«uudecodmg»: Neologie News 
supporta i file multipli (file che. per mo¬ 
tivi di lunghezza, sono contenuti in più 
messaggi), ma purtroppo questi vanno 
identificati e selezionati manualmente; 
altri concorrenti (il solito Free Agenti 
identificano, decodificano e assembla¬ 
no automaticamente i file suddivisi in 
più parti. 

Altre caratteristiche degne di nota 
del programma sono i filtri (la possibilità 
di eliminare un certo autore o un certo 
soggetto indesiderati dalla lista degli ar¬ 
ticoli), l'ampio ventaglio di opzioni di or¬ 
dinamento, la possibilità di mettere in 
automatico un'intestazione e una firma, 
la funzione di ricerca potente e configu- 
rabile, la segnalazione e l'aggiunta auto¬ 
matica alla lista dei nuovi NewsGroup. 

Un buon NewsReader dunque, facile 
da usare, intuitivo (anche se con qual¬ 
che lieve incocrenza), senz'altro quello 
che, in OS/2, ha il miglior rapporto po- 
tenza/facilità d'uso. Peccato per la sta- 
blità a tratti carente e la sezione off-line 
un poco primitiva. 

Valutazione 

Per finire, al solito, le questioni eco¬ 
nomiche: bella questa Netsuite. ma 
quanto costa? Non pochissimo: i pro¬ 
grammi sono registrabili singolarmente, 
e costano 20 dollari USA (l'uno) Gopher 
e News, 30 dollari a programma FTP 
Client e FTP server. Acquistando più 
programmi si ha uno sconto consisten¬ 
te, tanto che l'intera suite viene a costa¬ 
re 88 dollari. Non pochissimo, ripetia¬ 
mo, ma non dimentichiamoci che siamo 
di fronte alle migliori applicazioni per 
OS/2 PM del loro genere, e non è poco. 
Da segnalare la possibilità di registrarsi 
via posta elettronica, tramite carta di 
credito. 

«e 


350 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 



Tecnica, 

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concorsi, 

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professionisti ed amatori 
in cerca di gloria 

La Musica _ 

i CD più adatti all'auto 

L'Europa dell'Hi-Fi Car 


cronache dall'estero 


OH(:pA<.Nocimi 






P 1 SOFTWARE 


MS-DOS 


Un tronco per quanto stia in un fiume... 

... non sarà mai un coccodrillo. Il proverbio in lingua Bambarà, un idioma «trasversale» 
del centro dell'Africa, usato per usi commerciali, arriva giusto per esprimere un 
concetto. Con l'avvento dell'informatica e con la grande diffusione della 
programmazione, tutti, chi con maggiore chi con minore maestria, si sono messi a 

scrivere in digitale. 

Di problemi seri da risolvere con l'informatica però non ce ne sono poi molti, ed alla 
fine i prodotti che escono sono sempre più o meno gli stessi. Attenzione con ciò non 
sminuisco nulla, anzi quelli che vado a presentare sono belli e utili per il loro fine. 

Magari vincere al TotoGol o la noia di un pomeriggio giocando a dama 


di Paolo Ciardelli 


deluxe 



Copyright 1535 liy 

MIMMI fifeuf m 


Dama Deluxe 

- Nome archivio; DAMAD.ZIP 

- Compressione PKZIP 2 03g 
■ Tipo: gioco 

- Sistema Operativo: Ms-Dos 

Piccola prefazione per chi non cono¬ 
sce il gioco della dama. La dama italiana 
si gioca su una scacchiera di 64 caselle, 
32 bianche e 32 nere, disposta in ma¬ 
niera che la casella d'angolo alla destra 
di ogni giocatore sia nera. 

I due giocatori dispongono di 12 pe¬ 
dine a testa di due colori diversi (di soli¬ 
to il bianco e il nero, ma nel gioco sa¬ 
ranno il bianco e il rosso). 

II bianco inizia sempre per primo. 

Le pedine possono muoversi soltan¬ 
to sulle caselle nere della scacchiera. 
Ogni giocatore muoverà una pedina per 
volta. Sia le dame, sia le semplici pedi¬ 
ne si spostano diagonalmente di una 
casella alla volta, a meno che non man¬ 
gino, cioè catturino un pezzo avversario. 

Come detto, sia la pedina sia la dama 
possono spostarsi solo obliquamente e 
di una casella per volta ma, mentre la 
pedina può muoversi solo in avanti (cioè 
verso l'avversario), la dama può farlo in 
ogni direzione 

Una pedina diventa dama quando rie¬ 
sce a raggiungere il bordo della scac¬ 
chiera opposto a quello di partenza, 
cioè ad occupare una casella dell'ultima 
fila dello schieramento avversano. Una 
volta diventata dama una pedina ha il 
vantaggio non solo di potersi muovere 
sia in avanti che all'indietro, ma anche 
di non poter essere catturata se non da 
un'altra dama. Una dama viene contrad¬ 
distinta da due pedine contrapposte. 


Per catturare un pezzo avversano bi¬ 
sogna scavalcarlo, ovvero collocare la 
propria pedina alle spalle dell'altra. Ov¬ 
viamente questo sarà possibile solo se 
dietro alla pedina non ci sono altre pe¬ 
dine, o se la pedina non è accostata al 
bordo della scacchiera. Se una pedina 
o una dama ha l'occasione di prendere 
un pezzo avversario, deve farlo obbli¬ 
gatoriamente. Ogni volta che un pezzo 
viene catturato è tolto dalla scacchiera 
È consentito mangiare più pedine (o 
dame) in una sola volta. Questo quan¬ 
do, dopo aver catturato la prima pedi¬ 


na, il nostro pezzo si trova di fronte 
un'altra pedina in condizione di essere 
presa 

Trovandosi in condizione di poter 
scegliere, bisogna sempre catturare il 
pezzo di valore più alto o il maggior nu¬ 
mero di pezzi nemici. Quindi, potendo 
prendere o una pedina o una dama, si 
dovrà prendere la dama; fra una pedina 
e più pedine si opterà per quest'ultime 
Inoltre se si dovrà scegliere fra una sola 
dama e più pedine si prenderanno sem¬ 
pre le pedine. 

Anche l'ordine di presa va tenuto in 


352 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 
























PD SOFTWARE 
MS-DOS 


considerazione: se infatti ci troviamo di 
fronte all'alternativa di catturare una da¬ 
ma e una pedina da un lato o una pedi¬ 
na e una dama dall'altro, si deve sem¬ 
pre prendere la combinazione che inizia 
col pezzo di maggior valore. 

Infine, a parità delle altre condizioni, 


fra dama e pedina si prenderà sempre 
con la dama. 

La partita ha termine quando uno dei 
giocatori riesce a mangiare tutte le pe¬ 
dine dell'avversario o ad impedirgli qua¬ 
lunque mossa. 

La partita è considerata «patta» 


quando nessuno dei due avversari è in 
grado di chiudere o mangiare le pedine 
dell'altro 

Il programma che permette di simu¬ 
lare al computer tutto ciò è ben suppor¬ 
tato sia come grafica che come suoni... 
da provare! 


Idraulica 

- Nome archivio: IDRAULIC.ZIP 

- Compressione: PKZIP 2.03g 

- Autore Ing Vincenzo Cozzubbo 

- Tipo: utility 

- Sistema Operativo Ms-Windows 

Ecco un programma di utilità tecnica 
nel campo dell'idraulica applicata. 

Lo spazio occupato sull'hard disk da 
tutti i file dell'applicazione e di circa 2.5 
MB; alcune delle librerie di supporto 
probabilmente sono già presenti sul vo¬ 
stro sistema per cui lo spazio realmente 
occupato sarà minore. 

Funziona sotto Windows 3.1 e ver¬ 
sioni successive, e presenta le seguenti 
esigenze hardware: computer fornito di 
processore Intel 80486 o successivi, 
con almeno 4 Mbyte o più di memoria 
RAM. e mouse. 

L'ormai capillare uso dei personal 
computer nel campo dell'Ingegneria e 
dei relativi software sempre più com¬ 
pleti e complessi, se da un lato favori¬ 
sce enormemente la realizzazione e lo 
sviluppo di un progetto, spesso accade 
che crei invece dei problemi al momen¬ 
to del lancio dell'idea progettuale. 

Generalmente la fase iniziale di un la¬ 
voro, soprattutto nel campo idraulico, 
prevede una sene di piccoli calcoli, 
spesso di natura semplice ma di per sé 
noiosi, ripetitivi e facili da sbagliare. 
L'insieme di questi calcoli costituisce la 
base, il dimensionamento di massima, 
su cui viene poi sviluppato il progetto 
con l'ausilio di quei sistemi software più 
propriamente dedicati. 

Un esempio classico sono la proget¬ 
tazione di reti idrauliche o lo studio di 



fenomeni transitori che si manifestano 
in presenza di diversi regimi nelle con¬ 
dotte in pressione, e che richiedono in 
genere dei calcoli con formule non mol¬ 
to facili da applicare, soprattutto in mo¬ 
do ripetitivo com'è necessario fare. 

La necessità quindi di analizzare un 
grande numero di eventuali alternative 
in breve tempo, in cui variano solo alcu¬ 
ni parametri, creano delle perdite di 
tempo notevoli se fatte in modo ma¬ 
nuale; né d'altronde un professionista 
può mettersi a sviluppare delle piccole 
routine di calcolo per ogni particolare 


casistica che può incontrare nell'ambito 
del proprio lavoro. 

Da queste considerazioni ha preso il 
via lo sviluppo del presente programma, 
che è costituito dalla maggior parte delle 
formule e routine che si possono incon¬ 
trare nel campo dell’idraulica classica 

Proprio per la natura basilare delle 
parti che lo compongono, IDRAULICA è 
orientato ad utenti sia professionisti che 
a studenti d'ingegneria; anzi vista la na¬ 
tura fondamentalmente teorica del pro¬ 
gramma, esso si presenta di più facile 
utilizzo da parte di questi ultimi utenti. 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


353 

























































PO SOFTWARE 
MS-DOS 


Professional System Gol 

- Nome archivio: PSG.ZIP 
-Compressione: PKZIP2.03g 

- Autore: Matteo Arienti e Massimo Gandolfi 

- Tipo. utility 

- Sistema Operativo: Ms-Windows 

Professional System Gol è un poten¬ 
te e versatile programma progettato per 
l'elaborazione e lo sviluppo di sistemi 
TotoGol, che unisce efficacia, chiarezza 
e facilità di utilizzo, sfruttando appieno 
le possibilità e le potenzialità offerte 
daH'ambiente Microsoft Windows 
Per essere installato e lavorare corret¬ 
tamente Professional System Gol versio¬ 
ne Demo 1.2 necessita di almeno: 

- Microsoft Windows 3.1 o superiore. 

- Una scheda grafica VGA (di qualsiasi 
tipo) 

-1 1 Mbyte circa di spazio su disco rigi¬ 
do. 

Per installare correttamente Profes¬ 
sional System Gol utilizzare il program¬ 
ma di installazione presente sul dischet¬ 
to (Setup.Exe) lanciandolo da Windows 
attraverso la voce Esegui del menu File 
del Program Manager. Per informazioni 


maggiormente dettagliate sulla versio¬ 
ne completa di ProSysGol consultare la 
guida di ProSysGol Demo (PSGDe- 
mo.HIp) utilizzando il lettore di guide di 
Windows (WinHelp.Exe). 


Professional System Gol 10 è stato 
sviluppato con Borland Pascal 7 0 per 
Windows, ma se riuscirete a fare dei si¬ 
stemi vincenti lo dovrete soprattutto 
agli autori. 



Scudetto 

- Nome archivio: SCUDETTO ZIP 

- Compressione PKZIP 2.03g 
■ Autore: Gìum Roberto 

- Tipo, utility 

- Sistema Operativo: Ms-Windows 

«Scudetto» è un programma a carat¬ 
tere Shareware e costituisce un archi¬ 
vio del Campionato Italiano di Calcio di 
Serie A. In esso si possono reperire 
molte informazioni utili a tutti gli appas¬ 
sionati dello sport più seguito in Italia. 
La versione non registrata non è com¬ 
pleta, in quanto mancano alcuni dati in¬ 
teressanti come: 

- le rose deIJe squadre partecipanti ai 
campionati dal 1961 al 1991; 

- i risultati giornata per giornata dei 
campionati dal 1961 al 1991 ; 

- il bilancio degli incontri fra due squa¬ 
dre qualsiasi (è possibile vedere, a titolo 
dimostrativo, il bilancio relativo a Inter- 
Juventus. il cosiddetto «derby d'Italia»), 

Chi si registra, può ricevere, al modi¬ 
co prezzo di L. 30.000 (più L. 5.000 per 
le spese di spedizione), la versione del 
programma completa di tutti i dati Per 
registrarsi occorre inviare all'autore del 
programma la cifra di L 35,000 a mezzo 
vaglia postale, unita a un foglio conte¬ 
nente l'indirizzo preciso dell'utente che 
si vuole registrare e il nome del pro¬ 
gramma (in questo caso, «Scudetto») 


desiderato. Nel giro di pochi giorni, 
l'utente riceverà la versione completa 
del programma direttamente a casa sua. 
Registrandosi si avrà inoltre la possibilità 
di ricevere anche gli aggiornamenti che 
saranno disponibili alla fine dì ogni cam¬ 
pionato, pagando le sole spese di spedi¬ 


zione (le modalità per ricevere tali ag¬ 
giornamenti saranno esplicitate al mo¬ 
mento della registrazione). MS 


Paolo Ciardelli è raggiungibile tramite MC-link alla 
casella MC6015 e tramite Internet all'indirizzo 

L.— 


354 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 





























































c 

bene la musica, prima di qual¬ 
siasi acquisto ascolta da sem¬ 
pre una voce autorevole: quel¬ 
la di AUDIOreview. Dalle sue 
pagine ogni mese uno staff di 
veri esperti dà ai lettori, esi¬ 
genti o anche alle prime armi, 
ogni informazione e suggeri¬ 
mento per un ascolto miglio¬ 
re: chi la legge apprende ogni 
volta qualcosa di nuovo e im¬ 
portante. Prestando ascolto 
alle migliaia di prove, recen¬ 
sioni e notizie pubblicate in do¬ 
dici anni, centinaia di migliaia 
di lettori hanno imparato a 
orientarsi nel vasto mercato 
dell'alta fedeltà e della musica, 
scegliendo bene fra impianti 
hi-fi, home theater, dischi e 
CD. E consultando gli aggior¬ 
namenti costanti dei prezzi di 
tutti i componenti hi-fi ed home 
theater hanno potuto acqui¬ 
stare il meglio, in linea con i 
consigli di AUDIOreview, sen¬ 
za sbagliare mai. 


Icchniniedia 

Pagina dopo pagina, lo nostre passioni. 


... poi 

ho comprato 

AUDIOreview. 



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f D SOFTWARE 


MAC 


Mac 0$ sa IBM? 

La Apple ufficialmente smentisce, l'IBM dice di non essere interessata, ma intanto 
cominciano a spuntare alcuni PC, con processore PowerPC, dotati del sistema 
operativo Mac OS. In fondo che male ci sarebbe? Perché se gli utenti Amiga e quelli 
Atan possono godere di un emulatore Macintosh già da diversi anni, lo stesso non 
dovrebbe essere per chi usa un PC IBM? 

di Valter Di Dio 


Floppy Catalog 

Versione 2 0 
byAntome Makhlouf 
Applicazione - Freeware 
floppycat.hqx 

Di programmi del genere ne esistono 
a bizzeffe. 

Quello di poter catalogare il software 
presente nei dischetti è stato sempre 
un problema molto sentito. Forse è pro¬ 
prio per questo motivo che dall’alba dei 
computer sono esistiti programmi più o 
meno complessi il cui unico scopo era 
quello di tenere in ordine la massa di 
floppy che inevitabilmente sommerge 
qualsiasi possessore di Personal Com¬ 
puter. 

Questo programma ha di originale la 
visione del contenuto dei floppy in una 
forma grafica molto simile a quella del 
Finder, rendendo quindi molto più intui¬ 
tiva la consultazione dell'archivio. 

Altra cosa ovvia, ma non sempre 
scontata in prodotti simili, è la possibi¬ 
lità di catalogare anche cartucce remo- 
vibili, HD interni o esterni e CD-ROM. 
Attenzione in questi casi ad assegnare 


Floppy Catalogue 


0B 


Remove from Catalogue 


On-hn» h»lp « In tb* About box 


□ 

n 

□ 


Cartuccia G (5438 KB free) 
Cartuccia H (31160 KB free) 
Cartuccia J (78528 KB free) 
DISCO I (6416 KB free) 

CJ - Documenti 

ca -immagini 

HTML 
stack 
testi 


ca 

* 

ca 

> 

> 


Ca Articoli 
ca Personali 
■rr Ca Racconti 

0 Loop Temporale 
□ SCIOPERO 
0 ultima chance 
□ Grafica (7875 KB free) 

PI Immagini (1316 KB free) 

Ca Pici 
v Ca startup 

0 GostBuster 
0 yode 

t> CI Jpeg _ 


3 


all'applicazione 
una quantità di 
RAM molto supe¬ 
riore a quella con¬ 
sigliata. 

Floppy Cata¬ 
log. infatti, lavora 
con l'archivio inte¬ 
ramente in me¬ 
moria e se questa 
finisce non è più 
in grado di ag¬ 
giungere altri di¬ 
schi all'archivio. 

Unico difettuc- 
cio, se proprio 
vogliamo trovar¬ 
ne uno, è l'im¬ 
possibilità di as¬ 
segnare un'icona 
differente a flop¬ 
py, CD e Syquest 
ma per essere un 
prodotto freewa- 
re è già fin troppo 
curato. 


Instant Init 

Versione I 0.2 
by Wolf Technologies 
Applicazione - Shareware POS! 
instntinit.hqx 

Capita a tutti di dover formattare una 
grossa quantità di dischetti; magari per 


un back-up urgente o per trasferire un 
lavoro molto grosso E spesso in questi 
casi il tempo maggiore se ne va via pro¬ 
prio per la formattazione dei dischetti 
Normalmente ci vuole poco più di un 
minuto per formattare un dischetto, ma 
tra l'inserimento del floppy e la compila¬ 
zione dei dati di formattazione il tempo 


realisticamente calcolabile è di tre mi¬ 
nuti a disco Dieci dischetti da formatta¬ 
re portano via mezz'ora e contengono 
solo quindici Mega di dati. I formattatori 
veloci consentono di abbreviare il tem¬ 
po necessario con l'evitare di domanda¬ 
re ogni volta se si vuol formattare il di¬ 
sco, con che nome in quale formato, 


356 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 

















PD-SOFTWARE 

MAC 


eco. ecc. Il tempo complessivo si riduce 
alquanto, ma siamo sempre nell'ordine 
dei minuti. 

Instant Init invece riesce a formattare 
un dischetto in meno di 3 secondi 
(compreso il tempo di inserimento ed 
espulsione). 

Naturalmente c'è il trucco, nessun 
hardware potrebbe fare tanto! Il trucco 
è semplice: Instant Init non formatta il 
dischetto ma si limita a cancellare la 
FAI ed a pulire la directory. In pratica 
può lavorare solo su dischi che siano 
stati già formattati normalmente alme¬ 
no una volta; nel caso ci siano delle 
tracce difettose, queste verranno fuori 



solo al momento di scriverci sopra II 
fatto di non formattare dischi vergini 
non è un grosso handicap perché In- 
stant Init riconosce per buona anche la 
formattazione MS-DOS e dato che or¬ 
mai la maggior parte dei dischi vengono 
venduti già formattati per MS-DOS, è 
possibile usarlo quasi sempre. Natural¬ 
mente un disco MS-DOS viene comun¬ 
que formattato come Macintosh 
Tenendo ben presente questi limiti 
Instant Init è, comunque, un program¬ 
ma comodissimo per pulire al volo un 
disco da usare o per preparare rapida¬ 
mente delle piccole serie di dischi da 
back-up 


MacWeb 

Versione I 1.1 e 
by TradeWave Co. 

Applicazione - Freeware 
macwebl. 1. le.hqx 

Spesso capita di dover accedere al 
WWW da un computer con risorse limi¬ 
tate (poca RAM, processore lento, 
ecc.). 

In casi simili NetScape, il più diffuso 
programma per navigare il Web. si di¬ 
mostra estremamente schizzinoso: o 
non parte affatto o, se parte, si pianta 
all'improvviso dopo pochi minuti Una 
soluzione alternativa può essere rappre¬ 
sentata dall'uso di MacWeb. Si tratta di 
un navigatore molto essenziale, occupa 
poca memoria e non necessita di mac¬ 
chine particolarmente sofisticate. 
MacWeb infatti si appoggia pesante¬ 
mente sulle applicazioni esterne per 
qualsiasi cosa che non sia testo o im¬ 
magini GIF (anche le Jpeg necessitano 
di un apposito agente). Oltre a questa li¬ 


mitazione MacWeb non riconosce i co¬ 
mandi HTML 3 né. tantomeno, quelli 
proprietari di NetScape. Per questa ra¬ 


gione l'uso di MacWeb come visualizza¬ 
tore da accompagnare ad un editor 
HTML è vivamente sconsigliato: mentre 
è ottimo se, sop¬ 
primendo anche il 
caricamento delle 
immagini, viene 
usato come una 
specie di Lycos 
semigrafico per 
Mac In questa ve¬ 
ste MacWeb con¬ 
sente navigazioni 
agevoli e senza 
fronzoli per tutto il 
Web. Se tutto 
quello che si vuole 
è fare ricerche e 
leggere documen¬ 
ti, magari da un 
Macintosh portati¬ 
le con soli 4 Mega 
di RAM, MacWeb 
è il programma più 
adatto allo scopo 



MPj ASTRO 

Versione 1.3 
by Micropro/ect 
Applicazione - Shareware 125$) 
micropro/ect-103. hqx 

Non è possibile in questo poco spa¬ 
zio dare merito a tutte le funzioni di 


questo stupendo programma astrono¬ 
mico 

La schermata dei menu può già dare 
da sola l’idea delle possibilità di questa 
applicazione la cui quota shareware è 
assolutamente irrilevante rispetto al va¬ 
lore del prodotto (e al fatto che con la 
registrazione vengono mandati altri due 
dischetti con le immagini QuickTime e il 


catalogo esteso fino alle magnitudini 7 
ed 8). 

Provo ad elencare i punti salienti, ben 
sapendo che me ne sfuggirà sicura¬ 
mente qualcuno e che, non essendo io 
un astrofilo, ci saranno opzioni magari 
utilissime ma il cui valore a me sfuggirà 
(ad esempio le date possono essere im¬ 
messe secondo il calendario Giuliano, 


MCmicrocomputer n, 158 - gennaio 1996 


357 































PD-SOFTWARE 

MAC 


„ file tdlt Setup Oltettlon Sky Ulem Idenlify Chartt 



1«:«3 X 


■Q. 


Zentth 


Hortzon 


Magmi udea 
« S 4 I 2 I 0 -I 


M.4 0» 1995 
22:01 


Mira 

B/r 600al Cai 
Maiala* 5.04 
Spac lyp* H7III 
HO 14306 
5*0: 129025 
RA 2kl9a20.7a 
OCC -2*50-39- 
Nan Varlakla 


v-nn Detlinnlion 
Curaor Posltion 

✓ Et llptlc 

✓ Celestial Equator 

✓ Conitellatlons 
Conat. Boundariea 

-'Pianeta 
Planel Palh 
Star Namea 
Magnitudo Limit 
Meaaler Obietta 
N6C Objecta 
Cuatom Objecta 

✓ Mllky Ulay 
Umbra/Penumbra 


*R I Setup... KD 
*1) | | lilorld Cltlea » 

»i pniiiEiinai 

S; Il MoonSizel.5 
MI I Optiona.. 

*1 | | Site H orlzon— 

* l I prmi 



Edit Cuatom... 


flnd Conatellation 


f Ind PIóihM ► 


Flnd Deep Sky 
Flnd tuatom 
flnd Star 


I al 22.5° 

Eye al 67.5“ 
Eye at Zenlth 


rido 

*Z 

Cui 

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Copy 

KC 

Polle 

• 0 

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5“ uilde 

*5 

15“ laide 

*4 

30“ uilde 

MS 

45” uiide 

M6 

60° uilde 

*? 

90” laide 

*B 

✓ 120“ uilde 

se 9 

180° laide 


Night Ulslon 

seo 

Slupe IMeia 

• a 

35mm Photo 

► 

Blnocular 

► 

Vleui Rnqle 

► 


Solar Syalem 
Solai Syalem 
Jupilers Moont 
Saturo i Rlnga 

Tratk tunor Eclipae 
Iratk Solor Eclipte 

f alenilo! «8 

Tuiinkle Sky 


Symbola 
Speclral Typea 
Meteor Showera 
Oate / Times 
Rise /Set 

Uleui Bar m 

Photo List ► 

— 


so che la cosa è utile agli astronomi, ma 
non chiedetemi perché). 

Il display di MPj Astro presenta il cie¬ 
lo visto da qualsiasi punto della Terra 
(piu un divertente Monte Piton sulla lu¬ 
na) in qualsiasi ora del giorno e della 
notte a partire dal 2000 avanti Cristo e 
per i prossimi 4000 anni. Il display tenta 
di emulare al massimo la visione, non 
solo ad occhio nudo, ma anche con al¬ 
cuni dei principali strumenti ottici (bino¬ 
coli compresi) o attraverso i più diffusi 
obiettivi fotografici. Oltre alle stelle nu¬ 
de e crude cosi come le vediamo ad oc¬ 
chio, è possibile avere una quantità in¬ 
credibile di informazioni aggiuntive. Si 
va dalle coordinate ai nomi delle stelle, 
dalle costellazioni (volendo con i loro 
confini) alla Via Lattea, dai pianeti agli 
ammassi stellari, dall'eclittica ai pianeti. 
Si può addirittura disegnare il proprio 
orizzonte in modo da determinare il mo¬ 
mento esatto in cui un oggetto sorge o 
tramonta dal proprio punto di osserva¬ 
zione. 

La magnitudine degli oggetti da vi¬ 
sualizzare è selezionabile a piacere, ed 
esiste anche una speciale funzione che 
simula i disturbi atmosferici in modo da 
rendere verosimile al massimo la rap¬ 
presentazione grafica con quello che 
poi effettivamente si vede in cielo. Pic¬ 
cando su un oggetto si ottiene la sua 
descrizione, mentre cliccando in un po¬ 
sto libero si passa in modalità "trasci¬ 
na" con cui è possibile spostare a mano 
il punto di vista (la data e l'ora seguono 
di conseguenza). Per chi usa un tele¬ 
scopio il programma permette di girare 
la mappa e di attivare degli speciali co¬ 
lori (nero/arancio) utili per non disturba¬ 
re la visione notturna. È ovviamente 
possibile far "girare" la rappresentazio¬ 
ne in tempo reale, cosi da poter seguire 
sullo schermo l'evoluzione della volta 
celeste. 

Affinché possa lavorare correttamen¬ 
te, MPj Astro necessita di un accurato 
settaggio, soprattutto per quanto riguar¬ 
da la data, l'ora e la località. Per 
quest'ultima il programma conosce già 
una lista di città, ma per l'Italia c'è solo 
Roma. 


È facile comunque aggiungere altre 
località alla lista. Oltre alle località è pos¬ 
sibile aggiungere anche dei propri og¬ 
getti stellari, un'apposita lista può con¬ 


tenere fino a 500 oggetti "custom" che 
possono anche essere stampati separa¬ 
tamente dal resto della mappa. 

Oltre a tutto questo il programma 
consente anche alcuni "giochini” utili o 
divertenti. Tra le cose utili c'è senza 
dubbio la rappresentazione del sistema 
solare nella sua interezza, quella degli 
anelli di Saturno, quella dei satelliti di 
Giove, le eclissi di Luna e di Sole e il 
passaggio degli sciami meteorici. Tra le 
cose futili (ma non inutili) un divertente 
Quiz sui principali argomenti astronomi¬ 
ci. Per una persona anche minimamen¬ 
te interessata sono quiz banali, ma ma¬ 
gari possono essere utili per avvicinare 
un bambino a questo interessante mon¬ 
do. 

MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


Dove reperire i programmi 

Tutti i file presentati su queste pagine provengono o dai lettori o dalla rete Internet; ol¬ 
tre che ad essere ordinabili su dischetto sono reperibili, per chi vi è abbonato, anche at¬ 
traverso la BBS di MC-link. 

I siti Internet principali in cui trovare software per il Macintosh sono "sumex- 
aim.stanford.edu" e "mac.archive.umich.edu". Al loro posto è preferibile utilizzare siti 
più vicini come ad esempio ” ftp.nic.surfnet.nl". Da MC-link, utilizzando Archie con il no¬ 
me indicato nell'articolo, è possibile trovare anche altri siti o le versioni più aggiornate 
dei programmi. 


358 









































PD-SOFTWARE 

MAC 


|iZak 


liZak Preferente» 


Versione 14 
by Remder Verande 
Applicazione - Shareware ISI 
muzak.hqx 

Capita abbastanza di frequente di im¬ 
battersi in file Midi che non si sa poi co¬ 
me ascoltare Ovviamente il modo mi¬ 
gliore sarebbe quello di avere un'inter¬ 
faccia Midi ed una tastiera o un espan¬ 
der collegato. Guardando bene però 
nella cartella sistema si dovrebbe trova¬ 
re, insieme ai file di QuickTime un do¬ 
cumento denominato Musical Instru¬ 
ments Se lo si ha è possibile eseguire i 
file Midi utilizzando QuickTime. Si può 
fare attraverso il MoviePlayer ma in 
questo caso il file va convertito in filma¬ 
to QT yZak Invece permette di suonare 
i file Midi senza alcun accessorio, senza 
conversioni e in background. Può ese¬ 
guire un'intera lista di file semplicemen¬ 
te trascinando la cartella che li contiene 
sopra la sua icona. yZak si creerà allora 
una propria coda ed eseguirà (ovvia- 


|xZak , 


At startup: 

After playing a file: 

® Show preferencet 

□ Requeue it 

O Hide pZak 

I~1 Don’t quit 

O Neither 

□ Shuttle 

Volume: | Normal ▼ | 

# File» waiting in queue: 

0 

Playing: 

Cancel current 

| | Empty queue | 




mente con le limitazioni dell'hardware 
disponibile) tutti i file Midi trovati nella 
cartella. 


Utilissimo infine come agente per i 
navigatori Web da assegnare a tutti i fi¬ 
le con suffisso MID. 


Onslaught 

Versione demo 
by Frontal Assaultware 
Applicazione - Demo 
onslaught-demo. hqx 


Il nome della ditta che lo produce do¬ 
vrebbe già dire tutto sulle finalità di que¬ 
sto gioco. Si tratta di una simulazione di 
guerra molto ben studiata e molto det¬ 
tagliata per quanto riguarda sia la parte 



"manovre sul campo” sia per quella 
economica. Si gioca in due sia su uno 
stesso Mac sia in rete. La simulazione è 
ambientata nel 1950 (quindi con armi 
moderne ma tradizionali) ed è particolar¬ 
mente curata la fase ambientazione, 
per cui non è detto che l'armata più 
grossa vinca necessariamente: la vitto¬ 
ria dipende anche da tanti altri fattori 
come il tipo di terreno, la preparazione 
delle truppe, il dispiegamento e il clima. 

Il gioco si divide in tre fasi, la prima 
"Buìld" consiste nel posizionare le pro¬ 
prie forze e nel definire alcuni parametri 
di gioco. Fatto questo si passa alla fase 
"Order" in cui vengono impartiti gli or¬ 
dini di movimento alle proprie truppe. 
La terza fase "Resolution" è quella in 
cui il computer esegue effettivamente 
la simulazione con le varie fasi della bat¬ 
taglia. 

Queste tre fasi di gioco si susseguo¬ 
no ripetutamente fino alla vittoria di uno 
dei due contendenti. 

La versione demo è limitata a 12 fasi 
di gioco, senza possibilità di salvare, 
senza il parlato e con l’impossibilità di 
giocare in rete mista 68000-PPC 

Kg 


Valter Di Dio è raggiungibile tramite MC-lmk alla ca¬ 
sella MC0008 e tramite Internet all'indirizzo 

Mnnnnnfflnònni 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


359 




















































P D $ 0 f I W A fi E 


AMIGA 

Bentornati, italiani 

Vanno e vengono, a volte scompaiono per lunghi periodi, ma poi si rifanno vivi. 
Sono gli italiani, con la loro produzione shareware che gira su Internet o che ci viene 
inviata direttamente in redazione. Oltre ai soliti programmi di Totocalcio si intravedono 
programmi degni di nota, come quelli citati questo mese, che ben figurano in 
confronto agli omologhi stranieri. La confezione del programma è sempre più curata, 
va da un'etichetta stampata per il dischetto a chiare istruzioni di installazione, con 
esempi e figure esplicative. Non guasta un tocco di internazionalità, con la 
localizzazione del programma in altre lingue, necessaria se si vuole che il proprio 
software varchi i confini nazionali. 


di Enrico M. Ferrari 


Fraphix 

Tipo di programma, shareware Ln 35 000 
Aurore Francesco de Napoli 

È un gran bel programma di grafica, 
quello che ci arriva dalla provincia di Ba¬ 
ri, la storia della sua creazione sa un po' 
di fumettone: il programmatore si dilet¬ 
tava in animazioni che vendeva a foto¬ 
grafi della sua città, finché non si accor¬ 
se che gli strumenti che aveva a dispo¬ 
sizione non lo soddisfacevano piena¬ 
mente. 

È nato cosi Fraphix, che consente di 
manipolare le immagini, ed i singoli fo¬ 
togrammi, per produrre un brevissimo 
tempo delle sequenze animate di gran¬ 
de effetto. Il programma accetta imma¬ 
gini in IFF e sequenze animate in IFF 
ANIM5, escludendo le immagini HAM 
Il programma è compatibile con il chi- 
pset AGA, ma non supporta le modalità 
colore di questo a causa di una mancan¬ 
za del linguaggio AMOSpro, nel quale è 
stato sviluppato Fraphix. 

L'autore si riserva la possibilità di am¬ 
pliare le potenzialità del programma se 
riscontrerà un certo successo nella di¬ 
stribuzione shareware del programma 

Il programma ha un layout grafico 
molto curato, si sviluppa in una serie di 
cartelle con linguette selezionabili, mol¬ 
to Windows-style. ed è stato ottimizza¬ 
to per lavorare con macchine non parti¬ 
colarmente espanse. 

Le sequenze animate non vengono 
memorizzate in memoria, ma su apposi¬ 
to device logico, addirittura il tutto può 
essere gestito su floppy, ma natural¬ 
mente in questo caso sarà possibile im¬ 
magazzinare solo pochi fotogrammi. 

Sono molto potenti le funzioni di edi¬ 


ting delle immagini e delle sequenze 
animate: per queste è stato anche pre¬ 
disposto un gadget di inversione, che 
consente di invertire l'ordine dell’anima¬ 
zione, cosa spesso utile e da attuare 
normalmente con ripetitivi passaggi 

Fra i gadget di animazione citiamo 
ONDEGGIA, che consente l'ondeggia¬ 
mento orizzontale o verticale dell'imma- 
gine. e PIXELLIZZAZIONE. per dare l’ef¬ 
fetto mosaico all'immagine. Le sequen¬ 
ze sono editabili per tipo, durata ed 
eventuale loop. 

Molto belli gli altri effetti che simula¬ 


no le onde concentriche, come di un 
sasso nell'acqua, o lo «strappo» vertica¬ 
le dell'immagine. Altri gadget possono 
fornire effetti di implosione, «collasso» 
o «cola», utili per passare da una se¬ 
quenza all'altra. 

Sono davvero tanti e non tutti citabili 
gli effetti messi a disposizione, alcuni 
non sono presenti neanche nei softwa¬ 
re commerciali di modellazione 2D e 
3D, comunque sono tutti abbastanza 
noti ed intuitivi, come «bassorilievo» o 
«toni» per cambiare tonalità alle imma¬ 
gini. 



360 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 




PD-SOFTWARE 

AMIGA 



tir/) 
Fi lei jHD.tool* 


Date: |Satur<Uy. B3-Jul-93 (liiì^T 


sm» 

VVVitten Ih) V.C 


Coment: |w NO rnwgHT w 
Read disili ~ Belate | fagaee 


Ride 


Unp«ct | List 1 


Stored disisi 2 
Stored files: 15 
Selected Oevi OHI: 


Datati le sta 



MCFiler 

Tipo di programma PD 

Autore: Roberto Bizzarri 

Come descritto nella accurata docu¬ 
mentazione bilingue, «MCFiler è un pro¬ 
gramma ideato per catalogare ed archi¬ 
viare files su floppy disk, ma può benis¬ 
simo essere usato anche per files che 
risiedono su hard disk o altro dispositivo 
logico e/o fisico». 

In pratica è una comodissima utility 
che permette di fare ordine tra il mare 
di file che solitamente ci si ritrova sui di¬ 
schetti e sugli hard disk, vengono an¬ 
che messe a disposizione funzioni che 
consentono di rintracciare velocemente 
un file, visionare o scompattare il conte¬ 
nuto di un archivio, rinominare o cancel¬ 
lare un file, ecc. 

Sono state anche incluse, nell'ultima 
versione, dei gadget FU DISK e SIN¬ 
GLE FU che facilitano l'archiviazione su 
dischetto. 

Prima di iniziare a catalogare i di¬ 
schetti è consigliabile settare tutte le 
preference del programma secondo il 
profilo dell’utente, i settaggi vengono 
salvati assieme al file di dati. 

Generalmente le opzioni di cataloga¬ 
zione vengono effettuate in automatico: 
se è settato l'Autoread del disco ad 
ogni inserimento di disco verranno letti 
ed elencati i file di quel disco, o del de- 
vice precedentemente selezionato 

È possibile cliccare su ogni file in mo¬ 
do da visualizzarne i dati cronologici e 
gli eventuali commenti si può decidere 
se tenere o no un tale file nella lista. 


senza cancellarlo fisicamente dal di¬ 
schetto. e si possono visualizzare gli ar¬ 
chivi cliccandoci sopra. 

Un apposito gadget DISK segnala 
l'appartenenza del file al tale disco e la 
sua percentuale di riempimento. 

I filtri ed i criteri di visualizzazione so¬ 
no molto potenti, si possono infatti vi¬ 
sualizzare i file in base ad una stringa o 
alla loro tipologia: in questa fase sono 
messe a disposizione dell'utente molte 
hot-key per velocizzare il lavoro. 

Le funzioni Fit Disk e Single Fit già 
menzionate aiutano drasticamente a ri¬ 
sparmiare spazio nel salvataggio degli 
archivi, è infatti possibile far fare al pro¬ 


gramma i calcoli necessari per vedere 
quali sono le combinazioni migliori dei 
file di dati in modo da riempire sempre 
al massimo i dischetti dove depositere¬ 
mo i dati. 

Fit Disk suggerisce addirittura dove 
inserire un tale file dati in base a quanto 
rimane di libero sui singoli dischi già 
memorizzati. 

Il programma è velocissimo nella ca¬ 
talogazione e nella ricerca, essendo poi 
completamente gratuito è sicuramente 
una utility da non perdere. 

Potete ringraziare l'autore all'indirizzo 
Internet Roberto Bizzarri® p31 f901 
n332.z2.Fidonet.Org. 


PDBase 

Tipo di programma PD 

Autore: Jerome Souiguieres 

E tanto per non fare paragoni mettia¬ 
mo subito a confronto il precedente 
programma italiano con PDBase, nato, 
per espressa ammissione dell'autore, 
per catalogare le migliaia di file scaricati 
via modem. 

Si tratta di un programma legger¬ 
mente diverso, quindi, ma che rientra 
sempre nella sfera dei catalogatori di fi¬ 
le, per i maniaci dell'ordine. 

I file possono essere catalogati per 
classi differenziate, ognuno con un suo 
commento, l'aggiornamento è estrema- 
mente facile e soprattutto il programma 
è fortemente orientato alla automatizza¬ 
zione di tutte le procedure. 

Una volta lanciato, il programma si 



MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


361 


















































PD-SOFTWARE 

AMIGA 


presenta con una finestra ed un gadget 
ciclico dove effettuare le due essenziali 
operazioni editing di un archivio e ricer¬ 
ca dei file in esso. 

Per creare il proprio database ci sono 
tre passi fondamentali: creazione delle 
categorie, creazione dei programmi, ag¬ 
giornamento di questi ultimi. 

La creazione dei programmi è natu¬ 
ralmente la parte principale del lavoro' 
si va innanzitutto nella categoria di pro¬ 
gramma desiderata e quindi si preme il 
gadget ADD PROGRAM 

A questo punto basta riempire i cam¬ 


pi relativi alle descrizione del program¬ 
ma ed il gioco è fatto. Per ogni pro¬ 
gramma è possibile specificare diverse 
tipologie, e dove questo verrà archivia¬ 
to. Il bello della faccenda è che il tutto è 
compatibile con eventuali archivi già fat¬ 
ti o tentati, in base alla lista dei trucchi 
che è inclusa nella documentazione ba¬ 
sta avere a portata di mano la lista già 
archiviata per crearne un'altra PDBase- 
compatibile 

Inclusi nel pacchetto vengono forniti 
alcuni comodi comandi CLI che aiutano 
a creare archivi per chi ha familiarità con 


i file scaricati da Internet Aminet2PDB 
è un comando che permette di creare 
un albero Ammet per PDBase partendo 
dal file standard INDEX solitamente rin¬ 
tracciabile su Aminet 

ConvBase converte i database delle 
vecchie versioni di PDBase in quelli 
compatibili con l'ultima, mentre PDB- 
Search è una utility CU che permette la 
ricerca di un programma nel database 
senza dover caricare PDBase 

L'autore può essere raggiunto all'in- 
dirizzo Internet jerome.souquieres 
laiamses tdn orni 


1SI 

1®. 


£fl 


: VmgTotei» Prclerences 




G| MKWm« 


0199-1 Imagine Sodare. Ine 


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Speed 


Screen Mode _ j 



Eriorily 

Q 


Mouse Blanker 
Time |o | Leys [F^ 


Auto |IARF| 


T ogglc |RAft FIO 


PFClHIgh Re» 
P£t_:H>gh R*t L»ced 
Re* 

PPLzLow R*t L^ced 


: H i gh Pe* L»ced 


Iesi | Ed» or | Guide | Save | Use | Canee 


Save | 
Cancel I 


C«~»l I 


Midnight 

Tipo di programma shareware 15$ 

Autore tmagine Software Ine 

Che ne direste se durante le pause di 
lavoro al vostro Amiga si annerisse lo 
schermo e cominciassero ad apparire, 
lenti ma inesorabili, dei cessi volanti? 

È naturalmente entrato in funzione 
uno screenblanker, che sul modello de¬ 
gli ultranoti tostapane volanti vi fa ritro¬ 
vare delle graziose toilette che svolazza¬ 
no sullo schermo neio. 

Midnight e una completa centrale 
operativa per gestire i salvaschermo e 
le utility dei blanking del mouse. Sup¬ 
porta tutti i tipi di schermo ed il chipset 
AGA, ha le finestre font-sensitive, sfrut¬ 
ta al massimo le capacità degli ultimi si¬ 
stemi operativi disponibili e fornisce in 
modo semplice e chiaro una lista degli 
screenblanker immediatamente selezio¬ 
nabili 

Oltre alle già menzionate tazze volan¬ 
ti ci sono un'altra decina di salvascher¬ 
mo selezionabili, dal classico Fuochi 
d'artificio al meno noto Breadth, defini¬ 
to come «semplicemente strano». 

Inoltre viene messa a disposizione 
dell'utente una comoda feature di bloc¬ 
co del sistema, grazie ad un requester 
che chiede userid e password impeden¬ 


do di andare avanti a farsi gli affari al¬ 
trui. L'uso è quanto mai intuitivo e ben 
si capisce dalla foto: si può selezionare 
lo screenblanker voluto da una lista di 
quelli a disposizione, se ne può fare un 
test immediato, settare la frequenza di 
attivazione e quanto affollato sarà il no¬ 
stro schermo. 

Ogni salvaschermo ha una serie di 
opzioni di editing selezionabili, diverse 


per ogni schermo: è per esempio sele¬ 
zionabile la priorità da dare al program¬ 
ma, oppure il modulo sonoro da asso¬ 
ciare in modo che entri in esecuzione 
quando il salvaschermo si attiva. 

Due parole sul modulo Alock, che 
blocca il sistema dietro determinate 
condizioni: può essere usato come mo¬ 
dulo stand-alone o fatto partire come 
salvaschermo. 

Alock disattiva lo scorrimento delle fi¬ 
nestre, le hot-key e quanto altro serva 
ad entrare nel sistema: naturalmente 
nessuno vi salverà da un boot effettua¬ 
to da floppy, però è già una garanzia 
che a computer accesso nessuno sia 
venuto a ficcanasare. 

Tutto qui. una utility che può sempre 
far comodo avere e per far dire, comun¬ 
que, che «anche Amiga lo fa» 

«e 


Enrico Maria Ferrari è raggiungibile su MC-link 
all'indirizzo MC00I2 oppure via Internet all'indirizzo 
E FERRARH8MCLINK IT 

MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


Dove reperire i programmi 

I programmi citati In questo articolo possono essere prelevati su MC-link e su Internet 
presso i siti Aminet e loro mirror: il piu famoso è WUARCHIVE.WUSTL.EDU. Per tutti i 
file è indicata la directory seguente Aminet, che è sempre /pub/aminet 


File 

Midnight208a.lha 

PDBase12a.lha 


Directory 

util/blank 

biz/dbase 


362 











































Il PD-software dei lettori di 



Lo spazio tradizionalmente dedicato al software dei lettori 
e quello occupato dal PD-software sono stati unificati. 

b queste pagine parleremo di programmi di Pubblico Do¬ 
minio (FreeWare o Shareware) disponibili in Italia attraver¬ 
so i vari canali PD. Tutti i programmi presentati saranno 
reperibili anche attraverso il canale MCmicrocomputer, sia 
su supporto magnetico sia su MC-Link. 

Saranno recensiti sia programmi già nei circuiti PD, sia 
quelli che i lettori stessi vorranno inviarci affinché, se rite¬ 
nuti meritevoli dalla redazione, siano resi di Pubblico Do¬ 
minio. 

/ lettori di MCmicrocomputer autori dei programmi dei qua¬ 
li si parlerà in queste pagine (e i cui programmi saranno 
distribuiti come PD dalla rivista) saranno ricompensati con 
un «gettone di presenza» di 100.000 lire. 

E necessario attenersi ad alcune semplici regole nell'in- 
viare i programmi in redazione. 

1) Il materiale inviato deve essere di Pubblico Dominio 
(o Shareware) e prodotto dallo stesso lettore che lo invia. 

2) Il programma inviato deve risiedere su supporto ma¬ 
gnetico (non saranno presi in considerazione listati). 

3) I sorgenti eventualmente ac¬ 
clusi devono essere sufficientemen¬ 
te commentati, 

4) Per ogni programma inviato 
l'autore deve includere due file 
(«readme» e «manuale»), il primo 
contenente una breve descrizione 
del programma ed il secondo una ve¬ 
ra e propria guida all'uso per gli uten¬ 
ti, con tutte le informazioni necessa¬ 
rie per un corretto impiego (se il pro¬ 
gramma è particolarmente semplice 
può essere sufficiente il solo read¬ 
me, mentre saranno particolarmente 
apprezzati fra i programmi più com¬ 
plessi quelli dotati di help in linea) In 
calce ad entrambi i file deve essere 
apposto il nome, l'indirizzo ed even¬ 
tualmente il recapito telefonico del¬ 
l’autore. 

5) Al lancio, il programma deve 
dichiarare la sua natura PD (o Sha¬ 
reware), nonché nome e indirizzo 
dell'autore. È ammesso, alternativa¬ 


mente, che tali informazioni siano richiamabili da program¬ 
ma con un metodo noto e indicato nelle istruzioni. 

6) Saranno presi in considerazione solo i lavori giunti in 
redazione accompagnati dal talloncino riprodotto in questa 
pagina (o sua fotocopia) debitamente firmato dall'autore. 

I programmi classificati non come FreeWare ma come 
Shareware (quindi non propriamente di Pubblico Dominio, 
anche se consideratine generalmente parte) comportano 
da parte dell'utente l'obbligo morale di corrispondere al¬ 
l'autore un contributo a piacere o fisso secondo quanto in¬ 
dicato dall'autore e conformemente a quanto appare al lan¬ 
cio del programma. MCmicrocomputer non si assume al¬ 
cuna responsabilità od obbligo riguardo a questo rapporto 
intercorrente tra autore ed utilizzatore del programma. A 
titolo informativo precisiamo che l'obbligo morale alla cor¬ 
responsione del contributo scatta non nel momento in cui 
si entra in possesso del programma, ma nel momento in 
cui si passa a farne uso dichiarando implicitamente di ap¬ 
prezzarne le caratteristiche. 

In nessun caso (per ragioni organizzative) sarà reso noto 
all'autore l’elenco o il numero delle persone che hanno 
eventualmente deciso di entrare in possesso del program¬ 
ma attraverso il canale MCmicrocomputer. 


Compilare e spedire a MCmicrocomputer - Via Carlo Perrier 9, 00157 Roma 

Questo tagliando lo fotocopia o equivalente! deve essere inviato ad MCmicrocom¬ 
puter. unitamente al materiale da selezionare, da parte degli autori di software che 
presentano i propri lavori per la recensione sulla rivista e l'inserimento nei canali PD. 

Il sottoscritto 

Cognome e Nome . 

nato a . il . ... 

Codice Fiscale ... 

Eventuale Partita IVA I I I I I I I I I I I I 

residente in . Via . 

.......... Tel. ..... 

invia il programma . 

dichiarando di esserne l'autore ed autorizzando MCmicrocomputer alla distribuzione 
secondo le regole ed i canali consueti del Pubblico Dominio. 

Data .. Firma . 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


363 

















RICERCHE 


CAMPUS 

.... • . ... 


Prototipazione Rapida: 

processo di stratificazione per fusione 



terzo porte 


Fino a qualche anno fa, la creazione di prototipi fisici a 
partire dal modello CAD, richiedeva solitamente 
tempi il cui ordine di grandezza comunemente 
variava da alcuni giorni a settimane di lavoro. Oggi, 
invece, con le tecniche di costruzione a strati (LMT. 
Layer Manufacturing Technique), descritte in questo 
e nei due precedenti numeri di MC, i tempi si sono 
ridotti fino a due ordini di grandezza per pezzi 
particolarmente complessi: ciò vuol dire che un 
prototipo è pronto nelle mani del progettista per le 
fasi di verifica non più dopo dieci giorni 
dall'attivazione della procedura di lavorazione, ma 
solo dopo poche ore, e che la produzione in 
fonderia di parti metalliche in piccole quantità, non 
è più soggetta a costose fasi di attrezzaggio. Un 
bel risparmio in termini di tempo e di costi vivi di 
realizzazione, che si vanno direttamente a riflettere 
sulla rapidità di ingresso sul mercato, sul prezzo 
finale del prodotto e sulla sua qualità intrinseca 


di Gaetano Di Stasio 


Nei due numeri scorsi di MC abbia¬ 
mo descritto due tecniche di prototipa- 
zione rapida (RP. Rapid Prototyping). la 
stereografia e la sinterizzazione laser 
Entrambe si basano sul modello in grafi¬ 
ca di sintesi del prodotto che si intende 
prototipare, ideato e realizzato con l'au¬ 
silio di CAD tridimensionali (che siano 
AUTOCAD, CADDS o CATIA) La mac¬ 
china di RP, acquisito il file 3D, dopo 
una pre-elaborazione passa direttamen¬ 
te a realizzare fisicamente il prototipo in 
oggetto nel materiale desiderato (plasti¬ 
ca, resina, metallo) 

Il processo di stereografia consiste 
sostanzialmente nel pilotare un raggio 
laser ultravioletto sulla superficie di una 
vasca riempita da resina fotosensibile 
(liquida allo stato naturale) che polime- 
rizza quando colpita dal fascio Ultra Vio¬ 
letto. Mediante scansione del raggio la¬ 
ser è possibile generare il modello tridi¬ 
mensionale per sovrapposizione suc¬ 


cessiva di resina fotopohmerizzata Pro¬ 
prio in virtù delle sue caratteristiche di 
processo, la tecnica stereolitografica 
permette di realizzare in poche ore pez¬ 
zi difficili da costruire con altri sistemi, 
come oggetti cavi che racchiudono altri 
oggetti nel loro interno, sottosquadri, 
pareti sottili o a spessore differenziato 
Con la sinterizzazione le parti vengo¬ 
no generate in maniera simile, strato 
per strato tramite l'interazione di un fa¬ 
scio laser sulla superficie del materiale. 
La differenza fondamentale consiste nel 
fatto che il materiale in oggetto è in for¬ 
ma di polvere e la solidificazione è una 
variazione di fase indotta da un proces¬ 
so termico piuttosto che da una reazio¬ 
ne chimica (come nella fotopolimerizza¬ 
zione della resina liquida). Un sottile 
strato di polvere viene depositato sulla 
piattaforma, livellato e compattato allo 
spessore desiderato da uno speciale 
meccanismo vibrante. Successivamen- 


La macchina Srraiasys FDM 1600 


te un fascio laser C02 o Nd-YAG (che 
emettono nell'infrarosso) riscalda il ma¬ 
teriale nel punto di focalizzazione cau¬ 
sando una fusione locale che amalgama 
i granelli di polvere In generale quasi 
ogni materiale è sintenzzabile a condi¬ 
zione che la sua granulometria corri¬ 
sponda alle esigenze di recoating della 
macchina (crescita per strati) e che le 
proprietà ottiche di assorbimento si 
possano accoppiare alle caratteristiche 
della radiazione emessa dal laser I ma¬ 
teriali piu adatti risultano essere i ter¬ 
moplastici ed i metalli con punti di fu¬ 
sione medio bassi. 

La tecnica di prototipazione rapida 
che analizzeremo questo mese è fonda¬ 
mentalmente diversa dalle prime due 
Questa tecnologia denominata FDM 
(Fused Deposition Modelling) è stata in- 


364 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 






MCmicroCAMPUS 

RICERCHE 


trodotta sul mercato dalla Stratasys e 
commercializzata in Italia da Techni- 
mold di Genova. Questa tecnica si basa 
sulla fusione di una filiera di materiale 
che viene depositato a strati in un pro¬ 
cesso di plotting tridimensionale. La ve¬ 
dremo più in dettaglio nel seguito. 

Introduzione 

Il mercato mondiale della prototipa- 
zione rapida (RP) gode, dalla sua meno 
che decennale nascita, di un tasso di 
sviluppo superiore a qualunque nicchia 
tecnologica afferente i processi di pro¬ 
duzione. 

Dal 1988 al 1993 è infatti cresciuto 
con una media annua superiore al 50%. 
ed anche se i dati di fatturato dello scor¬ 
so e le previsioni del corrente anno rela¬ 
tivi alla vendita di sistemi risultano in 
percentuale inferiore, vengono larga¬ 
mente compensati dell'impennata dei 
servizi 

Secondo alcune stime tali servizi, già 
nel '93, hanno generato una cifra d'affa¬ 
ri superiore al fatturato dei costruttori e 
il divario tende ad aumentare. Una sti¬ 
ma attendibile consente di traguardare 
col '95 il fatidico «milepost» dei 100 mi¬ 
lioni di dollari statunitensi per i servizi e 
dei 90 milioni per la vendita di sistemi. 
Un mercato di oltre 300 miliardi di lire 
circa complessivamente. 

I fattori determinanti la continua 
espansione del settore si possono ri¬ 
condurre essenzialmente agli unanimi 
riconoscimenti da parte delle aziende 
manifatturiere che sfruttano la tecnolo¬ 
gia RP: impressionante riduzione del ci¬ 
clo di progettazione/produzione e consi¬ 
stenti miglioramenti della qualità. In 
questo senso è da notare che da un 
paio d'anni la RP pervade svariati campi 
delle lavorazioni (Rapid Tooling); esempi 
fra tanti la costruzione di stampi per pic¬ 
cole serie o la campionatura di 
pezzi/confezioni per indagini di mercato 
sul trade e il consumatore. 

Le aziende che nutrivano il dubbio 


Per ulteriori informazioni: 

Stratasys, Ine. 

14950, Martin Drive 
Eden Praire, MN 55344-2020 
Tel: 612 937 3000 
Fax 612 937 0070 
E-Mail: rdm@stratasvs.con1 

Distributore: 

Techn/mold S.r.l. 

Via Greto di Cornigliano, 6r 
16152 Genova 
Tel: 010 6508640 
Fax: 010 6508702 



Foto 1 - La tecnica FDM e usata anche per costrui¬ 
re prototipi di mazze da goti 


che i prototipi Computer-Aided fossero 
inaffidabili per fragilità accuratezza ed 
altro, hanno dovuto ricredersi, special¬ 
mente da quando sono disponibili mate¬ 
riali che per intrinseche proprietà mec¬ 
caniche, rivaleggiano con i compositi 
tradizionali. 

Un altro parametro propellente la dif¬ 
fusione della RP concerne la semplifica¬ 
zione delle operazioni di funzionamento 
dei sistemi. Il settaggio macchina è 
standardizzato, l'interfaccia software è 
sempre più user friendly, il «motore» 
software per le pre-elaboraziom triplica 
la rapidità di calcolo ogni due anni e ren¬ 
de quindi ancora più rapide le prototipa- 
zioni e. ultimo ma non meno importan¬ 
te, le macchine sono diventate estre¬ 
mamente affidabili, abbattendo grande¬ 
mente i costi di manutenzione. 

Acqua n'è trascorsa sotto i ponti dal¬ 
le sperimentazioni nei laboratori di R&S 
della metà degli anni '80 anche se rima¬ 
ne il problema della qualificazione del 
personale, come del resto in tutte le ap¬ 
plicazioni di CAE, CAD/CAM. 

Processi e tecnologie Computer-Ai- 
ded collaterali promettono di favorire ul¬ 
teriormente l'adozione nel medio perio¬ 
do di sistemi in-house e comunque di 
far proliferare aziende di servizi RP/RT 
(Rapid Prototyping / Rapid Tooling) 
L'utilizzo di digitizer 3D e di ambienti di 
progettazione in computer grafica inte¬ 
rattivi (basati sulla realtà virtuale), abili¬ 
tano la scannerizzazione di superfici 
complesse in un modello CAD in grado 
di produrre file STL che, come abbiamo 
visto negli scorsi due appuntamenti, so¬ 
no la base per il processo di prototipa- 
zione rapida. 

La svolta che i software vendor stan¬ 
no cercando di imprimere al CAD attra¬ 
verso la modellazione solida (SM, Solid 
Modelling) per la progettazione di com¬ 
ponenti e assiemi, analisi agli elementi 
finiti e generazione del percorso utensi¬ 
le a CNC (Controllo Numerico, di cui ri¬ 


feriamo nel riquadro), si potrebbe rivela¬ 
re un atout formidabile per la RP. Que- 
st'ultima infatti induce ad adottare la 
SM per velocizzare la prototipazione in 
maniera tale da generare un circolo vir¬ 
tuoso. 

Improbabile però attendersi consi¬ 
stenti riduzioni dei prezzi dei sistemi 
RP, stante l'impossibilità di applicare 
concrete economie di scala nella loro 
produzione. Piuttosto è lecito credere 
nell'aumento costante del rapporto pre- 
staziom/prezzo delle attuali tecnologie e 
nella comparsa di nuove, visto l'impe¬ 
gno di un global competitor come IBM 
nel rendere popolare il concetto di «De¬ 
sktop Prototyping and Manufacturing», 
Concetto quest'ultimo impropriamente 
mutuato da costruttori di periferiche, 
che fanno del CAM in scala ridotta. 

Ritengo interessante riportare le con¬ 
clusioni di un importante studio condot¬ 
to dalla Design Insights per conto della 
Electronic Data Systems. A nove grandi 
«corporation» americane è stato chie¬ 
sto di elencare le aree di indispensabile 
miglioramento al fine di velocizzare lo 
sviluppo di nuovi prodotti. In ordine 
d'importanza le risposte sono state: ri¬ 
durre il tempo di consegna degli stam¬ 
pi; ridurre il tempo di rimodellazione sul 
percorso di progettazione, ingegnerizza- 
zione, documentazione, gestione dei 
processi e via dicendo; ridurre il tempo 
per mettere d'accordo le funzioni di 
marketing, ufficio tecnico e produzione 
e soprattutto il cliente sulle specifiche 
del nuovo prodotto. La RP si dimostra 
essenziale per accelerare decisamente 
queste aree prioritarie, ed il fatto che 
sei delle nove corporation si siano dota¬ 
te di sistemi di RP spiega il loro eccel¬ 
lente posizionamento competitivo. 

Un numero sempre maggiore di 
aziende italiane imparerà dunque a 
sfruttare tali potenzialità, passando ini¬ 
zialmente per un centro servizi e suc¬ 
cessivamente portando il sistema a ca¬ 
sa Un po' come sta avvenendo negli 
Stati Uniti ed in tutti i paesi nord euro¬ 
pei. 

FDM: 

Fused Deposition Modelling 

La prototipazione rapida e le tecniche 
ad essa associate stanno diventando 
sempre più mature ed affidabili. Queste 
si stanno imponendo nelle verifiche di 
tipo concettuale, ossia nelle verifiche 
dei rapporti dimensionali, ed in quelle a 
livello funzionale. Relativamente a que¬ 
sto ultimo aspetto, in questi anni di spe¬ 
rimentazione sono stati messi in risalto 
in maniera forte i limiti dei prototipi nel¬ 
le analisi di tipo funzionale. 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


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RICERCHE 






Foto 2 a, £>. c. d La tecnica di prototipazione rapida 
della Stratasys può creare in poche ore modelli tri¬ 
dimensionali in qualsiasi geometria e torma, com¬ 
plessità e materiale 


Questi limiti nascono dalla qualità del 
materiale usato nella prototipazione ra¬ 
pida e dalle sue caratteristiche intrinse¬ 
che quali ad esempio le caratteristiche 
meccaniche, ovvero la risposta a solle¬ 
citazioni puntiformi e distribuite; le ca¬ 
ratteristiche termiche; la compatibilità 
chimica; le caratteristiche elettriche, ov¬ 
vero il coefficiente di perdita, la tensio¬ 
ne di rottura, la costante dielettrica, le 
caratteristiche di isolamento/condutti- 
vità, la compatibilità elettromagnetica, 
le caratteristiche fisiche. 

Negli anni '90 la smtetizzazione di 
nuovi materiali ed alcune nuove tecni¬ 
che di prototipazione rapida hanno risol¬ 
to in buona parte anche i problemi ed i 
limiti prima esposti, legati all'analisi fun¬ 
zionale. 

Una di queste è la tecnologia prodot¬ 
ta dalla Stratasys, commercializzata in 
Italia dalla Techmmold. denominata Fu- 
sed Deposition Modeling (FDM): un 
processo di prototipazione rapida estre¬ 
mamente semplice quanto originale, 


che utilizza un getto di materiale (cera, 
ABS, nylon, ecc ) fuso, compresso e di¬ 
retto da un sistema di estrusione. 

I principi del processo FDM sono 
dunque molto semplici sia nei termini, 
sia nei materiali, sia nelle modalità, tan¬ 
to che una prototipatrice può essere 
tranquillamente ospitata ed utilizzata in 
un ambiente d'ufficio (DT RP&M, Desk¬ 
top Rapid Prototyping & Manufactu¬ 
ring) Un filo di materiale viene scaldato 
m un liquefatore, alla temperatura del 
proprio punto di solidificazione, e viene 
estruso attraverso un sottilissimo bec¬ 
co Il filo è guidato da'due ruote elasto- 
metriche in una camera surriscaldata, 
imponendo una pressione di avanza¬ 
mento che fa fuoriuscire il materiale at¬ 
traverso un filtro (diametro interno 
0.254-1.27 mm). 

II materiale è depositato strato per 
strato fino ad arrivare alle costruzione 
del pezzo completo (Foto 3). 

La temperatura del liquefatore e l'aria 
dell'ambiente di processo sono control¬ 


late in modo che il contatto del materia¬ 
le liquefatto con lo strato precedente- 
mente estruso, provochi una sua parzia¬ 
le rifusione ed un loro ottimale salda¬ 
mente. I materiali usati sono poliammi- 
de. polietilene, cera di macchinazione e 
a getto, I rocchetti di materiale possono 
essere cambiati in pochi minuti ed inol¬ 
tre sono disponibili macchinari dotati di 
più estrusori che possono lavorare in 
materiali diversi (ad esempio per la co¬ 
struzione contemporanea del supporto 
e dell'oggetto, per evitare collassamenti 
dello stesso durante la lavorazione) 

Prima della lavorazione, il modello 
CAD 3D dell'oggetto da prototlpare è 
diviso via software in sottili strati (da 
0.05 a 0.07 mm). A questo punto, dopo 
aver selezionato lo spessore del mate¬ 
riale da costruzione ed il relativo filtro, 
viene elaborato il percorso che l'attrez¬ 
zo (il beccuccio del sistema di estrusio¬ 
ne) dovrà seguire strato dopo strato. 

Il file col percorso viene poi scaricato 
sul calcolatore di processo del sistema 
FDM. La macchina è controllata da una 
workstation SGI di categoria Indy e non 
necessita di alcuna supervisione umana 
durante la fase di lavorazione. 

Le aree di applicazione sono sia la 
prototipazione di pezzi per prove fisiche 
e funzionali, sia la realizzazione di mo¬ 
delli da utilizzare in successive fasi di 
getto (ad esempio in alluminio), per lo 
stampaggio ad iniezione e nello stam¬ 
paggio in silicone sottovuoto 

Uno dei problemi evidenziati con 
maggiore forza è la ruvidezza delle su¬ 
perba degli oggetti prototipati con tec¬ 
nica FDM Per migliorare l'accuratezza 
delle superfici si potrebbe utilizzare un 
beccuccio di estrusione più piccolo per 
realizzare strati più sottili Questo ap¬ 
proccio però aumenta i tempi di mani¬ 
fattura delle parti 

Negli anni, con la sperimentazione e 
la ricerca, si sono investiti molti sforzi 
per migliorare il processo e i materiali 
estrusibili (cera lavorabile, cera per mi- 
crofusione, materiali plastici) 

Un primo risultato è stato raggiunto 
con la disponibilità di nylon che ha con¬ 
sentito di ottenere prodotti mangiabili 


Per lo sviluppo di questo articolo e 
stata in parte usata la pubblicazione 
“Nuove tecniche per la prototipazione 
rapida» edita da Treviso Tecnologia, 
un'azienda speciale attivata per l'innova¬ 
zione tecnologica dalla Camera di Com¬ 
mercio di Treviso. 

Treviso Tecnologìa è contattabile presso 
Centro Cristallo - Via Roma, 4/d 
31020 Lancenigo di Vìllerba ITVI 
Tel: 0422/608858 
Fax: 0422/608866 
Personaggio chiave: 

Ing. Pagnossin 


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MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 






MCmicroCAMPUS RICERCHE 


Filament 



FDM-part 


Foto 3 - Una sintetica esphcitazione della tecnica di 
lavorazione FDM 


con caratteristiche di elasticità ben su¬ 
periori a quanto in precedenza raggiun¬ 
to. 

Un secondo risultato è stato ottenuto 
con la miglior creazione di supporti gra¬ 
zie all'uso di due teste di lavorazione, 
ed il miglior controllo della temperatura 
del processo. 

Il terzo e più significativo risultato è 
stato la disponibilità per l'estrusione di 
materiale plastico ABS, di qualità equi¬ 
valente al materiale utilizzato nello 
stampaggio ad iniezione. Questo mate¬ 
riale consente infatti di realizzare diret¬ 
tamente parti funzionali con caratteristi¬ 
che nettamente superiori. L'ABS garan¬ 
tisce infatti resistenza, durezza, stabilità 
al calore, resistenza chimica e rigidità, 
tutte caratteristiche fondamentali per la 
realizzazione di modelli funzionali. 

Questo materiale si è reso disponibi¬ 
le con l'introduzione del sistema di pro- 
totipazione rapida STRATASYS FDM 
1600 (Fused Deposition Modellmg). 

L'introduzione dell'ABS favorisce 
senza alcun dubbio la realizzazione delle 
parti più fragili e contribuirà nel prossi¬ 
mo futuro allo sviluppo sul mercato dei 
sistemi di prototipazione rapida. 

STRATASYS FDM 1600 è ideale per 
uffici per le sue dimensioni estrema- 
mente ridotte, 660x926x860 mm, con 
un peso abbastanza contenuto (160 kg); 
questo sistema consente infatti all’uffi¬ 
cio tecnico, all’ufficio di progettazione di 
fare della prototipazione rapida, riducen¬ 
do i tempi di progetto dei prodotti, mi¬ 
gliorando la qualità e la produttività del 
processo produttivo e consentendo co¬ 
si un notevole risparmio in termini di 
tempo e di costi. 

Diamo alcuni numeri; dimensioni di 
lavoro 254x254x254 mm; ripetitività di 
posizionamento 0,127 mm su tutto il 
piano lavoro; larghezza strato program¬ 
mabile da 0,254 a 2,54 mm; spessore 


Fresatura a controllo numerico 


Un’altra tecnica di prototipazione rapida, 
utilizzata a questo scopo storicamente, so¬ 
no le macchine utensili a CNC (Controllo 
Numerico) proposte sempre da Techm- 
mold; le Prolight 1000 e le Prolight 2000 a 
5.000-10.000 Giri/min; le Prolight 2500 a 
42.000 Giri/mtn ed il modello di tornio Proli- 
ght 3000. 

Con tali sistemi e possibile eseguire la¬ 
vorazioni di fresatura, foratura, incisione e 
tornitura in maniera semi automatica grazie 
al collegamento della mac¬ 
china ad una workstation 
grafica 

Il sistema Prolight per¬ 
mette all'operatore e al 
progettista di utilizzare, ol¬ 
tre ai tradizionali software 
CAM, percorsi utensili ge¬ 
nerati da sistemi informati¬ 
ci, sia con accessori propri 
che utilizzando sistemi 
esterni (es scansione la¬ 
ser), Tra i vari accessori so¬ 
no inoltre disponibili colle¬ 
gamenti a braccia roboti¬ 
che. Per quanto riguarda il 
software, il sistema inclu¬ 
de un CAM completo di si¬ 
mulatore 3D, risultando co¬ 
munque compatibile con 
altri sistemi di progettazio¬ 
ne. Le frese Prolight, carat¬ 
terizzate da una struttura 
robusta pur nel ridotto in¬ 
gombro e da un volume di lavoro elevato 
(sino a 306x150x223 mm), consentono un 
loro utilizzo non solo in officine tradizionali, 
ma anche e soprattutto in qualsiasi ufficio 
tecnico o studio di progettazione. In questo 
modo l'ufficio tecnico acquisisce con un si¬ 
stema «da scrivania» una propria indipen¬ 
denza con indubbi vantaggi in termini di 
tempo ed efficacia. 

Inoltre la varietà dei modelli con le relati¬ 
ve caratteristiche meccaniche, permette il 
loro utilizzo in diversi settori, come la proto- 
tipazione rapida di parti, anche di piccolissi¬ 
me dimensioni, la produzione di elettrodi, 
di piccoli stampi pilota, per piegatura, tran¬ 
ciatura. imbutitura, stampaggio ad iniezio¬ 
ne, etc. 

I sistemi Prolight offrono inoltre la possi¬ 
bilità di lavorazione di una vasta gamma di 
materiali (materiali plastici, ureol. legno, al¬ 
luminio, rame, acciaio, etc ì; grazie ad una 
maggiore velocità di rotazione (fino a 
42.000 giri/mm) permettono l’utilizzo di fre¬ 
se di diametro ridotto e consentendo quin¬ 


di di lavorare parti che richiedono elevata 
precisione. Questo aspetto favorisce la loro 
applicazione in campi come quello della 
prototipazione rapida applicata a settori co¬ 
me quello dell'oggettistica, dell’oreficeria, 
etc. 

Per i modelli 1000/2000 è possibile inol¬ 
tre aggiungere un quarto asse di lavoro in 
continuo 

Gli utenti possono interagire direttamen¬ 
te con il percorso utensile mediante l’inter¬ 


faccia utente grafica con la quale si può ot¬ 
timizzare facilmente e rapidamente il per¬ 
corso utensile per ottenere il massimo van¬ 
taggio competitivo rispetto ad altre soluzio¬ 
ni. 

Questa è una tecnica basata su un me¬ 
todo versatile, personalizzabile e facile da 
usare che consente di generare modelli fi¬ 
sici per qualsiasi campo applicativo 

Il sistema è dotato di un traduttore diret¬ 
to per il trasferimento dei dati CAD nel si¬ 
stema CAM, che crea automaticamente il 
percorso utensile completo e in sequenza, 
Ciò permette un uso più efficiente delle 
macchine, oltre alla capacità di gestire un 
maggiore volume di lavoro e di svolgere va¬ 
ri tipi di attività con le risorse a disposizio¬ 
ne 

Oggi i produttori utilizzano le macchine 
CNC per sperimentare metodi di lavorazio¬ 
ne alternativi, riducendo sensibilmente i 
tempi del ciclo di produzione ed i costi di 
utensileria, preparazione, utilizzazione dei 
macchinari, controllo della qualità. 



strato programmabile da 0,05 a 0,762 
mm; temperatura ugello 60-300 gradi 
centigradi; nessun trattamento post la¬ 
vorazione; non prevista la presenza di 
un operatore; materiali cera per micro¬ 
fusione, poliammide, ABS; piattaforma 
hardware SGI (Indy/lndigo) o HP 
(700/720). 

Per quanto riguarda il software, il si¬ 
stema lavora con Quickdlice. un pac¬ 


chetto software che partendo da file 
.STL genera percorsi utensili per il siste¬ 
ma FDM 1600, creando il prototipo stra¬ 
to dopo strato. 

Il sistema risulta compatibile con la 
maggior parte dei sistemi CAD. 

MS 


Gaetano Di Stasio è raggiungibile tramite MC-link 
alla casella MC7400 e tramite Internet all'indirizzo 


MCmicrocomputer n, 158 - gennaio 1996 


367 















GUIDA COMPUTER 


a cura 4 Rosella Leon* 


I prezzi riportati nella Guidacomputer sono comunicati dai 
distributori dei vari prodotti e si riferiscono alla 
vendita di singoli pezzi all'utente tinaie. Sui prezzi indicati possono 
esserci variazioni dipendenti dal singolo 

distributore. Per acquisto OEM e comunque vendite multiple sono 
generalmente previsti sconti quantità. 

I dati sono aggiornati a circa 20-30 giorni prima della data di uscita 
in edicola della rivista. MCmicrocomputer non si 
assume responsabilità per eventuali errori o variazioni. Tutti i 
prezzi sono IVA esclusa ed espressi in migliaia di lire. 


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SISTEMA ACB76 • RISC PC 710 proc. ARM710 RAM 8M VRAM 2M HD 
850M CD-ROM 5.137 

SISTEMA AMC21 - A7000 proc. ARM7500 RAM 2M scheda Ethernet 
CD-ROM 2.534 

SISTEMA AMC22 - A7000 proc. ARM7500 RAM 2M HD 425M CD-ROM 2.672 
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ESA L.BUS FD 1 44M HD 270M 14'' coI.SVGA 3.325 

BUSINESS U.SLIM 486DX2 66 - 486dx2 66MHz RAM 4M C.8K LOCAL B 
US FD 1 44M HD 270M 14" col. SVGA 2.533 

BUSINESS U.SLIM 486SX2 50 - 486sx2 50MHz RAM 4M C.8K 
LOCAL BUS FD 1 44M HD 270M 14“ col SVGA 2.364 

ENTRY D.DECK 486DX2 66 PCI - 486dx2 66MHz RAM 4M C.256K PCI 
L.BUS FD 1,44M HD 270M 14“ coI.SVGA 2.538 

ENTRY D.DECK 486DX2 66 VLB - 486dx2 66MHz RAM 4M C.256K VESA 
L.BUS FD 2.444 

1.44MHD 270M 14" coI.SVGA 

ENTRY D.DECK 486DX2 100 VLB - 486dx4 100MHz RAM 4M C.256K 
VESA L.BUS 2.669 

FD1.44MHD270M 14" coI.SVGA 

ENTRY D.DECK 486DX4 100 PCI - 486dx4 100MHz RAM 4M C.256K PCI 
L.BUS FD 2.769 

1.44MHD270M 14" coI.SVGA 

ENTRY D.DECK 486SX2 50 VLB • 486sx2 50MHz RAM 4M C.256K VESA 
L.BUS FD 1.44M HD 270M 14" coI.SVGA 2.314 

ENTRY D.DECK PENTIUM 75 PCI - 75MHz RAM 8M C.256K PCI 
L.BUS FD 1.44M HD 425M 14" col. SVGA 3.463 

ENTRY D.DECK PENTIUM 90 PCI - 90MHz RAM 8M C.256K PCI 


L.BUS FD 1 44M HD 425M 14” col. SVGA 3.686 

ENTRY D.DECK PENTIUM 120 PCI - 100MHz RAM 8M C.256K PCI 

L.BUS FD 1 44M HD 425M 14" col. SVGA 4.829 

HI-TECH P PENTIUM 75 - 75MHz RAM 8M C.256K PCI 

L.BUS FD 1.44M HD 425M 14" col. SVGA 4.011 

HI-TECH P PENTIUM 90 - 90MHz RAM 8M C.256K PCI 

L.BUS FD 1 44M HD 425M 14" col. SVGA 4.244 

HI-TECH P PENTIUM 120 - 120MHz RAM 8M C.256K PCI L.BUS FD 

1.44M HD 425M 14" col. SVGA 5.444 

HI-TECH T PENTIUM 75 - 75MHz RAM 8M C.256K PCI L.BUS FD 1 44M 

HD 425M 14” col. SVGA 4.185 

HI-TECH T PENTIUM 90 - 90MHz RAM 8M C.256K PCI L.BUS FD 1 44M 

HD 425M 14" col. SVGA 4.425 

HI-TECH T PENTIUM 120 - 120MHz RAM 8M C.256K PCI L.BUS FD 

1 44M HD 425M 14" col. SVGA 5.659 


BLP INFORMATICA 


BLP - Via del Corso. 131 - 40051 Altedo (BO) - Tel. 051/871634 


VICTORY - 486dx4 100MHz RAM 8M HD 420M FD 1 44M CD-ROM 

mon. SVGA 14" col. 2.690 

CLASS I - Pentium 100MHz RAM 8M HD 850M FD 1 44M CD-ROM 

mon. S.VGA 14” col. 3.190 

CYBER - Pentium 120MHz RAM 8M HD 850M FD 1 44M CD-ROM 

mon. SVGA 17"col. 4.590 

FAR STAR - Pentium 75MHz RAM 8M HD 540M FD 1 44M CD-ROM 

mon. SVGA 14" col. 2.990 

SCHEDA SOUND BLASTER 16 - con casse acustiche 235 

SCHEDA MODEM - 28800 interno 300 

UNITÀ DI BACKUP - a nastro 345 


BOCA RESEARCH 


Com. Tech S.r.l. - Via Michelangelo Peroglio, 15 - 00144 Roma 
Tel. 06/5294894 


M024ED - modem 2400 esterno 180 

M024ID - modem 2400 interno 130 

M1441W - modem V32bis 14.4k interno con fax 350 

M144AE - modem V22/22bis/32/32bls/42 14.4k con fax 300 

M144EE - modem V32bis 14.4k esterno con fax 420 

M144MA MACINTOSH - modem V.32bis 14.4k esterno con fax 440 


CALCOMP 


Calcomp S.p.A. - Via dei Tulipani. 5 - Pieve Emanuele (MI) 
Tel 02/904433 


USER CCL 600 ES - A3/A4 600x600 dpi PostScript 8M 16ppm 5.595 

USER CCL1200 ES - A3/A4 1200x600 dpi PostScript 16M 16ppm 7.900 

PRINTER C.MASTER PLUS 6603 XF - A4 trasferimento termico 

PostScript 8M 9.990 

PRINTER C MASTER PLUS 6613 XF - A3/A4 trasferimento termico 

PostScript 16M 14.500 

PLOTTER D.MATE 3024M - foglio singolo 8 penne A1/A4 

interfaccia ser./par. 1M 4.190 

PLOTTER D.MATE 3024S - loglio singolo 8 penne A1/A4 

interfaccia seriale 3.590 

PLOTTER D.MATE 3036M - foglio singolo 8 penne A0/A4 

interfaccia ser./par. 1M 5.590 

PLOTTER D.MATE 3036S - foglio singolo 8 penne A0/A4 interfaccia 

eriale 4.990 

PLOTTER TECHJET C. 5324 - getto d inch. A1/A4 720dpi 

mono/360dpi col.6M ser./par. 9.990 


368 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 








GUIDA COMPUTER 


PLOTTER TECHJET C. 5336 - getto d'inch. A0/A4 720dpi 

mono/360dpi col. 6M serVpar. 12.990 

PLOTTER TECHJET D. 5424R - getto d'inchiostro A1/A4 720 dpi 

monocr. 4M ser./par. 6.990 

PLOTTER TECHJET D. 5436R - getto d'inchiostro A0/A4 720 dpi 

monocr. 4M ser,/par. 8.990 

TABLET D.BOARO III 34120 CEDC - A4 per PC e Windows con cursore 

4 tasti cordless 995 

TABLET D.BOARD III 34180 CEDC - A3 per PC e Windows con cursore 

4 tasti cordless 1.795 

TABLET 0 BOARD III 34240 CEDC - A2 per PC e Windows con cursore 

4 tasti cordless 3.890 

TABLET DRAWING SLATE 31090 EDC - A5 per PC e Windows con 

penna a press. var. cordless 645 

TABLET DRAWING SLATE 31090 EDCM - A5 per Macintosh con 

penna a press. var. cordless 895 

TABLET DRAWING SLATE 31120 EDC - A4 per PC e Windows con 

cursore 4 tasti cordless 695 

TABLET DRAWING SLATE 31120 EDCM - A4 per Macintosh con 

cursore 4 tasti cordless 995 

TABLET DRAWING SLATE 31180 EDC - A3 per PC e Windows con 

penna a press. var. cordless 995 

TABLET DRAWING SLATE 31180 EDCM - A3 per Macintosh con 

penna a press. var. cordless 1.195 


CENTRO HL 


Centro HL - Via Luca Landucci. 5/R - 50136 Firenze ■ Tel. 055/669024 


HL 586 PWP 75 PCI - mini tower Pentium 75MHz RAM 8M FDD 1 44M 
HD 540M S VGA 1.999 

HL 586 PWP 90 PCI - mini tower Pentium 90MHz RAM 8M FDD t 44M 
HD 540M S VGA 2.248 

HL 586 PWP100 PCI - mini tower Pentium 100MHz RAM 8M FDD 1 44M 
HD 540M SVGA 2 468 

HL 586 PWP120 PCI - mini tower Pentium 120MHz RAM 8M FDD 1 44M 
HD 540M S.VGA 2.853 


CITIZEN 


Telcom ■ Via Feltra , 28/6 - 20132 Milano ■ Tel. 02/215691 
Gruppo Eletec - Via Fili nizzardi. 3 - 20)00 Milano ■ Tel. 02/48200868 
Ohdala ■ Via Cavalcavia. 55 ■ 47023 Cesena (FO) ■ Tel. 0547/610770 


STAMPANTE 120D+-9 aghi 244 

STAMPANTE SWIFT 90 - 9 aghi 399 

STAMPANTE SWIFT 90C • 9 aghi 425 

STAMPANTE SWIFT 90X - 9 aghi 570 

STAMPANTE ABC - 24 aghi 375 

STAMPANTE SWIFT 200 - 24 aghi 450 

STAMPANTE SWIFT 200C-24 aghi 499 

STAMPANTE SWIFT 240X-24 aghi 730 

STAMPANTE NOTEBOOK P.ll - a trasferimento termico portatile 750 

STAMPANTE PN60 - a trasferimento termico portatile 750 

STAMPANTE PROJET IIC - a getto d'inchiostro 750 


COMPAQ 


Compaq Computer S p A - Milanotiori Strada 7 Palazzo RI 
20089 Rozzano IMI) Tel. 02/575901. 

Nota: la Compaq non ha un listino dei prezzi all'utente finale Per informazioni è 
necessario rivolgersi direttamente ai rivenditori. 


COMPUTER POINT 


AZ Informatica S.r.l. - Centro Comm.te S. Michele in Escheto Via Martiri di 
Liggeri 10/N - 55050 Lucca - Tel. 05837370367 

POWER LEVEL 75 - Pentium 75MHz RAM 8M C.256K FD 1 44M HD 


540M mon. col. MiniTower 2.570 

POWER LEVEL 90 - Pentium 90MHz RAM 8M C.256K FD 1 44M 

HD 540M mon. col. MiniTower 2.800 

POWER LEVEL 100 - Pentium 100MHz RAM 8M C.256K FD 1 44M 

HD 540M mon. col. MiniTower 3.040 

POWER LEVEL 120 - Pentium 120MHz RAM 8M C.256K FD 1.44M 

HD 540M mon. col. MiniTower 3.440 


DATABIT 


Sys Italia S.r.l. ■ Via T Mertel. 32/34 - 00167 Roma - Tel 06/6635722 


PC486/100A - 80486dx4 100MHz RAM 4M FD 1.44M HD 540M 

mon. VGA col. 1.830 

PC486/1OOL - 80486dx4 100MHz RAM 4M FD 1.44M HD 540M 

mon. VGA col. 2 000 

PC486/1 OOP • 80486dx4 100MHz RAM 4M FD 1 44M HD 540M 

mon. VGA col 2.120 

PC486/66CY - 80486dx2 66MHz RAM 4M FD 1 44M HD 540M 

mon. VGA col. 1.720 

PC586/75PC - Pentium 75MHz RAM 8M FD 1 44M HD 540M 

mon. VGA col. 2.770 

PC586/90PC - Pentium 90MHz RAM 8M FD 1.44M HD 1G mon. 

VGA col. 3.260 


DATATRONICS 


Top Division S.r.l ■ Via A. Volta. IO - 42024 Castelnovo Sotto (RE) 
Tel. 0522/688446 


MODEM 2400 CM - esterno 2400 bauds MNP5 V42bis (ECDC) 250 

CARD MODEM/FAX 1414 CR- 14400 bps 374 

MODEM/FAX 1414 AX - prot.14400bauds MNP5 V42bisA/23 Video! 

Fax 14400 GUI V17/29/27ter 828 

MODEM/FAX 1414 CX - est. 14400bauds MNP5 V42bis/V23 Videot. 

Fax 14400GIII V17/29/27ter 418 

MODEM/FAX 1414 HX - int. I4400bauds MNP5 V42bis/V23 Videot 
Fax 14400GIII V17/29/27ter 334 

MODEM/FAX 1414 PC PCMCIA - 14400 bauds MNP5 V42bis/V23 Videotel 
Fax 14400 GUI V17/29/27ter 513 

MODEM/FAX 1414 PX - pock14400bauds MNP5 V42bis/V23 Videot. 

Fax 14400 GUI V17/29/27ter 494 

MODEM/FAX 2496 AX - est. 2400bauds MNP5 V42bis/V23 Videotel 

Fax 9600 GUI V29/27 ter 305 

MODEM/FAX 2496 QX - pocket 2400bauds MNP5 V42bis/V23 Videotel 

Fax 9600 GUI V29/27 ter 308 

MODEM/FAX 2496 VX - inL 2400bauds MNP5 V42bis/V23 Videotel 

Fax 9600 GUI V29/27 ter 243 

MODEM/FAX 2814 AX - est 28800b. MNP5 V42bis/V23 Vld. 

Fax 14400 GUI V17/29/27ter/VFast 600 

MODEM/FAX 2814 CX - est 28800b. MNP5 V42bis/V23 Videot. 

Fax 14400 GUI VI 7/29/27/34ter 685 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


369 










GUIDA COMPUTER 


DIAMOND MULTIMEDIA SYSTEMS INC. 


Centro HL -Via Luca Landucci. 5/R - 50136 Firenze - Tel. 055/669024 


SOUND SCHEDA AUDIO - 16bit stereo compatibile Sound Blaster 150 

STEALTH SE PC11 MB - DRAM Up. 2Mb (S3 Trio 732) 180 

STEALTH SE VLB 1MB - DRAM Up. 1Mb (S3 Trio 732) 180 

STEALTH64 VIDEO PC11 MB - DRAM Up. 2Mb (S3 Vision 864) 270 

STEALTH64 VIDEO PCI 2MB - VRAM Up. 4Mb (S3 Vision 964) 550 

STEALTH64 VLB 2MB - DRAM Up. 4Mb (S3 Vision 864) 239 

STEALTH64 VLB 4MB - VRAM Up 8Mb (S3 Vision 964) 499 

VIPER PROVIDEO PCI 4MB - VRAM Up. 4Mb (Weitek P9100+P9130) 

+ CD CorelDraw 3.0 796 

VIPER PROVIDEO VLB 4MB - VRAM Up 4Mb (Weitek P9100+P9130) ♦ CD 
CorelDraw 3.0 796 

KIT MULTIMEDIALE 4000 - CD 4X11 sott sci), audio 16 bit 48KHz 
casse c uffia videoc. 629 


2R COMPUTERS 


Giga Intormatica S.r.l. - Via L. Barzini Senior. 38/A - 00157 Roma 
Tel. 06/4181910 


2R 486 BLACK LINE - 486dx2 66MHz RAM 8M FDD 
1 44M HD 540M 

mouse+pad 1.970 

2R 486 OPERATIVO - 486dx2 66MHz RAM 4M FDD 

1.44MHD260M 

mouse+pad 1.390 

2R 486 PENTIUM - Pentium 90MHz RAM 8M FDD 1.44M HD 420M 3.100 

2R MONITOR 14" - colori VGA 0.28ms 1024x768 mterlacciato 410 

2R MONITOR 14" - colori VGA 0.28ms 1024x768 non interlacciato 450 

2R MONITOR 14" - colori VGA 0.39ms 1024x768 interlacciato 350 

2R MONITOR 14" - monocromatico S VGA 1024x768 180 


EPSON 


Epson Italia S.p.A. - Via F ili Casiraghi. 427 - 20099 Sesto S. Giovanni (MI) 
Tel. 02/262331 


ACTION DESK 5000 AV100/85HC - 486dx4 100MHz RAM 4M C 128K 

FD 1 44M HD 850M S VGA 14” colore ELC 2.690 

ACTION DESK 7000 AD700/85HC - 486dx4 100MHz RAM 8M C.128K 

FD 1 44M HD 850M CD-ROM S VGA 14" c.ELC 3.490 

ACTION TOWER MULTIM AMP66/42HC - Peni. 66MHz RAM8M 

FD1 44M HD420M S.VGA 14” C. CD-ROM casse sk-audio 3.690 

ENDEAVOR-L ENDLC66/27HC - 486dx2 66MHz RAM 4M FD 1 44M HD 

420M S VGA 14" colore ELC 2 090 

ACTION DESK 8000 AD800/85HC - Peni. 90MHz RAM 8M C.256K 

FD 1 44M HD 850M CD-ROM S.VGA 14" col.ELC 4.390 

ACTION NOTE 600 ACT650/2 - n.book 80486dx2 50MHz RAM 4M 

FD 1.44 HO 340M LCD VGA 9.4" 3.190 

ACTION NOTE 660C ACT660C/1 - n.book 80486dx2 66MHz RAM 4M 

FD 1.44 HD 340M LCD VGA 10.3" col. 4.190 

ACTION NOTE 800C ACT866C - n.book 80486dx2 66MHz RAM 4M 

FD 1.44 HD 340M LCD VGA 10.3" col. 4.590 

MONITOR ELC 14MPR-II -14" colore MPR-II S VGA ris. 1024x768 595 

MONITOR ELC 15F -15" colore MPR-II S.VGA ris. 1024x768 n.i. 950 

STAMPANTE FX870-stamparne9aghi80col 10font380cps 820 

STAMPANTE FX 1170 - stampante 9 aghi 136 col 3 font 380 cps 930 

STAMPANTE LX 300 - stampante 9 aghi 3 font 80 col. 220 cps 350 

STAMPANTE LX 1050* - stampante 9 aghi 136 col. 3 font 200 cps 760 

STAMPANTE DFX 8000 - stampante 18 aghi 136 col. 3 font 1066 cps 5.690 

STAMPANTE LO 100 - stampante 24 aghi 80 col 167 cps 6 font 399 

STAMPANTE LQ 570+ - stampante 24 aghi 80 col 225 cps 650 

STAMPANTE LQ 1070+ - stampante 24 aghi 136 col 225 cps 1.060 


STAMPANTE LQ 1170 - stampante 24 aghi 136 col. 300 cps 10 font 1.390 

STAMPANTE SQ 870 - stamp. getto inch. 80col. 9 font 550cps 360dpi 

m.continuo/f.singolo 1.450 

STAMPANTE SQ 1170 - stamp. getto inch. 136col 9font 550cps 360dpi 

m.continuo/f.singolo 1850 

STAMPANTE STYLUS 820+ - stamp. getto d'inch. 80 col. 7 font 250 

cps 360 dpi cassetto A4 650 

STAMPANTE STYLUS 1000 - stamp. getto d'inch. 136 col. 9 font 250 

cps 360 dpi cassetto A3 1.200 

STAMPANTE STYLUS COLOR II - stamp. getto inch 9 font 4 ppm dpi 

cassetto A4 colori 720/720 1.090 

STAMPANTE EPL 5200+ - stamp laser 6ppm A4 300 dpi RAM 1M 1.590 

SCANNER GT 5000 MAC - plano fisso A4 300dpi l/F par. 16.7 mil. 

colori output 50/1200 dpi 1 400 

SCANNER GT 5000 PC/PM - piano fìsso A4 300dpi l/F par. 16.7 mil. 

colori output 50/1200 dpi 1.350 

SCANNER GT 5000 SCSI/PM - p fisso A4 300dpi l/F par. 16.7 mil. 

col. output 50/1200 dpi SCSI 1.550 

SCANNER GT 8500 MAC - p. fisso A4 400dpi l/F par, 1 miliardo 

col. output 50/1600 dpi 1.750 

SCANNER GT 8500 PC - p. fisso A4 400dpi l/F par. 1 miliardo col. output 

50/1600 dpi 1.600 

SCANNER GT 8500 PC/SCSI - p. fisso A4 400dpi l/F par 1 miliardo col. 

output 50/1600 dpi SCSI 1.830 

SCANNER GT 9000 MAC - p. fisso A4 600dpi l/F par. 1 miliardo col. 

output 50/2400 dpi 2.070 

SCANNER GT 9000 PC - p fisso A4 600dpi l/F par. 1 miliardo col 

output 50/2400 dpi 2.070 

SCANNER GT 9000 PC/SCSI - p fisso A4 600dpi l/F par. 1 miliardo col. 

output 50/2400 dpi SCSI 2.170 


ESSEGI 


Essegi Intormatica S.r.l. - Via Alberto Ascari, 154/156 - 00142 Roma 
Tel 06/5193221 


PC TOP 486DX2 80 - 80MHz RAM 4M C.256K FD 1 44M HD 630M 
monitor 14" mouse 1.550 

PC TOP 486DX4 100 - 100MHz RAM 4M C.256K FD 1 44M HD 540M 
monitor 14" mouse 1,620 

PC TOP E 100 INTEL ENDEAVOR - Pentium 100MHz RAM 8M 
FD 1.44M HD 630M monitor 14” mouse 2.715 

PC TOP E 133 INTEL ENDEAVOR - Pentium 133MHz RAM 8M 
FD 1 44M HD 630M monitor 14" mouse 3.175 

PC TOP PENTIUM 75 PCI - 75MHz PCI RAM 8M FD 1 44M HD 630M 
monitor 14" mouse 2.130 

PC TOP PENTIUM 90 PCI - 90MHz PCI RAM 8M FD 1 44M HD 630M 
monitor 14" mouse 2.310 

PC TOP PENTIUM 100 PCI -100MHz PCI RAM 8M FD 1 44M HD 630M 
monitor 14" mouse 2.420 

PC TOP PENTIUM 120 PCI - 120MHz PCI RAM 8M FD 1.44M HD 630M 
monitor 14" mouse 2.530 

PC TOP Z 100 INTEL ZAPPA - Pentium 100MHz RAM 8M FD 1 44M 
HD 6300M monitor 14" mouse 2.567 

PC TOP Z 120 INTEL ZAPPA - Pentium 120MHz RAM 8M FD 1 44M 
HD 6300M monitor 14" mouse 2.690 

PC TOP Z 90 INTEL ZAPPA - Pentium 90MHz RAM 8M FD 1 44M 
HD 6300M monitor 14" mouse 2.465 

143LR MONITOR 14" - S.VGA colore 0.28 MPRII Green 436 

HARD DISK 850M 390 

HARD DISK 1.08G IDE 460 

HARD DISK 1.08G SCSI 500 

CD-ROM - quadrupla velocità 257 


FM 14400E - mod/fax est. V22-22bis-32-32bis-42bis fax 9600 mod. 14400 164 
FM 144001 - mod/fax ini. V22-22bis-32-32bis-42bis fax 9600 mod. 14400 136 


370 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 






GUIDA COMPUTER 


FM 28800E - modem 28800/fax 9600 est. V21-22-22bis-32-32bis-42-42bis 
MNP2-5 300 

FM 288001 - modem 28800/fax 9600 ini. V21-22-22bis-32-32bis-42-42bìs 
MNP2-5 308 

MOUSE 290 S - 2900 dpi, Microsoft Mouse System 15 


EXECUTIVE 


Executive Computer Lines ■ Via Elettrochimica. 40 - 22053 Lecco (CO) 
Tel. 0341/2211 


STAMPANTE LC 15 • 9 aghi. 136 colonne. 180 cps, parallela 647 

STAMPANTE LC 90 - 9 aghi, 80 colonne, 160 cps, parali., inserilore 55fg 258 
STAMPANTE LC 100 - 9 aghi, 80 colonne. 180 cps. parallela, colore 336 

STAMPANTE ZA 200 - 9 aghi. 80 colonne, 420 cps, parallela 877 

STAMPANTE ZA 250 • 9 aghi, 136 colonne, 420 cps. parallela 1.020 

STAMPANTE LC 24 15 II - 24 aghi, 136 colonne. 240 cps, parallela 770 

STAMPANTE LC 24 30 - 24 aghi, 80 colonne. 192 cps. 360 dpi 
parali, colore 565 

STAMPANTE LC 24 300 - 24 aghi. 80 colonne, 264 cps. parali, colore 647 
STAMPANTE LC 240 - 24 aghi, 80 colonne. 160 cps. parali. Inserilore 55fg 344 
STAMPANTE LC 240 C - 24 aghi. 80 colonne, 160 cps, parali inser 
55fg colore 409 

STAMPANTE XB 24 200 - 24 aghi. 80 colonne, 375 cps. parallela 1 020 

STAMPANTE XB 24 250 - 24 aghi, 136 colonne. 375 cps, parallela 1.163 

STAMPANTE WT 4000 - 4 ppm, 300 dpi. 4M RAM. GDI. parallela 1.038 

STAMPANTE SJ 144 - ink termica. 382 cps. 360 dpi. parallela 518 

CD-ROM 2X - doppia velocità multisessione 350M fransi, rate 258 


FUJITSU 


Fuiitsu Italia S.p.A. - Via Melchiorre Gioia, 8 - 20124 Milano - Tel 02/6572741 

STAMPANTE DX700 - 9 aghi 80 col. 180 cps 12 cpi l/F parallela 297 

STAMPANTE DL1150 CP IT - 24 aghi 110 col 200 cps 360x360dpi 13 fonis 
l/F par colore 720 

STAMPANTE OL1150 S IT - 24 aghi 110 col. 200 cps 360x360dpi 13 fonis 
l/F seriale 720 

STAMPANTE DL1250 P IT - 24 aghi 136 col. 200 cps 360x360dpi 13 fonis 
l/F parallela 830 

STAMPANTE DL1250 S IT - 24 aghi 136 col 200 cps 360x360dpl 13 fonts 
l/F seriale 925 

STAMPANTE DL3700 P - 24 aghi 80 col. 400 cps 12 cps 
l/F parallela 1.145 

STAMPANTE DL3700 PS - 24 aghi 80 col. 400 cps 12 cps l/F 
parall./seriale 1.240 

STAMPANTE DL3800 P IT - 24 aghi 136 col 333 cps 360x360dpi 14 fonis 
l/F parallela 1.345 

STAMPANTE DL3800 PS IT - 24 aghi 136 col. 333 cps 360x360dpi 14 fonis 
l/F par/ser. 1 440 

STAMPANTE DL6400 PS - 24 aghi 136 col. 504 cps mono 12 cpl l/F 
par./ser 2.725 

STAMPANTE DL6600 PS - 24 aghi 136 col. 648 cps mono 12 cpl l/F 
par./ser 3.120 

STAMPANTE DL6600 PS* - 24aghi 136col. 648cps mono 12cpi l/F 
par./ser. pannello LCD, APTC 3.380 

STAMPANTE DL700 - 24 aghi 114 col. 216 cps 12 cpi l/F parallela 399 

STAMPANTE B100 PLUS IT - getto/inchiostro 80 col 180 cps 300dpi 
12 fonis l/F parali. 460 

STAMPANTE VM4 IT - laser 6ppm 300dpi RAM 1M l/F parallela 1.175 

STAMPANTE VM8 - laser 8ppm 300dpi RAM 2M l/F parallela 1 460 

STAMPANTE FP180 - fermica portaiile 80 col 67 cps 360x360dpi 4 fonis 
l/F par. 700 


GRAPHTEC 


SPH Elettronica S.p.A. - Via Giacosa. 5 - 20127 Milano 
Tel 022610051 


GP3005 - plotter foglio mobile AO 8 penne 113cm/sec 10 870 

GP3100 - plotter foglio mobile Al 8 penne 113cm/sec 11.715 

MP5100 - plotter da tavolo A3 8 penne 79cm/sec 2.050 

MP5300 - plotter da tavolo A3 8 penne 70cm/sec 3.065 

FC2100-60A - plotter rotolo/foglio mobile 2000x1220mm 60cm/sec 10.920 

TM1030 - plotter iermico formato 896mmx16m 16 punii 32.900 

TM1220 - plotter termico formato 420mmx16m 16 punii 20.800 

TM1300 - plotter termico formato 297mmx16m 16 punti 10.230 

TAVOLETTA K03220 - formato 297x220mm cursore 4 tasti 
alim. int./seriale 890 

TAVOLETTA KD4620 - formalo 460x310mm cursore 4 tasti 
allm. mt./serlale 1550 


HEWLETT PACKARD 


Hewlett Packard Italiana SpA - Via G. di Vittorio. 9 
20090 Cernusco Sul Naviglio (MI) - Tel 0222121 


VALUE LINE 2 4/100 540 - 486dx4 100MHz 8M FD 1.44M HD 540M 
1024x768 3.710 

VALUE LINE 2 4/50 540 - 486dx2 50MHz 8M FD 1 44M HD 540M 
1024x768 3.055 

VALUE LINE 2 4/50E 210 - 486dx2 50MHz 4M FD 1 44M HD 21OM 
1024x768 2.285 

VALUE LINE 2 4/66 540 - 486dx2 66MHz 8M FD 1.44M HD 540M 
1024x768 3.180 

VECTRA M2 4/100 540 - 486dx4 100MHz 8M FD 1.44M HD 540M 
1280x1024 4.130 

VECTRA M2 4/50 270 - 486dx2 50MHz 8M FD 1,44M HD 270M 
1280x1024 3.040 

VECTRA M2 4/66 540 - 486dx2 66MHz 8M FD 1,44M HD 540M 
1280x1024 3.440 

VECTRA N2 4/50 270 - 486dx2 50MHz 4M FD 1 44M HD 270M 
1280x1024 2.925 

VECTRA N2 4/66 540 - 486dx2 66MHz 4M FD 1.44M HD 540M 
1280x1024 3.325 

VECTRA XM2 4/066 360 - 486dx2 66MHz 8M FD 1.44M HD 360M 
1280x1024 3.880 

VECTRA XM2 4/100 360 - 486dx4 100MHz 8M FD 1 44M HD 360M 
1280x1024 4.405 

VALUE LINE 2 5/075 420 - Pentium 75MHz 8M FD 1 44M HD 420M 
1024x768 3.980 

VALUE LINE 2 5/090 420 - Pentium 90MHz 8M FD 1 44M HD 420M 
1024x768 4.855 

VALUE LINE 2 5/100 420 - Pentium 100MHz 8M FD 1 44M HD 420M 
1024x768 5.245 

HP OMNIBOOK 4000C 4/050 340 - 486dx2 50MHz 8M FD 1 44M HD 
340M displ. col. 6.070 

HP OMNIBOOK 4000C 4/100 340 - 486dx2 100MHz 8M FD 1 44M HD 
340M displ col. 7.190 

HP OMNIBOOK 600C 4/50 170 - 486dx2 50MHz 4M FD 1,44M HD 
170M displ. col. 4.580 

HP OMNIBOOK 600C 4/75 260 - 486dx2 75MHz 4M FD 1 44M HD 
260M displ. COI. 6.275 

MONITOR COLORE 14" - 1024x768 ergonomico 788 

MONITOR COLORE 14" - 800x600 ergonomico 546 

MONITOR COLORE 15" - 1280x1024 ergonomico 998 

MONITOR COLORE 17" - 1280x1024 ergonomico 1.900 

MONITOR COLORE 21' - VGA ris. 1600X1200 4.775 

MONITOR MONOCROMATICO 14" - 640x480 410 

HP DESKJET 320 - stampante getto d'inchiostro 600x300 dpi 625 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


371 








GUIDA COMPUTER 


HP DESKWRITER 540 - st. g./inch. mono 600*300dpi int. Centronics 780 

HP PAINTJET XL 300 -A3/A4 5.795 

HP PAINTJET XL 300 PS - A3/A4. PostScript 9.450 

HP LASERJET 4L - stampante laser. 4 ppm, 1 Mb, 300 dpi 1.270 

HP LASERJET 4SI - stampante laser, 16 ppm, 600 dpi 7.900 

HP LASERJET 4SI MX - stampante laser. 16 ppm. 600 dpi, PostScript 11.000 

HP SCANJET 3P - scan. 300dpi 256 toni/gr.+int- PC IBM/AT o M.Channel 1.200 

HP SCANJET IICX - scan. 400dpi 16.7M toni/gr.+int. PC IBM/AT 

o M.Channel 2.290 

HP DESIGNJET 220 A4/A0 - plotter/g. inch 2M 600 dpi formato 

A4/A0 mono 6.800 

HP DESIGNJET 220 A4/A1 - plotter/g. inch. 2M 600 dpi formato 

A4/A1 mono 5.150 

HP DESIGNJET 600 A4/A0 - plotter/g inch. 4M 600 dpi formato 

A4/A0 mono 11.450 

HP DESIGNJET 600 A4/A1 - plotter/g. inch. 4M 600 dpi formato 

A4/A1 mono 9.495 

HP DESIGNJET 650C A4/A0 - plot /g. inch. 4M 600dpi/b-n 300dpi/col 

A4/A0 col, 15.750 

HP DESIGNJET 650C A4/A1 - plot /g. inch. 4M 600dpi/b-n 300dpi/col. 

A4/A1 col. 13 250 

HP DRAFTPRO PLUS A4/A0 - plotter/penna, formato A4/A0,8 penne, 
foglio 9.500 

HP DRAFTPRO PLUS A4/A1 - plotter/penna, formato A4/A1. 8 penne, 
foglio 6.990 


HYUNDAI 


Data Pool S.r.l, - Via Casal Morena. 19-00100 Roma 
Tel 06/7231331 

APC HY 4000 DK CHIP-UP - slim RAM 4M C 128K FDD t 44M scheda video 
VESA mouse tasi D0S6.X 1.263 

PC HY 4000 SGL SL CHIP-UP - sllm RAM 4M FDD 1.44M scheda video 
VESA mouse tast. D0S6.X 1122 

PC HY 4000E DK CHIP-UP - slim RAM 4M C.256K FDD 1 44M scheda video 
VESA mouse tasi. DOS6.X 1.288 

PC HY 5000PE DK CHIP-UP - desk RAM 8M C.256K FDD 1.44M sch video 
PCI mouse tast. DOS6.x 3.811 

PC HY 5000PTE TW CHIP-UP - tower RAM 8M C.256K FDD 1 44M sch. video 
PCI mouse tast. DOS6 x 2.059 

NB HY N400 425S MONO 170 - n.book RAM 4M FDD 1.44M LCD 10" 
mono trackball 1.934 

HCM 428 E-14" colori 1024x768 449 

HL 5864 -15" colori 1280x1024 722 

HMM 413-monocromatico 640x480 217 

PINOVIA 2480 - stampante 24 aghi 136 col. 300 cps parallvseriale 662 


IBM 


IBM Semea - Circonvallazione Idro Scalo - 20090 Segrale (MI) 

Tel. 02/59621 

Lexmark International S.r.l. - Via Rivollana. 13 Edilicio/A Milano S. Felice 
20090 Segrete (MI) - Tel 02/281031 


APTIVA D.TOP 2144-910 - 486dx2 66MHz V.Bus RAM 4M HD 540M 

mon. 14” 0.28 2.290 

APTIVA D.TOP 2144-911 - 486dx2 66MHz V.Bus RAM 8M HD 540M 

mon. 14" 0.28 CD-ROM sch. audio 2.790 

APTIVA D TOP 2144-914 - 486dx2 66MHz V Bus RAM 8M HD 540M 

mon. 14” 0.28 CD-ROM sch. audio 3.190 

APTIVA D.TOP 2144-921 • 486dx4 100MHz V.Bus RAM 8M HD 540M 

mon. 14" 0.28 CD-ROM sch. audio 3.390 

APTIVA D.TOP 2144-930 - Pentium 75MHz PCI RAM 8M HD 540M 

mon. 14" 0.28 3.290 


APTIVA D.TOP 2144-941 - Pentium 100MHz PCI RAM 8M HD 850M 

mon. 14“ 0.28 CD-ROM sch. audio 5.390 

APTIVA TOWER 2168-931 - Pentium 75MHz PCI RAM 8M HD 540M 

mon. 14" 0.28 CD-ROM sch. audio 3.990 

APTIVA TOWER 2168-951 - Pentium 120MHz PCI RAM 8M HD 1G 

mon. 14" 0.28 CD-ROM sch. audio 5.990 

THINKPAD 340CSE 2610-D63 - 486slc2 66MHz C.16K RAM 4M HD 360M 

LCD STN D.Scan 10.4" VGA colori 4.320 

THINKPAD 370C 9545-TC1/9545TC2 - 486dx4 75MHz C.16K RAM 4M 

HD 360M LCD TFT 10.4" VGA col. m.att. 7.690 

THINKPAD 701C DX2/50 - 486dx2 50MHz C.8K RAM 4M HD 540M 

LCD TFT 10.4 VGA col m.att. 8 790 

THINKPAD 701C DX4/75 - 486dx4 75MHz C.16K RAM 8M HD 540M 

LCD TFT 10.4" VGA col m.att. 10.473 

THINKPAD 701CS DX4/75 - 486dx4 75MHz C.16K RAM 8M HD 540M 

LCD STN D.Scan 10.4" VGA colori 9 309 

THINKPAD 701CS DX5/50 - 486dx4 75MHz C.8K RAM 4M HD 540M 

LCD STN D.Scan 10.4" VGA colori 7.617 

THINKPAD 755CD 9545CD3 - 486dx4 100MHz C.16K RAM 8M HD 540M 

LCD TFT 10.4" VGA col. matr.att. 15.271 

THINKPAD 755CDV 9545DV2 - 486dx4 100MHz C.16K RAM8M HD810M 

LCD TFT 10.4" VGA col.m.att. CDROM 16.678 

THINKPAD 755CE 9545CE3 - 486dx4 100MHz C.16K RAM 8M HD 540M 

LCD TFT 10.4" VGA col. matr.att. 11.805 

THINKPAD 755CV 9545CV2 - 486dx4 100MHz C.16K RAM8M HD 810M 

LCD TFT 10.4" VGA col. matr att 15.488 

THINKPAD 755CX 9545CX2 - Pentium 75MHz C.16K RAM 8M HD 810M 

LCD TFT 10.4" VGA col. matr.att. 14.838 


I.P.S. 


Logic System Hardware e Software S.r.l. ■ Via Triumplma, 189 - 25136 Brescia 
Tel 030X007920 


486DX2 66 - 486dx2 66MHz RAM 8M Cache 256K FD 1 44M 
HD540M 1.820 

MM4860X2 66 - 486dx2 66MHz Multim. RAM 8M C.256K FD 1 44M 
HD 540M S.BIast. CD-ROM 2.325 

MM486DX4 100 - 486dx4 100MHz PCI RAM 8M Cache 256K FD 1 44M 
H0 540M 2.170 

DUAL PENTIUM -1 Cpu RAM 8M Cache 256K FD 

1 44M HD 540M 3.710 

PENTIUM ZAPPA - 90MHz RAM 8M Cache 256K FD 
144MHD540M 2.750 

MONITOR 14" C7CM5209 - 1024x768 490 

MONITOR 15" B4CM5279 - 1024x768 760 

MONITOR 17" B1821W02 - 1280x1024 stereo 1.560 

MONITOR 20" C4CM2/89 - 1280x1024 2.310 

MONITOR 21 “B0725E - 1600x1280 MPRII 3.500 


INTERCOMP 


Intercomp S p A - Via della Scienza. 27 - 37139 Verona 
Tel. 045/8510533 


MASTER 486/DX4 PCI ISA - 80486dx4 100MHz RAM 4M 

cache 256K FD 1 44M HD 850M E-IDE 3.149 

TARGET EN 486/DX2 PCI ISA - 80486dx2 66MHz RAM 4M 

cache 256K FD 1 44M HD 420M E-IDE 2.589 

TARGET EN 486/DX4 PCI ISA - 80486dx4 100MHz RAM 4M 

cache 256K FD 1 44M HD 520M SCSI 3.779 

MASTER AMI PENTIUM 90 PCI EISA - Pentium 90MHz RAM 8M 

cache 512K FD 1 44M HO 635M E-IDE 6.873 

MASTER PENTIUM 133 PCI EISA - Pentium 120MHz RAM 8M 

cache 256K FD 1 44M HD 850M E-IDE 6.653 


372 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 







GUIDA COMPUTER 


MASTER PENTIUM 133 PCI ISA - Pentium 133MHz RAM 8M 

cache 256K FD 1 44M HO 2G SCSI 7.963 

TARGET EN AMI PENT. 120 PCI EISA - Pentium 120MHz RAM 8M 

cache 512K FD 1 44M HO 1G SCSI 9.043 

TARGET EN PENTIUM 75 PCI ISA - Pentium 75MHz RAM 8M 

cache 256K FD 1,44M HD 420M E-IDE 3.403 

TARGET EN PENTIUM 100 PCI ISA - Pentium 120MHz RAM 8M 

cache 256K FD 1 44M HD 520M SCSI 5.783 

TARGET EN PENTIUM 133 PCI EISA - Pentium 133MHz RAM 8M 

cache 256K FD 1,44M HD 520M SCSI 7.683 

BRIDGE F.N. 486DX2 66 340 9.5" - note hook 486dx2 66MHz 

RAM 4M FD 1 44M HD 340M 9.5" mon LCD 2.700 

BRIDGE F.N. 486DX2 66 340 10.3" • note hook 486dx2 66MHz 

RAM 4M FD 1.44M HD 340M 10.3" col. D.S. STN 3.600 

BRIDGE F.N. 486DX2 66 340 10.3" • note book 486dx2 66MHz 

RAM 4M FD 1 44M HD 340M 10.3" col. TFT 5.000 

BRIDGE F.N. 486DX4 100 340 9.5" - note book 486dx4 100MHz 

RAM 4M FD 1 44M HD 340M 9.5" mon. LCD 2.840 

BRIDGE F.N 486DX4 100 340 10.3" • note book 486dx4 100MHz 

RAM 4M FD 144M HD 340M 10.3" col. D.S. STN 3.740 

BRIDGE F N 486DX4 100 340 10.3“ - note book 486dx4 100MHz 

RAM 4M FD 144M HD 340M 10.3” col. TFT 5.140 

MONITOR 14" COLORE - S VGA 0.28 50KHz 1024x768 N I L.R 

MPRII digitale 640 

MONITOR 15" COLORE - S VGA 0.28 50KHz 1280x1024 N I. L.R 

MPRII digitale con OSD 1.030 


LEMON COMPUTERS 


Jen Elettronica S.r.l. - Zona Ind ie E Fermi -62010 Montelupone (MC) 
Tel. 0733X24012 


PENTIUM MR 75 - 75MHz RAM 8M C.256K FD 1.44M HD 425M scheda 
VGA 1M 2.395 

PENTIUM MR 90 - 90MHz RAM 8M C.256K FD 1.44M HD 425M scheda 
VGA 1M 2.790 

PENTIUM MR 100 - 100MHz RAM 8M C.256K FD 1 44M HD 425M scheda 
VGA1M 2.990 

NOTEPRO GOLD 486DX2 66 - 80486dx2 66MHz RAM 4M FD 1.44M 
display 10" LCD monocr. 2.160 

NOTEPRO GOLD 486DX4 100 - 80486dx4 100MHz RAM 4M FD 1 44M 
display 10" LCD monocr. 2.470 

NOTEPRO GOLD 486SX 33 - 80486sx 33MHz RAM 4M FD 1 44M 
display 10" LCD monocr. 2.080 

MONITOR 14"- N.I.MPR-II 448 

MONITOR 15”-N I. MPR-II 598 

MONITOR 17"-N.I.MPR-II 1.170 

MONITOR 20" - N I MPR-II 2 110 

NOTEPRO GOLD-HARD DISK 340M - 460 

NOTEPRO GOLD-HARD DISK 51OM - 700 

KIT MULTIMEDIALE IDE - CD-ROM IDE 2v. scheda sonora coppia casse 
amplll. 418 

KIT MULTIMEDIALE SCSI - CD-ROM SCSI 4v, scheda sonora coppia casse 
amplil 790 


MANNESMANN TALLY 


Mannesmann Tally - Via Borsini, 6 - 20094 Coreico (MI) 

Tel 02/486081 

8LU MT150 9 - stamp. ser./matrice punti 9 aghi 80/136 col. 

12cpl 360cps 1.110 

BLU MT 150 9C - stamp. serimatr. punti 9 aghi 80/136 col. 12cpi 360cps 
colore 1.184 

BLU MT 151 9 - stamp. ser./matrìce punti 9 aghi 80/136 col. 

12cpi 360cps 1.218 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


BLU MT 151 9F/C - stamp. ser./matr. punti 9 aghi 80/136 col. 

12cpi 360cps colore 1.327 

BLU MT 150 24 - stamp. ser./matrice punti 24 aghi 80/136 col 
12cpi 360cps 1.375 

BLU MT 150 24C - stamp set /matr. punti 24 aghi 80/136 col. 12cpl 
360cps colore 1.4794 

BLU MT 151 24 - stamp. ser./matrice punti 24 aghi 80/136 col. 12cpi 
360cps 1 626 

BLU MT 151 24C - stamp. ser ./matr. punti 24 aghi 80/136 col. 12cpi 
360cps colore 1,764 

VERDE MT 83 - stamp. seriale matrVpunti 24 aghi, 80 col vel. 216cps 564 
VERDE MT 83 CARICATORE - togli singoli 1 vasca 78 

VERDE MT 84 - stamp seriale matr /punti 24 aghi, 136 col veloc. 216cps 637 
VERDE MT 84 C - stamp. ser. matr./punti 24 aghi, 136 col. veloc. 

216cps colore 717 

VERDE MT 84 CARICATORE - togli singoli 1 vasca 81 

VEREDE MT 83 C - stamp. seriale matr./punti 24 aghi. 80 col. 

vel. 216cps colore 640 

VERDE MT 93 - stamp getto/inchiostro 64 ugelli 300/150cps 

360dpi 13 toni 1.206 

VERDE MT 93 CARICATORE - logli singoli 1 vasca 233 

VERDE T 7018 - stamp. getto/inchiostro 50 ugelli 180cps 13 font 496 

VERDE T 7018 CARICATORE - fogli singoli 1 vasca 78 

BLU T 9005PS - stamp. di pagina 5ppm PostScript 43 font 3000 

pag./mese 2.488 


MICRA 


FCH S.r.l. -ViaL Kossuth 20/30 - 57127 Livorno 
Tel. 0586/863300 

BUSINESS PENTIUM MIO TOWER - 90MHz RAM 8M FDD 1 44M HD 


850M modem/tax con abbonam. Internet 2.690 

PARTNER PENTIUM MINI TOWER - 75MHz RAM 8M HD 540M kit 
multimed. con CD-ROM quadr veloc.sk-audio 2.690 

PERFORMACE PENTIUM BIG TOWER - 100MHz RAM 8M HD 850M 
predisposizione Ethernet 2.790 

STARTER PENTIUM DESK TOP - 75MHz RAM 8M HD 540M 2.190 

MONITOR GREEN LINE 14' - low emission NI 450 

MONITOR GREEN LINE 14' DIGITALE - low emission NI 480 

MONITOR GREEN LINE 15" DIGITALE - low emission NI 669 

MONITOR SAMSUNG 17" DIGITALE - low emission NI 1.349 


MICROMAR COMPUTER 


Pubblimar System - Via Canova. 20 - 92016 Ribera (AG) 

Tel 0925/540286 

ELITE 486DX/100 PCI - 80486dx 100MHz RAM 16M HD 980M FD 1 44M 


mon. 17" colore 4.000 

ELITE 486DX/100 VESA - 80486dx 100MHz RAM 16M HD 980M FD 1 44M 
mon. 17" colore 3.650 

MAX 486DX2/66 4 - 80486dx2 66MHz RAM 4M HD 350M FD 1 44M 
mon. 14" colore 2.000 

TOP 486DX2/66 8 - 80486dx2 66MHz RAM 8M HD 480M FD 1 44M 
mon. 14" colore 2.650 

MONITOR 14" - colore multisincronismo 1024x768 0.28 595 

MONITOR 14" - colore multlsincronismo 1024x768 0.28 649 

MONITOR 19" - monocromatico . scheda 1280x1024 spedi per DTP 2.295 
MONITOR 20" - colori schermo piano » scheda 1024x768 1.720 

PLOTTER - A3 A4 foglio mobile 1.250 

DIGITIZ - 12”x12" con stilo e centratore 650 

DIGITIZ -12"x18” con stilo e centratore 850 


373 








GUIDA COMPUTER 


MIROCOMPUTER PRODUCTS 


Ziegler Informatica - Via Filadelfia, 232/12 - 10137 Torino 
Tel. 011/355009 


MONITOR C2085 - 20" Sony blacktrinitron 5.170 

MONITOR MAG MOX 15F -15" (latscreen 920 

MONITOR MAG MOX 17F -17" (latscreen 1 840 

MONITOR MAG MX 17FG -17" flatscreen 1.840 

MONITOR MAG MX 17S -17” tftnitron 2.050 

MONITOR MAG MX 21F - 21 " (latscreen 4.510 

MONITOR MAG MXE 15F-15" (latscreen 1.180 

MONITOR MAG MXP 17F -17” (latscreen 2.310 

SOUND POMI PRO - scheda audio 510 

CRYSTAL 10AD/PCI - scheda grafica 1M DRAM 1280x1024 PCI 300 

CRYSTAL 20SD 1MB - scheda grafica 1M DRAM 1280x1024 VESA7PCI 480 

CRYSTAL 20SD 2MB - scheda grafica 2M DRAM 1280x1024 VESA/PCI 620 

CRYSTAL 20SD TWIN - scheda graf. doppio proc. doppio schermo 2*1M 
DRAM VESA/PCI 1.650 

CRYSTAL 20SV - scheda grafica 2M VRAM 1280x1024 VESA/PCI 900 

CRYSTAL 20VP AVI/PCI - scheda grafica 2M VRAM PCI 1.250 

CRYSTAL 40PV/VIDEO/PCI - scheda grafica 4M VRAM PCI 3 300 

CRYSTAL 40SV - scheda grafica 4M VRAM 1280x1024 VESA/PCI 1.650 
MAGIC 20SV TWIN - scheda grafica doppio schermo 2M VRAM*1M 
DRAM VESA/PCI 3.100 

MAGIC 40SV TWIN - scheda grafica doppio schermo 4M VRAMtIM 
DRAM VESA/PCI 4.200 

VIDEO DI - scheda acquisizione/compressione video JPEG 750 

VIDEO DC1 CLIP - scheda acquisizione/compressione/output 1.350 


M3 INFORMATICA 


M3 Informatica - Via Forti, 82 - 10049 Tonno 
Tel. 011/7397035 


80486DX2 - 66MHz RAM 4M FD 1 44M HD 540M S VGA PCI 1.120 

80486DX4 - 100MHz RAM 4M FO 1 44M HD 540M S.VGA PCI 1.250 

PENTIUM 90 PCI - 90MHz RAM 4M Cache 256K FD 1 44M 
HD 540M S.VGA PCI 1.800 

PENTIUM 100 PCI - 100MHz RAM 4M Cache 256K FD 1.44M HD 540M 
S.VGA PCI 2.050 

NOTEBOOK 486DX2 - 486dx2 66MHz RAM 4M FD 1 44M HD 350M 2.250 

SCHEDA MUSICALE 16 BIT- 150 

SCHEDA DIGITALIZZATRICE VIDEO- 450 

MODEM/FAX -19200 230 

GRUPPO CONTINUITÀ - 500W con batterie e filtro 500 

STREAMER - 250Mb Interno 250 


NEC 


NEC Italia S.r.l. ■ Via L. Da Vinci. 97 - 20090 Trezzano SW (MI) 
Tel. 02/484151 


VERSA M-M/100C540 - n.book 486dx4 100MHz RAM 8M C.128K 

HO 540M LCD colori TFT 9 800 

VERSA M-M/100TC540 - n.book 486dx4 100MHz RAM 8M C 128K 

HO 540M LCD col. TFT True Color 10.900 

VERSA S-S/33D - n.book leggero 486sx 33MHz RAM 4M HD 210M 

LCD col. Dual Scan 3.490 

VERSA S-S/50C - n.book leggero 486dx2 50MHz RAM 4M HD 260M 

LCD col. TFT 4.990 

VERSA V-V/50C340 - n book 486dx2 50MHz RAM 4M HD 340M LCD 

colori TFT 5.980 

VERSA V-V/50D250 - n.book 486dx2 50MHz RAM 4M HD 250M 

LCD colori Dual Scan 4.950 


VERSA V-W75C540 - n.book 486dx4 75MHz RAM 4M HD 540M LCO 
colori TFT 6.890 

VERSA P-P/75C810 - n.book Pentium 75MHz RAM 8M HD 81OM 
LCD colori TFT 11490 

VERSA P-P/75H810 - n.book Pentium 75MHz RAM 8M HD 81 OM 
LCD colori TFT 10.4" S.VGA 12.900 

MONITOR XE15 -15” colore ris. 1024x768 Multisync 1.360 

MONITOR XE21 - 21” colore fiat screen ris. 1024x1024 4.190 

MONITOR XVI4 -14" colore ris. 1024x768 699 

MONITOR XVI7 -17” colore ris. 1024x768 1.890 

P20 - stamp 24 aghi 80 col. 192 cps 8 font residenti 390 

P3Q - stamp. 24 aghi 136 col. 53 cps 8 font residenti 630 

P520 - stamp. 24 aghi 136 col, 216 cps 8 font residenti 860 

P62 - stamp. 24 aghi 80 col. 300 cps 8 font residenti 1.130 

P72 - stamp 24 aghi 136 col 300 cps 8 font residenti 1.350 

SUPER SCRIPT 610 PLUS - stamp. 6 ppm 300x300 dpi interi, parallela 899 
SUPER SCRIPT 660 - stamp. 6 ppm 600x600 dpi interi parallela 1 350 

SUPER SCRIPT COLOR 3000 - stamp. termica A4 1 ppm/colori 3 
ppm/monocr. 300x300 dpi 2.290 

CD-ROM MULTISPIN 2X 2XC OC - esterno Disk Changer 1 190 

CD-ROM MULTISPIN 2X 4X KIT - interno ♦ interfaccia IDE ATAPI 399 

CD-ROM MULTISPIN 3XP PLUS 401 - 680M transfer rate 500K/sec 
accesso 240ms 930 

CD-ROM MULTISPIN 6XE 602 - esterno 680M transfer rate 900K/sec 
accesso 145ms 1.190 

CD-ROM MULTISPIN 6X1 502 - interno 680M transfer rate 900K/sec 
accesso 145ms 949 


OLIVETTI 


Olivetti S.p. A - Via Meravigli. 12 -20123 Milano 
Tel 167/012587 (numero verde) 

ENHANCED M4-424S - 486SX 33MHz RAM 4M HD 540M SW precarie. 2.390 
ENHANCED M4-434S - 486sx2 50MHz RAM 4M HD 540M SW precarie. 2.656 
ENHANCED M4-454S - 486dx2 50MHz RAM 4M HD 420M SW precarie. 2.725 
ENHANCED M4-464S - 486dx2 66MHz RAM 8M HD 420M SW precarie. 3.250 
ENHANCED M4-484S - 486dx4 100MHz RAM 8M HD 420M SW precarie. 3 990 


ENTRY D.TOP CASE M4-432 - 486sx2 50MHz RAM 4M HD 420M SW 

precarie. 2.310 

ENTRY SLIM CASE M4-432S - 486sx2 50MHz RAM 4M HD 420M SW 

precarie. 2.180 

ENVISION 4860X4/100 420 - 486dx4 100MHz RAM 8M HD 420M+ANK 

infrared 2.990 

ENVISION 486DX4/100 635 - 486dx4 100MHz RAM 8M HD 635M-.ANK 

infrared+modem/fax 3.320 

NEW SUPREMA D TOP M6-750 1050 - 486dx2 50MHz RAM I6M 

HD 1050M VISION SW precarie. 6.450 

NEW SUPREMA D.TOP M6-760 1050 - 486dx2 66MHz RAM 8M 

HD1050M VISION SW precarie. 6.103 

NEW SUPREMA D.TOP M6-770 1050 - 486dx4 100MHz RAM 8M 

HD1050M VISION SW precarie 6.753 

NEW SUPREMA S CASE M6-750S 1050 - 486dx2 50MHz RAM 8M 

HO 1050M VISION SW precarie. 6 320 

NEW SUPREMA S CASE M6-760S 1050 - 486dx2 66MHz RAM 8M 

HD 1050M VISION SW precarie. 6.623 

NEW SUPREMA S.CASE M6-770S 1050 - 486dx4 100MHz RAM 16M 

HD 1050M VISION SW precarie. 7.273 

PCS 42 P VESA 142128 - 486dx2 50MHz RAM 4M HD 540M SW 

prec. video 0.28 LE 3.210 

PCS 42 P VESA 142131 - 486dx2 66MHz RAM 4M HD 540M SW 

prec. video 0.28 LE 3.310 

PCS 42 P VESA 142134 - 486sx2 50MHz RAM 4M HD 540M SW 

prec. video 0.28 LE 2.825 


374 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 







GUIDA COMPUTER 


ENVISION PENTIUM/75 635 - Pentium 75MHz RAM 8M HD 635M+ANK 
inlrared 3.390 

ENVISION PENTIUM/75 850 - Pentium 75MHz RAM 8M HO 850M.ANK 
Infrared+modem/fax 3.720 

PCS 52 152002 - Pentium 60MHz RAM 8M HD 540M SW 
prec. video 0.28 LE 4.550 

PENTIUM M4-82 AT 210 - 60MHz RAM 8M HD 210M AT software 
precaricato 4.020 

PENTIUM M4-82 AT 420 - 60MHz RAM 8M HD 420M AT sottware 
precaricato 4 290 

PENTIUM M4-82 AT 540 ■ 60MHz RAM 8M HD 540M AT sottware 
precaricato 4.420 

PENTIUM M4-82 AT 1050 - 60MHz RAM 8M HD 1050M AT software 
precaricato 5.420 

ECHOS 42 4/120 B/W - note book RAM 4M HD 120M bianco/nero 2.990 

ECHOS 43 4/170 COLOR • note book RAM 4M HD 170M colori (DSNT) 4.390 

ECHOS 44 4/240 COLOR - note book RAM 4M HD 240M colori (DSNT) 4.990 

PHILOS 20 486 SL120 B/W - note book RAM 4M HD 120M bianco/nero 1.890 
PHILOS 33 486 SL 84 COLOR - note book RAM 4M HD 84M colori 2.380 

PHILOS 44 486 SL 120 B/W - note book RAM 4M HD 120M bianco/nero 3.080 
PHILOS 45 486 SL 170 B/W - note book RAM 4M HD 170M bianco/nero 3.930 
PHILOS 45C 486 SL 240 COLOR - note book RAM 4M HD 240M 
colori (TFT) 6.490 

MONITOR DSM 27-039 500 

MONITOR DSM 27-117 2.250 

MONITOR DSM 27-514/MS 930 

MONITOR DSM 27-615 1.200 

MONITOR DSM 28-143/PS2 680 


PHM 66 - 80486dx2 Multimedia 66MHz PCI RAM 4M S.VGA CD-ROM 
scheda audio 1.597 

PHE5C - 586 PCI-Pentium 75MHz RAM 4M S VGA PC11M 1.614 

PHE5D - 586 PCI-Pentium 90MHz RAM 4M S VGA PC11M 1.797 

PHE5E - 586 PCI-Pentium 100MHz RAM 4M S VGA PCI 1M 1.910 

PHE5F - 586 PCI-Pentium 120MHz RAM 4M S.VGA PCI 1M 2.032 

PHE5G - 586 PCI-Pentium 133MHz RAM 4M S.VGA PC11M 2.369 

1414XA - modem/fax 14400/14400BPS V23 MNP5 SW Bit Fax esterno 272 

1414XM - modem/fax 14400/14400BPS V23 MNP5 SW Bit Fax esterno 2.224 
2442ME - modem 2400BPS MNP5 SW Bit Fax esterno 150 

2442XA - modem/fax 2400/2400BPS V23 MNP5 SW Bit Fax interno 182 


PRIDE CORPORATION 


Centro HL - Via Luca Landuccl. 5/R - 50136 Firenze 
Tel 055/669024 


CONTROLLER EIDE MULTI I/O PCI - 2 ser. 16550 1 parali, bldirez. 

SPP/ECP/EPP1 porta game 75 

MAIN BOARD 486 PCI - 486dx2/4 C.256K esp. 512K Award Bios 4 b. 

72pin contr. EIDE 2FDD 262 

MAIN BOARD 486 VLB - 486dx2/4 Cache 256K esp. 512K Award Bios 4 
banchi 72 pln 205 

MAIN BOARD 586 PCI/ISA - Pent. 75/90/120/133 C.256K esp. 512K 
N.Chip Triton contr, EIDE 2FDD 452 


QUASAR 


OMB COMPUTERS 


Computer Industry S.r.l. - Via Bricito, 29/A - 36061 Bassano Del Grappa (VI) 
Tel. 0424/523628 


T486DX/66C - 486dx2 66MHz RAM 4M C.256K HD 540M FD 1.44M 

mon 14" S.VGA 1.600 

T486DX2/80A - 486dx2 80MHz RAM 4M C.256K HD 540M FD 1 44M 

mon. 14" S.VGA 1.700 

T486DX4 - 486dx4 100MHz RAM 4M C.256K HD 540M FD 1.44M 

mon. 14" S.VGA 1.790 

T486SX - 486SX 40MHz RAM 4M HD 540M FD 1,44M mon. 14" S VGA 1.350 

PEN 901 - Pentium 90MHz RAM 8M C.256K HD 540M FD 1 44M 

mon. 14" S.VGA 2.400 

PEN 1001 - Pentium 100MHz RAM 8M C.256K HD 540M FD 1 44M 

mon, 14" SVGA 2.500 

MONITOR 14" - S VGA 1024x768 0.28 D.P.N. ini. MPRII 395 

MONITOR 14" LR - S VGA 1024x768 0.28 D.P. low radlation 365 

MONITOR 15" - S VGA 1280x1024 0.31 D.P.N int. MPRII 620 

MONITOR 17"-SVGA 1280x1024 0.31 D.P.N. int. 30/66KHZ digit 1.150 

HARD DISK 540M IDE 320 

HARD DISK 850M IDE 400 

FLOPPY DISK DRIVE-1.44M 49 

MODULI SIMM 1MB-3 Chip 68 

MODULI SIMM 4MB - 72 pln 260 

MODULI SIMM 8MB - 72 pln 525 

MODULI SIMM 16M8-72 pln 940 


PHONIC 


Phonic Computerà Italia S.r.l, - Via A Volta , 10/t - 42024 Castelnovo Sotto IRE) 
Tel. 0522/688334 

PHE 431 - 80486dx4 75MHz PCI RAM 4M S VGA PC11M 1.259 

PHE 432 - 80486dx4 100MHz PCI RAM 4M S VGA PC11M 1.302 


Quasar S.r.l. - Via Diagonale. 319 -13050 Pratrivero Trivero (VC) 

Tel. 015/7388804 

486DX4 100 PCI - 80486dx4 100MHz RAM 4M FD 1,44M SVGA Case Slim 1.000 


PENTIUM 100 PCI - 100MHz RAM 8M FD 1.44M SVGA FHDC 
PCI Minitower 2.000 

PENTIUM 120 PCI - 120MHz RAM 8M FD 1.44M SVGA FHDC PCI 
Minitower 2.400 

MONITOR 14” COLORI - VGA 430 

MONITOR 14" MONOCROMATICO - VGA 210 

STAMPANTE - 9 aghi 136 colonne 330 cps 800 

STAMPANTE - 9 aghi 80 colonne 192 cps 300 

STAMPANTE BUBBLE JET-colore 700 

HARD DISK 540M - al bus 360 

HARD DISK 1200M - at bus 520 

FLOPPY DISK DRIVER - 3" 1/2 (1 44M) 89 

FLOPPY DISK DRIVER - 5" 1/4 (1.2M) 129 

ESPANSIONE DI MEMORIA - 4M 320 


REVEAL 


Reveal Computer Products ■ P.na Marsala. 4/2 - 16122 Genova 
Tel. 101/889598 


SCHEDA AUDIO SC400 - 16 bit Stereo Sound Card. CD Quality comp. 
S.BIaster/Pro MWSS AdLib 208 

SCHEDA AUDIO SC500 - 16 bit St. Sound Card+W.T.Synthesis comp. 

S. BIaster/Pro MWSS AdLib 334 

LETTORE CD-ROM CDQ100 - Interno quadrupla velocità 250ms 

T. Rate 600K/sec. Int. IDE/ATAPI 475 

MODEM PM500 - 14400 bps 150 

MODEM PM750- 128800 bps 399 

JOYSTICK 39 

ALTOPARLANTI RS250 - 8 Watt Stereo da 110Hz a 17KHz (+/-3dB) 36 

ALTOPARLANTI RS320 - 40 Watt Stereo da 110Hz a 17KHz (+/-3dB) 

aliment. 12VAC 104 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


375 










GUIDA COMPUTER 


ALTOPARLANTI RS380 - 80 Watt Stereo da 90Hz a 17KHz (+/-3dB) 
aliment.12VAC 158 

STREAMER TAPE TB750 - 680M 610 

TASTIERA MUSICALE MIDI MBK02 199 

KIT MULTIM. K4X20 - SC400.CDQ100tRS250.accessorl*10 Audio 
Titles+10 CD Titles 820 

KIT MULTIM K4X30 - SC500+CDQ100tRS320+microl.tavolo+acc.t10 
Audio Titles+22 CD Titles 940 

KIT MULTIM. K4X40 - SC500tCDQ100*RS380*RA210+micr.tav +acc.-t10 
A.Titles+37 CD Titles 1.100 

KIT MULTIM. MFX18 - SC400+CD-ROM doppia vel.taccesson.10 Audio 
Titles+Grolier '95 ME. 549 

KIT MULTIM. MFX50 - SC400+CD-ROM doppia velocità.accessori.10 
CD Titles 649 


ROLAND EUROPE 


Roland Europe SpA. - Via Leonardo Da Vinci, 11 -Zona Industriale 
63030 Acquaviva Picena (AP) ■ Tel 0735/583590 


RSX-440 - plotter elettrostatico A0 49.000 

PNC-0900 • plotter per l'intaglio 28cm, 200mm sec 4.790 

PNC-0950 - plotter per l'Intaglio 61cm, 400mm sec. 6 490 

PNC-1050 - plotter per l'intaglio trattore a 38cm. 200mm sec. 7.500 

PNC-1200 - plotter per l'intaglio 61cm, 850mm sec 9.900 

PNC-1610 - plotter piano per l'intaglio Al 923x618mm, 720mm sec 16 490 
PNC-1850 - plotter per l'intaglio 120cm. 850mm sec. 21.490 

PNC-1900 - plotter piano per l’intaglio A0 924x1229mm, 650mm sec. 24.000 
DPX-2700 - plotter plano A2 8 penne.matita 919mm sec 1M porte 
seriparall. 11990 

DPX-3700 - plotter piano Al 8 penne.matita 919mm sec. 1M porte 
ser/parali. 12.990 

DPX-4600A - plotter piano A0 8 penne.matita 919mm sec. 1M porte 
ser./parall. 18.000 

DXY-1150 - plotter da tavolo A3 8 penne-rit.magnet 60cm sec 18K 2.190 

DXY-1250-plotter da tavolo A3 8 penne-nt.magnet.60cm sec 18K 2.590 

DXY-1350 • plotter da tavolo A3 8 penne-rit.magnet 60cm sec. 1M 3.390 

LTX-2121 - plotter termico A3 200dpi 4M 25mm sec. gest. 8 penne 2.900 

LTX-2141 - plotter termico A3 400dpi 4M 25mm sec. gest 16 penne 5.600 

LTX-2441 - plotter termico A0 400dpi 4M 30mm sec. gest. 16 penne 38 000 
LTX-420 - plotter termico A0 200dpi gest. 16 penne 18.000 

GRX-3500 - plotter vertic Al loglio mobile 8 penne 1131mm sec. 1M 5.990 

GRX-4500 - plotter vertic A0 loglio mobile 8 penne 1131mm sec. 1M 6 990 


SEIKOSHA 


Mail System S.p.A. - Slr Provinciale Monza Melzo, 74 - 20049 Qoncorezzo (MI) 
Tel. 039/6040639 


SP-1900 PLUS - stampante 9 aghi 80 col. 192/160 cpi par 316 

SP-2400 - stampante 9 aghi 80 col. 240/200 cpi par/ser 524 

SP-2415 - stampante 9 aghi 136 col 240/200 cpi par/ser 720 

BP-5780 II - stampante 18 aghi 136 col 780/520 cpi par/ser 3 390 

SBP-10 - stampante 18 aghi 136 col. 960/800 cpi par/ser 5.540 

BP-7800 II - stampante 24 aghi 136 col 780/520 cpi par/ser 3.640 

LT-20 - stampante 24 aghi 80 col. 144/120 cpi par 600 

SL-150 - stampante 24 aghi 136 col. 240/200 cpi par 740 

SL-210 - stampante 24 aghi 110 col. 324/270 cpi par/ser 1.180 

SL-270 - stampante 24 aghi 136 col. 324/270 cpi par/ser 1.430 

SL-90 PLUS - stampante 24 aghi 80 col 192/160 cpi par 400 

SL-96 COLOR - stampante 24 aghi 80 col. 192/160 cpi par. 520 

SPEED JET-330 - stamp. getto/inch 128 ug A4 Lett. Leg. 300 cpi par. 650 


SPEED JET-360 COLOR - stamp. getto/inch. 51 ug A4 Lett. Leg. 180/120 
cpi par. 820 

0P-400 - stamp. laser A4 Lett. Leg. 4 ppm par. bidirez. 1.110 


SHR 


SH.R. S.r.l. - Via Faentina. 175/A - 48010 Fornace Zarattini (RA) 
Tel. 0544/463200 


FLEX LIGHT SLX 46100A.540 - 486dx4 100MHz RAM 4M 

HD 540M FD 1 44M OS/2 WARP v.3.0 1.560 

FLEX LIGHT SLX 4666C.540 - 486dx2 66MHz RAM 4M HD 540M 

FD1.44M OS/2 WARP v.3.0 1.410 

FLEX POWER SPX 48100 540.TP - 486dx4 100MHz RAM 4M 

C.256K HD 540M FD 1 44M DOS 6.22 2.190 

FLEX POWER SPX 4866C.540 TP - 486dx2 66MHz RAM 4M 

C.256K HD 540M FD 1 44M DOS 6.22 1.860 

SPX MULTIMEDIA MM.100 - 486dx2 100MHz RAM8M HD540M 

FD1 44M WIND.95 2 sk audio casse CD-ROM 2.630 

SPX MULTIMEDIA MM 66 - 486dx2 66MHz RAM8M HD540M 

F01 44M WIND.95 2 Sk.audio casse CD-ROM 2.490 

FLEX MASTER XM 58100.540.P - Pentium 100MHz RAM 8M 

C.256K HD 54 OM FD 1 44M WIND.95 3.550 

FLEX MASTER XM 58133.540 P - Pentium 133MHz RAM 8M 

C.256K HD 540M FD 1 44M WIND.95 4.450 

FLEX MASTER XM.5875.540.P - Pentium 75MHz RAM 8M 

C.256K HD 540M FD 1 44M WIND.95 2.950 

FLEX POWER PENT SPX 58 75.540.TP - Pentium 75MHz RAM 8M 

C.256K HD 540M FD 1 44M WIND.95 2.850 

FLEX POWER PENT SPX.58 90.540.TP - Pentium 90MHz RAM 8M 

C.256KHD540MFD144M WIND.95 3.180 

FLEX POWER PENT.SPX 58100 540.TP - Pentium 100MHz RAM 8M 

C 256K HD 540M FD 1 44M WIND.95 3.450 

FLEX POWER PENT.SPX.58120.540.TP - Pentium 120MHz RAM 8M 

C 256K HD 540M FD 1 44M WIND.95 3.990 

FLEX POWER PENT SPX 58133.540.TP - Pentium 133MHz RAM 8M 

C 256K HD 540M FD 1 44M WIND.95 4.350 

SPX MULTIMEDIA MM.P75 - Pentium 75MHz RAM8M HD540M 

FD1.44M WIND.95 2 sk.audio casse CD-ROM 3.550 

FLEX BOOK STATUS.48100D 340 - n.book 486dx4 100MHz RAM 4M 

FD 1 44M HD 340M VGA LCD 10.4" DSTN 4.290 

FLEX BOOK STATUS.48100T.540 - n.book 486dx4 100MHz RAM 8M 

FD 1 44M HD 500M VGA LCD 9 5" TFT 5.900 

FLEX BOOK STATUS.4866C.340 - n.book 486dx2 66MHz RAM 4M 

FD 1 44M HD 340M VGA LCD 9.5" TSTN/CCFT 2.670 

FLEX BOOK STATUS.4866CD.340 - n.book 486dx2 66MHz RAM 4M 

FD 1 44M HD 340M VGA LCD 10.4" DSTN 3.900 

MCX 1435 - monitor 14" colori risoluzione 1024X768, 

30-38kHz. pitch 0.39mm 450 

MCX.1764.D - monitor 17" colori risoluzione 1280x1024. 

30-60kHz, pitch 0.28mm 1.450 

MCX.2082.D - mon. 20" colon ris. 1600x1280 

24-82 o./47-l04kHz v. pitch 0.28mm 2,990 


SIEMENS NIXDORF 


Siemens Nixdorf Informatica S pA. - Centro Direz. Lombardo. Via Roma, 108 
20060 Cassina de ' Pecchi (MI) - Tel. 02^5121402 

PCD 4H/PCI - d.top 486dx2 66MHz ISA PCI RAM 8M FD 1.44M HD 270M 3.000 
PCD 4H/VL - d.top 486dx2 66MHz ISA VESA RAM 8M FD 1 44M 
HD 270M 3.150 

PCD 4LA/L - d.top 486SX 33MHz ISA VESA RAM 4M FD 1 44M HD 270M 2.080 


376 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 








GUIDA COMPUTER 


SCENIC 4H - 486sx2 50MHz ISA (AT) RAM 4M FD 1 44M HD 270M 1.850 

SCENIC 4H PCI - 486dx2 50MHz ISA (AT) PCI RAM 4M FD 1 44M HD 270M 2.050 
SCENIC 4L - 486SX 25MHz ISA (AT) RAM 4M FD 1,44M HD 270M 1 500 

SCENIC 4T PCI - 486dx2 66MHz ISA PCI RAM 8M FD 1 44M HD 420M 2.700 

PCD 5H - d.top Pentium 75MHz ISA PCI RAM 8M FD 1 44M HD 540M 3.750 

PCD 5L - d.top Pentium 75MHz ISA PCI RAM 8M FD 1 44M HD 270M 3.350 

PCD 5T/PCI - tower Pentium 75MHz EISA PCI RAM 16M FD 1.44M HD 540M 5.600 
PCD 5TG - tower Pentium 75MHz ISA PCI RAM 16M FD 1 44M HD 540M 5.850 
PCE 5S - tower Pentium 100MHz EISA VESA RAM 16M FD 1.44M HD 
1000M 14.150 

SCENIC 5H PCI+AUDIO - Pentium 75MHz ISA (AT) PCI RAM 8M FD 
1.44MHD540M CD-ROM 3.600 

SCENIC 5T PCI - Pentium 60MHz ISA PCI RAM 8M FD 1 44M HD 420M 3.500 
SCENIC 5T PCI+AUDIO - Pentium 75MHz ISA PCI RAM 8M FD 1.44M HD 
540M CD-ROM 3.800 

PCD 4ND - n.book 486SX 33MHz RAM 4M FD 1 44M est. HD 200M LCD 9.5" 4 200 
PCD 4NL - n.book 486SX 33MHz RAM 4M FD 1.44M est. HD 260M LCD 9.5’ 3.600 
PCD 4NL COLORE - n.book 486SX 33MHz RAM 4M FD 1 44M est. HD 260M 
LCD 9.5" COI. 4.850 

SCENIC 4NC COLORE - n.book 486SX 33MHz ISA (AT) RAM 4M FD 1.44M 
HD 120M LCD 9.5" col. 3.790 


SILICON VALLEY COMPUTER 


Com.lnt. Sas ■ Via Ampere, l/l - 42100 Reggio Emilia 
Tel 0522/513240 

386SX/40 - 386sx 40MHz RAM 2M FD 1 44M HD 270M 14" col. 0.28 1 980 

4860X2/50 - 486dx2 50MHz RAM 4M FD 1 44M HD 270M 14" col. 0.28 2.350 
486DX2/66 4 - 486dx2 66MHz RAM 4M FD 1 44M HO 540M 14" col. 0.28 3.180 

486DX2/66 8 - 486dx2 66MHz RAM 8M FD 1,44M HD 540M 14" col. 0 28 2.560 

486DX4/100 - 486dx4 100MHz PCI RAM 8M FD 1 44M HO 520M 14" 
col. 0.28 3.160 

PENTIUM 90 - 90MHz RAM 8M FD 1.44M HD 540M 14" PCI col. 0.28 4.060 

PENTIUM 100 - 100MHz RAM 8M FD 1 44M HD 540M 14" PCI col. 0 28 4 460 
PENTIUM 120 - 120MHz RAM 8M FD 1 44M HD 540M 14" PCI col 0.28 5.110 


SPEA VIDEOSEVEN 


Ziegler Informatica ■ Via Filadelfia. 232/12 -10137 Tonno 
Tel. 011/355009 


SPEA-SHOWTIME PLUS - scheda multimediale 1.100 

V7-MEDIA FX - scheda audio 400 

V7-MERCURY P-64 2M8 - scheda gral S3 934 Vison 2M DRAM 1280x1024 
VESA e PCI 850 

V7-MIRAGE P-32 1MB - scheda gral. S3 TRI032 1M DRAM 1280x1024 
VESA e PCI 300 

V7-MIRAGE P-64 2MB - scheda gral. S3 834 Vison 2M DRAM 1280x1024 
VESA e PCI 600 

V7-ST0RM PRO - scheda gral Weitek 9100+VideoPower 9130 4M 
VRAM PCI 2.200 

V7-VEGA PRO - scheda gral. A. Logic 1M DRAM 1280x1024 VESA e PCI 250 


STAKAR 


Microsys Electronics - Via Piermarini s.n.c. - S. Andrea delle Fratte (PG) 

Tel. 075/5270448 

386SX A - 386sx 33MHz RAM 1M FD 1 44M HD 420M VGA OS/2 WARP 790 

486DX2 80A 635 - 486dx2 80MHz RAM 4M FD 1 44M 

HD 635M acc. S.VGA OS/2 WARP 1.319 

486DX4 751 635 - 486dx4 75MHz RAM 4M FD 1.44M 

HD 635M acc. S.VGA OS/2 WARP 1.342 


486DX4 100A 635 - 486dx4 100MHz RAM 4M FD 1 44M 

HD 635M acc. S VGA OS/2 WARP 1.376 

4860X4120A 635 - 486dx4 120MHz RAM 4M FD 1 44M 

HD 635M acc. S VGA OS/2 WARP 1.459 

486SX 40U - 486SX 40MHz RAM 4M FD 1.44M 

HD 420M VGA OS/2 WARP 1.088 

PEN 751420 - Pentium 75MHz RAM 8M FD 1 44M 
HD 420M acc. S.VGA OS/2 WARP 1.930 

PEN 751635 - Pentium 75MHz RAM 8M FD 1 44M 

HD635M acc. SVGA OS/2 WARP 2.021 

PEN 901420 - Pentium 90MHz RAM 8M FD 1 44M 

HD 420M acc S VGA OS/2 WARP 2.116 

PEN 901635 - Pentium 90MHz RAM 8M FD 1 44M 

HD 635M acc SVGA OS/2 WARP 2.208 

PEN 1001420 - Pent 100MHz RAM 8M FD 1.44M 

HD 420M acc. S VGA OS/2 WARP 2.228 

PEN 1001635 - Pent. 100MHz RAM 8M FD 1.44M 

HO 635M acc. SVGA OS/2 WARP 2.319 

PEN 1201420 - Pent. 120MHz RAM 8M FD 1 44M 

HD 420M acc. SVGA OS/2 WARP 2.352 

PEN 1201635 - Pent. 120MHz RAM 8M FD 1 44M 

HD 635M acc. SVGA OS/2 WARP 2.444 

PEN 1331 420 - Peni 133MHz RAM 8M FD 1 44M 

HD 420M acc. SVGA OS/2 WARP 2.718 

PEN 1331 635 - Pent. 133MHz RAM 8M FD 1 44M 

HD 635M acc. SVGA OS/2 WARP 2.809 

PEN TWIN 901 - Pentium 90+90MHZ RAM 8M FD 1.44M 

HD 420M acc. SVGA (senza soli.) 3.207 

PEN TWIN 1201 - Pentium 120+120MHZ RAM 8M FD 1.44M 

HD420M acc. SVGA (senza sott.) 3.680 

PEN TWIN 1331 - Pentium 133+133MHZ RAM 8M FD 1 44M 

HD420M acc. SVGA (senza sott.) 4.441 

NB 486DX4 751 420 - n.book 486dx4 75MHz RAM4M FD1 44M 

HD240M a.SVGA OS/2 WARP+sup.WIND. 2.702 

NB 486DX4 1001 730 - n.b. 486dx4 100MHz RAM4M FD 1 44M 

HD730M a.SVGA OS/2 WARP+sup.WIND. 3.002 

NB PEN 751420 - n.b. Peni. 75MHz RAM 8M FD 1.44M 

HD 420M a.SVGA OS/2 WARP+sup WIND 3.708 

NB PEN 901 730 - n.b. Pent. 90MHz RAM 8M FD 1 44M 

HD 730M a.SVGA OS/2 WARP+sup.WIND. 4.150 

NB PEN 1001 730 - n.b. Pent.lOOMHz RAM 8M FD 1 44M 

HD 730M a.SVGA OS/2 WARP+sup.WIND 4.261 

NB PRO-LINE CD 75 420- n.b. Pent. 75MHz RAM 4M FD 1 44M 

HD 420M a.SVGA OS/2 WARP+sup.WINO. 5.609 

NB PRO-LINE CD 90 420 - n.b. Pent. 90MHz RAM 4M FD 1 44M 

HO 420M a.SVGA OS/2 WARP+sup WIND 5.795 

NB PRO-LINE CD 100 730 - n.b. Pent.lOOMHz RAM 4M FD 1.44M 

HD 730M a.SVGA OS/2 WARP+sup.WIND. 6.162 

NB PRO-LINE CD 120 730 - n.b. Pent120MHz RAM 4M FD 1.44M 

HD 730M a.SVGA OS/2 WARP+sup.WIND. 6.288 

NB PRO-LINE CD 133 730 - n.b Pent.133MHz RAM 4M FD 1 44M 

HD 730M a.SVGA OS/2 WARP+sup.WIND. 6.652 

MONITOR 14" NILR - colore ris. 1024x768 481 

MONITOR 15" NILR-OSD - colore ris. 1280x1024 schermo piatto OSD 715 

MONITOR 17” NILR-OSD - colore ris. 1280x1024 schermo piatto OSD 1.345 


SYTEK 


Data Pool S.r.l. - Via Casal Morena. 19 - 00100 Roma - Tel. 06/7231331 

PC SY JUNIOR 340S - slim 386sx 40MHz RAM FD 1 44M mouse tastiera 608 
PC SY GREEN 486DX CHIP-UP - desk RAM 8M Cache 128K FD 1.44M 
mouse tastiera D0S6.X 1,010 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


377 








GUIDA COMPUTER 


PC SY GREEN 486MT CHIP-UP - lower RAM 8M Cache 128K FD 1.44M 
mouse tastiera D0S6.X 999 

PC SY JUNIOR SL CHIP-UP - slitti RAM FD 1 44M mouse tastiera 777 

PC SY PENTAPRO DK CHIP-UP - desk RAM 8M Cache 256K FD 1 44M 
mouse tastiera DOS6.X 1.543 

PC SY PENTAPRO MT CHIP-UP - tower RAM 8M Cache 256K FD 1.44M 
mouse tastiera D0S6.X 1.662 


TEN TECHNOLOGIES 


Cronodata S.r.t. - Vìa Diai, 30 - 28010 Cavagtio D'Agonga (NO) 

Tel. 0322/806629 

LT6 80386/40DX-A - 386dx 40MHz RAM 2M Cache 1K FDD 1 44M HD 
170M VGA 1180 

LT6 80386/40SX-D - 386sx 40MHz RAM 2M FDD 1.44M HD 170M VGA 
1 .110LT6 80486/33DX-LB-I - 486dx 33MHz RAM 4M Cache 128K FDD 1.44M 
HD 260M VGA V.L.Bus 1.970 

LT6 80486/40DX-LB-A - 486dx 40MHz RAM 4M Cache 128K FDD 1 44M 
HD 260M VGA V.L.Bus 1.935 

LT6 80486/66DX-LB-A - 486dx2 66MHz RAM 4M Cache 256K FDD 1.44M HD 
260M VGA V.LBus 2.250 


TEXAS INSTRUMENTS 


Texas Instruments Italia Portable Computer Printer Div. - C.D.Colleoni P. Perseo 
Vìa Paracelso. 12 - 20041 A.Brìanza (MI) - Tel. 039/68421 


EXTENSA 450 COLORE 10.4" DS - 486dx4 75MHz 

RAM 4M FO 1.44 HD 340M rimovibile LCD 3.490 

EXTENSA 450T COLORE 9.4" TFT - 486dx4 75MHz 

RAM 4M FD 1.44 HD 340M rimovibile LCD 4.490 

EXTENSA 550 COLORE 10.4" DS - Pentium 75MHz PCI 

RAM 8M FD 1.44 HD 525M rimovibile LCD 5.490 

EXTENSA 550CD COLORE 10.4" DS - Pentium 75MHz PC 

RAM 8M FD 1.44 HD 525M CD-ROM multimedia LCD 6.490 

EXTENSA 550CDT COLORE 10.4" TFT - Pentium 75MHz PCI 

RAM 8M FD 1.44 HD 525M CD-ROM multimedia LCD 7.490 

T.MATE 4000M 75 COL 10.4" TFT - 486dx4 75MHz 

RAM 4M FD 1.44 HD 525M SCSI multimedia LCD 5.290 

T.MATE 4000M 75 COLORE 8.4" TFT - 486dx4 75MHz 

RAM 4M FD 1.44 HD 340M SCSI multimedia LCD 4.990 

T.MATE 4000M 75 COLORE 8.4" TFT • 486dx4 75MHz 

RAM 4M FD 1.44 HD 455M SCSI multimedia LCD 5.090 

T.MATE 4000M 100 COL. 10 4" TFT - 486dx4 100MHz 

RAM 4M FD 1 44 HD 525M SCSI multimedia LCD 5.990 

T.MATE 4000M 100 COLORE 9.5" TFT - 486dx4 100MHz 

RAM 4M FD 1.44 HD 525M SCSI mullimedia LCD 5.790 

T.MATE 5000M COL. 10.4" TFT - Pentium 75MHz 

PCI RAM 8M FD 1.44 HD 772M LCD 9.490 

T.MATE 5000M COLORE 10.5" DS - Pentium 75MHz 

PCI RAM 8M FD 1.44 HD 500M LCD 6.990 

T MATE 5100M COLORE 10.4" TFT - Pentium 90MHz 

PCI RAM 8MFD 1.44 HD 1Gb LCD 10.490 

T.MATE 5200M COL. 10.4" SVGA TFT - Pentium 120MHz 

PCI RAM 8MFD 1.44 HD 1Gb LCD 11.490 

MICRO LASER WIN/4 - stampante laser 600x600dpi 4ppm 

M.WIndows Prlnting System 899 

MICRO LASER 600 - stampante laser 600x600dpi 5ppm 

RAM 2M PostScript 23 tont 1.990 

MICRO LASER PRO 600 23 - stampante laser 600x600dpi 8ppm 

RAM 6M PostScript 23 font 2.890 


MICRO LASER PRO 600 65 - stampante laser 600x600dpi 8ppm 

RAM 6M PostScripI 65 font 3.290 

MICRO LASER POWER PRO - stampante laser 600x600dpl 12ppm 

RAM 6M PostScript 67 font 3.990 

MICRO LASER PRO E - stampante laser 600x600dpi 12ppm 

RAM 3M PostScript 23 font 3.490 


UNIDATA 


Unidata S.r.t - Via San Damaso, 20 - 00165 Roma 
Tel. 06/39387318 


DESK TOP PL466/540W - 486dx2 66MHz RAM 4M FD 1.44M HD 540M 

S.VGA 2.130 

POWER DESK PD475/540W - 486dx2 80MHz RAM 4M FD 1 44M HD 

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1G IDE VGA PCI S3 4.090 

POWER DESK PD590/1GW - Pentium 90MHz RAM 8M 

FD 1 44M HD 1G IDE VGA PCI S3 4.840 

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378 


MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 





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540M SVGA 1M 2.220 

PC WIN PENTIUM/100 PCI - Pentium 100MHz RAM 8M FDD 1.44M 
HD 540M SVGA 1M 2.520 

PC WIN PENTIUM/120 PCI - Pentium 120MHz RAM 8M FDD 1 44M 
HD 540M SVGA 1M 2.920 

MONITOR 14' - SVGA colore 0.28 pitch 1024x768 410 

MONITOR 14" - SVGA colore 0.28 pitch 1024x768 low rad. 430 

MONITOR 14" - SVGA colore 0.28 pitch 1024x768 low rad n.i. 470 

MONITOR 15" - SVGA colore 0.28 pitch 1024x768 low rad. n.l. 700 

MONITOR 17" - SVGA colore 0.28 pitch 1024x768 low rad. n.l. 1 325 


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COURIER V.34 INTERNO - modem/fax V34*33.6K. 

dal V21 al V34+, MNP3/4/5. V42/42bis 995 

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dal V21 al V32+. MNP3/4/5, V42/42bis 329 

SPORTSER 14.4 INTERNO - modem/tax 14.4K. 

dal V21 al V32+, MNP3/4/5, V42/42bis 302 

SPORTSER 14.4 V.t. - modem/fax/voice 14.4K. 

dal V21 al V32+. MNP3/4/5, V42/42bls 450 

SPORTSER V 34 ESTERNO - modem/fax V34.28 8K, 

dal V21 al V34*. MNP3/4/5, V42/42biS 635 

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GRAFIXSTAR 300 - scheda grafica S3 Trio 64 1M VMC 340 

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filmati M-JPEG 4.990 

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ELITE 28641 - modem V34 28800 bps. prot. dal V21 al V34, ISDN 1.550 

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U1496 B+ • modem 19200 bps, fax, voce, scheda interna 790 

U1496 E - modem 16800 bps. fax, voce. led. esterno 640 

U1496 E* - modem 19200 bps, fax. voce, scheda interna 770 

U1496 P - modem 16800 bps. fax, voce, portatile 695 

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MCmicrocomputer n. 158 - gennaio 1996 


379 










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ATTENZIONE. Per gli annunci a carattere commerciale - speculativo è stata istituita la rubrica MCmicrotrade. Non inviateli a 
MCmicromarket, sarebbero cestinati. Le istruzioni e il modulo sono a pag. 383. Per motivi pratici, si prega di non lasciare co¬ 
municazioni o chiedere informazioni (telefoniche o scritte) riguardanti gli annunci inviati. 


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ghezza massima: spazio sul retro di questo modulo) Non si accettano prenotazioni per più numeri, nè per più di un annuncio 
sullo stesso numero 


Per morivi pratici si prega di non lasciare comunicanoni o chiodare inlormanom Itelefoniche o scnttel riguardanti gli annunci inviati 


MCmicrocomputer n, 158 - gennaio 1996 


383 













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rivo e gli annunci Microtrade mancanti dell imporlo saranno cestinati senza che sia data alcuna specifica comunicazione agli au¬ 
tori. Per gli annunci relativi a Microtrade. MCmicrocomputer si riserva il dmtto di respingere, a suo insindacabile giudìzio e sen¬ 
za spiegazioni, qualsiasi annuncio dietro semplice restituzione della somma inviata In particolare saranno respinte le offerte di 
vendita di copie palesemente contraffatte di software di produzione commerciale 

Per motivi pratici, si prega di non lasciare comunicazioni o chiedere informazioni Itelefoniche o scrittoi riguardanti gli 
annunci inviati. Scrivere a macchina. Per esigenze operative, gli annunci non chiaramente leggibili saranno cestinati. 
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384 


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